[Stml17] [06.0X] Tucci Edison - Scelte

Massimo Gallo keranydd a gmail.com
Gio 16 Mar 2017 09:11:44 CET


E bravo Ermes ^_^
Un lato di Tucci che ci mancava. Ottimo.


Il 16/mar/2017 09:04, "Franco Carretti" <ferris.bueller a mail.com> ha
scritto:

Un buon brano, hai reso Tucci più umano. Di solito nei brani è totalmente
scollegato con il resto del mondo.
Mi piace...

Adesso tocca a me

*Sent:* Thursday, March 16, 2017 at 8:55 AM
*From:* "[Krynn] Dalamar" <dalamar a krynn.it>
*To:* "USS Hope" <stml17 a gioco.net>
*Subject:* [Stml17] [06.0X] Tucci Edison - Scelte
Ed ecco qui il brano di Tucci, cosa avrà scelto?

Ciao,
Ermes / Tucci


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Inizio trasmissione
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[06.0X] Tucci Edison - Scelte


Terra – Residenza della famiglia Tucci - 19 Novembre 2395 - Ore 04:00
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Edison non riusciva a prendere sonno, non sapeva esattamente perché: da
giorni
non riusciva a completare quei test sul teletrasporto tramite laser,
voleva a
tutti i costi finalizzare la sua relazione entro la fine del mese. Ma
non era
certo fosse quello il motivo. Si alzò e decise di andare a bere un po’
di acqua.
Scese lentamente le scale, non voleva svegliare i suoi. Era tornato a
casa dei
propri genitori per qualche giorno, gli mancavano dopo aver trascorso
molto
tempo sulla Hope, e dato che la loro abitazione si trovava vicino
all’accademia
aveva preferito stabilirsi da loro piuttosto che negli appartamenti
tutti uguali
del convitto dell’accademia.
Arrivato in cucina prese un bicchiere e lo riempì di acqua, si sedette
su una
delle sedie che circondavano l’isola posta al centro della stanza,
lasciò vagare
il suo sguardo finché i suoi occhi non si posarono sulle due targhe
commemorative
appese al muro, una era la targa della USS Bengasi dove suo padre aveva
prestato
servizio, l’altro era un attestato di merito della Avio Space per il
lavoro di
ricercatrice della madre.
“Qualcosa non va?” chiese una voce alle sue spalle.
Edison fece uno scatto per la sorpresa, rischiando di far cadere il
bicchiere
che teneva in mano.
Una risata. “Non volevo spaventarti, scusa piccolo” sua madre si
avvicinò e le
posò una mano sulla spalla.
“Mamma” sbuffò il neo tenente “Non chiamarmi ‘Piccolo’ non lo sono più
da
quando avevo cinque anni!”
La donna gli sorrise mentre gli sedeva accanto “Oh ma tu sarai sempre il
mio
‘Piccolo’” con una mano gli sfiorò il viso come per accarezzarlo, ma poi
ritrasse la mano.
“Allora, come mai non stai dormendo?”
“Non lo so”
“Ancora quella relazione sugli esperimenti che stai facendo in facoltà?”
“Non lo so”
“Mmm” la donna fissò il figlio “E la proposta che ti hanno fatto dalla
Flotta?”
“No. Sai già cosa ho deciso.”
“Sei sicuro che non sia quello?”
Ray ci pensò su un attimo “Non lo so” rispose sospirando.
Sua madre non disse nulla, aspettò.
“...e se avessi fatto un errore nella mia scelta?”
“Non credo proprio, tu hai fatto una scelta di cuore e per una volta hai
lasciato
da parte il cervello, stando a quello che mi hai raccontato sulle
vicende
avvenute sulla Hope, hai provato paura, sei rimasto ferito, hai
rischiato…”
“Sì ma ho trovato dei compagni, persone che mi capiscono, amici…”
“Allora figlio mio, non hai sbagliato a scegliere”
“No” Edison scosse la testa “Allora deve trattarsi di quei maledetti
test”
esclamò il giovane.
“Sì” disse la madre, trattenendo una lacrima d’orgoglio e sussurrando un
‘Piccolo mio’ senza farsi sentire.



