[Stml17] [F. Bueller - 08.08] Padre e figlia - Ver.2
Cap. Ferris Bueller
ferris_bueller a crepuscolo.it
Lun 30 Ott 2017 14:43:03 CET
Ecco l'aggiornamento.
La variazione è stata semplice, Xyr ha rimandato indietro Rest quando ha
visto che la base era quasi del tutto vuota, così Rest è potuto tornare
in tempo per andare al pub con gli altri.
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Nuwe Berria - Cape Jool - 01/08/2396, Ore 13:00
Il piano era quello di fare solo una veloce perlustrazione: controllare
il numero di guardie, i loro turni e il giro di ronda... ma Catalunya
Jones aveva fatto tutto di testa sua entrando nel 'passaggio segreto'
che la sua amica aveva preparato per lei. Gli altri erano stati
costretti a seguirla nonostante Rest avesse immediatamente elencato
tutte le possibilità di essere scoperti e catturati, complete di
percentuali.
Una volta entrati si erano accorti che qualcosa non andava. Scarsa
sorveglianza, pochissima gente in giro, stanze ammobiliate ma piene di
polvere come se nessuno ci mettesse piede da settimane. Quando poi
avevano raggiunto i piani superiori, la faccenda si era fatta sempre più
strana: le porte erano aperte, i corridoi vuoti senza nemmeno un minimo
di mobili. Ogni passo che facevano verso la meta dava loro l'impressione
di essere in un luogo ai confini della realtà.
Alla fine Xyr, sebbene non sapesse per quale motivo lo avesse fatto,
aveva ordinato al vulcaniano di tornare alla 'base' ed avvertire gli
altri che avrebbe approfittato della cosa per mettersi in contatto con
questa fantomatica Hope. Rest, sebbene controvoglia, aveva fornito a
Doohan tutti i codici e le procedure per mettersi in comunciazione con
la loro nave, poi era tornato indietro.
"E' sicura che siamo nel posto giusto?" chiese Xyr osservando la sala
comunicazioni.
"Hai visto anche tu il cartello fuori dalla porta, c'era scritto Centro
di Comunicazioni!" ribattè Luna guardandosi attorno.
"E' vuota..." affermò Tucci mentre la sua voce rimbalzava sulle pareti
spoglie e tornava sotto forma di eco.
"Lo so che è vuota genio!" ribattè Luna spazientita. "Non ero mai salita
qui, ma l'immaginavo molto più... tecnologica, in effetti."
"E ora che facciamo?" chiese Tucci.
"Se posso permettermi..." balbettò Doohan diventando rosso quando gli
occhi delle due donne si puntarono su di lui. "Questo posto sarà anche
vuoto, ma quella grossa antenna sul tetto sembra del tutto idonea per
fare quello che volete. Se mi trovate del materiale posso improvvisare
un sistema di comunicazione."
"Cosa le serve?" chiese Xyr come se non mettesse minimamente in dubbio
le capacità del giovane.
"Voi portatemi materiale elettrico e qualcosa da usare per fabbricare un
circuito in grado di interpretare il segnale. Cavi, circuiti... ho visto
un distributore di bevande all'ingresso, sono sicuro che ci sia tutto
quello che mi serve al suo interno. Io vado a vedere le condizioni
dell'antenna insieme al professore." disse indicando Tucci che
continuava a emettere vocalizzi ed ascoltare l'eco di risposta.
Nuwe Berria - Sacarac Pub - 01/08/2396, Ore 13:20
"Non so chi tu sia ragazzina..." borbottò l'uomo guardandosi intorno.
"Bella falli buttare fuori!"
La ragazza in questione non rispose all'ordine, aveva appena visto
Ferris e qualcosa nel suo sguardo si era acceso. Con passo sinuoso e
sfacciato si era avvicinata a lui senza smettere di guardarlo negli
occhi, gli aveva gettato le braccia al collo e fra lo stupore generale
l'aveva baciato con totale trasporto. Dopo quella che sembrava
un'eternità, si era staccata per poi tirargli un destro micidiale che lo
aveva scaraventato fra le braccia di Basta.
"Questo è per essertene andato!" esclamò portando le mani sui fianchi.
"Mi hai detto tu di scappare che era tornato tuo padre! Non è bello per
un cadetto appena entrato in accademia essere trovato a letto con la
figlia del Rettore."
"Ti ho detto di scappare, non di sparire!" sbraitò lei facendo
tintinnare il ciondolo che univa il piercing sul naso con l'orecchino.
