[Stml17] 11.03 - Caytlin - DA UN'IDEA..
Massimo Gallo
keranydd a gmail.com
Lun 16 Lug 2018 10:41:12 CEST
“Archimede, Galileo, Newton, Einstein, Hawking, Marchetti......."
Il giorno dom 15 lug 2018 alle ore 22:30 Vanessa Marchetti <
hazyel91 a gmail.com> ha scritto:
> *USS Hope – Ponte 3 - Ufficio del Consigliere - 08/04/2397, ore 21.42*
>
> Lo schermo del visore davanti a Caytlin aveva visto giorni migliori.
> Viaggiava con una luce fioca, come del resto buona parte del resto della
> nave. La costante mancanza di energia, derivante dall'inattività del nucleo
> di curvatura, comportava una costante e graduale diminuzione di tutte le
> energie non indispensabili alla USS Hope.
>
> Il fatto che poi si tentasse di mantenere attiva non solo una, ma entrambe
> le sale ologrammi con gli esperimenti del professor Keryot Grisd, causava
> un immane consumo delle celle energetiche d'emergenza.
>
> Su richiesta di Doohan, avevano chiesto alla USS Fahrenheit di distaccare
> parte delle loro riserve d'energia ausiliaria.
>
> Il Capitano Geron si era rivelato alquanto perplesso, ma di buon senso ed
> aveva accondisceso alla richiesta.
>
> La sua nave era pressoché un colabrodo volante, ma il nucleo di curvatura
> era ancora funzionante.. con una percentuale minima ed incapace di
> garantire un viaggio a velocità Warp, ma per lo meno v'era la possibilità
> di ricaricare le celle energetiche esauste provenienti senza sosta dalla
> nave classe Intrepid.
>
> Lon Basta aveva condotto indagini meticolose: il Betazoide ed i suoi si
> erano, loro malgrado più volte, trovati a verificare ogni più piccolo
> particolare, alla ricerca di indizi.
>
> Paulo Rodriguez non era stato da meno. A lui non serviva avere un team
> sotto mano. Le sue competenze, peculiari e non propriamente tipiche per un
> capo operazioni, erano state sufficienti.
>
> Oltre a loro, anche Rest, Tucci e la dottoressa Graahn si erano impegnati
> in continue ricerche, ognuno in base alla propria competenza.
>
> Bueller e Xyr avevano battibeccato di continuo come loro solito,
> comparendo qua e là in base ad esigenze o intuizioni.
>
> Doohan era pressoché uno e trino, come una divinità terrestre. Non avrebbe
> retto giorni, ma lo stoicismo e l'auto determinazione derivatagli dal
> praticare yoga, gli stavano infondendo forze inaspettate.
>
> Luna era fra l'annoiata e la furibonda. Aveva a malapena i motori ad
> impulso ad un quarto di potenza ed i soli reattori di manovra. Si sarebbe
> volentieri ficcata sul suo Akesh per sparare contro qualcuno o qualcosa. Ma
> gli mancavano i bersagli, oltre che l'energia per aprire l'hangar:
> dirottata altrove.
>
> Sull'altra unità della Flotta, il Capitano Geron stava valutando
> seriamente l'abbandono nave: gli sarebbe costata la corte marziale, ma la
> USS Farheneit era in uno stato pietoso. Ciò che tratteneva il cinquantenne
> ufficiale in comando era il fatto che avessero ancora un motore a curvatura
> funzionante e che quella specie di buco nero della frattura multiversale si
> stava allargando a vista d'occhio.
>
> Il suo capo ingegnere, Tellarite, strillava improperi incomprensibili, ma
> utili a motivare le sue squadre di ingegneri, impegnate senza sosta.
>
> Il Capitano Strauss era rimasto stranamente pensieroso e taciturno. Non
> una battuta, non un input di qualsiasi genere. Non era da lui, persino al
> bar di prora, pressoché semi spento per via delle limitazioni imposte da
> Doohan, non si era fatto vedere, lasciando ad altri il compito di gestire
> la situazione.
>
> Ciò fino a qualche minuto prima: aveva bussato, cosa sì inusuale, ma
> avevano disattivato i cicalini degli alloggi e degli uffici per risparmiare
> energia, ed era entrato nell'ufficio della Consigliera di Bordo.
>
> Non era mai successo.
>
> Pur facendo parte dell'equipaggio, in qualche forma e sostanza, Strauss
> non era soggetto ai controlli periodici previsti dal regolamento della
> Flotta.
>
> Vista la situazione, il particolare livello di paranoia ed il forte legame
> con l'Ammiraglio Lennox, aveva un pad con un'esenzione fatta e firmata ad
> hoc dai piani alti della Flotta.
>
> Certo, non era la situazione migliore per una prima visita, ma, essendo la
> nave in una situazione di grave incertezza e pericolo, poteva essere un
> grido di aiuto da parte dell'Ufficiale in Comando della Hope?
>
> La domanda, così come si era posta nella testa della Risiana, così era
> sparita in un lampo.
>
> Strauss era andato da lei non per consigli per sé, ma per renderla
> partecipe di idee ed illazioni.
>
> Per farlo, aveva fatto una premessa partendo da parecchio lontano.
