[Stml17] [Xyr - 09.05] Soluzioni drastiche
Vanessa Marchetti
hazyel91 a gmail.com
Mar 23 Gen 2018 18:02:14 CET
Mo bisogna aspettare altri 7 anni per fa sta spunta su Rest mannaggia xd..
ottima soluzione comunque bravo
Il 23 Gen 2018 5:16 PM, "Ilenia De Battisti" <fulmine791 a gmail.com> ha
scritto:
> Brano spettacolare ^_^
>
> Il giorno 23 gennaio 2018 12:28, Franco Carretti <ferris.bueller a mail.com>
> ha scritto:
>
>> Fantastico! Il pezzo poi al bar è stupendo :D
>>
>> Ottimo lavoro
>>
>>
>>
>>
>> *Sent:* Tuesday, January 23, 2018 at 10:56 AM
>> *From:* "Massimo Gallo" <keranydd a gmail.com>
>> *To:* "USS Hope" <stml17 a gioco.net>
>> *Subject:* [Stml17] [Xyr - 09.05] Soluzioni drastiche
>> Eccomi con il solito enorme ritardo.
>> Ho cercato di continuare sul cammino proposto nei precedenti pezzi magari
>> dando qualche ulteriore spunto a chi mi seguirà.
>> Nota per Ilenia. Come concordato ho aggiunto il pezzo su Rest come
>> discusso. Per ogni correzione sono a disposizione, se vuoi posso anche
>> riscriverlo.
>>
>> ---------------------------------------------
>>
>>
>>
>> Pianeta Demone – Paelyrion - 06/11/2396, Ore 15:00
>>
>> Ar Akul era seduto quasi completamente al buio su una sedia intarsiata e
>> ricca di preziosi velluti.
>>
>> Stava osservando un liquido rossastro attraverso un grosso bicchiere di
>> vetro. Una luce fioca illuminava il suo viso.
>>
>> “Credi possano aiutarci?”
>>
>> Il Maestro non rispose alla domanda.
>>
>> Due mani estremamente curate comparvero lentamente sulle sue spalle. Dita
>> affusolate e smalto rosso cremisi impreziosirono la visione.
>>
>> Le mani scesero sul petto del Maestro mentre due labbra dello stesso
>> colore dello smalto comparvero accanto al suo orecchio.
>>
>> “Ne sono certo.”
>>
>> La figura femminile gli girò intorno e si sedette sulle gambe del Maestro.
>>
>> La pelle diafana metteva in risalto il rosso delle labbra e i capelli
>> neri accuratamente acconciati facevano da cornice ad un viso dalla
>> demoniaca bellezza.
>>
>> “Non ti sei mai fidato di chi non è del nostro stesso lignaggio.”
>>
>> “Ho detto che sono certo ci aiuteranno.”
>>
>> La donna passò le dita sul bordo del bicchiere.
>>
>> “Sicuro sia solo quello? Sono qui solo per sistemare la tua preziosa
>> macchina e impedire che i tuoi fratelli ti trovino? La donna glaciale non
>> ha nulla a che fare con la tua scelta?”
>>
>> Ar Akul si alzò violentemente in piedi e la donna cadde fragorosamente in
>> terra. Ad un gesto del Maestro le luci si accesero improvvisamente.
>>
>> “Hai dei doveri da compiere. Vai e torna davanti a me solo quando te ne
>> darò il permesso. Sono stato abbastanza chiaro?”
>>
>> La donna indietreggiò e scappò dalla stanza.
>>
>> Il Maestro si avvicinò lentamente ad un tavolo e si versò altro liquido
>> nel suo bicchiere.
>>
>>
>>
>> Pianeta Demone – Paelyrion - 06/11/2396, Ore 16:40
>>
>> Xyr era seduta sul pavimento della cella di Tucci con la schiena
>> appoggiata al muro.
>>
>> Lo osservava silenziosa.
>>
>> La porta della cella era spalancata.
>>
>> Ogni tanto l’andoriana guardava il corridoio di pietra che conduceva alle
>> scale, la loro unica speranza di fuggire da queste segrete.
>>
>> Ogni volta che lo faceva spostava anche il suo sguardo ai lati della loro
>> porta.
