[Stml17] [13.05 – Graahn – Il segreto non più segreto]
Bryn Lwellelyn
bryn.lwellelyn a gmail.com
Mer 10 Apr 2019 12:33:36 CEST
Sì, ci vuole un attimo. Se volete che modifichi qualcosa, lo faccio senza
problemi.
Il mar 9 apr 2019, 22:47 Silvia Bianchini <ltcomm.sibi a gmail.com> ha
scritto:
> Per il ghiaccio bastano poche righe
>
> "Cos'è quella cosa?" Disse Basta guardando la sacca che Melanne teneva
> alla testa
> "Ghiaccio"
> "Ghiaccio? Non c'è niente di meglio?"
> "I rimedi di una volta sono sempre i migliori"
>
> Sui farmaci anche io ho pensato che probabilmente vengono replicati, ma in
> effetti alcuni componenti vengono assemblati dai medici ed è per questo che
> la consegna dei medicinali alle colonie è sempre molto attiva (però
> considera che spesso sono culture cellulari quindi in quanto "vive" non
> replicabili)
> Boh fate vobis
>
> SiBi
>
> ______________________________
> Private comunicator: ltcomm.sibi a gmail.com
>
>
> Il mar 9 apr 2019, 20:13 Bryn Lwellelyn <bryn.lwellelyn a gmail.com> ha
> scritto:
>
>> Mmm.... Però in TNG non fanno altro che andare in giro a portare farmaci
>> alle colonie. È vero che si può sintetizzare tutto ma magari alcuni tipi di
>> molecole richiedono più energia e, anche se lo puoi fare a bordo,
>> preferisci portarteli da casa.
>>
>> Il mar 9 apr 2019, 20:00 Franco Carretti <ferris.bueller a mail.com> ha
>> scritto:
>>
>>> Un buon brano, anche se non sono certo che ci sia una sorta di magazzino
>>> dei farmaci.
>>> Per come la vedo io le medicine vengono sintetizzate sul momento
>>> dopotutto riescono a fare un arrosto perfetto vuoi che non riescono a
>>> riprodurre un medicinale?
>>>
>>> Comunque brava, secondo me questa cosa possiamo anche farla passare per
>>> questa volta
>>>
>>> *Sent:* Monday, April 08, 2019 at 8:54 PM
>>> *From:* "Maddalena" <bryn.lwellelyn a gmail.com>
>>> *To:* "USS Hope" <stml17 a gioco.net>
>>> *Subject:* [Stml17] [13.05 – Graahn – Il segreto non più segreto]
>>> Ecco qui.
>>> Innanzitutto mi scuso dell'attesa. Ho avuto alcuni problemi questa
>>> settimana e mi sono ridotta all'ultimo, motivo per cui, nonostante il tempo
>>> in più non è venuto come volevo.
>>> In ogni caso, ho seguito la mia idea iniziale e spero vi piaccia.
>>>
>>> Maddy
>>>
>>> ---------------------------------------
>>>
>>> *USS Hope – Infermeria - 27/12/2398, Ore 05:28*
>>>
>>>
>>>
>>> L’infermiera Hargrave si stava annoiando.
>>>
>>> I turni di notte erano sempre noiosi, in mancanza di emergenze, ma
>>> quando erano in servizio il dottor Prescott o il dottor Krell si riusciva a
>>> far passare il tempo con una tazza di caffè e quattro chiacchiere.
>>>
>>> Quella notte, invece, c’era solo la dottoressa Graahn in infermeria.
>>> Verso mezzanotte, quando ormai era chiaro che non sarebbe andata a dormire,
>>> aveva chiamato Prescott per dirgli di prendersi la serata libera e
>>> preparasi a sostituirla nel turno successivo, che sarebbe iniziato da lì a
>>> una mezz’ora. Poi si era chiusa in ufficio a lavorare su qualcosa di
>>> apparentemente fondamentale all’esistenza tutta dell’universo e di cui lei
>>> non era a conoscenza.
>>>
>>> In verità alla Hargrave non dispiaceva non averla intorno. Non che non
>>> fosse di compagnia, quando era in vena. Dalla Grande Rivelazione in avanti
>>> le sue capacità sociali sembravano essere grandemente migliorate e, se nel
>>> periodo immediatamente successivo a quella scoperta il personale aveva
>>> nutrito una sorta di giusto terrore nei suoi confronti, la situazione si
>>> era decisamente assestata dopo il loro ritorno sulla Hope. Tuttavia, quando
>>> era presa da un problema non c’era praticamente modo di avere la sua
>>> attenzione. Rispondeva a grugniti o non rispondeva per niente.
