[Stml17] [8.07 - Non siamo soli - Tenente Jg Catalunya “Luna” Jones della Casata di Klaa - (Si.Bi.)]
Silvia Bianchini
ltcomm.sibi a gmail.com
Lun 16 Ott 2017 11:10:47 CEST
*Ciao a tutti!*
*contavo di andare un po' più avanti con la narrazione, ma mi accontento
perché per arrivare dove avrei voluto avrei avuto bisogno di un'altra
settimana...*
*Spero che vi piaccia, fatemi sapere*
*baci*
*Si.Bi.*
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*Brano: 08.07*
*Titolo: Non siamo soli*
*Autore: Tenente Jg Catalunya “Luna” Jones della Casata di Klaa (Si.Bi.)*
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*USS Hope – Prigione di Bordo - D.T. 31/07/2396 - Ore 23:59*
Strauss entrò con passo di carica seguito dal Tenente Almond della
sicurezza. La stanza era al buio. Per convenzione nelle celle detentive i
cicli di luce/buio erano diversi rispetto ai turni sul resto della nave, in
cui l’unico turno che prevedeva una diffusione luminosa ridotta era il
gamma che andava dalla mezzanotte ora terrestre standard alle ore 6. Nelle
celle detentive la luce veniva spenta alle ore 21 e riaccesa alle 6,
seguendo una antica consuetudine terrestre risalente a oltre 400 anni prima.
“Computer, luci. Sveglia Sveglia!” tuonò Strauss
“Signor Strauss” disse il Bueller-clone alzandosi dalla branda leggermente
“Cosa ci facciamo in cella?”
“Le domande le faccio io… Chi siete?”
I cloni si guardarono tra loro increduli della domanda
“Come chi siamo, sono il Tenente Ferris Bueller, Flotta Stellare, matricola
…”
“no, lei non è il Tenente Bueller, come lei non è il Tenente Xyr” disse
puntando il dito verso il clone andoriano e in rapida successione verso gli
altri “…e loro non sono chi dicono. Il vostro DNA è diverso, di poco ma
diverso e sono diversi soprattutto i vostri schemi mentali. Quindi ve lo
ripeto. Chi siete?”
“Non ho la minima idea di cosa stia parlando…”
“Non volete quindi collaborare?” la domanda di Strauss rimase senza
risposta “Benissimo… Tenente Almond, proceda agli interrogatori
individuali. Voglio andare a fondo di questa storia. Qualsiasi informazione
riesce a ottenere me la comunichi subito”
Un leggero scossone fece subito capire che la nave era passata a impulso e
quasi contemporaneamente il commbadge del Capitano trillò.
=/\=Plancia a Capitano Strauss, siamo entrati nel sistema H7.25. Tra
mezz’ora entreremo nell’Orbita di Nuwe Berria=/\=
=/\=Arrivo subito=/\=
*Nuwe Berria – Cascina Abbandonata - D.T. 01/08/2396 - Ore 00:29*
Dalle finestre distrutte entrava una leggera brezza che leniva solo in
parte il caldo che saliva dal terreno. La tensione per gli eventi della
giornata e la fuga precipitosa stavano facendo pagare il loro prezzo al
gruppo tanto che quasi tutti si erano in breve addormentati. Basta, Bueller
e Luna erano gli unici che non riuscivano a dormire. Lon, perfettamente
immobile e seduto, sorvegliava discretamente con gli occhi semichiusi il
sonno di Melanne, la cui testa era appoggiata sulla sua gamba. Bueller e
Luna invece erano appoggiati su alcuni vecchi mobili e conversavano
sottovoce mantenendo una perfetta visuale della strada pur usufruendo della
copertura del bosco. Per Luna parlare con quel giovane era sembrata la cosa
più naturale del mondo, non sapeva bene perché ma avrebbe fatto qualsiasi
cosa per lui. Le poche luci delle autovetture li rendevano abbastanza
tranquilli che per il momento la loro fuga aveva successo.
“Così ci conosciamo tutti?” sussurrò Luna allegramente “E io sono il pilota
di una nave stellare? Che va nello spazio per davvero?! E va veloce? Che
domande ovvio che vada veloce altrimenti verrebbe risucchiata dalla
gravità… ma quanto veloce?”
