[Stml17] R: [F. Bueller - 09.04] Dentro di me
Silvia Bianchini
ltcomm.sibi a gmail.com
Ven 5 Gen 2018 11:29:24 CET
😂😂
Il dito credo sia solo per cominciare il rituale...
Per il resto pensa che hanno normalmente una prestanza superiore 😉 forse
però un tantino noiosi e privi di fantasia...
Pensa come sarà contenta Xyr quando lo viene a sapere 😂😂
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Tenente JG Catalunya 'Luna' Jones della Casata di 'Klaa
Flight Control Office (CONN)
USS Hope - NCC-25122-A
=========================
"Se hai tutto sotto controllo vuol dire che non stai andando abbastanza
veloce"
______________________________
Private comunicator: ltcomm.sibi a gmail.com
Il 05 gen 2018 11:19, "Vanessa Marchetti" <hazyel91 a gmail.com> ha scritto:
> Nvedi come sarà contento Rest alla fine.. sono sette anni che aspetta
> Xyr.. e la prima volta che l’Andoriana non ci sta.. trak gli viene il Ponn
> Farr.. ma mi sono sempre chiesta.. basta il dito ai Vulcaniani? XD Anche in
> quello sono ehm noiosetti? No perché se è così fa curriculum vero? Per una
> Risiana XD
>
>
>
>
> ========================
> Guardiamarina Caytlin
> Consigliere
> USS Hope NCC-25122
> ========================
>
>
>
> *Da: *Franco Carretti <ferris.bueller a mail.com>
> *Inviato: *venerdì 5 gennaio 2018 10:54
> *A: *stml17 a gioco.net
> *Oggetto: *Re: [Stml17] [F. Bueller - 09.04] Dentro di me
>
>
>
> Prima di tutto la spiaggia è californiana, seconda cosa Luna è
> effettivamente Cubana... klingon per 1/3 ma è comunque nata a l'havana :)
>
>
>
> *Sent:* Friday, January 05, 2018 at 10:49 AM
> *From:* "Silvia Brunati" <sbrunati a gmail.com>
> *To:* "USS Hope" <stml17 a gioco.net>
> *Subject:* Re: [Stml17] [F. Bueller - 09.04] Dentro di me
>
> Bello!
>
> Complimenti!
>
> Secondo me la visione della spiaggia caraibica ti ha un pò confuso perchè
> ad un certo punto Luna diventa cubana. :D
>
>
>
> Silvia
>
>
>
> ------------------------------------------------------------
> ------------------------------------------------------------
> Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano
> occupati. Bertolt Brecht
> ------------------------------------------------------------
> ------------------------------------------------------------
>
>
>
> Il giorno 5 gennaio 2018 09:37, Franco Carretti <ferris.bueller a mail.com>
> ha scritto:
>
> Buongiorno, ho preparato un brano molto intimo per Xyr, quindi sarà
> soggetto alla verifica di Max prima di essere accettato.
>
> Per il resto buona lettura
>
> =================================
>
>
>
>
>
> Pianeta Demone - Camera di Xyr, 06/11/2396 ore 10:28
>
> "E' tutta colpa tua!" le gridò in faccia Ferris. Il suo voltò era
> orribilmente bruciato. Un'orbita era vuota, l'occhio esploso a causa del
> calore. Quel suo sorriso affascinante, ma al contempo irritante era ridotto
> in frantumi.
>
> "Dovevate andarvene! Secondo il regolamento, in caso di superiorità del
> nemico..." tentò di difendersi Xyr con voce debole.
>
> "Regolamento? Certo! Tu ci avresti abbandonati pur di rispettare il
> regolamento! Noi stupidi abbiamo fatto di tutto per tentare di salvarti. E
> ora siamo morti!" il volto di Ferris si fece ancora più vicino, la sua
> bocca sembrava innaturalmente grande, il sangue colava ovunque "MORTI!"
>
>
>
> Xyr si svegliò madida di sudore. Un urlo di angoscia sulle labbra pronto a
> uscire. Respirava a fatica, il cuore sembrava voler esplodere. Tornò ad
> accasciarsi sui cuscini cercando senza molto successo di trattenere le
> lacrime.
>
> Nessuna regola sembrava darle conforto in questo momento. Non c'era niente
> che le impedisse di cadere nello sconforto e nella follia.
