[Stml17] [09.09] - Ultimi spasmi di un mondo che non esiste più
Silvia Brunati
sbrunati a gmail.com
Mer 21 Feb 2018 08:41:58 CET
Mi è piaciuto e concordo con Franco, Xyr mi è sembrata quasi sedata.... ma
forse è comprensibile visto quello che ha passato. :)
Silvia Br.
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Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano
occupati. Bertolt Brecht
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Il giorno 20 febbraio 2018 20:32, Ilenia De Battisti <fulmine791 a gmail.com>
ha scritto:
> Con leggero ritardo vi invio il mio brano, ditemi cosa ne pensate ^_^
>
>
> *****************************************
>
> Brano: 09.09
>
> Titolo:
>
> Autore: Ten. Cmd. Rest figlio di Retok (Ilenia)
>
> *****************************************
>
>
>
>
> Pianeta Demone - Paelyrion (area della “stanza proibita”)
>
> D.T. 08/11/2396 - Ore 10:03
>
> Xyr, Tucci e Luna apparivano un po’ confusi, ma mai quanto le tre ancelle:
> le bianchissime ragazze avevano uno sguardo a dir poco terrorizzato e si
> guardavano l’un l’altra senza riuscire ad esplicitare quel mare di emozioni
> che attanagliava loro.
>
> Ar Akul uscì dalla buia cella nella quale era stato rinchiuso senza
> prestare molta attenzione a nessun’altro se la madre “Mi fidavo di lui!” si
> ripulì rapidamente la tonaca “Ma come ha potuto comportarsi così?”
>
> Gli ufficiali della Hope si guardarono ma solo Luna sbottò incredula “Ma
> il Maestro Ar Akul non era il pazzo che passa per le pareti?”
>
> Il giovane da poco liberato focalizzò la propria attenzione sul gruppo di
> federali “Io sono Ar Akul, terzo ed ultimo figlio di Ar Pita.. e quello che
> avete conosciuto voi non è maestro in nulla, ma solo un ignobile ladro ed
> impostore! Sono passati così tanti secoli da quando mi ha chiuso lì dentro
> che oramai non saprei neppure come contarli!”
>
> La madre, alle parole del figlio, si limitò ad un lieve sospiro mentre
> osservava con espressione quasi compassionevole le tre ancelle tremanti per
> la paura “Voi avete conosciuto V’Lic, ciò che un tempo era divenuto un
> servitore alla nostra Corte. Non ricordo quanto tempo fa successe, disse di
> essere fra i primi della sua razza ad aver lasciato suo il pianeta
> d’origine, vulcano”
>
> Ar Akul annuì alle parole materne per poi sbottare “Era su una nave quasi
> completamente distrutta, ultimo sopravvissuto di tutto l’equipaggio, e
> qualcosa decisamente non andava in lui”
>
> “Un vulcaniano?” Luna sgranò gli occhi pensando per un attimo a Rest “I
> vulcaniani hanno un pieno controllo sulle proprie emozioni e il maestro era
> tutto tranne che controllato!”
>
> “Un tempo i vulcaniani non avevano tutto quel controllo sulle emozioni” la
> voce di Xyr sembrò molto calma e riflessiva “C’è stato un tempo in cui i
> vulcaniani erano una razza estremamente violenta, adoratrice di una
> religione politeista che li spingeva a pregare divinità come la Guerra, la
> Pace.. la Morte. Fu solo dopo esser quasi giunti sull'orlo dell'estinzione
> che parte di loro iniziò a praticare una disciplina mentale che li spinse a
> sopprimere tutte le loro emozioni, dando vita al popolo dei Vulcaniani così
> come lo conosciamo oggi” fece una pausa “Tuttavia molti dissidenti
> partirono per creare nuove colonie, alcuni di essi giunsero su Romulus e..”
