[Stml17] 13.11 - Luminescenze rivelatrivi V.2
Ilenia De Battisti
fulmine791 a gmail.com
Ven 2 Ago 2019 19:29:42 CEST
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Brano: 13.11
Titolo: Luminescenze rivelatrici
Autore: Ten. Cmd. Rest figlio di Retok (Ilenia)
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USS Hope - Alloggi Delegazione Brahariana
28/12/2398, Ore 06.35
Rest stava dando fondo alla sua pazienza per sopportare che Aisha fosse
ancora lì, ancorata al suo braccio come una sorta di polipo: già i
vulcaniani detestano il contatto fisico, lui in particolare non amava
affatto gli abbracci. Aisha, dal canto suo, sembrava non avere alcuna
intenzione di lasciare andare il povero tattico.
“Signor Rest, stavamo cercando lei” la voce della Consigliera fece voltare
Rest “Ha fatto alcune riflessioni sull’attuale situazione per la successiva
mossa?”
Rest osservò per qualche attimo Caytlin mentre si avvicinava in compagnia
di Cap’n e Nassah “Si consigliere” non aggiunse altro limitandosi ad
osservare i due uomini ed in particolare l’ultimo venuto senza avere alcuna
intenzione di svelare le proprie carte di fronte a qualcuno di cui non si
fidava per il momento “Lei era il capo dei servizi di intelligence e
sicurezza di Brahara che aveva trovato la tossina, presumo..”
“Precisamente” Cap’n non sembrò risentirsi per il freddo benvenuto di Rest
“Grazie alle informazioni ricevute da una fonte anonima avevo individuato
le tossine ed avevo tentato di porle in sicurezza, ma fui tradito e quando
tornai a cercare le tossine scoprii che erano state sottratte.. mi vendicai
di chi aveva tentato di uccidermi, ovviamente, ma il fatto che le tossine
fossero sparite mi inquietava. Ingenuamente decisi di chiedere aiuto ad
Adia, la mia giovane pupilla.. credevo che lei non mi avrebbe mai mentito,
avevamo un rapporto che si poteva paragonare a quello fra padre e figlia ma
mi sbagliavo. Mi pugnalò alle spalle per poi abbandonarmi più morto che
vivo.. ma questo era solo il principio”
“Il principio?” Caytlin ascoltava con grande interesse le parole di Cap’n
“Cosa intende dire?”
“Immagino che abbiate avuto modo di conoscere Adia, non è che sia proprio
una stratega sopraffina.. ha un bel visino, sa guadagnare la fiducia del
prossimo e questo le permette di agire sul campo senza correre eccessivi
rischi ma, voi pensate che possa avere l’intelligenza di organizzare e
gestire un attentato?”
“No, lo escludo” Rest ignorò il fastidio che gli provocava la giovane
ancorata al braccio concentrandosi nel discorso “Non ritengo avesse le
capacità nè la posizione per gestire l’intera operazione..
“Adia non può aver architettato tutto da sola, né la prima né la seconda
volta, avrei dovuto indagare per capire chi vi fosse coinvolto, ma oramai
la mia posizione era bruciata.. chiunque vi fosse dietro tutto questo non
mi avrebbe mai permesso di sopravvivere. Decisi di lasciar credere loro che
fossi realmente morto e partii per Medora, dove mi infiltrai in
un'organizzazione di teorici della guerra.. da ex militare mi fu facile
spiccare per le mie capacità organizzative e la mia profonda conoscenza
delle armi e dei protocolli di sicurezza, tanto che in pochi tempo fondai
il Fronte di Liberazione di Medora.. giusto in tempo per la comunicazione
che il governo di Medora voleva la pace con Brahara”
“Ma perchè fondare un gruppo come il Fronte di Liberazione?”
La domanda di Aisha fece sorridere Cap’n “Il Fronte mi serviva come
trappola per distinguere chi davvero avesse intenzione di portare avanti la
guerra con ogni mezzo da chi semplicemente aveva delle idee sbagliate ma
nessuna intenzione di passare all’azione.. il Fronte era il braccio armato
delle organizzazioni sorte su Medora, è così che venni contattato da chi
era abbastanza potente ed influente da poter operare in modo che la guerra
potesse continuare sia dentro sia fuori Medora” Cap’n fece una rapida pausa
prendendo fiato “Fu attraverso alcuni contatti fidati, come il qui presente
Nassah, che scoprimmo una serie di piani terroristici.. alcuni addirittura
che partivano da Medora. Non potevamo immaginare che vi fosse una
concentrazione così alta di terroristi in un unico punto e ne approfittammo
organizzando l’assalto alla Hope informandone parte dell’equipaggio e della
delegazione diplomatica.. ed il resto lo sapete”
“Il punto è, possiamo essere certi che tutti i terroristi siano stati
fermati?” Nassah osservò i presenti soffermandosi su Cap’n che scuoteva il
capo “Ecco appunto.. qual’è il prossimo passo?”