>>
>> Due massicci giganti di ebano armati di spade dalla lama ricurva facevano
>> da guardiani.
>>
>> Aveva convinto il Maestro a poter passare del tempo con i suoi amici.
>> Ovviamente mai da sola.
>>
>> Aveva fatto promesse di cui si sarebbe pentita, ma l’importante era
>> riuscire a tenere quel piccolo gruppo compatto.
>>
>> Ogni concessione portava anche una richiesta. Ogni volta il Maestro
>> sorrideva compiaciuto. Più che un sorriso sembrava un ghigno. Ogni volta
>> più maligno.
>>
>> Quell’essere si crogiolava per ogni pezzo che crollava della corazza
>> morale di Xyr.
>>
>> Quello che il Maestro non sapeva era che Xyr avrebbe fatto qualsiasi cosa
>> pur di portare il suo equipaggio fuori di qui sano e salvo. Qualsiasi cosa.
>> Anche rinunciare a quello che le era stato sempre più caro.... se stessa.
>>
>> “No no no, questa parte non dovrebbe essere qui. Ci sono leggi nella
>> fisica che davvero non possono essere stravolte. Insomma, dei capisaldi cui
>> fare riferimento.”
>>
>> Xyr spostò la sua attenzione sul giovane terrestre che si stava
>> lamentando.
>>
>> Era la loro più concreta speranza di lasciare questo pianeta.
>>
>> Dopo essersi ripresa dal crollo nervoso che l’aveva investita, si era
>> messa a ragionare.
>>
>> Cosa sapevano? Nulla.
>>
>> Dove si trovavano? Nessun indizio tranne che erano in un posto chiamato
>> Paelyron.
>>
>> Chi era il Maestro? Non ne aveva la più pallida idea.
>>
>> Cosa voleva? Zero informazioni.
>>
>> Dopo aver sfogato la frustrazione riducendo a brandelli una sedia contro
>> un muro aveva ripreso il controllo di sè.
>>
>> Quale poteva essere la loro unica forza qui dentro? Su cosa potevano
>> contare per trovare una soluzione al loro problema?
>>
>> La conoscenza! Gli mancava la conoscenza! Non poteva fare ipotesi se non
>> sapeva su cosa farle.
>>
>> Il suo unico indizio era disegnato su un muro di pietra e mattoni in una
>> cella nascosta in una segreta umida.
>>
>> Tucci aveva la chiave per farli uscire.... Tucci, la persona con cui meno
>> era riuscita a connettersi. Un mistero umano spesso irritante.
>>
>> Doveva però provarci. Per farlo doveva anche cambiare il suo approccio
>> spesso troppo diretto.
>>
>> “Edison, puoi ripetere per favore?”
>>
>> Tucci si voltò verso di lei.
>>
>> “Vede qui, qui, qui e mmm sì anche qui. Non ricordo bene cosa ho visto,
>> ma di certo non questo. Voglio dire, è assurdo. Se epsilon riporta al
>> vettore quateriano e applichiamo il Teorema di Hystel-Grayon su questa
>> struttura sa cosa succede? Collassa. Non ha senso.”
>>
>> Xyr osservò per un attimo le fitte equazioni con cui Tucci aveva arredato
>> tre delle quattro pareti.
>>
>> Al centro c’era il disegno di quello strano macchinario.
>>
>> Era stata una delle migliori nella maggior parte dei corsi accademici. La
>> sua mente era brillante, capiva senza grossi sforzi la maggior parte delle
>> equazioni quantistiche che all’Accademia le avevano insegnato. Era sempre
>> stata in grado di capire i principi che regolavano la fisica, la
>> matematica, le scienze in genere. Si era spesso vantata con se stessa di
>> questa sua fortuna.
>>
>> Tuttavia ora stava guardando tre pareti piene di .... beh... numeri che
>> apparentemente non legavano tra di loro.
>>
>> La mente di Tucci era a diversi livelli di eccellenza rispetto la sua.
>> Quel ragazzo era un genio.
>>
>> Purtroppo era anche Tucci. Insopportabile, incoerente, chiuso, irritante.
>>
>> Xyr strinse con le braccia le ginocchia al petto mentre osservava le
>> pareti.
>>
>> Qualsiasi sforzo stesse facendo restavano solo numeri.