>
> “Qualcuno si è perso per strada?” chiese Luna con una piccola smorfia “Beh
> questo vuol dire che il nonnino lì fuori dovrebbe essere in cenere da tempo”
>
> “Il tempo è relativo.. Non scorre sempre nel medesimo modo” rispose la
> madre prima di tornare ad osservare le ancelle, poi le rimise a terra
> lasciandole andare “E tutto questo solo per… per questo”
>
> Ar Akul si osservò attorno “Per alcuni il tempo non scorre mai, sembra di
> essere tornati nel passato qui.. Non capirò mai cosa ci trovasse in tutto
> questo”
>
> “Onnipotenza, rispetto e potere..” rispose la madre “In maniera malata e
> probabilmente patologica ma pur sempre potere”
>
> Le ancelle continuavano a tremare terrorizzate, ma lo sguardo della donna
> in bianco a poco a poco sembrò avere lo stesso effetto tranquillizzante che
> aveva avuto sui membri della nave “Noi.. siamo le serve concubine del
> maestro Ar Akul.. obbediamo a lui” disse una delle tre per poi guardare
> confusa il giovane “Ma.. lui non è il maestro e.. non abbiamo idea di chi
> sia”
>
> Xyr fece una smorfia “Questo sembra medioevo.. le serve concubine
> esistevano nel passato di vari popoli, ma poi le cose sono cambiate!”
>
> “Si tratta degli ultimi spasmi di un mondo che non esiste più..” la madre
> alzò gli occhi al cielo “C’è stato un tempo in cui eravamo ad uno stadio
> evolutivo più primitivo.. eoni fa, la vita dei nostri avi non durava che un
> soffio di vento.. cento, centoventi anni al massimo. Con la morte sempre
> dietro all’angolo, essi iniziarono a credere nell’esistenza di un ordine
> divino, alla possibilità di reincarnazione seguendo la giusta via: tra i
> dettami insulsi che i nostri antenati seguivano vi era la credenza che vi
> fosse un motivo profondo nella distinzione fra uomini e donne, un motivo
> che andava ricercato nel diritto e dovere degli uomini di controllare le
> donne”
>
> “E’ passato così tanto tempo da allora che oramai non crede più nessuno a
> quelle idiozie”
>
> “Era ciò che credevo sino a che non ho visto questo” la madre continuò ad
> osservare le ancelle “Abbiamo voluto tramandare il racconto di quanto i
> nostri avi fecero come monito, a che gli errori non venissero ricompiuti..
> ma evidentemente nella mente deviata di V’Lic tutto questo era preferibile
> alla pace e all’armonia raggiunta in secoli di progresso ed evoluzione”
>
> “Quindi avrebbe creato tutto questo per vivere come facevano i vostri
> avi?” chiese Xyr osservandosi l’abito “Una sorta di nostalgia del tempo in
> cui l’uomo era il padrone incontrastato della casa?”
>
> “Possibile.. evidentemente il suo desiderio di controllo e potere era più
> grande di quanto avessimo immaginato, ma non avrebbe mai potuto fare tutto
> questo senza la nostra tecnologia” lo sguardo della madre si spostò sul
> figlio “Sei stato un imprudente! Ti era stato spiegato di non condividere i
> nostri poteri e le nostre tecnologie con altri popoli!”
>
> “Ma… veramente…” Ar Akul arrossì di fronte alla madre “Aveva detto che i
> miei fratelli tramavano alle mie spalle per uccidermi e…”
>
> “E tu ci hai creduto?” la madre scosse il capo “Hai lasciato la nostra
> nebulosa per trasferirti qui con un pazzo che alla prima occasione si è
> appropriato di tutto ciò che avevi per rinchiuderti in una cella e
> nascondere la vostra presenza con il nostro emettitore! Se non fosse che
> quell’emettitore è nettamente più complesso da qualsivoglia macchinario su
> cui V’Lic fosse mai riuscito a metter mano, non saremmo mai riusciti a
> trovarvi.. ne hai ancora di strada da fare Ar Akul!”
