[Stml17] 12.07 - Caytlin - A NEW HOPE
Ilenia De Battisti
fulmine791 a gmail.com
Mar 22 Gen 2019 20:43:44 CET
Maaa... per curiosità, ora i nostri pg possono trovarsi a distanza l'uno
dall'altro? XD
Il giorno mar 22 gen 2019 alle ore 13:52 Franco Carretti <
ferris.bueller a mail.com> ha scritto:
> L'alieno ci viene assegnato come membro dell'equipaggio. Potrebbe anche
> darsi che gli sia stato dato un grado per stare a bordo... è solo un'idea,
> non è necessario. Però volevo far presente che non si tratta di un oggetto,
> sebbene sia collegato al computer si tratta sempre di un essere vivente
>
> *Sent:* Tuesday, January 22, 2019 at 1:20 PM
> *From:* "Vanessa Marchetti" <hazyel91 a gmail.com>
> *To:* "USS Hope" <stml17 a gioco.net>
> *Subject:* Re: [Stml17] 12.07 - Caytlin - A NEW HOPE
> Grazie capo ma nn ho capito la cose di Hope guardiamarina
>
> Il giorno Mar 22 Gen 2019, 12:19 Franco Carretti <ferris.bueller a mail.com>
> ha scritto:
>
>> Il mio parere sul brano, che ho ritardato un po' a mandare perché volevo
>> vedere cosa ne pensavate voi, è che Vanessa ha fatto un lavorone come
>> sempre.
>>
>> Mi pare che abbia toccato tutti i punti e abbia scritto un pezzo
>> commovente e credibile. Brava
>>
>>
>> *Sent:* Sunday, January 20, 2019 at 1:18 PM
>> *From:* "Vanessa Marchetti" <hazyel91 a gmail.com>
>> *To:* "USS Hope" <stml17 a gioco.net>
>> *Subject:* [Stml17] 12.07 - Caytlin - A NEW HOPE
>>
>> Sono in ritardo di due o tre giorni.. ma dovevo far passare un anno e
>> così ho fatto.. buona lettura XD
>>
>>
>>
>> *****************************************
>>
>> *12.07 - Caytlin - A NEW HOPE*
>>
>> *****************************************
>>
>>
>>
>> *SOL III – San Francisco*
>>
>> *Comando della Flotta Stellare*
>>
>> *Ufficio Contrammiraglio Lennox*
>>
>> *26/04/2397, ore 8:22*
>>
>> La Lennox stava nuovamente discutendo con i parigrado Crom e Maelstrom
>> sul caso Hope. Aveva preteso che entrambi i colleghi fossero presenti a
>> quella imminente riunione per consentire a Bueller ed ai suoi ufficiali di
>> comprendere appieno l’operato dell’Ammiragliato.
>>
>> Crom, come responsabile addetto agli approvvigionamenti, aveva dovuto dar
>> fondo a molte energie per permettere un supporto continuo alla USS Hope.
>>
>> Certo, quell’equipaggio si era sempre riuscito a districare da solo nei
>> problemi che aveva contribuito a creare, ma il Denobulano aveva messo in
>> atto una rete di sostegno in grado di fornire assistenza alle attività dei
>> cadetti, prima, e dei giovani ufficiali, poi.
>>
>> La USS Ammard, al netto dell’incapacità del non troppo rimpianto
>> Capitano, era l’emblema di quella scorta silenziosa che aveva vigilato e
>> protetto alcune delle più giovani e promettenti nuove leve che l’Accademia
>> avesse sfornato negli anni più recenti.
>>
>> La necessità, palesata dall’alieno, di avere tutti i suoi ospiti il più
>> possibile vicini e, comunque, mai oltre un sistema di lontananza, aveva
>> comportato una complessa attività sotterranea di vigilanza ed aiuto.
>>
>> Ciò che, però, era sembrata a tutti come un’ottima mossa per aiutare
>> Bueller ed i suoi a sopravvivere, poteva essere facilmente letta, in senso
>> contrario ed opposto, come una totale mancanza di fiducia nei loro
>> confronti che, a sua volta, poteva minare ancor di più l’umore già pessimo
>> dell’equipaggio della USS Hope.
>>
>> Il perché non fosse dei migliori era facile immaginarlo: era indubbio che
>> ognuno si fosse posto forti domande sulle proprie reali capacità.
>>
>> Scoprire di non avere un completo proprio libero arbitrio, di essere
>> posseduti da un’entità aliena i cui fini potevano non essere così limpidi
>> come sembrava, di essere stati ingannati anche da coloro i quali dovevano
>> tutelarli e difenderli.. era palese come potesse aver destabilizzato
>> l’ambiente a bordo.
>>
>> La scoperta della verità aveva disintegrato ciò che faticosamente avevano
>> costruito: l’insicurezza si rifletteva senza dubbio non solo sulla coesione
>> dell’equipaggio, ma anche attraverso profonde variazioni dei comportamenti
>> abituali.
>>
>> La consueta faccia tosta di Bueller e la sua innata abilità a disobbedire
>> agli ordini, pur mascherando tale tendenza sotto inappuntabili motivazioni
>> in grado di mantenerlo un gradino più in basso delle violazioni
>> regolamentari più gravi, erano sfociate in aperta insubordinazione.
>>
>> Aveva imposto alla sua unità un rientro sulla Terra, senza attendere
>> disposizioni o autorizzazioni in merito, e troncando ogni qualsivoglia
>> trasmissione con il Comando di Flotta.
>>
>> Un atteggiamento che, in ambito normale, avrebbe fatto drizzare le
>> antenne al Tenente Xyr, con conseguenze immediate.
>>
>> Insolitamente, invece, gli oltre quattromila rapporti dell’Andoriana si
>> erano fermati: tutto ciò che la Facente Funzione di Primo Ufficiale aveva
>> immancabilmente sottolineato in quegli anni come non consono, incorretto,
>> non funzionale, inadeguato, non confacente, si era ora tramutato in un
>> silenzio assordante del tutto stupefacente.
>>
>> Lo stesso Strauss si era allineato a quel silenzio: il rapporto di
>> affetto che legava lei e Nicholas era stato messo a dura prova da
>> quell’inaspettata presenza. Come se ciò non bastasse, il suo essere
>> paranoico era stato aggravato in maniera esponenziale dalla scoperta di
>> un’entità aliena in grado di generare puro terrore nello sgradito, ma
>> momentaneamente amichevole, ospite.
