[Stml17] R: 05.01 - Xyr del Clan Clos - Il paradosso della civiltà in bottiglia
Silvia Bianchini
ltcomm.sibi a gmail.com
Mar 18 Ott 2016 12:44:08 CEST
Molto bello! Avremo di che discutere :-D
Luna: "mmm... Si... Molto interessante questa cosa... Quindi mi state
dicendo che la bella Yuliya si è arrabbiata... Dovrò andare a consolarla...
Chiamatemi quando ci sarà una navetta da pilotare..."
Il 18 ott 2016 12:16 PM, "Vanessa Reis Squirtaker" <
Vanessa_Reis_Squirtaker a outlook.it> ha scritto:
> Ottimo brano!
>
>
>
>
> ========================
> Guardiamarina Caytlin
> Consigliere
> USS Hope NCC-25122
> ========================
>
>
>
> *Da: *Massimo Gallo <keranydd a gmail.com>
> *Inviato: *martedì 18 ottobre 2016 11:14
> *A: *USS Hope <stml17 a gioco.net>
> *Oggetto: *[Stml17] 05.01 - Xyr del Clan Clos - Il paradosso della
> civiltà in bottiglia
>
>
> Buongiorno,
> innanzitutto grazie a Franco per il supporto su titolo e verifica
> tecnostupidate.
> L'idea è stata quella di mettere dei cadetti davanti alla dura realtà: la
> Prima Direttiva.
>
> Spero il brano piaccia e tanti auguri a chi verrà dopo di
> me.................
>
> Ciao
>
> Massimo
>
> **************
>
>
> USS Hope – Ponte 3 – 8 Aprile 2395 - Ore 06:30
>
>
> “Yaaawwwwnnnn.....”
>
> Un sonnacchioso Rodriguez girovagava per il corridoio che conduceva al suo
> alloggio.
>
> Il suo turno sarebbe iniziato fra 30 minuti e lui ancora non era tornato
> al suo alloggio dopo esserne uscito 8 ore fa.
>
> Il ciclo di scommesse clandestine che stava gestendo era durato più del
> previsto. Certo, il lato positivo erano i crediti che era riuscito ad
> accaparrarsi. Quello negativo le occhiaie che lo avrebbero perseguitato
> durante tutto il prossimo turno.
>
> Di fronte a lui nel corridoio una pimpante Caytlin lo salutò con un
> sorriso. La giovane risiana stava sorseggiando da una tazza quello che
> sembrava essere un liquido caldo. Stava parlando con il cadetto Mellor,
> della cartografia.
>
> Paulo ricambiò lento il saluto mentre una porta alla sua destra si aprì
> all’improvviso.
>
> Una figura ne uscì veloce fermandosi a qualche centimetro dal Capo
> Operazioni.
>
> “Buongiorno Rodriguez.”
>
> L’andoriana, la cui uniforme sempre perfettamente stirata era l’invidia di
> buona parte dei cadetti, sovrastava l’addormentato umano ferma sulla porta
> dell’alloggio.
>
> “Oh, buongiorno Xyr... cioè Signora... volevo dire Guardiamar... cioè
> Comandante.”
>
> Xyr superò lenta Rodriguez e si incamminò nel corridoio. Notando Caytlin
> le si avvicinò con le mani dietro la schiena.
>
> “Dal profumo direi tisana kelarita ai fiori di Dac. Ottima scelta.”
>
> Caytlin sorrise raggiante senza dire una parola.
>
> “Buongiorno anche a lei signor Mellor, ottimo lavoro con quella mappatura
> del settore due. Mi assicurerò personalmente che il Capitano Bueller sia
> informato di questo.... e che sia presente quando lei e il suo team
> esporrete nei dettagli i risultati ottenuti.”
>
> Salutando il consigliere con un lieve ed elegante cenno della testa ed un
> sorriso, Xyr si incamminò verso il turbolift ad una decina di metri da loro
> per poi entrarci.
>
> Rodriguez era rimasto immobile inebetito davanti alla porta da cui era
> uscita Xyr. O un clone dell’andoriana. O qualsiasi cosa si fosse
> impossessata di lei.
