[Stml17] 12.01 - Caytlin - Combatti con me
Vanessa Marchetti
hazyel91 a gmail.com
Sab 3 Nov 2018 16:14:06 CET
Premessa, ho notevolmente adoperato il PG di Rest anche per mettere nero su bianco in narrazione tutto ciò che Ilenia aveva comunicato in lista e che tutti dobbiamo tenerne conto.
Ho provato a dare a Rest, tramite Caytlin, una direzione di pensiero che non lo porti a diventare ossessivo distruttivo di sé stesso. Nel caso Ilenia ritenga che io non abbia adoperato bene Rest, provvederò a modificare ed integrare. Buona lettura
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USS Hope – Ponte 3 - Alloggio del Consigliere - 16 aprile 2398, Ore 03.11
Era ormai la terza notte consecutiva che Caytlin faceva lo stesso sogno e ne era pienamente consapevole.
Ormai conosceva a memoria la melodia del valzer che ballava con Rest sulle note di una melodia di un compositore terrestre, Johann Strauss, quasi omologo del Capitano della Hope.
Le note de ‘Sul Bel Danubio Blu’ sembravano ormai scorrerle nelle vene, portandola, nel sogno, a compiere passi di danza, avvolta nell’ormai abituale abito lungo setoso color blu notte, sempre più difficili ed avvolgenti.
Il suo partner la seguiva in ogni evoluzione, anzi la metteva in condizione di poterle effettuare, come ogni buon cavaliere guida la danza della partner, mettendo in atto movimenti di coppia sinuosi ed eleganti.
Il tutto aveva una sua armonia e bellezza, se non fosse che stava ballando con Rest.
Il Vulcaniano non si lesinava nella danza, ma continuava a mantenere un certo distacco emotivo.
Non assoluto come la prima notte.
Non pieno come la seconda notte.
Rimaneva, tuttavia, ancora invalicabile.. ma era come se i muri eretti dal Vulcaniano stessero abbassandosi d’altezza.
USS Hope – Ponte 3 - Alloggio del Consigliere - 18 aprile 2398, Ore 05.18
Quinta notte. Stesso sogno.
Rest rimaneva un provetto ballerino, ma il suo distacco emotivo era ai minimi termini.
Appariva distratto, confuso, perplesso, deconcentrato.. era come se la corazza Vulcaniana gli si stesse dissolvendo.. non certo da provare emozioni visivamente apprezzabili, ma aveva perso la sua proverbiale rigida sicurezza al limite dell’arroganza e dello snobismo.
USS Hope – Ponte 3 - Alloggio del Consigliere - 20 aprile 2398, Ore 05.18
Settima notte. L’ambientazione del sogno era la stessa.. identica sala circolare, medesima melodia, ma tutto era diverso: l’elegante smoking sfoggiato da Rest era a pezzi, come se lo fosse strappato in un improvviso attacco di rabbia, il loro valzer era più rigido, meno aggraziato, innumerevoli erano i pestoni che lei riceveva da lui. Qualcosa non andava.
Caytlin provò a chiederglielo.
Rest smise di ballare, la fissò con sguardo omicida, la prese per il collo sollevandola da terra e la buttò violentemente lontano, sbattendola malamente contro una parete.
Un fiotto di sangue partì dalla testa della Risiana.. prima sembrava un semplice schizzo, poi aumentò d’intensità e, come un fiume che rompe gli argini, iniziò a zampillare con forza.. bum.. bum.. bum.. BUM!
Caytlin si svegliò all’improvviso grondante di sudore e spaventata sul letto nel suo alloggio.
Non appena i suoi occhi ebbero messo a fuoco la penombra attorno a lei, si trovò suo malgrado a cacciare un urlo tremendo.
Davanti a lei stava pallido Rest.
A parte il pallore, sembrava il solito Rest, in perfetta uniforme, compito ed in ordine con i canoni Vulcaniani di esteriore imperturbabilità emotiva.
Eppure era nel suo alloggio, ne aveva letteralmente sfondato la porta, il come non era importante, ed ora la stava fissando.
La mimica facciale era quella di una statua, ma lo sguardo.. non lo aveva mai visto in Rest.. che fosse preoccupato per lei?
Caytlin scrollò la testa per scacciare quel pensiero stupido, non poteva permetterselo con il Vulcaniano, ma non poté esimersi dal fare la domanda più banale del mondo:
“Che ci fai qua?!”
