[Stml17] [Xyr del Clan Clos - 05.07] Antichi Dei
Silvia Brunati
sbrunati a gmail.com
Mar 10 Gen 2017 09:33:22 CET
Davvero divertente! Complimenti, mi è piaciuto moltissimo. :)
Silvia
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano
occupati. Bertolt Brecht
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Il giorno 9 gennaio 2017 23:42, Massimo Gallo <keranydd a gmail.com> ha
scritto:
> Sfidando panettoni, pranzi e cene sono riuscito finalmente a scrivere il
> pezzo.
>
> Scusate il ritardo ma davvero faccio meno fatica quando lavoro di quando
> sono in ferie 😦
>
> Come sempre commenti e critiche sono i benvenuti.
>
> Ciao ciao
>
> ====================================
>
> Crellia – Capitale - 9 aprile 2395 - Ore 01:45
>
> Se mai possibile gli occhi di Worrk si spalancarono ancora di più. Il
> disgregatore Klingon aveva sortito l'effetto voluto da Ferris.
>
> La stessa espressione sbigottita era impressa sul viso di Dasha.
>
> "Fermatevi subito! Eretici! La collera degli Dei sarà terribile. Divino
> Worrk perdona il tuo popolo! Tu che hai assunto le fattezze di uno hykku
> delle montagne per dimostrarci quanto il nostro mondo sia ormai pieno di
> impurità, ignoranza e avidità.” A queste parole seguì un inchino talmente
> profondo che Dasha si ritrovò prostrata a terra.
>
> “Cosa sarebbe questo hykku delle montagne?” chiese un perplesso Bueller
> sottovoce.
>
> “Più o meno quello che voi terrestri chiamate maiale.” Gli rispose Quoo
> che sembrò essersi materializzato dal nulla accanto a Bueller. “In effetti
> un po’ gli somiglia. Dovrò ricordarmelo alla prossima creazione.”
>
> Ferris si voltò verso lo strano addetto alla sicurezza.
>
> “Mi potrebbe ripetere un’altra volta da che pianeta viene lei?”
>
> Nel frattempo Caytlin si era accovacciata accanto a Dasha e aiutandola ad
> alzarsi cercò di calmarla.
>
> “Non ti preoccupare. Noi siamo....ecco.... vediamo.... i Protettori?”
>
> Qin strizzò un occhio da cui sembrò uscire una scintilla.
>
> Dasha la guardò fissa per qualche istante poi spostò lo sguardo verso
> Bueller e quella strana arma che usava per minacciare un Dio.
>
> Immediatamente si rigettò a terra prostrandosi ancora di più, ma questa
> volta rivolta verso Caytlin.
>
> “Mia Signora!!!!! Siete tornati!!!!!”
>
> Caytlin fu colta di sorpresa.
>
> “Mai mai mai avrei pensato di avere l’onore di incontrare un Protettore
> degli Antichi e Meravigliosi Dei che ci salvarono con la loro infinita
> bontà ormai 2000 anni fa. Voi che siete i loro baluardi, voi che per anni
> avete vegliato sul Tempio del Sapere mantenendo sempre accesa la Sacra
> Fiaccola.”
>
> Quuo si avvicinò a Qin.
>
> “Solo per curiosità.... cosa stai combinando?”
>
> “Beh, già ci venerano come Divinità, perchè non dare un po’ di colore alla
> cosa. Poi mi piace l’espressione vuota che assume il giovane Capitano
> quando non sa cosa sta succedendo. È un mix di barbara ignoranza e
> sensualità.”
>
> “Non dico non sia giusto venerarci. Come detto niente di nuovo, anche se
> resta sempre piacevole vedere esseri inferiori cercare di leccarci le
> estremità. Quello che non capisco è questa storia della Fiaccola, dei
> baluardi, dei Protettori. Dove vuoi arrivare? Vuoi cercare di aiutare
> quell’umano, vero? Eravamo d’accordo nel non barare.”