“Capire quanto avvenuto sino ad ora..” la voce di Rest era come al solito
priva di ogni emozione “Benché da vulcaniano non lo apprezzi
particolarmente, la soluzione deve necessariamente passare attraverso la
disamina del lato psicologico annesso alla metodologia scelta per
perpetuare gli attentati nei confronti dell’ambasciatore”
“La tossina?” chiese Aisha osservando con gli occhi a cuore il povero
vulcaniano “E come può esserci d’aiuto il fatto che volessero usare una
tossina?”
“L’utilizzo di una tossina implica che l’attentato non dovesse essere
limitato al solo ambasciatore, ma ad una moltitudine di persone, senza fare
distinzioni fra medoriani e brahariani. Un’azione terroristica è sempre un
atto che ha lo scopo di gettare nel panico una popolazione, ma avrebbero
potuto ottenere lo stesso risultato uccidendo solo l’ambasciatore e, al
massimo, la sua scorta..” Caytlin stava riflettendo “Probabilmente lo hanno
escluso perché in questo modo avrebbero creato un martire della causa ed il
processo di pace sarebbe divenuto del tutto inevitabile.. viceversa, se
invece fosse stata colpita anche la popolazione civile, su Medora si
sarebbe scatenato un clima d’odio tale che la guerra sarebbe scoppiata
nuovamente”
“Non facevano prima con una bomba?” Nassah incrociò le braccia al petto
“No, non avrebbero ottenuto il medesimo risultato” Rest intervenne
nuovamente “I terroristi avevano con buone probabilità due problemi
principali, il primo era quello di voler fare più vittime possibili senza
porre in rischio la propria vita.. il secondo era la necessità di essere
presenti durante l’attentato per non far sorgere dei dubbi sulla propria
innocenza. Se avessero usato una bomba, la detonazione li avrebbe
certamente coinvolti inoltre al momento dell’esplosione i presenti
avrebbero tentato la fuga; viceversa, l’utilizzo di una tossina aerea
avrebbe permesso la propagazione della sostanza senza che la gente fosse in
grado di accorgersene prima che tutti ne fossero stati colpiti..”
“Ma anche gli attentatori avrebbero respirato la tossina” Aisha cercava di
seguire il ragionamento più per preoccupazione che per aiutare a trovare
una soluzione “Sarebbero morti anche loro!”
“Non se avessero avuto l'antitossina” Caytlin scosse il capo “Probabilmente
sarebbero stati male ma poi si sarebbero ripresi.. sarebbero sopravvissuti
come i pochi fortunati il cui organismo avrebbe saputo reagire alla tossina
e la loro posizione ne sarebbe uscita intonsa”
“Ma è una cosa terribile!” Aisha si strinse ulteriormente a Rest mentre il
vulcaniano cercava di mantenere nonostante tutto il suo aplomb facendo di
tanto in tanto qualche tentativo di liberarsi dalla presa della giovane
“L’incontro di pace inizierà questa mattina alle 8.30, sino ad ora
l’eventuale attentatore non ha ricevuto notizie e quindi.. anche qualora si
stesse insospettendo sulla possibilità che qualcosa non stia funzionando,
non avrà il tempo di predisporre nuovi sistemi per provocare l’attentato.
Sarà costretto per questioni logistiche e tempistiche a procedere con il
piano originario, seppur si tratti probabilmente del piano di ripiego”
“E probabilmente anche il piano di ripiego dovrà essere come il piano
originario, ossia un attentato mirato al numero maggiore di persone
possibili in cui l’attentatore dovrà necessariamente essere presente, ma
senza correre rischi reali” Rest osservò per un attimo i presenti “Da
quanto abbiamo appurato dalle dichiarazioni del Sig. Yander, manca una sola
fiala di tossina. Si tratta di una dose sufficiente per provocare
l’attentato e questo ci porta a ritenere con una probabilità del 78,34% che
procederanno nonostante tutto all’utilizzo di quella soluzione stante
l’estrema difficoltà di individuare una cura adeguata”
“Sapevamo che probabilmente la partita non era finita..” Cap’n annuì “E
quale sarebbe la vostra soluzione?”
