[Stml17] [09.03] Siamo tutti teatranti sul palcoscenico dell’esistenza
Ilenia De Battisti
fulmine791 a gmail.com
Dom 31 Dic 2017 00:52:09 CET
Salve a tutti, ho ripreso il finale dei brano di Vanessa per agganciare il
resto del mio brano, quindi ritroverete un piccolo pezzo della
conversazione fra Rest e Bueller ma visto nei panni di Rest.
Aggiungo qualcosa alla fine, tanto per spiegare cosa ho inserito
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Brano: 09.03
Titolo: Siamo tutti teatranti sul palcoscenico dell’esistenza
Autore: Ten. Cmd. Rest figlio di Retok (Ilenia)
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USS Hope - Plancia
D.T. 02/11/2396 - Ore 23:55
Rest occupava la sua postazione alla consolle tattica, ma si rendeva
perfettamente conto di aver fatto decine di passi indietro nel rapporto con
i propri colleghi; l’unica persona che sembrava aver capito il suo stato
d’animo, seppure il giovane tattico tentasse di non far trapelare nulla
delle proprie emozioni, era il tenente Basta. Rest aveva fatto parecchia
meditazione negli ultimi giorni ma nonostante tutto c’era una piccola parte
di lui, quella che tentava di celare nel più profondo della sua psiche, che
lo esortava a pestare a sangue Bueller. Dopotutto chi aveva avuto l’idea di
mandare una navetta con solo tre ufficiali a bordo? Chi aveva avuto la
convinzione che inviare degli uomini senza un esperto di tattica e
sicurezza potesse essere una strada percorribile?
“Sì signor Rest, anche io mi stupisco della mia stupidità. Concordo con
lei”
La risposta di Bueller gli fece comprendere che anche la sua ultima
risposta era stata sentita come una velata staffilata sui reni e tentò di
abbassare un po’ i toni “Non è quello che intendevo dire”
“Non si preoccupi, è che mi trovo impotente e nessuno mi sta dando una
soluzione percorribile da tentare per recuperare Luna, Tucci e Xyr. Non
avrei dovuto acconsentire all'invio della navicella in esplorazione
scientifica solitaria e non avrei..”
La risposta del Capitano gli fece sentire nettamente che le sue emozioni
rischiavano di affiorare, osservò il volto del capitano risentendo in se
quel forte desiderio di sferrargli un pugno, ma non era questo che ci si
aspettava da lui, sia perchè ufficiale e sia perchè vulcaniano.
Rapidamente, ma con fare deciso, Rest intervenne per cambiare discorso
“Chiedo scusa, ma dovrebbe parlarne col Consigliere. La scelta di
confidarsi con me è illogica al 90,5 per cento.”
“Anche quando le do ragione, Rest lei è.. bah lasciamo perdere.. dov'è
Caytlin?”
“Astronomia, con il signor Rodriguez e la dottoressa Graahn” evitò di
osservare direttamente il Bueller, sperando che con l’ultima risposta la
loro conversazione si potesse ritenere conclusa. Da vulcaniano viveva con
una certa frustrazione la situazione nella quale si trovava: il suo
controllo sulle emozioni era sempre stata impeccabile, perchè ora doveva
risultargli così maledettamente difficile?
“A far che?”
La domanda di Bueller portò Rest a rispondere nuovamente in modo piccato,
cosa di cui si accorse ma non potè evitare “Non credo che sia di mia
pertinenza saperlo Capitano. Lo posso affermare con una sicurezza del 97.9
per cento”
“Naaah ci rinuncio.. da quando Xyr non c'è lei è diventato intratt..”
Rest serrò la mascella, doveva tornare in alloggio a meditare prima di dire
o fare qualcosa di cui si sarebbe pentito: stava già per richiedere di
poter essere sostituito dal tenente Basta, quando le rilevazioni alla
consolle lo fecero tornare alla realtà “Signore, rilevo segnali di uscita
da curvatura.. segnali imminenti”
“La navetta di Luna?”