>>
>> Le tempistiche della permanenza di quest’ultimo dentro i loro corpi, per
>> permetterne la cura, erano state calcolate in via ipotetica.. poteva ancora
>> perdurare un anno, forse due.. cosa sarebbe successo dopo?
>>
>> L’arrivo di una potenziale nemesi aggressiva, infestante e apparentemente
>> letale, era stato da poco provvisoriamente scongiurato, ma quanto sarebbe
>> durato?
>>
>> Erano realmente riusciti a debellarne la presenza o avrebbe trovato altri
>> modi per tornare e sfidare l’alieno ospite, mettendo in pericolo la vita di
>> duecento giovani ufficiali?
>>
>> Non era dato saperlo, ma era stata la causa scatenante di quella
>> situazione: senza di essa, la verità sarebbe rimasta sopita il tempo
>> necessario per curare tutti gli elementi della USS Hope permettendo loro di
>> riprendere in mano consapevolmente le proprie vite.
>>
>> Invece, la Lennox si era trovata costretta a raccontare loro la cruda
>> realtà dei fatti.. era l’unico modo per aiutarli, ma, al momento, li aveva
>> persi.. non avevano più alcuna fiducia in lei o in nessuno del Comando di
>> Flotta.
>>
>> Non ne aveva la controprova, ma aveva perso l’appoggio anche dell’ultima
>> degli ufficiali superiori della Hope su cui pensava di fare affidamento,
>> ossia la Risiana Caytlin.
>>
>> La Consigliera di bordo era sempre stata anomala, il suo voler apparire
>> sciocca faceva a pugni con la sua essenza intuitiva, il suo puntare sulla
>> bellezza esteriore non poteva nasconderne la profondità interiore, era
>> sempre stata l’anima dell’equipaggio.. colei cui, per motivi spesso non
>> professionali, tutti si aggrappavano.
>>
>> La bomba che la Lennox aveva sganciato sulla USS Hope aveva investito
>> pienamente anche Caytlin: l’ultima comunicazione che avevano avuto era
>> stata pessima.
>>
>> In tutto in non verbale della Risiana, la Lennox aveva potuto percepire
>> rabbia, delusione, sconcerto, umiliazione..
>>
>> Probabilmente permeava e resisteva quell’incrollabile capacità di quel
>> popolo nel cercare il lato positivo delle cose, di spronare a migliorarsi,
>> la volontà di trovare il modo per godersi la vita pur non trascurando i
>> propri doveri.. ma le dava l’idea di una fiammella debole, circondata da
>> forze oscure preponderanti.
>>
>> Alla Lennox venne in mente Forte Alamo.. quell’episodio storico vecchio
>> di secoli eppure fondante per la cultura terrestre del continente Nord
>> Americano.
>>
>> Un pugno di volontari e soldati irregolari aveva resistito in un piccolo
>> fortino all’attacco di migliaia di militari addestrati. Avevano perso, ma
>> il loro eroismo aveva permesso di fermare l’invasione.
>>
>> L’aura più profonda della Risiana le era apparsa come rinchiusa ad Alamo
>> circondata dalla cruda realtà dei fatti, oppressa da sentimenti
>> contrastanti, suoi e di tutto l’equipaggio, cui non sapeva se era in grado
>> di far fronte.
>>
>> La Lennox l’aveva quasi supplicata di tenerla aggiornata: non se la
>> sentiva di darle ordini dopo che l’aveva così tradita, anche se lo aveva
>> fatto per il loro bene.
>>
>> Non era servito a nulla: tutti i rapporti sull’integrità
>> psicoattitudinale dei vari membri a bordo della nave si erano interrotti.
>>
>> La Consigliera di Bordo ed il suo staff avevano del tutto rifiutato di
>> inviarle aggiornamenti sulla salute mentale dell’equipaggio.
>>
>> Per farla breve, le uniche notizie che il Comando di Flotta aveva della
>> Hope, dopo il suo ultimo scontro, erano indirette e dovute, appunto,
>> all’infaticabile sistema protettivo messo in campo dal Contrammiraglio Crom.
>>
>> Se da un lato, ciò era un bene, dall’altro era una cosa pessima: mentre
>> la USS Hope tornava a casa, le voci erano circolate.. su ciò che erano
>> stati capaci di fare.. su ciò che erano.. sulla loro situazione..
>>
>> Il Contrammiraglio Maelstrom sosteneva come la segretezza, che aveva
>> avvolto l’intero progetto sin dalle sue origini, avesse subito una falla..
>> non vi erano stati ancora spifferi alla stampa o agli organi di
>> informazione, ma sussurri, dicerie, blaterazioni varie si moltiplicavano.
>>
>> Qualche Capitano ne era stato informato, altri lo avevano saputo, altri
>> ancora lo avrebbero scoperto presto.
>>
>> Erano stati tutti invitati al massimo riserbo, ma la voce rischiava di
>> diventare incontrollabile. Se fosse divenuta di pubblico dominio, la Flotta
>> Stellare avrebbe dovuto dare pubbliche spiegazioni, probabilmente sarebbero
>> cadute delle teste.
>>
>> La Lennox sentiva che la sua era una di quelle, proprio lei che non era
>> mai stata una grande fautrice del progetto Hope. Vi ci era stata costretta,
>> presa fra due fuochi, da un lato le pressioni ricevute ed un incarico mai
>> troppo amato e, dall’altro lato, la consapevolezza che quel progetto poteva
>> servire realmente a non perdere del capitale umano preziosissimo.
>>
>> Quelle ragazze e quei ragazzi, ognuno per qualche caratteristica
>> predominante, era quanto di meglio era uscito dall’Accademia nell’anno 2394.
>>
>> La sorte, il destino, la sfortuna.. qualunque cosa fosse che muoveva le
>> loro vite, li aveva portati a scontrarsi con quell’alieno.
>>
>> Quell’incontro non voluto, a sua volta, aveva permesso loro, e solo a
>> loro, di essere in grado di accorgersi dell’entità aliena nemesi del primo,
>> probabilmente in grado di invadere l’intero universo con una facilità
>> disarmante.
>>
>> Per fare un paragone, al confronto, i Borg erano stati un banale piccolo
>> meteorite incontrato sulla propria rotta.