>
> “Disse il Q che ha permesso ad una nave di pirati di trovarsi casualmente
> in questo sistema e di rispondere ad un messaggio debole ed innocuo come
> quello Crelliano..... Mi vuoi dire che tu non ne sai nulla? Che quella nave
> stava passando di qui per caso in un sistema che sta per collassare e
> sempre per caso ha intercettato un messaggio proveniente da un pianeta? E
> che sempre per caso era un pianeta sotto la mia protezione?”
>
> “Ecco..... ma chissà cosa stanno facendo sulla Hope. Cara Q torno
> subito.....”
>
>
> USS Hope – 9 aprile 2395 - Ore 02:05
>
> “Cosa vuol dire che non possono tornare indietro?”
>
> Xyr era seduta sulla poltrona del Capitano mentre Tucci stava cercando di
> spiegare in parole comprensibili che il teletrasporto usato da Bueller e
> dall’away team era di sola andata.
>
> “Esattamente quello che ho detto. Non possono tornare usando la stessa
> tecnologia.”
>
> “Esattamente Signor Tucci, la stessa tecnologia. Fra 20 minuti una squadra
> guidata dal Signor Basta sarà pronta ad assaltare quello che resta di quel
> Falco da Guerra. Secondo il piano ideato da Rest con il supporto di Jones e
> di Doohan noi dovremmo limitare i danni supportando l’azione con la Hope.
> Per fare questo ho bisogno di sapere che Bueller, Caytlin, Rodriguez e i
> due della sicurezza di cui non ricordo i nomi, non sono un problema.”
>
> Tucci la guardò vacuo.
>
> “Tucci?”
>
> Lo sguardò dell’Ufficiale Scientifico passò dal vacuo al perso in una
> galassia lontana.
>
> Un ripetuto schioccare di dita richiamò la sua attenzione.
>
> “Signor Tucci, quello che il facente funzioni di Primo Ufficiale sta
> cercando di ottenere da lei è una spiegazione del perchè dal Falco da
> Guerra sono stati in grado di teletrasportarsi sul pianeta e anche di
> ritornare. Lei potrebbe obiettare che sono scesi in 5 e uno non ha superato
> lo scudo, sono risaliti in 3 e solo 1 sembra non sia perso per lo spazio.
> Questo vuol dire che almeno un sopravvissuto c’è quindi si può tornare.
> Magari capire come loro ci sono riusciti? Ovviamente utilizzando solo i
> sensori passivi come abbiamo fatto fino ad ora. Non vogliamo rovinare la
> sorpresa facendogli capire che siamo qui. Giusto?”
>
> Xyr fece un cenno di ringraziamento a Strauss. Lei aveva ancora un sacco
> di problemi nel discutere con Tucci. Non era ancora riuscita a entrare
> nella testa dell’umano per cercare di capirlo. Odiava dover ripetere le
> cose più volte e con Tucci era d’obbligo ripetere le cose più volte. Era
> sicuramente un genio, ma era anche estremamente fastidioso.
>
> “Ah ecco. Beh, il Capitano mi aveva chiesto di modificare il suo metodo
> basato su un teletrasporto di emergenza utilizzando le comunicazioni. Non
> mi aveva detto di pensare ad un metodo alternativo.”
>
> Xyr si iniziò a massaggiare una tempia.
>
> “Tucci, quanto le serve per tirare fuori quei quattro dal pianeta?”
>
> “Quattro? Ma non erano cinque?”
>
> “Sono fortemente tentata di dimenticarmi di Bueller. Ok, cinque. Quanto le
> serve?”
>
> “Beh, più che quanto, direi cosa mi serve.”
>
> Tucci riprese a guardare Xyr pensieroso.
>
> L’andoriana fece altrettanto anche se i suoi pensieri erano sempre più
> indirizzati al chiudere Tucci in qualche siluro quantico e a premere con un
> sorriso il tasto FIRE.
>
> “Tucci, glielo sto per chiedere con il massimo della gentilezza possibile.
> COSA DIAVOLO LE SERVE???”
>
> L’ultima frase l’aveva urlata direttamente in viso a Tucci dopo essere
> scattata in piedi.
>
> L’umano fece un passo indietro spaventato.
