[Stml17] [Xyr del Clan Clos - 08.09] Agli ordini del Capitano

Cap. Ferris Bueller ferris_bueller a crepuscolo.it
Ven 10 Nov 2017 22:25:29 CET


Ottimo brano pieno zeppo di cose carine. Stupendo Tucci che viene 
sballottato a destra e sinistra.
Mi è piaciuto tutto, soprattutto il fatto che i Borg siano stati 
assimilati a loro volta dalle piante.
Adesso dovrebbe mancare solo l'atto finale!


Il 10/11/2017 15:22, Massimo Gallo ha scritto:
>
> Nuwe Berria – Cape Jool – 01/08/2396, Ore 13:40
>
> “Corri, corri, corri. Di qua, forza, forza, forza. Muovetevi. Quella 
> sedia non reggerà per molto. Non serve il nostro amico dalle orecchie 
> a punta per confermarvelo in percentuale.”
>
> Luna stava guidando il gruppo per dei corridoi desolati e polverosi 
> alla ricerca di una via di fuga. Xyr chiudeva la fila cercando di 
> punzecchiare Tucci in modo da mantenerlo concentrato e attivo.
>
> La porta alle loro spalle si aprì con un forte colpo.
>
> Chi li stava inseguendo era riuscito a sfondarla.
>
> Luna correndo gettò uno sguardo fuori dalla finestra del corridoio. 
> Erano al secondo piano. Circa dieci metri da terra.
>
> Davanti a loro l’unica via di uscita era una rampa di scale. Dal 
> pianerottolo sentirono delle voci provenire dal piano di sotto.
>
> “Saliamo!”
>
> Luna saltò due scalini alla volta seguita da Doohan la cui forma 
> fisica sembrava sempre al top.
>
> Tucci si bloccò di colpo alla vista delle scale.
>
> “Non ce la posso proprio fare. Sono uno scienziato, io non corro.”
>
> Xyr lo guardò infuriata.
>
> Gli occhi di Tucci si spalancarono sempre di più.
>
> Xyr accennò un sorriso maligno.
>
> Il rossore di Tucci aumentò e per un istante sembrò smettere di respirare.
>
> Si voltò verso le scale che cominciò a fare di corsa superando Doohan 
> e Luna. Xyr lo seguì soddisfatta.
>
> Il terzo piano era esattamente come il secondo. Spazi vuoti, polvere, 
> scrivanie sottosopra.
>
> Xyr si rese immediatamente conto che il gruppo era finito in un vicolo 
> cieco. La parte di muro a 15 metri di fronte a loro era parzialmente 
> crollata impedendo l’accesso alle stanze successive. L’unica via di 
> fuga sembravano le scale da dove erano appena arrivati.
>
> Passi pesanti e veloci dagli scalini sottostanti chiarivano che da lì 
> non si poteva uscire.
>
> Luna si avvicinò di nuovo alle finestre esterne.
>
> Tentò senza fortuna di aprirne una e poi cominciò a picchiare col 
> pugno sul vetro.
>
> “Dannazione!”
>
> Tucci si sporse per vedere fuori. Una quindicina di metri li 
> separavano dal terreno sottostante.
>
> Un rumore di vetri infranti lo destò attirando la sua attenzione.
>
> Xyr aveva appena sfondato una finestra utilizzando una sedia come 
> ariete e ora stava ripulendo veloce i vetri rimanenti attorno al supporto.
>
> Luna la guardò e un ampio sorriso le illuminò il viso.
>
> “Preoccupati....tu mi cominci a piacere.”
>
> Tucci e Doohan le guardarono stupite.
>
> “Ragazzi, non è il momento di fare i gentiluomini e darci la 
> precedenza. Saltate, io e Jones vi seguiremo. Se ci perdiamo di vista 
> il rendez-vous è al Sacarac Pub. Dobbiamo avvertire Bueller.”
>
> Doohan e Tucci guardarono atterriti fuori dalla finestra.
>
> Il timido ingegnere deglutì e si voltò verso Luna.
>
> “Ecco, non è un discorso di precedenza.... è un discorso di pazzia. 
> Siamo al terzo piano. Ci ammazziamo di certo a saltare.”
>
> “Ahhhhhhh....”
>
> La voce terrorizzata di Tucci richiamò l’attenzione di Luna e di James.
>
> Xyr aveva sollevato l’umano di peso e l’aveva appena gettato fuori 
> dalla finestra.
>
> Doohan si avvicinò veloce per vedere che fine avesse fatto il suo 
> compagno.
>
> Circa sei metri sotto di loro, la folta chioma di un albero aveva 
> attutito la caduta di Tucci.
>
> Xyr l’aveva gettato esattamente dove rami e foglie avrebbero impedito 
> all’umano di sfracellarsi a terra.
>
> L’andoriana osservò per un istante Doohan. Il suo viso era tranquillo 
> e lo sguardo deciso. Xyr fece un passo verso il giovane ingegnere.
>
> James non ci pensò un attimo e si gettò fuori dalla finestra.
>
> Luna sorrise.
>
> “Oh sì, potresti essere esattamente il mio tipo.”
>
> Le voci dalle scale erano molto forti.
>
> Xyr indicò una scrivania.
>
> Luna colse al volo l’idea e in due afferrarono il tavolo e corsero 
> verso le scale.
>
> Tre umanoidi armati comparvero sulla soglia della porta e subito 
> vennero investiti dalla scrivania che le due donne stavano usando come 
> scudo.
