[Stml17] [06-xx - L’Amor muove il sole e le altre stelle, ma io vado più veloce - Tenente JG Catalunya 'Luna' Jones della Casata di Klaa (Silvia Bi.)]

Maddalena vampitrill a gmail.com
Mar 14 Mar 2017 19:56:00 CET


Ma che fame!
Bel brano, brava!

Il 14/03/2017 15:15, Silvia Bianchini ha scritto:
> E per non essere da meno ecco il mio...
> Imbarco meno scontato di quello che possiate pensare...
>
> Kisses
> Si.Bi.
>
> *****************************************
>
> *Brano: 06-xx*
>
> *Titolo: L’Amor muove il sole e le altre stelle, ma io vado più veloce*
>
> *Autore: Tenente jr. Catalunya “Luna” Jones della Casata di Klaa (aka 
> Si.Bi.)*
>
> *****************************************
>
> *Terra – Arizona – Complesso Flotta Stellare “Amelia Earhart” – Hangar 2*
>
> *19 Novembre 2395 - Ore 23:47*
>
> Dopo l’annuncio dell’Ammiraglio Lennox la festa aveva perso ogni 
> attrattiva e aveva colto la prima occasione per andarsene. Aveva 
> sopportato anche un rientro sulla Terra con un ingegnere boliano dalla 
> voglia irrefrenabile di raccontarle il perché e il percome dell’uso di 
> una moquette in lana arkoliana rispetto ai soliti materiali utilizzati 
> per gli interni delle navi della Flotta; non che l’avesse realmente 
> ascoltato. Un impulso incessante di liberare il suo armadietto al 
> centro di volo della Squadra Rossa l’aveva condotta li e ora Luna 
> stava contemplando la fila di navette prototipo di classe Interceptor. 
> Prima di salire sulla Hope non avrebbe mai pensato di poter neanche 
> solo comparare una Miranda con la gioia di pilotare quei piccoli 
> gioielli di tecnologia federale. E invece…
>
> “Cadetto Jones! Che ci fa qui?”
>
> I suoi pensieri vennero interrotti dalla calda e virile voce del 
> Tenente Comandante Marcus, l’istruttore di volo dell’Accademia della 
> Flotta che soprintendeva i voli della Squadra Rossa e Collaudatore 
> Capo del progetto Interceptor.
>
> Luna si girò sorridendo
>
> “Tenente Jr Jones, adesso, signore” disse indicando i gradi sul colletto
>
> “Lo sapevo… l’Ammiraglio Lennox mi ha informato, volevo solo prenderla 
> in giro… le congratulazioni sono d’obbligo ” rispose amabilmente 
> stringendole la mano “Allora… stava ammirando le navette? Ha notato 
> quel deflettore sotto la carlinga?”
>
> “Sì, quindi i miei appunti hanno convinto i progettisti…”
>
> “Aveva ragione, stabilità del campo di curvatura aumentata e 
> manovrabilità con vettori superiori a 90° migliorata del 36%”
>
> “Sono cose che o si fanno o non ci si pensa”
>
> “Ha proprio ragione… non dovrei dirglielo, ma ho chiesto 
> all’Ammiraglio Lennox di assegnarla qui come collaudatrice, ma 
> immagino che abbia molte opzioni al momento”
>
> “Collaudare queste meraviglie?! Grazie per aver pensato a me Signore… 
> solo…” disse Luna sinceramente stupita
>
> “Lo so, lo so… è giovane e talentuosa e i timonieri con queste 
> caratteristiche sono molto richiesti. Basta anche un grado inferiore 
> al suo, ma un grande talento, per essere messi a pilotare anche le 
> navi ammiraglie, cosa che non accade con altri ruoli. Quindi le chiedo 
> solo di pensarci, noi saremmo felici di averla qui… La lascio ai suoi 
> pensieri. Ancora congratulazioni tenente”
>
> *Terra – Arizona – Route 66 – The Old And The New Pub & Grill*
>
> *19 Novembre 2395 - Ore 01:17*
>
> Luna spense la moto antigravitazionale nel parcheggio del pub. Si era 
> spinta a massima velocità costeggiando il Grand Kanyon, poi era 
> rientrata nel sistema stradale godendo della pressione dell’aria a 
> 300km/h sul suo corpo. Un giro a vuoto, così tanto per fare, 
> unicamente per il piacere di farlo.
>
> Altre moto e veicoli terrestri erano parcheggiati. Il locale era 
> sempre aperto e lei lo aveva sempre apprezzato da quando vi aveva 
> messo piedi per la prima volta con i suoi colleghi della Squadra 
> Rossa. La distanza dalla base non era infatti proibitiva ed era 
> sicuramente caratteristico.