>
> “Mi serve un paradosso di Einstein-Podolsky-Rosen.”
>
> “Beh, poteva dirlo subito. Ha trenta minuti per farmi avere il dettaglio
> di cosa le serve per realizzare il suo piano.”
>
> “Trenta minuti? Ma.... mi serviranno giorni solo per trovare i dettagli
> tecnici, poi altri giorni per replicare i componenti, poi per fare i
> calcoli non so quanto servirà....”
> “Ventinove minuti.”
>
> Tucci sbiancò all’ultima frase di Xyr e corse fuori dalla plancia.
>
> Luna si voltò dal timone verso il Primo Ufficiale.
>
> “Un paradosso di Einstein-Podolsky-Rosen? Perchè mi ricorda qualcosa di
> impossibile che ho studiato da poco? Aveva a che fare con delle particelle
> correlate quantisticamente. Violerebbe parecchie leggi della fisica a
> partire dal principio di località.”
> Xyr guardò quasi stupita il cadetto Jones.
>
> “Esatto signor Jones. Teletrasporto quantistico. In pratica non è il corpo
> ad attraversare lo spazio-tempo dal punto di partenza al punto di arrivo,
> ma un’onda che porta l’informazione. Tucci vuole creare qualcosa di
> decisamente pericoloso, ma forse qualcosa su quel Falco da Guerra può
> aiutarci. Signor Basta, crede di poter modificare il suo piano di assalto
> in un più tranquillo piano di spionaggio definiamolo industriale?”
>
> Il capo della sicurezza fece un leggero cenno positivo del capo.
>
> “Cosa ha in mente?”
>
> “Voglio essere sicura di non distruggere qualsiasi cosa sia su quella nave
> e che possa tornarci utile per recuperare i nostri colleghi. Appena Tucci
> ci porterà l’elenco di quello che gli serve, lei con una squadra scelta lo
> accompagnerà su quella nave e cercherete il necessario. Domande?”
>
>
> Crellia - Capitale – 9 aprile 2395 - Ore 03:25
>
> Bueller si girò su se stesso un paio di volte con lo sguardo verso l’alto.
>
> "Questa stanza è gigantesca. La Hope ci starebbe comoda dentro."
>
> Rodriguez si sfregò gli occhi infastidito. "Non vogliamo dire qualcosa sui
> colori delle pareti?"
>
> "Beh. In effetti...."
>
> "Questo edificio è stato costruito secoli fa sulle rovine del Primo
> Tempio. Quando la Sacra Fiaccola si spense e voi Protettori ci lasciaste, i
> nostri antenati persero la fede. Il Tempio man mano cadde in rovina. Furono
> secoli bui, le popolazioni crebbero, i villaggi divennero paesi, poi città
> e il tempio fu inglobato e sepolto. Un centinaio di anni fa scavi per
> costruire nuove fondamenta riportarono alla luce una parte completamente
> sana di vecchie mura. Nessuna tecnica da noi conosciuta riuscì a scalfire
> quelle mura e si gridò al miracolo. Partirono subito delle opere per
> edificare questo piccolo contributo alla memoria di Dei dimenticati. Per
> chiedere perdono, voi capite. Vi prego di rimanere qui a godervi la
> magnificienza di questo nuovo tempio. Spero sia di vostro gradimento. Ho
> contattato il Consiglio dei Grandi e ho cominciato a spiegar loro del
> vostro ritorno. Vogliono incontrarvi per condurvi alle porte delle vecchie
> mura.”
>
> Caytlin sorrise a Dasha mentre Bueller e Rodriguez fecero un cenno di
> congedo con la testa permettendo alla rappresentante Crelliana di
> allontanarsi.
>
> “Questo sarebbe il ringraziamento per averli salvati anni fa? Voi esseri
> inferiori....”
>
> Bueller si voltò verso Qin.
>
> “Mi scusi, ma non credo di aver capito.”
>
> La donna si voltò verso il giovane Capitano sorridendo e guardandolo in
> modo esageratamente esplicito.