“Negativo, Capitano.. direi di no.. al 99,9 per cento”
“Sullo schermo signor Rest.. uhm.. no.. ha ragione.. direi che siamo
d'acc.. oh merda! E quelle che diavolo sono? Sono tre volte più grandi di
una Classe Galaxy.. ALLARME ROSSO! Energia agli scudi!”
Rest non rispose neppure, i movimenti si fecero praticamente automatici
mentre rispondeva agli ordini di Ferris “Allarme rosso attivato, energia
alle armi ed agli scudi al 100 per cento” la voce di Rest si era fatta
totalmente atona mentre operava alla consolle “Tutti i ponti sono stati
allertati.. il personale è tutto alle loro postazioni..”
Lon arrivò rapidamente in plancia e rimase sorpreso quando Rest gli affidò
totalmente la gestione della consolle per portarsi ad una delle consolle
generiche e iniziare a digitarvi quasi febbrilmente “Tutto bene Rest?” gli
chiese a voce bassa
“Glielo farò sapere fra qualche minuto, tenente Basta..” rispose sempre a
bassa voce Rest
Nel mentre tutto il resto dei membri della plancia seguivano con il fiato
sospeso il movimento delle tre mastodontiche navi che, almeno per il
momento si erano fermate proprio di fronte alla Hope
“Signore, anche le tre navi hanno alzato gli scudi e dato energia alle
armi. La situazione non è delle più rosee per noi...” Basta controllava la
consolle tattica “Da quanto posso rilevare il loro potenziale, sia
difensivo sia offensivo, è nettamente superiore al nostro.. in più la
proporzione numerica è a loro favore”
“Quante possibilità abbiamo di potergli sfuggire?”
Basta sembrò attendere qualche attimo prima di rispondere, del resto
solitamente era Rest l’ufficiale che si lanciava in calcoli percentuali da
sembrare impossibili a qualsiasi altro ufficiale; tuttavia, dato che il
collega non sembrava voler prendere la parola, alzò il capo verso Bueller
“Sostanzialmente, almeno in teoria potremmo tentare di sfruttare la
manovrabilità della nostra nave e tentare la fuga”
“Mi sta dicendo che dobbiamo abbandonare i nostri uomini?”
Basta alzò il capo “Le sto dicendo che in uno scontro le nostre possibilità
di sopravvivenza diverrebbero inesistenti.. considerato la loro energia
posso ipotizzare che quella nave ha il potenziale per impedirci
qualsivoglia movimento anche se…” si voltò nuovamente a guardare il lavorio
di Rest, rendendosi conto di aver capito le perplessità del tattico
“Anche se?” Bueller si voltò ad osservare i suoi ufficiali “Anche se..
cosa?”
“Sono navi decisamente grosse, Signore..” si limitò a rispondere Basta
prima di iniziare a digitare a sua volta alla consolle
“E questo credo che lo abbiamo notato tutti” rispose in modo secco Bueller
“La cosa dovrebbe esserci d’aiuto?”
“Forse si.. forse no, Signore” Basta continuava a digitare alla consolle
lanciando qualche sguardo verso Rest “Credo di aver capito e..” poi sentì
la consolle bippare “Le navi hanno iniziato il loro attacco, hanno optato
per una manovra di accerchiamento.. oramai la fuga è l’unica soluzione”
“Maledizione! Manovre evasive, evitiamo di andare in pezzi! Signor Rest,
abbiamo bisogno di una strategia e ne abbiamo bisogno adesso, dobbiamo
scappare?”
“Un minuto Signore…” la voce di Rest, totalmente atona e piatta diede
fortemente fastidio a Ferris
“Non abbiamo un minuto, Timoniere manovre evasive e pronti alla curvatura!”
la voce di Bueller lasciò trasparire un forte senso di frustrazione, già la
tensione del momento era palpabile.. non aveva tempo di gestire anche Rest.
“Un minuto Signore…” si limitò a rispondere Rest, sempre totalmente
apatico, digitando febbrilmente alla consolle
“Signore, siluro in rotta di collisione con la nostra nave.. impossibile
evitarlo!” la voce del timoniere era quasi nel panico “Non posso evitarlo,
è impossibile! Preparsi allo schiant...eh?”
