[Stml17] [11.02] Quando la logica non basta...

Silvia Bianchini ltcomm.sibi a gmail.com
Dom 11 Nov 2018 01:02:12 CET


Ottimo brano Ilenia!
Wow questo Rest che finalmente esce dal guscio ci piace 😉 anche se è bello
prenderlo in giro per la sua rigidità vulcaniana eheheh

Comunque non preoccupatevi troppo per Luna, ci pensa lei a contattare il
nonno (e dovrà spiegare a sua nonna un sacco di cose...)

La belva feroce si sfogherà... In qualche modo ... 😉


=========================
Tenente JG Catalunya 'Luna' Jones della Casata di 'Klaa
Flight Control Office (CONN)
USS Hope - NCC-25122-A
=========================
"Se hai tutto sotto controllo vuol dire che non stai andando abbastanza
veloce"
______________________________
Private comunicator:  ltcomm.sibi a gmail.com




Il sab 10 nov 2018, 23:51 Ilenia De Battisti <fulmine791 a gmail.com> ha
scritto:

> Salve a tutti,
>
> questo è il mio brano, spero possa piacervi.
>
>
> *****************************************
>
> Brano: 11.02
>
> Titolo: Quando la logica non basta...
>
> Autore: Ten. Cmd. Rest figlio di Retok (Ilenia)
>
> *****************************************
>
>
>
> USS Hope - AlloggQio di Rest
>
> 20/04/2398, Ore 07:36
>
> Era nuovamente nella pace del proprio alloggio, aveva passato così tanto
> tempo nel vano tentativo di meditare che quasi tutte le sue candele erano
> consumate per i tre quarti; si era ripromesso di replicarne di nuove ma in
> quel momento aveva altre priorità. Accese quanto gli restava delle due
> candele posizionate sul basso tavolino e si inginocchiò chiudendo gli occhi.
>
> *Il mare è in tempesta..*
>
> Nella sua mente Rest vide i propri dubbi prendere la forma del consueto
> mare in tempesta, era un sistema di meditazione che gli era stato insegnato
> fin da bambino: visualizzare i problemi attraverso l’evocazione di
> un'immagine li estraniava dal contesto, permetteva al soggetto di
> controllare e reprimere i vari riflessi emotivi con la semplice
> concentrazione, o almeno questa era la teoria. Di solito a Rest sarebbe
> bastato solo questo, ma questa situazione non era assolutamente comune.
>
> *Il mare è in tempesta, ma io ho il controllo.. io posso controllare il
> mare.. io ne ho il totale controllo*
>
> Nella sua mente il mare che aveva visualizzato avrebbe dovuto calmarsi a
> poco a poco, ma nulla sembrava avere effetto sulle gigantesche onde che
> continuavano ad infrangersi senza controllo. I suoi dubbi e quel lato
> emozionale che tentava così faticosamente di reprimere non sembravano avere
> intenzione di acquietarsi, la situazione che si era creata sulla nave era
> qualcosa che andava ben oltre alle sue capacità di tolleranza; si sentiva
> già abbastanza provato sul piano emotivo per quanto aveva vissuto a partire
> dalla missione su Kaferia, ma dover accettare un intruso indesiderato nella
> propria mente era veramente troppo.
>
> Scosse il capo per cercare di svuotare la mente, quando dentro di sè sentì
> nuovamente la voce di Caytlin *..combatti con me.. combatti con tutti noi..
> troveremo un modo per uscirne, abbi fiducia*.
>
> La fiducia è un concetto che può ricondursi ad un atteggiamento verso
> altri o verso sé stessi utile per autogenerare un sentimento di sicurezza e
> tranquillità, ma si tratta di qualcosa poco praticabile per un vulcaniano:
> la fiducia ha come presupposto di valutare in modo positivo i fatti, le
> circostanze, e le relazioni in cui si trova il soggetto per auto indurgli
> la convinzione che vi possa essere una soluzione, ma le capacità di analisi
> critica dei vulcaniani si basano sulla pura logica, senza richiami
> emotivi.  Eppure quelle parole continuavano a risuonargli nella mente, non
> poteva escludere con assoluta certezza che non vi fosse lo zampino
> dell’alieno, ma nonostante tutto era qualcosa di strano per lui: fin da
> bambino era stato costretto per centinaia di logiche ragioni ad imparare di
> trovare le soluzioni ai propri problemi, ed ora che improvvisamente sentiva
> come la soluzione non sempre debba necessariamente essere individuata dal
> singolo ma dal lavoro del gruppo, gli toglieva un po’ di peso dalle spalle.