"Che ci fai tu qui?"
"Scusate..." balbettò Rodriguez completamente frastornato dagli eventi
"Non avete un posto un po' più... privato?"
Tutti si guardarono intorno. Decine di facce erano rivolte dalla loro
parte e stavano seguendo con interesse gli eventi. Isabella DeVitth
lanciò un'occhiataccia a tutti gli astanti che tornarono immediatamente
alle loro faccende.
"Venite con me." Il gruppo si accodò immeditamente entrando nel retro
per poi salire delle scale verso il piano superiore.
Il luogo era una sorta di appartamento/ufficio pieno di bottiglie di
birra vuote e vestiti accatastati. L'uomo fece entrare tutti e poi
chiuse la porta mettendosi fra loro e l'uscita.
"Tranquillo papà, conosco questo ragazzino, è dei nostri." lo
tranquillizzò Isabella facendo cenno agli altri di sedersi.
"Ragazzino? Hai solo due anni più di me! E comunque questo non è tuo
padre! Che sta succedendo?"
"E' una lunga storia... tutto è iniziato quando fui assegnata alla USS
Sabina classe Norway, agli ordini del Comandante Marquez qui presente."
iniziò lei indicando l'uomo che grugnì in segno di saluto "Non certo un
granchè come nave, ma era il mio primo incarico, e tutto mi sembrava
fantastico."
"Ehi ragazzina, parla bene della mia nave!" ribattè l'uomo offeso.
"Eravamo diretti verso il sistema H7.25, verso un pianeta di poco più
grande della terra chiamato Nuwe Berria. I coloni del pianeta non davano
più segni di vita da un po' e la flotta ci voleva vedere chiaro. Quando
arrivammo sul posto sembrava che non ci fossero problemi di nessun tipo.
La Governatrice della colonia, una certa Sakuko, ci invitò a scendere
sul pianeta per sicerarci delle loro condizioni. Visto che sembrava
tutto a posto, il Comandante decise di portare con se due uomini della
sicurezza e la nuova guardiamarina della sezione scientifica. Me appunto."
Isabella aprì la porta del frigo e stappò una bottiglia di birra
direttamente sul mobile della cucina guadagnandosi uno sguardo di
disapprovazione del suo comandante/padre.
"Non ricordo cosa accadde dopo... un giorno ero la figlia arrabbiata e
delinquente del titolare di un pub di Nuwe Berria, il giorno dopo ero di
nuovo me stessa ed imprigionata in una realtà che faticavo a capire."
"Come ha riacquisito i suoi ricordi?" chiese Rest interessato.
"Non lo so con certezza, ma credo che abbia a che fare con la mia
esposizione ad un Cristallo dei Profeti. Mia nonna era una Vedek e da
bambina partecipai ad un rituale bajoriano. Qualcosa non andò come
doveva e il cristallo si attivò per alcuni secondi inondandomi con la
sua luce. Da quel giorno alcune cose in me sono cambiate... ma questa è
un'altra storia."
"E lei Comandante come ha riacquisito i suoi ricordi?" chiese Caytlin
osservando l'uomo che non dava l'impressione di avere il comando in quel
frangente.
"Non l'ha mai fatto..." rispose per lui la ragazza "Ho dovuto faticare
per due anni prima che mi credesse. Certo i miei trascorsi non aiutavano
mio 'padre' a fidarsi di me, ma alla fine ci sono riuscita." lanciò un
sorriso all'indirizzo dell'uomo che sorrise a sua volta.
"I due della sicurezza che erano con voi che fine hanno fatto?" Chiese
Basta.
"Non li abbiamo più trovati. Potrebbero essere ovunque. Borok era un
vulcaniano e Xhagader un benzita. per quanto ne so in questo momento
potrebbero essere a casa con i loro figli."
"Molto probabilmente sono entrambi morti." ipotizzò Rest con non curanza
"La fisiologia benzita rende difficile la sopravvivenza con questo tipo
di atmosfera se non adeguatamente monitorato. Il vulcaniano non sarà
sopravvissuto al tentativo di innestare i finti ricordi... io sono
dovuto fuggire per evitare il trattamento."
Il Comandante Marquez parve incurvare le spalle come se una fitta di
dolore l'avesse attraversato. Come i membri della Hope avevano scoperto
a loro spese, alcuni eventi particolarmente forti potevano far
riaffiorare sprazzi di ricordi e niente come la morte dei propri uomini
poteva essere più forte per un ufficiale in comando. Isabella e Marquez
si guardarono in silenzio per qualche attimo poi la giovane tornò con i
piedi per terra.
