[Stml17] [14.04 – Graahn – Una nuova pista]
Silvia Brunati
sbrunati a gmail.com
Lun 28 Ott 2019 13:54:02 CET
E arrivo anche io in ritardo (ero fuori e non avevo la posta),
mi è piaciuto parecchio. :)
Silvia
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Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano
occupati. Bertolt Brecht
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Il giorno lun 28 ott 2019 alle ore 09:25 Bryn Lwellelyn <
bryn.lwellelyn a gmail.com> ha scritto:
> Scusate voi, ultimamente non mi va la posta e avevo paura che non fosse
> arrivato. Non sarebbe la prima volta.
> Tra l'altro, non capivo il commento di Franco (non quello su Basta e la
> Graahn... l'amore è bello quand'è litigarello, o così dicono) e sono andata
> a guardare. Manca un pezzetto che per motivi ignooti non ho copiato.
> Vi rimando l'ultimo spezzone intero. Sorry.
>
> *USS Hope – Ufficio del Primo Ufficiale – 20/08/2399 – Ore 13.22*
>
>
>
> “Non ho capito bene… chi sarebbe questo tizio?”
>
> “Non ci ha fornito i documenti…”
>
> “… e a dir la verità è stato molto attento a non farsi vedere in faccia…”
> si inserì Melanne.
>
> “Esatto… ma ha detto di avere delle informazioni sul delitto della
> villetta,” concluse Caytlin.
>
> “Non capisco,” disse Xyr, le antenne che si piegavano in avanti dandole un
> cipiglio vagamente inquisitorio, “credevo che foste scesi in pieno giorno
> in un locale pubblico, come avete fatto a parlarci senza vederlo in faccia?”
>
> “Il locale era molto affollato per via dell’ora di pranzo e lui ci ha
> fatto avere un padd tramire una cameriera,” rispose Caytlin.
>
> “Allora la cameriera lo avrà visto in faccia, giusto?”
>
> “Ce l’ha indicato mentre stava uscendo. Non siamo riusciti a vederlo in
> faccia. Le abbiamo chiesto di descrivercelo, però.”
>
> “E lei?”
>
> “A parte che si tratta di un Bajoriano, niente. Diciamo che era un po’
> distratta.”
>
> “Da cosa?” chiese Bueller.
>
> “Da lui,” concluse Melanne indicando con un gesto del capo un
> imbarazzatissimo Doohan.
>
>
>
> Per un momento nell’ufficio calò il silenzio. Doohan sembrava uno pronto a
> bollire nella sua stessa divisa, Caytlin e la Graahn sembravano tanto
> dubbiose quanto eccitate dalla novità.
>
> Xyr era impassibile come sempre. Bueller non sapeva che pensare.
>
> Avrebbe potuto essere una buona pista come un qualche genere di
> sotterfugio, un ricatto, un mitomane o anche uno scherzo. Era certo che
> Rest avrebbe potuto calcolare l’esatta probabilità alla terza cifra
> decimale, ma francamente non pensava che glielo avrebbe chiesto.
>
>
>
> “Quindi vorrebbe un incontro?”
>
> Caytlin annuì, facendo scivolare il padd sulla scrivania verso Bueller.
> “Per fornirci le informazioni di cui è in possesso.”
>
> “Ha chiesto un pagamento?” domandò Xyr.
>
> “No, o almeno qui non lo dice.”
>
> “Allora le sue motivazioni non riguardano un guadagno diretto.”
>
> “Quindi cosa vuole?”
>
> Bueller sembrò riflettere per un momento. “E’ possibile che abbia visto
> due belle ragazze e…”
>
> Xyr si voltò verso di lui stringendo gli occhi. “Chi mai inventerebbe una
> cosa del genere solo per un approccio romantico?”
>
> Melanne sembrò sul punto di dire qualcosa. Ferris tossicchiò. “Non io,” si
> affrettò a dire. “Ma naturalmente qui non si parla di me no?”
>
> “E comunque ha chiesto di parlare con il nostro capitano,” puntualizzò
> Caytlin.
>
> “Certo. Davvero non so come mi è venuto in mente. Beh, se si tratta
> davvero di una pista, immagino che sia il caso di organizzarsi in
> proposito. Parlerò con Basta e Rest,” aggiunse Bueller prevenendo le
> proteste di Xyr. “Solo una cosa,” proseguì, “non dite niente a Strauss.”