Rest non sembrava nemmeno averla ascoltata
“Stai bene?” le chiese con assoluta mancanza di inflessione
Prima che lei potesse rispondere, due addetti alla sicurezza si affacciarono alla porta coi phaser spianati.
“Consigliere ha bisogno di aiuto?” domandarono all’unisono prima di riconoscere nella penombra il volto di Rest che li fissò inespressivo con distacco.
Caytlin non rispose immediatamente, ma si rivolse a Rest
“Non lo so.. ne ho bisogno?” il tono di voce era fra il terrorizzato ed il preoccupato, ma con una punta di curiosità
Il Vulcaniano la scrutò con lo stesso sguardo di prima, con un pizzico di fastidio in più, prima di avvicinarsi e sussurrarle con un volume di voce quasi inintelligibile
“Ne ho bisogno io”
Si conoscevano da ormai quattro anni, le sedute periodiche erano quasi sempre state uno strazio assoluto, fatte di silenzi interminabili intervallate da pause di riflessione eterne.
Qualcosa era successo in Rest, qualcosa che non poteva più ritardare di essere ascoltato.
Caytlin annuì al Vulcaniano, prima di rivolgersi ai due addetti alla sicurezza:
“Tranquilli non è successo niente.. il Tenente è già intervenuto in tempo.. credo di aver fatto un sogno terribile, di cui ricordo poco nulla, immagino di aver urlato così forte dal terrore da indurre il Responsabile Tattico qui presente a sfondare la porta per verificare che stessi bene.. ora andrei nel mio Ufficio per offrire qualcosa al collega che ho allarmato per nulla.. chiedo scusa anche a voi, ma vi pregherei di non farne cenno nel rapporto turno, ma vi chiederei la cortesia di informare il signor Devos della sezione ingegneria affinché provveda a sistemare la porta del mio alloggio”
I due scambiarono un sorriso fra loro.. Devos era perennemente innamorato della Risiana, quindi non avrebbe fatto storie.. e, dal canto loro, non potevano non dirsi soddisfatti della Consigliera, in tutti i sensi, quindi annuirono con fare complice alla Risiana e si allontanarono.
USS Hope – Ponte 3 – Ufficio del Consigliere - 20 aprile 2398, Ore 05.36
Dopo aver replicato per entrambi un’infusione d’erbe aromatiche, calda e speziata, ai più noto come tè Vulcaniano, come un contenitore sottoposto a pressione senza potersi sfogare per lungo tempo, Caytlin sbottò all’indirizzo di Rest
“Ora vuoi dirmi come mai mi compari nei sogni dove quasi mi uccidi, per poi sfondarmi la porta dell’alloggio facendomi prendere un mezzo infarto e soprattutto mi chiedi aiuto solo quando ti ritrovi puntati contro due phaser? E’ da quando abbiamo scoperto quella che tutti chiamano Grande Rivelazione che ti ho formalmente chiesto di parlare.. ma te nulla.. senza contare un’infinità di cose che avremmo da discutere assieme, senza trincerarci nel silenzio come fai abitualmente”
L’invettiva le uscì meno pungente di quanto avrebbe desiderato, ma ugualmente non parve far breccia nella corazza di Rest, che iniziò a bere il suo Tè bollente, come del tutto avulso dalla situazione.
Prima che la Risiana andasse su tutte le furie, tuttavia, il Vulcaniano iniziò a parlare:
“Non riuscendo a prendere sonno da quasi dieci giorni, mi applico duramente nella meditazione. Ho cercato un contatto con l’alieno, o la parte di esso, presente nel sottoscritto, senza riuscirci. Non credo riesca a comunicare come vorrebbe, l’eccezione capitata a Bueller è, come tale, anomala ed esula dalla nostra possibilità quotidiana con una probabilità pari a circa il 99,1%”
“E ciò ti da fastidio?”
“Non ho finito.. non ritengo gli sia impossibile comunicare con noi, ma è plausibile che lo sforzo richiesto al corpo utilizzato per veicolare questo scambio di informazioni sia tale da renderlo pericoloso e potenzialmente dannoso. Ho provato sulla mia persona, in quanto come Vulcaniano dotato di resistenza maggiore di quasi tutti a bordo, ma il totale silenzio da parte dell’alieno, mi ha portato alla conclusione che ho prima enucleato.”
“Non potrebbe semplicemente non aver avuto nulla da dirti?”
