[Stml17] [Xyr del Clan Clos - 11.07] Al di là dello squarcio
Massimo Gallo
keranydd a gmail.com
Mar 25 Set 2018 09:58:44 CEST
Finalmente l'ho finito.
Spero di aver chiuso qualche sottotrama aperta e di aver messo un po' di
carne al fuoco per indirizzare la storia.
Ho usato anche delle parti di due email scambiate tra Vanessa e Silvia che
mi avevano fatto sorridere.
Erano talmente perfette per la storia che ho deciso di riportarle quasi
pari pari.
Per il resto spero vi piaccia.
Ciao
Massimo
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USS Hope – Hangar Navette 1 - 10/04/2397, Ore 12:32
Bueller saltò fuori dall’Akesh come un fulmine.
A ruota gli altri membri dell’equipaggio si fecero strada per seguirlo.
Xyr stava maneggiando con cura la camera di contenimento e si diresse, come
concordato precedentemente con il capitano, verso la sezione scientifica.
“Xyr a Tucci.”
Nessuna risposta.
“Xyr a Tucci!”
=^=Doohan a Xyr. Ehm... Comandante? Sono Doohan.=^=
“Doohan? Tucci sta bene?”
=^=Dipende.... direi che in questo momento stiamo cercando di estrarlo da
un tubo di Jeffries dove è caduto.=^=
Xyr guardò Luna accanto a sè. Il timoniere sollevò le spalle come per
confermare che anche lei non stava capendo.
“Ho quasi paura di chiederle una spiegazione.”
=^=Ecco.... Il signor Tucci era qui con me in sala macchine. Stava
lavorando su una teoria sullo squarcio e mi sono distratto un attimo. L’ho
perso di vista solo un secondo, davvero. Giusto il tempo di leggere un dato
sullo schermo del motore a curvatura. Non so come sia riuscito a finire in
quel tubo di Jeffries.=^=
L’andoriana sospirò.
“Xyr a sala teletrasporto 2.”
=^=Mi dica Comandante.=^=
“Agganciate il Tenente Tucci in sala macchine e teletrasportatelo d’urgenza
nel suo ufficio.”
=^=Sala teletrasporto, ricevuto.=^=
Graahn sorrise divertita.
“Vengo con lei Xyr, giusto per assicurarmi che Tucci non abbia subito
grossi danni nella caduta.”
“Dottoressa, credo debba assicurarsi che Tucci non subisca troppi danni dal
prossimo incontro con la mia mogliettina. Sa, ha un caratterino mica facile
il nostro Primo Ufficiale.”
Luna strizzò l’occhio a Melanne prima di correre dietro a Bueller, Basta e
Rest.
USS Hope – Plancia - 10/04/2397, Ore 12:40
Bueller entrò in plancia giusto in tempo per vedere sullo schermo
principale una torre di luce provenire dal pianeta.
Treuliad III fu in breve tempo avvolto da energie multiversali che ne
modificavano l’aspetto.
La Hope era ancora maledettamente vicina al pianeta.
Caytlin si alzò lasciando la poltrona al suo capitano.
“Situazione?”
“Il D’Deridex è entrato in curvatura all’interno della zona dove la
curvatura sembra impossibile..... almeno a sentire quello che mi stanno
dicendo.”
Ferris osservò stupito per un istante il suo Consigliere.
Caytlin sorrise in modo disarmante poi riprese a parlare.
“I manuali di astrometria, teorie del multiverso, dello spazio
accartocciato e altro, si trovano usati evidenziati e con le risposte
giuste già segnate? Oppure una versione illustrata per bambini?”
Luna, che nel frattempo aveva ripreso la sua postazione al timone, si voltò
verso la risiana.