>
> Ar Akul abbassò per un attimo il capo, poi lo rialzò furioso “E adesso
> dov’è? Dov’è V’Lic?”
>
> “Ha tentato la fuga con un vascello primitivo ma è stato fermato.. ci
> penseranno i tuoi fratelli”
>
> Xyr ascoltò con Luna in silenzio ma fu allora che si accorse di essersi
> persa qualcuno: iniziò ad osservarsi attorno sino a che vide Tucci pochi
> metri più avanti che incideva a terra altre equazioni “Signor Tucci cosa
> fa?”
>
> Edison si alzò raggiante “Comandante, ho finito di fare i miei calcoli.
> Ritengo che se non lasceremo il luogo entro le prossime 48 ore resteremo
> qui all’incirca per i prossimi due secoli!”
>
> Xyr sgranò gli occhi osservando Tucci “E come possiamo andarcene da qui?”
>
> “Non ne ho la minima idea, Comandante!” rispose Edison prima di tornare ad
> osservare i propri calcoli
>
> Xyr aprì la bocca come per rispondere ma la madre di Ar Akul fu più rapida
> “Non temete, tornerete a casa.. torneremo tutti a casa”
>
>
>
>
> Pianeta Demone - Paelyrion (area dello schianto della K’val-phavath)
>
> D.T. 08/11/2396 - contemporaneamente
>
> La K’val-phavath, nave scientifica vulcaniana, fiore all’occhiello della
> ricerca astrofisica del Gran Consiglio delle Scienze alla metà del
> ventituesimo secolo, ora giaceva inerme sul fianco, come un relitto
> abbandonato. Erano passati alcuni istanti, eppure le tre figure erano
> ancora lì a fissarsi l’un l’altro, con la stessa espressione di un
> cacciatore che studia la propria preda.
>
> Il primo a prender parola fu l’essere più grande e muscoloso, che mosse la
> saetta in direzione della nave vulcaniana oramai inutilizzabile “Che ne hai
> fatto degli uomini a cui hai preso quella nave?” la voce sembrò quasi un
> ringhio per la rabbia “Cosa hai fatto con la nostra tecnologia?”
>
> “Non erano utili ai miei scopi” la creatura raccapricciante rispose con
> voce glaciale “Nessuno di loro era utile ai miei scopi, gli uomini
> avrebbero potuto mettere in rischio il mio predominio e le donne.. non
> erano in grado di seguire la giusta via”
>
> “La giusta via?” la seconda figura, dall’aspetto decisamente più angelico,
> grazie alle due ali di piume ed i lunghi boccoli biondi, sembrava
> decisamente più calmo e misurato del fratello “Non esiste la via giusta,
> V’Lic.. quel mondo, quella mentalità è morta. Così come l’armatura che
> indossi, l’aspetto demoniaco con cui i nostri avi usavano bardarsi per
> apparire più minacciosi ed incutere paura è solo un ricordo di ciò che un
> tempo eravamo, ma non ha nulla a che fare con ciò che siamo e ciò che
> saremo.. è il passato. Va ricordato, ma solo come monito, affinchè certe
> cose non possano mai più accadere.”
>
> “Taci!” V’Lic, all’interno di quella agghiacciante armatura urlò di rabbia
> “La vecchia via è il giusto modo di vivere! La vecchia via è il modo in cui
> io voglio vivere e non intendo rinunciarvi!”
>
> “Vivi come ti pare ma non con la nostra tecnologia!” ringhio il fratello
> più grande, pronto ad ingaggiare lo scontro, stringendo la saetta “Sono Ar
> Teer, secondogenito di Ar Pita, ti ordino di riconsegnare tutto ciò che hai
> rubato a nostro fratello Ar Akul e di tornare al luogo di origine per
> rispondere dei reati che hai commesso utilizzando tale tecnologia!”