>>
>> Equazioni che viaggiavano su tre dimensioni. Forse quattro se considerava
>> il tempo.
>>
>> Forse quattro....
>>
>> Forse....
>>
>> Si alzò di scatto quasi inciampando sul lungo vestito di broccato.
>>
>> “Il tempo. Tucci, il tempo.”
>>
>> Edison la guardò con quel suo sguardo vacuo.
>>
>> “Mi aiuti a capire. Mi definisca un buco nero?”
>>
>> Il terrestre la guardò con un’aria tra il compassionevole e l’irritato.
>>
>> “Nella relatività generale è una regione dello spaziotempo con un campo
>> gravitazionale così intenso che nulla al suo interno può sfuggire
>> all'esterno, nemmeno la luce. La velocità di fuga da un buco nero risulta
>> dover essere superiore alla velocità della luce, ma poiché la velocità
>> della luce è un limite insuperabile, nessuna particella di materia né alcun
>> tipo di energia può allontanarsi da quella regione.”
>>
>> “Bene, ora passiamo all’orizzonte degli eventi.”
>>
>> Tucci sbuffò.
>>
>> “Ma le sembra il momento di parlare di queste cose?”
>>
>> Xyr strinse i pugni per cercare di mantenere la calma.
>>
>> “Tenente Tucci. È un ordine. Orizzonte degli eventi.”
>>
>> Edison scattò sull’attenti.
>>
>> “La caratteristica distintiva di un buco nero è la comparsa di un
>> orizzonte degli eventi: un confine spazio-temporale attraverso il quale una
>> qualsiasi particella di materia o una qualsiasi onda, compresa la luce, può
>> passare solo verso l'interno del buco nero. Nulla, nemmeno la luce, può
>> sfuggire dall'orizzonte degli eventi. L'orizzonte degli eventi è indicato
>> come tale perché, se un evento si verifica entro i suoi confini, le
>> informazioni di tale evento non possono raggiungere un osservatore esterno
>> rendendo impossibile determinare se si sia effettivamente verificato....
>> aspetti un attimo Comandante.”
>>
>> Tucci si voltò di colpo verso il disegno del macchinario. Cancellò con
>> una manica dell’uniforme strappata una serie di equazioni e cominciò a
>> riscriverle.
>>
>> “No no no. Stiamo perdendo tempo. Non ha senso, continua a non aver
>> senso. Anche se consideriamo di modificare il tempo come se fossimo
>> nell’orizzonte degli eventi in un buco nero...”
>>
>> “Due....”
>>
>> Tucci si voltò verso Xyr.
>>
>> L’andoriana si schiarì la voce e continuò.
>>
>> “Due buchi neri. Stiamo osservando una zona di spazio con due buchi neri.”
>>
>> Tucci spalancò gli occhi come colpito da un fulmine.
>>
>> “Geniale!!! Comandante, qui ci sono due buchi neri!! Tutte le leggi della
>> fisica devono essere riviste in quest’ottica! Devo riscrivere tutto. Tutto!
>> Qui non c’è più spazio.”
>>
>> Il giovane terrestre cominciò a parlare con se stesso ad alta voce e
>> corse fuori dalla cella.
>>
>> I due guardiani si mossero veloci per fermarlo, ma Tucci si dimostrò
>> agile e veloce. Li evitò, li costrinse inconsciamente a sbattere tra di
>> loro. Si bloccò per un attimo osservandoli a terra intralciarsi l’un
>> l’altro. Rubò veloce una specie di piccola lama dalla cintura di uno dei
>> due.
>>
>> Xyr trattenne il fiato per qualche istante. Forse poteva sfruttare la
>> cosa per liberare i due prigionieri.
>>
>> Edison poteva correre verso le scale e lei e Luna potevano seguirlo.
>> Bastava approfittare della situazione creatasi. L’adrenalina le si bloccò
>> però immediatamente in corpo.
>>
>> Tucci era ripartito di corsa e qualche passo dopo si era fermato, aveva
>> aperto un’altra cella e ci era entrato.
>>
>> I due guardiani erano riusciti ad alzarsi ed ora osservavano l’interno
>> della stanza in cui Tucci era entrato.