>
> Caytlin si avvicinò a Paulo. La porta dell’alloggio era rimasta aperta
> perchè il sensore era bloccato dalla presenza di Rodriguez.
>
> La risiana, sorseggiando la tisana, mise curiosa la testa all’interno.
>
> La stanza sembrava essere stata colpita da un uragano. I mobili erano
> capovolti o spostati. I quadri alle pareti erano a terra. I cuscini del
> piccolo divano erano sparsi per la stanza. Una fievole luce arrivava dalla
> camera da letto. Il percorso tra la porta e il letto era disseminato di
> pezzi di un’uniforme. Uno stivale era appeso ad una luce.
>
> Il materasso era per metà caduto dal letto. Sopra di esso un corpo coperto
> solo da una parte di lenzuolo russava distrutto.
>
> Rodriguez guardò Caytlin che, sempre sorseggiando la tisana, lo allontanò
> lentamente dalla porta permettendole di chiudersi.
>
> “Consigliere.... cosa sta succedendo?”
>
> I meravigliosi occhi di Caytlin si illuminarono ancora di più.
>
> “Beh, il Comandante Xyr è semplicemente..... felice.”
>
> Rodriguez si grattò il mento stupito.
>
> “Siamo bloccati qui da quasi due settimane a fare esecitazioni, test di
> ogni tipo, corsi di aggiornamento. Stiamo scrivendo procedure per ogni
> cosa. Ogni membro dell’equipaggio ripete fino allo sfinimento le proprie
> mansioni. Ci sono report di analisi che la stessa Xyr compila e presenta ad
> ognuno di noi. È una noia mortale anche se la nave funziona al 96% della
> sua efficienza........”
>
> “Sono convinta Xyr la pensi in modo diametralmente opposto da lei. Da
> quando la conosco è la prima volta che la vedo sorridere.”
>
>
>
> USS Hope – Plancia – 8 Aprile 2395 - Ore 11:40
>
>
> *Indaco.... è in una fase meditativa.*
>
> “Rest, che probabilità abbiamo che il settimo test sul reindirizzamento
> del flusso di plasma nei condotti dal 18 al 24 possa dare un esito diverso
> dai precedenti 6?”
>
> Bueller fece la domanda stropicciandosi gli occhi con fare stanco e
> annoiato.
>
> *Una sfumatura di nero.... depressione.*
>
> “0,37%”
>
> “0,37%..... sono l’unico ad avere avuto un brivido a questa notizia?”
>
> Bueller si alzò dalla sua poltrona sofferente.
>
> “Xyr, cosa abbiamo in agenda per le prossime ore?”
>
> L’andoriana digitò qualche comando sulla tastiera inserita nel bracciolo.
>
> “Test di integrità strutturale hangar 2. Procedura di emergenza in caso di
> riduzione percentuale di ossigeno in sala mensa. Riunione per la
> riorganizzazione dei team in base ai nuovi turni. Controlli medici sul
> personale di ingegneria e di sicurezza in base ad una lista già condivisa
> dalla Dottoressa Graahm. Esercitazione di volo su navetta. Riemissione
> standard di sicurezza alimentare su replicatori nei ponti 3, 6, 7. Il
> signor Doohan chiede di testare la consistenza della matrice dimensionale
> del nucleo di curvatura per poter riallineare i sistemi hericon del flusso
> beta. L’energia dei sensori verrà dirottata alla sezione cartografia alle
> ore 12 di oggi per almeno un paio di ore per le analisi delle emissioni
> della stella di questo sistema in contemporanea con le procedure di
> evacuazione di emergenza al teletrasposto 3.”
>
> *Viola.... sta andando verso una deriva malinconica.*
>
> “Teletrasporto 3? Non l’abbiamo fatto ieri?”
>
> “No, ieri è stato fatto il test sul ponte 2, teletrasposto 4.”
>
> “Ah... ecco. Nel frattempo anche a scuola. Adoro la vita su questa nave...
> Aspetti un attimo Numero Uno. Ha detto Teletrasporto 3?”