"E tu cosa ci fai qui?" esclamò come se all'improvviso si fosse
ricordata di fare la domanda più logica da porre in quel frangente.
"Stessa cosa che è successa a voi: abbiamo salvato una nave mercantile e
riportata a casa siamo stati intrappolati. Ma per noi è stato diverso...
ognuno di noi era certo di aver già visto gli altri. C'era una sorta di
legame che ci ha spinto a riunirci. Poi abbiamo incontrato il Signor
Rest e il Signor Basta che ci hanno raccontato la verità. Ma solo io ho
riacquisito i miei ricordi e lo devo alla fusione mentale con il Signor
Rest."
"Pensa di poterlo fare anche con il Comandante Marquez?" chiese Isabella
all'indirizzo del giovae vulcaniano.
"Non lo so... con il Capitano è stato facile perchè abbiamo un
legame..." iniziò Rest per essere fermato subito dalla giovane.
"Capitano???" esclamò sgranando gli occhi.
"Si beh... è una lunga storia. Tenente Ferris Bueller, facente funzioni
di Capitano della USS Hope. Questo è Rest, il mio ufficiale tattico
capo. Il Signor Basta il capo della sicurezza, Rodriguez il capo
operazioni, Caytlin il consigliere ed infine Melanne Graahn il medico capo."
"Non ci credo... per fortuna non hai portato con te anche il primo
ufficiale, l'ingegnere e l'ufficiale scientifico altrimenti avresti
spazzato via in un solo colpo tutto lo staff di comando della tua nave!"
"Ehm... loro tre e il timoniere sono al centro di comunicazione di Cape
Jool." borbottò a mezzavoce Ferris.
"Ma tu i regolamenti non li hai mai letti?" chiese la giovane divertita.
"Per caso conosci una certa Xyr?" ribattè lui sulla difensiva "Comunque
doveva essere una serata di gala, roba di qualche ora. E' stato il
Capitano Strauss a suggeririci di scendere tutti per prendere parte
all'evento." fece un gesto con la mano prima che l'amica gli chiedesse
chi diavolo fosse il Capitano in questione. "Signor Rest, se la sente di
fare un tentativo?"
Il giovane vulcaniano parve titubante ma poi fece un cenno affermativo e
si avvicinò al Capitano Marquez appartandosi con lui.
"Cosa avete scoperto fino ad ora?" domandò Rodriguez
"La tecnologia sul pianeta è molto indietro rispetto a quella
federale... sono riuscita a costruirmi qualcosa, ma non posso fare
molto. Per il momento sappiamo che siamo stati infettati da naniti borg
modificati. Modificati da chi o come non siamo riusciti a scoprirlo.
Abbiamo iniziato a seguire alcuni carichi sospetti: tecnologie fuori dal
comune, materiali tecnologicamente più avanzati di quanto fosse
possibile per Newe Berria. Tutto finiva all'Esi Bhe Della Hospital. E
niente di quello che arrivava sembrava avere a che fare con la medicina."
"Avete tentato di entrare?" chiese Basta
"Ci abbiamo provato una volta, ma io sono una semplice guardiamarina
della sezione scientifica e lui è un barrista... almeno al momento.
Quindi abbiamo deciso di affidarci a dei professionisti... o almeno è
quello che dicevano di essere."
"Ehi!" esclamò Paulo offeso.
"Ti posso assicurare che il Signor Rodriguez era più che adeguato per il
lavoro." la tranquillizzò Ferris sorridendo al suo collega "Noi siamo
riusciti ad entrare, abbiamo visto vari macchinari, ma è stato solo uno
sguardo veloce, la sicurezza stava arrivando. Dovremmo ritentare."
"Signor DeVitt!" la voce dell'uomo era completamente cambiata. In essa
adesso c'era la ferrea determinazione di un Ufficiale della Flotta Stellare.
"Comandante!" esclamò Isabella scattando sugli attenti d'istinto. Poi
sorrise e si gettò fra le braccia dell'uomo "E' tornato! Finalmente è
tornato!" la giovane iniziò a piangere in maniera incontrollata e lui la
strinse a se con fare protettivo. Dopo alcuni attimi Caytlin si avvicinò
e la condusse via con se.