> Centocinquanta persone trasformate in pulviscolo spaziale. Centocinquanta
> uomini del suo equipaggio. Centocinquanta anime... No, non solo semplici
> membri dell'equipaggio.
>
> Forme indistinte sembravano fluttuare nella stanza. Rest che la guardava
> dalla sua postazione tattica come per controllare se avesse bisogno di lui.
> Basta con quel suo sguardo cupo e al contempo tranquillo. Rodriguez con
> quel suo sorriso sornione che le faceva sempre sospettare un nuovo
> problema. Caytlin con quei suoi splendidi capelli color fiamma e la
> sensualità prorompente. Melanne con la sua bellezza e la sua innocenza e
> Doohan con quella sua tendenza ad imbarazzarsi di fronte a qualsiasi donna.
> Ed infine lui, la sua nemesi: Bueller. Avrebbe dato qualsiasi cosa pur di
> rivederlo ancora una volta. Dirgli che le dispiaceva. Che era stato
> un'onore lavorare con lui... essere stata al suo fianco.
>
>
>
> **Articolo 3 comma 5...**
>
>
>
> La voce di Bueller sembrava un sussurro. Xyr si sfregò di nuovo gli occhi,
> le antenne afflosciate per l'angoscia ebbero un fremito.
>
> "Come?" chiese Xyr. Gli occhi erano spalancati, respirava affannosamente,
> ad un solo passo dalla pazzia.
>
>
>
> **Articolo 3 comma 5 Xyr... smetti di piagnucolare e datti una mossa!**
>
>
>
> Se le era immaginate quelle parole? Era così difficile pensare. Articolo
> 3: "Doveri propri degli ufficiali superiori". Comma 5: "Deve assicurare il
> rispetto delle norme di sicurezza e salvaguardare l'integrità fisica dei
> propri sottoposti." Cosa voleva dirle? Integrità fisica? Erano tutti morti!
> Tutti morti...
>
>
>
> "No!" Xyr parve risvegliarsi da un brutto sogno. Le antenne si drizzarono
> e un brivido le corse lungo la schiena. Non tutti! Luna e Edison erano
> ancora vivi. Contavano su di lei! Ferris contava su di lei per salvare
> almeno loro.
>
> Come rinvigorita da un nuovo scopo, la giovane andoriana si alzò di scatto
> dal letto con gli occhi spiritati che dardeggiavano per la stanza. Per un
> attimo afferrò la divisa, ma poi ci ripensò. Il nuovo abito di broccato,
> questa volta di un velluto nero con ricami rosso sangue, le era stato
> appeso all'armadio durante la notte... quando? Due giorni prima? Quanto era
> stata in stato confusionale devastata da quello che aveva visto? Lo indossò
> dopo essersi lavata per nascondere le tracce del pianto e dello sconforto,
> arrivò persino ad acconciarsi i capelli come aveva visto fare una volta
> alla sua seconda madre per una festa in ambasciata. Il trucco le risultò
> più complicato, non era abituata a certe cose.
>
>
>
> Quando tutto fu pronto si guardò allo specchio. Certamente il nero le era
> più consono, la sua pelle blu mal si addiceva al rosso carminio e quale
> colore migliore per mostrare il proprio lutto verso i compagni uccisi?
>
> Sospirò ancora, una lacrima tentò di nuovo di sgorgare ma la ricacciò
> indietro con rabbia. Allungò la mano e tirò la cordicella vicino al letto.
> Uno scampanellio si diffuse fuori dalla stanza.
>
>
>
>
>
>
>
> USS Hope - Sala ologrammi, 06/11/2396 contemporaneamente.
>
> "Sono ancora li dentro?" chiese Caytlin. Basta era appoggiato alla parete
> antistante l'entrata alla sala ologrammi con gli occhi chiusi.
>
> "Si..." rispose conciso facendo scricchiolare il collo. "Non dormono da
> settantadue ore ormai. Per Rest non mi preoccuperei normalmente, i
> vulcaniani possono andare avanti per giorni senza risposo, ma stranamente
> sembra più stanco di Bueller. Se non fosse impossibile giurerei di leggere
> in lui rabbia e sconforto."
>
> "Vai a riposare un po' anche tu, mi occuperò io di loro." disse la risiana
> poggiando una mano sulle braccia conserte del collega.
>
> "Ho dormito un po' alcune ore fa... andrò in plancia a dare il cambio a
> Rodriguez. Tende a fare cose strane quando è stressato... non vorrei che si
> vendesse la Hope."