>
>
>
>
>
>
> Il 28/10/2019 09:14, Franco Carretti ha scritto:
>
> Scusate il ritardo, ho avuto una settimana difficile.
> Brano molto godibile e ben fatto. Però che diavolo, avevamo lasciato Basta
> e la Graahn che si baciavano e hanno di nuovo litigato?
> E secondo me nel finale mancano Bueller e Rodriguez che alzano la mano :)
>
> *Sent:* Thursday, October 24, 2019 at 11:20 AM
> *From:* "Bryn Lwellelyn" <bryn.lwellelyn a gmail.com>
> <bryn.lwellelyn a gmail.com>
> *To:* "USS Hope" <stml17 a gioco.net> <stml17 a gioco.net>
> *Subject:* [Stml17] [14.04 – Graahn – Una nuova pista]
> Ecco il mio brano. Visto che puntualité?
>
> ------------------------------
>
>
>
>
> *TOOL III, Colonia Tahzot - Ubicazione sconosciuta - 20/08/2399, 5.43*
>
>
>
> L’andoriano che si teneva sempre in disparte era la chiave per
> destabilizzare l’intero gruppo e la Lennox lo sapeva. Solo che non aveva
> ancora idea di come usare quell’informazione a suo vantaggio.
>
> L’idea di una fuga era impraticabile, questo ormai lo aveva capito. Le
> avevano coperto il volto quando l’avevano portata in quel posto, ma aveva
> capito da qualche brandello di conversazione e dalla generale atmosfera del
> luogo che dovevano essere da qualche parte sotto terra. Molto sotto terra.
> Era persino possibile che l’unica via per entrare e uscire fosse il
> teletrasporto con cui l’avevano portata lì sotto. L’idea di una fuga per
> lei sola, magari con degli inseguitori alle calcagna, era impensabile.
>
> In un certo senso, era anche meglio. Non aveva più l’età per certe cose.
>
> Questo non significava tuttavia che dovesse rimanere con le mani in mano.
> Doveva solo puntare su una strategia più a lungo termine.
>
> Non aveva idea di come stessero andando le indagini, ma sapeva da quello
> che le avevano detto i suoi ospiti che il clima della colonia era piuttosto
> chiuso. Poteva quindi supporre che Strauss, i ragazzi e chiunque avessero
> inviato ad indagare, non stessero ricevendo un entusiastico sostegno.
> Tuttavia non si sarebbero lasciati scoraggiare. Strauss poteva essere un
> paranoico che aveva quasi mandato a monte la sua stessa carriera, ma dopo
> tanti anni era certa di una cosa: non l’avrebbe abbandonata.
>
> I suoi carcerieri non avevano manifestato alcun tipo di ansia al di là del
> normale stato d’animo associato alla situazione, quindi si poteva supporre
> che al momento non si sentissero in pericolo.
>
> Forse non poteva fuggire da sé, ma avrebbe potuto cercare di minare la
> coesione dei suoi rapitori dall’interno, spingerli a fare un passo falso.
> Non era forse la strategia più efficace ma era l’unica che al momento era
> in grado di mettere in atto.
>
> Per questo aveva puntato sull’andoriano.
>
> I fanatici sono impermeabili a qualunque tentativo di ragionare, ne aveva
> incontrati diversi nella sua carriera e lo sapeva bene. Non importava quale
> fosse la causa del loro fanatismo, tirando le somme erano tutti uguali. I
> tizi che l’avevano rapita non facevano eccezione.
>
> L’andoriano invece sì.
>
> Quali che fossero le motivazioni a spingerlo, non erano quelle del resto
> della combriccola. Questa differenza tra lui e gli altri in qualche modo
> gli era causa di grande frustrazione. Se fosse riuscita a sfruttare questa
> differenza, forse sarebbe riuscita ad ottenere qualcosa.
>
>
>
> Si appoggiò con noncuranza alla fredda parete di pietra della sua cella e
> smangiucchiò distrattamente un pezzetto dell’insipida focaccina che le
> avevano spacciato per pranzo. Il ragazzo era di guardia alla sua cella.
