<p dir="ltr">Infatti anche se in ogni caso poca storia contro una Miranda...<br>
La domanda in realtà è cosa ci fa una nave dell'impero vecchia di 25 anni?<br>
Ai postumi (della sbronza) l'ardua sentenza</p>
<div class="gmail_quote">Il 08/lug/2015 17:15, "Reis Squiretaker" <<a href="mailto:vanessa_reis_squirtaker@outlook.it">vanessa_reis_squirtaker@outlook.it</a>> ha scritto:<br type="attribution"><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">
<div dir="ltr">
<div dir="ltr">
<div style="FONT-SIZE:10pt;FONT-FAMILY:'Arial';COLOR:#000000">
<div>Meno male che non è la più recente versione allora ahahaha </div>
<div> </div>
<div style="FONT-SIZE:10pt;FONT-FAMILY:'Arial';COLOR:#000000"><br>========================<br>Guardiamarina
Caitlyn<br>Consigliere<br>USS Hope NCC-25122<br>[CV]:
<a href="http://starfleetitaly.it/starfleetitaly/academy/ruolino_servizio.php?id=169" target="_blank">http://starfleetitaly.it/starfleetitaly/academy/ruolino_servizio.php?id=169</a><br>========================<br></div>
<div style="FONT-SIZE:small;TEXT-DECORATION:none;FONT-FAMILY:"Calibri";FONT-WEIGHT:normal;COLOR:#000000;FONT-STYLE:normal;DISPLAY:inline">
<div style="FONT:10pt tahoma">
<div> </div>
<div style="BACKGROUND:#f5f5f5">
<div><b>From:</b> <a title="ltcomm.sibi@gmail.com" href="mailto:ltcomm.sibi@gmail.com" target="_blank">Silvia Bianchini</a> </div>
<div><b>Sent:</b> Wednesday, July 08, 2015 4:33 PM</div>
<div><b>To:</b> <a title="stml17@gioco.net" href="mailto:stml17@gioco.net" target="_blank">USS
Hope</a> </div>
<div><b>Subject:</b> Re: [Stml17]Rest - 02-01: Del come e del perché ci
ritroviamo con una navetta conficcata in Sala Macchine</div></div></div>
<div> </div></div>
<div style="FONT-SIZE:small;TEXT-DECORATION:none;FONT-FAMILY:"Calibri";FONT-WEIGHT:normal;COLOR:#000000;FONT-STYLE:normal;DISPLAY:inline">
<p dir="ltr">Primo: non avevo ricevuto la prima mail... Mi viene il dubbio di
essermi persa qualcos'altro...<br>Secondo: ottimo pezzo!!!<br>Terzo: nel 2394 la
classe D'deridex romulana è stata quasi integralmente rimpiazzata dalle classe
Norexan...</p>
<p dir="ltr">Bravo Fede!<br>Luna vi farà impazzire... XD<br>S.</p>
<div class="gmail_quote">Il 08/lug/2015 15:47, "Franco Carretti" <<a href="mailto:ferris.bueller@mail.com" target="_blank">ferris.bueller@mail.com</a>> ha
scritto:<br type="attribution">
<blockquote class="gmail_quote" style="PADDING-LEFT:1ex;MARGIN:0px 0px 0px 0.8ex;BORDER-LEFT:#ccc 1px solid">
<div>
<div style="FONT-SIZE:12px;FONT-FAMILY:verdana">
<div>
<div>Santoddio che pezzone! Fantastico!</div>
<div> </div>
<div>C'è solo un punto strano:</div>
<div> </div>
<div><em><span style="FONT-SIZE:12px;FONT-FAMILY:verdana;LINE-HEIGHT:19px">"Però a bordo
c'é una forma di vita..." fece notare Xyr, quasi strappando di mano
l'analizzatore all'Umano. La bella Andoriana digitò alcuni comandi con le
lunghe ed affusolate dita blu. In risposta, l'analisi avviata dall'Ingegnere
Capo venne messa in secondo piano ed il piccolo schermo evidenziò un diagramma
d'onda che prima compariva solo come un piccolo simbolo di sfondo "si direbbe
un Betazoide..."</span></em></div>
<div> </div>
<div><span style="FONT-SIZE:12px;FONT-FAMILY:verdana;LINE-HEIGHT:19px">Quindi Xyr
aveva visto che era betazoide, ma poi in sala riunioni:</span></div>
<div> </div>
<div><em><span style="FONT-SIZE:12px;FONT-FAMILY:verdana;LINE-HEIGHT:19px">“Non sono
Romulani?” domandò invece Xyr, piuttosto stupita dalla cosa. Aveva scansionato
lei stessa il corpo del ferito trovato all’interno della navetta ed il
tricoder aveva confermato di trovarsi di fronte ad un essere proveniente dal
pianeta Romulus “Beh…ci assomigliavano molto…”</span></em></div>
<div> </div>
<div> </div>
<div><span style="FONT-SIZE:12px;FONT-FAMILY:verdana;LINE-HEIGHT:19px">Quindi c'è
qualcosa che non va probabilmente a causa del bagno del cellulare
:)</span></div>
<div> </div>
<div>Comunque è una gran figata!</div>
<div> </div>
<div> </div>
<div> </div>
<div> </div>
<div>
<div style="WORD-WRAP:break-word;PADDING-BOTTOM:10px;PADDING-TOP:10px;PADDING-LEFT:10px;MARGIN:10px 5px 5px 10px;BORDER-LEFT:#c3d9e5 2px solid;PADDING-RIGHT:0px" name="quote">
<div style="MARGIN:0px 0px 10px"><b>Sent:</b> Wednesday, July 08, 2015 at
2:06 PM<br><b>From:</b> "federico pirazzoli" <<a href="mailto:cmdrtkar@gmail.com" target="_blank">cmdrtkar@gmail.com</a>><br><b>To:</b> "USS Hope" <<a href="mailto:stml17@gioco.net" target="_blank">stml17@gioco.net</a>><br><b>Subject:</b> [Stml17] Rest -
02-01: Del come e del perché ci ritroviamo con una navetta conficcata in Sala
Macchine</div>
<div name="quoted-content">
<div>