>
>
>
> Caytlin ricambiò il pallido sorriso che si era formato sulle labbra di
> Lon. Un tentativo di umorismo per stemperare la situazione era qualcosa di
> inconsueto per lui. Lo guardò allontanarsi verso il turbo ascensore e poi
> ordinò l'apertura della sala ologrammi.
>
>
>
> Tre giorni prima, quando la follia di Bueller era iniziata, la sala
> ologrammi riproduceva una spiaggia californiana con sedie a sdraio,
> ombrelloni e ragazze in costume rosso che sembravano correre al
> rallentatore portando sottobraccio un salvagente rosso attaccato tramite
> una fune alla loro caviglia. Non aveva ben capito chi o cosa
> rappresentassero ma non ci aveva fatto molto caso. Su una zona riparata da
> un gazebo, Ferris aveva piazzato delle lavagne di ardesia su cui scriveva
> con dei gessi colorati. Rest, trascinato in quell'assurda riproduzione,
> sembrava pronto a spaccare la faccia al suo superiore da un momento
> all'altro. Se ne stava con le mani strettamente allacciate dietro la
> schiena.
>
>
>
> Il secondo giorno la risiana li aveva trovati sempre nella stessa
> posizione. L'unica cosa che rimaneva era la spiaggia e il gazebo... le
> ragazze sparite. Le lavagne si erano moltiplicate e ora li circondavano. I
> due non parlavano. Bueller continuava a riempire le lavagne con formule
> matematiche che solo Tucci avrebbe capito. Rest sembrava ancora furioso, ma
> nel suo sguardo c'era anche una scintilla di interesse.
>
>
>
> Oggi era sparita anche la spiaggia e il gazebo. La stanza era buia, le
> uniche cose illuminate erano le lavagne disposte all'apparenza in modo
> casuale. La luce proveniva dall'alto ed era puntata su ogni lavagna in modo
> da essere sempre ben visibile. Questa volta anche Rest era intento a fare
> calcoli. Scriveva con una furia mal nascosta dalla sua forza di volontà
> calcando con il gessetto anche se non ce ne era bisogno. Ogni tanto
> cancellava con rabbia usando la manica della divisa per fare più in fretta.
> Bueller era uno spettro, l'ombra di se stesso. Nessuno dei due sembrava
> aver dormito da giorni e forse nemmeno mangiato.
>
>
>
> La porta della sala ologrammi si aprì di nuovo e la dottoressa Graahn fece
> capolino.
>
>
>
> "Venga pure dottoressa." Le sorrise Caytlin tendendo la mano.
>
> "Speravo di trovare Lon, volevo controllare le condizioni di Bueller e di
> Rest, ma senza di lui confesso di aver il timore di avvicinare
> quest'ultimo. Non è più lui da quando..." Melanne si trattenne dal
> continuare.
>
> "Non è solo la sparizione dei nostri amici a farlo stare così." La voce
> della risiana era calda e amichevole "Ha ben altri motivi."
>
> "Cosa intende?"
>
> "Il Pon-Farr..." le due donne si guardarono, Melanne aveva gli occhi
> spalancati.
>
> "Ma certo! Che stupida sono stata! Era palese: i suoi tracciati
> bioneurali, i dati fisici tutti sballati! E i suoi scatti emotivi
> soprattutto... dovevo rendermene conto da sola!"
>
> "Nonostante conosciamo i vulcaniani da così tanto tempo, ci è ancora
> difficile capire questa loro particolarità e la sparizione di Xyr ha
> aggravato la situazione. Io ho espressamente chiesto ad ogni membro
> vulcaniano della Hope quando sarebbe caduto per loro quel momento... e le
> assicuro che non è stato affatto facile avere una risposta."
>
> "Lo capisco benissimo... e ora che facciamo? So che esistono certe
> soluzioni per ritardare il Plak Tow, la 'febbre del sangue'. Ma sono solo
> un pagliativo: meditazione, qualche preparato per ripristinare
> momentaneamente lo squilibrio neurochimico nei loro cervelli."
>
> "Credo che opterò per il rimedio più semplice." Commentò la consigliera di
> bordo.
>
> "Ah..." le guance della dottoressa si arrossarono per l'imbarazzo.
>
> "Se vuole partecipare..." le sussurrò languida la risiana guardandola con
> la coda dell'occhio.
