[Stml17] 12.01 - Caytlin - Combatti con me
Silvia Brunati
sbrunati a gmail.com
Lun 5 Nov 2018 08:22:11 CET
L'ho trovato un bello sviluppo per Rest. :)
Brava
Silvia
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Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano
occupati. Bertolt Brecht
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Il giorno sab 3 nov 2018 alle ore 16:14 Vanessa Marchetti <
hazyel91 a gmail.com> ha scritto:
> Premessa, ho notevolmente adoperato il PG di Rest anche per mettere nero
> su bianco in narrazione tutto ciò che Ilenia aveva comunicato in lista e
> che tutti dobbiamo tenerne conto.
>
> Ho provato a dare a Rest, tramite Caytlin, una direzione di pensiero che
> non lo porti a diventare ossessivo distruttivo di sé stesso. Nel caso
> Ilenia ritenga che io non abbia adoperato bene Rest, provvederò a
> modificare ed integrare. Buona lettura
>
>
>
> =========================================================
>
> *USS Hope – Ponte 3 - Alloggio del Consigliere - 16 aprile 2398, Ore 03.11*
>
> Era ormai la terza notte consecutiva che Caytlin faceva lo stesso sogno e
> ne era pienamente consapevole.
>
> Ormai conosceva a memoria la melodia del valzer che ballava con Rest sulle
> note di una melodia di un compositore terrestre, Johann Strauss, quasi
> omologo del Capitano della Hope.
>
> Le note de ‘Sul Bel Danubio Blu’ sembravano ormai scorrerle nelle vene,
> portandola, nel sogno, a compiere passi di danza, avvolta nell’ormai
> abituale abito lungo setoso color blu notte, sempre più difficili ed
> avvolgenti.
>
> Il suo partner la seguiva in ogni evoluzione, anzi la metteva in
> condizione di poterle effettuare, come ogni buon cavaliere guida la danza
> della partner, mettendo in atto movimenti di coppia sinuosi ed eleganti.
>
> Il tutto aveva una sua armonia e bellezza, se non fosse che stava ballando
> con Rest.
>
> Il Vulcaniano non si lesinava nella danza, ma continuava a mantenere un
> certo distacco emotivo.
>
> Non assoluto come la prima notte.
>
> Non pieno come la seconda notte.
>
> Rimaneva, tuttavia, ancora invalicabile.. ma era come se i muri eretti dal
> Vulcaniano stessero abbassandosi d’altezza.
>
>
>
> *USS Hope – Ponte 3 - Alloggio del Consigliere - 18 aprile 2398, Ore 05.18*
>
> Quinta notte. Stesso sogno.
>
> Rest rimaneva un provetto ballerino, ma il suo distacco emotivo era ai
> minimi termini.
>
> Appariva distratto, confuso, perplesso, deconcentrato.. era come se la
> corazza Vulcaniana gli si stesse dissolvendo.. non certo da provare
> emozioni visivamente apprezzabili, ma aveva perso la sua proverbiale rigida
> sicurezza al limite dell’arroganza e dello snobismo.
>
>
>
> *USS Hope – Ponte 3 - Alloggio del Consigliere - 20 aprile 2398, Ore 05.18*
>
> Settima notte. L’ambientazione del sogno era la stessa.. identica sala
> circolare, medesima melodia, ma tutto era diverso: l’elegante smoking
> sfoggiato da Rest era a pezzi, come se lo fosse strappato in un improvviso
> attacco di rabbia, il loro valzer era più rigido, meno aggraziato,
> innumerevoli erano i pestoni che lei riceveva da lui. Qualcosa non andava.
>
> Caytlin provò a chiederglielo.
>
> Rest smise di ballare, la fissò con sguardo omicida, la prese per il collo
> sollevandola da terra e la buttò violentemente lontano, sbattendola
> malamente contro una parete.
>
> Un fiotto di sangue partì dalla testa della Risiana.. prima sembrava un
> semplice schizzo, poi aumentò d’intensità e, come un fiume che rompe gli
> argini, iniziò a zampillare con forza.. bum.. bum.. bum.. BUM!
>
> Caytlin si svegliò all’improvviso grondante di sudore e spaventata sul
> letto nel suo alloggio.