Bueller spalancò gli occhi, restando per qualche istante a bocca
spalancata, mentre Basta sorrise alla volta di Rest “Avevi ragione, alla
fine”
“Avevamo.. tenente Basta, anche lei era giunto alle mie medesime
conclusioni” rispose pacato ed atono Rest
“Si, e qualcuno pensa di degnarsi a spiegarlo anche a noi? risposte
particolarmente infastidito Bueller “Gradirei capire anche io cosa è
successo!”
Basta nuovamente attese per qualche attimo, ma dato il silenzio di Rest,
riprese a parlare “Come le dicevo quelle navi sono tre navi decisamente
molto grosse e quindi, al di fuori di ogni standard federale.. come ha
giusto fatto notare anche lei. Se consideriamo la loro rotta dobbiamo
presumere che abbiano transitato per un’area piuttosto controllata.. vi
sono alcune basi stellari, alcuni pianeti federali.. ed inoltre si tratta
di una zona di spazio molto sfruttata per i transiti di cargo, ed essendo
una tratta così battuta viene fortemente controllata per il pericolo che
qualche pirata orioniano prenda in considerazione di abbordarne uno” Basta
fece una piccola pausa osservando Rest “Per riassumere, le possibilità che
tre grosse navi sconosciute riescano ad evitare in quell’area di essere
captate dalle basi stellari, dalle boe di controllo, dai sistemi di
controllo dei pianeti oltre che da una qualsiasi nave cargo o nave
pattuglia è.. beh.. decisamente ridotta”
“8,56 per cento” Rest si limitò a dare la percentuale, incrociando le
braccia al petto
“Si..” Basta riprese a parlare “Da qui l’ipotesi più probabile è che in
qualche modo qualcuno o qualcosa sia riuscito a ingannare i nostri sensori
e farci credere che una tripletta di navi gigantesche stessero per
distruggerci… una tripletta di navi talmente potente da costringerci alla
fuga..” nuovamente fece una pausa “Crediamo che quello che abbiamo visto
fosse una falsa ombra, come se avessero sfruttato i nostri stessi sistemi
per farci vivere un’esperienza simile a quella che avremmo potuto avere
all’interno di una sala del simulatore”
“Possibilità che ritengo, a questo punto, da ritenersi certezza” nuovamente
Rest si limitò a confermare le parole di Basta
“Come diavolo hanno fatto a imbrogliare i nostri computer?”
Rest si limitò a rispondere in modo apatico “Inserendo i codici di
controllo della griglia dei sensori e modificandone i parametri per
immettervi un programma di simulazione d’attacco”
“I nostri codici?” la voce di Bueller si alzò di almeno un paio di ottave
per la rabbia “Sta dicendo che qualcuno ha fornito i codici della nostra
nave?”
“No.. sto dicendo che qualcuno o qualcosa ha materialmente provato ad
accedere al nostro computer tramite una sorta di comunicazione criptata che
abbiamo continuato a rilevare proprio tramite i sensori”
“Non credo di capire.. qualcuno ha tentato di accedere ai nostri computer
per giorni e non solo non ce ne siamo accorti noi, ma neppure i nostri
sistemi?” chiese Bueller avvicinandosi alla consolle di Rest
“Si” il vulcaniano digitò alla consolle mostrando un grafico dei sensori ed
indicando una serie di piccole fluttuazioni costanti “Vede?”
“Rumori di sottofondo.. l’eco di quello che resta del Big Bang e via
dicendo, è normale che vi siano delle distorsioni di sottofondo.. i nostri
sensori sono calibrati per ignorarle e pulire il segnale”
“Esatto, ma queste non sono solo fluttuazioni di sottofondo ma una
subroutine attraverso la quale qualcuno ha lavorato sino ad ottenere i
nostri codici della grigia dei sensori.. hanno sfruttato la nostra
predisposizione a ritenere consueto un minimo di disturbo ai sensori,
nonché la calibrazione dei nostri sistemi, per poter operare in piena
autonomia e discrezione” Rest fece una pausa “Ritengo sia il caso di
programmare il computer in modo da variare i codici della nave in modo
ciclico, in modo da impedire a chiunque sia alla base di tutto questo di
ottenere nuovamente i codici”
“Provveda, Signor Rest.. voglio che tutti gli ufficiali superiori ancora
sulla nave si presentino in sala tattica domattina, a questo punto credo
sia il momento di fare il punto della situazione”
Pianeta Demone - Paelyrion
D.T. 02/11/2396 - contemporaneamente
Xyr emise quasi un piccolo gridolino quando, osservando il soffitto di
quella strana stanza, osservò con un misto di orrore e sgomento la USS Hope
andare in mille pezzi; le tre grandi navi avevano distrutto la sua nave,
tutti i suoi amici erano morti di fronte ai suoi occhi e lei non aveva
potuto far nulla per impedirlo.