>
> Melanne avvampò come una torcia al plasma.
>
>
>
> "CI SONO!" la voce di Ferris era roca per la stanchezza eppure, nonostante
> lo sfinimento, accennò a qualche passo di danza. "Rest vieni a vedere!"
>
> Il vulcaniano si trascinò con stanchezza verso la lavagna che l'umano
> indicava e iniziò a fissarla sbattendo le palpebre.
>
>
>
> Le due giovani si avvicinarono per vedere. La lavagna era un guazzabuglio
> di formule matematiche e grafici. Melanne ne riconobbe alcune ma solo
> marginalmente. C'era di mezzo quantistica, algebra temporale e chissà
> cos'altro.
>
> "E' difficile ricordarsi che Ferris era uno dei migliori studenti
> all'accademia..." mormorò Caytlin "Forse solo Xyr e Tucci potrebbero capire
> tutta questa roba."
>
> "O Rest..." la corresse Melanne vedendo che il vulcaniano sembrava
> assentire seguendo le diverse formule.
>
> "Cos'è signor Rest?" chiese il consigliere avvicinandosi all'ufficiale
> tattico.
>
> "Abbiamo calcolato quanto tempo ancora il pianeta sarà presente nella
> nostra realtà prima di sparire nuovamente e ci sono interessanti notizie.
> L'evento sarà fra una settimana."
>
> "Quindi abbiamo una settimana per far tornare il pianeta da un'altra
> dimensione dove si è nascosto prima che sparisca per chissà quanti
> millenni?" chiese Melanne non troppo entusiasta.
>
> "Riteniamo che il pianeta appaia nella nostra realtà ogni cinquecento
> anni, naturalmente se le condizioni che lo fanno apparire e sparire sono
> delle costanti. Questo, insieme ad alcuni dati ricavati dagli strumenti in
> questi ultimi giorni, ci fanno supporre che la sparizione della nebulosa in
> un'altra dimensione, sia un evento causato da una tecnologia a noi ancora
> sconosciuta. Purtroppo senza l'aiuto di Tucci ci abbiamo messo tre
> giorni... lui probabilmente l'avrebbe calcolato in poche ore."
>
> "Quindi qualcuno ha fatto sparire volontariamente l'intera nebulosa
> secondo voi?" domandò il consigliere di bordo.
>
> "Certamente. Era logico pensarlo quando le navi si sono rivelate un
> attacco cybernetico. Qualcuno sul pianeta dispone di una tecnologia ben
> superiore alla nostra e ritengo che il Comandante Xyr e l'equipaggio della
> navetta sia adesso in mano sua." rispose Rest la cui voce si era fatta di
> colpo tagliente.
>
> "Cosa glielo fa pensare?" chiese Caytlin con noncuranza continuando a
> tenere d'occhio il collega.
>
> "La sparizione e la successiva dimostrazione di forza sono evidentemente
> state messe in atto per impedirci di salvare i membri dell'away team.
> Sarebbe bastato far sparire la nebulosa per renderci impossibile trovare i
> nostri compagni. Inoltre è proprio il tentativo di farci fuggire tramite
> l'attacco con le navi che mi fa supporre, con una probabilità del 76.3%,
> che sia possibile riportare il pianeta nella nostra dimensione o aprirci un
> varco verso di essa. Il reparto scientifico sta appunto lavorando a questa
> eventualità."
>
>
>
> Per Caytlin quelle erano solo speranze, ma non se la sentiva di fare
> quella affermazione... soprattutto non con Rest in quelle condizioni.
>
> "Bene Capitano, credo che abbia fatto un lavoro incred..." la risiana si
> voltò trovando Ferris addormentato a terra in posizione fetale. "Credo sia
> meglio portarlo nel suo alloggio dottoressa."
>
>
>
> Melanne sorrise e si avvicinò al giovane. "Su Ferris andiamo a letto."
> Disse lei dolcemente aiutandolo ad alzarsi.
>
> "Sa dottoressa, era da tanto che volevo farle la stessa proposta."
> Borbottò lui nel dormiveglia facendola arrossire mentre lo accompagnava
> verso la sua cabina.