>>>
>>> Quindi non le dispiaceva del tutto che se ne stesse chiusa in ufficio,
>>> lasciandola alla sua routine. Che tuttavia era terribilmente noiosa, quella
>>> sera.
>>>
>>> Con un lieve sospiro, poggiò in un angolo la sua tazza di caffè,
>>> solitaria e amara come la vita, e si dedicò all’inventario della farmacia.
>>> In mancanza di altre occupazioni più urgenti, andava fatto ad ogni fine
>>> turno, così che non mancasse nulla per quello successivo. Nel caso fosse
>>> mancato qualcosa, era necessario andarlo a prendere in magazzino.
>>>
>>> La Hargrave passò con meticolosa calma in rassegna l’infinita scorta di
>>> medicinali e attrezzi monouso di varia natura, annotando diligentemente su
>>> un padd ciò che andava sostituito.
>>>
>>> Quando ebbe finito mancava circa un quarto d’ora al momento del cambio
>>> turno. Si raddrizzò, finì in un sorso la tazza di caffè che rimise nel
>>> replicatore e si diresse all’ufficio del medico capo.
>>>
>>> Quandò suonò alla porta, la Graahn la invitò ad entrare.
>>>
>>> Fissava lo schermo del computer con espressione lievemente corrucciata.
>>>
>>>
>>>
>>> “Dottoressa?”
>>>
>>> “Mmm….?”
>>>
>>> “Volevo avvisarla che sto andando in magazzino a prendere le scorte per
>>> la farmacia.”
>>>
>>> “Mmm mmm.”
>>>
>>>
>>>
>>> La trill non alzò gli occhi dallo schermo, ma la Hargrave c’era abituata
>>> e non fece una piega. Col significato dei suoi “mmm” ci avrebbe potuto
>>> riempire un dizionario. Il numero e il tono potevano coprire quasi ogni
>>> sfumatura dell’umanoide capacità di comunicare.
>>>
>>>
>>>
>>> “Non ci metterò molto.”
>>>
>>> “Mmm mmm.”
>>>
>>> “Vuole che prenda anche delle fiale di Aritrax? Non sono proprio finite,
>>> ma ne sono avanzate solo due.”
>>>
>>> “Mmm.”
>>>
>>> “Va bene. Torno subito.”
>>>
>>> E uscì.
>>>
>>>
>>>
>>> *USS Hope – Ufficio capo della sicurezza - Contemporanemante*
>>>
>>>
>>>
>>> Lon chiuse l’ultimo file da esaminare e si appoggiò allo schienale della
>>> poltroncina, strofinandosi gli occhi che gli bruciavano già da qualche
>>> tempo.
>>>
>>> Non era ancora arrivato a nulla di conclusivo e anche questo gli
>>> bruciava ma, dopo aver gettato uno sguardo all’ora, decise che tutto
>>> sommato non gli bruciava abbastanza.
>>>
>>> Non ce la faceva davvero più.
>>>
>>> Se fosse stato sul punto di scoprire qualcosa, naturalmente, avrebbe
>>> tirato avanti per tutto il tempo necessario, ma al momento all’orizzonte
>>> non sembrava che ci fossero progressi significativi e il berazoide dovette
>>> ammettere con se stesso che aveva davvero bisogno di dormire.
>>>
>>> Fu un’ammissione controvoglia, ma le parole avevano iniziato a
>>> confondersi sullo schermo, ormai erano quasi le sei del mattino e sentiva
>>> la necessità di una doccia, di qualche ora di sonno e di farsi un
>>> quadro più chiaro della situazione.
>>>
>>> Con un sospiro, spense il terminale e si alzò, con la mente che ancora
>>> rimuginava sul caso irrisolto.
>>>
>>> Sarebbe andato all’appuntamento con Melanne e poi sarebbe tornato al suo
>>> alloggio. L’indomani probabilmente avrebbero dovuto mettere in atto il
>>> piano del ponte ologrammi e gli Dei sapevano se non sarebbe stato più
>>> facile sbattere tutta la delegazione da qualche parte senza bisogno di
>>> inventarsi simili stratagemmi. Un po’ meno sottile, magari, ma altrettanto
>>> efficace. Gli sarebbe servita tutta la sua pazienza. E non era molta.
>>>
>>> Uno sbadiglio enorme lo colse mentre si stava alzando dalla poltroncina.
>>>
>>> Basta si avviò all’uscita.