“è incredibile che di tutta questa situazione queste siano le tue sole
preoccupazioni…” rispose Bueller
“Perché di cosa dovrei preoccuparmi? Di questo?” Catalunya appoggiò il dito
su un pezzo di vetro della finestra tagliandosi leggermente e quasi
istantaneamente un rivolo argenteo le riparò la ferita “o di essere
inseguita da tutta Nuwe Berria? Era da un sacco che non mi divertivo così
tanto. E ora che si fa?”
“Non possiamo stare qui per sempre… e vorrei anche sapere che fine ha fatto
la Hope. Se noi siamo qui e non ci hanno cercati allora potrebbe essere
stata anche distrutta ed è la volta che l’Ammiraglio Lennox mi ammazza.
Altrimenti potrebbero essere anche loro bloccati con le idee confuse su
questo pianeta… oppure potrebbero aver fatto delle nostre copie o …
un’altra mezza dozzina di alternative”
“Beh quei due” disse Luna indicando Caytlin e Rodriguez “mi hanno fregata
per conto di qualcuno che voleva entrare nel cuore della struttura da cui
siamo scappati”
“L’ospedale?”
“È evidentemente molto più di quello, non credi? Comunque credo che
dovremmo incontrare questa gente… se c’è una via di uscita da tutta questa
storia quasi sicuramente passa dai sotterranei del Esi Bhe Della Hospital…”
“Dai dormiamoci su, domattina faremo il punto della situazione. Trovati un
angolo per dormire”
“Trovalo tu… io non riesco a dormire…” disse Luna con gli occhi brillanti
prima di sedersi su un mobile che le concedeva una piena visuale del bosco
e della strada “…a che velocità hai detto che va la Hope?”
*USS Hope – Plancia - D.T. 01/08/2396 - Ore 00:31*
La Hope era entrata in orbita da pochi minuti. Il pianeta sotto di loro
sembrava bello e placidamente costellato di blu.
“Analisi del pianeta, trovate il nostro away team”
“è impossibile Capitano, le interferenze della nana bianca che impedivano
il teletrasporto confondono i sensori”
“Vorrà dire che scenderemo al di sotto della ionosfera per sondare il
pianeta. Anche palmo a palmo se necessario. Aprite un canale con la
colonia” disse Strauss alzandosi in piedi
“Canale aperto”
“Sono il Capitano Nicholas Strauss della USS Hope. Pretendo l’immediata
restituzione del mio equipaggio”
Il volto sorridente del Governatore della colonia, Sakuko, apparve sullo
schermo
“Buongiorno, Capitano. Non capiamo la vostra richiesta. Il suo equipaggio è
risalito a bordo della USS Hope poco più di sei giorni fa”
“Quelli che sono saliti a bordo erano cloni o qualche altra strana copia”
“Cloni? Questa è una colonia di villeggiatura, non un centro ricerche. Vi
state sicuramente sbagliando”
“Non ci stiamo sbagliando e le assicuro che non ce ne andremo di qui finché
non li avremo trovati” poi Strauss fece un segno all’addetto alle
comunicazioni e interruppe bruscamente la comunicazione.
“Abbassiamoci di quota. Scansioni ad ampio spettro. Trovate i nostri
ragazzi”
*Nuwe Berria – Cascina Abbandonata - D.T. 01/08/2396 - Ore 06:11*
Il primo sole del giorno cominciava a fare capolino e la luce del giorno
svegliò tutti.
“Buongiorno dormiglioni!” squillo Luna offrendo delle tazze di caffè e
dolcetti xantariani ai suoi nuovi e allo stesso tempo vecchi amici
“E questi da dove vengono?” disse Ferris
“Dal paesino a un chilometro da qui oltre il ponte” rispose Luna
tranquillamente
“E sei andata fin la!? È pericoloso!”
“Naaa”
“Non sottovaluterei la questione, ha preso un grosso rischio e ha
minacciato la sopravvivenza di tutti noi” aggiunse Xyr “non avrà mica
pagato con le carte crediti?”
“Mi ha preso per scema… certo che no… diciamo che li ho presi a credito”
rispose luna pucciando il dolcetto nel caffè
“Intende dire che li ha rubati’?” rispose Xyr stringendo gli occhi in
riprovazione
“Rubati, presi… non è questo il problema direi” si intromise Rodriguez “Il
problema è che abbiamo la polizia alle calcagna e non possiamo permetterci
passi falsi. Come vogliamo procedere?”
