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Bello, mi è paiciuto, soprattutto la parte su Basta e Tucci.<br>
<br>
Maddy<br>
<div class="moz-cite-prefix">Il 21/02/2015 10:50, Silvia Brunati ha
scritto:<br>
</div>
<blockquote
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type="cite">
<div dir="ltr">
<div>
<div>E' breve, ma sono purtroppo settimane intense di lavoro.<br>
</div>
Spero vada bene!<br>
<br>
</div>
Silvia<br>
<br>
*<b>************************************************************<br>
Brano: 01.03<br>
Brano Precedente: 01.02 Il Profumo del Lathinum<br>
Titolo: Chiacchiere e Distintivi<br>
Autore: Lon Basta<br>
**************************************************************<br>
</b><br>
<b>USS Hope – Hangar Navette – Ore 12:00</b><br>
<br>
Luna aveva appena finito un noiosissimo turno in plancia con il
primo ufficiale Xyr, o meglio, sotto il suo sguardo bruciante e
ora fissava corrucciata il suo akesh. Da quando quei poppanti
erano svaniti nel nulla, tutti sembravano impegnati a fare
qualcosa tranne lei e Luna non amava stare con le mani in mano.
Se fosse stata in accademia avrebbe saputo che fare per sfogare
la sua frustrazione, qui era tutto decisamente più complicato.<br>
Il suono di qualcuno che si schiariva la gola alle sue spalle la
riportò bruscamente alla realtà.<br>
<br>
"Pensi uscire a fare un giro?"<br>
<br>
Luna fissò Rodriguez corrucciata, valutando come rispondergli.
"Ti piacerebbe vedere come vola?"<br>
<br>
"Si e no".<br>
<br>
<i>*Interessante.</i><br>
<br>
"Mettiamo che io abbia ancora solo mezz'ora di tempo per
svolgere un incarico e che mi serva parlare con qualcuno,"
Rodriguez si schiarì la gola, "in tranquillità. Potremmo,"
occhieggiò l'akesh "farlo con quella?"<br>
<br>
<b>52° Regola, Sezione Scientifica – Ore 23:00<br>
</b><br>
Lon Basta si godeva il silenzio e si rendeva invisibile. La
prima delle due cose non gli capitava spesso, perciò non era
così dispiaciuto di essere nuovamente a bordo della 52° Regola;
la seconda invece solitamente richiedeva maggior impegno, ma il
signor Tucci gli aveva inconsapevolmente semplificato le cose
attirando su di se l'attenzione.<br>
<br>
Il Daimon Bord non era stato contento di vederli, ma, dopo che
Lon gli aveva spiegato che non erano interessati a lui era stato
ben felice di consegnarli al suo ufficiale scientifico che, a
sua volta, dopo averli parcheggiati davanti ad una consolle
aveva addotto ad un lavoro improrogabile e incaricato un suo
sottoposto, che aveva cercato inutilmente di svignarsela senza
farsi vedere, di assistere il signor Tucci e 'il suo amico'.<br>
<br>
Appoggiandosi alla parete a braccia conserte, con la miglior
espressione da 'sono qui ma non conto nulla' che conoscesse, Lon
aveva subito messo in chiaro il suo ruolo di scorta ed era stato
ben presto dimenticato. Cosa che gli aveva permesso di dedicarsi
all'ascolto del silenzio mentre l'ufficiale scientifico mentre
sprofondava nella mole di dati dei diari della nave Ferengi.<br>
<br>
Quella situazione non disturbava affatto il betazoide, le
emozioni, l'aveva imparato sulla sua pelle, potevano ingannare.
Affidarsi totalmente a loro per capire chi si aveva di fronte
era un errore. L'istinto, lo studio di un atteggiamento o il
contrarsi di un muscolo potevano dire molto di più di un
individuo. Per esempio il signor Tucci era tutto il contrario di
quello che uno poteva pensare di lui.<br>
<br>
<i>Blu intenso, delle profondità del mare, tracce di una
serenità che si disperde nell'immensità.</i><br>
<br>
Era da un'ora che era in quello stato, da quando aveva iniziato
a fare quella ricerca che il signor Rest aveva richiesto; al
punto che si sarebbe potuto pensare che stesse perdendo tempo
per godersi quel momento di isolamento anche lui. In realtà,
però, le sue dita scorrevano rapide sui dati passando dall'uno
all'altro quasi seguisse uno schema preciso, gli occhi che
tenevano il passo delle mani, e tutto il suo corpo era teso come
quello di un segugio dietro una pista. Sorprendentemente calmo
quando faceva il suo lavoro, nervoso e impacciato quando
interagiva con gli altri.<br>
<br>
"E poi c'è Rescjak, quello non fa che cercare modi di farmi
sembrare stupido davanti al Daimon, devo sempre stare attento a
quello che faccio, come lo faccio, persino a dove nascondo i...