>>
>> Eppure l’equipaggio che lei tanto aveva protetto, prendendosela con loro
>> quando riuscivano a mettersi nei guai anche nelle missioni più tranquille,
>> stava diventando un problema: l’essere fuori controllo, non voler
>> collaborare, il rischio concreto che avessero informato famigliari e amici
>> troppo chiacchieroni o apprensivi, metteva tutti loro ancor più in pericolo.
>>
>> Qualche parente con amicizie poco raccomandabili o, al contrario, con
>> contatti troppo potenti.. qualche scienziato disponibile a fare esperimenti
>> o ad usarli come cavie, medici senza scrupoli o animati da intenti
>> rivoluzionari, per non parlare dei Servizi di Intelligence della Flotta
>> stessa o di qualche divisione deviata come la famigerata e mai appurata
>> Sezione 31.
>>
>> Bueller ed i suoi compagni dovevano capire che la Lennox, Crom e
>> Maelstrom, ossia il trittico di Ammiragli presenti in quella sala, erano i
>> loro principali alleati e protettori, non avversari da combattere.
>>
>> Impegnati a discutere fra loro, non si accorsero del leggero ronzio della
>> porta che si apriva, così come quasi non si stavano accorgendo che non
>> erano più soli.
>>
>> Furono le urla di uno degli attendenti della Lennox a richiamare la loro
>> attenzione
>>
>> “Uno le dice che non può entrare, ma no.. qua orecchie a punta fa come
>> vuole! E certo lei è Vulcaniana, ha la sua logica, ma non ci sente.. ha le
>> orecchie piene di cerume? O è così fuori dal mondo da non comprendere la
>> frase banale che non si può entrare? E’ in corso una riunione e v’è
>> l’ordine tassativo non di non far passare nessuno?? Ma no! Questa alza
>> mezzo sopracciglio e la mano e può passare! Ci manca solo che mi dica che
>> non sono i cyborg che state cercando, ma per chi mi ha preso?
>> Contrammiraglio o no io le rifaccio i connotati!”
>>
>> Prima ancora che Evelin Lennox potesse fermare il suo attendente, la neo
>> entrata T’Li figlia di Vorak abbozzò un mezzo sorriso, niente più che un
>> leggero incresparsi delle labbra, prima di voltarsi ad affrontare il
>> Tellarite
>>
>> “Guardiamarina Barc, nato a Tellar in data stellare 41538.25, ossia il 16
>> luglio 2364, mai promosso dal grado di diploma in Accademia per
>> l’incredibile capacità a generare risse e occasioni di scontri fisici,
>> sbarcato da ben quattro unità della Flotta Stellare per inidoneità a fare
>> team, le posso garantire che, in caso di attacco fisico da parte sua,
>> finirebbe sul pavimento del corridoio da cui siamo entrati in meno di
>> cinque secondi.. 4,87 per l’esattezza.. a nulla le servirebbe la sua
>> altezza di un metro e settantatre centimetri, la folta barba che tanto
>> porta con orgoglio e tutto il suo smisurato ego oltre alle proverbiali
>> zampate dure come badilate.. le rinnovo l’invito a tornare alla sua
>> postazione e di non curarsi di me, come le ho detto poco fa”
>>
>> L’attendente della Lennox si mantenne ad una spanna dalla Contrammiraglia
>> T’Li, l’atteggiamento fisico non era cambiato, ma nei suoi occhi si
>> percepiva il dubbio ed il dilemma.. quella Vulcaniana sapeva praticamente
>> tutto di lui e, probabilmente, poteva anche essere in grado di fare
>> concretamente quello che aveva affermato in caso di scontro fisico.
>>
>> Lui, però, aveva ricevuto un ordine perentorio dal suo capo e non avrebbe
>> mollato la lotta tanto facilmente.
>>
>> Prima che potesse fare qualcosa di stupido, il Tellarite udì il richiamo
>> della Lennox
>>
>> “Va bene così Barc, la collega può restare.. informami quando arrivano
>> Bueller e gli altri ufficiali superiori della USS Hope”
>>
>> Il Tellarite grugnì, mormorò una serie di insulti intellegibili che
>> fecero sorridere Maelstrom e Crom sotto i baffi, ma, alla fine, annuì in
>> senso di assenso.
>>
>> Stava per andarsene, quando sentì un tocco delicato, ma fermo sulla
>> spalla sinistra.
>>
>> “Sono venuta per questo.. la USS Hope è in orbita geosincrona con SOL
>> III, ma non vi è nessuno a bordo.. nemmeno l’equipaggio base per le
>> operazioni di routine. Risultano molteplici tracce di teletrasporto, ma la
>> nave è sguarnita. Il controllo volo ha inviato in ricognizione una squadra
>> di sicurezza, la situazione è tranquilla.. nessuna anomalia.. ma, ripeto,
>> nessuno a bordo”
>>
>> “Avevano un appuntamento con me.. li ho sentiti quindici minuti fa”
>>
>> “E’ quello che risulta dal piano di volo e dalla penultima comunicazione
>> del Primo Ufficiale della USS Hope, il Tenente Bueller”
>>
>> “Penultima?” domandò Crom
>>
>> “Esatto, l’ultima è stato l’ordine di abbandono nave dato dal Capitano
>> Strauss”
>>
>> “Nicholas? Non è possibile, mi avrebbe avvertita” esclamò stupita la
>> Lennox
>>
>> “E’ successo qualcosa? Un pericolo imminente?” chiese Maelstrom
>>
>> “Niente di tutto ciò”
>>
>> “L’abbandono immotivato di una nave della Flotta è una grave violazione,
>> si finisce sotto corte marziale.. non è possibile!”
>>
>> “Sono conscia della situazione.. per quello, non appena ho saputo
>> dell’anomalia, vi ho informati”
>>
>> “Chi sa della cosa?”
>>
>> “I colleghi del controllo volo. Il loro responsabile ha dato ordine di
>> mantenere tutto sotto seclar, ha dato disposizioni a riguardo.. le squadre
>> di sicurezza e di ingegneri oltre ai piloti impegnati nella gestione
>> ordinaria della USS Hope in orbita sono tenuti al silenzio..”
>>
>> “E posso chiedere come mai la notizia la so da te T’Li?”