>>>
>>>
>>>
>>> *USS Hope – Ufficio medico capo - 27/12/2398, Ore 05:51*
>>>
>>>
>>>
>>> “Hope, ricapitoliamo quello che sappiamo su questa tossina, ok?”
>>>
>>> =^= E’ decisamente letale. =^=
>>>
>>> “Già.”
>>>
>>> =^= Decisamente illegale. =^=
>>>
>>> “Ovviamente.”
>>>
>>> =^= Ad oggi non sono conosciute terapie efficaci nel contrastarne gli
>>> effetti. =^=
>>>
>>> “Il che è abbastanza deprimente.”
>>>
>>> =^= Concordo. Inoltre, agisce con estrema rapidità, perciò anche i
>>> palliativi che hai escogitato sono di difficile somministrazione, oltre che
>>> inutili sul lungo termine. =^=
>>>
>>> “Lo so, è proprio questo il problema.”
>>>
>>> =^= Forse dovresti considerare la questione sotto un altro punto di
>>> vista. =^=
>>>
>>> “Se intendi l’idea di Eddison, non intendo somministrare a nessuno una
>>> neurotossina letale per contrastarne un’altra leggermente più letale. Tanto
>>> più che non so come curare nemmeno l’intossicazione dalla prima.”
>>>
>>> =^= Non era quello che intendevo, anche se l’idea potrebbe farci
>>> guadagnare del tempo, non credi? =^=
>>>
>>> “Sinceramente non sono sicura che…”
>>>
>>>
>>>
>>> Un rumore proveniente dall’infermeria principale la interruppe.
>>>
>>> “Cosa sta facendo Janet? Trasposta un’intera cassa di Aritrax?”
>>>
>>> Senza attendere risposta si alzò e uscì dall’ufficio.
>>>
>>> In infermeria le luci erano tutte accese, come sempre, ma non c’era
>>> nessuno.
>>>
>>> “Janet?”
>>>
>>> La Graahn si guardò intorno un po’ perplessa.
>>>
>>> Quando si voltò per rientrare in ufficio, qualcosa la colpì alla testa.
>>>
>>>
>>>
>>> *USS Hope – Bar - 27/12/2398, Ore 06:12*
>>>
>>>
>>>
>>> Lon sorseggiò lentamente dalla sua tazza e si guardò intorno. Melanne
>>> era in ritardo di una decina di minuti. La cosa sarebbe stata molto strana
>>> se si fosse trattato della vecchia Melanne, ma con quella nuova non sapeva
>>> cosa aspettarsi. E la cosa gli piaceva. Si erano avvicinati, ai tempi
>>> dell’Accademia, perché in qualche modo simili, ma entrambi erano cambiati e
>>> cresciuti nel corso del tempo e questa sua nuova imprevedibilità gliela
>>> rendeva ancora più attraente.
>>>
>>> Se avesse tardato ancora, glielo avrebbe fatto pesare, alla faccia dei
>>> consigli del medico e tutto il resto. Sorrise al pensiero.
>>>
>>> Sorriso che si spense immediatamente quando la sicurezza venne chiamata
>>> in infermeria.
>>>
>>>
>>>
>>> *USS Hope – Infermeria - 27/12/2398, Ore 06:31*
>>>
>>>
>>>
>>> Melanne strappò praticamente di mano il tricorder medico a Prescott e
>>> lesse rapidamente il dispaly,
>>>
>>>
>>>
>>> “Niente trauma cranico, niente commozione cerebrale. Solo un bernoccolo.
>>> Prendo un analgesico e starò benissimo.”
>>>
>>>
>>>
>>> Basta strinse le labbra e gettò un’occhiata all’altro medico, il quale
>>> sollevò gli occhi al cielo, annuì e si riprese il tricorder.
>>>
>>>
>>>
>>> “Sarebbe comunque meglio che si prendesse un po’ di riposo, dottoressa.
>>> E tenga il ghiaccio.”
>>>
>>>
>>>
>>> La Graahn fece segno di sì con la testa, ma si bloccò con una smorfietta
>>> di dolore. Seduta sul bordo del lettino medico, con una borsa di ghiaccio
>>> premuta sulla tempia, sembrava più irritata che spaventata. Basta non
>>> sapeva bene come interpretare le sfumature di arancio guizzanti che si
>>> alternavano al blu. In compenso, lui era fuirioso.
>>>
>>> Quando era arrivato in infermeria, subito dopo la chiamata della
>>> sicurezza, Melanne era già sveglia. A quanto pareva, l’infermiera Hargrave
>>> l’aveva trovata priva di sensi al ritorno dal magazzino. Prescott era
>>> arrivato poco dopo e insieme l’avevano soccorsa, anche se era chiaro che
>>> non si trattava di nulla di grave.