<div>Ok signori, ecco il mio pezzo...innanzitutto mi scuso per il ritardo e
per l'ultima parte, forse un po' tirata via...</div>
<div>purtroppo il mio cellulare ha ben pensato di farsi un tuffo nella ciotola
dell'acqua del cane e di autodistruggersi di conseguenza...ergo ho perso parte
del lavorato ed un mucchio di tempo, ma tant'è...</div>
<div> </div>
<div>Alla fine qualcosa ho prodotto, ispirandomi principalmente ai seguenti
episodi:</div>
<div> </div>
<div>TNG 5x24: The Next Phase - Un’altra dimensione</div>
<div>TNG 7x12: The Pegasus - La Pegasus</div>
<div>ENT 4x22: These Are The Voyages - Questi sono i viaggi...</div>
<div> </div>
<div>Spero che l'idea sia di vostro gradimento!</div>
<div> </div>
<div><b>*************************************************************************************************************</b></div>
<div><b>Brano: 02-01</b></div>
<div><b>Titolo: Del come e del perché ci ritroviamo con una navetta conficcata
in Sala Macchine</b></div>
<div><b>Autore: Rest figlio di Retok</b></div>
<div><b>Brano precedente: Missione o punizione?</b></div>
<div><b>**************************************************************************************************************</b></div>
<div> </div>
<div><b>U.S.S. Hope – Aula di Formazione nr. 3 - 30 dicembre 2394 - Ore
09:01</b></div>
<div> </div>
<div>Paulo accolse la fine della lezione di meccanica quantistica con
malcelata soddisfazione e, con un colpo di reni, si tirò in piedi avviandosi
verso l'uscita dell’Aula...aveva cose molto più interessanti, divertenti e
potenzialmente redditizie da fare che perdere tempo dietro noiosissime lezioni
di Storia della Diplomazia Interplanetaria...</div>
<div> </div>
<div>'Giusto Rest potrebbe trovare interessante una lezione del genere...' si
disse, notando l'Ufficiale Tattico che, dopo aver digitato tutto il tempo
della lezione sul proprio DiPadd, stava ora apprestandosi ad abbandonare a sua
volta l'aula per assumere il suo ruolo istituzionale a bordo della Hope.</div>
<div> </div>
<div>Passando accanto al collega, però, il Capo Operazioni si accorse che
neppure il Vulcaniano doveva essere lo studente modello che aveva immaginato.
Il suo elaborato digitale, infatti, pareva una stringa di programma olografico
e - a giudicare da quel che poteva vedere - doveva trattarsi della simulazione
di uno scontro tra astronavi.</div>
<div> </div>
<div>"Ma come, Rest...anziché prestare attenzione alla lezione e prendere
appunti si mette a compilare oloprogrammi di addestramento?" buttò lì senza
riuscire a trattenersi. La natura del collega - decisamente in antitesi con la
sua - lo spingeva alla sfida con alterni risultati, ma si trattava sempre di
scontri piuttosto interessanti!</div>
<div> </div>
<div>Il Vulcaniano sollevò su di lui uno sguardo infastidito ma per nulla
stupito, segno che era conscio della sua presenza nonostante il trambusto
generato dai Cadetti che lasciavano l'aula e l'attenzione che pareva dare a
ciò su cui stava lavorando "Le assicuro, Comandante, che ho prestato tutta
l'attenzione necessaria alla lezione e che l'addestramento mnemonico al quale
sono stato sottoposto sin dall'infanzia rende sostanzialmente inutile l'atto
di appuntare i dettagli della medesima, specie alla luce del fatto che si
tratta di una lezione olografica, il cui contenuto é di immediata
consultazione per tutti..."</div>
<div> </div>
<div>La risposta, nonostante i due si stessero ora fissando, fu data senza
smettere di digitare stringhe di codice. Quando fu apparentemente soddisfatto,
Rest salvò il lavoro svolto e si alzò, aggiungendo "Ad ogni modo non si tratta
di un programma di addestramento, ma della simulazione del test della
Kobayashi Maru. Stavo rivedendone la programmazione originale alla ricerca di
una modalità di risoluzione..."</div>
<div> </div>
<div>Tutti gli Ufficiali Superiori della Hope conoscevano quel test perché
tutti - in previsione di quella crociera di addestramento - avevano seguito i
corsi base di Comando. Si trattava di un test particolare, la cui
programmazione presentava uno schema non-vincente al quale i Cadetti dovevano
tenere testa mostrando capacità creative nel modificarne i parametri di base
per giungere alla vittoria. Ciò premesso, Rodriguez non riusciva a comprendere
il senso delle parole del collega, cui disse "Mi scusi, Rest...ma non credo di
capire. A quanto so, anche lei ha già superato questo test, no? E allora
perché se lo ristudia?"</div>
<div> </div>
<div>"Lo ho superato modificandone i parametri," affermò il Vulcaniano,
dicendo quella che all'altro pareva una ovvietà "ma in realtà trovo di
maggiore interesse la modalità di esecuzione iniziale del test.
