[Stml17] [Basta - 13.04] E' solo questione di opportunità

Silvia Brunati sbrunati a gmail.com
Sab 23 Mar 2019 12:29:44 CET


Ciao,
scusate il ritardo ma sono giornate lavorative pesanti.

Silvia Br.

*USS Hope – Ponte Ologrammi - 27/12/2398, Ore 18:16*

Il comandante Xyr camminava lungo il corridoio che portava al ponte
ologrammi 1 dibattendo fra sé quanto fosse corretto interrompere una
riunione tattica sulla missione in corso, considerato quanto fosse
importante quella missione. C’erano però alcune decisioni che solo Bueller
poteva prendere, nonostante avesse delegato lei alla gestione dei loro
‘ospiti’, e le aveva rimandate decisamente per troppo tempo con la scusa
dell’emergenza tossina. E fra tutti i posti dove aveva pensato di trovare
il capitano, il ponte ologrammi era stato il primo cui aveva pensato, ma
solitamente Bueller era più sottile quando non voleva essere disturbato e
decisamente molto più furbo. Quindi, o davvero era in corso una “riunione
tattica” come diceva il programma attivato, o lei stata per interrompere un
atto di seduzione di un membro di sesso femminile particolarmente reticente.

Con uno sbuffo seccato, Xyr si preparò a quello che la attendeva dietro le
porte del ponte ologrammi.

“Che?....” *accidenti ci faceva Bueller su Andoria?*

Accigliata Xyr seguì il percorso ghiacciato e scivoloso fino ad una
galleria di chiara natura artificiale, in cui il ghiaccio era stato
modellato in forse eleganti a circondare una pedana sulla quale due figure
si stavano affrontando. Il comandante si prese un momento combattuta fra
l’ondata improvvisa di nostalgia che l’aveva colpita e l’insolita scena che
le si presentava davanti.

Lon Basta e Luna avevano buttato le giacche vicino alla pedana e a
giudicare dal sudore che imperlava la fronte della pilota, lo scontro
andava avanti da un bel po'. Non sembrava andasse tanto bene per Luna, ma
la sua espressione era così determinata che Xyr era pronta a scommettere si
sarebbe arresa solo di fronte all’inevitabile, ma forse nemmeno allora.

Incredula spostò lo sguardo sulle figure che sedevano su scranni
improvvisati coperti da pellicce. Rodriguez seguiva interessato lo scontro
scambiando ogni tanto qualche battuta con la dottoressa Grahan che non
distoglieva lo sguardo dal betazoide e, poco più in là, Bueller sedeva in
mezzo a Doohan e a Caytlin, palesemente più interessato alla risiana che a
quello che avveniva sulla pedana. Ma quello che la stupì di più fu vedere
Tucci e Rest, il primo isolato, in un lato della stanza assorto in chissà
quali assurdi calcoli, il secondo, dall’altro lato con l’espressione di chi
avrebbe preferito essere altrove.

Il primo pensiero di Xyr, quando si fu ripresa dalla scena, fu quello di
chiedersi cosa stesse succedendo esattamente, seguito da un *riunione
tattica? Ah! *che si concludeva con un *bel modo di affrontare il problema
della tossina! *Ma prima che potesse anche solo dare voce a quel pensiero,
Rest la notò e le fece cenno di avvicinarsi. Decidendo che, se il
vulcaniano era lì, forse l’intera situazione meritava il beneficio del
dubbio, Xyr si avvicinò a lui.

“Cosa sta succedendo?” Chiese sedendosi sul ghiaccio.

“Il tenente Jones sta ricevendo una lezione di umiltà,” rispose in tono
analitico Rest, “il signor Basta le sta insegnando che il fatto che lei lo
abbia battuto sulla Terra, era esclusivamente legato ad un fattore emotivo.”