>
> Dall’inizio del progetto denominato “Hope 2.0” le cose non erano state
> delle migliori per lui, e fin dalla partenza ebbe la sgradevole sensazione
> di essere stato condotto sulla nave con l’inganno; era stato molto
> difficile perdonare a se stesso di non aver seguito la logica per inseguire
> in una simile situazione il primo ufficiale della nave, cosa che era via
> via peggiorata dopo il finto matrimonio su Kaferia per finire nella grande
> rivelazione. Tuttavia, a poco a poco che la meditazione migliora dovette
> ammettere con se stesso che le cose erano molto cambiate, in primis lui.
> Certo, le battutine che lo avevano seguito per mesi gli avevano fatto
> aprire gli occhi su molte cose, ma gli erano state utili per capire che ciò
> che in parte aveva inseguito per svariato tempo non esisteva più, forse
> addirittura non era mai esisto: guardando a Xyr non riusciva più a vedere
> ciò che lo aveva attratto in accademia e questo era un bene, perchè ora che
> il pensiero della giovane andoriana aveva finalmente lasciato in maniera
> definitiva la sua mente, poteva osservare con maggiore lucidità e freddezza
> la sua situazione nella nave e doveva ammettere con se stesso che,
> tralasciando alcuni spiacevoli inconvenienti, non poteva lamentarsi.
>
> Aveva avuto per molto tempo una costante guerra aperta con Lon, ma dal
> rientro sulla nave la situazione era talmente cambiata che era giunto a
> considerarlo un amico, perfino Rodriguez, sotto tutti i suoi difetti, si
> era mostrato interessato a come si sentisse: qualche sera prima si era
> presentato nel suo alloggio con una bottiglia di liquore consumata per metà
> paventando che quella fosse la risposta a tutti i problemi della nave,
> ovviamente era del tutto illogico pensare che l’abuso di sostanze alcoliche
> entrate nella nave di contrabbando fosse un sistema per migliorare la
> situazione dell’equipaggio, ma nonostante tutto non poteva che apprezzare
> il tentativo.
>
> Con il tempo, conoscendo i colleghi aveva raggiunto la consapevolezza che
> stava lavorando con i migliori diplomati che fossero usciti dal suo anno
> accademico; forse non erano giunti primi nei rispettivi corsi, ma il
> bagaglio di esperienza che avevano già fatto ancor prima di diplomarsi li
> rendeva senza alcun dubbio i migliori, ufficiali eccezionali che con le
> loro peculiarità avevano raggiunto meritatamente il ruolo di ufficiali
> superiori. Poteva dire lo stesso anche di se stesso? I dubbi persistevano
> ma la logica lo portava a dire di si.. quanti cadetti avrebbero avuto il
> sangue freddo mentre la propria nave veniva abbordata e riuscire,
> nonostante tutto, a ideare un piano per recuperare il pieno controllo della
> nave senza alcuna perdita?
>
> Dentro di lui sentiva ancora il peso di una via senza uscita, ma
> improvvisamente il letto aveva una certa attrattiva: Rest guardò per un
> attimo l’ora, mancava ancora qualche ora al suo turno, quindi si cambiò e
> dopo quasi dieci giorni riuscì finalmente a dormire.
>
>
>
> USS Hope - Ufficio tattica / sicurezza
>
> 20/04/2398, Ore 16:01
>
> Rest entrò in ufficio dirigendosi direttamente alla sua scrivania, e
> sebbene non lo desse a vedere era infastidito: era convinto che si sarebbe
> svegliato dopo un paio d’ore di sonno ed invece la stanchezza lo aveva
> sopraffatto facendolo arrivare in ritardo in ufficio. Fece solo un cenno di
> saluto in direzione di Basta e si mise a leggere i rapporti di sezione
> senza parlare.
>
> “Sei in ritardo..” Lon lo stava osservando
>
> “Corretto” Rest dal canto suo non poté che confermare le sue parole
>
> “Non sei mai in ritardo..” lo apostrofò nuovamente Lon osservandolo “Spero
> che tu sia riuscito a dormire” la voce del betazoide aveva una strana
> inclinazione, come se fosse in parte interessato alla salute del collega
>
> Rest sollevò lo sguardo ad osservare l’amico per poi annuire “Corretto..