>
> Bueller si avvicinò velocemente al bracciolo della sua postazione e digitò
> veloce un paio di comandi. Un enorme sorriso si stampò sul suo viso.
>
> *Giallo.... si sta risvegliando come liberato da un peso.*
>
> “Ecco, certo, proprio quello. Esattamente come pensavo. Assolutamente da
> verificare per il bene della nave. Non ci sono dubbi. Mi chiedo come si
> possa fare a mandare avanti la cosa senza una supervisione diretta.”
>
> *Arancione.... si sta accendendo una sensazione di ambizione, di allegria.*
>
> Non si preoccupi Numero Uno, ci penso io. A lei ecco.... l’incarico di
> dirigere le operazioni giornaliere. Io mi occuperò personalmente di questa
> cosa. A lei la plancia Comandante Xyr. Mi raccomando, mi tenga sempre
> aggiornato.”
>
> *Rosso.... fame? No.... istinto.... no sessualità repressa.*
>
> Bueller finì l’ultima frase già all’interno del turbolift.
>
> Xyr e Rest si guardarono pensierosi. Persino Luna che conosceva meglio di
> tutti Ferris, si voltò incuriosita verso il turbolift dove il suo amico si
> era diretto veloce.
>
> Basta increspò leggermente le labbra come ad accennare un lievissimo
> sorriso. Le sue percezioni si stavano focalizzando. Un allenamento costante
> lo avrebbe portato alla perfezione e questa nave era una fucina di
> informazioni. Quasi tutti erano costanti nei loro colori. Bianco, blu,
> rosso fuoco. Sfumature diverse, ma sempre legate al loro colore primario.
>
> Non Bueller.
>
> In poco meno di 5 minuti era passato da una lunghezza d’onda all’altra. Da
> un opposto all’altro. Era un arcobaleno vivente.
>
> Il Primo Ufficiale richiamò sul suo schermo l’ultima ricerca di Bueller.
> Qualcosa non le quadrava.
>
> Il Capitano aveva appena controllato i turni. L’andoriana scorse le
> informazioni. Bueller aveva aperto il file delle assegnazioni del personale.
>
> “Sala teletrasporto 3. Cadetto Gorshkova, Yuliya....”
>
> Xyr cliccò sul file personale del cadetto e due bellissimi occhi color
> ghiaccio comparvero sullo schermo. Una ciocca di capelli biondi lasciata
> maliziosamente libera imperlava il viso perfetto.
>
> “Bueller!!!!”
>
>
>
> USS Hope – Laboratorio 2 – 8 Aprile 2395 - Ore 14:20
>
>
> Takeru Hori osservò i dati sullo schermo.
>
> Il Sole del sistema stava emettendo energia elettromagnetica da giorni. Le
> conseguenze sui due pianeti abitati erano altalenanti.
>
> Cheyrou 1 e Cheyrou 2 erano i nomi scelti per i due planetoidi. Poca
> fantasia, ma questo era lo standard.
>
> La diversa distanza dalla stella primaria e la diversa conformazione
> dell’atmosfera erano fattori importanti per l’influenza che le emissioni
> solari avevano su di loro.
>
> Cheyron 1, nonostante la prossimità alla stella, era meglio schermato da
> un campo magnetico interno che defletteva la maggior parte delle
> radiazioni. Quello che non si poteva evitare erano comunque le modifiche
> climatiche che stavano decimando la flora e la fauna locali. Anche la
> popolazione stava cominciando a soccombere sotto questi sbalzi di clima.
> Regioni prima calde erano ora sommerse da uno strato di ghiaccio. In
> contrapposizione le montagne prima ghiacciate ora stavano riversando a
> valle oceani di acqua portando con sè villaggi, campi coltivati e tutto
> quello che trovavano sul loro cammino.
>
> Il popolo che viveva su Cheyrou 1 era decisamente condannato. La loro
> “tecnologia” più avanzata consisteva nell’aver modellato dei metalli per
> crearsi monili e utensili. I loro villaggi erano di legname prima
> accatastato e poi ricoperto di fanghiglia. Nessuna protezione contro gli
> eventi naturali. Avrebbero vissuto un periodo transitorio dove il 95% della
> popolazione sarebbe morto.