>
> Lo scontro fu parecchio violento e i tre finirono per cadere dalla 
> rampa delle scale con la scrivania a seguirli.
>
> Luna e Xyr corsero indietro verso la finestra rotta e senza pensarci 
> saltarono fuori.
>
> Nuwe Berria – Sacarac Pub – 01/08/2396, Ore 15:50
>
> Bueller, Rodriguez e Marquez erano concentrati nello studiare alcune 
> mappe di interni e appunti sparsi che Isabella aveva raccolto 
> nell’ultimo periodo.
>
> La ragazza era stata molto scrupolosa nei dettagli.
>
> Tempi delle consegne, quantitativi, descrizioni accurate di diversi 
> imballi su cui era riuscita a mettere le mani. C’era materiale a 
> sufficienza per farsi un’idea di massima, ma serviva un esperto per 
> poter mettere insieme tutti i pezzi.
>
> Doveva presentare Isabella a Tucci e vedere se due menti scientifiche 
> potevano arrivare a qualche conclusione.
>
> Nel frattempo Rodriguez lo stava sbalordendo con geniali trovate su 
> come entrare e su come ottenere informazioni o agganci.
>
> Era incredibile.
>
> Non erano su Nuwe Berria da molto tempo, eppure Paulo era già riuscito 
> a crearsi una rete di informatori da fare impressione.
>
> Bueller si prese una nota mentale di fare qualche verifica appena 
> tornati a bordo.
>
> Voleva almeno essere sicuro Rodriguez non si fosse già venduto la Hope 
> in qualche mercato nero.... e non era una battuta.
>
> Rest era seduto in terra e sembrava intento a meditare.
>
> Era uscito provato dalla fusione mentale e stava in qualche modo 
> cercando di recuperare.
>
> Caytlin stava prendendo in giro Melanne sulla sua ipotetica 
> “conoscenza” del Comandante Marquez.
>
> La Dottoressa Graahn era passata da un colorito porpora ad uno 
> cremisi, poi ad uno vermiglio, per poi stabilizzarsi su un vivo rosso 
> fuoco.
>
> Persino Basta aveva cominciato a punzecchiarla.
>
> Nonostante non si ricordassero gli uni degli altri sembravano un 
> gruppo estremamente affiatato.
>
> Bueller guardò l’ora.
>
> Xyr non aveva ancora fatto sapere nulla. Era passato tempo a 
> sufficienza per mandare il segnale alla Hope.
>
> “Marquez!”
>
> D’improvviso la porta dell’appartamento/ufficio si aprì e uno degli 
> uomini di Marquez entrò di corsa.
>
> “Vieni sotto. Ci sono dei tizi che chiedono di te, ma sanno anche chi 
> è il tizio cui Isabella ha rifatto i connotati.”
>
> Bueller sollevò un sopracciglio.
>
> “Ehi. Nessuno ha fatto caso al fatto che prima mi ha baciato?”
>
> Marquez scattò fuori dalla stanza e Bueller a malincuore lo seguì. 
> Basta andò con loro.
>
> Scesero di corsa le scale ed entrarono nel locale.
>
> Ad attenderli c’erano i suoi ufficiali.
>
> Luna e Doohan erano sporchi di fango, foglie e presentavano diverse 
> abrasioni superficiali sul viso e sulle mani, ma stavano già guarendo.
>
> Erano piegati con le braccia appoggiate alle ginocchia nell’atto di 
> riprendere fiato.
>
> Xyr era in piedi e teneva un corpo inerme a spalle.
>
> Bueller e Basta le si fecero incontro, ma Marquez fece segno a tutti 
> di seguirlo.
>
> “Non qui.”
>
> Xyr fece cenno a Bueller che tutto andava bene e li seguì su per le scale.
>
> Appena entrati nella stanza al piano di sopra Bueller aiutò Xyr a 
> togliersi di spalle il corpo.
>
> Era Tucci, respirava, ma sembrava svenuto.
>
> “Cosa è successo?”
>
> “Il Centro Comunicazioni è vuoto. Qualcosa non quadra. Abbiamo provato 
> ad utilizzare l’antenna, ma quella non è un’antenna. Questo pezzo 
> l’abbiamo preso da lì.”
>
> Bueller guardò lo sportello che Xyr teneva in mano. Gli sembrava un 
> grosso pezzo di legno ricoperto di resina grigia. Una resina che 
> sembrava particolarmente simile ai naniti che scorrevano dentro di loro.
>
> Bueller prese il pezzo dalla mano di Xyr e solo allora si accorse che 
> all’andoriana tremava il braccio.
>
> Dalla sua spalla usciva qualcosa. Sembrava un pezzo di legno conficcato.
>
> “Perchè non l’ha tolto? Sta sanguinando? Cosa è successo ai suoi naniti?”
>
> Xyr lo guardò e si massaggiò la spalla sanguinante.
>
> “Dopo che mi hanno sparato ho cominciato a sentirmi strana.”
>
> “Sparato? Ok, ne parliamo dopo. Dottoressa, si prenda cura di lei.”
>
> Una perplessa Graahn lasciò Tucci e aiutò Xyr a distendersi sul divano.
>
> Bueller si avvicinò a Luna che stava bevendo una birra fresca appena 
> presa dal frigo.
>
> “Che diavolo è successo?” Chi vi ha sparato?”