"Dolcissima Caytlin... Non fossi una donna sposata avrei fatto le orine
piccole a spiegarti i segreti di astrometria e viaggi a curvatura, ma... A
parte gli scherzi c’è poco da dire. Quando c'è uno strappo del subspazio
non si può creare una bolla gravitazionale di curvatura e quindi non si può
viaggiare a velocità superiori alla luce. Nel sistema non si può viaggiare
a curvatura perché in tempi antichi avevano fatto esperimenti multiversali.
Tucci potrà spiegarti meglio, sempre se non l’ha già fatto con parole sue,
che non si può viaggiare perché appena si prova a creare la bolla di
curvatura una forza di pari energia si crea come un mezzo elastico, un muro
di gomma in pratica. Ora credo siamo tutti stupiti perché i coloni devono
avere un qualche tipo di tecnologia che permette di sfruttare l'energia
multiversale per viaggiare a curvatura. Aggiungerei probabilmente
sfruttando il subspazio di altri universi paralleli. Spero di averti
aiutata.”
Caytlin sorrise confusa.
=^=Xyr a plancia.=^=
“Mi dica Numero Uno.”
=^=La camera di contenimento è stabile. Tucci suggerisce solo di evitare
gli scossoni.=^=
“Certo.... come no.... facilissimo.... Sta per esplodere un altro pianeta e
noi siamo ancora qui nel raggio d’azione dell’esplosione e ci muoviamo a
velocità di impulso. Ricordo anche che al timone c’è Luna, famosa per la
sua guida tranquilla. Comunque grazie Comandante, riunione in sala tattica
fra 30 minuti.”
Bueller si appoggiò stanco allo schienale della sua poltrona.
Il pianeta di fronte a loro stava collassando. Dalle informazioni che
arrivavano al display della sua poltrona sul pianeta non c’era più traccia
di vita. Chissà se i sensori però erano attendibili con tutte queste
interferenze.
Una luce più forte richiamò la sua attenzione allo schermo principale.
Alzò gli occhi giusto in tempo per vedere Treuliad III illuminarsi mentre
la Hope entrava in curvatura.
USS Hope – Sala tattica - 10/04/2397, Ore 13:15
“La matrice isotachionica rilasciata dal D’Deridex correlata con il teorema
di Fertad, se applicata alla geometria di Lobachevski ci porterebbe a
identificare in modo chiaro....”
“Tucci, ce lo ripeta lentamente per cortesia. Di nuovo. Questa volta con
parole più semplici.”
L’umano osservò Basta e poi Doohan. Era al suo terzo tentativo di spiegare
il suo pensiero a Bueller e Xyr.
Riprese a parlare quasi depresso.
“Ma è geometrodinamica di base! La gravità intesa come effetto della
curvatura dello spazio-tempo! Se applichiamo le costanti che possono
provenire dal terzo teorema di Minkowski, siamo di sicuro in grado di
individuare un percorso nella bolla di curvatura....”
“Tucci. Più semplice.”
L’Ufficiale scientifico fu quasi preso da un attacco di ansia alle parole
dell’andoriana.
“Sto parlando di curvatura. La traccia di curvatura! Due masse si
attraggono per effetto della curvatura dello spazio. Si muovono una verso
l’altra percorrendo le geodetiche. È un dato che possiamo calcolare.”
Xyr si sistemò meglio allo schienale, appoggiò i gomiti sui braccioli della
poltrona, unì le punte delle dita davanti a sè e osservò Tucci.
“Più semplice...”
Bueller stava guardando fisso Xyr dall’inizio della conversazione con
Tucci. Aveva pensato di intervenire, ma l’andoriana l’aveva zittito con un
eloquente sguardo.
Tucci era sul punto di svenire. Il silenzio nella stanza si era fatto
pesante.
Con un ultimo sospiro proferì una frase quasi di resa.
“Posso seguire il D’Deridex perchè hanno una scia che proviene da un’altra
dimensione. Basta riprogrammare i sensori.”