>
> Non appena i suoi occhi ebbero messo a fuoco la penombra attorno a lei, si
> trovò suo malgrado a cacciare un urlo tremendo.
>
> Davanti a lei stava pallido Rest.
>
> A parte il pallore, sembrava il solito Rest, in perfetta uniforme, compito
> ed in ordine con i canoni Vulcaniani di esteriore imperturbabilità emotiva.
>
> Eppure era nel suo alloggio, ne aveva letteralmente sfondato la porta, il
> come non era importante, ed ora la stava fissando.
>
> La mimica facciale era quella di una statua, ma lo sguardo.. non lo aveva
> mai visto in Rest.. che fosse preoccupato per lei?
>
> Caytlin scrollò la testa per scacciare quel pensiero stupido, non poteva
> permetterselo con il Vulcaniano, ma non poté esimersi dal fare la domanda
> più banale del mondo:
>
> “Che ci fai qua?!”
>
> Rest non sembrava nemmeno averla ascoltata
>
> “Stai bene?” le chiese con assoluta mancanza di inflessione
>
> Prima che lei potesse rispondere, due addetti alla sicurezza si
> affacciarono alla porta coi phaser spianati.
>
> “Consigliere ha bisogno di aiuto?” domandarono all’unisono prima di
> riconoscere nella penombra il volto di Rest che li fissò inespressivo con
> distacco.
>
> Caytlin non rispose immediatamente, ma si rivolse a Rest
>
> “Non lo so.. ne ho bisogno?” il tono di voce era fra il terrorizzato ed il
> preoccupato, ma con una punta di curiosità
>
> Il Vulcaniano la scrutò con lo stesso sguardo di prima, con un pizzico di
> fastidio in più, prima di avvicinarsi e sussurrarle con un volume di voce
> quasi inintelligibile
>
> “Ne ho bisogno io”
>
> Si conoscevano da ormai quattro anni, le sedute periodiche erano quasi
> sempre state uno strazio assoluto, fatte di silenzi interminabili
> intervallate da pause di riflessione eterne.
>
> Qualcosa era successo in Rest, qualcosa che non poteva più ritardare di
> essere ascoltato.
>
> Caytlin annuì al Vulcaniano, prima di rivolgersi ai due addetti alla
> sicurezza:
>
> “Tranquilli non è successo niente.. il Tenente è già intervenuto in
> tempo.. credo di aver fatto un sogno terribile, di cui ricordo poco nulla,
> immagino di aver urlato così forte dal terrore da indurre il Responsabile
> Tattico qui presente a sfondare la porta per verificare che stessi bene..
> ora andrei nel mio Ufficio per offrire qualcosa al collega che ho allarmato
> per nulla.. chiedo scusa anche a voi, ma vi pregherei di non farne cenno
> nel rapporto turno, ma vi chiederei la cortesia di informare il signor
> Devos della sezione ingegneria affinché provveda a sistemare la porta del
> mio alloggio”
>
> I due scambiarono un sorriso fra loro.. Devos era perennemente innamorato
> della Risiana, quindi non avrebbe fatto storie.. e, dal canto loro, non
> potevano non dirsi soddisfatti della Consigliera, in tutti i sensi, quindi
> annuirono con fare complice alla Risiana e si allontanarono.
>
>
>
> *USS Hope – Ponte 3 – Ufficio del Consigliere - 20 aprile 2398, Ore 05.36*
>
> Dopo aver replicato per entrambi un’infusione d’erbe aromatiche, calda e
> speziata, ai più noto come tè Vulcaniano, come un contenitore sottoposto a
> pressione senza potersi sfogare per lungo tempo, Caytlin sbottò
> all’indirizzo di Rest
>
> “Ora vuoi dirmi come mai mi compari nei sogni dove quasi mi uccidi, per
> poi sfondarmi la porta dell’alloggio facendomi prendere un mezzo infarto e
> soprattutto mi chiedi aiuto solo quando ti ritrovi puntati contro due
> phaser? E’ da quando abbiamo scoperto quella che tutti chiamano Grande
> Rivelazione che ti ho formalmente chiesto di parlare.. ma te nulla.. senza
> contare un’infinità di cose che avremmo da discutere assieme, senza
> trincerarci nel silenzio come fai abitualmente”
>
> L’invettiva le uscì meno pungente di quanto avrebbe desiderato, ma
> ugualmente non parve far breccia nella corazza di Rest, che iniziò a bere
> il suo Tè bollente, come del tutto avulso dalla situazione.