>
> Entrando nel locale il suo istinto la fece subito scansare una coppia 
> di avventori che si stava azzuffando. La musica alta copriva solo 
> parzialmente il rumore della rissa. Le scazzottate erano all’ordine 
> del giorno e nessuno si formalizzava troppo, anzi facevano parte 
> dell’esperienza. Una zona senza troppe leggi e regolamenti, ma 
> sufficientemente controllata da non destare la preoccupazioni né delle 
> autorità civili, né della Flotta Stellare. In nessun altro posto sulla 
> Terra Luna aveva sentito quell’atmosfera da nave da guerra klingon. 
> L’aveva amato sin dal primo momento ed era diventato il suo rifugio. 
> Il fatto che fosse pieno di cameriere in abiti discinti e che il 
> proprietario fosse una andoriana con curve mozzafiato e un 
> atteggiamento da dura erano la ciliegina sulla torta. Questo prima 
> della Hope, ovviamente. Sembrava passata un’eternità.
>
> “EHEEEHI! FERMI TUTTI!!!” tuonò Seraht
>
> Ogni movimento si fermò. Un Capo della Flotta rimase con il pugno in 
> posizione tenendo per il colletto uno ktariano che non fece nemmeno un 
> tentativo di spostarsi. Quando l’andoriana parlava era il momento di 
> fermarsi.
>
> “Signore e Signori, Luna della Casata di Klaa è tornata!”
>
> Un boato la accolse e tutti gli habitué si affannarono per andare a 
> salutarla. Solo dopo qualche minuto riuscì finalmente a sedersi al 
> bancone.
>
> “Allora… Tenente…non è che vai un po’ troppo di corsa… ragazzina?” 
> commentò Saraht mettendole davanti una birra andoriana della sua 
> riserva personale e servendosene una anche per sé.
>
> “Naaa… questo è il mio passo normale… come va Seraht?”
>
> “tutto uguale come sempre. Brindiamo al tuo brillante futuro… cosa 
> farai adesso ? hai già una assegnazione?”
>
> “Forse… mi hanno fatto un paio di proposte. Ma ci sto pensando”
>
> “deve essere una cosa seria se la testa più matta che abbia mai 
> conosciuto si ferma a pensare”
>
> “Già” rispose laconicamente Luna bevendo un sorso di birra
>
> “Luna non mi saluti neanche più?” disse una voce alle sue spalle. La 
> riconobbe subito e ogni sua cellula vibrò di eccitazione.
>
> “Non dovresti stare in cucina? Il turno non è ancora finito” commentò 
> l’andoriana seccamente
>
> “Dai mamma, fammi salutare almeno” rispose la voce
>
> Luna buttò giù la birra in un sorso e si girò.
>
> Senal, figlia di Seraht e di un terrestre, Kwatoko, un nativo 
> americano di discendenza Navajo, era una delle ragazze più belle che 
> avesse mai visto. Occhi di un blu talmente scuro da sembrare 
> profondità oceaniche su un viso perfetto e zigomi alti. Un corpo 
> sinuoso e sensuale di un blu tendente al violetto. Un fiore di 
> ragazza, di sangue misto come lei, di cui Luna era innamorata dal 
> primo secondo. Un amore ricambiato, ma mai concretizzato. Un amore che 
> cercava di dimenticare tra le lenzuola di altre ragazze perché non 
> sarebbe mai riuscita a fermarsi. La vita che aveva scelto, la sua 
> passione per il rischio e l’avventura l’avevano sempre attirata 
> lontano. Una vita di casa sarebbe stata una prigione. Ma ora… che 
> fosse possibile unire le cose? Collaudare prototipi poteva essere una 
> vita lavorativa sufficientemente rischiosa e sarebbe potuta restare 
> sulla Terra. Senal avrebbe potuto aprire il suo ristorante… forse 
> avrebbe potuto funzionare.
>
> “Sei sempre più bella” fu l’unica cosa che riuscì a dire
>
> “lo so!” rispose la facendo l’occhiolino “Mi aspetti? Esco tra un’oretta”
>
> “Si, mi faccio qualche birra nel frattempo”
>
> “perfetto” disse lei allontanandosi continuando a guardala negli 
> occhi. Luna sostenne lo sguardo fino a che non sparì dietro la porta 
> della cucina. Dopodiché si girò e trovò a un palmo il viso della 
> andoriana.
>
> “ragazzina… non è una ragazza come le altre e so che è innamorata. 