“Dobbiamo cambiare strategia” Rest osservò i presenti “Sinora abbiamo
cercato di trovare una cura alla possibile contaminazione di tale tossina
per renderla inutile; purtroppo la soluzione si sta dimostrando più ardua e
complessa di quanto avevamo preventivato ed io stimo che la sezione medica
potrebbe aver bisogno fra le tre e le quattro settimane per trovare
l’antitossina”
“Non abbiamo tanto tempo, l’incontro è fra poche ore..”
“Esatto” Rest guardò Nassah “A questo punto l’unica alternativa che resta è
quella di trovare la tossina ed eliminare il dispositivo prima che venga
utilizzato individuando l’attentatore.. si tratta di un’idea del tenente
Tucci a dire il vero, sebbene non fosse riuscito a trovare un modo per
individuare la tossina aveva asserito che sarebbe stato possibile trovare
l’attentatore.. ad ogni modo per una spiegazione migliore sarebbe meglio
andare in laboratorio”
“E come pensate di farlo?” Nassah scosse il capo “Pensavo lo sapeste,
nessuno di voi potrà partecipare direttamente all’incontro.. tutti i
presenti, compresa la popolazione che assisterà all’evento sono stati
scelti mesi fa. Inoltre in tutto il luogo è impossibile procedere con
qualsiasi analisi e scansione.. si teme che qualcuno possa sfruttare
qualche sistema apparentemente innocuo per poter causare danni irreparabili”
“Non ho capito, perchè non si possono fare scansioni?” Aisha osservò con
curiosità Rest
“Perchè esistono armi con meccanismi protettivi tali che possono essere
attivate tramite un’analisi dei loro sistemi” Rest scosse il capo “Non
credo che ci siano altre alternative se non quelle di fermare la situazione
direttamente sul luogo dell’incontro, i tenenti Graham e Tucci hanno
analizzato per così tanto tempo quella sostanza che sono convinto possano
avere abbastanza informazioni per aiutarci”
“Ve lo ripeto, saranno permessi solo un numero limitato di teletrasporti,
ossia quelli per far giungere la delegazione, non un uomo di più! E
diciamolo, già hanno fatto uno strappo alla regola.. inizialmente era
previsto che sarebbe sceso solo l’ambasciatore, la sua prima moglie e la
sua erede primogenita.. poi è stato concesso un permesso speciale a lei
tenente Rest, data la sua parentela con l’ambasciatore Retok.. ed infine è
stato accordato un permesso permesso speciale perché vi fosse anche il
segretario! Ma avete idea di che ripercussioni vi saranno se violate le
regole di sicurezza decise dal vostro stesso Comando di Flotta? Chi si
prenderà la responsabilità di una simile azione?”
Caytlin si limitò ad annuire con una certa soddisfazione sul volto “Oh.. ma
per quello non c’è alcun problema..” quindi si allontanò avvicinandosi a
Bueller con un meraviglioso sorriso “Capitano.. dobbiamo parlare”
Medora - Phuaphus City
Thunrerth Palace - Gran salone delle Cerimonie
28/12/2398, Ore 08.30
=^= Qui USS Hope, stiamo provvedendo al teletrasporto dell'ambasciatore e
delle nove persone del suo seguito =^=
Pochi attimi dopo la comunicazione, cinque persone, fra cui l'ambasciatore,
apparvero al centro della sala con indosso delle lunghe tuniche cerimoniali
ed il cappuccio ben calato sul volto. Le donne indossavano abiti di un
colore fra il rosa e l'arancione pastello, mentre gli uomini vestivano
abiti molto scuri che tendevano al nero. Inizialmente solo l’ambasciatore
abbassò il cappuccio lasciando scoperto il capo.
Attorno a loro lo sfarzo del grande salone lasciava tutti senza fiato:
lunga come minimo un centinaio di metri, l’intera sala era gremita di
persone che, sedute su una serie di sedie, erano in silenzio per poter
osservare la conclusione di una guerra durata fin troppo.
Il gran cerimoniere si fece avanti con in mano una pergamena più che altro
decorativa: “Udite, udite.. si dia il benvenuto all’onorevole nostro
ospite, l’ambasciatore Mahdia”
Un applauso si propagò per la stanza, poi il cerimoniere procedette con il
resto delle presentazioni “Udite, udite.. si dia il benvenuto all’onorevole
nostro ospite, la sua prima moglie Uriah”
Stava per riprendere l’applauso quando tutto sembrò improvvisamente
congelarsi mentre la persona che sarebbe dovuta essere Uriah si abbassava
il cappuccio rosa pastello: di fronte a tutti lo sguardo parecchio
infastidito di Bueller paralizzò tutti i presenti. Per svariati istanti
tutti rimasero in silenzio ad osservare il giovane umano che, con parecchia
difficoltà sembrava combattere con il corsetto del lungo abito femminile
che aveva indosso.