>
> Prima che la Risiana andasse su tutte le furie, tuttavia, il Vulcaniano
> iniziò a parlare:
>
> “Non riuscendo a prendere sonno da quasi dieci giorni, mi applico
> duramente nella meditazione. Ho cercato un contatto con l’alieno, o la
> parte di esso, presente nel sottoscritto, senza riuscirci. Non credo riesca
> a comunicare come vorrebbe, l’eccezione capitata a Bueller è, come tale,
> anomala ed esula dalla nostra possibilità quotidiana con una probabilità
> pari a circa il 99,1%”
>
> “E ciò ti da fastidio?”
>
> “Non ho finito.. non ritengo gli sia impossibile comunicare con noi, ma è
> plausibile che lo sforzo richiesto al corpo utilizzato per veicolare questo
> scambio di informazioni sia tale da renderlo pericoloso e potenzialmente
> dannoso. Ho provato sulla mia persona, in quanto come Vulcaniano dotato di
> resistenza maggiore di quasi tutti a bordo, ma il totale silenzio da parte
> dell’alieno, mi ha portato alla conclusione che ho prima enucleato.”
>
> “Non potrebbe semplicemente non aver avuto nulla da dirti?”
>
> “Ci ho pensato, ma è illogico. Avrebbe potuto fornire delle risposte alle
> mie domande. Non l’ha fatto”
>
> “Capisco.. quindi non abbiamo modo di comunicare con lui”
>
> “Non è corretto, Consigliere, infatti, non ho espresso tale errata
> affermazione.. ritengo che sia in grado di fornire sensazioni e non parole”
>
> “Come ha fatto con Xyr sul pianeta demone”
>
> “Ragionevolmente probabile”
>
> “E ciò ti preoccupa?”
>
> “Se si tratta di un metodo comunicativo sporadico no, se permea e motiva
> ogni mossa del nostro essere, ciò toglie ogni logicità al nostro esistere..”
>
> “Eppure ci ha fatto comprendere la pericolosità di ciò che abbiamo appena
> finito di affrontare.. un gruppo di terroristi spinto dall’idea di liberare
> un mostro così terribile da incutere timore ad un alieno considerevolmente
> più evoluto di noi”
>
> “E’ stata la sua paura a farla provare ad ognuno di noi.. si tratta di più
> un transfert emotivo che di reale comunicatività”
>
> “E’ vero.. e sentiamo, facendo affidamento alla tua logica, ritieni
> plausibile che i telepati riescano a percepire maggiormente tali
> interazioni emotive?”
>
> “Non mi risultano comunicazioni telepatiche ad opera dell’alieno nei
> confronti dei Betazoidi o degli altri telepati a bordo, ma non abbiamo
> nemmeno nessun elemento logico che ci faccia pensare che ogni cosa che noi
> compiamo sia dettata non da noi, ma dai voleri dell’alieno stesso”
>
> “E’ un timore comune a tutti, ma non ritieni che già il solo fatto di
> porci ciascuno il medesimo problema, non sia elemento sostanziale alla base
> del fatto che abbiamo marginalità di pensiero, di azione e di
> comportamento?”
>
> “Logicamente irrazionale.. tuttavia.. eliminando ogni possibilità, ciò che
> appare impossibile, deve per forza essere la verità”
>
> “Non presumo di saperla, questa verità, Rest, tuttavia l’unica cosa che mi
> sento di affermare con certezza, come opera dell’alieno, sia il fatto che
> ci voglia vicini.. la balla del settore di distanza non la ritengo
> credibile.. forse comporta in lui sforzi notevoli e maggior dispendio di
> energie, con un rallentamento delle cure che ci sta fornendo..”
>
> “Ha una sua logica, per quanto ritorta”
>
> “Non saresti venuto da me, se ti fosse bastata la logica lineare dei tuoi
> pensieri Rest”
>
> “Sono venuto perché non ero certo stessi bene”
>
> “Come scusa?”
