<html>
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<meta content="text/html; charset=ISO-8859-1"
http-equiv="Content-Type">
</head>
<body text="#000000" bgcolor="#FFFFFF">
Hai ragione, pardon. Non so per quale motivo ero convinta che
quell'attrice avesse gli occhi azzurri.<br>
Lo cambio, poi lo invierò di nuovo.<br>
<div class="moz-cite-prefix">Il 08/12/2014 20:35, Contrammiraglio
Lennox ha scritto:<br>
</div>
<blockquote
cite="mid:CAPFUe1=AOeehMhRjAk9r4V+uoixs-7SL_5m0d0PwaeT3zY1zHg@mail.gmail.com"
type="cite">
<p dir="ltr">Ho letto solo la prima parte: solo un appunto, la
Lennox è betazoide e ha gli occhi neri ;)</p>
<p dir="ltr">Ileana</p>
<div class="gmail_quote">Il 08/dic/2014 20:19 "Paulo Rodriguez"
<<a moz-do-not-send="true"
href="mailto:gm.paulo.rodriguez@gmail.com">gm.paulo.rodriguez@gmail.com</a>>
ha scritto:<br type="attribution">
<blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0
.8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">
<div>
<div>Bello!! Brava!</div>
<div><br>
</div>
<div><br>
</div>
<div>
<div style="font-size:8px;color:#575757">Inviato da
Samsung Mobile.</div>
</div>
<br>
<br>
<div>-------- Messaggio originale --------</div>
<div>Da: Silvia Brunati </div>
<div>Data:08/12/2014 20:08 (GMT+01:00) </div>
<div>A: USS Hope </div>
<div>Oggetto: Re: [Stml17] Graahn - Il terrore viene per
padd </div>
<div><br>
</div>
<p dir="ltr">Bello! Molto divertente! :)</p>
<p dir="ltr">Silvia<br>
Il 08/dic/2014 19:26 "Maddalena" <<a
moz-do-not-send="true"
href="mailto:vampitrill@gmail.com" target="_blank">vampitrill@gmail.com</a>>
ha scritto:<br>
><br>
> Ecco qua il mio pezzo. Siate buoni, mi raccomando ;-)<br>
><br>
><br>
> USS Hope - Infermeria - 1 dicembre 2394 - ore 16.06<br>
><br>
> <br>
><br>
> La situazione si stava facendo penosamente più
imbarazzante di minuto in minuto.<br>
><br>
> L'Ammiraglio Lennox, in piedi di fronte a lei con il
suo viso gentile e modi cortesi, stava assumendo
lentamente un'espressione di composta noia. La punta di
perplessità nei suoi occhi azzurri rivelava il suo
continuo interrogarsi sul genere di turba mentale che
stava spingendo il nuovo ufficiale medico capo a spiegare
loro ogni minimo dettaglio del funzionamento
dell'infermeria. Neanche non ne avessero mai vista una in
vita loro.<br>
><br>
> Strauss, da parte sua, sembrava solo atterrito
all'idea che lei potesse decidere di testare qualche
procedura su di lui a scopo dimostrativo. Forse, oltre
agli sbalzi d'umore, soffriva anche di una lieve
ipocondria. Melanne prese nota mentalmente di accennarlo
al consigliere. Poi si ricordò chi era il consigliere.<br>
><br>
> Xyr ascoltava la spiegazione, che già sicuramente
conosceva, nella sua consueta posa plastica di riposo
militare. La trill finora non l'aveva mai vista sedersi.
Aveva dovuto reprimere l'impulso a controllare di nuovo la
sua scheda medica per assicurarsi che non fosse presente
alcuna lesione alla spina dorsale tale da impedirle
qualunque postura al di fuori di quella rigida ed eretta
che mostrava normalmente. Il primo ufficiale purtroppo non
sapeva nulla -e come avrebbe potuto avvertirla?- di ciò
che lei stava tentando di fare, né delle casse di birra
andoriana che aspettavano nella stiva e che si augurava
Lon stesse provvedendo a far sparire. La notizia le era
giunta in gran segreto, più o meno, e con lo stesso tono
in cui si annunciava il ritrovamento inaspettato di un
ordigno bellico letale inesploso.<br>
><br>
> Forse un ordigno bellico inesploso sarebbe stato più
sicuro, tutto sommato, per la salute psicofisica di tutti
loro.<br>
><br>
> Il suo sproloquio durava da quasi venti minuti,
quando Lennox alzò una mano, senza smettere di sorridere
cortesemente.<br>
><br>
> "Dottoressa, la sua spiegazione è stata veramente...
esaustiva..."<br>
><br>
> Strauss annuì con fervore, accanto a lei.<br>
><br>
> "... e sono certa che l'equipaggio sia in ottime
mani, per quanto riguarda il versante medico. La lasciamo
al suo lavoro e proseguiamo nel nostro giro..."<br>
><br>
> <br>
><br>
> Per gli Spiriti, se ne stavano andando. Di certo ne
avevano avuto abbastanza. Chiunque persona sana di mente
ne avrebbe avuto abbastanza.<br>
><br>
> Ma lei doveva trattenerli, ancora per un po'. Solo
per un po'.<br>
><br>
> <br>
><br>
> Di fronte agli occhi di Melanne la scena prese
scorrere al rallentatore.<br>
><br>
> Lennox la ringraziò. La voce di lei, normalmente
piuttosto gradevole, le giunse fonda e deformata
dall'effetto rallenty che la sua mente stava applicando
all'intero siparietto. Strauss continuò ad annuire.