“Ho saputo che lei e Caytlin avete un giro pericoloso che voleva entrare
nei sotterranei dell’ospedale, giusto?” disse Ferris
Rodriguez occhieggiò Luna che di rimando gli mostrò i denti facendolo
sobbalzare leggermente “Ehm.. sì.. ma è gente veramente pericolosa”
“Come entrate in contatto?”
“lascio una banconota da 10 segnata a pagamento di un bicchiere di scotch
‘472 nel pub “Sacarac”. Il giorno dopo ricevo un messaggio con
l’indicazione di un luogo e una data. All’appuntamento mi vedo con un tipo
alto e robusto che non si fa tanti problemi a eliminare chi vuole e una
ragazza bionda molto carina che di solito è quella che parla.”
Nella mente di Ferris si era acceso qualcosa che non riusciva però a
capire, quel genere di prurito che doveva per forza grattare.
“Sai i loro nomi?”
“Michael e qualcosa tipo Belle, o Bella, mi sembra…non è un nome comune da
queste parti”
“Isabella?”
“Ecco sì! La conosce?”
“Credo proprio di sì…” rispose Bueller ignorando gli sguardi interrogativi
dei presenti “Comunque non abbiamo tempo per questi giochi… pensa di
riuscire a mettersi in contatto più velocemente?”
“Beh dovremmo andare al Sacarac, ma il nostro gruppetto attira troppo
l’attenzione”
“Ha ragione… dovremo dividerci ci servirà una navetta per scappare”
“Navetta? Intende un autobus?” disse Xyr perplessa
“No, intendo uno piccolo veicolo spaziale per lasciare la superficie”
“Non abbiamo oggetti del genere su Nuwe Berria, lo sa benissimo. La nostra
società ha l’appalto per tutti i progetti spaziali, stiamo però costruendo
un vero space shuttle… dovrebbe saperlo visto che ha firmato metà degli
ordini” la voce di Xyr era piccata per la scarsa, come al solito,
professionalità del suo superiore
“Sì e se ben ricordo non sappiamo neanche se funzioni, però… al centro di
Cape Jool c’è un’enorme antenna… potremmo provare a comunicare con la Hope…
Allora… io andrò con Rodriguez e Caytlin a vedere di incontrare queste
persone. Sig. Basta se la sente di venire con noi?”
Il braccio di Basta sulle spalle di Melanne era un chiaro segno che dove
fosse andato uno sarebbe andata anche l’altra. Melanne annuì
impercettibilmente
“Anche lei ovviamente dottoressa, le assicuro che non avremo problemi…
Rest, lei invece porterà Doohan e Tucci, insieme a Xyr e Luna…”
“Luna? Mi piace!” disse la giovane pilota sorpresa di sentirsi chiamare con
un diminutivo del proprio nome interrompendo Ferris “Oh! Scusa…”
“dicevo, voi andate al Centro Comunicazioni di Cape Jool e provate a
entrare”
“Potrei provare a chiedere un favore ad un’amica che lavora li per farci
entrare” disse Luna
“Evitiamo contatti con le persone il più possibile non sappiamo di chi
possiamo fidarci” si intromise Rodriguez
“Sono d’accordo” disse Xyr sentendosi subito stranita “Non sembra strano
anche a voi quello che ho appena detto?”
“Molto strano in effetti.. comunque il vostro scopo è ottenere una linea di
comunicazione e lanciare un SOS”
“Sarà fatto, Capitano” disse Rest
“Allora muoviamoci… Rodriguez… ci serviranno due mezzi. Vada con Luna, noi
vi aspetteremo sul ciglio della strada nascosti dagli alberi”
*USS Hope – Plancia - D.T. 01/08/2396 - Ore 7:15*
“Novità?”
“Nessuna, Capitano. Abbiamo scansionato la superficie senza successo,
spiagge, centri divertimenti e niente altro… solo che…”
“Cosa?”
“Niente è che registriamo dei rallentamenti nel segnale di ritorno”
“Rallentamenti?”
“Probabilmente dipende dall’interferenza della nana bianca, ma ad ogni
scansione il tempo di risposta si allunga di un microsecondo e dobbiamo
continuamente compensare”
“Cosa altro potrebbe causare una condizione del genere?” disse Strauss con
la mente pronta a rilevare ogni minima irregolarità
“Un campo di smorzamento ad esempio, qualcosa di occultato o uno sfasamento
spaziotemporale”
“investigate sulla questione e risolvete”
*Nuwe Berria – Cape Jool - D.T. 01/08/2396 - Ore 11:07*
Un vecchio furgoncino a sette posti ammaccato si fermò poco distante
dall’accesso principale del centro di lancio spaziale. Nonostante fosse a
tutti gli effetti un’area militare si potevano veder non più di una mezza
dozzina di soldati a presidiare il cancello e la torretta di controllo.
