[Stml17] [F. Bueller - 09.04] Dentro di me

Silvia Bianchini ltcomm.sibi a gmail.com
Ven 5 Gen 2018 11:15:41 CET


Bel modo di cominciare l'anno nuovo ;-)

Bellissimo pezzo, bravo bravo ;-)

=========================
Tenente JG Catalunya 'Luna' Jones della Casata di 'Klaa
Flight Control Office (CONN)
USS Hope - NCC-25122-A
=========================
"Se hai tutto sotto controllo vuol dire che non stai andando abbastanza
veloce"
______________________________
Private comunicator:  ltcomm.sibi a gmail.com




Il 05 gen 2018 10:54 AM, "Franco Carretti" <ferris.bueller a mail.com> ha
scritto:

> Prima di tutto la spiaggia è californiana, seconda cosa Luna è
> effettivamente Cubana... klingon per 1/3 ma è comunque nata a l'havana  :)
>
> *Sent:* Friday, January 05, 2018 at 10:49 AM
> *From:* "Silvia Brunati" <sbrunati a gmail.com>
> *To:* "USS Hope" <stml17 a gioco.net>
> *Subject:* Re: [Stml17] [F. Bueller - 09.04] Dentro di me
> Bello!
> Complimenti!
> Secondo me la visione della spiaggia caraibica ti ha un pò confuso perchè
> ad un certo punto Luna diventa cubana. :D
>
> Silvia
>
> ------------------------------------------------------------
> ------------------------------------------------------------
> Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano
> occupati. Bertolt Brecht
> ------------------------------------------------------------
> ------------------------------------------------------------
>
> Il giorno 5 gennaio 2018 09:37, Franco Carretti <ferris.bueller a mail.com>
> ha scritto:
>>
>> Buongiorno, ho preparato un brano molto intimo per Xyr, quindi sarà
>> soggetto alla verifica di Max prima di essere accettato.
>> Per il resto buona lettura
>> =================================
>>
>>
>> Pianeta Demone - Camera di Xyr, 06/11/2396 ore 10:28
>> "E' tutta colpa tua!" le gridò in faccia Ferris. Il suo voltò era
>> orribilmente bruciato. Un'orbita era vuota, l'occhio esploso a causa del
>> calore. Quel suo sorriso affascinante, ma al contempo irritante era ridotto
>> in frantumi.
>> "Dovevate andarvene! Secondo il regolamento, in caso di superiorità del
>> nemico..." tentò di difendersi Xyr con voce debole.
>> "Regolamento? Certo! Tu ci avresti abbandonati pur di rispettare il
>> regolamento! Noi stupidi abbiamo fatto di tutto per tentare di salvarti. E
>> ora siamo morti!" il volto di Ferris si fece ancora più vicino, la sua
>> bocca sembrava innaturalmente grande, il sangue colava ovunque "MORTI!"
>>
>> Xyr si svegliò madida di sudore. Un urlo di angoscia sulle labbra pronto
>> a uscire. Respirava a fatica, il cuore sembrava voler esplodere. Tornò ad
>> accasciarsi sui cuscini cercando senza molto successo di trattenere le
>> lacrime.
>> Nessuna regola sembrava darle conforto in questo momento. Non c'era
>> niente che le impedisse di cadere nello sconforto e nella follia.
>> Centocinquanta persone trasformate in pulviscolo spaziale. Centocinquanta
>> uomini del suo equipaggio. Centocinquanta anime... No, non solo semplici
>> membri dell'equipaggio.
>> Forme indistinte sembravano fluttuare nella stanza. Rest che la guardava
>> dalla sua postazione tattica come per controllare se avesse bisogno di lui.
>> Basta con quel suo sguardo cupo e al contempo tranquillo. Rodriguez con
>> quel suo sorriso sornione che le faceva sempre sospettare un nuovo
>> problema. Caytlin con quei suoi splendidi capelli color fiamma e la
>> sensualità prorompente. Melanne con la sua bellezza e la sua innocenza e
>> Doohan con quella sua tendenza ad imbarazzarsi di fronte a qualsiasi donna.