>>
>> “Il problema dei cadetti del 2394, in un numero stimato fra i
>> centocinquanta ed i duecento, lo conosco bene Evelin, insegno all’Accademia
>> e questa anomalia l’ho avvallata e tentato di proteggerla. Il controllo
>> volo ha informato, seguendo i canali ordinari, il nostro collega Often che,
>> come sapete, è uno dei referenti per le possibili minacce interne alla
>> sicurezza. E Steven mi ha fatto la gentilezza di avvisarmi, delegandomi
>> l’onere di coordinare la cosa e tenerlo informato nel massimo riserbo.
>> Nessuno ha l’interesse che un fatto del genere trapeli all’esterno. Una
>> nave abbandonata senza motivo non è un biglietto da visita che la Flotta
>> Stellare ha piacere che venga adoperato”
>>
>> “Uhm ok.. cosa suggerisci di fare?”
>>
>> “La stessa cosa che pensate voi, non è difficile tracciare i
>> teletrasporti. Possono essersi divisi, ma è logico ponderare che vi stiano
>> aspettando. Ritengo, con buona approssimazione, che siano in un punto
>> preciso, raggruppati, o, per lo meno, lo sono gli ufficiali superiori”
>>
>> “Concordo” intervenne Maelstrom “dopotutto sparendo e cercando
>> attivamente di far perdere le loro tracce, rischiano tutti, dal primo
>> all’ultimo, un’accusa di diserzione e per quello sono perseguibili e
>> punibili.. è più probabile che sia una mossa diretta e finalizzata a noi
>> tre”
>>
>>
>>
>> *SOL III – South Dakota*
>>
>> *Mount Rushmore National Memorial*
>>
>> *26/04/2397, ore 15.38*
>>
>> Dopo ore di ricerche, non potendo mettere in allarme ulteriormente altri
>> colleghi, alla fine, il Denobulano Crom aveva annunciato trionfante che la
>> totalità dell’equipaggio della USS Hope era stato ritrovato.
>>
>> Come supposto, si erano radunati tutti in un unico luogo: il parco di
>> fronte al Mount Rushmore National Memorial.
>>
>> Erano suddivisi in gruppetti di massimo quattro o cinque persone, con
>> ogni probabilità si stavano confondendo assieme alla moltitudine di
>> visitatori che ogni giorno visitava quell’attrazione vecchia di secoli.
>>
>> Su uno dei versanti del Monte Rushmore, infatti, erano scolpite le
>> sembianze di cinque dei più memorabili Presidenti degli Stati Uniti
>> d'America.
>>
>> Originariamente, ossia attorno alla prima metà del ventesimo secolo, ne
>> erano state scavate, nel granito della montagna, soltanto quattro: Abramo
>> Lincoln, Theodore Roosevelt, Thomas Jefferson e George Washington.
>>
>> Ad un certo punto, prima del 2287, si decise di aggiungere l’immagine
>> della prima Presidente donna afroamericana, ossia Sarah Susan Eckert,
>> subito alla sinistra dell’effigie dedicata a George Washington.
>>
>> Un luogo denso di richiami storici.. un riferimento, nemmeno troppo
>> velato, a personalità del passato che si erano dimostrate degne di fiducia
>> e di rispetto su cui fare completo affidamento.
>>
>> L’esatto contrario dei tre Contrammiragli ritenuti, con ogni
>> verosimiglianza, dall’equipaggio della Hope come i maggiori responsabili
>> della carenza di fiducia nei loro confronti.
>>
>> Non che a Crom o a Maelstrom potessero addebitare particolari colpe, ma
>> la palese mancanza di rispetto nelle decisioni del Comando si era
>> evidentemente estesa a tutti i membri di grado elevato appartenenti alla
>> Flotta Stellare.
>>
>> Vista l’assenza di comunicazioni relative alla presenza di duecento
>> ufficiali ai piedi del Monte Rushmore, la Lennox aveva optato per recarsi
>> in loco in abiti civili come un trio di novelli campeggiatori.
>>
>> Se lei e Rick Maelstrom potevano passare sufficientemente inosservati, la
>> presenza di un Denobulano in carne ed ossa aveva interessato molti bambini
>> di passaggio ed alimentato la loro curiosità.
>>
>> Quel vociare divertito per poter vedere di persona, in carne ed ossa, un
>> appartenente ad una specie, per quell’età, soltanto studiata sugli olo
>> libri di scuola, fu come il classico allarme che partiva nel momento più
>> inopportuno.
>>
>> Nel giro di dieci minuti, ogni membro della USS Hope era stato informato
>> che la Lennox stava arrivando.. che l’ora delle spiegazioni era giunta..
>> avrebbero rischiato tutti la corte marziale? O sarebbe stato il Comando a
>> doversi scusare?
>>
>> L’ansia non era poca, anche se il Capitano Strauss aveva rassicurato
>> tutti che la decisione di abbandonare la nave era stata sua e loro avevano
>> solo obbedito agli ordini.
>>
>> L’ansia era covata anche dalla Lennox.. come poteva evitare che quel
>> pasticcio le scoppiasse in mano come una bomba ad orologeria il cui timer
>> stava pericolosamente arrivando allo zero?
>>
>> Ad un certo punto, Evelin si accorse di essersi persa anche Rick
>> Maelstrom.. il volpone aveva approfittato di una sua disattenzione per
>> darsela a gambe.. anche se si sarebbe giustificato in seguito sostenendo di
>> essere andato a dar man forte al povero Crom.
>>
>> La Lennox scrollò le spalle e continuò sul sentiero secondario,
>> allontanandosi da quello più battuto dai turisti. Sapeva che l’equipaggio
>> della Hope, che aveva imparato a considerare come i suoi ragazzi, si era
>> accampati lungo il crinale opposto a quello generalmente percorso dai
>> visitatori di giornata.
>>
>> Percorse altri trecento metri, lentamente, avanzando in salita.
>>
>> Man mano che si avvicinava, poteva percepire le loro auree..
>>
>> Ve n’erano alcune bianche.. non più di cinque.. appartenevano a coloro
>> che erano talmente terrorizzati dalle possibili conseguenze del loro
>> ammutinamento da perdere ogni colore.
>>
>> Molte, al contrario, erano nere.. i suoi sensi Betazoidi, per quanto
>> enormemente sollecitati, non potevano darne un conto esatto, ma stimava che
>> una quarantina di giovani fossero molto pessimisti per la loro situazione,
>> senza speranze, al punto che non vedevano nessun colore nel loro orizzonte,
>> nessuna via d’uscita alla presenza dell’alleno nei loro corpi e nelle loro
>> menti.