“No…” la giovane andoriana era quasi paralizzata, con la testa all’insù
“Non puoi averlo fatto sul serio!”
“E’ vero.. è tutto vero, mia cara Xyr.. ed è solo tua la responsabilità di
quanto è accaduto” il Maestro Ar Akul osservò per qualche attimo il cielo
restando sempre nella penombra “Gran peccato, se avessi accettato di darmi
i codici della nave avrei potuto portare anche loro qui da me”
“Volevi qualche altro prigioniero?” Xyr digrignò i denti per la rabbia “Se
li desideravi tanto perchè li hai fatti morire? Che ragione avevi per far
distruggere la nave?”
“Non mi interessava affatto la nave, nè i suoi occupanti.. se avessi voluto
catturarli non ci sarebbe stato nulla di più semplice.. era semplicemente
un test”
Xyr parve per un attimo frastornata da quella risposta “Un test? Hai ucciso
tutte quelle persone per un test?”
“Volevo vedere se come donna avessi capito qual’è il tuo ruolo, è evidente
che nei vostri pianeti si è persa la giusta divisione fra il ruolo
dell’uomo e della donna e questo ha ingenerato molta confusione. Non hai
rispettato il tuo ruolo, di fronte alle domande di un uomo non hai risposto
con il dovuto rispetto e questo ha avuto le sue conseguenze.. ma in fondo
non te ne faccio una colpa, sono le varie razze umanoidi che con il passare
del tempo sono state corrotte da idealismi privi di senso”
Lo sguardo di Xyr si fece furente “E tu cosa diavolo vuoi saperne di noi?
Chi ti ha dato il diritto di giudicare il resto della galassia?”
Il Maestro Ar Akul non mutò minimamente la propria postura, né il suo tono
di voce “Io esisto da sempre, ho osservato dalla mia dimora le vostre
specie, ho valutato i vostri sforzi nel migliorarvi ed infine vi ho
giudicati carenti.. ma nella mia infinita benevolenza, ho deciso di
accogliere te ed i tuoi colleghi nella mia dimora ed ospitarvi per
l’eternità. Io ti insegnerò qual’è il giusto ruolo per una donna e fra
qualche secolo, quando capirai tutti i benefici che puoi trovare nel vivere
nel mio harem, me ne sarai grata..”
“Io non sarò mai tua!” Xyr scattò indietro furibonda
“Staremo a vedere, il bello di questa mia dimora è che qui il tempo non
esiste.. e l’eternità è davvero un lungo periodo” il Maestro Ar Akul si
ritrasse andando a suonare una piccola campanella e subito la bellissima
Jie arrivò da lui, chinando il capo verso terra “Accompagni Xyr nei suoi
alloggi, per questa sera il nostro incontro si conclude qui”
Il Maestro attese che Xyr e Jie uscissero, poi tornò ad ammirare il
soffitto; in pochi attimi la scena proiettata cambiò e all’orizzonte tornò
a profilarsi la figura della USS Hope, ancora del tutto integra “Se non
volete andarvene con le buone, vorrà dire che dovrò utilizzare le cattive”
USS Hope - Sala tattica
D.T. 03/11/2396 - Ore 07:28
Nella sala tattica gli ufficiali superiori rimasti a bordo si guardavano
negli occhi, Strauss aveva già avuto modo di parlare con Bueller ma aveva
deciso di lasciare che i giovani avessero modo di parlare fra loro senza
interferire per il momento. Bueller era in piedi, accanto ai finestroni, ed
osservava l’infinità dello spazio.