>> Ed infine lui, la sua nemesi: Bueller. Avrebbe dato qualsiasi cosa pur di
>> rivederlo ancora una volta. Dirgli che le dispiaceva. Che era stato
>> un'onore lavorare con lui... essere stata al suo fianco.
>>
>> **Articolo 3 comma 5...**
>>
>> La voce di Bueller sembrava un sussurro. Xyr si sfregò di nuovo gli
>> occhi, le antenne afflosciate per l'angoscia ebbero un fremito.
>> "Come?" chiese Xyr. Gli occhi erano spalancati, respirava affannosamente,
>> ad un solo passo dalla pazzia.
>>
>> **Articolo 3 comma 5 Xyr... smetti di piagnucolare e datti una mossa!**
>>
>> Se le era immaginate quelle parole? Era così difficile pensare. Articolo
>> 3: "Doveri propri degli ufficiali superiori". Comma 5: "Deve assicurare il
>> rispetto delle norme di sicurezza e salvaguardare l'integrità fisica dei
>> propri sottoposti." Cosa voleva dirle? Integrità fisica? Erano tutti morti!
>> Tutti morti...
>>
>> "No!" Xyr parve risvegliarsi da un brutto sogno. Le antenne si drizzarono
>> e un brivido le corse lungo la schiena. Non tutti! Luna e Edison erano
>> ancora vivi. Contavano su di lei! Ferris contava su di lei per salvare
>> almeno loro.
>> Come rinvigorita da un nuovo scopo, la giovane andoriana si alzò di
>> scatto dal letto con gli occhi spiritati che dardeggiavano per la stanza.
>> Per un attimo afferrò la divisa, ma poi ci ripensò. Il nuovo abito di
>> broccato, questa volta di un velluto nero con ricami rosso sangue, le era
>> stato appeso all'armadio durante la notte... quando? Due giorni prima?
>> Quanto era stata in stato confusionale devastata da quello che aveva
>> visto? Lo indossò dopo essersi lavata per nascondere le tracce del pianto e
>> dello sconforto, arrivò persino ad acconciarsi i capelli come aveva visto
>> fare una volta alla sua seconda madre per una festa in ambasciata. Il
>> trucco le risultò più complicato, non era abituata a certe cose.
>>
>> Quando tutto fu pronto si guardò allo specchio. Certamente il nero le era
>> più consono, la sua pelle blu mal si addiceva al rosso carminio e quale
>> colore migliore per mostrare il proprio lutto verso i compagni uccisi?
>> Sospirò ancora, una lacrima tentò di nuovo di sgorgare ma la ricacciò
>> indietro con rabbia. Allungò la mano e tirò la cordicella vicino al letto.
>> Uno scampanellio si diffuse fuori dalla stanza.
>>
>>
>>
>> USS Hope - Sala ologrammi, 06/11/2396 contemporaneamente.
>> "Sono ancora li dentro?" chiese Caytlin. Basta era appoggiato alla parete
>> antistante l'entrata alla sala ologrammi con gli occhi chiusi.
>> "Si..." rispose conciso facendo scricchiolare il collo. "Non dormono da
>> settantadue ore ormai. Per Rest non mi preoccuperei normalmente, i
>> vulcaniani possono andare avanti per giorni senza risposo, ma stranamente
>> sembra più stanco di Bueller. Se non fosse impossibile giurerei di leggere
>> in lui rabbia e sconforto."
>> "Vai a riposare un po' anche tu, mi occuperò io di loro." disse la
>> risiana poggiando una mano sulle braccia conserte del collega.
>> "Ho dormito un po' alcune ore fa... andrò in plancia a dare il cambio a
>> Rodriguez. Tende a fare cose strane quando è stressato... non vorrei che si
>> vendesse la Hope."
>>
>> Caytlin ricambiò il pallido sorriso che si era formato sulle labbra di
>> Lon. Un tentativo di umorismo per stemperare la situazione era qualcosa di
>> inconsueto per lui. Lo guardò allontanarsi verso il turbo ascensore e poi
>> ordinò l'apertura della sala ologrammi.