> ad ogni modo ho provveduto a farmi rapporto al Capitano”
>
> “Non credo che Ferris ne terrà conto” Basta ritornò a guardare il suo
> d-pad leggendo i rapporti
>
> “Anche questo è vero, ma era mio compito farlo: non sarebbe logico pensare
> di poter richiedere l’emanazione di provvedimenti disciplinari verso i
> propri sottoposti se in primis non si rispetta in modo rigoroso e costante
> il regolamento..”
>
> L’entrata di Rodriguez in ufficio sicurezza fece interrompere la
> conversazione “Buongiorno, ho fatto stilare un elenco di materiale che
> vorrei far imbarcare sulla nave una volta giunti sulla Terra. Ve lo porto
> per accelerare i tempi e ottenere il prima possibile l’autorizzazione”
>
> Rest si voltò inarcando il sopracciglio destro “Accelerare le
> autorizzazioni?”
>
> Paulo annuì “Sì, lo sapete bene che le mie richieste devono passare sotto
> la lente di Xyr.. non so come mai ma tende a fidarsi poco delle mie
> richieste, quindi se vede anche la firma di qualche altro ufficiale
> superiore diventa tutto più semplice”
>
> “E perché dovremmo essere proprio noi a firmare?”
>
> “Perché si tratta di un vostro dovere, e quando dico voi intendo in
> particolare il capo della sicurezza!” Rodriguez si voltò ad osservare Lon
> con espressione convinta “L’attuale situazione ha reso tutti molto tesi,
> non credo sia una novità. L’equipaggio ha la necessità di alcuni generi di
> conforto per poter superare la situazione di nervoso accumulato a seguito
> della grande rivelazione o finiranno per poter avere reazioni fuori
> dell’ordinario, magari anche scatti di ira inconsulti..” fece una pausa “E
> a quel punto non diverrebbe un grave problema della sicurezza dover gestire
> la crisi?”
>
> “Tecnicamente si…” si limitò a rispondere Lon ma non fece in tempo ad
> aggiungere altro che Rodriguez tornò alla carica
>
> “Sapevo che avrebbe capito immediatamente!” Paulo mise di fronte al
> betazoide la propria lista “Una firmetta infondo, grazie”
>
> Lon scrutò per un attimo il pad per poi iniziare a sfogliare la lista
> “Peluches ad orsetto, peluches a gattino.. peluches a cagnolino.. stiamo
> per ospitare un asilo nido?”
>
> Paulo osservò con espressione fintamente stupita Basta “Ma scherzi? Non
> hai idea di quanto sia terapeutico avere qualcosa da abbracciare.. e poi
> non è colpa mia, le richieste che mi sono arrivate sono davvero di ogni
> tipo.. fra cui decine e decine di peluches, mica sono pericolosi!”
>
> “Si, ma questa parte scordatela” Lon segnò una parte della lista “Non ti
> daranno mai l’autorizzazione”
>
> “E perchè no? Un animale da compagnia aiuta a diminuire l’ansia e fa
> molta.. beh, compagnia!”
>
> “Perchè sono contrari al regolamento, tenente” la voce di Rest era
> asciutta e priva di inflessioni, come al solito
>
> “Ma andiamo su, pure lei da piccolo avrà avuto un animale domestico, no?”
> lo incalzò Basta
>
> “Non posso negarlo, ho avuto un sehlat”
>
> “Oh.. vede che ci capiamo. Non ho idea di cosa sia un sehlat, ma non mi
> dica che non le piacerebbe averne uno! Tutti amano gli animali da
> compagnia.. lo ammetta!” Paulo osservò Rest sorridendo
>
> Rest arcuò nuovamente il sopracciglio “Il sehlat non è un animale presente
> sul suo pianeta tuttavia, dovendo fare un paragone con animali esistiti su
> Sol III, potremmo definirli similari alle vostre tigri dai denti a
> sciabola.. anche se sotto alcuni punti di vista hanno delle similitudini
> con i vostri orsi” fece una breve pausa “E non ritengo che portare un
> sehlat sulla nave possa essere autorizzato”
>
> Paulo spalancò gli occhi “Una tigre dai denti a sciabola? I genitori
> vulcaniani lasciano i propri figli giocare con delle tigri dai denti a
> sciabola?” rimase per un po’ ad osservare Rest “E se un bambino si
> dimentica di dare da mangiare a Fuffy che succede, diventa la sua cena?”