> Decidi alla svelta quello che vuoi fare nella vita e se non hai 
> intenzione di restare è meglio che tu non sia più qui quando finirà di 
> lavorare. Mi piaci e so che sei una brava ragazza, sotto sotto, ma 
> sono pronta a usare il mio ushaan-tor per rompere la tua testa se la 
> farai soffrire”
>
> *Terra – L’Avana*
>
> *20 Novembre 2395 - Ore 05:47*
>
> Una gradevole brezza riempiva di profumo del mare, di palme e orchidee 
> le strade deserte de L’Avana costeggiando le case multicolore. Le 
> stesse strade che fino a qualche ora prima erano state piene di quella 
> fiumana di persone che dai locali ai fuochi in spiaggia si divertiva, 
> mangiando, bevendo e ballando le mille varianti della salsa. Ora tutte 
> quelle persone o dormivano o erano impegnate nel dolce atto 
> dell’amore. Solo pochi erano svegli a quell’ora e quei pochi perlopiù 
> stavano tornando a casa. Gli orari lavorativi erano da sempre spostati 
> in avanti in quell’angolo della terra.
>
> Camminando per quelle strade Luna avrebbe dovuto sentirsi a casa: in 
> fondo ci aveva passato la sua prima infanzia. Ma nonostante il calore 
> vibrante dell’umanità, quei luoghi non erano veramente casa sua. 
> Troppa… felicità? Pace? Dietro la patina di vitalità delle serate 
> sulla spiaggia a base di sesso e sintalcol, c’era una realtà basata di 
> noiosa routine. Niente a che vedere con l’emozione che provava sulle 
> navi stellari. C’era un motivo per cui aveva passato buona parte della 
> sua vita su una nave stellare, anche se priva di ogni comodità come un 
> vascello klingon.
>
> E allora cosa ci faceva li? Cosa c’era di tanto sbagliato in lei da 
> andarsene così… in sella ad una moto a tutta velocità per tornare a 
> San Francisco e da li a L’Avana via teletrasporto? Cosa non andava in 
> quella prospettiva di una vita lavorativa e sentimentale appagata? In 
> quel momento poteva essere con Senal a divertirsi: le andoriane, per 
> quanto lei lo fosse solo per metà, sembrano tanto fredde fuori, ma 
> sono molto calde a letto… quasi come le klingon. Pensando queste cose 
> sorrise tra sé leggermente a disagio. Non era abituata a pensare alle 
> cose: Luna seguiva sempre e costantemente il proprio istinto. 
> Seguendolo se ne era andata dal locale, aveva preso la moto e guidato 
> per ore fino a e in quel momento le sue gambe la stavano portando in 
> una delle vie laterali della città, meno frequentate dai turisti, ma 
> non per questo meno suggestive.
>
> Ancora un angolo.
>
> La casa era sempre li: il cancello di legno smaltato di bianco, il 
> giardino pieno di orchidee in fiore e il magnifico albero di avocado 
> piantato da un antico avo della famiglia di sua nonna oltre trecento 
> anni prima. Le pareti esterne di legno fucsia pallido e le tende 
> bianchissime. Superato il cancello e il tavolino esterno accanto al 
> forno a induzione di plasma (una sostituzione rispetto al tradizionale 
> forno a legna per conformarsi alle rigide normative in tema di 
> emissioni voluto dal Governo Terrestre) Luna si trovò a bussare alla 
> porta.
>
> Dopo qualche minuto, Marysol della Casata di Klaa apparve da dietro la 
> tendina e il volto da stropicciato di sonno, si illuminò di gioia.
>
> “Catalunya! Dios Mios!”
>
> Aprì rapidamente la porta e la tirò dentro casa abbracciandola.
>
> “Cosa ci fai qui? Torni adesso dai festeggiamenti? Pensavo che saresti 
> tornata sull’Akesh…ma hai fatto bene vieni siediti” detto questo andò 
> subito al replicatore.
>
> “Latte e caffè, 38°” disse mentre tagliava una fetta di torta 
> evidentemente non replicata.
>
> “tieni cara, mangia.”
>
> “Wow, hai fatto la torta di sangue de anjonjolì. Devi essere proprio 
> contenta!” disse Luna con un sorriso prendendo la forchetta (ndr. 
> trattasi di una delle tipiche ricette fusion creolo-klingon ideate da 
> Marysol per unire la tradizione alimentare cubana con quella klingon. 
> Nel preparare la torta di sangue, Marysol addensa gli ingredienti 
> classici della torta di sangue con il boniato –la patata dolce- lo 
> sciroppo di canna da zucchero e l’orzata di sesamo. La preparazione di 
> questo dolce, rigorosamente non replicato, richiede alcune ore).
>
> “Ma certo che lo sono! Mia nipote si è diplomata tra le prime del suo 
> corso ed è un Tenente della flotta stellare!”
>
> “Un Tenente jr” corresse Luna continuando a mangiare.
>
> “è uguale… allora… non mi hai risposto… perché sei qui?”