>>
>> Xyr corse vicino a loro e guardò dentro.
>>
>> Tucci stava scrivendo freneticamente sul pavimento della nuova cella
>> utilizzando la punta della lama che aveva rubato.
>>
>> “Comandante, qui è perfetto. Grazie. Le pareti sono pulite. Ora ho un po’
>> di spazio e devo dire questa lama funziona davvero bene.”
>>
>> Xyr si appoggiò allo stipite della porta e scambiò uno sguardo con uno
>> dei giganti d’ebano. Questo scosse la testa quasi commiserandola.
>>
>> Una forte risata proveniente dalla cella di fronte chiarì che anche Luna
>> si era goduta lo spettacolo.
>>
>> Xyr la osservò e per un istante un sorriso increspò il viso
>> dell’andoriana.
>>
>>
>>
>> USS Hope – Infermeria - 06/11/2396, Ore 18:20
>>
>> =^=Caytlin a Dottoressa Graahn.=^=
>>
>> Melanne alzò istintivamente lo sguardo dallo schermo medico sopra il
>> lettino del Guardiamarina Lafitte.
>>
>> Un accenno di rossore le comparve sul viso al pensiero di cosa aveva
>> visto cominciare qualche ora fa sul ponte ologrammi tra Caytlin e Rest.
>>
>> “Qui Graahn. Mi dica consigliere....”
>>
>> =^=Servirebbe urgentemente un’equipe medica qui in sala ologrammi. Rest
>> sta morendo.=^=
>>
>> Melanne reagì secondo automatismi ormai rodati.
>>
>> “Arriviamo. Graahn chiudo. Guardiamarina Gotek, venga con me di corsa in
>> sala ologrammi 2. Computer, attivazione MOE su Ponte ologrammi 2. Modalità
>> pronto intervento.”
>>
>> **Cosa hanno combinato quei due.**
>>
>> Il turbolift ci stava impiegando un tempo infinito ad arrivare al piano
>> del ponte ologrammi. Melanne non si era azzardata a far trasferire Rest con
>> il teletrasporto.
>>
>> Non sapeva la situazione clinica e dentro di sè aveva avuto anche il
>> terrore di ritrovarsi Rest e Caytlin teletrasportati nudi in infermeria.
>> Meglio un approccio diverso.
>>
>> La porta del ponte ologrammi si aprì finalmente davanti a lei e al suo
>> assistente.
>>
>> Nessun programma attivo.
>>
>> La stanza era spoglia e al centro Rest era a terra coperto di sangue.
>>
>> Caytlin era in piedi al suo fianco mentre il MOE era inginocchiato a
>> terra accanto al corpo del tattico.
>>
>> Melanne lanciò uno sguardo verso la consigliera.
>>
>> Caytlin non stava sorridendo. Per una volta sembrava davvero preoccupata.
>>
>> Melanne si avvicinò veloce a Rest e al MOE.
>>
>> “Situazione!”
>>
>> Il MOE rispose senza scomporsi.
>>
>> “Otto costole fratturate. Collasso polmone destro. Gravi danni al
>> padiglione auricolare sinistro. Frattura scomposta clavicola destra.
>> Tendini polso sinistro lacerati. Esteso ematoma all’addome che necessita di
>> ulteriori indagini. Quattro profonde ferite da taglio alla schiena. Tre
>> dita del piede sinistro in gravissime condizioni. Un profondo taglio alla
>> mano destra.”
>>
>> Melanne si voltò verso Caytlin allibita.
>>
>> La risiana guardò per la prima volta la dottoressa.
>>
>> “Non è come pensi. Cioè è quello che pensi, ma non come credi. Insomma.
>> Si salverà vero?”
>>
>> La dottoressa Graahan si voltò incerta verso il Guardiamarina Gotek e il
>> MOE.
>>
>> “Andate in infermeria, arrivo subito.“
>>
>> Gotek fece un lieve cenno del capo e ordinò al computer un teletrasporto
>> di emergenza.
>>
>> Melanne si alzò lentamente con il viso preoccupato.
>>
>> “Cosa è successo? Caytlin devo saperlo. Devo chiamare Lon? Ti prego dimmi
>> che non sei stata tu.”
>>
>> Caytlin sospirò un secondo.