>
> “Ipotizzando che con il termine Fuffy si stia riferendo ad un fantomatico
> soprannome per un sehlat, posso solo dirle che nessun bambino vulcaniano
> dimenticherebbe mai di dare da mangiare al proprio sehlat”
>
> Rodriguez rimase ancora sorpreso “Sarà ma una belva del genere non la
> vorrei sulla nave..” scosse il capo per poi tornare a fissare Basta “A
> proposito di belva allo stato libero, hai per caso incontrato Luna di
> recente?”
>
> “No, per ora no” la risposta di Basta fu rapida sull’argomento
>
> “Non comprendo la similitudine che hai fatto fra la belva ed il tenente
> Jones” Rest osservò Paulo incrociando le braccia al petto
>
> “Beh.. non è un segreto per nessuno che sia furiosa per il suo akesh è in
> pezzi.. l’ha presa male”
>
> “Beh, quando abbiamo deciso di suffragare il piano di Lon mi avevate
> chiesto se secondo me fosse possibile per la navetta tornare indietro ed io
> avevo già stimato che sarebbe tornata in pezzi, come la definisci tu, con
> una probabilità del 83,45%.. l’importante era la sopravvivenza dei due
> universi e di Lon”
>
> “Già, noi tre lo sapevamo.. lei no e, beh, diciamo che non la sta
> prendendo benissimo”
>
> “Irrilevante” la voce di Rest, sempre estremamente distaccata e atona
> sembrò leggermente infastidita “Le esigenze dei molti verranno sempre prima
> delle esigenze dei pochi. Nel nostro caso, l’esigenza del tenente Jones di
> preservare l’integrità strutturale della navetta ricevuta in dono dal nonno
> è qualcosa di infinitamente più piccolo della somma dell’esigenza di tutti
> gli esseri viventi dei due universi di sopravvivere.. sarebbe stato
> assolutamente illogico cercare di preservare un mezzo di trasporto, fra
> l’altro sostituibile, e lasciare che i due universi andassero ad
> annichilirsi l’uno sull’altro”
>
> Paulo osservò Rest “Non tutti si basano solo sulla logica, per Luna quella
> navetta ha un valore affettivo.. tanto che stavo pensando di provare a
> contattare direttamente suo nonno e vedere se ci manda un altro akesh, non
> credo che glielo rifiuterebbe alla nipotina, no?”  quindi tornò su Basta
> “Allora, me la firmi la lista?”
>
>
>
> USS Hope - Bar della nave
>
> 20/04/2398, Ore 18:56
>
> Bueller era seduto ad uno dei tavolini ed ascoltava distrattamente la
> musica che veniva suonata da alcuni membri dell’equipaggio; stava
> rileggendo alcuni rapporti con espressione un po’ accigliata, del tutto
> assorto nel proprio lavoro.
>
> “Oggi rimani in disparte?”
>
> La voce di Strauss fece voltare Ferris si scatto “Salve..” scosse il capo
> “Stavo leggendo alcuni rapporti ma avevo voglia di uscire dall’ufficio.
> Bella questa melodia, non mi sembra di averla mai sentita nel bar”
>
> “La maggior parte del tempo i membri dell’equipaggio la passano lavorando,
> ma ora che stiamo semplicemente tornando sulla Terra hanno più tempo
> libero.. e devo dire che alcuni di loro sono davvero bravi a suonare”
>
> Bueller annuì convinto “Si, lo penso anche io..”
>
> Strauss sorrise mettendo davanti al giovane capitano un bicchiere con del
> liquido iridescente all’interno “Provi questo.. nuova ricetta, vedrai che
> ti piacerà” detto questo tornò verso il bancone
>
> Bueller rimase per svariati secondi a guardare quel liquido dallo strano
> colore per poi sorseggiarne un sorso.
>
> “Capitano, tenente Rest a rapporto..” la voce di Rest era atona ma si
> guardò attorno inarcando il sopracciglio “Credevo mi avrebbe convocato in
> ufficio”
>
> Ferris appoggiò nuovamente il bicchiere sul tavolo “Si tratta solo di un
> luogo, ho ricevuto il suo rapporto contro se stesso.. condotta disdicevole
> da parte di un ufficiale superiore per aver mancato all’adempimento dei
> propri doveri?”