>
> “Vorrei fossimo soli.... ho detto vorrei fossimo soli.... Tutta questa
> cosa è nuova per me e la tensione mi fa brutti scherzi. Per fortuna ho lei
> vicino Capitano. Posso abbracciarla?”
>
> Bueller deglutì rumorosamente mentre qualche goccia di sudore scese da
> sotto il cappello che indossava.
>
> “Ehm... magari dopo... Ma cambiando discorso. Consigliere, giusto una
> domanda che mi frulla per la testa da un’oretta. Chi diavolo sono questi
> Protettori?”
>
> Caytlin era seduta composta e rilassata in attesa del ritorno di Dasha e
> sfoderando il suo più disarmante sorriso spiegò che aveva letto dei
> Protettori durante le sue ricerche sugli usi e costumi dei Crelliani. Aveva
> provato a citarli quando era stata messa alle strette da Dasha. Non si
> aspettava una simile reazione da parte della Crelliana.
>
> “Consigliere, fingersi Dei o semidei non mi sembra sia esattamente
> confacente alla Prima Direttiva.”
>
> “Coff coff coff, disse il prode Capitano che puntò un disgregatore
> klingoniano in bocca ad un Dio......”
> Rodriguez pronunciò la frase quasi sovrappensiero.
>
> Il Capo Operazioni stava osservando curioso alcune pietre preziose
> incastonate in una colonna. Per dire la verità ne stava discutendo
> sottovoce con Worrk che alternava movimenti con la testa annuendo o negando.
>
> Rodriguez aveva recuperato dei legacci che tenevano le braccia del Ferengi
> legate dietro la schiena e dopo qualche minuto di lamentele da parte dello
> stesso era riuscito a trovare un bavaglio per far smettere il piccolo
> alieno di parlare. Tuttora Worrk non poteva deliziare i presenti con le sue
> divine parole.
>
>
> USS Hope – 9 aprile 2395 - Ore 03:30
>
> Da qualche minuto Xyr aveva lasciato la sala tattica e passato a Rest e
> Strauss il Comando della Hope.
>
> Tucci aveva portato l’elenco delle sue richieste per il recupero dell’away
> team come concordato. Il tutto insieme a una serie infinita di tecnicismi
> che le erano risultati incomprensibili per il 60%.
>
> Il restante 40% aveva deciso di non valutarlo perchè era convinta di
> averlo capito, ma di ricordare chiaramente fosse stato inserito nei corsi
> all’Accademia come Teorico e Virtualmente Impossibile.
>
> Era nuovamente di fronte a dei dilemmi.
>
> Normalmente si rifugiava facilmente dietro ai suoi amati Regolamenti per
> trovare le risposte che cercava. Questa volta il primo dilemma rimaneva di
> natura etica. Vite senzienti contro Prima Direttiva. Nonostante il tempo e
> le discussioni che aveva affrontato facendosi scudo con articoli e commi si
> stava rendendo conto che la sua corazza si stava incrinando.
>
> Il secondo dilemma invece era di natura puramente tattica.
>
> Bueller le aveva chiesto di dirigere le operazioni di assalto al Falco da
> Guerra.
>
> Scelta corretta da parte del Capitano.
>
> Lei aveva deciso di rinviare l’assalto diretto modificando l’approccio in
> un’operazione di mordi e fuggi.
>
> Bueller aveva agito nuovamente di impulso mettendo a repentaglio la
> propria vita.
>
> Scelta errata del Capitano.
>
> Tucci era stato categorico. Aveva trovato una via di fuga dal pianeta per
> il team, ma gli servivano una serie di attrezzature che sulla Hope non
> c’erano. Rodriguez sarebbe stato in grado di procurarne alcune, ma
> ovviamente Bueller si era premunito di portarlo con sè togliendolo alla
> Hope.
>
> Scelta errata del Capitano.
>
> Rest aveva ipotizzato con una percentuale del 93,2% che se il Falco da
> Guerra era riuscito a trovare un mezzo per far risalire i propri uomini,
> voleva dire che aveva qualcosa che la Hope non aveva e che l’equipaggio
> della Hope non conosceva.