Terra – Accademia Flotta Stellare - Laboratori - 20 Novembre 2395 - Ore
13:00
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Anche se aveva dormito poco era arrivato presto al centro di ricerca
della Flotta.
Come sempre si era buttato a capofitto nel lavoro, la sua concentrazione
lo
escludeva, letteralmente, dal mondo:stava re-impostando i test dal
duecentotre
al duecentoquattordici, ogni volta fallivano il trasferimento dati,
doveva
esserci qualcosa nella matrice di recupero del software che non andava,
aveva
scritto lui stesso il programma sicuramente gli era sfuggito qualcosa, o
quello oppure il cristallo del laser era incrinato.
“Il cristallo” disse mentre consultava la lista dei componenti “No, non
può
essere è certificato secondo il protocollo SER-142V”
Lanciò una diagnostica sul dispositivo e attese i risultati.
Era passata quasi mezz’ora da quando aveva iniziato la verifica del
dispositivo
e nel frattempo aveva riportato alcuni dei suoi appunti nella relazione
che
dava compilando, quando il suo comunicatore personale trillò, premette
il
pulsante non prima che fossero passati almeno venti secondi, se non
fosse stato
importante avrebbero richiamato più tardi.
“Qui Tucci”
=^= Ehi tenente Tucci =^= la voce calorosa di Lon Basta irruppe tramite
il
comunicatore.
“Oh tenente, mi dica”
=^= Ehi te lo ricordi che tra tipo quindici minuti, devi essere
nell’ufficio
di Lennox, o ci sei già stato? =^= domandò il betazoide.
“Mmm perchè dovrei andare dall’ammiraglio?” domandò lo scienziato mentre
continuava a trascrivere i suoi appunti.
=^= Ehi Ray!! C’è nessuno in casa? Hanno fissato un colloquio a tutti
noi… sai
per confermare, o meno, quella piccola questione del nuovo imbarco… =^=
Silenzio.
=^= Edison? Rispondi... =^=
Silenzio.
Nel laboratorio l’unico suono che si sentì fu un ‘beep’ a conferma della
fine
della diagnostica impostata, ma Edison Tucci non era più lì: stava
correndo a
perdifiato lungo i corridoi del centro ricerca in direzione dei
teletrasporti.



Terra – Accademia Flotta Stellare - Ufficio Ammiraglio Evelin Lennox -
20 Novembre 2395 - Ore 14:00
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Trafelato era arrivato davanti alla porta dell’ufficio dell’ammiraglio
Lennox un
minuto prima del suo appuntamento. Era sudato, scapigliato e in
disordine *Ottima
presentazione* pensò tra se. L’assistente della Lennox attese che il
giovane
riprendesse fiato e si sistemasse al meglio delle possibilità.
“Tenente Tucci” disse il boliano “Quando è pronto l’ammiraglio può
riceverla,
è pronto?”
L’agitazione lo stava per raggiungere, ma inspirò ed espirò un paio di
volte,
ripetendo mentalmente un piccolo mantra che Basta gli aveva insegnato, e
l’agitazione iniziò a placarsi fino a quando nella sua mente visualizzò
le
sponde di un lago le cui acque erano perfettamente piatte.
“Sì, sono pronto andiamo”.
Al neo tenente Edison Ray Tucci bastarono meno di due minuti per
firmare,
davanti all’ammiraglio Evelin Lennox, l’accettazione della nuova
assegnazione
sulla USS Hope NCC 25122-A.
Quando l’uomo lasciò il suo ufficio, Evelin sorrise guardando il PADD
firmato
e la scheda di Tucci che aveva richiamato sul su terminale *Bhe a quanto
pare
qualcuno ha fatto progressi, dovremo tenerlo d’occhio ma quel ragazzo è
promettente* poi aprì l’agenda elettronica *Ora a chi tocca?* pensò
mentre
scorreva l’elenco dell’equipaggio della nuova Hope.


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Fine trasmissione
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Ma questa storia dell'idolo è una cosa diffusa o solo tra le donne? F.
Bueller (Xyr - 03.14 - Scacco matto)

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