“Ricapitoliamo” Ferris fu il primo a prendere la parola “Ci troviamo nel
luogo in cui dovrebbe trovarsi, almeno in teoria, l'ammasso stellare 4K701,
chiamato dagli astronomi Nebulosa del Diavolo” fece una piccola pausa,
tornando ad osservare i colleghi E’ chiamata così per via del colore rosso,
delle tempeste di plasma che la attraversano e per due buchi neri che sono
stati da molti considerati degli occhi.. ad ogni modo ogni il Signor Tucci
aveva rilevato alcuni mutamenti gravitazionali tali che, per le sue stime,
avrebbero permesso alla nebulosa di aprirsi lasciando vedere una sorta di
pianeta che non è mai stato né visto né registrato sulle mappe, dato che
costantemente circondato da tempeste impenetrabili di plasma. Il fatto è
che non vi è il pianeta, non vi è la nebulosa, e soprattutto non vi sono i
nostri colleghi, devo pensare che l’intera nebulosa sia stata occultata?"
“Improbabile” la voce di Rest suonò fredda “Vi è solo una probabilità del
2,01 per cento che l’intera nebulosa possa essere stata occultata
totalmente; questa mia conclusione si basa sulla constatazione che per
qualsivoglia analisi che abbiamo fatto nel lasso di alcuni giorni non
abbiamo rilevato nessuna emanazione che possa far pensare ad un sistema di
occultamento, inoltre residuano il problema di come recuperare il
quantitativo di energia necessaria per un simile sistema e, infine, la
reazione che potrebbe avere la stessa nebulosa se bombardata con
l’emissione di qualsivoglia tipo di energia.. tachioni o altro”
“Bene, quindi a questo punto cosa dovrei pensare? Che semplicemente abbiano
spostato la nebulosa? Qualche giorno fa era qui e ora non si sa?” la
frustrazione di Bueller era palpabile ma divenne pura perplessità
osservando lo sguardo che si stavano lanciando fra loro Lon e Rest “State
scherzando?”
“Noi vulcaniani non scherziamo, non fa parte della nostra cultura ideare
situazioni atte a provocare l’ilarità dei nostri interlocutori..” rispose
secco Rest, inarcando un sopracciglio
“Certo, ovviamente..” Bueller sospirò osservando i due “Qual’è la vostra
idea?”
Basta osservò Rest per poi prendere la parola “Se ci fosse Tucci sarebbe
tutto più semplice, ad ogni modo io e Rest ieri notte abbiamo avuto una
lunga conversazione su dove potrebbe essere sparita la nebulosa e.. beh,
alla fine la soluzione più probabile è che semplicemente si sia spostata di
dimensione rispetto a noi.. è sempre lì solo che su una dimensione
leggermente diversa dalla nostra, quel tanto che basta per non essere più
visibile”
Bueller osservò i due con aria scettica “E come farebbe a spostarsi da una
dimensione all’altra?”
“La spiegazione ci è venuta in mente per la presenza dei due buchi neri..”
Basta riprese la parola ma era evidente che non era avvezzo a dare
spiegazioni così legate all’astrofisica teorica “Abbiamo osservato per ore
le registrazioni e letto tutti i rapporti che abbiamo potuto leggere..
tutti concludono con la stessa spiegazione, quella nebulosa non ha senso,
non dovrebbe esistere”
“In teoria abbiamo di fronte una nebulosa con all’interno due buchi neri..
nebulosa che per i dati è davvero antica” Rest fece una pausa osservando
Bueller “A questo punto la probabilità che il materiale della nebulosa non
fosse stato esaurito dai due buchi neri si avvicina allo zero, eppure da
tutti i dati che abbiamo trovato la nebulosa non è mai né cresciuta né
diminuita”
Bueller si massaggiò il collo “Si, credo di capire.. due buchi neri così
grandi avrebbero dovuto attrarre a sè tutti i gas che compongono la
nebulosa ed infine far scomparire il fenomeno.. e da qui siete arrivati a
pensare a dimensioni differenti?”