>
> Luna prese un’altra birra dal frigo e la porse a Ferris.
>
> “Incredibile! Davvero incredibile! Uno spasso!!!! Ma ci succedono 
> sempre cose come questa? Sulla Hope voglio dire?”
>
> Bueller aprì la birra e sospirò.
>
> “Ok, ok. Allora, siamo entrati nel centro comunicazioni. Vuoto, nulla, 
> niente, zero. Praticamente deserto. Lo sciupafemmine là dietro ha 
> cercato di mandare il segnale unendo pezzi presi un po’ qui e un po’ 
> lì, ma booooommmmm, l’antenna è saltata in aria! Uno spettacolo!!!! 
> Poi siamo scappati e c’erano questi tizi che ci inseguivano. La tua 
> amica dai capelli bianchi è tosta. Ha sfondato una finestra con una 
> sedia, ha gettato Tucci fuori dal terzo piano perchè non si decideva a 
> gettarsi da solo e poi abbiamo usato una scrivania come ariete per 
> gettare giù dalle scale quelli che ci seguivano.”
>
> “Ha gettato Tucci dal terzo piano?” Bueller sembrava shockato.
>
> “Tranquillo, aveva visto che sotto c’erano delle piante che avrebbero 
> bloccato la caduta. Poi ci siamo gettate anche noi e siamo atterrate 
> davvero male perchè le chiome erano già state distrutte da Tucci e dal 
> bellimbusto, ma che volo!!!! Grandioso!”
>
> “È lì che si è ferita e che Tucci si è fatto male?”
> “Ferita? Ci siamo massacrati tutti, ma tanto c’erano i naniti a 
> curarci. Poi siamo scappati e abbiamo cercato di venire qui. Ho 
> provato ad avvicinarmi al furgone, ma qualcosa l’ha colpito e 
> boooooommmmmm è saltato tutto in aria. La bellona coi capelli bianchi 
> si è messa davanti a Tucci come per proteggerlo e si è presa lo 
> scoppio in pieno. Abbiamo fatto tutti un volo di almeno dieci metri. 
> Sembrava avessimo le ali. Yeaaahh!!!”
>
> Bueller stava ascoltando Luna che raccontava tutto carica a mille.
>
> “Poi siamo saltati in piedi e abbiamo cominciato a scappare di corsa. 
> Lo sai che questa zona è piena di alberi e di strapiombi nascosti? Un 
> paio li abbiamo visti, ma i nostri inseguitori no, uno invece 
> l’abbiamo preso in pieno e siamo rotolati per una scarpata. Sembrava 
> non finisse mai la caduta. M-E-R-A-V-I-G-L-I-O-S-O!!!!!”
>
> “Ah, è così che si sono feriti.”
>
> “No, no. Due tizi ci aspettavano al fondo della scarpata. Non 
> chiedermi come fossero lì ma secondo me sono spuntati dagli alberi 
> perchè mi sembrava prima fossero dietro. Vabbè. Hanno cominciato a 
> sparare dei raggi verdi da quelle strane pistolone. Tucci si è messo a 
> gridare come un matto. /Non voglio morire!/ /Io sono uno scienziato! 
> Ho i capelli pieni di foglie e fango! Io resto qui!/ Insomma sembrava 
> una vecchia zitella e non si muoveva. Xyr gli è saltata addosso 
> proprio quando stavano per colpirlo e si è presa il raggio in pieno. 
> Dovevi vedere che salto. Sembrava un felino. Poi il silenzioso figone 
> che dice di essere un ingegnere ha colpito con un ramo uno dei due e 
> io ho atterrato l’altro. Una scossa di adrenalina che nemmeno quando 
> ero legata a letto con Caytlin.”
>
> “Ok, ora capisco perchè Tucci è svenuto. La botta deve essere stata 
> molto forte.”
> “Macchè. Quello ha mille vite. È saltato in piedi urlando che lui è un 
> Ufficiale decorato della Flotta Stellare, che la Convenzione di 
> qualcuno o qualcosa impedisce di trattare i prigionieri in quel modo, 
> che la Terra è rotonda e altre cose simili. Urlava come una sirena. Lo 
> si sentiva a km di distanza. Chiaro che ci avrebbero individuato 
> subito. Lo sai cosa ha fatto la tizia? Si è alzata, si è sistemata il 
> vestito, si è tolta dei rami che le erano finiti tra i capelli, si è 
> avvicinata a Tucci e gli ha sferrato un destro da staccargli la 
> testa!!!!! Secco, svenuto, KO. L’ha preso a spalle e ci ha fatto segno 
> di seguirla. Abbiamo corso per un’oretta. Il resto è storia.”
>
> Luna guardò Ferris e la sua bottiglia di birra.
>
> “Non la bevi quella? Ok, la finisco io.”
>
> Bueller porse la bottiglia a Luna e si voltò verso Xyr.
>
> USS Hope – Plancia – 01/08/2396, Ore 16:20
>
> Strauss stava aspettando impaziente il resoconto.
>
> Avevano escluso diverse possibilità ormai e si erano concentrati su un 
> ipotetico campo di smorzamento.
>
> Qualcosa stava interferendo coi sensori, ma dalla sezione scientifica 
> non ne venivano a capo.
>
> Sembrava chiaramente che le informazioni che i sensori ricevevano 
> fossero create ad hoc.
>
> “Capitano. Ho trovato qualcosa.”