Buller si voltò verso Caytlin “Davvero.. ma come fate a respirare con
questo coso.. è una tortura..” bofonchiò verso la consigliera facendola
ridacchiare divertita
Il silenzio lasciò ben presto il posto alla rabbia dei diplomatici
medoriani, situazione che ovviamente peggiorò quando quasi tutti i membri
della delegazione si rivelarono essere membri della Hope: il posto della
giovane Aisha era presto da Caytlin; sulla destra, al posto del segretario
vi era Lon mentre sulla sinistra vi era effettivamente Rest.
“Questo è il colmo!” l’ambasciatore medoriano scatto in piedi “Salteranno
delle teste per questa ignobile violazione dei protocolli! Farò
personalmente le mie rimostranze al Comando di Flotta!”
Mahdia fece un paio di passi verso il furente collega “Ambasciatore
Sarvisin, si calmi.. le garantisco che tutto questo ha una spiegazione”
“Una spiegazione! Che spiegazione può esserci in una simile situazione! Uno
degli incontri diplomatici più importanti della storia dei nostri due mondi
trasformato in una pagliacciata dai membri della Flotta Stellare!
Inaccettabile!” lo sguardo di Sarvisin passò in rassegna i presenti prima
di soffermarsi su Bueller “Che motivazioni avevate per rovinare un momento
così solenne? Non era un incontro abbastanza importante per voi? Forse i
problemi dei nostri due popoli non sono abbastanza delicati per il Comando
di Flotta?”
“No Ambasciatore..” Bueller fece un paio di passi avanti rischiando di
cadere dai tacchi, quindi desistette per poi proseguire “Siamo scesi sul
vostro pianeta per individuare e sventare un attentato”
Alle parole di Bueller gli animi si accesero ancora di più mentre
l’ambasciatore medoriano sembrava prendere molto sul personale la
situazione “Ma come osate? State forse accusando i Medoriani di aver
cospirato contro questi trattati di pace? Noi Medoriani siamo un popolo
d’onore, pretendiamo immediatamente le vostre scuse oppure potete anche
andarvene! Non può esserci pace fra due popoli che non hanno fiducia tra
loro!”
“Ambasciatore Sarvisin, la prego.. mi spiace se la discesa sul pianeta dei
membri della Hope sia avvenuta in questo modo, ma non avevano altro sistema
per venire sul pianeta” Mahdia prese nuovamente la parola per placare
l’altro ambasciatore “Glielo chiedo come favore personale, lasci che questi
giovani verifichino la stanza.. è nell’interesse di entrambi che il
tentativo di attentare alla nostra vita venga sventato, non possiamo
permettere che una giornata di festa e unione venga distrutta dalla morte
di centinaia di persone”
Sarvisin per un po’ rimase in silenzio poi annuì “E che sia, ma se non
troveranno nulla pretendo delle scuse ufficiali..”
Bueller non se lo fece ripetere due volte, prendendo dalla tasca della
tunica un piccolo dispositivo che mostrò all’ambasciatore “Cercherò di
spiegare quanto sto per fare. Sin dalla nostra partenza abbiamo cercato di
sventare un piano terroristico che avrebbe portato all’utilizzo di una
tossina sul pianeta.. purtroppo individuare la cura è parso impossibile
perché avrebbe richiesto troppo tempo.. quindi abbiamo cercato un modo per
individuare le tossine ma è stato un buco nell’acqua dato che, come era
ovvio, i contenitori delle tossine e degli antidoti sono stati
magistralmente schermati” Ferris iniziò a rigirarsi fra le mani lo strano
gingillo “Quindi non siamo in grado di individuare il contenitore della
tossina”
“Quindi cosa siete venuti a fare sul pianeta? Farci perdere tempo e
generare il terrore fra i presenti?” l’ambasciatore medoriano stava già
perdendo la pazienza
“No ambasciatore, ma quello che abbiamo capito è che il contenitore della
tossina è indosso all’attentatore stesso.. la motivazione è ovvia, la sala
è stata posta in sicurezza e perquisita più volte prima di questo incontro.
Ne consegue che l’arma deve essere entrata solo ora, con l’arrivo dei
presenti”
“E come pensa di trovare l’attentatore?”