>
> “Nelle meditazioni, mi ritrovavo a ballare con te Consigliere.. non so
> perché, ma i miei flussi di pensiero mi portavano ad una sala da ballo
> olografica con te come compagna di ballo”
>
> “Curioso.. io sognavo la stessa cosa.. con una musica rilassante, ma
> coinvolgente?”
>
> “Decisamente sì”
>
> “Ed è finita con un tentato omicidio della sottoscritta?”
>
> “Corretto. Non sapevo se reale o meno. Mi capita che, quando medito, mi
> sposto anche fisicamente da un luogo all’altro, senza quasi pensarci. Non
> sapevo se quanto avevo visualizzato mentalmente fosse reale oppure no”
>
> “Un interessante caso di input emotivo da parte dell’alieno, per te in
> fase meditativa, per me in fase onirica.. non trovi?”
>
> “Un’enorme invasione della privacy, per me totalmente inaccettabile, ma
> l’incolumità di una collega rientra fra le mie priorità come ufficiale
> della Flotta Stellare”
>
> “Avresti potuto limitarti a verificare il mio status di salute, ma ricordo
> chiaramente che tu mi hai chiesto aiuto”
>
> “Corretto, ma la cosa deve rimanere fra me e te”
>
> “La deontologia professionale mi vieta di parlare dei miei colloqui, vi è
> una sola trascrizione delle cartelle cliniche laddove necessario”
>
> “No!”
>
> Visivamente Rest non aveva mosso un muscolo, ma il tono di voce era
> perentorio. Era una negazione profondamente sentita, quasi violenta.. ed
> allo stesso tempo una richiesta di aiuto.
>
> “Uhm.. come vuoi, applicherò lo stesso protocollo riservato ad una persona
> che ti è molto cara.. e mi terrò per me tutte le considerazioni del caso..
> ma chiedo lo stesso pegno di Xyr.. se ti confidi, ti fidi.. se hai fiducia
> in me, devi avere anche la correttezza morale di starmi a sentire nel
> momento in cui te lo chiederò..”
>
> “Ciò presuppone anche un dover ubbidire a ciò che dirà Consigliere?”
>
> “Non dipende da me, ma è un impegno che ti prendi Rest.. ossia ragionare
> pienamente anche su quello che eventualmente ti dirò, senza preconcetti,
> senza pregiudizi, senza l’assoluta certezza di avere solo te la verità in
> tasca”
>
> “Ormai non so più nulla Consigliere.. non ho più certezza, l’unica cosa
> che mi resta è la mia assoluta fede nei principi del mio popolo.. la logica
> è sempre stato il mio rifugio, l’avvento di questo alieno dentro di me sta
> facendo vacillare le mie certezze.. mi piacerebbe trasformare il mio
> rifugio logico in un bunker inaccessibile in cui nessuno possa entrare.. in
> modo che le decisioni che prendo siano solo le mie e non da altri imposte”
>
> “Suonerò l’interfono di questo bunker, se necessario Rest.. e, se lo farò,
> tu mi ascolterai.. poi prenderai le tue decisioni”
>
> “Uhm.. accetto questo patto, Consigliere. Non posso fare altrimenti”
>
> “Bene allora iniziamo.. non ti chiedo come stai perché sarebbe una domanda
> banale: nessuno dei Vulcaniani a bordo sta bene.. la presenza dell’alieno
> al vostro interno equivale ad un intruso ben all’interno del vostro sistema
> difensivo di controllo delle emozioni”
>
> “Corretto.. non ho più una corazza imperforabile per difendermi.. e ciò
> non va bene”
>
> “Tu temi che la sua presenza dentro di te, oltre che profondamente
> invasiva, rischi di produrre effetti sul tuo scrigno emotivo.. che le tue
> emozioni non possano più essere celate e mantenute segrete, ma diffuse..
> una cosa abituale per molte razze, ma comprendo che ciò sia altamente
> destabilizzante per un Vulcaniano”
>
> “Non puoi comprendere.. è come aver subito una fusione mentale non
> consenziente.. è un’enorme violazione della mia sfera più privata.. del mio
> io più profondo.. è una violenza del mio essere”
>
> “Lo è per tutti noi Rest.. non pensare che per me sia facile.. o che lo
> sia per qualcun altro a bordo.. abbiamo tutti paure, timori, segreti,
> flussi di coscienza che dovrebbero essere solo nostri e non lo sono più.”