>
> Strauss si alzò e si avvicinò alla postazione scientifica.
>
> “Qualche ora fa abbiamo captato un picco di energia a queste 
> specifiche coordinate. Per un paio di minuti c’è stato come una 
> mancanza di risposta alla scansione che stiamo facendo. Era come se i 
> sensori non captassero più nulla in un’area specifica. Poi di colpo il 
> picco di energia come a compensare una perdita.”
>
> Strauss sembrava curioso. “Cosa può significare?”
>
> “Stiamo ipotizzando che sul pianeta esista una griglia di 
> trasmettitori che ci invia un segnale falsato. Di solito i sensori ci 
> rimandano delle immagini in tempo reale, ma quel ritardo sulla 
> risposta ci ha incuriosito. Il nostro sensore rileva una trasmissione 
> di energia tra due punti. Se questa trasmissione viene, diciamo, 
> indotta, noi riceviamo un segnale diverso dalla realtà.”
>
> Strauss si massaggiò il mento.
>
> “Mi sta dicendo che stiamo vedendo un’immagine molto elaborata del 
> pianeta creata per noi?”
>
> “Esatto signore. Partendo dal picco di energia abbiamo allineato 
> l’onda di emissione dei sensori con il campo elettromagnetico del 
> pianeta e questa griglia di trasmettitori è apparsa. Sono loro a 
> mandare l’immagine che dal pianeta vogliono farci vedere. Come dicevo 
> qualche ora fa uno di questi trasmettitori si è spento e dal pianeta 
> hanno dovuto ricalibrare la griglia.”
>
> Strauss incrociò le mani dietro la schiena.
>
> “Qualcuno dal pianeta potrebbe aver sabotato un trasmettitore?”
> Il guardiamarina apparve dubbioso.
>
> “Beh Capitano, è una possibilità.”
>
> Strauss confidava fosse stato il gruppo di Bueller a creare il 
> disguido. Era un buon punto di partenza per riuscire a trovarli.
>
> “Possiamo vedere la reale situazione sul pianeta?”
>
> “Certamente Capitano. Non siamo ancora riusciti a filtrare del tutto 
> il segnale, ma questa che le sto mostrando è un’immagine per il 78% 
> accurata.”
>
> L’immagine era quella di un pianeta spoglio e arido.
>
> Non vi era traccia dei due terzi di acqua risultati dalla prima 
> scansione fatta al loro arrivo.
>
> Solo diverse piccole aree di poche migliaia di km^2 completamente 
> ricoperte di alberi.
>
> Li c’era acqua a sufficienza e delle strutture che potevano essere 
> centri abitati.
>
> “Guardiamarina, riesce a darmi informazioni su qualche essere vivente?”
>
> “Mi spiace signore. I sensori non riescono ad essere così precisi. Ci 
> stiamo lavorando.”
>
> Strauss tornò alla postazione del Capitano.
>
> /Ragazzi, dove siete finiti?/
>
> //
>
> Nuwe Berria – Sacarac Pub – 01/08/2396, Ore 18:00
>
> Bueller aveva riunito il suo equipaggio e stava tirando le conclusioni 
> di tutti i dati che avevano raccolto.
>
> “Bene, ricapitoliamo un po’. Allora, abbiamo un gruppo di Ufficiali 
> della Flotta qui presenti e probabilmente anche non Federali, 
> intrappolati in versioni diverse della loro vita precedente che girano 
> per la città. Poi?”
>
> Basta stava osservando una delle mappe sul tavolo.
>
> “Abbiamo un centro di controllo sicuramente posizionato nei 
> sotterranei dell’Ospedale. Non vedo edifici nelle vicinanze che 
> potrebbero supportare tutti i corridoi che abbiamo percorso durante la 
> fuga mia e del Signor Rest.”
>
> Bueller annuì.
>
> “Aggiungiamoci anche che la maggior parte degli edifici che credevamo 
> nevralgici si sono rivelati specchietti per le allodole. Come il 
> Centro Comunicazioni.”
>
> Bueller cercò di assumere, senza riuscirci, un’aria seria e professionale.
>
> “Dal punto di vista umano, cosa sappiamo? Caytlin, immagino che non 
> sia semplicissimo per te visto che non ricordi chi sei, ma sono sicuro 
> che il tuo sesto senso possa aiutarci lo stesso. Hai notato qualcosa 
> di particolare nelle persone che hai incontrato in quest’ultimo periodo?”
>
> La risiana fece una smorfia e aggrottò maliziosamente le labbra. Gesto 
> che fece saltare un paio di battiti al cuore di Bueller.
>
> “Beh, devo dire che nell’ultimo periodo ho notato diverse persone che 
> non mi sono sembrate mentalmente presenti. Ora se ci ripenso posso 
> vedere notevoli differenze tra noi e le persone che prendevano i mezzi 
> di trasporto la mattina con me. Sempre le stesse persone ci sta, ma 
> sempre gli stessi movimenti meno. Oppure una buona parte degli 
> insegnanti della scuola dove ho insegnato.”
>
> Caytlin si mise una mano sulla tempia come per attenuare un dolore.
>
> “A pensarci bene non ricordo di aver mai insegnato realmente a degli 
> allievi. Mi sembravano tutte delle comparse in una storia in cui ero 
> protagonista.”
>
> Isabella prese dal tavolo il pannello vegetale che avevano tolto 
> dall’antenna.