>
> Rest annuì convinto “La privazione prolungata del sonno ha provocato un
> sovraffaticamento che non mi ha permesso di autoregolare in modo efficiente
> il mio risveglio”
>
> “Ti sei svegliato tardi Rest, capita.. da quanto non dormivi?” lo sguardo
> di Bueller si posò su Rest mentre cercò di portare la conversazione in un
> tono meno formale
>
> “Complessivamente dieci notti, ma non ritengo sia una giustificazione”
>
> “Lo è per me..” il capitano eliminò il rapporto “Io preferisco un
> ufficiale in ritardo al turno piuttosto di uno collassato sul pavimento per
> troppa stanchezza” Ferris lo osservò sorpreso “Dieci notti? Spera che non
> lo scopra Melanne o sarai il prossimo ufficiale ad avere la sua paternale”
>
> “Sono perfettamente in salute, l’ausilio medico non è necessario”
>
> “Mm.. sei perfettamente in forma, da quello che vedo sei come sempre.. e
> non dormi per dieci notti di seguito senza un motivo? Ammettilo, non è
> logico..”
>
> Rest si mise ad osservare Ferris irrigidendosi un po’ alla sua domanda
> “L’assenza dello stimolo al sonno non ha a che fare con problematiche di
> natura medica”
>
> Bueller annuì bevendo qualche sorso ancora della strana bevanda per poi
> osservarla “Questo intruglio è strano.. prima è dolce, poi acidulo.. poi
> sembra salato.. bah” quindi tornò nuovamente su Rest “Hai preso in
> considerazione la possibilità che il problema non sia la grande rivelazione
> ma l’atteggiamento che  si ha di fronte al problema?”
>
> “Non comprendo la domanda”
>
> “Rest, sei un grande ufficiale.. non credo che serva te lo dica io, il
> migliore ufficiale tattico che potessi aspettarmi ma devi imparare a
> staccare la spina..” Ferris lo osservò “Non siamo solo l’uniforme che
> indossiamo, siamo decisamente di più! Ad esempio, che hobby hai? Cosa fai
> nel tuo tempo libero?”
>
> “Esercizi di meditazione per lo più, ma a volte approfitto del tempo per
> studiare e rielaborare le tattiche d’attacco e di difesa utilizzate nelle
> maggiori battaglie navali dell’ultimo secolo.. si tratta di un modo utile
> per ampliare le mie conoscenze”
>
> “Ma si tratta sempre di lavoro, Rest.. devi trovare qualcosa di
> completamente staccato da tutto o vedrai battaglie navali anche in sogno!”
> Bueller si massaggiò il collo “Sai cosa ti sarebbe utile, trovarti
> un’amica.. sarebbe un ottimo modo per staccare da tutto.. ad esempio quella
> sventola vulcaniana che sta suonando la lira vulcaniana giusto ora, non
> credi che potresti conoscerla? Parlarci..” Bueller lo osservò bevendo un
> altro sorso del suo strano drink  “Andiamo, ogni tanto esci da
> quell’alloggio!”
>
> Rest osservò Bueller ascoltandolo sino in fine e solo allora prese la
> parola “Ci tengo a dirle che anche il consigliere ritiene che sia utile
> avere ogni settimana qualche ora dedicata a delle attività ricreative, per
> questo ho prenotato la sala ologrammi per ballare il valzer con lei..”
> quindi si voltò ad osservare la giovane musicista “Per quanto riguarda il
> guardiamarina T’Fan, suona la lira dall’età di sette anni.. ha imparato a
> suonare lo stesso strumento che rese una famosa musicista sua madre, ma
> nonostante tutto ha deciso di seguire le orme paterne diventando una
> scienziata. So perfettamente chi lei sia.. è la mia promessa. E ritengo che
> lei abbia ragione, forse scambiare qualche parola con un altro vulcaniano
> come me non è una cattiva idea” Rest si accomiatò da Ferris raggiungendo la
> giovane ed uscì con lei dal bar
>
> Ferris per tutto il tempo in cui Rest parlava rimase con un’espressione
> tra lo sconcertato e l’allibito disegnato sul volto, fino a seguire con lo
> sguardo  il proprio tattico mentre se ne usciva dal bar in compagnia della
> giovane musicista “Rest balla il valzer con Caytlin.. e adesso se n'è
> appena andato dal bar con una sventola..” rimase per svariati secondi ad
> osservare l’uscita per poi riprendere in mano il bicchiere dallo strano
> drink e girarsi verso il barman “Ehm, mi scusi.. ma esattamente che ci ha
> messo dentro questo drink???”
>
>
> _______________________________________________
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