>
> Al contrario Cheyrou 2 era notevolmente più avanti.
>
> Takeru aveva paragonato i due pianeti a periodi storici terrestri. Era
> molto più facile per lui quando cercava di descriverli a qualcuno.
>
> Cheyrou 1 era appena entrato nell’Età dei Metalli, cioè un periodo storico
> dove la popolazione locale aveva iniziato la lavorazione dei metalli per
> costruire i primi utensili, abbandonando l'utilizzo della pietra.
>
> Cheyrou 2 era invece in pieno Medioevo. Stavano già utilizzando carrucole,
> verricelli, aratri meccanici, bussole, bardature per animali, il
> corrispettivo di una polvere da sparo per le armi, mentre gli edifici
> presentavano già strutture con volte a crociera, archi e colonne.
>
> La sua atmosfera tuttavia era molto più sottile e gli effetti nocivi del
> sole avrebbero influenzato drammaticamente la vita. Il campo magnetico del
> pianeta era particolare. Spesso sembrava ci fossero due campi magnetici
> sovrapposti e indipendenti.
>
> Da una prima analisi Cheyrou 2 sarebbe sopravvissuto come pianeta, ma a
> costo di una decimazione notevole della popolazione mondiale. Circa il 50%.
> Qualche milione di persone.
>
> Takeru era stato incaricato da Tucci, come suo superiore, di monitorare
> gli effetti naturali sui due pianeti.
>
> Un compito come un altro. Poteva utilizzare i sensori della Hope a suo
> piacimento, scandagliare la superficie dei due pianeti senza il rischio di
> dover giustificare la cosa con le popolazioni locali, poteva chiedere al
> teletrasporto di raccogliere campioni di materiale biologico o minerali dal
> pianeta.
>
> Col passare dei giorni aveva cominciato però ad affezionarsi ai due
> pianeti.
>
> Dalla sua postazione privilegiata li vedeva come il figlio curioso di un
> Dio che guarda dall’alto le creature create da suo padre. Un’immagine
> strana, lo ammetteva tranquillamente mentre si rilassava con i suoi
> colleghi. Tutto il potere che la Hope aveva tramite la tecnologia e nessuna
> volontà di salvare quelle vite. Come se non dovesse importare se milioni di
> persone ti morivano davanti sapendo di avere il potere quasi divino di
> salvarli.
>
> Takeru ne aveva anche parlato con il Consigliere che era stata molto
> conciliante, ma non era riuscita a rilassarlo.
>
> L’unica cosa che era chiara e che creava un dilemma etico era la Prima
> Direttiva cui tutti loro avevano giurato di rispettare: *“Il divieto per
> tutti i contatti che potrebbero influenzare le civiltà meno progredite
> inquinandone lo sviluppo culturale, in tutti quei mondi il cui progresso
> tecnologico non è ancora giunto alla scoperta della propulsione a
> curvatura, tecnologia che permette alle navi stellari di superare la
> velocità della luce e di conseguenza il viaggio interstellare, aprendo la
> via al contatto con altre forme di vita e civiltà.”*
>
> Takeru stava per staccare il suo turno quando un’immagine si materializzò
> sullo schermo.
>
> Come una nebbia che si dirada rendendo visibile quello che c’è davanti,
> agli occhi del cadetto comparve quello che poteva essere un nuovo
> continente e strane luci su strutture metalliche disseminate su di esso.
> Allo sbattere delle ciglia sullo schermo non c’era più nulla.
>
> *Sto guardando da troppo tempo queste immagini. Ho bisogno di una pausa.*
>
> Takeru si stiracchiò sulla sedia mentre l’immagine ricomparve
> improvvisamente. Quasi caddè dalla sua postazione.
>
> “Tucci!!!!”
>
>
>
> USS Hope – Sala teletrasporto 3 – 8 Aprile 2395 - Ore 15:02
>
>
> “....a questo punto il flusso di materia viene immagazzinato nel pattern
> buffer. Questo permette al sistema interno di compensare lo spostamento
> Doppler tra la Hope e la destinazione. Il buffer è anche un dispositivo di
> sicurezza in caso di malfunzionamento.”