>
> “Abbiamo anche dentro di noi degli strani naniti curatori che a prima 
> vista mi sembravano naniti borg, poi ora li troviamo in versione 
> vegetale anche su dei pannelli.”
> Bueller annuì di nuovo.
> “Naniti disattivati in Xyr.”
> Tutti si voltarono verso Melanne, ma fu Rodriguez a parlare per primo.
>
> “In che senso?”
>
> “Nel senso che mi sono stupita del fatto che le sue ferite non 
> guarivano. Ho preso un piccolo campione del mio sangue e confrontato 
> con quello di Xyr. I miei naniti sono vivi, i suoi decisamente morti. 
> Si vede a occhio nudo senza la necessità di usare strumenti. Quello 
> che mi preoccupa è che il suo fisico non sta reagendo bene a questa 
> cosa. Sembra stia avendo sintomi di avvelenamento.”
>
> “Buone notizie mai, vero? Qualche idea del motivo?”
>
> “Il raggio che mi ha colpita.”
> L’andoriana era appoggiata ad una parete. Non sembrava del tutto in 
> forma, ma non voleva mollare.
>
> “Da quel momento ho cominciato a sentirmi infastidita. Come se il mio 
> sangue fosse pesante. È una sensazione molto strana e fastidiosa.”
>
> Bueller alzò gli occhi al cielo.
>
> “Senza sembrare insensibile. Qualche idea sul perchè non l’abbiano 
> uccisa, ma abbiano solo disattivato i naniti?”
>
> Il silenzio scese nella stanza.
>
> “92,12% perchè vogliono renderla inoffensiva, ma non rovinare 
> l’involucro. Mi stupisce anche non abbiamo ancora utilizzato i naniti 
> per identificare dove siamo.”
>
> Rest guardò Bueller come ad aspettarsi una successiva domanda da parte 
> del Capitano. Bueller stranamente non la fece.
>
> Poggiò le mani sul tavolo e chiuse un istante gli occhi.
>
> “Non credo sia facile trovare cavie come noi. Siamo materiale genetico 
> di grande valore. Ucciderci vorrebbe dire dover aspettare altri 
> carichi dallo spazio per colmare le perdite e in questo settore non 
> sono tante le navi che transitano e che possono cascare nella loro 
> rete. Ho sempre immaginato potessero sapere dove siamo. Curioso non ci 
> abbiano già fatto visita. Rest, potrebbero non avere le risorse per 
> farlo?”
>
> Il vulcaniano annuì leggermente.
>
> Isabella osservò incuriosita il giovane Capitano della Hope che 
> proseguì nel suo intervento.
>
> “Sfruttiamo questa cosa. Rodriguez, si coordini con Rest e Basta. Con 
> le informazioni in vostro possesso trovi un piano di accesso 
> all’Ospedale. Qualcosa che ci permetta di entrare vivi e di uscirne 
> altrettanto vivi. Su quest’ultima parte gradirei parecchia attenzione.”
> Paulo fece un gesto come di offesa, ma poi si mise in un angolo a 
> parlottare con Rest e Basta.
>
> Bueller proseguì.
>
> “Dottoressa, Comandante Marquez sarebbe possibile trovare un modo per 
> inibire volontariamente i naniti su qualcuno di noi? Vorrei poter 
> sfruttare un po’ di privacy quando entreremo in quell’Ospedale, ma 
> ovviamente evitando di suicidarci.”
>
> Marquez sorrise a Graahn e la invitò a uscire con lui dalla stanza.
>
> Bueller si avvicinò a Tucci e Doohan. Gli posò le mani sulle spalle.
>
> “Ho un compito importantissimo per voi. Dobbiamo trovare i mezzi con 
> cui siamo scesi su questo pianeta e renderli pronti per ripartire. 
> Capisco che non vi ricordiate cosa possa essere una navetta spaziale, 
> ma confido nel fatto che appena la vedrete sarete in grado di sapere 
> cosa fare. Luna e Caytlin verranno con voi e vi aiuteranno.”
>
> Luna stava sorseggiando l’ennesima birra ascoltando la discussione da 
> distante.
>
> “Hai anche idea di dove possiamo cominciare a cercare una serie di 
> mezzi volanti? Non ho visto cartelli che indicassero qui c’è una nave 
> spaziale, prego accorrete numerosi!”
>
> Bueller sorrise alla sua amica.
>
> “Luna, sicura tu non abbia mai pilotato un razzo spaziale? Nemmeno in 
> una simulazione?”
>
> “Diavolo! Alla Fightertown Base! Mi sono sempre chiesta perchè i 
> comandi su cui mi esercitavo mi fossero così familiari. Sembravo 
> l’unica a capire come usarli. Vuoi dire che ho fatto test su vere 
> navette?”
> Bueller prese una piantina dal tavolo.
>
> “Beh, considerando che la Base è l’unico edificio con un hangar qui 
> attorno, che ti sei fatta le ossa pilotando mezzi strani, che per 
> entrare là dentro serve un’autorizzazione di altissimo livello, direi 
> di farci una visita con un occhio diverso da quello che abbiamo 
> utilizzato fino ad ora.”
>
> Luna saltò in piedi.
>
> “Figo. Forza team, troviamo un mezzo per tornare a casa!”
>
> Caytlin si avvicinò per sussurrare qualche parola nell’orecchio a Ferris.
>
> “Perchè mi hai mandato con quei tre?”
>
> Bueller avvicinò le labbra all’orecchio della ragazza.