>
> “Mai! Voi non mi avrete mai! Ho ancora l’armatura, posso ancora
> difendermi! Venderò cara la pelle!” la voce gelida e tagliente di V’Lic non
> sembrò avere alcun effetto sui suoi due avversari
>
> “Sono Ar Pankh, primo figlio di Ar Pita, ho intenzione di procedere con il
> sequestro di quanto da te indebitamente sottratto a mio fratello” la voce
> del più grande dei due fratelli era sempre molto posata, calma, e le due
> ali che si muovevano appena dietro alle sue spalle lo facevano spiccare sui
> tre “Ti consiglio di riconsegnare spontaneamente il mal tolto o provvederò
> a riprendermelo”
>
> “E come pensi di poterla prendere? Vorrei proprio vederlo!” la risata di
> V’Lic non fece arretrare i due fratelli ma suonò loro molto fastidiosa “Tuo
> fratello Ar Teer è forte, tu molto meno! Non mi fai nessuna paura, sei solo
> un ingegnere e non un soldato!”
>
> “Vero, ma forse non consideri un dettaglio..” rispose divertito Ar Teer
> osservando il fratello
>
> “Un dettaglio?” V’Lic si fermò di scatto “Quale dettaglio?”
>
> “L’armatura che indossi, per quanto esteticamente tu ti sia così tanto
> prodigato a modificarla e a renderla simile a quella dei nostri avi..” il
> giovane alato mosse un paio di volte le ali per poi sorridere “L’ho creata
> io..”
>
> V’Lic non fece in tempo a dir nulla che l’armatura, si disattivò cadendo a
> terra e lasciandolo lì, inerme alla balia dei due fratelli che lo fissavano
> immobili “Ma.. come..” la rabbia del vulcaniano esplose e quest’ultimo,
> oramai completamente accecato dall’odio, si lanciò di corsa contro i due
> armato di una semplicissima pietra “Maledetti bastardi! Rovinerete tutto!”
>
> I due fratelli si limitarono ad osservarlo e V’Lic si ritrovò ad essere
> bloccato dalla stessa forza invisibile che la madre aveva usato per
> bloccare le ancelle.
>
> “Rassegnati.. il mondo che ti ostinavi a voler ricreare è morto” Ar Teer
> ripose la saetta ed ambo i fratelli, assieme a V’Lic furono avvolti dalla
> medesima luce calda che aveva permesso loro di sbarcare sul pianeta,
> sparendo dalla superficie del planetoide.
>
>
>
>
> USS Hope - Plancia
>
> D.T. 08/11/2396 - Ore 10:27
>
> Se fino ad ora la decisione di Melanne era stata inamovibile nell’impedire
> a Rest di uscire dalla plancia, il fatto che la nave fosse in avaria e la
> situazione fosse tale da presupporre che la nave fosse stata attaccata da
> forze nettamente superiori, avrebbe mai potuto portare l’ufficiale medico
> capo a rivedere la propria posizione? Ovviamente no.. Bueller aveva tentato
> di riottenere il proprio ufficiale tattico ma nulla aveva funzionato ed
> alla fine si era dovuto accontentare del misero collegamento via interfono,
> sperando che non gli togliesse anche quello.
>
> “Signori, possibile che non possiamo far altro che stare qui a fluttuare
> in questa dannata nebulosa?”
>
> “Beh, il rapporto del Consigliere è corretto.. la nave non ha subito
> nessun danno strutturale dovuto agli attacchi, non vi sono stati
> sovraccarichi di nessun genere, tuttavia una buona parte dei nostri sistemi
> si è disattivata ed ora è necessario procedere a diagnostiche manuali di
> livello 1 per averne piena operatività” rispose Basta guardando la consolle
>
> =^= Ad ogni modo è stato un attacco mirato unicamente per tenerci lontani
> dal pianeta Demone, e vi è una probabilità del 98% che sia stato eseguito
> per impedirci di intervenire a quanto sta accadendo sulla superficie =^=
> rispose Rest
>
> “Come mai tanta sicurezza?”