>
> Bueller era appoggiato coi gomiti con fare sornione sulla consolle del
> teletrasporto.
>
> “Affascinante.... questo quindi permetterebbe di rimaterializzare il
> soggetto in un'altra unità di teletrasporto della nave.”
>
> “Esatto Capitano. Semplice, vero?”
>
> “Beh, Yuliya, è lei che è un’insegnante fantastica. Non so praticamente
> nulla di teletrasporto. Sto imparando di più con lei in questi 30 minuti
> che in tutti i corsi in Accademia. Ovviamente ho ancora molti dubbi e lei
> capisce, con il mio ruolo devo essere a conoscenza di tutto. Stavo
> pensando, sarebbe disposta ad aiutarmi ad approfondire la cosa? Non so,
> magari a cena... e lasciamo stare questa cosa del Capitano. Le amiche mi
> chiamano Ferris.”
>
> “Ferris....”
>
> Un largo sorriso si materializzò sul viso dell’addetto al teletrasporto
> mentre le porte della sala teletrasporto si spalancarono.
>
> “Capitano Bueller, è impegnato?”
>
> Xyr, accompagnata da Tucci, aveva fatto capolino nella sala.
>
> “Numero Uno? No, assolutamente, stavo discutendo con il cadetto Gorshkova
> di .... ecco... procedure di teletrasporto.” Un occhiolino rivolto a Yuliya
> fece arrossire l’addetta al teletrasporto.
>
> Xyr osservò la scena.
>
> “Sicuramente avrà condiviso con lei le informazioni che ha appreso durante
> il suo corso intensivo su tecniche di teletrasporto. Quello dove ha
> ottenuto il massimo dei voti durante lo scorso anno e redatto quella tesi
> sperimentale sul teletrasporto di emergenza.”
>
> Ferris rimase immobile con un’espressione assente.
>
> Yuliya Gorshkova osservò Bueller mentre il suo viso passò dal pudico
> rossore precedente ad un acceso rossore di rabbia.
>
> “Non so praticamente nulla di teletrasporto.... parole sue *Capitano*?”
>
> Bueller si sistemò la divisa e tossicchiando fece cenno a Xyr e Tucci di
> seguirlo fuori dalla sala.
>
> Appena le porte si chiusero guardò i suoi ufficiali con aria di
> rimprovero. Aria che mutò immediatamente verso il colpevole quando faticò a
> sostenere lo sguardo fisso dell’andoriana.
>
> “Il Signor Tucci mi ha informata di una grossa novità. Vuole spiegarla
> anche al Capitano per favore?”
>
> Tucci sembrava come sempre intento a scrutare qualcosa che solo lui era in
> grado di vedere.
>
> Il silenziò durò più del dovuto.
>
> “Tucci....”.
>
> L’Ufficiale Scientifico si destò dai suoi pensieri.
>
> “Tucci? Tucci chi? Tucci io? Ah sì, giusto giusto, Tucci. Ecco Capitano.
> Come sa stiamo monitorando i due pianeti abitati del sistema per tarare i
> sensori a lungo raggio in modo da creare un’interferenza sovrapponibile
> all’effetto che avviene con la luce nell’iridescenza. In questo caso la
> luce viene riflessa con diverse tonalità in base all’angolo
> dell’osservatore mentre per i nostri sensori.... dal suo sguardo credo lei
> abbia di nuovo perso il filo. Stia attento Capitano, lo rispiego. Secondo
> la teoria....”
>
> Bueller spalancò gli occhi allibito.
>
> “Io ho perso il filo?”
>
> Xyr intervenne prima che Bueller degenerasse.
>
> “Visto che io sono stata attenta e non ho perso il filo le faccio un breve
> riassunto.”
>
> Bueller osservò Xyr con occhi ancora più spalancati.
>
> “Il team del Signor Tucci ha monitorato gli effetti della stella di questo
> sistema sui pianeti abitati. Hanno una civiltà poco avanzata e non saranno
> in grado di fronteggiare gli sconvolgimenti conseguenti. Poco da dire su
> questo. La Prima Direttiva ci impedisce ogni interferenza quindi non è
> questo il problema.”