"Signore è tornato?" chiese Bueller
"Non del tutto, ma molto meglio di prima. La fusione mentale con il
Signor Rest ha solo fatto riaffiorare i ricordi della vita precedente,
ma sono confusi con quella attuale. Ci vorrà del tempo."
"E' già qualcosa." sospirò Rodriguez "Magari ci può aiutare ad
organizzare un piano sensato. Beh?! Lo sapete che i nostri piani sono
tutto fuorchè sensati!" esclamò Paulo all'indirizzo dei colleghi che lo
guardavano offesi "O volete dire che, ad esempio, farsi possedere da un
mutaforma assassino o finire 60 anni nel passato sono piani sensati?"
Beller parve pensarci un attimo e poi fece spallucce.
"Isabella negli ultimi tempi ha collezionato ogni genere d'informazione
sull'ospedale. Piante, turni di guardia... ora che la mia mente si è un
po' schiarita so quello che possiamo fare." Guardò la risiana che
tornava verso di loro dopo aver fatto sdraiare isabella "Come sta?"
"Nonostante Ferris dica che sono la psicologa di bordo, io non ne ho
nessun ricordo, però so riconoscere una crisi di panico. La ragazza ha
retto tutto sulle sue spalle per anni e quando lei si è ripreso si è
finalmente lasciata andare. Starà bene, ha solo bisogno di dormire."
Marqez lanciò un'occhiata alla ragazza "E' stata una figlia difficile,
ma ne sono sempre stato fiero. Adesso come suo Capitano ne sono ancora
più fiero... farà tanta strada." disse sorridendo "E anche tu ne hai
fatta Melanne!"
"Si ricorda di me?" chiese la dottoressa diventando d'inprovviso porpora.
"Difficilmente potrei dimenticarti." commentò il Comandante con un sorriso.
Tutti i membri della Hope incrociarono le braccia al petto e la
guardarono con il sopracciglio sollevato.
Nuwe Berria - Cape Jool - 01/08/2396, Ore 13:40
"Di qua!" esclamò Xyr aprendo la porta con una spallata. Tucci, Doohan e
Luna la seguirono di corsa per poi aiutarla a bloccare le porte.
"Come diavolo hai fatto a far esplodere quell'antenna?!" esclamò la
mezza klingon piazzando uno schedario di traverso sulla porta.
"Non ne sono del tutto sicuro, ma credo che quella non fosse
un'antenna... nonostante ne avesse l'aspetto. Quando ho fatto saltare il
portello del comandi sono sicuro di averla vista sussultare!" rispose
Doohan.
"Come fa a sussultare un'antenna?" domandò Xyr spingendo Tucci lungo il
corridoio.
"Appunto! Dato che non può, quella non era un'antenna!" sentenziò James
correndo mentre i primi rumori degli inseguitori lasciavano intendere
che la porta dietro di loro non avrebbe retto per molto.
"E cosa dovrebbe essere allora?" chiese ancora Jones.
"E' una pianta..." borbottò Tucci che sembrava sul punto di collassare.
Lui e le attività sportive non erano andati mai molto d'accordo.
"Una pianta? Ma ho visto i tralicci metallici, i cavi, le lastre della
parabola. Come fa ad essere una pianta?"
Tucci sollevò una mano sul quale teneva un rettangolo dal colore marrone
simile a ruggine. "Questo è lo sportello che James ha fatto saltare.
L'ho raccolto prima che arrivasse la sicurezza... come potete vedere è
organico. Guardate i bordi dove c'erano le giunzioni del pannello... vi
ricorda niente?"
Xyr fece fermare il gruppo e prese l'oggetto in questione. Sui suoi
bordi c'erano tracce di liquido argentato uguale a quello presente nei
loro corpi. "Cosa può essere?"
"Non lo so con certezza... da quello che il suo amico ha detto, si
tratta di naniti borg e se quella era un pianta deve esserne piena. Come
abbia fatto a trasformarsi per sembrare una parabola satellitare di
quaranta metri di diametro, questo non lo so."
"Bueller non è mio amico..." ribattè Xyr sovrapensiero concentrata sul
frammento che aveva in mano.
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Capitano Ferris Bueller
USS Hope - NCC-25122
Skype Combadge: Silente69
Private comunicator: ferris.bueller a mail.com
www.starfleetitaly.it/hope
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Ma questa storia dell'idolo è una cosa diffusa o solo tra le donne? F. Bueller (Xyr - 03.14 - Scacco matto)
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