>>
>> “Computer, attivare programma Caytlin 3B-Vulcano.”
>>
>> La stanza cambiò lentamente aspetto. Un ambiente montagnoso e secco prese
>> il posto delle pareti nere. La temperatura salì improvvisamente. Accanto
>> alle due donne comparve l’ingresso di una grotta.
>>
>> “Dottoressa, benvenuta su Vulcano. Ho creato questo ambiente familiare
>> per aiutare Rest a superare la fase del suo Pon Farr. Come avrai intuito
>> volevo aiutarlo a superare la febbre del sangue.”
>>
>> Melanne si guardò attorno.
>>
>> “Non volevo assolutamente entrare nel merito della cosa. Seriamente.
>> Diciamo che per me i costumi sessuali dei Risiani sono troppo aperti. Però,
>> stavolta forse hai esagerato.”
>>
>> Caytlin sorrise.
>>
>> “Come saprai ci sono tre modi per mettere fine al Pon Farr. Un’intensa
>> meditazione è sicuramente il primo verso cui Rest si è diretto. Con Xyr
>> scomparsa c’era poco da fare. La mente di Rest era concentrata su altro. Ho
>> solo pensato che il secondo metodo fosse la scelta più corretta.”
>>
>> Melanne sospirò.
>>
>> “Se lo dici tu.”
>>
>> Caytlin appoggiò una mano alla parete di roccia accanto a lei, come per
>> trovare un sostegno.
>>
>> “Ero sicura Rest avrebbe ceduto. Lo stava per fare. Poi qualcosa è
>> scattato in lui e si è ritratto con violenza.”
>>
>> Melanne notò in Caytlin una sensazione di dubbio.
>>
>> “Se non soddisfano la febbre del sangue possono morire in 8 giorni. Mi
>> hai parlato di un terzo modo per mettervi fine.”
>>
>> Caytlin si riprese e tornò gioviale.
>>
>> “Beh, il terzo è il *koon-ut-kal-if-fee*, un combattimento rituale.”
>>
>> Graahn si avvicinò a Caytlin.
>>
>> “Seriamente non ne ho mai sentito parlare.”
>>
>> Caytlin si allontanò dalla parete.
>>
>> “Computer, attivare programma Caytlin 5E-Xyr.”
>>
>> L’ambiente cambiò di nuovo.
>>
>> Ora erano finite in una stretta radura innevata.
>>
>> Le pareti attorno erano ghiacciate e la temperatura cadde di colpo.
>> Melanne si strinse le braccia intorno al corpo per trattenere il calore.
>>
>> Accanto a loro comparve anche Xyr. L’abito che indossava era semplice,
>> leggero. Lasciava scoperte le spalle mentre il busto era coperto da una
>> strana corazza di pelle. Indossava degli stivali ricoperti di pelo. L’unico
>> indumento che potesse ripararla dal freddo.
>>
>> Caytlin la guardò.
>>
>> “Ed eccoci sul pianeta natale del nostro Primo Ufficiale. Come ti ho
>> accennato c’è davvero un terzo modo. Viene chiamata la *lotta di
>> passione* in cui un vulcaniano sfida qualcun’altro per una compagna. Il
>> conflitto inizia quando uno dei due maschi adulti desidera accoppiarsi con
>> una femmina durante il pon farr, o quando la femmina non vuole il maschio
>> che le era stato promesso durante l'infanzia. In questo scenario che avevo
>> preparato come piano di riserva ho creato un simulacro della nostra Xyr e
>> ho stravolto un po’ le regole.”
>>
>> “Caytlin, cosa hai combinato? Perchè Rest è in infermeria?”
>>
>> La risiana digitò qualcosa sul suo PADD e la temperatura intorno a lei e
>> a Graahn si fece più mite.
>>
>> “Ho semplicemente creato una Xyr che non accetta Rest e che ha altri
>> interessi amorosi. La femmina può anche scegliere di combattere lei stessa
>> per il suo diritto alla libertà.”
>>
>> “Altri interessi amorosi? Xyr? Cioè, voglio dire, ha interessi oltre al
>> regolamento? Non si spiega comunque quello che è successo a Rest. I
>> vulcaniani sono decisamente resistenti e forti. Sì, anche gli andoriani in
>> effetti.”