>
> Ora stava a lei dover decidere come muoversi.
>
> Dovevano agire su tre fronti.
>
> Primo fronte. Missione sul Falco da Guerra.
>
> Serviva un team ridotto, ma esperto. Lon Basta li avrebbe guidati. Di lui
> aveva imparato a fidarsi. Tucci doveva farne parte. Non potevano
> permettersi perdite di tempo o comunicazioni che sarebbero state
> intercettate e l’ufficiale scientifico doveva decidere sul posto come
> muoversi. Tucci non era tuttavia in grado di muoversi furtivamente sul
> Falco da Guerra e Basta avrebbe faticato parecchio a mantenere in vita il
> suo team con una mina vagante come Tucci. Jones li avrebbe portati con il
> suo B’rel occultato e di conseguenza la Hope avrebbe perso il suo miglior
> timoniere.
>
> Secondo fronte. Hope pronta a supportare un’eventuale scontro a fuoco con
> il Falco da Guerra.
>
> Senza i migliori uomini ai propri posti la Hope non avrebbe avuto alcuna
> possibilità. La Jones avrebbe dovuto essere al timone e non sul B’rel.
>
> Terzo fronte. Il pianeta per recuperare l’away team.
>
> Da un’oretta tutte le comunicazioni dal pianeta erano interrotte. Per
> qualche strano motivo lo scudo stava bloccando qualsiasi segnale. Non
> potevano sapere se il team fosse vivo o comunicare con loro. Se Bueller
> aveva pensato a questa eventualità si era scordato di comunicarlo al resto
> della nave.
>
> L’unico modo di avvertirli era di organizzare tutto dalla Hope e mandare
> qualcuno sul pianeta a recuperarli con le corrette informazioni. Inoltre
> era necessario che sul pianeta ci fosse anche un medico. La dottoressa
> Graahn era stata categorica su questo punto. Non potevamo sapere se
> qualcuno del team fosse vivo, morto, ferito, malato. Non potevamo sapere
> che tipo di tecnologia medica si fosse sviluppata sul pianeta. Era un salto
> nel buio e la dottoressa era la persona con la maggior esperienza sulla
> nave. Per quanto *“esperienza”* fosse un termine importante per un
> guardiamarina.
>
> Era in effetti la persona giusta per poter prendere decisioni di emergenza
> sul campo. Il resto del suo team poteva far fronte a emergenze sulla nave.
> Questo voleva dire spostare un altro membro dell’equipaggio dalla Hope e
> dirottarlo fuori dalla nave.
>
> Quindi con Capitano, Capo OPS e Consigliere a terra, Timoniere, Capo
> Sicurezza, Ufficiale Scientifico in missione sul Falco, sulla Hope
> sarebbero restati come Ufficiali superiori solo Rest come tattico, Doohan
> in sala macchine, Graahn come Ufficiale Medico ma quest’ultima pronta a
> scendere sul pianeta per fare la crocerossina e lei come Primo Ufficiale.
>
> Sul pianeta non avrebbe avuto senso mandare la dottoressa da sola, Doohan
> non avrebbe saputo nemmeno trovare la strada per la sala teletrasporto e
> Rest era fondamentale in Plancia.
>
> Restavano due opzioni. Strauss o lei ste....
>
>
> Il passo di Xyr si bloccò a mezza altezza. Tutto intorno risultò immobile.
>
> Una sola figura sembrava a suo agio in questo fermo immagine.
>
> Q si avvicinò all’andoriana.
>
> “Come possiate pensare a tutte queste cose inutili contemporaneamente con
> un cervello primitivo come il vostro, mi ha sempre affascinato. Aveste
> anche solo un milionesimo del potere del mio mignolo..... Però, pensandoci
> bene.... potrebbe essere interessante provare in effetti....”
>
> Dalla parete emerse il viso di Q sotto le spoglie di Qin.
>
> “Non si bara.....”
>
> Il Q maschio sospirò.
>
> “Non avevi un pianeta di cui occuparti tu?”