>
> “Ti mando con loro perchè tu impedisca a Luna di uccidere Tucci e 
> forzi Doohan a concentrarsi sul lavoro. In più sarai utilissima per 
> aiutarli ad entrare nella Base.”
>
> Xyr si era nel frattempo avvicinata al duo.
>
> Caytlin le sorrise poggiando dolcemente una mano sul suo braccio.
>
> “Vi lascio soli a complottare contro il sistema.”
>
> Allontanandosi, la risiana fece scorrere la sua mano lungo 
> l’avambraccio di Xyr fino alla mano dell’andoriana. Le dita si 
> sfiorarono e Xyr sentì un brivido, ma si ricompose immediatamente.
>
> Bueller guardò la scena.
>
> “Questa è nuova... Comunque, Xyr come si sente? Ce la fa a darmi una 
> mano ad uscire da questo casino? Non vorrei essermi perso qualcosa.”
>
> “Mi sembra lei abbia tutto sotto controllo.... e sinceramente sono un 
> po’ stupita dalla cosa. È una situazione normale tra noi?”
>
> Bueller sembrò colpito dalla frase.
>
> “Assolutamente, siamo sempre d’accordo su tutto noi due e mi ha spesso 
> elogiato pubblicamente per le mie capacità. Ovviamente preferisco 
> mantenere un basso profilo, capisce, un po’ per un discorso di 
> modestia, un po’ per il ruolo.”
>
> L’andoriana sollevò un sopracciglio titubante.
>
> “Controllerò al nostro ritorno sulla Hope.”
>
> USS Hope – Plancia – 01/08/2396, Ore 21:20
>
> Strauss stava aspettando pensieroso nella sala tattica.
>
> Ormai la sezione scientifica gli aveva dato tutte le informazioni che 
> gli servivano tranne una. L’esatta posizione dei ragazzi.
>
> L’interferenza geomagnetica che impediva il teletrasporto creava 
> interferenze anche sulla reale posizione delle persone.
>
> I sensori non riuscivano a distinguere dove fosse l’equipaggio della 
> Hope, tuttavia erano stati in grado di escludere gran parte del 
> pianeta. Alcune zone erano addirittura sovrappopolate.
>
> Una tempesta elettromagnetica stava affliggendo la zona compresa tra 
> la termosfera e l’exosfera del pianeta impedendo a qualsiasi navetta 
> di potersi avvicinare.
>
> Doveva aspettare che la tempesta finisse e poi far scendere un paio di 
> navette a cercare Bueller e gli altri.
>
> Odiava questa situazione.
>
> Nuwe Berria – Esi Bhe Della Hospital – 02/08/2396, Ore 07:58
>
> Bueller e Xyr erano seduti scomodamente dentro un carrello dei vestiti 
> che Basta stava spingendo dentro la lavanderia dell’ospedale.
>
> Ferris si era sottoposto al trattamento per disattivare i naniti 
> sintetizzato dalla Dottoressa Graahn e dal Comandante Marquez.
>
> Nel piano escogitato da Rodriguez per permettere di entrare nei 
> sotterranei, c’erano delle parti lasciate all’improvvisazione. Questo 
> non aveva comunque fermato il team.
>
> C’era stato decisamente poco tempo per imbastire un piano a prova di 
> errore e i dati che avevano erano davvero pochi.
>
> La base del piano comunque era semplice.
>
> Attirare l’attenzione sfruttando l’ovvia possibilità che i naniti 
> funzionassero da tracciatore per i loro carcerieri.
>
> Nel frattempo Xyr, Bueller e Basta si sarebbero introdotti “occultati” 
> all’interno dei sotterranei per carpire tutte le informazioni del caso.
>
> Si erano quindi divisi in 4 gruppi.
>
> Uno composto da Rodriguez, Graahn e Rest che doveva aggirarsi per la 
> città attirando il più possibile l’attenzione.
>
> Un altro con Isabella e Marquez che doveva far saltare un po’ di 
> scrivanie negli uffici della Spolecnost Company.
>
> Tucci con Doohan, Luna e Caytlin avrebbero cercato un mezzo per 
> lasciare il pianeta nella Fightertown base.
>
> Poi c’erano appunto Bueller, Xyr e Basta.
>
> Ad ogni saltello sul pavimento i due occupanti il carrello si 
> ritrovavano sempre più scomodi.
>
> “Scusi Xyr. Se sposta un po’ la gamba riesco a far riprendere la 
> circolazione al braccio. Così grazie.... Idea proprio geniale questa 
> di Rodriguez. Poi perchè quest’odore terribile? Proprio sporchi 
> dovevano essere gli abiti?”
> “Ssssttt. Fate silenzio lì dentro. Stiamo per entrare. Quando ve lo 
> dico saltate fuori da sotto e nascondetevi. Tre metri alla vostra 
> destra troverete una delle porte individuate da Rodriguez per entrare.”
>
> Basta spinse il carrello dentro una stanza dove altri due inservienti 
> stavano trasferendo gli indumenti sporchi prelevati dall’ospedale.
>
> “Buongiorno. Questi dove li metto?”
> Il betazoide nel rivolgersi agli inservienti estrasse dal carrello due 
> camici verdi palesemente macchiati e dall’odore disgustoso.
>
> Gli inservienti indicarono schifati una zona al fondo della stanza.
>
> Basta spinse lì il carrello.
>
> “Ora....”