>>
>> Caytlin prese una mano di Melanne e la guidò a spostarsi qualche metro
>> più in là.
>>
>> “Computer, riproduci ultima simulazione a partire dalle 10:50 di oggi.
>>
>> L’immagine cambio ancora.
>>
>> Un confuso Rest stava osservando Xyr.
>>
>> La febbre di sangue sembrava aver preso il sopravvento sulla lucidità
>> vulcaniana.
>>
>> Melanne osservò per diversi minuti quello che era successo in quella
>> stanza.
>>
>> Il simulacro di Xyr aveva urlato in faccia a Rest in quello che la
>> dottoressa immaginò fosse vulcaniano. Aveva poi colpito il vulcaniano sul
>> petto allontanandolo da lei. Per diversi minuti si erano susseguiti urli,
>> strattoni e maldestri tentativi di approccio da parte di Rest.
>>
>> Improvvisamente Xyr si era diretta verso Caytlin per afferrarla e
>> stringerla a sè. Poi aveva estratto da una cavigliera legata allo stivale
>> uno stiletto di metallo.
>>
>> Aveva spostato della neve da un ceppo di legno. Vi aveva poggiato la mano
>> sinistra aperta e aveva guardato Rest negli occhi.
>>
>> Il vulcaniano aveva ringhiato infuriato poi aveva poggiato la mano aperta
>> su quella dell’andoriana poggiata sul ceppo.
>>
>> Aveva poi stretto lentamente l’altra mano intorno a quella di Xyr che
>> teneva l’elsa dello stiletto.
>>
>> Si erano guardati negli occhi per pochi secondi e contemporaneamente
>> avevano calato la lama dello stiletto conficcandosela sul dorso delle mani
>> poggiate sul legno.
>>
>> Da quel momento era cominciata una furiosa lotta violenta e barbara.
>>
>> Melanne restò allibita a guardare il macabro spettacolo.
>>
>> Per diversi minuti i due contendenti si erano colpiti senza risparmiarsi.
>>
>> “Computer, fine registrazione.”
>>
>> Melanne osservò la consigliera che aveva appena fermato quello scempio
>> virtuale.
>>
>> “Sono andati avanti così per ore. Avevo disattivato le protezioni del
>> ponte ologrammi e Xyr era un ologramma. Rest non aveva alcuna possibilità.
>> Non credevo però avrebbe resistito così tanto. Ho cercato di bloccare il
>> programma, ma qualcosa non stava funzionando. Il computer non mi
>> rispondeva. A quel punto mi sono accorta che Rest mi stava guardando. Per
>> un attimo mi era sembrato di nuovo in sè. Durante il combattimento era
>> riuscito a inserire vocalmente nel computer un suo comando che impedisse a
>> me di bloccare il programma. Sono rimasta a guardarli finchè Rest non si è
>> arreso. A quel punto il programma si è interrotto e sono riuscita a
>> chiamarti. Il resto lo sai.”
>>
>> Graahn osservò il volto del vulcaniano bloccato dal fermo immagine, poi
>> corse fuori dal ponte ologrammi per dirigersi in infermeria.
>>
>>
>>
>> USS Hope – Bar di Prora - 06/11/2396, Ore 20:05
>>
>> “State scherzando vero? Questa sarebbe l’energia che vi serve? Sapete che
>> corrisponde a quella di un piccolo sole, vero?”
>>
>> Doohan stava leggendo i dati sullo schermo del PADD che la sezione
>> scientifica gli aveva appena inviato.
>>
>> =^=Lo sappiamo purtroppo, ma secondo i calcoli fatti non ci sono grosse
>> alternative.=^=
>>
>> Aveva staccato 15 minuti per riprendere fiato. Aveva ricalibrato tutta la
>> nave seguendo da ore le richieste che gli arrivavano da ogni sezione. Tutta
>> la Hope era focalizzata nel riorganizzare le varie sezioni per poter
>> spostare le risorse energetiche in sala macchine. Due giorni fa gli era
>> stato proposto dal Capitano un piano di riottimizzazione che avrebbe
>> portato a utilizzare i deflettori per... non ricordava esattamente le
>> parole di Bueller, ma era qualcosa tipo *utilizzare i deflettori come
>> apriscatole cosmico*. Aveva chiesto qualche spiegazione e dall’interfono
>> Bueller gli aveva detto che dovevano farsi strada a forza attraverso una
>> nebulosa per accedere ad un’altra realtà. Stranamente, in sottofondo alle
>> parole del Capitano, aveva sentito delle onde che morivano dolcemente sul
>> bagnaschiuga.