*Che cosa era successo sulla Terra?* Xyr aveva sentito Luna blaterare
qualcosa a proposito dell’aver battuto il betazoide, ma aveva pensato si
riferisse ad una simulazione. Corrucciata tornò a guardare i due
soffermandosi per un istante sul timoniere che in quel momento era riuscita
a mala pena a liberarsi da una presa dell’ufficiale della sicurezza. *Testarda,
*non poté fare a meno di pensare quando, con il fiatone, si rialzò
rimettendosi in guardia.

“Il capitano ha detto che non voleva perdersi lo scontro,” proseguì Rest
indicando Bueller, “il dottore è venuta per evitare che nessuno si facesse
male,” Xyr inarcò il sopracciglio guardando Melanne Grahan, “il signor
Rodriguez, sebbene il pericolo sia rientrato, ha detto che si sente più
sicuro se Lon o Luna sono vicini. Il signor Tucci non riusciva a riflettere
nel suo ufficio,” Rest fece una breve pausa, prima di proseguire,
“l’ingegnere capo era con Luna quando il signor Basta ha invitato il signor
Jones sul ponte ologrammi e il consigliere ci ha trovati come lei,
comandante.”

“E lei?” Chiese Xyr osservando, affascinata suo malgrado, lo scontro.

“Io do consigli al signor Basta.”

Xyr si girò a guardare sorpresa Rest.

“Prima dello scontro gli ho detto che aveva il 90% possibilità di vincere,
ha risposto che voleva rettificare la mia percentuale. Gli ho detto che
avrebbe dovuto batterla più volte e lui si è dichiarato d’accordo.”

“Quanti scontri hanno fatto finora?”

“Due, ha vinto sempre il signor Basta.”

Xyr aprì e chiuse la bocca tornando a guardare lo scontro. Luna era saltata
sulle spalle del betazoide cercando di strangolarlo. L’ufficiale della
sicurezza si gettò all’indietro schiacciando con il suo peso la pilota che
lasciò la presa con uno sbuffo. Affascinata Xyr la vide rialzarsi, senza
fiato, ansimando. Bellissima nella sua furia.

“E togliere l’aria dalla stanza in cui la tossina venisse sparata?” Chiese
all’improvviso Doohan.

“Non riusciresti a salvarli tutti,” rispose subito la dottoressa
mostrandogli il dpadd che aveva posato affianco a sé, come se non fosse
assurda quella domanda in questa circostanza, “la maggior parte delle
tossine neurologiche sono rapidissime.”

“E non sappiamo nemmeno dove e quando colpiranno,” intervenne Caytlin, “il
signor Yander ha detto che pensa avverrà su Medor, ma non ne abbiamo la
certezza.”

“Ha detto qualcosa di utile questo Yander?” Chiese sbuffando Luna di nuovo
incastrata sotto Basta.

“Non offendere il mio amico,” sbottò Rodriguez.

“Adesso lo chiama amico…” Mugugnò Lon bloccando il tentativo di Luna di
liberarsi schiacciandole la gola con l’avambraccio. Il viso della pilota
iniziò a diventare rosso.

“Almeno sapessimo qualcosa di più su questa tossina,” commentò Bueller
passandosi la mano nei capelli frustrato.

“Sappiamo quale tipo è, sappiamo dove viene prodotta e sappiamo che non ha
antidoti conosciuti,” lo corresse Melanne Grahan seccata, “ma ci stiamo
lavorando.”

Luna batté con la mano destra sulla pedana. Basta la ignorò.

“Qualcosa sui membri della delegazione?” Chiese Bueller.

“E se isolassimo tutte le zone in cui si trova la delegazione? Possiamo
usare un sistema di scudi energetici, così se dovesse succedere un
incidente eviteremo che tutto l’equipaggio venga colpito…” Disse nello
stesso tempo Doohan.

“Cosa diciamo alla delegazione per giustificare il loro isolamento?” Chiese
perplessa Caytlin.

“Non lo diciamo,” esclamò Rodriguez illuminandosi, “ho un’idea!”

Luna batté una seconda volta, il volto così rosso da sembrare un pallone.
Lon la guardò scuotendo la testa: “Non vuoi veramente arrenderti.”