>
> “Non è la stessa cosa..”
>
> “Lo so Rest.. diversamente da molti cervelli umanoidi, i ricordi
> traumatici per voi Vulcaniani non hanno solo conseguenze psicologiche, ma
> possono anche averne di fisiche.. ma non credo che il tuo cervello voglia
> lobotomizzarsi per impedirti di ricordare ciò che è stato e causarti una
> risposta emotiva non desiderata.. i libri di psicologia sono pieni di casi
> di Vulcaniani colpiti da eventi traumatici.. c’è chi ha perso addirittura
> il pianeta su cui è nato, o ha perso la moglie adorata, o ha visto perire
> fratelli, genitori e figli. Eppure i loro cervelli non si sono
> lobotomizzati per sopprimere il dolore, lo hanno metabolizzato, lo hanno
> analizzato, ne hanno sepolto i ricordi sotto vari strati di pensiero, in
> modo che l’eventuale ricordo fosse più lieve, evidenziando le positività
> della persona scomparsa e non la dolorosità della perdita”
>
> “Ma avevano il pieno controllo del proprio essere.. potevano decidere come
> utilizzare i propri percorsi di sinapsi.. non avevano il proprio io violato
> da un estraneo.. io non posso sopprimere ciò che stiamo vivendo fingendo
> che non vi sia”
>
> “Anche se, come abbiamo detto prima, l’alieno pare darci marginalità di
> intendere e volere senza influenzarci?”
>
> “Mi ha portato a parlare con te.. non l’avrei mai fatto spontaneamente..”
>
> “Rest menti sapendo di mentire.. prima o poi avresti ceduto.. ben prima
> dell’alieno tu temevi che il rispetto e le attenzioni che tu dimostri per
> Xyr vengano scambiate per quello che probabilmente sono.. ma ti posso
> assicurare che nemmeno lei se n’è accorta. Io sì, ma non ne ho fatto
> parola.. e per tutti gli altri è solo la somiglianza dei vostri tratti
> caratteriali ad accomunarvi e rendervi compatibili”
>
> “Tutti sanno che sono rimasto sul progetto Hope dietro sua richiesta. La
> logica porta a delle conclusioni”
>
> “Logica di cui tu ora dubiti, facendoti pensare che non sia stato tu a
> prendere quella decisione, ma l’alieno”
>
> “Corretto”
>
> “E nel profondo del tuo io.. nel tuo bunker, come l’hai chiamato, ritieni
> che sia sempre e solo merito o colpa dell’alieno? Se fosse così intrusivo,
> ti avrebbe cambiato personalità e modo d’essere al fine di farti sembrare
> più umano e simpatico a tutti.. invece resti sempre il solito rigido ed
> asociale snob”
>
> “Grazie.. lo prendo come elemento degno di riflessione”
>
> “Comunque essendo ciò causa di un enorme sovraccarico emotivo, reso più
> pesante dalla tipicità Vulcaniana di custodire segretamente le emozioni,
> dovremmo studiare un modo per farti sfogare fisicamente.. un programma
> olografico che ti permetta di applicare le arti meditative marziali
> Vulcaniane facendo scorrere la tua rabbia”
>
> “Non sono un Romulano, non ne ho bisogno”
>
> “Sicuro? Potrebbe anche non essere un programma di combattimento, ma di
> addestramento.. mi potresti insegnare qualcosa ed attraverso la
> concentrazione della pratica marziale, potresti alleggerire il carico
> emotivo.. Alternativamente avremmo pur sempre il ballo.. a proposito sai
> realmente ballare?”
>
> “Mi è stato insegnato, facendo parte del seguito di mio padre”
>
> “Molto bene.. attraverso la forza di volontà e la concentrazione
> affronteremo assieme la violenza che tutti noi stiamo subendo, tornerai ad
> avere fiducia nel tuo controllo cosciente della maggior parte dei tuoi
> flussi neurali”
>
> “Niente è bene.. la presenza stessa dell’alieno per me è del tutto
> inaccettabile.. non posso rimuoverne il pensiero visto che dovrò convivervi
> ancora per anni.. prima o poi troverò il modo per impedirgli l’accesso al
> mio cervello.. e ciò sarà causa di mancata guarigione per tutti noi.. ma il
> mio subconscio ha tutto il diritto di difendermi”
>
> “Da qualche parte ho letto, come tu ben saprai, che una delle definizioni
> che molte razze danno del cervello Vulcaniano è grosso modo equivalente ad
> un rompicapo, avvolto da un enigma, ospitato in un cranio.. l’alieno non
> riuscirà mai a comprenderti pienamente o a privarti del tuo vero essere..