>>
>> Tre giorni prima, quando la follia di Bueller era iniziata, la sala
>> ologrammi riproduceva una spiaggia californiana con sedie a sdraio,
>> ombrelloni e ragazze in costume rosso che sembravano correre al
>> rallentatore portando sottobraccio un salvagente rosso attaccato tramite
>> una fune alla loro caviglia. Non aveva ben capito chi o cosa
>> rappresentassero ma non ci aveva fatto molto caso. Su una zona riparata da
>> un gazebo, Ferris aveva piazzato delle lavagne di ardesia su cui scriveva
>> con dei gessi colorati. Rest, trascinato in quell'assurda riproduzione,
>> sembrava pronto a spaccare la faccia al suo superiore da un momento
>> all'altro. Se ne stava con le mani strettamente allacciate dietro la
>> schiena.
>>
>> Il secondo giorno la risiana li aveva trovati sempre nella stessa
>> posizione. L'unica cosa che rimaneva era la spiaggia e il gazebo... le
>> ragazze sparite. Le lavagne si erano moltiplicate e ora li circondavano. I
>> due non parlavano. Bueller continuava a riempire le lavagne con formule
>> matematiche che solo Tucci avrebbe capito. Rest sembrava ancora furioso, ma
>> nel suo sguardo c'era anche una scintilla di interesse.
>>
>> Oggi era sparita anche la spiaggia e il gazebo. La stanza era buia, le
>> uniche cose illuminate erano le lavagne disposte all'apparenza in modo
>> casuale. La luce proveniva dall'alto ed era puntata su ogni lavagna in modo
>> da essere sempre ben visibile. Questa volta anche Rest era intento a fare
>> calcoli. Scriveva con una furia mal nascosta dalla sua forza di volontà
>> calcando con il gessetto anche se non ce ne era bisogno. Ogni tanto
>> cancellava con rabbia usando la manica della divisa per fare più in fretta.
>> Bueller era uno spettro, l'ombra di se stesso. Nessuno dei due sembrava
>> aver dormito da giorni e forse nemmeno mangiato.
>>
>> La porta della sala ologrammi si aprì di nuovo e la dottoressa Graahn
>> fece capolino.
>>
>> "Venga pure dottoressa." Le sorrise Caytlin tendendo la mano.
>> "Speravo di trovare Lon, volevo controllare le condizioni di Bueller e di
>> Rest, ma senza di lui confesso di aver il timore di avvicinare
>> quest'ultimo. Non è più lui da quando..." Melanne si trattenne dal
>> continuare.
>> "Non è solo la sparizione dei nostri amici a farlo stare così." La voce
>> della risiana era calda e amichevole "Ha ben altri motivi."
>> "Cosa intende?"
>> "Il Pon-Farr..." le due donne si guardarono, Melanne aveva gli occhi
>> spalancati.
>> "Ma certo! Che stupida sono stata! Era palese: i suoi tracciati
>> bioneurali, i dati fisici tutti sballati! E i suoi scatti emotivi
>> soprattutto... dovevo rendermene conto da sola!"
>> "Nonostante conosciamo i vulcaniani da così tanto tempo, ci è ancora
>> difficile capire questa loro particolarità e la sparizione di Xyr ha
>> aggravato la situazione. Io ho espressamente chiesto ad ogni membro
>> vulcaniano della Hope quando sarebbe caduto per loro quel momento... e le
>> assicuro che non è stato affatto facile avere una risposta."
>> "Lo capisco benissimo... e ora che facciamo? So che esistono certe
>> soluzioni per ritardare il Plak Tow, la 'febbre del sangue'. Ma sono solo
>> un pagliativo: meditazione, qualche preparato per ripristinare
>> momentaneamente lo squilibrio neurochimico nei loro cervelli."
>> "Credo che opterò per il rimedio più semplice." Commentò la consigliera
>> di bordo.
>> "Ah..." le guance della dottoressa si arrossarono per l'imbarazzo.
>> "Se vuole partecipare..." le sussurrò languida la risiana guardandola con
>> la coda dell'occhio.
>> Melanne avvampò come una torcia al plasma.
>>
>> "CI SONO!" la voce di Ferris era roca per la stanchezza eppure,
>> nonostante lo sfinimento, accennò a qualche passo di danza. "Rest vieni a
>> vedere!"