> Armeggiava con un qualche componente elettronico sul rozzo tavolo di legno
> e sbuffava ogni volta che questo emetteva una scintilla. Non aveva idea di
> cosa stesse facendo e nemmeno le interessava.
>
>
>
> “Ora ti fanno fare anche l’elettricista?” gli domandò senza voltarsi.
>
> L’andoriano si irrigidì appena, ma non rispose.
>
> “Sai pensavo che tra questi idioti, avrebbero trovato qualcun altro per
> farmi la guardia. O ti sei offerto volontario?”
>
> “Taci, donna.”
>
> “No, immagino di no. E’ un lavoro noioso, no? Fare la guardia a una donna
> di mezza età in una prigione di pietra. Anche uno scimpanzé avrebbe potuto
> farlo.”
>
> “Taci!”
>
> A quanto pare quel tizio era anche irascibile. Tanto meglio. “Dev’essere
> per questo che hanno messo te di guardia. Non sembra che ti apprezzino
> molto.”
>
> Il ragazzo ebbe uno scatto e si alzò, puntando un’arma nella sua
> direzione. “Ti ho detto di tacere,” sibilò.
>
> La Lennox lo fissò per qualche istante, ne valutò la reazione decisamente
> eccessiva, mentre lui tornava a sedersi.
>
> “Eppure, qui dentro sembri quello con più cervello… ma immagino che la
> causa valga anche questo...”
>
>
>
> L’andoriano fece per scattare in piedi di nuovo, ma qualunque fosse la sua
> intenzione, si bloccò alla vista del bajoriano appena entrato.
>
> “Il capo ti vuole. Vedi di muoverti,” lo apostrofò.
>
> Il ragazzo se ne andò, arrabbiato tanto con lei quanto con il suo compare.
>
> Quest’ultimo fece passare lo sguardo tra i due per un istante prima di
> domandare: “Che diavolo succede qui?”
>
> “Niente,” rispose la Lennox con un sorriso.
>
>
>
> *USS Hope – Ufficio dell’ Ufficiale Medico Capo – 20/08/2399, ore 10.12*
>
>
>
> Melanne incrociò le dita sul piano della scrivania e sorrise ampiamente a
> Caytlin. L’altra, seduta su una delle poltroncine di fronte, pareva in
> egual misura perplessa e soddisfatta.
>
>
>
> “Sei sicura che vuoi che venga anche Doohan? Forse sarebbe meglio che ci
> facessimo accompagnare da uno dei ragazzi della sicurezza.”
>
> “Credi che ci siano dei rischi?”
>
> “No, credo di no, dopotutto è pieno giorno e il luogo che ho scelto è
> praticamente in centro. Ma non vorrei che James attirasse altre attenzioni
> indesiderate.”
>
> “In un certo senso sarebbe tutto più realistico. I ragazzi della sicurezza
> non sono cattivi ma sono un po’, come dire, ingessati, ecco. Dopotutto,
> lavorano sotto Lon e Rest, non è che gli si possa dar torto.”
>
> “Ok,” disse lentamente la rossa risiana, osservandola un po’ stranita.
>
> “Perfetto, ci vediamo tra due ore, allora.”
>
> “Sì.” Caytlin si spostò leggermente sulla poltroncina, mettendosi più
> comoda. “Melanne, tu sai che se c’è qualche problema me ne puoi parlare,
> vero?”
>
> “Certo, perché me lo dici?”
>
> “Oh, perché tu lo sappia.”
>
>
>
> In verità la sua non era stata una visita del tutto casuale. Caytlin era
> decisamente abile nel suo lavoro e nel tempo aveva scoperto che il miglior
> modo di venire a conoscenza di potenziali problemi prima che diventassero
> tali era tenere le orecchie bene aperte. La nave è piccola e la gente
> mormora o una cosa del genere.
>
> Se c’era un pettegolezzo che valeva la pena conoscere, prima o poi lo
> avrebbero saputo tutti e lei un po’ prima di tutti gli altri. In più si era
> fatta buoni amici in quasi tutti i dipartimenti della nave.
>
> Voci correvano in merito alla loro ultima visita alla colonia. Pareva che
> dopo il rientro, Basta fosse stato visto far visita alla Graahn nel suo
> ufficio con umore più che tempestoso. Molto più del solito almeno. C’era
> stata una qualche discussione, si poteva presumere, perché Lon era stato
> letteralmente sbattuto fuori dall’ufficio. Melanne si era chiusa dentro e
> aveva cominciato a registrare un diario personale che era passato
> rapidamente dallo standard federale agli improperi in trill stretto.