>>
>> Altre auree, non più di venti, emanavano un verde caratteristico
>> dell’invidia.. non la odiavano per le menzogne che aveva detto loro, ma la
>> invidiavano per essere lei libera e loro prigionieri di quell’assurda
>> situazione.
>>
>> Il grosso dei suoi ragazzi, una cinquantina, invece, irradiava il rosso..
>> un rosso rabbioso.. erano molto arrabbiati con lei, con quell’assurda
>> presenza nei loro corpi, per essere impossibilitati a scegliere di testa
>> propria cosa fare delle proprie esistenze.. erano puro fuoco che ardeva
>> sotto la superficie.
>>
>> Un altro numero non indifferente, non meno di una trentina, diffondeva
>> un’aura blu.. tipica della paura, della fifa, nell’oscurità indefinita di
>> un futuro tutto da decifrare, tutto li spaventava.
>>
>> Escludendo i Vulcaniani, solo in cinque emanavano auree non così
>> oppositive: Strauss, Bueller, Caytlin, la Jones e Rodriguez.
>>
>> Gli ultimi due emettevano una multi cromia la cui prevalenza però
>> esprimeva indifferenza, non preoccupazione, la presenza dell’ospite non era
>> considerata come un pericolo, ma come un’opportunità di crescita ed uno
>> stimolo, pur non mancando rabbia ed insofferenza per il modo che erano
>> stati trattati tutti quanti.
>>
>> I primi tre avevano tonalità cangianti, su cui spesso faceva capolino il
>> rosa, in varie gradazioni.
>>
>> Nicholas emanava affetto nei confronti di Evelin: sapeva di averla fatta
>> grossa, ma il suo non verbale trasmetteva tranquillità. Era consapevole che
>> non potevano incorrere nella Corte Marziale se il Comando non voleva che
>> venisse resa pubblica la questione alla base dell’intero progetto Hope.
>>
>> Erano venuti lì per trattare e così avrebbero fatto.
>>
>> Bueller emanava ottimismo, qualunque cosa avesse avuto in mente, sapeva
>> che la Lennox difficilmente avrebbe potuto ergere una barricata su tutta la
>> linea. Era stato tradito, profondamente umiliato, ma quell’esperienza lo
>> aveva fatto crescere e non si sarebbe fermato per nulla al mondo..
>>
>> Caytlin emanava più puramente l’aurea rosacea rispetto agli altri due:
>> amorevolezza, ottimismo, fiducia.. erano presenti anche tutte le altre
>> tonalità: dal nero, al bianco, dal verde al rosso, passando attraverso il
>> blu.. ma tutti quei colori erano gli assedianti.. dentro l’anima della
>> Risiana resisteva Fort Alamo.
>>
>> La Lennox, per la prima volta da giorni, si sentì sollevata.
>>
>>
>>
>> *SOL III – San Francisco*
>>
>> *Comando di Flotta*
>>
>> *Ufficio Contrammiraglio Lennox*
>>
>> *22/10/2398, ore 09.27*
>>
>> =^=E’ ora di avviare il progetto New Hope.. potete procedere con
>> l’estrazione dell’ospite=^=
>>
>> “Ricevuto”
>>
>> Evelin Lennox chiuse quella chiamata proveniente da Parigi.
>>
>> Era passato un anno e mezzo dall’accordo sancito con l’equipaggio della
>> USS Hope ai piedi del Monte Rushmore.
>>
>> La prima bozza informale era dovuta passare al vaglio di una commissione
>> ristretta ed attendere il via libera dal Presidente stesso della
>> Federazione.. l’identica persona che ora le aveva dato l’ordine imperativo
>> di richiamare tutti ai propri doveri.
>>
>> Non che Bueller ed i suoi avessero trasgredito l’accordo: nessuno di loro
>> si era mosso dalla Terra, nessuno di loro aveva detto più del dovuto di
>> quanto stavano passando a parenti e amici, tutti si erano sottoposti a
>> sedute con un ristretto team di Consiglieri e psicologi e tutti avevano
>> trovato l’occupazione migliore per passare quell’anno di franchigia.
>>
>> Dai primi di giugno del 2397 alla fine di settembre avevano beneficiato
>> di un periodo di vacanza.
>>
>> Nessuna imposizione, tranne quella di non abbandonare il pianeta o
>> rivelare la verità, era stata loro imposta. Ognuno di loro aveva potuto
>> sfogare le proprie emozioni predominanti nel modo ritenuto migliore da
>> ciascuno..
>>
>> Ciò aveva comportato, nuovamente, grandi attività da parte del
>> Contrammiraglio Crom.. certi comportamenti avrebbero potuto avere
>> conseguenze dannose senza la vigilanza del Denobulano.
>>
>> Terminato il periodo di vacanza, ad ognuno era stata proposta una
>> triplice scelta di assegnazione temporanea: dovevano prendere la decisione
>> che ritenevano più opportuna per trascorrere quell’anno sabbatico.
>>
>> Luna Jones aveva optato per l’Accademia: istruttrice di volo amatissima
>> dai cadetti per via delle sue rocambolesche tecniche al timone, aveva anche
>> fatto strage di cuori e ciò l’aveva rimessa a nuovo. La situazione le
>> piaceva, ma aveva un dannato bisogno di tornare al vero pilotaggio di una
>> nave stellare. Ne aveva una ottima che la stava aspettando, non appena
>> fosse stata richiamata, avrebbe firmato di corsa pur di riprendere la guida
>> della USS Hope.
>>
>> Edison Ray Tucci aveva scelto uno dei centri di ricerca più avanzati che
>> c’erano sulla Terra: si era immerso in calcoli teorici, matematica pura,
>> aveva. Inconsapevolmente o meno, aiutato decine di colleghi a trovare
>> soluzioni ai loro dilemmi scientifici. Continuava a vivere in un mondo
>> tutto suo, ma era benvoluto da tutti proprio per via di questa
>> disponibilità ad aiutare, senza gelosie, sul lavoro elaborato. Tutto ciò lo
>> aveva rigenerato, come confermato dagli psicologi a suo supporto, ma gli
>> mancavano le reali amicizie, quelle che aveva sviluppato sulla USS Hope.