non che io nasconda nulla sia chiaro! Se lo facessi non verrei
certo a dirlo a te amico mio, ha ha ha..."<br>
Il ferengi non ci aveva messo molto a perdere interesse nel
lavoro del signor Tucci, annoiato e depresso, aveva sbuffato, si
era lamentato, aveva provato a fare conversazione con
l'ufficiale scientifico ricevendo in cambio solo monosillabi,
poi si era rivolto al betazioide cui erano bastate un paio di
battute per incoraggiarlo a sfogarsi. Non era stato ordinato
loro di "fare amicizia" con i ferengi, dato però che il suo
compito era quello di fare da scorta a Tucci, per farlo al
meglio doveva conoscere l'ambiente in cui si trovava e quindi
scoprire il più possibile sulla situazione a bordo della 52°
Regola.<br>
<br>
<i>Giallo tenue che si fa largo nella profondità del blu, appena
una striscia di eccitazione accennata che svaniva però
nell'immensità dell'oceano per perdersi nuovamente.</i><br>
<br>
Tucci fissò il vuoto mormorando fra se poi tornò ai suoi dati,
non era la prima volta che lo faceva da quando si era messo al
lavoro. Sembrava aver trovato qualcosa e poi lo perdeva e
riprendeva la sua ricerca.<br>
"E quella fissazione per sapere cosa facciamo, quando lo
facciamo, con chi parliamo! Secondo Sergin ha attivato i sensori
ovunque sulla nave e ci spia, per questo lui si è preso uno di
quegli aggeggi in grado di ingannare le registrazioni, quelli
che ti fanno vedere cose che non ci sono. Hai capito che
intendo?"<br>
"No".<br>
"Ma come no? Quei cosi che vendono per alterare le immagini!
Sergin dice che funziona che una meraviglia e che,
opportunamente modificato è in grado di alterare anche i dati,"
il ferengi teneva la voce bassa, guardandosi attorno e ogni
tanto alzando lo sguardo verso l'alto. Lon, che ne aveva seguito
lo sguardo senza notare nulla di particolare, si prese qualche
secondo per studiarne l'espressione, stava prendendolo in giro
per indurlo a parlare o, se era vero che il Daimon Bord
registrava tutto, stava tradendo il suo collega?<br>
"Mi piacerebbe proprio avere uno di questi congegni," buttò li
per dargli corda, "come se l'è procurato il tuo amico?"<br>
"Pfuff! Amico! Non mi ha ancora restituito il latinum che gli ho
prestato due giorni fa! Dice che l'ha perso! Ah! Comunque credo
gliel'abbia venduto un mercante in una base dove ci siamo
fermati per rifornimento, un tizio nuovo".<br>
<br>
<i>Il blu intenso si era schiarito all'improvviso, perdendo la
serenità all'inseguimento di una luce più intensa ora,
eccitante, in aumento.<br>
</i><br>
"Non avrebbe mai potuto permetterselo comprandolo, sai,
legalmente," il ferengi sogghignò alzando nuovamente gli occhi
verso l'alto, "ci credi? Che ci spiano? E' un'assurdità! Di
certo non ti racconterei queste cose se ci credessi! Andrei
direttamente dal Daimon a dirglielo". Aumentò il tono della voce
di un pò alle ultime parole.<br>
"A meno che il Daimon non l'abbia già scoperto," commentò con un
sorriso complice Lon cercando di tenere l'attenzione del ferengi
su di se. Tucci non aveva cambiato posizione, ma il viso si era
improvvisamente animato e il borbottio del suo ragionamento si
era fatto più deciso. Il ferengi sgranò esageratamente gli
occhi.<br>
"Dici che lo sa già?! Come avrebbe mai potuto saperlo? Io non
gliel'ho certo detto!" L'espressione del suo viso era un'opera
d'arte di finta sorpresa e incredulità.<br>
<br>
<i>Giallo che all'improvviso soppianta il blu, non ancora
accecante, ma inesorabilmente alla conquista della
tranquillità.</i><br>
<br>
Una rapida occhiata verso l'umano convinse immediatamente Lon
che stavolta non era un falso allarme, doveva liberarsi del
ferengi.<br>
"E' un peccato perché se l'avesse saputo da te magari ti avrebbe
ricompensato". Commentò con aria saputa.<br>
"Oh".<br>
"Già".<br>
"Ma guarda tu com'è tardi! Il mio turno è iniziato da tre
minuti! Devo proprio andare!"<br>
"Davvero?" Lon si finse dispiaciuto.<br>
"Assolutamente! Mi spiace, bella conversazione, ripetiamola!"<br>
<br>
<i>Giallo accecante, forse orgoglio, soddisfazione, ma
soprattutto eccitazione. Troppo forte.<br>
</i><br>
Non appena le porte si chiusero alle spalle del ferengi Lon si
prese qualche secondo di tempo poi si avvicinò a Tucci.
L'ufficiale scientifico sollevò di scatto lo sguardo vedendolo
e, sorprendentemente gli sorrise.<br>
"No".<br>
Il sorriso scomparve all'istante.<br>
"No cosa?"<br>
"Non ora".<br>
"Eh?"<br>
Lon sbuffò, non era fatto per parlare, né per spiegare.<br>
"Raccolga i suoi risultati e torniamo a bordo".<br>
"Ma ho appena iniziato a..."<br>
"Signor Tucci, il Daimon Bord vorrà sapere cosa ha scoperto, non
lo conosco a sufficienza da sapere se una volta saputolo
cercherà di coprire tutto o se invece collaborerà con noi. Non
so nemmeno se," istintivamente alzò gli occhi verso l'alto come
aveva fatto il ferengi prima, "sta ascoltando questa
conversazione, so per certo però che sarà ostacolato per qualche
minuto. Preferisce trattare con lui qui, o al sicuro a bordo
della Hope?"<br>
<p style="margin-bottom:0cm" lang="zxx">
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href="mailto:Stml17@gioco.net" target="_blank"><span
class="">Stml17@gioco.net</span></a><br>
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Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli
altri posti erano occupati. Bertolt Brecht<br>
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