>
>
>
> Prima che le porte della sala ologrammi si chiudessero, Melanne guardò
> indietro. La risiana era di fronte al vulcaniano. I due si guardavano
> intensamente. Caytlin sollevò la mano destra chiusa a pugno con l'indice e
> il medio distesi. Rest, dopo un attimo di titubanza, fece altrettanto. Le
> sue dita si poggiarono sopra quelle della ragazza e poi iniziò ad
> acarezzarle lentamente.
>
>
>
>
>
>
>
> Pianeta Demone - Segrete, 06/11/2396 ore 11:25
>
> Xyr aveva impiegato molto per convincere il Maestro a farle visitare i
> suoi compagni. Non solo come tempo, ma soprattutto come amor proprio. Aveva
> dovuto pregarlo, incensarlo di lodi, promettergli l'aiuto che tanto
> desiderava. Non le importava, si sarebbe persino messa in ginocchio pur di
> rivedere i loro volti.
>
> La casa del Maestro, che sembrava a tutti gli effetti un palazzo del XVII
> secolo terrestre, aveva a quanto pare anche le segrete. L'andoriana
> scendeva lungo la scala a chiocciola e osservava il passaggio dalla
> muratura affrescata alla nuda roccia.
>
> Alla fine della scala, un lungo corridoio si perdeva nell'oscurità
> punteggiata da deboli luci elettriche. La giovane trasalì quando il suo
> sguardo si posò su quella che sembrava la guardia dei sotterranei. Era un
> umanoide enorme, sembrava scolpito nella pietra da quanto era massiccio. La
> pelle color ebano era sporca e butterata. Gli occhi, spalancati e dallo
> sguardo vacuo, avevano la stessa pupilla verticale rossa immersa in un mare
> di inchiostro nero. Indubbiamente la stessa razza delle schiave del Maestro.
>
> Passò una mano davanti alla faccia dell'energumeno ma lui non fece una
> piega. Come se non fosse consapevole della sua presenza.
>
>
>
> Xyr raccolse una grossa chiave su una rietranza nella roccia e si avviò
> lungo il corridoio. Le prime celle erano vuote, ma alla fine del corridoio,
> prima che curvasse e sparisse di nuovo nell'oscurità, la giovane intravide
> una forma in una cella. Staccò una delle luci dalla parete, cercando di
> mantenere attaccati i fili che portavano l'energia, e la usò per illuminare
> l'interno della cella.
>
>
>
> "Xyr, quel vestito ti sta una favola!" La voce di Luna era piena di
> sofferenza e stanchezza. Il suo volto era macchiato di sangue, ma
> nonostante questo stava sorridendo. Le braccia erano incatenate alla
> parete, abbastanza in alto da non permetterle di sedersi a terra. Era
> vestita con una camicia da notte sporca e strappata molto simile a quella
> che avevano fornito a lei.
>
>
>
> L'andoriana aprì velocemente la cella e stupendo anche se stessa si gettò
> sulla giovane cubana. Il corpo le tremava mentre nascondeva il volto sulla
> spalla del timoniere della Hope.
>
>
>
> "Ehm... Comandante? Anch'io sono felice di vederla, sopratutto se si
> stringe a me così, ma forse non è il caso."
>
> "Sono morti... sono tutti morti!" singhiozzò la giovane stringendosi
> ancora di più a lei.
>
>
>
> Luna le appoggiò la guancia sulla testa e ascoltò il racconto di quello
> che aveva visto. Non fu facile ascoltarla sia perchè Xyr faceva fatica a
> parlare, sia perchè i racconti degli ultimi momenti della Hope erano
> terribili anche per lei. Alla fine le due rimasero in silenzio.
>
>
>
> "No..." mormorò Luna guardandola.
>
> "Cosa?" chiese l'altra scuotendosi dall'apatia.
>
> "Non sono morti!"
>
> "Ho visto io stessa l'esplosione della nave!"
>
> "Non so dirti come, ma loro sono vivi!" Luna la guardò intensamente
> "Qualcosa dentro di me dice che tutto questo è sbagliato. Non so come
> spiegarlo, ma sono certa che stanno bene!"
>
>
>
> Xyr abbassò per un attimo lo sguardo, quando lo alzò di nuovo era risoluta
> "Ha ragione signor Jones, loro sono ancora vivi... lo sento anch'io. Non so
> come o perchè ma lo so..."
>
> "Bene... e ora che facciamo?" chiese la giovane tornando a sorridere.
>
> "Per il momento non possiamo fare niente, ho a malapena convinto il
> Maestro a permettermi di vedervi. Come siete finiti qua dentro? E dov'è
> Tucci?"