“Grazie signor Tucci. Può mettersi immediatamente all’opera. Anzi, avrebbe
potuto farlo già diversi minuti fa e non perdere tempo nello spiegare
qualcosa che la maggior parte di noi non capirà mai.”
Tucci si rilassò quasi spossato sulla sedia e si sistemò più comodo. Le
spine che sembravano essere spuntate da sotto la poltrona e che gli avevano
impedito di stare seduto composto erano improvvisamente sparite.
Prese a guardare il suo PADD con la solita aria sperduta.
Nessuno nella stanza aveva ricominciato a parlare.
Xyr si alzò lentamente dalla sua poltrona e si appoggiò al tavolo braccia
conserte vicino a Tucci.
La sua voce si rivelò decisamente dolce e suadente.
“Signor Tucci... le chiedo scusa per il disturbo che sto arrecando ai suoi
pensieri, ma mi sembra di aver usato il termine *immediatamente* qualche
istante fa. Sono profondamente sicura che il significato andoriano del
termine sia equivalente a quello terrestre. Me lo può confermare?”
Tucci la guardò confuso.
“Beh, indica di eseguire qualcosa in modo istantaneo, senza indugi, subito.
Comandante? Non ne era a conoscen.... oh....”
Edison scattò in piedi e corse verso l’uscita. La porta non si aprì
totalmente e ci sbattè contro con una spalla, ma riuscì lo stesso a passare
e sparì fuori dalla sala tattica.
Bueller tossicchiò.
“Bene, sembra siamo in grado di seguire finalmente quella nave. Luna,
motori a massima curvatura appena Tucci ci darà le coordinate. Mantieni le
distanze una volta raggiunti. Non voglio rischiare un altro strappo nel
continuum spazio temporale... o quello che è. Rest, Basta, trovate un modo
sicuro di prelevare la camera di contenimento da quella nave e di portarla
sulla Hope in modo sicuro.”
Luna scattò fuori dalla stanza.
Basta si voltò verso Rest il cui sguardo era fisso su Bueller.
“48,4% di probabilità che le nostre attuali risorse siano insufficienti per
ingaggiare il D’Deridex con un’azione di forza. 36,8% di riuscita di un
piano di teletrasporto sicuro della camera di contenimento durante un
combattimento. 83,2% di una rottura della camera stessa una volta portata
eventualmente a bordo senza un adeguato sostegno tecnico assente
attualmente a bordo. La camera che abbiamo riportato dalla colonia sta
occupando il 73% delle energie necessarie alla Hope per poter svolgere le
proprie normali attività. Siamo al limite.”
Xyr prese un PADD poggiato sul tavolo della riunione e digitò un paio di
comandi. Poi lo passò a Rodriguez.
Il Capo Operazioni lesse la lista.... e cominciò leggermente a sudare.
“Ehm.... Posso spiegare quasi tutto. Insomma, non proprio quasi tutto. Una
buona parte. Una buona piccola parte.”
Poi scese in dettaglio nella lista.
“Forse solo una piccolissima parte....”
L’andoriana si sistemò l’uniforme.
“Signor Rest, signor Basta, sono convinta il signor Rodriguez abbia i mezzi
per fare salire notevolmente quelle percentuali a nostro favore. Dico bene
Paulo?”
Rodriguez scattò in piedi.
“Basta, Rest, amici miei, sarò felicissimo di aiutarvi in questo gravoso
compito. Prego, andiamo nel mio ufficio.”
Uscendo dalla porta Rodriguez fece un sorriso enorme in direzione del Primo
Ufficiale.
Bueller sorrise a Xyr.
“Di che lista parlate?”
“Ipotizzo sia solo la punta del cosiddetto iceberg. È una lista di quello
che sono riuscita a scoprire Rodriguez abbia nascosto in modo, diciamo,
silenzioso sulla Hope. Alcune di quelle tecnologie sono illegali in almeno
40 settori. Sono abbastanza sicura riuscirà a estrarre dal cilindro
qualcosa che ci darà un vantaggio tattico non indifferente.”