>
> “Sono onnipotente come lo sei tu. Posso essere in due posti
> contemporaneamente come te. Niente più trucchi. La nostra scommessa non è
> ancora conclusa. Non sono convinta che Bueller rinuncerà così facilmente a
> salvare questo popolo.”
>
> “Ma io mi sto annoiando. Non possiamo accellerare un po’ i tempi?”
>
> “Concordo con te che questi esseri sono moooolto lenti, ma non tutti
> possono essere Q. O meglio tutti potrebbero se noi volessimo, ma noi non
> vogliamo, vero? Ora torna con me sul pianeta. Stanno per adorarci e sarà
> divertentissimo.”
>
>
> ...ssa.
>
> Xyr proseguì per la sua strada che la conduceva nei suoi alloggi.
>
> Appena Tucci e il team Basta fossero riusciti a capire come riprendersi il
> capitano Bueller, lei e Graahn sarebbero scese sul pianeta per avvertire
> Bueller e spiegargli cosa fare. Se li avessero trovati ancora vivi.
>
> “Quell’uomo mi farà impazzire. Probabilmente conoscendolo sarà riuscito a
> mettersi nei guai e ora sarà in qualche situazione mortale.”
>
>
> Crellia - Capitale – 9 aprile 2395 - Ore 05:09
>
> “Fiuuuu. Se mangio ancora un grammo di qualcosa posso davvero morire.”
>
> Bueller si stiracchiò sulla sedia che i Crelliani avevano preparato per
> loro attorno ad un tavolo riccamente imbandito. Avevano passato l’ultima
> ora a ricevere inchini, elogi, regali. Un ricchissimo banchetto si era
> materializzato davanti a loro e loro ne avevano approfittato.
>
> Il Consiglio dei Grandi aveva fatto finalmente capolino dopo essersi
> defilato all’arrivo del divino Worrk.
>
> In quel caso la povera Dasha era stata lasciata sola ad affrontare la
> cosa. Ora che il pericolo sembrava scomparso tutti si stavano pavoneggiando
> davanti a loro.
>
> Un gruppo di Crelliani era stato incaricato di preparare il vecchio tempio
> per il ritorno dei Protettori.
>
> Dasha si avvicinò a Bueller.
>
> “Magnifico, la strada per il tempio è ora pronta. Volete farci l’onore di
> seguirci?”
>
> Il gruppo si incamminò dietro i Crelliani.
>
> L’opulenza della stanza principale ricolpì Ferris. Tutto era
> esageratamente imponente e ricco. Non si poteva dire lo stesso della città.
> Sembrava tutte le maggiori ricchezze della Capitale fossero state impiegate
> nel nuovo tempio.
>
> Dietro un cancello di vetro dalla forma strana si aprì una stanza bianca
> con al centro una scala.
>
> “Già i colori del salone principale sfidavano la decenza, ma anche i
> cancelli a forma di lettera dell’alfabeto? L’architetto dovrebbe essere
> fucilato.”
>
> “Pensavo di essere io, ma Paulo, mi hai appena confermato di non essere
> totalmente impazzito. A me quel cancello sembra una grossa q. Consigliere
> che ne pensa?”
>
> Caytlin si soffermò un attimo sul cancello.
>
> “A me ricorda moltissimo la khiks risiana. La trentanovesima lettera del
> nostro alfabeto principale. Non ricordavo ci fossero lettere comuni nei
> nostri alfabeti.”
>
> “Mah, sarà solo un caso. Dove sono gli addetti alla sicurezza? Ah eccoli
> lì. Scusate, a voi cosa ricorda questo cancello?”
>
> Gli occhi di Qin sembravano luminosi come due gemme. Bueller ne rimase
> folgorato.
>
> “Direi che mi ricordano la perfezione delle cascate ioniche su Lotorn VI,
> la potenza di una nuvola Ghjlsa quando implodendo genera un nuovo
> microverso, i soli quadrupli sovrapposti che fra un millennio illumineranno
> la Via Lattea...”
>
> La Q si fermò un istante a osservare la faccia allibita di Bueller.