>
> “Non è questo il problema? Nemmeno l’aspetto etico?”
>
> L’andoriana soppesò per un attimo le parole di Bueller.
>
> “No, nessun problema etico. Prima Direttiva ricorda? Basta attenersi alle
> regole. Comunque stavo dicendo che improvvisamente sui sensori è comparso
> quello che prima non c’era. Un piccolo continente con diverse città che
> tecnologicamente potrebbero essere quasi 2000 anni più progredite del resto
> degli abitanti.”
>
> “E non l’abbiamo visto prima? Nessuno l’ha mai visto? Un continente?”
>
> Tucci intervenne.
>
> “In quella zona il campo magnetico del pianeta è particolare. Erano
> schermati da un campo gravitazionale naturale che curva le onde EM. In
> pratica erano occultati. Le emissioni elettromagnetiche della stella unite
> ad un’atmosfera non propriamente schermante deve aver sovraccaricato la
> copertura portandoli allo scoperto. Lo stesso campo magnetico crea una
> strana barriera. Da qualche analisi preliminare gli abitanti di quella zona
> del pianeta non hanno mai potuto superare quella barriera. Non credo
> sappiano che il pianeta sia più esteso.”
>
> “Ah...”
>
> “C’è un altro problema.”
>
> “Non mi dica.....”
>
> “Devono essersi resi conto in qualche modo della nostra presenza. Stanno
> cercando di contattarci.”
>
> Bueller sospirò.
>
> “A che livello di tecnologia sono?”
>
> “Decisamente precurvatura, ma abbastanza progrediti da avere il dubbio che
> qualcuno li stia osservando. O magari la certezza che qualcuno li stia
> osservando. E parliamo di un popolo progredito e dalle prime analisi non
> potranno scambiarci per divinità, ma realmente per *alieni.*”
>
> “Scusate, ma come possono coesistere due società così diverse dal punto di
> vista dell’evoluzione eppure così vicine?”
>
> Tucci si guardò i piedi per un attimo.
>
> “Un cataclisma.”
>
> “Certo Signor Tucci sarà un cataclisma, ma intendevo....”
>
> “Un cataclisma passato. Quel campo elettromagnetico che li ha oscurati
> deve averli protetti da una precedente catastrofe planetaria. Ipotizziamo
> che il pianeta si sia trovato in questa situazione in passato. La stella ha
> distrutto il resto del pianeta, ma quel guscio elettromagnetico li ha
> mantenuti al sicuro. Loro sono andati avanti per la loro strada mentre il
> resto del pianeta ha ricominciato da capo. Come detto lo stesso scudo credo
> abbia impedito loro di uscire e di colonizzare il resto del pianeta, ma
> questo non lo so. Devo studiare la situazione.”
>
> Bueller e Xyr si osservarono per qualche istante.
>
> “Numero Uno cosa ne pensa?”
>
> Xyr spostò le braccia da dietro la schiena fino a portarle incrociate al
> petto.
>
> “Non credo ci sia nulla da dire. La Prima Direttiva è chiara. Ci hanno
> contattati, ma se non rispondiamo e ci allontaniamo non ci saranno
> problemi.”
>
> “A mio avviso Numero Uno un primo contatto già c’è stato. Lei se ne
> andrebbe e li lascerebbe qui a morire? Direi che forse questa volta è una
> decisione che non possiamo prendere alla leggera. Xyr, tra 30 minuti voglio
> tutti gli ufficiali in sala tattica. Abbiamo della gente da salvare.”
>
>
>
> ====================================
> Comandante Xyr
>
> USS Hope - NCC-25122
> Private communicator: <keranydd a gmail.com>keranydd a gmail.com
>
> Skype: keranydd1
>
> ===================================
> “fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza" -
> Alighieri Dante
>
> “....e il regolamento” – Xyr del Clan Clos
>
> _______________________________________________
> Stml17 mailing list
> Stml17 a gioco.net
> http://gioco.net/cgi-bin/mailman/listinfo/stml17
>
>
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