“Quel ragazzo finirà davanti una Corte Marziale, vero?”
Xyr non rispose.
D’Deridex Tokol - 10/04/2397, Ore 15:25
Tre figure incappucciate erano inginocchiate davanti ad un braciere spento.
Una quarta figura dai capelli viola si avvicinò portando con sè una camera
di contenimento.
Con un inchino la posò su un supporto bronzeo.
Pochi istanti e il supporto cominciò ad illuminarsi.
Man mano la luce avvolse la camera di contenimento e uno squarcio nella
realtà si aprì davanti alle quattro figure.
“In principio c’era solo Brom... In principio c’era solo Brom... In
principio c’era solo Brom... In principio c’era solo Brom...”
Le quattro figure cominciarono a ripetere la frase come un mantra.
Pochi istanti e tre cerchi di fuoco intrecciati tra loro uscirono dallo
squarcio.
“*Quando potremo finalmente riportare la luce fra di voi?*”
La voce era molto profonda e sembrava inondare tutta la stanza.
Le quattro figure si prostrarono ai piedi dei cerchi di fuoco.
“Sommo Creatore.... la tua luce ci permea e ci esalta. Bentornato alla
nostra presenza. Il nostro piano per riportarti completamente tra noi ha
subito un’interruzione inaspettata. Non temere comunque. Abbiamo ancora
tempo perchè l’allineamento delle realtà abbia luogo. Padroneggiamo
finalmente la tecnologia per ricreare un passaggio stabile e liberare la
tua essenza dalla prigione in cui l’umanità ti ha relegato.”
“*Dovete fare presto... La mia schiera di illuminati guerrieri attende di
entrare in questa realtà da troppo tempo ormai. Dobbiamo purificare
l’universo prima che sia troppo tardi.*”
Una quinta figura nell’ombra puntava nel frattempo un tricorder verso lo
squarcio.
Il nascondiglio in cui si era nascosta permetteva di ascoltare, ma di non
essere vista.
La sua missione era troppo importante. Non c’era possibilità di errore. Le
immagini che stava raccogliendo con il tricorder dovevano essere inviate
immediatamente alla Flotta Stellare.
USS Hope – Sala tattica - 10/04/2397, Ore 22:20
La Hope stava procedendo a curvatura 4 da ormai troppe ore.
Tucci aveva settato i sensori per seguire la scia transdimensionale
lasciata dal D’Deridex.
Secondo Doohan quei motori erano decisamente stati creati con una traccia
non di questo universo. Ora che sapevano cosa cercare, Tucci aveva
modificato i sensori per seguirli.
L’unico problema era che dovevano procedere a velocità contenuta per non
perdere il segnale e ad intervalli regolari dovevano anche uscire dalla
curvatura per ricalibrare la ricerca.
Questo stava facendo innervosire Bueller sopra ogni ragione. Stavano
perdendo tempo. A questo ritmo quella nave avrebbe potuto essere ovunque e
avrebbe potuto usare l’ultima camera di contenimento per distruggere un
pianeta questa volta abitato.
Non aveva ancora staccato ed era rimasto in plancia a discutere con tutti
per essere pronto non appena la Hope li avesse individuati e raggiunti.
Basta e Rest si erano dati un gran da fare in queste ore.
Rodriguez era misteriosamente riuscito a trovare un paio di gadget che
avevano aumentato le percentuali di Rest sulla riuscita di qualsiasi piano
attorno al 90%.
Paulo era una risorsa fondamentale per la Hope e Ferris aveva spesso chiuso
un occhio, a volte anche tutti e due di fronte ad alcune... definiamole...
mancanze da parte del Capo Ops.
Xyr si era invece dimostrata caparbia nel volerlo incriminare a tutti i
costi. Non era però chiaro cosa avesse in mente questa volta l’andoriana.