>
> Bueller e Xyr uscirono goffamente e si nascosero dietro un armadio.
>
> Lentamente Xyr forzò la porta che li avrebbe condotti ai sotterranei. 
> La aprirono ed entrarono.
>
> Nuwe Berria – Fightertown Base – 02/08/2396, Ore 08:08
>
> Luna passò il suo badge sul display della porta di servizio 
> all’ingresso est.
>
> Come previsto non funzionò.
>
> Dovevano passare la recinzione per poter accedere all’hangar e 
> scavalcare non era un’opzione praticabile specie con Tucci.
>
> Si voltò per cercare il gruppo, ma non li vide.
>
> “Che fai, aspetti fuori?”
>
> La voce di Caytlin arrivò dall’interno della recinzione.
>
> “Come....”
> Il sorriso disarmante della risiana si accompagnò allo sventolio di un 
> badge.
>
> “Un gentilissimo guardiano mi ha fatto entrare dall’ingresso 
> principale e voleva anche accompagnarmi per un breve tour della base. 
> Ho declinato il tour e Doohan mi ha aiutata a metterlo a nanna. Però 
> il badge me lo sono tenuto.”
>
> Luna scosse la testa contrariata e camminò fino all’ingresso 
> principale tenuto aperto da Tucci.
>
> Nuwe Berria – Esi Bhe Della Hospital – 02/08/2396, Ore 08:20
>
> Bueller e Xyr stavano girando da diversi minuti nei corridoi 
> sotterranei. Avevano incontrato numerose pattuglie. Come aveva fatto 
> notare Bueller, la maggior parte delle guardie armate avevano tutte 
> una stranissima somiglianza tra di loro. Come se fossero stati fatti 
> con lo stesso stampo genetico.
>
> Le mappe create con l’aiuto di Rest erano pressochè perfette. Il 
> vulcaniano aveva memorizzato ogni corridoio durante la loro fuga e 
> aveva aiutato Rodriguez a riprodurre su carta il tutto.
>
> Senza grossi problemi avevano escluso zone non interessanti ed evitato 
> diverse ronde.
>
> Si erano concentrati su un paio di aree a sentire Rest di particolare 
> interesse. Il vulcaniano aveva seguito diversi condotti di energia e 
> valutato dove la richiesta poteva essere maggiore.
>
> Bueller si fermò a guardare da dietro un angolo del muro.
>
> “Secondo Rest ci sono il 65% di possibilità che questo corridoio porti 
> ad una sala molto interessante.”
>
> “64,36%”
>
> Il Capitano alzò gli occhi al cielo.
>
> “Ora mi comincia anche a correggere su queste cose? Lasciamo perdere. 
> Piuttosto, ci sono due di guardia all’ingresso. Idee su come passare 
> senza farci troppo notare?”
>
> Xyr si guardò intorno.
>
> “Forse ho un’idea. Sopra i condotti di energia c’è dello spazio. 
> Potremmo cercare di arrampicarci e seguendoli piomberemmo quasi sulla 
> testa dei due. Dovremmo essere silenziosi e non lamentarci ad ogni metro.”
>
> Ferris guardò verso l’alto. A tre metri da terra dei tubi rossastri 
> seguivano il muro fino a dentro la stanza in fondo al corridoio. 
> Effettivamente sopra i tubi c’era dello spazio per poterci strisciare 
> sopra.
>
> “Lei non se ne ricorda, ma sulla Hope sono famoso per la mia agilità, 
> oltre che per la mia gestione delle situazioni difficili. L’ammiraglio 
> Lennox mi ha scelto a guidare la Hope proprio per la mia integrità e 
> per la mia capacità nel gestire simili azioni.”
>
> Xyr lo guardò con aria quasi compassionevole.
>
> “Allora dovrò aggiungere queste sue doti nei file che mando 
> giornalmente all’Ammiraglio.”
>
> “Beh quei files sono in effetti da riveder.... si ricorda dei files?”
>
> Xyr stava già cercando un appiglio per raggiungere i condotti sul 
> soffitto e rispose a Bueller senza guardarlo direttamente.
>
> “Ho riacquistato la memoria stanotte. Penso che la disattivazione dei 
> naniti, la febbre che mi ha colpito in seguito alla ferita e la 
> coscienza di non essere chi credevo di essere, abbiano sbloccato la 
> situazione. Non ho ancora il 100% dei ricordi, ma ci sto lavorando.”
>
> Bueller la rimproverò.
>
> “Quando aveva intenzione di dirmelo?”
>
> “Volevo scoprire fino a che punto potesse rendersi ridicolo.... 
> Capitano.”
>
> Xyr poggiò un piede su una sporgenza e con uno slancio riuscì ad 
> appendersi ad uno dei condotti e ad issarcisi sopra.
>
> Bueller la seguì.
>
> Silenziosamente riuscirono a portarsi quasi sopra i due guardiani.
>
> I due ufficiali si fissarono per un istante e in contemporanea 
> piombarono in terra.
>
> La sorpresa giocò a loro favore ed ebbero immediatamente la meglio 
> sulle guardie.
>
> Il badge di uno dei due malcapitati li fece entrare.
>
> Lo spettacolo che li accolse li lasciò senza fiato.
>
> La stanza dava l’impressione di una grande serra, molto più grande di 
> quello che si erano immaginati.
>
> Dal soffitto scendevano centinaia di cavi. Ad uno sguardo più attento 
> capirono che quei cavi erano radici.