>
> “Intendevo che sì, hanno fatto un buon lavoro, credo che i loro Dei
> possano sentirsi abbastanza soddifatti del risultato. Tu che ne pensi Quoo?”
>
> Q guardò il cancello.
>
> “È una porta di vetro.”
>
> Bueller sospirò e ritornò accanto a Caytlin.
>
> Il gruppo entrò all’interno della stanza bianca.
>
> Scesero lentamente le scale.
>
> Bueller continuava a rivedere quel simbolo in ogni angolo. Quella strana q
> era sui sostegni delle lampade, sui bordi delle porte, sugli intarsi del
> mobilio che adornava il corridoio. Gli stessi pomelli delle porte erano
> forgiati in quella forma.
>
> Man mano che proseguirono nel corridoio le stanze cominciarono a cambiare
> materiale di costruzione.
>
> Quello che all’inizio sembrava un materiale dalla brillantezza eccessiva,
> era ora sostituito da un muro di mattoni o argilla o qualsiasi cosa
> avessero utilizzato per far stare su quelle pareti.
>
> Sembrava un viaggio nel tempo a ritroso.
>
> L’ultima porta di legno fu aperta direttamente da Dasha che con un inchino
> fece segno a Bueller di precederli all’interno.
>
> Il Capitano della Hope non tergiversò e guidò il gruppo.
>
> Alte mura scavate direttamente nella pietra erano le pareti. Il soffitto
> naturale era almeno a 15 metri di altezza. Un caldo tepore proveniva dal
> pavimento levigato.
>
> Dei graffiti e dei bassorilievi adornavano buona parte della stanza.
>
> Al centro di ogni rappresentazione c’era sempre una figura luminosa, ma
> dalle fattezze femminili.
>
> Sulla parete di fondo un’anacronistica stoffa copriva almeno 20 metri
> quadri del muro. Disegnata sopra vi era una figura dall’aspetto familiare
> che apriva le braccia come ad accogliere e proteggere chi la guardava.
>
> Il viso nella figura ricordava a Bueller qualcuno, ma non riusciva a
> focalizzare chi.
>
> Al centro della stanza quattro statue reggevano una grossa fiaccola
> anch’essa in pietra.
>
> Le quattro statue rappresentavano la figura già vista nella stoffa in
> diversi atteggiamenti: allegra, irosa, sensuale, pensierosa.
>
> Bueller e Rodriguez si avvicinarono per osservare meglio quei visi.
>
> “A te non ricorda qualcuno?”
>
> “Stavo pensando proprio quello. Non riesco a mettere a fuoco però.”
>
> “Nemmeno io. Magari Caytlin può aiutarci. Consigliere potrebbe....”
>
> La rossa Risiana stava muovendo alternativamente la testa prima alle
> statue, poi alla stoffa sul muro e infine alla donna della squadra di
> sicurezza. Tutto questo per diverse volte.
>
> Bueller si trovò a fare lo stesso percorso.
>
> Statue, stoffa, Qin. Statue, stoffa, Qin.
>
> Statue...
>
> Stoffa...
>
> Qin...
>
> Qualcosa non gli tornava.
>
> La porta alle loro spalle si chiuse con un tonfo lasciando i cinque della
> Hope e Worrk all’interno. Un chiavistello completò la cacofonia.
>
> La fiaccola al centro della stanza cominciò a brillare e improvvisamente
> Bueller si sentì svenire.
>
>
>
> ====================================
> Comandante Xyr del Clan Clos
> USS Hope - NCC-25122
> Private communicator: keranydd a gmail.com
> Skype: keranydd1
> ====================================
> “fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza" -
> Alighieri Dante
> “....e il regolamento” – Xyr del Clan Clos
>
>
> _______________________________________________
> Stml17 mailing list
> Stml17 a gioco.net
> http://gioco.net/cgi-bin/mailman/listinfo/stml17
>
>
-------------- parte successiva --------------
Un allegato HTML è stato rimosso...
URL: <http://gioco.net/pipermail/stml17/attachments/20170110/1b7f6b1c/attachment-0001.html>
Maggiori informazioni sulla lista
Stml17