“Ci ho pensato, ma è illogico. Avrebbe potuto fornire delle risposte alle mie domande. Non l’ha fatto”
“Capisco.. quindi non abbiamo modo di comunicare con lui”
“Non è corretto, Consigliere, infatti, non ho espresso tale errata affermazione.. ritengo che sia in grado di fornire sensazioni e non parole”
“Come ha fatto con Xyr sul pianeta demone”
“Ragionevolmente probabile”
“E ciò ti preoccupa?”
“Se si tratta di un metodo comunicativo sporadico no, se permea e motiva ogni mossa del nostro essere, ciò toglie ogni logicità al nostro esistere..”
“Eppure ci ha fatto comprendere la pericolosità di ciò che abbiamo appena finito di affrontare.. un gruppo di terroristi spinto dall’idea di liberare un mostro così terribile da incutere timore ad un alieno considerevolmente più evoluto di noi”
“E’ stata la sua paura a farla provare ad ognuno di noi.. si tratta di più un transfert emotivo che di reale comunicatività”
“E’ vero.. e sentiamo, facendo affidamento alla tua logica, ritieni plausibile che i telepati riescano a percepire maggiormente tali interazioni emotive?”
“Non mi risultano comunicazioni telepatiche ad opera dell’alieno nei confronti dei Betazoidi o degli altri telepati a bordo, ma non abbiamo nemmeno nessun elemento logico che ci faccia pensare che ogni cosa che noi compiamo sia dettata non da noi, ma dai voleri dell’alieno stesso”
“E’ un timore comune a tutti, ma non ritieni che già il solo fatto di porci ciascuno il medesimo problema, non sia elemento sostanziale alla base del fatto che abbiamo marginalità di pensiero, di azione e di comportamento?”
“Logicamente irrazionale.. tuttavia.. eliminando ogni possibilità, ciò che appare impossibile, deve per forza essere la verità”
“Non presumo di saperla, questa verità, Rest, tuttavia l’unica cosa che mi sento di affermare con certezza, come opera dell’alieno, sia il fatto che ci voglia vicini.. la balla del settore di distanza non la ritengo credibile.. forse comporta in lui sforzi notevoli e maggior dispendio di energie, con un rallentamento delle cure che ci sta fornendo..”
“Ha una sua logica, per quanto ritorta”
“Non saresti venuto da me, se ti fosse bastata la logica lineare dei tuoi pensieri Rest”
“Sono venuto perché non ero certo stessi bene”
“Come scusa?”
“Nelle meditazioni, mi ritrovavo a ballare con te Consigliere.. non so perché, ma i miei flussi di pensiero mi portavano ad una sala da ballo olografica con te come compagna di ballo”
“Curioso.. io sognavo la stessa cosa.. con una musica rilassante, ma coinvolgente?”
“Decisamente sì”
“Ed è finita con un tentato omicidio della sottoscritta?”
“Corretto. Non sapevo se reale o meno. Mi capita che, quando medito, mi sposto anche fisicamente da un luogo all’altro, senza quasi pensarci. Non sapevo se quanto avevo visualizzato mentalmente fosse reale oppure no”
“Un interessante caso di input emotivo da parte dell’alieno, per te in fase meditativa, per me in fase onirica.. non trovi?”
“Un’enorme invasione della privacy, per me totalmente inaccettabile, ma l’incolumità di una collega rientra fra le mie priorità come ufficiale della Flotta Stellare”
“Avresti potuto limitarti a verificare il mio status di salute, ma ricordo chiaramente che tu mi hai chiesto aiuto”
“Corretto, ma la cosa deve rimanere fra me e te”
“La deontologia professionale mi vieta di parlare dei miei colloqui, vi è una sola trascrizione delle cartelle cliniche laddove necessario”
“No!”
Visivamente Rest non aveva mosso un muscolo, ma il tono di voce era perentorio. Era una negazione profondamente sentita, quasi violenta.. ed allo stesso tempo una richiesta di aiuto.
“Uhm.. come vuoi, applicherò lo stesso protocollo riservato ad una persona che ti è molto cara.. e mi terrò per me tutte le considerazioni del caso.. ma chiedo lo stesso pegno di Xyr.. se ti confidi, ti fidi.. se hai fiducia in me, devi avere anche la correttezza morale di starmi a sentire nel momento in cui te lo chiederò..”
“Ciò presuppone anche un dover ubbidire a ciò che dirà Consigliere?”