Entrambi si voltarono per andare alla porta, scortati da
Xyr a passo di marcia.<br>
><br>
> Il suo cervello passò in rassegna le diverse
possibilità, edificando a velocità superluminare la
possibile scena che avrebbe seguito, in un crescendo di
orrore.<br>
><br>
> <br>
><br>
> Offrire un caffè? Lei era un medico, non una
barista. I replicatori in infermeria non erano ancora
stati programmati. Avrebbe dovuto inserire personalmente i
parametri. Lon sosteneva che il suo caffè era penoso. Xyr
gliel'avrebbe di certo fatto notare. Se avesse bevuto
qualcosa. Ammesso che avesse l'abitudine di bere.<br>
><br>
> Raccontare una storiella? Lei era un medico, non una
comica. Non conosceva barzellette. Al massimo avrebbe
potuto raccontare la scenetta di Bueller che, giunto in
infermeria in anticipo per la sua visita di controllo,
aveva chiesto all'infermiera che stava effettuando gli
ultimi controlli su Caytlin se avesse per caso un titolo
di studio in "astrofisiologia". Ma forse a Xyr sarebbe
venuto un colpo apoplettico al sentirlo. No, doveva solo
rallentarli, non ucciderli.<br>
><br>
> Fingere di svenire? Questo effettivamente avrebbe
creato il giusto trambusto, sul momento. Ma poi sarebbe
svenuto anche Strauss. Sarebbero tornati al problema
precedente.<br>
><br>
> No. C'era solo un'altra opzione.<br>
><br>
> <br>
><br>
> "Signori, non avete ancora visto l'obitorio.
Naturalmente lo abbiamo, Può essere molto utile. Anche se
speriamo ovviamente di non ... ehm, doverlo usare... mai."<br>
><br>
> L'occhiata che Xyr le gettò avrebbe gelato una
supernova.<br>
><br>
> I due ufficiali la seguirono con riluttanza. Il giro
turistico non durò molto ma diede il tempo al capitano di
assumere una delicata sfumatura di verde. Melanne a quel
punto si sentì in dovere di lasciarlo andare.<br>
><br>
> Alla fine il terzetto se ne andò. Non avrebbe potuto
inventare altre scuse senza stenderli fisicamente. Quando
furono usciti, La trill si accasciò sul primo sgabello a
portata,quindi si portò la mano al comunicatore.<br>
><br>
> <br>
><br>
> =^= Ho fatto del mio meglio. Arrivano. =^=<br>
><br>
> <br>
><br>
> USS Hope - 1 dicembre 2394 - ore 21.00<br>
><br>
> <br>
><br>
> Melanne sbadigliò, ricordandosi all'ultimo secondo di
coprirsi la bocca con la mano. Dopotutto, buona educazione
a parte, ora era un ufficiale medico capo. Doveva
mantenere un certo contegno.<br>
><br>
> La serata si era rivelata abbastanza noiosa,
nonostante l'intrattenimento musicale non fosse del tutto
malvagio. Il discorso di rito dell'ammiraglio, applausi e
gente che si congratula per l'inaspettata botta di fortuna
nel terminare gli studi facendo finta di essere ufficiali
superiori a bordo di una vera nave della Flotta. Dopo di
che tutti si erano dati alla baldoria. E a lei sarebbe
toccato curare le sbronze di tutti i presenti, il giorno
dopo.<br>
><br>
> Nel tentativo di darsi il tanto agognato contegno, si
raddrizzò un poco sulla sedia, togliendo il gomito dal
piano del tavolo. Aveva finito per accomodarsi tra Caytlin
e Rodriguez.<br>
><br>
> Dai sorrisi di lui e da certi scambi con un paio di
altri cadetti passati, in modo del tutto casuale, per il
loro tavolo, si era convinta che la bisboccia comprendesse
anche la birra caricata illegalmente, che tutti si
guardavano bene dal nominare. In qualche modo andava fatta
sparire, dopotutto. <br>
><br>
> Con lei aveva scambiato giusto qualche parola. Poi il
consigliere era stata assalita da uno sciame di cadetti in
piena crisi ormonale che le avevano oscurato la visuale.<br>
><br>
> Melanne aveva roteato gli occhi, bevuto un sorso di
champagne e cercato con lo sguardo Lon. Per tutta la sera
era rimasto seduto con il loro capo tattico dalla parte
opposta del tavolo, sembrando ben poco interessato ai
festeggiamenti. Quando infine lo vide, se ne stava
andando.<br>
><br>
> La cosa non la stupiva, ma avrebbe preferito avere