Aveva fatto notare a Paulo che lo teneva sotto controllo, che aveva una
lista di quello che non doveva essere a bordo, ma l’aveva lasciato uscire
dalla stanza senza ulteriori commenti.
Era meglio sentirla sbraitare dietro a regolamenti vari. Questo misterioso
silenzio poteva essere pericoloso e Ferris non voleva davvero finire in
mezzo tra Xyr, Rodriguez e una Corte Marziale.
L’aveva già messa ai ferri corti quando volontariamente aveva disobbedito
agli ordini dell’ammiraglio Lennox.
Ora quest’ulteriore strappo ai suoi amati codici di condotta.
Ferris si stiracchiò, passò il controllo della Plancia con un cenno del
capo al suo sostituto per il turno notturno e entrò nel turbolift.
“Computer, dove si trova il Tenente Xyr in questo momento?”
=^=Il Tenente Xyr si trova al Bar di Prora.=^=
“Computer, ponte 3.”
USS Hope – Bar di Prora - 10/04/2397, Ore 22:30
La musica accarezzava dolcemente i tavoli del bar.
Le conversazioni tra i membri dell’equipaggio mantenevano un volume
sussurrato. Molti non parlavano nemmeno e ascoltavano soltanto le note che
uscivano dallo strumento.
Luna, Melanne e Caytlin stavano sorseggiando dai loro bicchieri. Mentre la
risiana e la terrestre mantenevano la loro solita postura composta, Luna
era seduta sulla sedia al contrario con la pancia appoggiata allo schienale.
La porta del bar si aprì lasciando entrare Bueller che vedendole si
avvicinò al tavolo.
“Buonasera. È una riunione per sole donne o posso unirmi a voi?”
Caytlin gli fece cenno di prendere una sedia.
“Non riesci a dormire nemmeno tu?”
“Naaa. Sono troppo agitato per questa ricerca. Stiamo cercando un ago in un
pagliaio e ci stiamo mettendo troppo tempo a trovarlo. Questa storia mi
piace sempre meno.”
“Hai ragione. Tutto l’equipaggio sembra molto teso. Di solito affrontiamo
le missioni con più spensieratezza, ma questa volta forse siamo di fronte a
qualcosa di davvero più grande di noi.”
“Mah, siamo la Hope, ci infiliamo in ogni possibile guaio, ma ne usciamo
sempre vincitori. Due domande. Cos’è questa musica così triste che stiamo
ascoltando e hai visto Xyr?”
Luna si voltò verso Ferris.
“Domanda 1 e domanda 2 portano alla stessa risposta. Verso quella grossa
finestra che ci permette di vedere lo spazio fuori dalla Hope, là in fondo
alla sala.”
Bueller seguì le indicazioni di Luna e lo sguardò caddè su una donna dai
capelli bianchi intenta a suonare uno strumento a corda.
“Xyr?”
“Esatto. Ho una mogliettina multitasking. Sopporta te sulla nave, la
gestisce nonostante le tue continue interferenze e sa anche suonare. Da
sposare. Anzi no, già fatto. Te l’ho proprio soffiata sotto il naso.”
Bueller alzò gli occhi al cielo.
Xyr nel frattempo terminò il riff del blues andoriano che stava suonando.
Un applauso partì da dietro il bancone del bar, seguito man mano da altri
sempre più numerosi.
Strauss aveva apprezzato notevolmente la performance.
L’andoriana sembrò sorpresa, si inchinò leggermente e lasciò la stanza.
Luna poggiò il bicchiere sul tavolo.
“Questa storia del matrimonio comunque non la sta rilassando, anzi.
Peccato.”
Caytlin bevve un sorso del suo thè poi guardò attentamente Luna.
“Le donne Andoriane godono di una posizione paritaria con gli uomini, sia
nella vita sociale che in quella militare. Lo sapevi che la loro cultura
gli permette di iniziare una relazione intima assalendo letteralmente il
maschio di turno?”