“Non puoi fregare un betazoide!” Esclamò Tucci senza distogliere lo sguardo
dai suoi calcoli, “La probabilità che sappia che gli stai mentendo è così
alta che nemmeno il signor Rest si disturberebbe a calcolarla. La
circolazione dell’aria se infusa della Polvere di Betas 48 avrebbe un
effetto rallentante su una tossina neurologica.”

“La polvere di Betas 48 è una tossina neurologica,” ribatté la dottoressa
Grahan.

“Non rapida come quella di cui stiamo parlando, uccide solo dopo tre giorni
se non viene iniettato l’antidoto,” la corresse Tucci. “Se vuoi veramente
arrenderti ti lascerà.” Aggiunse senza guardare la pedana.

“Non capisco perché il signor Tucci vuole ucciderci…” Commentò Bueller un
po' frastornato.

“Non capisco perché nessuno vuole sentire il mio piano,” aggiunse Rodriguez
in tono offeso.

Luna batté una terza volta a terra fissando Basta negli occhi. Il betazoide
rimase immobile per qualche secondo poi la liberò. “Perché i tuoi piani
hanno sempre un secondo fine,” disse alzandosi, ma tenendo un occhio sulla
pilota che si stava massaggiando il collo.

“Questa poi!” Esclamò Rodriguez.

“Ti ricordo i maiali…” Intervenne Melanne con una leggera cantilena.

“Qualcuno doveva risolvere quella situazione!” Protestò il capo operazioni,
“comunque la mia idea si combina perfettamente con quella del signor
Doohan, non si accorgeranno di nulla.”

“Sentiamo quest’idea…” lo invitò sospirando Bueller.

“Sfruttiamo il ponte ologrammi, avviamo un programma che faccia credere
loro di potersi muovere liberamente sulla nave quando in realtà sono
confinati!”

“E come li porti li senza farli accorgere della trappola?” Chiese Lon
studiando Rodriguez a braccia conserte, le gambe leggermente divaricate e i
piedi ben piantati a terra.

“Proponiamo loro una simulazione che permetta loro di provare l’incontro su
Medor,” suggerì Caytlin.

“Esatto!” Esclamò Rodriguez, “una volta che saranno dentro ricreiamo la
Hope sul ponte ologrammi e quando il nostro cospiratore farà qualcosa di
sospetto, tipo cercare le tossine nel suo alloggio, lo beccheremo!”

“Sembra un buon piano,” commentò Bueller.

“Capitano, aspetti a rifiut…” Rodriguez guardò stupito Bueller, “ha detto
che le piace? Davvero?” Si passò una mano veloce sugli occhi, “sono quasi
commosso.”

Quel momento venne interrotto quando Luna si lanciò all’improvviso contro
Lon. Il betazoide, come se se lo fosse aspettato, le afferrò il braccio con
il quale lei aveva avuto intenzione di colpirlo e glielo torse dietro la
schiena. La pilota si lasciò sfuggire un gemito di dolore.

“Te l’avevo detto,” commentò Tucci senza alzare lo sguardo dal suo dpadd.

"Leccapiedi." Rispose a denti stretti Luna.

“E con questa sono tre,” disse Basta con un ghigno soddisfatto in direzione
di Rest, “vale per la tua percentuale?”

*Dopo tutto è una riunione tattica, *concluse fra sé Xyr.





*USS Hope – Ufficio del Capo della Sicurezza - 27/12/2398, Ore 05:00*

*Lon Basta si strofinò gli occhi quando le parole sullo schermo divennero
un’unica linea continua. Con la tazza in mano andò verso il replicatore e
la riempì nuovamente. Sorseggiando lentamente la bevanda calda tornò a
fissare l’elenco che aveva faticosamente preparato. Non era del tutto
convinto, ma di sicuro Rest avrebbe visto quello che lui non vedeva e
aggiunto o tolto qualche altro nome dalla lista. Sperabilmente tolto.*

“Non ti ho ordinato di andare a dormire tre ore fa?” Lo rimproverò Melanne
Grahan dallo schermo quando lui rispose alla chiamata. Come un bambino
colto sul fatto Lon nascose la sua espressione colpevole bevendo. “Come fai
a sapere che non stavo dormendo?”