>
> “non lo so… so che dovevo venire a trovarti… nonna…”
>
> “Dimmi cara”
>
> “Non so cosa fare… ho l’opportunità di fare il lavoro che ho sempre 
> voluto fare, almeno fino all’anno scorso, e allo stesso tempo di poter 
> frequentare una ragazza speciale…”
>
> “Una ragazza?! E chi sarebbe?” interruppe Marysol
>
> “Si chiama Senal, è bellissima e fa la cuoca”
>
> “Sposala! Guarda che sto diventando vecchia e la casata di Klaa 
> reclama nipotini”
>
> “Nonna ti prego! Ascoltami… per quanto questa prospettiva di vita sia 
> fantastica, sento che qualcosa non va e che il mio futuro è lassù” 
> disse indicando il cielo “L’Ammiraglio Lennox mi ha proposto di 
> diventare il timoniere di una nuova nave, una nuova Hope… con 
> l’equipaggio della vecchia…”
>
> “Come tuo nonno, come tua mamma… avete l’avventura nel sangue. Se sei 
> qui è perché vuoi partire e allora vai e se questa ragazza è davvero 
> speciale ti aspetterà…o forse no, ma il rischio è quello che ci 
> permette di assaporare ogni cosa con più intensità, di vivere la vita 
> al 110%. È quello che mi ha conquistata di tuo nonno e a me ha portato 
> bene. È quello che ha seguito tua mamma e a lei sfortunatamente no… ma 
> se si fosse accontentata, se non avesse seguito il suo cuore e fatto 
> quello che realmente voleva, allora avrebbe solo sprecato la sua vita. 
> Vai, io e tuo nonno saremo sempre vicini a te. E ora vai a dormire che 
> sembri stanca. Ci penso io a svegliarti”
>
> *Terra - Accademia Flotta Stellare - Ufficio Ammiraglio Evelin Lennox*
>
> *20 Novembre 2395 - Ore 16:00*
>
> =^=Il Tenente JG Jones è arrivata Ammiraglio... =^=
>
> =^=La faccia entrare =^=
>
> /*in perfetto orario… questa ragazza è universalmente conosciuta come 
> una casinista, ma è tra le poche persone al mondo che può andare 
> d’accordo sia con Bueller che con Xyr… chissà*/
>
> Tolta la divisa perfettamente stirata e immacolata, ogni altro 
> particolare del giovane tenente, tra cui i capelli ribelli e 
> spettinati, dava l’impressione che avesse fatto una corsa sul filo del 
> rasoio per essere lì puntuale.
>
> “Prego Tenente, si accomodi”
>
> "Grazie, Ammiraglio... " disse Luna sedendosi e riprendendo fiato
>
> "Vuole un bicchiere d'acqua?"
>
> "Grazie, signore… frizzante se possibile”
>
> L’ammiraglio si alzò e andò verso il replicatore
>
> “Acqua fredda frizzante… allora Tenente ha preso una decisione?” disse 
> passando il bicchiere a Luna che lo bevve d’un sorso. Poggiò il bicchiere
>
> “Ho saputo che ci sarebbe una posizione come pilota di collaudo per la 
> classe Interceptor”
>
> “Il Comandante Marcus ha la lingua troppo lunga, ma è vero. 
> Quell’incarico sembra fatto apposta per lei… quindi immagino che 
> intenda rifiutare la proposta”
>
> “No… si sbaglia. Accetto” disse passando il padd di incarico controfirmato
>
> “E quell’altro padd?” disse Evelin indicando il padd che era rimasto 
> in mano a Luna
>
> “ehm… delle piccole richieste”
>
> “mi sembra giusto, mi faccia vedere” l’Ammiraglio prese il padd e 
> cominciò a leggerlo “… mmm beh certamente potrà portare il suo B’rel, 
> non ho alcuna intenzione di passare la prossima settimana a sentire le 
> proteste di suo nonno…ah! non posso far imbarcare un prototipo della 
> Flotta, non può mettere i piedi in scarpe diverse, ma posso farle 
> avere gli schemi e il programma di simulazione olografica delle 
> Interceptor, se nel suo tempo libero ha voglia di dedicarsi a tale 
> progetto…” Evelin appoggiò il padd sulla scrivania e guardò la giovane 
> divertita “Tenente…gli Ufficiali superiori non condividono l’alloggio 
> e non posso metterla nella stessa stanza del consigliere Caytlin”
>
> “Ci ho provato…”
>
> “Buona fortuna tenente… ah e veda di non riportarmi la Hope nelle 
> condizioni della sua predecessora. Può andare”
>
>
> =========================
> Tenente JG Catalunya 'Luna' Jones della Casata di 'Klaa
> Flight Control Office (CONN)
> USS Hope - NCC-25122-A
> =========================
> "Abbassare il limite di velocità!? Certo... salverebbe delle vite, ma 
> centinaia di persone arriverebbero in ritardo!"
> ______________________________
> Private comunicator: ltcomm.sibi a gmail.com <mailto:ltcomm.sibi a gmail.com>
>
>
>
>
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