“Vede Ambasciatore, noi non possiamo trovare la tossina perchè si trova
all’interno di un contenitore in grado di schermarla e.. mi scusi, proprio
non ce la faccio” Ferris diede uno strattone al corsetto del vestito
strappandolo di netto, poi prese i due sacchetti usati per simulare il seno
femminile consegnandoli ad un imbarazzato Lon “Tienimele, grazie..”
Basta fulminò con lo sguardo Ferris ma il giovane fece finta di nulla e
tornò alla spiegazione togliendosi i tacchi e restando scalzo “Dunque..
eravamo all’attentatore. Chiunque egli sia non è venuto qui per morire, si
è iniettato l’antidoto.. che si da il caso che si tratti proprio della
tossina inattivata e quella tossina la possiamo trovare con questo
gingillo!”
“E quello cosa sarebbe?” la voce di Sarvisin si fece dubbiosa mentre le sue
guardie del corpo sembravano lì lì per agire
“Questo è un contenitore con del gas kripton.. non temete, è del tutto
innocuo. E’ un gas nobile, non ha effetto sulle nostre fisiologie ma ha la
caratteristica di legarsi alle tracce di antitossina presente nel sudore
della persona che se l’è iniettata” Bueller sorrise con una certa
soddisfazione attivando il piccolo dispositivo “Presto avremo il responso!”
Dal gingillo si sentì il suono del gas che usciva con forza propagandosi
nell’aria e poi.. nulla. La gente si osservava, chi confusa chi spaventata,
con il terrore che qualcosa di grave potesse accadere ma non successe
assolutamente nulla.
“Come volevasi dimostrare..” Sarvisin si fece sotto “Non c’è alcun
attentatore e alcun attentato”
“Aspetti ambasciatore, non le ho ancora detto la parte più importante..”
Bueller sorrise osservando i compagni “ La tossina, una volta legatosi al
gas kripton, diventa visibile ai raggi UV”
Il resto dei membri della Hope non aspettavano altro, ed estratte dalle
tasche delle proprie tuniche delle lampade di Wood portatili iniziarono ad
illuminare le persone nella stanza. Tutti i presenti trasalirono quando due
importanti esponenti della società divennero improvvisamente di un colore
azzurrognolo fluorescente.
“Tombola..” Bueller sorride soddisfatto
“Cardinale Muberia.. Matrona Gizevis..” la voce di Sarvisin si alzò per un
ottava per la sorpresa “Pretendo una spiegazione!”
Il Cardinale non emise una parola ma cercò di infilare rapidamente la mano
in tasca alla ricerca di qualcosa, Lon e Rest scattarono all’unisono come
due molle bloccando l’uomo e recuperando l’ultima fiala di tossina.
“Guardie, portateli via!” Sarvisin era furente “Considerateli alti
traditori della patria e comportatevi di conseguenza, nessun trattamento di
favore..” quindi respirò a fondo cercando di recuperare il suo aplomb
“Ambasciatore Mahdia, temo di essere io a doverle fare le mie scuse”
“Non è necessario, entrambi i nostri popoli sono sulla soglia di un
cambiamento epocale che può fare paura, ma sono certo che quando la pace
sarà raggiunta le cose miglioreranno..” Mahdia si avvicinò quindi a Bueller
“Vi ringrazio per tutto quello che avete fatto, da qui proseguiremo noi,
siete liberi di tornare sulla nave”
USS Hope - Plancia
28/12/2398, Ore 10.16
Bueller si lisciò con la mano la sua uniforme, non l’aveva mai apprezzata
tanto come quel giorno; spostò rapidamente lo sguardo fra i presenti per
poi soffermarsi per un attimo su Caytlin che stava ancora ridacchiando
pensando al povero Capitano con indosso gli abiti di Uriah
“Le devi un vestito nuovo..” sussurrò il consigliere a Ferris
“Spiritosa.. che poi io non ho capito, ma perchè proprio io mi sono dovuto
fingere una donna?”
“Perchè Lon e Rest si sono rifiutati di farlo..” rispose serafica Caytlin
“Che significa, anche io mi ero rifiutato!”
“Si ma con te è più facile convincerti..” il sorriso di Caytlin fece
sciogliere Bueller
“Signore.. chiamata in entrata” l’addetto alla consolle delle comunicazioni
sembrava un po’ interdetto
“Qualcosa non va? L’ambasciatore ha avuto altri problemi?”
“No signore, ma.. è una chiamata dal Comando di Flotta. L’ammiraglio le
intima di chiamarla entro cinque minuti o viene a prenderla personalmente
per il coppino”
Bueller sospirò pesantemente “Voglio le vacanze..” detto questo lasciò la
plancia a Caytlin dirigendosi al proprio ufficio
-------------- parte successiva --------------
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