“In un certo senso si..” Basta prese la parola “Signore, si tratta solo di
un’ipotesi e non abbiamo avuto il tempo di fare tutte le rilevazioni per
cercare di capire se la nostra idea è fattibile o meno ma.. parafrasando
uno dei libri scritti sul suo pianeta, quando giungi ad eliminare tutto ciò
che è impossibile, qualsiasi cosa resti, per quanto possa sembrare
improbabile..”
“..non può essere che la verità” Bueller annuì a Basta “Fatevi aiutare
dalla sezione scientifica, loro sapranno cosa cercare.. o almeno spero”
sospirò per un attimo “E alla fine viene il problema del finto attacco..
credo che sia abbastanza chiaro che l’intenzione era spaventarci abbastanza
da darci alla fuga”
“Si, credo che sia evidente che qualcuno non ci voglia qui.. E devo dire
che ha studiato davvero un piano complesso per farci abbandonare il luogo”
la dottoressa Graahn portò le mani sulle ginocchia “Ad ogni modo volevano
solo farci abbandonare il luogo, non ucciderci”
“Mi duole intervenire ma sono meno ottimista rispetto a Melanne” la voce di
Caytlin fece voltare tutti nella sua direzione “E’ possibile che quello
fosse il suo primo tentativo.. diciamo che per ora si è limitato a darci un
buffetto sulla spalla”
“Quindi per lei potrebbe fare molto di peggio?” Bueller osservò la
consigliera
“Mi rendo conto che al momento i dati che abbiamo raccolto sono pochi e,
almeno in teoria, è possibile che il nostro ipotetico “qualcuno” non abbia
altri modi se non l’intimidazione per farci andare via di qui ma lo ritengo
improbabile..” Caytlin fece una pausa “E’ più probabile che abbia già
ottenuto quello che vuole e non gli interessi altro che mandarci via di qui”
“Ma non capisco il perchè..” Bueller si fermò “A meno che l’anomalia non
abbia a che fare con tutto questo… Tucci era stato chiaro, l’apparizione
del pianeta fantasma era un evento più unico che raro!”
“Finito l’evento il pianeta tornerà a celarsi dentro la nebulosa e non vi
sarà più alcun modo per raggiungerlo se non attendere un nuovo evento che
probabilmente avverrà fra qualche millennio” la voce di Caytlin fece
sgranare gli occhi a tutti “Si, credo che tutto l’attacco servisse solo per
ottenere del tempo”
Bueller serrò per un po’ la mascella “Quindi è possibile che i nostri
uomini si trovino sul pianeta fantasma, e qualcuno ci voglia impedire di
recuperarli in tempo?”
“Le probabilità si aggirano attorno al 69,34 per cento” rispose Rest “Anche
se al momento non se ne comprende la motivazione”
Bueller scosse il capo sferrando un pugno al tavolino “Al diavolo il
perchè! Non abbiamo tempo! Mettete al lavoro la sezione scientifica, voglio
sapere quanto tempo ci rimane per recuperare i nostri amici e soprattutto
come raggiungerli!”
___
Non sono certa di essere stata in grado di spiegare a quali conclusioni si
è giunti ma:
- Le tre navi sono rilevate per un brutto scherzetto che ci è stato fatto
dal Maestro con i nostri sensori
- La nave è salva ma il Maestro ha proiettato sul soffitto una simulazione
in cui la nave andava distrutta, quindi Xyr pensa che la Hope non esista più
- Il Maestro è un misogino che si vuole tenere Xyr e allargare il suo Harem
- Sulla Hope hanno capito che il Maestro voleva farli fuggire per fargli
perdere tempo, in modo che non facessero in tempo a capire come raggiungere
i propri uomini e salvarli.. il pianeta presto tornerà all'interno della
nebulosa e a quel punto non sarà più raggiungibile
- La nebulosa si trova in una dimensione leggermente diversa dalla nostra
(almeno questa è la teoria più papabile) e non si ha idea di come
raggiungerla..
credo di aver riassunto i punti principali, ma in caso cercherò di
spiegarmi in seguito ^_^
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