> “Perchè altrimenti avrebbero colpito il sistema di supporto vitale”
> rispose Basta osservando Bueller
>
> =^= Precisamente =^= intervenne Rest
>
> Bueller lanciò un’occhiata a Basta, sentire quei due andare d’accordo era
> ancora difficile da assimilare, ma poi tornò ad osservare di fronte a se
> “Abbiamo le comunicazioni?”
>
> “No Capitano.. e ad ogni modo sarebbero inutili date le interferenze della
> nebulosa” rispose l’addetto alle comunicazioni
>
> “Perfetto” rispose sarcastico Bueller “Ed i sensori? I sensori funzionano
> almeno?”
>
> “A corto raggio funzionano abbastanza bene.. anche se non al massimo della
> loro efficienza”
>
> Ferris portò la mano quasi a sfiorare il comunicatore per richiedere alla
> sezione ingegneria di occuparsi di migliorare la ricezione della griglia
> dei sensori ma all’ultima si bloccò ripensando al bell’umore dell’ingegnere
> capo e di tutta quella mole di lavoro che aveva sulle spalle “Ce lo dovremo
> far bastare per ora.. rileva qualcosa sul pianeta?”
>
> Basta rimase per un attimo perplesso ad osservare le rilevazioni “Ci sono
> delle forme di vita su quel pianeta.. e..” alzò la voce per la sorpresa “Un
> picco di energia!”
>
> Bueller si girò di scatto ma prima che potesse parlare Xyr, Tucci e Luna
> erano di nuovo in plancia, ad osservarsi attorno sorpresi e attoniti. Xyr
> fece alcuni passi in avanti per poi esclamare “Ma.. ma.. la Hope è ancora
> tutta integra?”
>
> “Contrariamente a ciò che può pensare la Hope non è destinata ad andare in
> pezzi in sua assenza” rispose Bueller osservando soddisfatto Xyr
>
> =^= Anche se in effetti l’operatività della nave è scesa drasticamente ad
> un 21% a causa dello spegnimento improvviso di svariati sistemi =^=
>
> Bueller alzò gli occhi al cielo “La ringrazio della puntualizzazione Rest”
>
> Xyr fissò per un attimo Bueller “Ma che ha fatto a questa povera nave?”
> scosse il capo “Ad ogni modo dobbiamo muoverci, se non ce ne andremo da qui
> non saremo più in grado di farlo per….”
>
> Le comunicazioni si aprirono da sole e dagli interfoni la voce di Ar Teer
> fu udita in tutta la nave =^= Siamo spiacenti di aver dovuto disabilitare
> la vostra nave, provvederemo a traghettarvi sino allo spazio aperto =^=
>
> La nave ebbe un sussulto, iniziando a muoversi da sola; tutti i membri
> della plancia si dovettero tenere alla consolle per non rischiare di
> cadere.
>
> “Situazione?” chiese Bueller raggiungendo con una certa difficoltà Basta
> alla consolle per verificare come stesse andando il suo lavoro
>
> “Sembra che abbiano esteso i loro scudi attorno al nostro vascello.. forse
> con il ritorno non subiremo tutti i danni a cui siamo incorsi con
> l’entrata!” sorride Basta osservando Bueller
>
> “E’ fatta!” rispose con grande soddisfazione Luna “Siamo fuori!”
>
> In tutta la plancia si sentì un sospiro di sollievo; mentre tutti
> iniziavano a rallegrarsi per la fine positiva che aveva preso la faccenda,
> un solo ufficiale sembrava essere via via sempre più sbigottito e
> contrariato.
>
> “No, no.. ma cosa fanno?” la voce di Tucci, che era riuscito a tornare
> alla consolle scientifica “Non lo possono fare! Distruggeranno tutto!”