“Ve l’avevo detto che saremmo arrivati in meno di due ore” disse Luna
spegnendo il motore
“E io le avevo detto che non era necessario… guida sempre così?” rispose
Xyr aggrappata alla maniglia del passeggero. Nei sedili dietro i volti di
Doohan e Tucci sfioravano i toni del verde. Solo Rest manteneva un solido
controllo facciale.
“Quante storie… bisogna sempre provare testare i limiti del mezzo che si
guida” rispose Luna scendendo allegramente di macchina e andando verso un
boschetto incolto mentre il gruppetto si riprendeva con una boccata d’aria.
“Se non ricordo male ci deve essere un accesso segreto dietro quel campo… è
da li che Sonja mi faceva passare quando voleva divertirsi un po’…Il
belloccio qui sa di quello che parlo, vero?” Commentò Luna dando una pacca
col dorso della mano sugli addominali di Doohan.
“Sì..ehm.ecco…” le orecchie di James dopo aver superato i toni del
vermiglio puntavano dritte dritte verso il porpora.
“Esattamente! Lo sapevo che lui è uno che ci sa fare e che ha la giusta
parlantina” ironizzò Luna
“Mi sembra che lei ne abbia anche per lui” disse Xyr serrando le labbra
“Eh già… sono fatta così… ah! Eccolo qui” Luna si diresse verso un albero e
ne stacco un pezzo di corteccia rivelando un pannello di accesso. Digitò
una sequenza di numeri e una botola fino a quel momento invisibile si aprì
li vicino
“Vogliamo entrare?”
*Nuwe Berria – Sacarac Pub - D.T. 01/08/2396 - Ore 12:24*
“Bel locale…” disse Ferris entrando in quella che poteva essere definita
nel modo più gentile possibile una bettola. Sedie di legno la cui laccatura
si era persa da tempo immemore oltre ad aver subito numerose riparazioni a
seguito di altrettanto numerose scazzottate, pavimento talmente sporco e
appiccicoso che non era possibile poggiare il piede direttamente sul tek
originale, bicchieri sbeccati e sporchi, ambiente fumoso e polveroso, tutto
dava l’aspetto di un posto lasciato cadere in rovina, ma nonostante questo
cerano già diversi avventori seduti sugli sgabelli al bancone o che stavano
giocando a biliardo bevendo birra.
“Ehi… dolcezze… era da tanto che due pasticcini come voi non entravano in
questo locale… lasciate questi pivelli e venite a giocare con noi” disse un
omaccione poggiando la stecca sulla spalla e avvicinandosi verso Caytlin e
Melanne.
Il pugno di Basta allo stomaco e la manata di taglio sulla nuca di Ferris
lo mandarono in 3 secondi per terra.
“Bel modo per attirare l’attenzione” commentò Rodriguez alzando le mani
verso gli altri avventori che si erano subito alzati minacciosamente dopo
aver visto cosa era successo al loro amico “Calma ragazzi… piano, non siamo
qui per creare problemi… vogliamo solo parlare… ho qui una banconota da 10
e voglio uno scotch 472… c’è qualcuno che ci può aiutare?”
Il gruppo di avventori si avvicinò sempre più minacciosamente, ma prima che
si scatenasse la rissa una voce profonda fermò tutti
“Cosa volete ragazzini? Non dovete fare casino nel mio pub”
Il gruppo si allargò per far passare un bell’uomo di origini sudamericane
“Allora?” li incitò
“Siamo qui perché so che qualcuno voleva trovare le chiavi di accesso dei
sotterranei del Esi Bhe Della Hospital” riprese Rodriguez
Melanne, che fino a quel momento era stata zitta, si trovò un immagine in
testa qualcosa che non sapeva di sapere e che eppure era li e si trovò a
spostare Basta e Rodriguez per mettersi davanti al nuovo arrivato
“Io… io la conosco…. Lei è…” si portò la mano alla fronte per sopprimere
una fitta di dolore “Comandante Marquez della USS Sabina…” Melanne si girò
verso i suoi giovani compagni che la osservavano stupiti e aggiunse in
imbarazzo e arrossendo “sono stata ad una sua conferenza…”
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