“Non dipende da me, ma è un impegno che ti prendi Rest.. ossia ragionare pienamente anche su quello che eventualmente ti dirò, senza preconcetti, senza pregiudizi, senza l’assoluta certezza di avere solo te la verità in tasca”
“Ormai non so più nulla Consigliere.. non ho più certezza, l’unica cosa che mi resta è la mia assoluta fede nei principi del mio popolo.. la logica è sempre stato il mio rifugio, l’avvento di questo alieno dentro di me sta facendo vacillare le mie certezze.. mi piacerebbe trasformare il mio rifugio logico in un bunker inaccessibile in cui nessuno possa entrare.. in modo che le decisioni che prendo siano solo le mie e non da altri imposte”
“Suonerò l’interfono di questo bunker, se necessario Rest.. e, se lo farò, tu mi ascolterai.. poi prenderai le tue decisioni”
“Uhm.. accetto questo patto, Consigliere. Non posso fare altrimenti”
“Bene allora iniziamo.. non ti chiedo come stai perché sarebbe una domanda banale: nessuno dei Vulcaniani a bordo sta bene.. la presenza dell’alieno al vostro interno equivale ad un intruso ben all’interno del vostro sistema difensivo di controllo delle emozioni”
“Corretto.. non ho più una corazza imperforabile per difendermi.. e ciò non va bene”
“Tu temi che la sua presenza dentro di te, oltre che profondamente invasiva, rischi di produrre effetti sul tuo scrigno emotivo.. che le tue emozioni non possano più essere celate e mantenute segrete, ma diffuse.. una cosa abituale per molte razze, ma comprendo che ciò sia altamente destabilizzante per un Vulcaniano”
“Non puoi comprendere.. è come aver subito una fusione mentale non consenziente.. è un’enorme violazione della mia sfera più privata.. del mio io più profondo.. è una violenza del mio essere”
“Lo è per tutti noi Rest.. non pensare che per me sia facile.. o che lo sia per qualcun altro a bordo.. abbiamo tutti paure, timori, segreti, flussi di coscienza che dovrebbero essere solo nostri e non lo sono più.”
“Non è la stessa cosa..”
“Lo so Rest.. diversamente da molti cervelli umanoidi, i ricordi traumatici per voi Vulcaniani non hanno solo conseguenze psicologiche, ma possono anche averne di fisiche.. ma non credo che il tuo cervello voglia lobotomizzarsi per impedirti di ricordare ciò che è stato e causarti una risposta emotiva non desiderata.. i libri di psicologia sono pieni di casi di Vulcaniani colpiti da eventi traumatici.. c’è chi ha perso addirittura il pianeta su cui è nato, o ha perso la moglie adorata, o ha visto perire fratelli, genitori e figli. Eppure i loro cervelli non si sono lobotomizzati per sopprimere il dolore, lo hanno metabolizzato, lo hanno analizzato, ne hanno sepolto i ricordi sotto vari strati di pensiero, in modo che l’eventuale ricordo fosse più lieve, evidenziando le positività della persona scomparsa e non la dolorosità della perdita”
“Ma avevano il pieno controllo del proprio essere.. potevano decidere come utilizzare i propri percorsi di sinapsi.. non avevano il proprio io violato da un estraneo.. io non posso sopprimere ciò che stiamo vivendo fingendo che non vi sia”
“Anche se, come abbiamo detto prima, l’alieno pare darci marginalità di intendere e volere senza influenzarci?”
“Mi ha portato a parlare con te.. non l’avrei mai fatto spontaneamente..”
“Rest menti sapendo di mentire.. prima o poi avresti ceduto.. ben prima dell’alieno tu temevi che il rispetto e le attenzioni che tu dimostri per Xyr vengano scambiate per quello che probabilmente sono.. ma ti posso assicurare che nemmeno lei se n’è accorta. Io sì, ma non ne ho fatto parola.. e per tutti gli altri è solo la somiglianza dei vostri tratti caratteriali ad accomunarvi e rendervi compatibili”
“Tutti sanno che sono rimasto sul progetto Hope dietro sua richiesta. La logica porta a delle conclusioni”
“Logica di cui tu ora dubiti, facendoti pensare che non sia stato tu a prendere quella decisione, ma l’alieno”
“Corretto”
“E nel profondo del tuo io.. nel tuo bunker, come l’hai chiamato, ritieni che sia sempre e solo merito o colpa dell’alieno? Se fosse così intrusivo, ti avrebbe cambiato personalità e modo d’essere al fine di farti sembrare più umano e simpatico a tutti.. invece resti sempre il solito rigido ed asociale snob”
“Grazie.. lo prendo come elemento degno di riflessione”
“Comunque essendo ciò causa di un enorme sovraccarico emotivo, reso più pesante dalla tipicità Vulcaniana di custodire segretamente le emozioni, dovremmo studiare un modo per farti sfogare fisicamente.. un programma olografico che ti permetta di applicare le arti meditative marziali Vulcaniane facendo scorrere la tua rabbia”
“Non sono un Romulano, non ne ho bisogno”
“Sicuro? Potrebbe anche non essere un programma di combattimento, ma di addestramento.. mi potresti insegnare qualcosa ed attraverso la concentrazione della pratica marziale, potresti alleggerire il carico emotivo.. Alternativamente avremmo pur sempre il ballo.. a proposito sai realmente ballare?”