almeno un sostegno morale in mezzo alla folla dei giovani
cadetti festaioli.<br>
><br>
> Si scambiarono un'occhiata. Fu sufficiente.<br>
><br>
> Le avrebbe raccontato i dettagli del pomeriggio più
tardi.<br>
><br>
> Lui uscì, lei tornò a voltarsi. Poi dovette accettare
l'invito di Strauss per un ballo.<br>
><br>
> <br>
><br>
> USS Hope - Alloggio di Lon Basta - 1 dicembre 2394 -
ore 23.43<br>
><br>
> <br>
><br>
> "E come ti sei liberata di Strauss?"<br>
><br>
> "Francamente? E' stato più facile salvare il tenente
Harrys da quella grotta... non è che non sia un bravo
ballerino, ma la cosa stava diventando un po'
imbarazzante. Alla fine credo che abbia deciso di
raggiungere Bueller... "<br>
><br>
> <br>
><br>
> Blu, calma, trill, striature violette, una punta di
disagio.<br>
><br>
> <br>
><br>
> Conosceva bene l'impronta di Melanne Graahn. La
sottile calma che sentiva in lei aveva un effetto in
qualche modo tranquillizzante. Una percezione che per
tanti anni non aveva sentito da nessuno intorno a sé.
Anche il disagio lo conosceva bene, e sapeva da cosa era
causato. Melanne non riusciva mai a sentirsi completamente
all'altezza, anche se con il tempo aveva imparato a
nasconderlo piuttosto bene. Rimase in silenzio, mentre lei
proseguiva. Le loro conversazioni erano semplici. Non era
necessario che lui partecipasse con troppe parole. E lei
non sembrava infastidita da questo suo aspetto, non
pretendeva lunghe risposte né opinioni sviscerate. Andava
bene così.<br>
><br>
> <br>
><br>
> "... e non hai idea di cosa ho dovuto inventare per
trattenerli. Davvero, non posso credere che tu sia rimasto
lì mentre ispezionavano la stiva. Se ti avessero visto, lì
appostato..."<br>
><br>
> "Non l'hanno fatto."<br>
><br>
> "No, certo che no. Sarebbe stato strano il contrario.
Voglio dire, sei stato addestrato anche per questo. Ma se
fosse successo..."<br>
><br>
> <br>
><br>
> Melanne face una pausa, sorseggiando il suo
raktajino, poi scosse la testa.<br>
><br>
> <br>
><br>
> "Solo gli Spiriti sanno cosa avrebbero detto. E
Xyr.... non voglio nemmeno pensare a come l'avrebbe presa.
Già così deve essere stata una sorpresa... io non sono
riuscita ad avvertirla, in infermeria..."<br>
><br>
> "Credo lo sapesse. Ho percepito la sua rabbia."<br>
><br>
> <br>
><br>
> La trill annuì ancora, un altro sorso dalla sua
tazza.<br>
><br>
> <br>
><br>
> "Era prevedibile che non le avrebbe fatto piacere. Mi
chiedo se il capitano ne sapesse qualcosa. O se lei
crederà che ne sapesse qualcosa. Non si capisce mai bene,
vedendola, ma non da l'impressione di essere una sua fan.
Scommetto che ha una lista di violazioni già pronta, su di
lui. O qualche altra cosa del genere."<br>
><br>
> "Immagino che fossero in competizione per il posto. E
il capitano ha uno stile di comando... beh, libero nella
migliore delle ipotesi..."<br>
><br>
> "Sì, credo anche io. Ma non sembra che il lui faccia
troppo caso alle sue opinioni. Sembra più concentrato su
qualcos'altro. O qualcun'altro..."<br>
><br>
> <br>
><br>
> Lei strinse le labbra leggermente. Cambiò posizione
sulla poltroncina e Lon percepì una punta di
qualcos'altro, nel flusso costante delle sue emozioni. Non
commentò il cambiamento. Non lo faceva mai.<br>
><br>
> <br>
><br>
> "Alcuni membri dell'equipaggio sono abituati a tenere
un comportamento un po'... infantile. Sono abituati alla
vita in Accademia. Ma presumo che la cosa cambierà in
fretta. Non siamo più a scuola."<br>
><br>
> "No, infatti. Penso che cresceremo tutti fin troppo
in fretta, qui."<br>
><br>
> Melanne si fermò per un istante mentre quella punta
di emozione svaniva. Poi sospirò.<br>
><br>
> "Oh, sono contenta che ci sia anche tu, davvero."<br>
><br>
> Lon non rispose. Non era necessario.<br>
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> <br>
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> <br>
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