> se ne fosse stato capace lo avrebbe già fatto”
>
> “E’ ugualmente come un pugnale piantato nella mia massa celebrale che va a
> destabilizzare ogni mia certezza”
>
> “Lo comprendo, ma è uguale per tutti noi: siamo stati veramente i migliori
> dei nostri corsi? O siamo finiti in questo progetto solo perché contagiati
> dall’alieno? Per me resti uno dei migliori ufficiali tattici mai
> conosciuti, ma tu ti domanderai se sei veramente il meglio del meglio del
> meglio.. beh in questo caso, l’alieno non può che aiutarti.. un po’ di
> modestia serve alle volte”
>
> “E se questa sua presenza in me mi togliesse quelle sicurezza che la mia
> freddezza emotiva, come voi psicologi amate chiamarla, mi garantiva per
> essere il migliore? Le mie decisioni sono ancora tali? Lo erano? Lo
> saranno? O saranno riflessi condizionati da un essere che ci ha
> letteralmente invasi spazzando ogni nostra certezza?”
>
> “Te l’ho detto, è impossibile che l’alieno riesca a risolvere ed aprire lo
> scrigno di un cervello Vulcaniano in tutto e per tutto.. troverai il modo
> di tutelare il tuo io, dovrai rimodellare sinapsi e pensieri logici, alzare
> ed abbassare strati neuronali, comunque tu voglia chiamarla l’attività di
> auto protezione del tuo cervello..”
>
> “Sarà, ma è un problema senza via d’uscita”
>
> “Non è detto, anche il test della Kobayashi Maru è tuttora senza via
> d’uscita.. eppure l’Ammiraglio Kirk riuscì a superarlo”
>
> “Barando”
>
> “No.. trovando una soluzione.. sei una delle menti più brillanti che
> conosco Rest, se smetti di preoccuparti di ciò che è successo, potremmo
> trovare un modo per uscirne..”
>
> “La fai troppo facile Consigliere. Io sono un Vulcaniano costretto ad
> avere dentro di me un essere in grado di avere accesso alle mie emozioni e
> potenzialmente, benché non lo faccia, in grado di prendere possesso anche
> del mio corpo. E ciò per me è intollerabile. Sono bloccato su una nave in
> cui sono salito per inganno e non per meriti. Sono stato convinto a restare
> sfruttando un mio punto debole ossia l’ammirazione per Xyr e dovrei farmi
> andare bene tutto ciò per almeno i prossimi cinque anni? Senza contare che
> dal Comando ci hanno illuso di aver possibilità di scelta, quando non
> l’avevamo”
>
> “Avresti preferito un ordine esecutivo con assegnazione di cinque anni?”
>
> “Se la Flotta Stellare ti manda su una nave, tu ci devi andare, non è che
> puoi scegliere. A noi hanno chiesto cosa volessimo fare.. alcuni hanno
> detto sì, altri no.. ma la domanda di partenza della Lennox è stata solo un
> imbroglio.. quindi sì preferivo un’assegnazione obbligatoria.”
>
> “Su questo concordo con te.. siamo stati presi in giro, ci hanno illuso di
> avere voce in capitolo”
>
> “Ritengo poco plausibile che sia stato un errore di valutazione della
> Lennox, considero che l’intero Comando di Flotta abbia avvalorato la cosa e
> ciò mi priva nei loro confronti di buona parte della mia fiducia”
>
> “Chiunque non direi, non credo che un pasticciaccio come questo sia stato
> molto pubblicizzato, ma sì chiunque abbia dato il nulla osta ha prediletto
> un atteggiamento omissivo, con conseguente costruzione di un muro di
> menzogne che davvero poco hanno a che fare con il principio di
> autodeterminazione personale e dei popoli che la Federazione sbandiera ai
> quattro venti”
>
> “Vedo che sulla questione la pensiamo allo stesso modo, ma le reazioni
> sono differenti.. perché?”