>>
>> Aveva evitato di fare ulteriori domande.
>>
>> Ora era seduto al Bar a cercare di riflettere da solo. Era davvero troppa
>> l’energia richiesta dalla sezione scientifica, davvero troppa. Anche
>> stravolgendo la Hope non avrebbe potuto arrivare a quel quantitativo.
>>
>> Certo, avendo a disposizione un invertitore Tukoniano e magari un paio di
>> quei Cristalli Thaser che aveva visto in quella conferenza di Tholian II
>> avrebbe fatto il miracolo. Erano anche illegali in 7 mondi su 10, quindi
>> era un piano da scartare.
>>
>> Sul tavolo comparvero due piccoli bicchieri contenenti un liquido ambrato.
>>
>> Strauss era in piedi accanto al tavolo di Doohan.
>>
>> “Capitano! Grazie. Uno può bastare, davvero. Mi volevo fermare solo 10
>> minuti.”
>>
>> Strauss guardò il giovane ingegnere.
>>
>> “Stia qui seduto, l’altro bicchiere non è per lei.”
>>
>> Doohan guardò il Barista ebetito. Era solo al bar.
>>
>> La porta della stanza si aprì e Rodriguez fece il suo ingresso baldanzoso
>> come sempre.
>>
>> “Buonasera Capit... ehm Signor Strauss. Mi ha fatto chiamare?”
>>
>> Strauss si avvicinò al nuovo arrivato.
>>
>> “Quattro cose. Primo. Il cocktail sul suo tavolo l’ho deciso io, non
>> accetto critiche. Secondo. Dia a Doohan quello che vuole senza fare
>> domande. Terzo. Su questo PADD che le sto dando ha un mio ordine da
>> mostrare a chiunque le serva per portare la Hope dove vuole. Dobbiamo
>> tornare qui in non più di due giorni. Quarto. Lei non è mai stato qui.”
>>
>> Strauss consegnò a Rodriguez un PADD e tornò ad occuparsi di faccende da
>> barista.
>>
>> Rodriguez guardò Doohan e si sedette al suo tavolo.
>>
>> “Amico mio, da dove cominciamo?”
>>
>>
>>
>> Pianeta Demone – Paelyrion - 06/11/2396, Ore 23:15
>>
>> Xyr era esausta. Tucci sembrava non patire invece la stanchezza di ore a
>> fare calcoli.
>>
>> Le sembrava di essere qui da secoli.
>>
>> Era nella cella di Luna adesso. L’aveva aiutata a mangiare qualcosa
>> mentre cercavano insieme di decidere come procedere.
>>
>> Si sentiva frustrata. I suoi amici erano chiusi in una cella. Lei invece
>> era ben vestita, poteva accedere al cibo migliore, poteva dormire in un
>> letto comodo in una stanza calda. Si sentiva comunque in una gabbia dorata.
>> Aveva avuto tanta libertà da parte del Maestro. Troppa.
>>
>> “Ho capito!!!!!!!”
>>
>> Luna e Xyr si guardarono per un attimo, poi l’andoriana corse verso la
>> cella di Tucci.
>>
>> “Comandante, è tutto chiaro. So a cosa serve la macchina e a come
>> sistemarla. Era semplicissimo.”
>>
>> “È esattamente quello che volevo sapere.”
>>
>> La voce del Maestro riempì roboante la piccola cella mentre la sua
>> imponente figura uscì come un fantasma da una delle pareti. Xyr e Tucci
>> rimasero impietriti dall’apparizione.
>> _______________________________________________ Stml17 mailing list
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>> USS Hope - NCC-25122
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>> Private comunicator: ferris.bueller a mail.com
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>> Ma questa storia dell'idolo è una cosa diffusa o solo tra le donne? F.
>> Bueller (Xyr - 03.14 - Scacco matto)
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