“Mi è stato insegnato, facendo parte del seguito di mio padre”
“Molto bene.. attraverso la forza di volontà e la concentrazione affronteremo assieme la violenza che tutti noi stiamo subendo, tornerai ad avere fiducia nel tuo controllo cosciente della maggior parte dei tuoi flussi neurali”
“Niente è bene.. la presenza stessa dell’alieno per me è del tutto inaccettabile.. non posso rimuoverne il pensiero visto che dovrò convivervi ancora per anni.. prima o poi troverò il modo per impedirgli l’accesso al mio cervello.. e ciò sarà causa di mancata guarigione per tutti noi.. ma il mio subconscio ha tutto il diritto di difendermi”
“Da qualche parte ho letto, come tu ben saprai, che una delle definizioni che molte razze danno del cervello Vulcaniano è grosso modo equivalente ad un rompicapo, avvolto da un enigma, ospitato in un cranio.. l’alieno non riuscirà mai a comprenderti pienamente o a privarti del tuo vero essere.. se ne fosse stato capace lo avrebbe già fatto”
“E’ ugualmente come un pugnale piantato nella mia massa celebrale che va a destabilizzare ogni mia certezza”
“Lo comprendo, ma è uguale per tutti noi: siamo stati veramente i migliori dei nostri corsi? O siamo finiti in questo progetto solo perché contagiati dall’alieno? Per me resti uno dei migliori ufficiali tattici mai conosciuti, ma tu ti domanderai se sei veramente il meglio del meglio del meglio.. beh in questo caso, l’alieno non può che aiutarti.. un po’ di modestia serve alle volte”
“E se questa sua presenza in me mi togliesse quelle sicurezza che la mia freddezza emotiva, come voi psicologi amate chiamarla, mi garantiva per essere il migliore? Le mie decisioni sono ancora tali? Lo erano? Lo saranno? O saranno riflessi condizionati da un essere che ci ha letteralmente invasi spazzando ogni nostra certezza?”
“Te l’ho detto, è impossibile che l’alieno riesca a risolvere ed aprire lo scrigno di un cervello Vulcaniano in tutto e per tutto.. troverai il modo di tutelare il tuo io, dovrai rimodellare sinapsi e pensieri logici, alzare ed abbassare strati neuronali, comunque tu voglia chiamarla l’attività di auto protezione del tuo cervello..”
“Sarà, ma è un problema senza via d’uscita”
“Non è detto, anche il test della Kobayashi Maru è tuttora senza via d’uscita.. eppure l’Ammiraglio Kirk riuscì a superarlo”
“Barando”
“No.. trovando una soluzione.. sei una delle menti più brillanti che conosco Rest, se smetti di preoccuparti di ciò che è successo, potremmo trovare un modo per uscirne..”
“La fai troppo facile Consigliere. Io sono un Vulcaniano costretto ad avere dentro di me un essere in grado di avere accesso alle mie emozioni e potenzialmente, benché non lo faccia, in grado di prendere possesso anche del mio corpo. E ciò per me è intollerabile. Sono bloccato su una nave in cui sono salito per inganno e non per meriti. Sono stato convinto a restare sfruttando un mio punto debole ossia l’ammirazione per Xyr e dovrei farmi andare bene tutto ciò per almeno i prossimi cinque anni? Senza contare che dal Comando ci hanno illuso di aver possibilità di scelta, quando non l’avevamo”
“Avresti preferito un ordine esecutivo con assegnazione di cinque anni?”
“Se la Flotta Stellare ti manda su una nave, tu ci devi andare, non è che puoi scegliere. A noi hanno chiesto cosa volessimo fare.. alcuni hanno detto sì, altri no.. ma la domanda di partenza della Lennox è stata solo un imbroglio.. quindi sì preferivo un’assegnazione obbligatoria.”