>>>
>>> La sua squadra aveva controllato l’intera infermeria senza trovare
>>> nessuno, mentre lui parlava con Melanne, cercando contemporaneamente di
>>> avere un quadro chiaro dell’accaduto e di placare il feroce impulso di
>>> smembrare il colpevole qualora gli fosse capitato sotto mano. A quel punto
>>> erano arrivati anche Bueller e Xyr.
>>>
>>>
>>>
>>> “Allora, di che si tratta esattamente?” domandò il capitano. Era
>>> chiaramente sollevato che nessuno si fosse ferito in modo grave, ma già
>>> avevano una discreta quantità di grane senza bisogno di un’aggressione.
>>>
>>>
>>>
>>> “L’infermiera Hargrave ed io eravamo sole in infermeria. Lei è andata in
>>> magazzino a prendere delle scorte per la farmacia. Io sono rimasta in
>>> ufficio a lavorare,” recitò meccanicamente Melanne, come se stesse leggendo
>>> da un copione. Bueller immaginò che avesse già ripetuto l’intera storia a
>>> Basta, probabilmente più di una volta. “Ho sentito un rumore, sono uscita.
>>> Non ho visto nessuno.”
>>>
>>> “Ma qualcuno c’era dato che ti hanno dato una botta in testa, giusto?”
>>>
>>> “Beh, di certo non mi ha colpito una tegola.”
>>>
>>> “Una tegola?” domandò Xyr, perplessa.
>>>
>>> “Manca qualcosa?” domandò Bueller.
>>>
>>> “Stanno controllando, ma non vedo cosa dovrebbe mancare.”
>>>
>>> “Se si trattasse dell’amico dell’amico dell’amico di Paulo…”
>>>
>>> “Ha già una neurotossina, ed è abbastanza letale così. Non gli serve
>>> altro.”
>>>
>>> “Questo se partiamo dal presupposto che stesse cercando un’arma,” si
>>> inserì Xyr.
>>>
>>> La Graahn aggrottò le sopracciglia. “Per quale altro motivo sarebbe
>>> venuto in infermeria? Se stesse male, lo cureremmo senza bisogno di
>>> picchiare il prossimo.”
>>>
>>> “Ma se non fosse chi dice di essere, una scansione medica potrebbe
>>> rivelarci qualcosa.”
>>>
>>> “Non vedo come, non c’è modo di distinguere un umano da un membro della
>>> delegazione, a meno che non gli faccia una scansione del DNA. E non è una
>>> cosa che facciamo per un mal di stomaco.”
>>>
>>> “In ogni caso,” cominciò Basta che fino a quel momento era rimasto in
>>> silenzio, “ qualunque sia il motivo per cui è venuto, ha richiesto una
>>> certa preparazione. Ha scelto un momento in cui sapeva ci sarebbe stata una
>>> sola persona in infermeria. E se non avessi sentito quel rumore, magari non
>>> saresti nemmeno uscita dall’ufficio. Aggredirti è stata una mossa di
>>> ripiego.”
>>>
>>> “Che fortuna…”
>>>
>>> “Le registrazioni della sicurezza cosa dicono?” domandò Xyr.
>>>
>>> “Nulla. Non compare su nessuna registrazione.”
>>>
>>> “Stai dicendo che ha manomesso il sistema di sorveglianza?”
>>>
>>> “Doohan e Rest stanno controllando. Ma ce ne saremmo accorti.”
>>>
>>> “E allora come diavolo ha fatto?”
>>>
>>> Basta serrò ancora di più la mascella. “Non ne ho idea.”
>>>
>>> “C’è anche un altro problema,” lo interruppe Melanne.
>>>
>>> “Ce ne mancava uno, in effetti…”
>>>
>>> “C’erano degli oggetti spostati sulla mia scrivania. Deve essere entrato
>>> nel mio ufficio dopo avermi incontrata.”
>>>
>>> “Credi che stesse frugando tra le tue cose?” domandò Bueller.
>>>
>>> “Non lo so. Ma stavo lavorando all’antidoto per la neurotossina prima di
>>> uscire. C’era ancora lo schermo acceso.”
>>>
>>> Basta aveva la faccia di uno a cui avevano appena ucciso il gatto.
>>> “Perciò,” proseguì in direzione degli altri due. “Se ad entrare qui è stato
>>> il nostro sospettato, ora sa che lo stiamo cercando.”
>>>
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