>
> Dopo circa venti minuti di monologo, Strauss era giunto ad una svolta:
> ossia a rendere noto e pubblico, come se non lo fosse abbastanza, che non
> avevano molto in mano.
>
> I due assistenti fisici e viventi del professore sembravano averlo tradito
> per rubare ciò che lui stava sperimentando.
>
> Allo stesso modo, sembravano essere molto più competenti e pratici
> dell'esperimento del loro stesso datore di lavoro.
>
> L'idea, di Bueller o di Xyr, non ricordava e non era importante, di
> chiedere lumi agli assistenti olografici del compianto Professor Keryot
> Grisd non aveva dato sin ad allora i risultati sperati.
>
> Tucci si era ancor più perso in conversazioni senza senso con loro e
> nemmeno una squadra della scientifica, messa su suggerimento di Rodriguez,
> per tentare di decifrare le loro iperboli tecniche era riuscita a tirare
> fuori il cosiddetto ragno dal buco.
>
> A Strauss, invece, pareva interessare una delle intuizioni che lei stessa
> aveva formulato, ma senza troppo rifletterci: poteva un visionario,
> eccentrico, folle professore teorico che aveva programmato tre assistenti
> olografici che seguivano la sua stessa visione del mondo e le sue stesse
> conoscenze, fidarsi di due individui in carne ed ossa?
>
> A prima vista, nemmeno troppo svegli, per citare una frase della Jones.
>
> Arrivati a quel punto della conversazione, più che altro un monologo con
> brevi intermezzi, Strauss le aveva chiesto di fare dei controlli partendo
> dai nominativi dei tre scienziati che il Professor Grisd aveva utilizzato.
>
> Epoche diverse, idee e campi di studi differenti eppure scandagliando qua
> e là e affaticando la vista sul terminale a risparmio energetico, Caytlin
> aveva trovato un legame che pareva unirli.
>
> Lo lesse e lo rilesse, ma, quando stava per scrollare la testa
> classificando la cosa come non importante o mera coincidenza, Strauss
> l'aveva interrotta, quasi a leggerle nel pensiero.
>
> “Archimede, Galileo, Newton, Einstein, Hawking”
>
> “Come scusi?”
>
> “Mia cara, è arrivata alla stessa mia conclusione, solo che non se ne
> ancora accorta: rilegga quanto ha appena visualizzato.. il computer di
> bordo dovrebbe averle mostrato lo stesso database che ho visionato prima di
> venire da lei”
>
> “Stephen Hawking, Galileo Galilei e Albert Einstein. Ci sono numeri a
> unire i tre grandi fisici: le date della nascita e della morte. Il
> matematico e astrofisico britannico Hawking amava ricordare di essere nato
> l'8 gennaio 1942, nello stesso giorno in cui trecento anni prima, l'8
> gennaio 1642, era morto lo scienziato italiano. Inoltre, la data della
> scomparsa di Hawking, 14 marzo 2018 si sovrappone al giorno della nascita
> del teorico della Relatività, Albert Einstein, avvenuta a Ulma. in
> Germania. il 14 marzo 1879.”
>
> “Esatto, continui”
>
> “Sempre il 14 marzo si festeggia la giornata dedicata al Pi greco, la
> costante del rapporto tra circonferenza di un cerchio ed il suo diametro
> che in alcune annotazioni scientifiche si annota segnando marzo, ossia il
> terzo mese dell'anno, seguito dal giorno 14. Il primo a calcolare il valore
> del Pi greco fu il matematico siracusano Archimede. Dopo Archimede toccò a
> Newton che, attestandosi sul valore di 3,14 trovò le prime 16 cifre
> decimali. E proprio sulla cattedra di matematica che nel 1669 fu di Newton
> all'Università di Cambridge, in Inghilterra, Hawking sedette per
> trent'anni, dal 1979 al 2009.”
>
> “Corretto.. finisca”
>
> “Il quoziente d'intelligenza di Stephen Hawking, secondo i test standard,
> era 160 o 165, lo stesso che molti biografi attribuivano ad Einstein,
> Newton e lo stesso Archimede”
>
> “Bene carissima Caytlin, ora le farò una domanda semplice: quale era il
> quoziente intellettivo del Professor Grisd?”
>
> “Si ipotizza fra 160 e 165”
>
> “Bene, grazie alla sua idea, siamo risaliti ad un codice
> 8,1,3,14,160,165. L'ho inviato alla sezione scientifica, ove uno zelante
> collaboratore del nostro Ufficiale Scientifico Capo ha constatato la
> presenza di altri due programmi olografici disattivi, probabilmente
> corrispondenti a Newton e Galilei. Oltre che un programma criptato,
> apribile con una combinazione alfanumerica pari a 11 cifre”
>
> “Io.. beh.. veramente non è che ho fatto granché..”
>
> “Ha fatto quanto richiesto da un Consigliere di Bordo: offrire spunti di
> riflessione. Non saranno saltati agli occhi del nostro duo in comando, ma a
> me sì.. ora, per cortesia, vada a chiamare Bueller e gli altri.. occorre
> studiare un piano prima che quella cosa inghiottisca noi e tutto il nostro
> universo”
>
>
>
>
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> Guardiamarina Caytlin
> Consigliere
> USS Hope NCC-25122
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