“Su questo concordo con te.. siamo stati presi in giro, ci hanno illuso di avere voce in capitolo”
“Ritengo poco plausibile che sia stato un errore di valutazione della Lennox, considero che l’intero Comando di Flotta abbia avvalorato la cosa e ciò mi priva nei loro confronti di buona parte della mia fiducia”
“Chiunque non direi, non credo che un pasticciaccio come questo sia stato molto pubblicizzato, ma sì chiunque abbia dato il nulla osta ha prediletto un atteggiamento omissivo, con conseguente costruzione di un muro di menzogne che davvero poco hanno a che fare con il principio di autodeterminazione personale e dei popoli che la Federazione sbandiera ai quattro venti”
“Vedo che sulla questione la pensiamo allo stesso modo, ma le reazioni sono differenti.. perché?”
“Perché Rest io sto affrontando la questione, sto mettendo la mia intelligenza al servizio di una soluzione.. non credere che ci sia qualcuno a bordo che sia esente da questo modus operandi. Rodriguez, Bueller, Xyr.. tutti stiamo cercando di ragionare su come fare fronte a questa intrusione.. mentre la tua mente scientifica, al posto di tentare di trovare un modo per uscire dall’impasse, preferisce continuare a sbattere contro il muro rappresentato dall’attuale impossibilità di andarsene”
“E’ fonte per me di turbamento emotivo, psicologico, fisico e mi destabilizza profondamente”
“Lo so Rest, ma abbiamo tutti bisogno di te.. a partire proprio da te stesso.. se perderai la tua peculiarità Vulcaniana, la tua freddezza emotiva, la tua capacità logica, attorcigliandoti dietro l’ossessione della violenza subita, perderai la tua identità ed avrai scatti di rabbia talmente Romulani da farti impazzire.. combatti con me.. combatti con tutti noi.. troveremo un modo per uscirne, abbi fiducia”
Prima che Rest potesse rispondere il trillo della porta dell’ufficio segnalò l’apertura della stessa..
USS Hope – Ponte 3 – Ufficio del Consigliere - 20 aprile 2398, Ore 06.44
“Lo uccido.. anzi no lo faccio a pezzettini un po’ per volta, così percepisce il dolore maggiormente.. anzi ci faccio una proiezione del mio Akesh sul suo corpo e gli sminuzzo membro dopo membro tutto ciò che ha rotto, fuso o scassato del mio povero gioiellino.. Rossa senti io non riesco a dormire.. sono venuta da te nel tuo alloggio, ma hai gente sull’uscio, non è che possiamo rilassarci insieme direttamente qui??”
Luna era entrata con un ghigno lussurioso ed al contempo furioso.. doveva in qualche modo sfogarsi per ciò che aveva fatto Basta.. la Graahn si era rifiutata di sistemarglielo pezzo per pezzo.. e che sarebbe stato mai? Anche Melanne era stata tradita da Basta.. lei glielo rompeva ancora un po’ qua e là, quella lo aggiustava il minimo sindacale e lei ricominciava daccapo.
Ma niente.. la doc era stata irremovibile.. non si poteva fare, parlava di etica, di professionalità, ma in realtà era talmente incavolata che le avrebbe dato una mano a rompere le ossa a Basta e non a metterlo a posto.
Un colpo di tosse maschile fece riprendere Luna dalla sua trance e tirare su immediatamente la chiusura sul davanti della sua uniforme.. era pronta ad uno scontro di sesso con Caytlin.. chi diavolo c’era a rompere?
Vide prima Rest e poi la Risiana.. il primo impeccabile in uniforme, la seconda in abiti da camera per così dire, strabuzzò gli occhi una, due, cento volte prima di assumere uno sguardo fra il curioso ed il malandrino verso l’amica.
Caytlin sorrise, mentre Rest la incenerì.
Luna fissò con lo stesso sguardo truce il Vulcaniano.. qualunque cosa lei avesse interrotto, lui le aveva appena rovinato la giornata, impedendole di sfogarsi per la quasi distruzione dell’Akesh.
La sfida di sguardi ebbe termine quando con la coda dell’occhio vide Caytlin farle cenno di tornare dopo, allora Luna scrollò le spalle, saluto a malapena con un mugugno simile ad un ringhio e se ne andò ricominciando a pensare ai mille modi diversi per far male a Basta.
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Tenente JG Caytlin
Consigliere
USS Hope NCC-25122
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