>> Il vulcaniano si trascinò con stanchezza verso la lavagna che l'umano
>> indicava e iniziò a fissarla sbattendo le palpebre.
>>
>> Le due giovani si avvicinarono per vedere. La lavagna era un guazzabuglio
>> di formule matematiche e grafici. Melanne ne riconobbe alcune ma solo
>> marginalmente. C'era di mezzo quantistica, algebra temporale e chissà
>> cos'altro.
>> "E' difficile ricordarsi che Ferris era uno dei migliori studenti
>> all'accademia..." mormorò Caytlin "Forse solo Xyr e Tucci potrebbero capire
>> tutta questa roba."
>> "O Rest..." la corresse Melanne vedendo che il vulcaniano sembrava
>> assentire seguendo le diverse formule.
>> "Cos'è signor Rest?" chiese il consigliere avvicinandosi all'ufficiale
>> tattico.
>> "Abbiamo calcolato quanto tempo ancora il pianeta sarà presente nella
>> nostra realtà prima di sparire nuovamente e ci sono interessanti notizie.
>> L'evento sarà fra una settimana."
>> "Quindi abbiamo una settimana per far tornare il pianeta da un'altra
>> dimensione dove si è nascosto prima che sparisca per chissà quanti
>> millenni?" chiese Melanne non troppo entusiasta.
>> "Riteniamo che il pianeta appaia nella nostra realtà ogni cinquecento
>> anni, naturalmente se le condizioni che lo fanno apparire e sparire sono
>> delle costanti. Questo, insieme ad alcuni dati ricavati dagli strumenti in
>> questi ultimi giorni, ci fanno supporre che la sparizione della nebulosa in
>> un'altra dimensione, sia un evento causato da una tecnologia a noi ancora
>> sconosciuta. Purtroppo senza l'aiuto di Tucci ci abbiamo messo tre
>> giorni... lui probabilmente l'avrebbe calcolato in poche ore."
>> "Quindi qualcuno ha fatto sparire volontariamente l'intera nebulosa
>> secondo voi?" domandò il consigliere di bordo.
>> "Certamente. Era logico pensarlo quando le navi si sono rivelate un
>> attacco cybernetico. Qualcuno sul pianeta dispone di una tecnologia ben
>> superiore alla nostra e ritengo che il Comandante Xyr e l'equipaggio della
>> navetta sia adesso in mano sua." rispose Rest la cui voce si era fatta di
>> colpo tagliente.
>> "Cosa glielo fa pensare?" chiese Caytlin con noncuranza continuando a
>> tenere d'occhio il collega.
>> "La sparizione e la successiva dimostrazione di forza sono evidentemente
>> state messe in atto per impedirci di salvare i membri dell'away team.
>> Sarebbe bastato far sparire la nebulosa per renderci impossibile trovare i
>> nostri compagni. Inoltre è proprio il tentativo di farci fuggire tramite
>> l'attacco con le navi che mi fa supporre, con una probabilità del 76.3%,
>> che sia possibile riportare il pianeta nella nostra dimensione o aprirci un
>> varco verso di essa. Il reparto scientifico sta appunto lavorando a questa
>> eventualità."
>>
>> Per Caytlin quelle erano solo speranze, ma non se la sentiva di fare
>> quella affermazione... soprattutto non con Rest in quelle condizioni.
>> "Bene Capitano, credo che abbia fatto un lavoro incred..." la risiana si
>> voltò trovando Ferris addormentato a terra in posizione fetale. "Credo sia
>> meglio portarlo nel suo alloggio dottoressa."
>>
>> Melanne sorrise e si avvicinò al giovane. "Su Ferris andiamo a letto."
>> Disse lei dolcemente aiutandolo ad alzarsi.
>> "Sa dottoressa, era da tanto che volevo farle la stessa proposta."
>> Borbottò lui nel dormiveglia facendola arrossire mentre lo accompagnava
>> verso la sua cabina.
>>
>> Prima che le porte della sala ologrammi si chiudessero, Melanne guardò
>> indietro. La risiana era di fronte al vulcaniano. I due si guardavano
>> intensamente. Caytlin sollevò la mano destra chiusa a pugno con l'indice e
>> il medio distesi. Rest, dopo un attimo di titubanza, fece altrettanto. Le
>> sue dita si poggiarono sopra quelle della ragazza e poi iniziò ad
>> acarezzarle lentamente.