>>
>> James Doohan lavorava presso uno dei cantieri navali della Flotta. Aveva
>> scelto di prender parte ad un team di ingegneri Tellariti.. al loro interno
>> vi era solo una donna, ma non si distingueva dagli esemplari maschili. Ciò,
>> a James, piaceva nel profondo: poteva dedicarsi solo all’amata meccanica
>> senza doversi guardare le spalle dall’abituale nugolo di donzelle
>> infatuate. Nello stesso tempo, però, proprio come Luna, anche lui stava
>> iniziando a manifestare insofferenza e desiderio nel tornare ad occuparsi
>> dei motori di una nave nel bel mezzo della navigazione: avrebbe firmato
>> volentieri per ritornare il prima possibile a bordo della USS Hope.
>>
>> Paulo Rodriguez aveva scelto di essere assegnato presso la sezione
>> approvvigionamenti della Flotta. In quell’anno e mezzo si erano decuplicate
>> le richieste di intervento, la movimentazione all’interno dei magazzini si
>> era come centuplicata, ma non v’era Capo Operazioni che non fosse
>> pienamente soddisfatto del suo lavoro. Certo, negli ultimi tempi, Paulo
>> aveva dei problemi a mantenere i sei magazzini che aveva preso in affitto
>> in un giro non propriamente pulito di ogni sorta di ben di Dio. Motivo per
>> cui, anche lui, non vedeva l’ora di tornare sulla USS Hope per poter
>> finalmente piazzare parte della mercanzia che tanto abilmente aveva
>> accantonato.
>>
>> Melanne Graahn aveva preferito lavorare presso il Sacred Heart Hospital
>> di San Francisco. Aveva selezionato come meta il pronto soccorso: lei non
>> temeva turni massacranti, ma li ambiva. A detta di tutti, era forse una
>> delle migliori dottoresse mai avute in quel reparto. Non era antipatica,
>> era metodica, ma non perdeva la calma in caso di imprevisti, cercava sempre
>> la soluzione migliore puntando sul lavoro di equipe e non su colpi di testa
>> personali. I primi mesi al Sacred Heart erano stati per lei un autentico
>> toccasana per non pensare continuamente a Lon Basta; negli ultimi, invece,
>> bramava le occasioni di incontro con gli psicologi giusto per poterlo
>> incrociare, vedere e parlare. Con lui aveva accennato che sarebbe tornata
>> volentieri a bordo della USS Hope per condividere assieme una nuova
>> missione.
>>
>> Rest aveva scelto di essere assegnato presso l’Ambasciata Vulcaniana
>> sulla Terra, in realtà niente di meno che un’istituzione di alta
>> rappresentanza facendo parte Vulcano della Federazione. Il continuo
>> contatto con i suoi simili aveva, da un lato, rilassato il giovane
>> Vulcaniano, dall’altro aveva acuito quel senso di malessere che già
>> percepiva in presenza del padre. Lui amava la logica, adorava la logica,
>> bramava la logica, tutto era logica e la logica era tutto. Ma il padre gli
>> aveva negato anche quel minimo di affetto che, a modo loro, ogni genitore
>> Vulcaniano riversava nei figli. Aveva bisogno di tornare a fungere da punto
>> fermo e logico all’interno di una struttura illogica come la USS Hope.
>>
>> Lon Basta lo aveva seguito. Pur essendo i due non molto dissimili da un
>> cane ed un gatto che litigano, al Betazoide serviva assentarsi da quella
>> moltitudine emozionale che lo aveva devastato dopo la scoperta dell’alieno.
>> Oltre al fatto che doveva trovare un posto in cui poter non pensare
>> continuamente a Melanne. Non ci era riuscito, in un anno non era uscito con
>> nessuna donna, nemmeno per una cena, pensava solo alla bella dottoressa. La
>> logica Vulcaniana lo aveva, però, aiutato a comprendere perché lei fosse
>> profondamente offesa con lui e bramava di tornare sulla USS Hope per
>> poterle dimostrare di aver compreso il suo affetto coi fatti e non soltanto
>> a parole.
>>
>> Xyr aveva richiesto di essere assegnata presso l’evoluzione del JAG nella
>> Flotta Stellare. Lo studio dei regolamenti, l’attenzione riposta sulle
>> inesattezze, sulle intemperanze, sugli errori commessi sulle varie navi le
>> permetteva di mantenere la mente concentrata.. di comprendere
>> comportamenti, di studiare modi di approcciarsi ai problemi disciplinari,
>> imparando qualche trucco utile a contrastare le marachelle di Rodriguez e,
>> allo stesso tempo, di rivalutare molte delle annotazioni che aveva inviato
>> alla Lennox nei primi anni a bordo della USS Hope. Bueller era pur sempre
>> Bueller, ma molte cose che a lei sembravano irregolarità gravissime, aveva
>> imparato a capire che non lo erano.. erano meccanismi di autodifesa che
>> ogni membro di qualsiasi equipaggio metteva in atto per affrontare lo
>> stress della vita a bordo di una nave stellare. Col passare dei mesi, Xyr
>> si rese conto che le mancava essere a bordo della USS Hope, le mancava non
>> far a meno di notare le inefficienze altrui e, soprattutto, che le
>> mancavano i suoi compagni di avventura.
>>
>> Bueller aveva trascorso quell’anno presso l’ufficio della Lennox. Era
>> stata una sua scelta, non ricompresa fra quelle a lui proposte, ma Evelin
>> aveva acconsentito. Gli aveva affiancato il Guardiamarina Barc e ciò aveva
>> letteralmente sfiancato a più riprese il giovane umano. Ciò nonostante,
>> l’obiettivo prefissatosi dalla Lennox era stato raggiunto. Convivere con lo
>> scontroso Tellarite aveva immancabilmente fatto notare a Bueller
>> l’importanza non solo di creare un buon team affiatato, ma che essere un
>> buon Capitano voleva dire condividere con i propri uomini non solo le
>> gioie, ma anche i periodi bui. Fu così che Ferris iniziò a non perdere
>> nessuna delle sedute di gruppo con gli psicologi.. quale che fosse il
>> gruppo di lavoro chiamato ad esternare i propri stati d’animo, Ferris era
>> presente. Ciò gli aveva permesso di rinsaldare la mai cessata
>> consapevolezza di avere uno dei migliori equipaggi della Flotta e non
>> vedeva l’ora di ritornare a bordo della sua amatissima USS Hope.