>
> “Perché Rest io sto affrontando la questione, sto mettendo la mia
> intelligenza al servizio di una soluzione.. non credere che ci sia qualcuno
> a bordo che sia esente da questo modus operandi. Rodriguez, Bueller, Xyr..
> tutti stiamo cercando di ragionare su come fare fronte a questa
> intrusione.. mentre la tua mente scientifica, al posto di tentare di
> trovare un modo per uscire dall’impasse, preferisce continuare a sbattere
> contro il muro rappresentato dall’attuale impossibilità di andarsene”
>
> “E’ fonte per me di turbamento emotivo, psicologico, fisico e mi
> destabilizza profondamente”
>
> “Lo so Rest, ma abbiamo tutti bisogno di te.. a partire proprio da te
> stesso.. se perderai la tua peculiarità Vulcaniana, la tua freddezza
> emotiva, la tua capacità logica, attorcigliandoti dietro l’ossessione della
> violenza subita, perderai la tua identità ed avrai scatti di rabbia
> talmente Romulani da farti impazzire.. combatti con me.. combatti con tutti
> noi.. troveremo un modo per uscirne, abbi fiducia”
>
> Prima che Rest potesse rispondere il trillo della porta dell’ufficio
> segnalò l’apertura della stessa..
>
>
>
> *USS Hope – Ponte 3 – Ufficio del Consigliere - 20 aprile 2398, Ore 06.44*
>
> “Lo uccido.. anzi no lo faccio a pezzettini un po’ per volta, così
> percepisce il dolore maggiormente.. anzi ci faccio una proiezione del mio
> Akesh sul suo corpo e gli sminuzzo membro dopo membro tutto ciò che ha
> rotto, fuso o scassato del mio povero gioiellino.. Rossa senti io non
> riesco a dormire.. sono venuta da te nel tuo alloggio, ma hai gente
> sull’uscio, non è che possiamo rilassarci insieme direttamente qui??”
>
> Luna era entrata con un ghigno lussurioso ed al contempo furioso.. doveva
> in qualche modo sfogarsi per ciò che aveva fatto Basta.. la Graahn si era
> rifiutata di sistemarglielo pezzo per pezzo.. e che sarebbe stato mai?
> Anche Melanne era stata tradita da Basta.. lei glielo rompeva ancora un po’
> qua e là, quella lo aggiustava il minimo sindacale e lei ricominciava
> daccapo.
>
> Ma niente.. la doc era stata irremovibile.. non si poteva fare, parlava di
> etica, di professionalità, ma in realtà era talmente incavolata che le
> avrebbe dato una mano a rompere le ossa a Basta e non a metterlo a posto.
>
> Un colpo di tosse maschile fece riprendere Luna dalla sua trance e tirare
> su immediatamente la chiusura sul davanti della sua uniforme.. era pronta
> ad uno scontro di sesso con Caytlin.. chi diavolo c’era a rompere?
>
> Vide prima Rest e poi la Risiana.. il primo impeccabile in uniforme, la
> seconda in abiti da camera per così dire, strabuzzò gli occhi una, due,
> cento volte prima di assumere uno sguardo fra il curioso ed il malandrino
> verso l’amica.
>
> Caytlin sorrise, mentre Rest la incenerì.
>
> Luna fissò con lo stesso sguardo truce il Vulcaniano.. qualunque cosa lei
> avesse interrotto, lui le aveva appena rovinato la giornata, impedendole di
> sfogarsi per la quasi distruzione dell’Akesh.
>
> La sfida di sguardi ebbe termine quando con la coda dell’occhio vide
> Caytlin farle cenno di tornare dopo, allora Luna scrollò le spalle, saluto
> a malapena con un mugugno simile ad un ringhio e se ne andò ricominciando a
> pensare ai mille modi diversi per far male a Basta.
>
>
>
>
> ========================
> Tenente JG Caytlin
> Consigliere
> USS Hope NCC-25122
> ========================
>
>
>
>
> <https://www.avast.com/sig-email?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=emailclient> Mail
> priva di virus. www.avast.com
> <https://www.avast.com/sig-email?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=emailclient>
> <#m_1193766089632723251_DAB4FAD8-2DD7-40BB-A1B8-4E2AA1F9FDF2>
> _______________________________________________
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