>>
>>
>>
>> Pianeta Demone - Segrete, 06/11/2396 ore 11:25
>> Xyr aveva impiegato molto per convincere il Maestro a farle visitare i
>> suoi compagni. Non solo come tempo, ma soprattutto come amor proprio. Aveva
>> dovuto pregarlo, incensarlo di lodi, promettergli l'aiuto che tanto
>> desiderava. Non le importava, si sarebbe persino messa in ginocchio pur di
>> rivedere i loro volti.
>> La casa del Maestro, che sembrava a tutti gli effetti un palazzo del XVII
>> secolo terrestre, aveva a quanto pare anche le segrete. L'andoriana
>> scendeva lungo la scala a chiocciola e osservava il passaggio dalla
>> muratura affrescata alla nuda roccia.
>> Alla fine della scala, un lungo corridoio si perdeva nell'oscurità
>> punteggiata da deboli luci elettriche. La giovane trasalì quando il suo
>> sguardo si posò su quella che sembrava la guardia dei sotterranei. Era un
>> umanoide enorme, sembrava scolpito nella pietra da quanto era massiccio. La
>> pelle color ebano era sporca e butterata. Gli occhi, spalancati e dallo
>> sguardo vacuo, avevano la stessa pupilla verticale rossa immersa in un mare
>> di inchiostro nero. Indubbiamente la stessa razza delle schiave del Maestro.
>> Passò una mano davanti alla faccia dell'energumeno ma lui non fece una
>> piega. Come se non fosse consapevole della sua presenza.
>>
>> Xyr raccolse una grossa chiave su una rietranza nella roccia e si avviò
>> lungo il corridoio. Le prime celle erano vuote, ma alla fine del corridoio,
>> prima che curvasse e sparisse di nuovo nell'oscurità, la giovane intravide
>> una forma in una cella. Staccò una delle luci dalla parete, cercando di
>> mantenere attaccati i fili che portavano l'energia, e la usò per illuminare
>> l'interno della cella.
>>
>> "Xyr, quel vestito ti sta una favola!" La voce di Luna era piena di
>> sofferenza e stanchezza. Il suo volto era macchiato di sangue, ma
>> nonostante questo stava sorridendo. Le braccia erano incatenate alla
>> parete, abbastanza in alto da non permetterle di sedersi a terra. Era
>> vestita con una camicia da notte sporca e strappata molto simile a quella
>> che avevano fornito a lei.
>>
>> L'andoriana aprì velocemente la cella e stupendo anche se stessa si gettò
>> sulla giovane cubana. Il corpo le tremava mentre nascondeva il volto sulla
>> spalla del timoniere della Hope.
>>
>> "Ehm... Comandante? Anch'io sono felice di vederla, sopratutto se si
>> stringe a me così, ma forse non è il caso."
>> "Sono morti... sono tutti morti!" singhiozzò la giovane stringendosi
>> ancora di più a lei.
>>
>> Luna le appoggiò la guancia sulla testa e ascoltò il racconto di quello
>> che aveva visto. Non fu facile ascoltarla sia perchè Xyr faceva fatica a
>> parlare, sia perchè i racconti degli ultimi momenti della Hope erano
>> terribili anche per lei. Alla fine le due rimasero in silenzio.
>>
>> "No..." mormorò Luna guardandola.
>> "Cosa?" chiese l'altra scuotendosi dall'apatia.
>> "Non sono morti!"
>> "Ho visto io stessa l'esplosione della nave!"
>> "Non so dirti come, ma loro sono vivi!" Luna la guardò intensamente
>> "Qualcosa dentro di me dice che tutto questo è sbagliato. Non so come
>> spiegarlo, ma sono certa che stanno bene!"
>>
>> Xyr abbassò per un attimo lo sguardo, quando lo alzò di nuovo era
>> risoluta "Ha ragione signor Jones, loro sono ancora vivi... lo sento
>> anch'io. Non so come o perchè ma lo so..."