>
> “Di cosa parla, Signor Tucci?” chiese Xyr avvicinandosi all’ufficiale
> scientifico
>
> “Stanno attaccando la nebulosa con un’arma ad energia polarizzata! In
> questo modo la nebulosa non si aprirà mai più! Il pianeta Demone sarà
> perduto per sempre!”
>
> =^= Abbiamo provveduto a disabilitare la via di accesso al pianeta Demone,
> riteniamo che possano esservi altre nostre tecnologie nascoste su di esso e
> preferiamo non lasciarle in mano a razze tecnologicamente troppo inferiori
> per comprenderne la pericolosità.. forse un giorno sarete in grado di
> averle anche voi, ma dovrete arrivarci con i vostri tempi e con le vostre
> forze. Addio =^=
>
> “Se ne sono andati…” Basta alzò il capo dalla consolle “Le due navi che ci
> hanno trainati fuori dalla nebulosa se ne sono andate”
>
> Bueller si grattò per un attimo il collo “Ottimo, ora basterà solo
> chiamare l’ammiraglio Bates, informarla che ci siamo persi una navetta su
> di un pianeta demone irraggiungibile e che abbiamo avuto un incontro
> scontro con una razza tecnologicamente superiore alla nostra che ha
> disabilitato quasi tutti i sistemi della Hope..” fa una pausa “..e che ci
> occorrerà un passaggio perchè siamo in panne” sbuffò per un attimo “Questa
> volta sento che mi pelerà e mi metterà sotto sale”
>
>
>
>
> USS Hope - Ufficio del Capitano
>
> D.T. 09/11/2396 - Ore 20:16
>
> Xyr entrò nell’ufficio di Ferris con indosso la propria uniforme, ben
> contenta di aver fatto sparire quell’elegante abito barocco “Il Signor
> Doohan terminerà la riattivazione di tutti i sistemi entro il pomeriggio di
> domani, ad ogni modo avremo la curvatura già da domattina..”
>
> “Bene..” la voce di Bueller era rilassata
>
> Xyr lo osservò per qualche attimo prima di proseguire “Il tenente Rest
> sarà dimesso domani, anche se non ho ancora compreso come abbia fatto a
> rimanere ferito.. e solo lui per giunta”
>
> Bueller ignorò la velata domanda di Xyr per poi annuire “Molto bene, sono
> certo che sarà felice di poter riprendere servizio”
>
> “Già…” Xyr rimase ad osservare ancora per un po’ Bueller poi salutò
> rigidamente il collega per dirigersi verso l’uscita
>
> “Non le ho ancora chiesto come sia stato restare sul pianeta Demone”
> Bueller incrociò le braccia al petto osservano il proprio primo ufficiale
> “Non credo sia stato facile per lei”
>
> “Quando ci si imbatte con certe persone non è mai facile” Xyr scosse il
> capo “Faccio fatica a credere che un vulcaniano possa essere rimasto così
> legato al passato di un popolo diverso dal suo dal volerlo ricreare”
>
> Bueller si alzò annuendo “Già..” poi sorride alla giovane andoriana
> “Allora, pronta per stasera?”
>
> “Per stasera? Cosa dovrebbe esserci stasera?”
>
> “La festa di Halloween!” rispose con sicurezza Bueller
>
> Xyr fece una smorfia perplessa “Halloween è passato da più di una
> settimana!”
>
> “Eh.. ma come ci hanno insegnato..” Bueller sorrise aprendo la porta
> dell’ufficio “Il tempo è relativo.. non scorre sempre allo stesso modo”
> ammiccò divertito per poi uscire con Xyr dallo studio.
>
>
>
>
> <https://www.avast.com/sig-email?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=webmail> Mail
> priva di virus. www.avast.com
> <https://www.avast.com/sig-email?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=webmail>
> <#m_2708894113477100058_DAB4FAD8-2DD7-40BB-A1B8-4E2AA1F9FDF2>
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