>
> "Tucci è nella cella appena dietro l'angolo. Lo sento borbottare ogni
> tanto, ma è difficile parlare con lui anche in una normale situazione. Io
> sono arrivata qui perchè ho fatto a pezzi l'abito che mi era stato offerto.
> Una bella ragazza me l'aveva portato, ma quando mi ha detto a cosa serviva
> l'ho distrutto... e non l'hanno presa bene. Quando sono stata portata qui,
> Edison era già nella sua cella."
>
> "Tornerò indietro e vedrò cosa posso fare... intanto andrò a controllare
> il Signor Tucci per vedere come sta."
>
>
>
> Xyr si alzò e raggiunse la porta. Si fermò un attimo e si voltò a guardare
> la giovane umana.
>
> "Se dirai a qualcuno quello che è successo qui te la farò pagare..." disse
> lanciandole uno sguardo di fuoco.
>
> "Successo cosa?" rispose l'altra innocentemente.
>
> L'andoriana fece un cenno di assenso e poi richiuse la porta.
>
>
>
> Appena girato l'angolo il Primo Ufficiale della Hope trovò quello che
> cercava. Tucci era chiuso in una cella ben più illuminata e, a differenza
> di Luna, non era legato. Le pareti della stanza erano state incise con
> mezzi di fortuna ed era pieno di formule matematiche. Al centro di tutte
> queste formule c'era il disegno di un macchinario dall'aspetto alieno e
> complesso.
>
>
>
> "Tenente!" esclamò entrando nella cella.
>
> "Buonasera Comandante" le rispose lui senza fare una piega e gettando solo
> un'occhiata alle sue spalle.
>
> "Cosa sta facendo? Cos'è quella cosa?"
>
> "Il Maestro voleva che io aggiustassi la sua macchina... non che sia
> rotta, ma sta per rompersi. Gli ho detto che non avrei fatto niente finchè
> non mi diceva dove eravate, ma non è stato molto collaborativo. Però non
> riuscivo a togliermi quella macchina dalla testa. Secondo me si può
> aggiustare... certo devo vederla di persona, questo disegno l'ho fatto a
> memoria. E i calcoli sono solo teorici..."
>
> "Riprenda fiato Signor Tucci... cos'è quella?!"
>
> "Uh?" lo scienziato la guardò sbattendo le palpebre.
>
> "Tucci... questa... cosa... - scandì Xyr prendendolo per le spalle e
> voltandolo verso il disegno - che... diavolo... è!"
>
> "Ah! Credo che sia un accumulatore di singolarità gravitazionale.
> Raccoglie energie dai due buchi neri come una gigantesca turbina..."
>
> "E a cosa serve?"
>
> "A raccogliere energie dai due buchi neri..." ripetè Tucci dopo aver
> aperto e chiuso la bocca un paio di volte.
>
> "Intendevo per cosa la utilizzano, perchè raccogliere così tanta energia?"
>
> "Ah... beh. Per far funzionare qualcosa che necessita di parecchia
> energia?" borbottò l'umano confuso per la domanda.
>
> "Lasci perdere... per ora rimanga qua. Cercherò di farla uscire il prima
> possibile."
>
> "Mi scusi Comandante." Xyr si fermò dopo aver chiuso di nuovo la cella.
> "Perchè è vestita così?"
>
> "Perchè necessitavo di un qualcosa da indossare." Ribattè lei piccata.
>
> "Ah..."
>
>
>
>
>
>
>
>
>
>
>
> ====================================
> Capitano Ferris Bueller
> USS Hope - NCC-25122
> Skype Combadge: Silente69
> Private comunicator: ferris.bueller a mail.com
> www.starfleetitaly.it/hope
> ===================================
> Ma questa storia dell'idolo è una cosa diffusa o solo tra le donne? F.
> Bueller (Xyr - 03.14 - Scacco matto)
>
>
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> Stml17 a gioco.net
> http://gioco.net/cgi-bin/mailman/listinfo/stml17
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> Ma questa storia dell'idolo è una cosa diffusa o solo tra le donne? F.
> Bueller (Xyr - 03.14 - Scacco matto)
>
>
>
>
> <https://www.avast.com/sig-email?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=emailclient> Mail
> priva di virus. www.avast.com
> <https://www.avast.com/sig-email?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=emailclient>
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>
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