>
> Il fatto di non parlare il trill non aveva impedito ad una delle
> infermiere di stare con l’orecchio appiccicato alla porta, pareva. D’altra
> parte, i pettegolezzi su Basta e la Graahn erano i preferiti tra i
> romantici a bordo, subito dopo quelli tra Rest e Xyr o Bueller e Xyr, a
> seconda del caso.
>
> Ora Caytlin sospettava – e non sapeva quanto avesse ragione – che il
> portarsi Doohan a farsi un giro fosse un tentativo da parte di Melanne di
> mostrare a Lon in quali abissi può sprofondare una donna per amor di
> vendetta.
>
>
>
> “Per curiosità, premesso che condivido abbastanza la tua idea, qual è il
> vero motivo per cui vuoi portarti Doohan invece di un addetto alla
> sicurezza?”
>
> “Beh, avevo pensato di portare qualcuno della sicurezza. Ma, partendo dal
> presupposto che non ci siano rischi, beh…”
>
> “Sì?” la incoraggiò il consigliere.
>
> “Credo che Lon si arrabbierà di più così,” ammise candidamente la Graahn.
>
>
>
> *USS Hope – Ufficio del Primo Ufficiale – 20/08/2399 – Ore 13.22*
>
>
>
> “Non ho capito bene… chi sarebbe questo tizio?”
>
> “Non ci ha fornito i documenti…”
>
> “… e a dir la verità è stato molto attento a non farsi vedere in faccia…”
> si inserì Melanne.
>
> “Esatto… ma ha detto di avere delle informazioni sul delitto della
> villetta,” concluse Caytlin.
>
> “Non capisco,” disse Xyr, le antenne che si piegavano in avanti dandole un
> cipiglio vagamente inquisitorio, “credevo che foste scesi in pieno giorno
> in un locale pubblico, come avete fatto a parlarci senza vederlo in faccia?”
>
> “Il locale era molto affollato per via dell’ora di pranzo e lui ci ha
> fatto avere un padd tramire una cameriera,” rispose Caytlin.
>
> “Allora la cameriera lo avrà visto in faccia, giusto?”
>
> “Ce l’ha indicato mentre stava uscendo. Non siamo riusciti a vederlo in
> faccia. Le abbiamo chiesto di descrivercelo, però.”
>
> “E lei?”
>
> “A parte che si tratta di un Bajoriano, niente. Diciamo che era un po’
> distratta.”
>
> “Da cosa?” chiese Bueller.
>
> “Da lui,” concluse Melanne indicando con un gesto del capo un
> imbarazzatissimo Doohan.
>
>
>
> Per un momento nell’ufficio calò il silenzio. Doohan sembrava uno pronto a
> bollire nella sua stessa divisa, Caytlin e la Graahn sembravano tanto
> dubbiose quanto eccitate dalla novità.
>
> Xyr era impassibile come sempre. Bueller non sapeva che pensare.
>
> Avrebbe potuto essere una buona pista come un qualche genere di
> sotterfugio, un ricatto, un mitomane o anche uno scherzo. Era certo che
> Rest avrebbe potuto calcolare l’esatta probabilità alla terza cifra
> decimale, ma francamente non pensava che glielo avrebbe chiesto.
>
>
>
> “Quindi vorrebbe un incontro?”
>
> Caytlin annuì, facendo scivolare il padd sulla scrivania verso Bueller.
> “Per fornirci le informazioni di cui è in possesso.”
>
> “Ha chiesto un pagamento?” domandò Xyr.
>
> “No, o almeno qui non lo dice.”
>
> “Allora le sue motivazioni non riguardano un guadagno diretto.”
>
> “Quindi cosa vuole?”
>
> Bueller sembrò riflettere per un momento. “E’ possibile che abbia visto
> due belle ragazze e…”
>
> Xyr si voltò verso di lui stringendo gli occhi. “Chi mai inventerebbe una
> cosa del genere solo per un approccio romantico?”
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> Ma questa storia dell'idolo è una cosa diffusa o solo tra le donne? F.
> Bueller (Xyr - 03.14 - Scacco matto)
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