La dottoressa accennò ad una risata scettica. “Seduto alla tua scrivania?”

“Non sarebbe la prima volta.”

“Auguri con il torcicollo,” ribatté ironica la nuova Melanne che a Lon
piaceva parecchio. Non che quella di prima fosse male, ma adesso … Sorrise.

“Ci sono molti modi in cui è possibile far passare un torcicollo. Alcuni
persino piacevoli.” La provocò.

“Li chiederò a Luna,” ribatté lei senza arrossire.

A Lon andò di traverso quello che beveva. Tossendo posò la tazza sulla
scrivania.

“Come va con la tossina?” chiese con voce strozzata cercando di riprendersi.

“Vuoi sapere se ho trovato un antidoto, no, solo interventi ad ampio
spettro” rispose lei con un sospiro frustrato, “ma non sono ancora così
disperata di considerare l’idea di Tucci per morire meno rapidamente. Come
va la tua ricerca del colpevole?”

“Posso adottare solo contromisure ad ampio spettro per il momento,” le
rifece il verso il betazoide grattandosi il mento, “potrebbe essere
chiunque e non ho una scusa valida per perquisire loro o i loro bagagli.”

“Puoi sempre andare a dormire e ragionarci a mente fresca.”

“Puoi delegare la preparazione delle contromisure a qualcuno di turno e
riposare.”

“Non sorridere, non ti conviene.”

“Prima riduco la lista a tre sospettati.”

“Con un miracolo?”

“Con la mia capacità deduttiva ed il mio spirito di osservazione,” ribatté
offeso il betazoide. “Per esempio già due sono fuori.”

“Ah sì?”

“Uno,” Lon controllò il nome sulla sua lista, “Nayar, ha una reputazione da
attaccabrighe. Difficilmente le persone di questo tipo hanno la pazienza
per un piano così complicato perché tendono a perdere il controllo. Non
affiderei mai una neurotossina ad una persona così instabile.”

“E il secondo?”

“Ridan, il segretario. Ha una fidanzata. È su Medor.” All’espressione
stupita di Melanne sorrise, “Paulo non è l’unico ad avere contatti”.

“Quindi ne restano ….” Si accigliò, “tre.” Dallo schermo la dottoressa
sollevò un sopracciglio lanciandogli un’occhiata eloquente.

“Detesto commettere errori, Melanne.”

“Non è restando sveglio per più di 16 ore che li risolverai.”

“Ma posso provarci.”

“Lon…”

“No,” il betazoide scosse la testa, “era compito mio tener conto del
pilota Melanne e non l’ho fatto.”

“Hai sempre una squadra…”

“Disse quella che si rifiutava di affidare a qualcun altro lo studio della
neurotossina…”

La dottoressa Grahan sbuffò. “Non sarò io però a dover rischiare la vita
per impedire che succeda un disastro e se sei troppo stanco per farlo di
sicuro ti ritroverò in infermeria se non peggio.”

Lon la fissò attraverso lo schermo in silenzio poi annuì “Ne tolgo ancora
uno e vado.”

“Ti concedo un’ora, poi ci vediamo al bar e andiamo a dormire.” Chiuse la
conversazione prima che il betazoide riuscisse a ribattere.

Lon sorrise stupidamente allo schermo vuoto, poi si riprese e guardò la sua
lista.

Se il piano di Rodriguez funzionava, il colpevole si sarebbe tradito, ne
era certo. È difficile resistere dal controllare se quello che porti con te
è ancora al sicuro, soprattutto se pericoloso.
Si massaggiò il collo. Gli restavano solo tre indiziati, un’ora, e poi
Melanne.
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Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano
occupati. Bertolt Brecht
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-------------- parte successiva --------------
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