>> "Bene... e ora che facciamo?" chiese la giovane tornando a sorridere.
>> "Per il momento non possiamo fare niente, ho a malapena convinto il
>> Maestro a permettermi di vedervi. Come siete finiti qua dentro? E dov'è
>> Tucci?"
>> "Tucci è nella cella appena dietro l'angolo. Lo sento borbottare ogni
>> tanto, ma è difficile parlare con lui anche in una normale situazione. Io
>> sono arrivata qui perchè ho fatto a pezzi l'abito che mi era stato offerto.
>> Una bella ragazza me l'aveva portato, ma quando mi ha detto a cosa serviva
>> l'ho distrutto... e non l'hanno presa bene. Quando sono stata portata qui,
>> Edison era già nella sua cella."
>> "Tornerò indietro e vedrò cosa posso fare... intanto andrò a controllare
>> il Signor Tucci per vedere come sta."
>>
>> Xyr si alzò e raggiunse la porta. Si fermò un attimo e si voltò a
>> guardare la giovane umana.
>> "Se dirai a qualcuno quello che è successo qui te la farò pagare..."
>> disse lanciandole uno sguardo di fuoco.
>> "Successo cosa?" rispose l'altra innocentemente.
>> L'andoriana fece un cenno di assenso e poi richiuse la porta.
>>
>> Appena girato l'angolo il Primo Ufficiale della Hope trovò quello che
>> cercava. Tucci era chiuso in una cella ben più illuminata e, a differenza
>> di Luna, non era legato. Le pareti della stanza erano state incise con
>> mezzi di fortuna ed era pieno di formule matematiche. Al centro di tutte
>> queste formule c'era il disegno di un macchinario dall'aspetto alieno e
>> complesso.
>>
>> "Tenente!" esclamò entrando nella cella.
>> "Buonasera Comandante" le rispose lui senza fare una piega e gettando
>> solo un'occhiata alle sue spalle.
>> "Cosa sta facendo? Cos'è quella cosa?"
>> "Il Maestro voleva che io aggiustassi la sua macchina... non che sia
>> rotta, ma sta per rompersi. Gli ho detto che non avrei fatto niente finchè
>> non mi diceva dove eravate, ma non è stato molto collaborativo. Però non
>> riuscivo a togliermi quella macchina dalla testa. Secondo me si può
>> aggiustare... certo devo vederla di persona, questo disegno l'ho fatto a
>> memoria. E i calcoli sono solo teorici..."
>> "Riprenda fiato Signor Tucci... cos'è quella?!"
>> "Uh?" lo scienziato la guardò sbattendo le palpebre.
>> "Tucci... questa... cosa... - scandì Xyr prendendolo per le spalle e
>> voltandolo verso il disegno - che... diavolo... è!"
>> "Ah! Credo che sia un accumulatore di singolarità gravitazionale.
>> Raccoglie energie dai due buchi neri come una gigantesca turbina..."
>> "E a cosa serve?"
>> "A raccogliere energie dai due buchi neri..." ripetè Tucci dopo aver
>> aperto e chiuso la bocca un paio di volte.
>> "Intendevo per cosa la utilizzano, perchè raccogliere così tanta
>> energia?"
>> "Ah... beh. Per far funzionare qualcosa che necessita di parecchia
>> energia?" borbottò l'umano confuso per la domanda.
>> "Lasci perdere... per ora rimanga qua. Cercherò di farla uscire il prima
>> possibile."
>> "Mi scusi Comandante." Xyr si fermò dopo aver chiuso di nuovo la cella.
>> "Perchè è vestita così?"
>> "Perchè necessitavo di un qualcosa da indossare." Ribattè lei piccata.
>> "Ah..."
>>
>>
>>
>>
>>
>> ====================================
>> Capitano Ferris Bueller
>> USS Hope - NCC-25122
>> Skype Combadge: Silente69
>> Private comunicator: ferris.bueller a mail.com
>> www.starfleetitaly.it/hope
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>> Ma questa storia dell'idolo è una cosa diffusa o solo tra le donne? F.
>> Bueller (Xyr - 03.14 - Scacco matto)
>>
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>> Stml17 a gioco.net
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