>>
>> A Caytlin, la Lennox aveva praticamente concesso carta bianca. Era stata
>> inserita in decine di commissioni di psicologi chiamate a valutare cadetti,
>> a riabilitare personale colpito da qualche evento traumatico e via dicendo.
>> Erano tutte occasioni per apprendere, imparare, accrescersi personalmente e
>> professionalmente, senza avere il peso della responsabilità unica di
>> decidere della vita altrui. Il resto del tempo, la Risiana aveva deciso di
>> passarlo presso una delle strutture della Flotta che si occupava dei figli
>> di ufficiali impegnati lontani da casa. Una sorta di asilo, in cui la gioia
>> e la spensieratezza dei bambini erano contagiosi. A partire da metà
>> ottobre, poi, aveva rivisto una sua vecchia fiamma.. il fratello più grande
>> di una sua amica d’infanzia.. uno splendido esemplare maschile di Capitano
>> Risiano.
>>
>> Anche la sua nave era sottoposta a refit ed anche il suo equipaggio era
>> in franchigia. Era evidente che qualcosa lo turbasse, così come lei era
>> ancora preoccupata di ciò che stava accadendo nel periodo di guarigione di
>> tutti i ragazzi della USS Hope. Dopo un paio di serate assieme rivangando i
>> vecchi tempi, avevano entrambi convenuto che il modo migliore per
>> scrollarsi di dosso le preoccupazioni fosse sfinirsi in estenuanti nottate
>> di Jamaharon. Avevano iniziato solo loro due, ma, negli ultimi tempi, si
>> era dimostrata interessata anche una psicologa Andoriana tutta curve di
>> nome Tallao Sh'qarril.
>>
>> Strauss, alla fine, aveva scelto di non abbandonare la nave. Dopo il
>> finto ammutinamento, era risalito a bordo della Hope e lì vi era rimasto,
>> impegnato in un progetto ambizioso quanto importante, di cui condivideva le
>> informazioni, fra l’intero equipaggio della nave, con la sola Caytlin.
>>
>> L’obiettivo era quello di convogliare, una volta terminato il periodo di
>> cura, l’essenza dell’alieno in un contenitore in grado di proteggerlo fino
>> all’eventuale ritorno nella sua dimensione o universo di appartenenza.
>>
>> Aveva messo all’opera un team di esperti in ingegneria bioneurale. Alla
>> fine di quell’anno di esperimenti erano riusciti ad ideare una sorta di
>> entità olografica strettamente collegata al computer della USS Hope,
>> rendendolo, pertanto, in qualche modo senziente.
>>
>> La forma estetica definitiva doveva essere ancora valutata, seguendo
>> anche le indicazioni fornite dall’alieno, ma avevano già denominato il
>> progetto New Hope e presto, col rientro di tutti gli ufficiali a bordo
>> della nave, sarebbe stato operativo.
>>
>>
>>
>> *Utopia Planitia*
>>
>> *Bacino di attracco 14*
>>
>> *20/12/2398, ore 12.12*
>>
>> "Quindi l'hanno messa a nuovo." borbottò Rodriguez leggendo le
>> informazioni tecniche della nave.
>>
>> "Un refit durato un anno... anche lei è tornata in forma." rispose Basta
>> guardando fuori dall'oblò della navetta.
>>
>> "La sua affermazione è alquanto illogica signor Basta..."
>>
>> "Signor Rest non prenda tutto alla lettera." sorrise la dottoressa Graahn
>> lanciando un'occhiata al Betazoide che appariva rilassato e con un leggero
>> sorriso sul volto.
>>
>> "So che il Signor Doohan e il Signor Tucci hanno aiutato ad installare e
>> elaborare alcune migliorie, ma sono state tenute segrete. Signor Jones la
>> può smettere con tutte queste giravolte per favore?" ringhiò Xyr
>> all'indirizzo del timoniere della navetta che stava facendo ruotare lo
>> shuttle come un cavatappi.
>>
>> "La mia bambina è tornata! Sono così felice che potrei anche baciare
>> Lon!" rispose lei voltandosi e facendo l'occhiolino alla dottoressa.
>>
>> "Su bambini, fate i bravi o la maestra ci sgrida quando arriviamo."
>> Ferris Bueller afferrò il volto dell'amica e lo riportò nella giusta
>> direzione "Portaci a casa Luna."
>>
>> Era stato un anno difficile, ma anche importante per ognuno di loro. Lui
>> aveva seguito le vicissitudini di ogni altro membro dell'equipaggio
>> cercando di conoscerli meglio durante le sedute di gruppo con gli
>> psicologi, ma, allo stesso tempo, rimanendo alla larga da loro per tutto il
>> resto del tempo per non vanificare gli sforzi che ognuno metteva in pratica
>> per superare il trauma subito.
>>
>> Adesso poteva dire di conoscere veramente tutti i suoi uomini, e non solo
>> le belle ragazze, li considerava una famiglia e quella... quella era la
>> loro casa.
>>
>> =^=Attracco consentito=^= avvertì la voce del computer mentre la navetta
>> si infilava agile fra le porte dell'hangar per poi adagiarsi al suolo.
>>
>> Il gruppo scese guardandosi intorno. Dal lato opposto dell'hangar
>> l'inconfondibile sagoma di una nave klingon sembrava riposare nella semi
>> oscurità come un predatore.
>>
>> "Nave nuova! Ci fai fare un giro?" chiese Basta lanciando un'occhiata
>> divertita verso Luna
>>
>> Non si sa da dove, apparve nel pugno del timoniere un d'k tahg. Le lame
>> laterali del pugnale scattarono all'esterno.
>>
>> "Dovrai passare sul mio cadavere..." borbottò Luna prima che il pugnale
>> le fosse tolto di mano.
>>
>> "Questo viene requisito perché arma non autorizzata." esclamò Xyr
>> intascando l'oggetto "E lei Signor Basta non toccherà l'Akesh senza
>> permesso almeno per i prossimi cinque anni!"
>>
>> "Ehi sì ma.. quello è mio! Ridammelo.. dai Xyr che stavo scherzando!"
>> riprese Luna seguendo il gruppo in uscita dall'hangar.