Luna si appoggiò curiosa sul tavolo.
“Fiuuu Caytlin, questa mi è nuova, ma il discorso si sta facendo
interessante.”
“Ammetto che potrebbe davvero essere interessante, però c’è un’altra cosa
che dovresti sapere. Magari potrebbe aiutarti a capire la sua situazione.”
Melanne guardò incuriosita Caytlin.
“Beh, un po’ di gossip non potrà certo ucciderci.”
Anche Bueller si avvicinò maggiormente a Caytlin per sentire meglio.
“Un matrimonio andoriano, a meno di particolari eccezioni, ha bisogno di un
gruppo di quattro persone che vengono unite sotto lo stesso nome, il *keth*,
come se fossero membri di un clan.”
Fu il turno di Bueller di fischiare.
“Fiuu. Ecco perchè è tanto stressata da questo matrimonio. Si sente
incompleta.”
Luna abbassò pensierosa lo sguardo verso il suo bicchiere.
“Scusatemi. Devo proprio andare.”
Senza aspettare una risposta si alzò e corse fuori dalla stanza.
Bueller la guardò perplesso mentre Caytlin e Melanne si scambiarono uno
sguardo complice e fecero un cin cin coi loro bicchieri.
Bueller assunse una posizione sulla sedia cercando di sembrare seducente.
“Consigliere, ritengo sia mio personale dovere aiutare l’equipaggio in
questi contesti personali. Voglio lei sappia che sono totalmente
disponibile a partecipare alla creazione di un keth di quattro persone se
lei accetta di esserne parte.”
Melanne e Caytlin si guardarono, poi posarono i bicchieri sul tavolo e si
alzarono indispettite per poi allontanarsi.
“Uomini.”
USS Hope – Alloggi ufficiali - 10/04/2397, Ore 23:40
Il campanello della porta suonò un paio di volte.
Xyr si alzò dal letto dove stava cercando inutilmente di prendere sonno.
Si avvicinò alla porta che si aprì con il tipico sibilo.
Luna era in piedi davanti all’entrata.
Xyr sospirò quasi annoiata.
“Che c’è adesso?”
Il timoniere sorrise e sporse all’andoriana un PADD.
“Con i gentili omaggi di Rodriguez.”
Xyr cominciò a leggerlo curiosa mentre Luna proseguì.
“Rodriguez, per il potere conferitogli delle sue funzioni di alto
officiante del culto blablabla eccetera eccetera eccetera, ha annullato
ufficialmente il matrimonio. Niente più luna di miele.”
Xyr era ancora assorta nella lettura.
“Ha anche aggiunto dei riferimenti normativi totalmente inventati.”
Luna sbirciò il PADD.
“Ah sì, questi due punti li ha aggiunti dopo che aveva finito di scrivere
il documento. Magari voleva farti apprezzare meglio il suo sforzo creativo.
Non saprei. Ok, a questo punto direi buonanotte. Ci si vede in plancia.”
Xyr rimase un istante immobile a finire di leggere il documento, poi senza
alzare lo sguardo afferrò Luna per un braccio mentre quest’ultima stava per
andarsene.
La sua voce era ferma. “Perchè?”
Luna la guardò con quel suo sorriso strafottente. Spesso a Xyr aveva
ricordato Bueller. C’era un buon motivo se quei due erano così amici.
“Diciamo che qualcuno mi ha *consigliato* di prestare più attenzione ad
alcune esigenze di coppia.”
“Quindi non siamo più ufficialmente sposate.”
“Lo siamo mai state?”
Xyr cominciò a lasciare la stretta sul braccio di Luna.
Il timoniere fece un occhiolino e si allontanò lentamente girandosi ogni
tanto su se stessa per guardare l’andoriana.