>
> Si nascosero dietro una paratia per osservare meglio.
>
> Ad una ventina di metri dall’ingresso la maggior parte dei cavi 
> confluiva verso una strana struttura metallica.
>
> Bueller fece cenno a Xyr di seguirlo.
>
> Si avvicinarono, sempre di nascosto, alla struttura.
>
> “Cosa le ricorda?”
>
> Xyr lo osservò attentamente.
>
> “Una navetta borg.....”
>
> “Infatti. E quelle radici entrano direttamente nella navetta. Guardi 
> quei contenitori. A me sembra sia lo stesso liquido grigiastro che ci 
> scorre nelle vene.”
>
> L’andoriana seguì lo sguardo di Bueller.
>
> “Cosa ci sarà al di là di quei due portoni?”
>
> “Saliamo là sopra. Avremo una visione migliore.”
>
> I due si mossero silenziosi.
>
> Attorno alla navetta Xyr notò muoversi due figure. Sembravano 
> analizzare qualcosa. Rallentò per un istante.
>
> I corpi erano ricoperti da qualcosa di rigido.
>
> “Capitano. Laggiù.”
>
> Bueller si voltò lentamente ad osservare.
>
> “Sembrano ricoperti di corteccia. Un incrocio tra una pianta ed un 
> essere umano. Mai visto nulla di simile. Proseguiamo. Di qua.”
>
> I due ragazzi si trovarono presto sopra una passerella da cui 
> osservare l’impianto per intero.
>
> “Fiuuuu.”
>
> Xyr guardò sorpresa Bueller.
>
> “È la sua dettagliata valutazione tecnica?”
>
> Il grosso complesso si estendeva in profondità per diversi piani.
>
> La struttura principale era collegata alla navetta borg. Dal soffitto 
> scendevano migliaia di radici, molte più di quelle che erano riusciti 
> a vedere dall’ingresso.
>
> Container di naniti modificati occupavano un’intera parete a est della 
> struttura.
>
> La parete a nord sembrava invece dedicata allo stoccaggio di qualcosa 
> di strano. Sembravano celle di contenimento con dei corpi inermi 
> all’interno.
>
> A ovest invece c’erano dei laboratori e delle sale operatorie. Da 
> lassù era difficilissimo capire bene di cosa si trattasse.
>
> A presidiare l’area c’erano una trentina di quegli strani esseri.
>
> Xyr fece cenno a Bueller di seguirlo.
>
> Aveva notato una consolle e voleva cercare di capire se era possibile 
> accedere a qualche dato.
>
> “La tecnologia non mi sembra troppo avanzata. È più un qualcosa di 
> vegetale che di artificiale, ma i dati sembrano accessibili.”
>
> Bueller le proteggeva le spalle.
>
> “Riesce a copiare qualcosa?”
>
> “Penso di sì. Devo solo trovare qualche supporto su cui trasferire il 
> tutto. Speriamo che quello che è riuscita a recuperare Isabella da uno 
> dei camion sia utile.”
>
> L’andoriana estrasse dal suo zaino un contenitore metallico che 
> collegò alla consolle.
>
> “Ci sono diversi schemi interessanti, ma non riconosco completamente 
> la scrittura. Speriamo Tucci sia in grado di codificare il tutto. Mi 
> posso basare su quello che avevo imparato a leggere quando credevamo 
> di essere dirigenti d’azienda."
>
> "Perché lei si ricorda e io no?"
>
> Xyr proseguì senza badare a Bueller.
>
> "A prima vista sembra esistere una sorta di simbiosi tra delle piante 
> e degli esseri di carne. Il tutto facilitato da questi strani naniti. 
> Credo che quella navetta borg abbia invaso il pianeta cercando di 
> assimilarne gli abitanti. Qualcosa però deve essere andato storto. É 
> come se il tipico procedimento borg non abbia funzionato perchè il DNA 
> era già ibrido. Gli abitanti avranno comunque subito enormi perdite. 
> Le piante da sole non potevano sopravvivere e i pochi superstiti hanno 
> escogitato un modo per ottenere carne fresca attirando alieni sul loro 
> pianeta. Vede questo? Sembra un tracciato sinaptico. Forse è il modo 
> con cui ci inoculano le nuove informazioni.”
>
> Bueller la guardò stupito.
>
> “Tutto davvero moooolto interessante. Che ne dice di uscire da qui 
> prima che ci piantino in qualche vaso?”
>
> Xyr annuì e staccò il dispositivo.
>
> Scesero dalla passerella e raggiunsero l'uscita. In pochi minuti 
> furono in grado di trovare un accesso sicuro al piano pubblico 
> dell'Ospedale.
>
> Avevano trovato quello per cui erano qui, ma molte domande restavano 
> ancora senza risposta.
>
> All'uscita incontrarono Basta come da accordi e si allontanarono dalla 
> zona.
>
> "Ora non resta che sperare in Luna."
>
>
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> Stml17 mailing list
> Stml17 a gioco.net
> http://gioco.net/cgi-bin/mailman/listinfo/stml17

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Capitano Ferris Bueller
USS Hope - NCC-25122
Skype Combadge: Silente69
Private comunicator: ferris.bueller a mail.com
www.starfleetitaly.it/hope
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Ma questa storia dell'idolo è una cosa diffusa o solo tra le donne? F. Bueller (Xyr - 03.14 - Scacco matto)

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