>>
>> Tutto sembrava funzionare a meraviglia. L'odore di nuovo era palese...
>> dava l'impressione che fosse appena uscita dalla fabbrica. Bueller, in
>> fondo al chiassoso gruppo di ufficiali, faceva scorrere la mano lungo la
>> paratia intanto che camminava.
>>
>> Quando entrarono dentro il turbo ascensore che li avrebbe portati in
>> plancia stava apertamente sorridendo... Xyr lo guardò e sorrise a sua volta.
>>
>> Dopo pochi secondi, le porte dell'ascensore si aprirono. Rivedere la
>> plancia fu un emozione per tutti... persino Rest ebbe un attimo di
>> titubanza prima di fare un passo avanti e dirigersi alla sua postazione.
>>
>> La porta sul lato destro si aprì e dall'ufficio del Capitano uscirono
>> l'Ammiraglio Lennox insieme a Strauss, Tucci e Doohan. Gli ultimi due
>> sorrisero entrambi in direzione dei compagni.
>>
>> "Bene, vedo che ci siete tutti!" commentò il vero Capitano della Hope
>> tirando fuori il petto "Siete sopravvissuti ai complotti orditi alle vostre
>> spalle, anche se erano a fin di bene."
>>
>> Xyr e Ferris sollevarono gli occhi al cielo, la Lennox sospirò.
>>
>> "Non fate caso a Nicholas, non è cambiato di una virgola." intervenne la
>> Betazoide scuotendo il capo "Vi ho riuniti qui per mostrarvi alcune
>> migliorie... ormai manca solo un mese alla vostra partenza. Avrei voluto
>> farvi partecipi prima della cosa, ma è stato tutto secretato."
>>
>> "Ma ci dirà tutto, dato che non vuole ricadere negli errori del
>> passato..." commentò Paulo con la sua consueta faccia tosta.
>>
>> "La Flotta Stellare non commette errori!" sentenziò l'Ammiraglio Lennox,
>> poi si schiarì la voce imbarazzata "Ma visto che sarete voi a dover
>> navigare su questa bagnarola..."
>>
>> "Ehi!" esclamarono all'unisono Luna, Ferris e Doohan.
>>
>> =^=Ammiraglio, le dispiacerebbe non riferirsi a me con il termine
>> bagnarola?=^= la voce del computer di bordo dava l'impressione di essere
>> leggermente offesa.
>>
>> "Chi ha parlato?" chiese Xyr guardandosi attorno.
>>
>> Al centro dei parapetti frontali, proprio alle spalle della postazione
>> del timoniere, c'era una pedana luminosa dalla quale si sprigionò una
>> colonna di luce azzurrina. Un essere simile ad una medusa terrestre,
>> fluttuava in quel campo di luce dando l'impressione di osservare il volto
>> degli ufficiali che intanto la guardavano basiti.
>>
>> =^=E' un piacere rivedervi...=^= disse ancora l'essere fra il divertito e
>> l'emozionato.
>>
>> "Sei lui vero?" chiese Ferris avvicinandosi.
>>
>> "Lui è il nuovo membro del vostro equipaggio. E si, si tratta proprio
>> dell'alieno che fino a poche settimane fa ancora abitava nei vostri corpi."
>> rispose Evelin Lennox portando le mani dietro la schiena.
>>
>> "E cosa ci fa lui qui?" chiese Lon, ma nella sua vece non c'era astio ma
>> solo curiosità.
>>
>> "Affascinante, immagino che la nave sia il nuovo contenitore per la sua
>> energia." si intromise Rest voltandosi poi verso Tucci continuò "Come ha
>> fatto a convertire le gelatine bioneurali della Hope per accogliere la sua
>> forma di energia?"
>>
>> I due iniziarono a parlare di caratteristiche tecniche talmente avanzate
>> che ben presto tutti gli altri si disinteressarono di loro.
>>
>> "Perché proprio qui?" chiese Melanne
>>
>> "Perché anche lui considera questa nave come una casa..." rispose Caytlin
>> che fino a quel momento era rimasta in silenzio.
>>
>> "Ha fatto espressamente richiesta per rimanere con voi e chi meglio di
>> voi può testare le nuove possibilità di un computer senziente!" commentò
>> l'Ammiraglio entusiasta.
>>
>> "Un nuovo complotto?" borbottò Paulo rivolgendosi al Capitano Strauss e
>> l'ufficiale annuì sorridendo.
>>
>> "Cosa comporta il fatto che lui sia all'interno del computer della nave?"
>> chiese Xyr
>>
>> =^=Niente di così eclatante. I tempi di risposta saranno nettamente
>> superiori e riuscirò a comprendere meglio le vostre richieste. Per il resto
>> non posso fare miracoli... però sono un eccellente giocatore di scacchi
>> tridimensionali.=^= Il sopracciglio di Rest si sollevò interessato.
>>
>> "Naturalmente sta a voi decidere” intervenne la Lennox “il Capitano
>> Strauss ha il comando ufficiale della nave e tutti voi avete la possibilità
>> di tornare a bordo con le stesse mansioni che avete lasciato un anno e
>> mezzo fa. Se decidete di optare per altri incarichi, la Flotta Stellare ha
>> sempre dei giovani cadetti da addestrare... magari i prossimi combineranno
>> meno guai di voi" commentò ironicamente l'Ammiraglio
>>
>> Ferris la ignorò e fece un passo avanti.
>>
>> "Come ti dobbiamo chiamare?" chiese sorridendo.
>>
>> =^=Non ho un nome nella vostra lingua, ma, data la situazione, il Signor
>> Tucci me ne ha dato uno.=^= tutti si voltarono verso il giovane ufficiale
>> scientifico.
>>
>> "Hope..." disse commosso.
>>
>> "Hope... siamo a casa." mormorò Bueller
>>
>> =^=Bentornati.=^=
>>
>>
>>
>>
>>
>>
>> ========================
>> Tenente JG Caytlin
>> Consigliere
>> USS Hope NCC-25122
>> ========================
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>> Capitano Ferris Bueller
>> USS Hope - NCC-25122
>> Skype Combadge: Silente69
>> Private comunicator: ferris.bueller a mail.com
>> www.starfleetitaly.it/hope
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>> Ma questa storia dell'idolo è una cosa diffusa o solo tra le donne? F.
>> Bueller (Xyr - 03.14 - Scacco matto)
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