Xyr la seguì finchè non scomparì nel corridoio poi fece un passo indietro e
la porta si chiuse davanti a lei.
USS Hope – Plancia - 11/04/2397, Ore 08:40
Bueller entrò un po’ assonnato in plancia.
“Buongiorno a tutti. Qualche news?”
Rest si alzò dalla postazione di comando per lasciare il posto al suo
capitano.
“Secondo le ultime letture ci stiamo notevolmente avvicinando. A questo
ritmo potremo agganciare il D’Deridex fra 3 ore e 27 minuti salvo
imprevisti.”
“Finalmente!”
“Capitano, c’è un messaggio priorità 1 dal Comando di Flotta che la
attende. È arrivato 43 minuti fa.”
Bueller deglutì leggermente a queste ultime parole di Rest.
“Ooookkkk. Signor Rest, mi sostituisca in plancia ancora per qualche
minuto. Sarò in sala tattica. Leggerò da lì il messaggio.”
Bueller entrò in saletta e si posizionò in piedi di fronte allo schermo. Un
lungo sospiro e il pensiero di una carriera stroncata sul nascere.
“Computer, mostra messaggi Flotta Stellare. Accesso Bueller alfa 5 teta 9.”
Il logo della Flotta Stellare fu sostituito dal viso serio dell’ammiraglio
Lennox.
L’agitazione di Bueller aumentò così come i suoi battiti cardiaci.
=^=Tenente Ferris Bueller. Ho scelto di registrare questo messaggio e di
non contattarla direttamente per evitare di sentire false scuse da parte
sua. Inoltre non ero convinta di come avrei reagito vedendola. Ammetto
questo sia il mio quinto tentativo di registrare questo messaggio. I primi
quattro sono finiti con urla da parte mia e promesse di spedirla su pianeti
disabitati lontani da qualsiasi rotta commerciale. Spero questa volta vada
meglio. Le comunico comunque che davvero questa storia non finirà qui.
Tornando alla ragione per cui l’ho contattata, alla fine di questo
messaggio troverà un video che è giunto in Ammiragliato poche ore fa. Non
sappiamo da chi e da dove ma gli esperti lo reputano attendibile. La Hope è
per qualche strano motivo l’unica nave al momento in una posizione di
favore per cercare di fermare quello che sta succedendo. Altre navi sono
incaricate di intervenire dove si è creata la spaccatura nel multiverso e
per ora non potranno aiutarvi. Non perderò nemmeno il mio prezioso tempo
cercando di ordinarvi di tornare. Guardi attentamente il video e agisca di
conseguenza. Fine messaggio.”
Bueller si sedette sfinito sulla sedia.
“Computer, riprodurre video allegato.”
L’immagine sullo schermo cambiò e quattro figure incappucciate comparvero
riprese di schiena.
Erano nell’atto di inginocchiarsi al cospetto di 3 cerchi di fuoco
fluttuanti davanti ad uno squarcio simile a quello comparso dopo
l’esplosione della prima camera di contenimento.
Bueller osservò attentamente quello che stava succedendo e udì chiaramente
le parole che venivano pronunciate.
La ripresa era chiaramente stata fatta da una postazione nascosta.
Il video proseguì lentamente finchè le riprese si spostarono ad inquadrare
lo squarcio. Man mano lo zoom aumentò e Bueller potè vedere al di là.
Il colorito del suo viso sbiancò.
“Bueller a Xyr....”
=^=Qui Xyr.=^=
“Vieni in sala tattica per favore... Devo mostrarti una cosa...”
Per quanto Bueller fosse sempre sopra le righe e sopra le regole, non aveva
mai usato un approccio così informale se non era sicuro di essere solo con
lei.
Anche la sua voce aveva qualcosa di strano. Sembrava tremante.
=^=Ferris, va tutto bene?=^=
Un lungo silenzio accompagnò la domanda.
“Ho solo.... paura.”
-------------- parte successiva --------------
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