Originariamente, infatti, il test era semplicemente uno schema non-vincente,
programmato per formare i Cadetti al fine di trasmettere loro la
consapevolezza dell'esistenza di situazioni non vincenti e per studiarne la
reazione di fronte ad esse. Solo successivamente é diventato uno strumento di
valutazione dell'inventiva dei Cadetti stessi."</div>
<div> </div>
<div>"Quindi lei sta cercando di vincere lo schema non-vincente iniziale senza
barare?" domandò incredulo Paulo, mentre i due imboccavano il medesimo
corridoio diretti al più vicino turboascensore.</div>
<div> </div>
<div>"Nessuno schema é perdente a priori, Comandante..." ribatté Rest, forse
piccato dal tono del Capo Operazioni "con il giusto tempo e la giusta
preparazione é sempre possibile individuare una strategia vincente. In questo
caso specifico, si tratta di un semplice confronto di astuzia strategica tra
il candidato e chi ha programmato il test..."</div>
<div> </div>
<div>"E...come va questa sfida?" domandò Paulo, piuttosto divertito dalla
spocchiosità del Vulcaniano e con l'intenzione di fargli abbassare un po' la
cresta...dopotutto, se in più di 150 anni nessuno aveva battuto lealmente il
test della Kobayashi Maru, cosa faceva credere a Rest di poterci
riuscire?</div>
<div> </div>
<div>"Per il momento rimane... sfidante..." rispose diplomaticamente il
Tattico, lasciando che le porte della piccola cabina si chiudessero dietro di
loro. Lasciati passare alcuni secondi, però, attivò il comando che bloccava il
turboascensore e aggiunse "Comandante...ho notato che il suo rapporto circa
gli eventi intercorsi durante la missione di liberazione del Consigliere e
degli altri membri dell'equipaggio dal mercato degli schiavi é a
tutt'oggi...lacunoso in alcuni punti. Posso avere una stima del tempo
necessario a renderlo definitivo?"</div>
<div> </div>
<div>“Lacunoso?” rispose Paulo, preso in contropiede da quel repentino cambio
di argomento “In che senso…”</div>
<div> </div>
<div>“Ho notato che il suo rapporto non approfondisce la consistenza e la
tipologia della totalità dei materiali che ha ritenuto opportuno…requisire da
quel luogo…” ribatté con una accurata scelta di parole il Vulcaniano, tenendo
gli occhi fissi sul collega delle operazioni alla ricerca di una qualsiasi
reazione visibile.</div>
<div> </div>
<div>Ma Paulo Rodriguez era un uomo dalle mille risorse e dalla faccia di
bronzo nota a decine di tavoli da gioco sparsi per il settore terrestre e –
dopo quella iniziale reazione di stupore – il suo viso assunse una neutralità
emotiva così studiata da renderlo l’orgoglio di un qualsiasi istruttore di
Kolinahr mentre rispondeva “Ad essere sincero ho lasciato ai miei uomini la
maggior parte delle attività di verifica, ripromettendomi di verificare che
tutto fosse in ordine al più presto. Ma sa…questa è una vecchia nave e ci sono
sempre mille piccoli problemi. Ad ogni modo, se mi dice cosa ha notato manchi
posso fare un controllo al più presto.”</div>
<div> </div>
<div>“Gliene sarei effettivamente grato…” rispose Rest, apparentemente
accettando quella risposta “in particolare sono interessato al rapporto circa
quelle quattro testate quantiche che si trovano al momento depositate nella
stiva del vascello del Cadetto Jones, in una zona prossima al motore e
pesantemente schermata alle emissioni di radiazioni…e sensorie…”</div>
<div> </div>
<div>A quelle parole, Paulo non riuscì però a reprimere un leggero aumento
della sudorazione, come se qualcuno avesse alzato la temperatura in quel
dannato ascensore di una decina di gradi “Ah…quelli…” disse solo, mentre la
sua mente agiva rapidamente per trovare una risposta soddisfacente, una di
quelle che non lo avrebbe fatto finire di fronte ad una corte marziale
“effettivamente li ho requisiti perché mi sembrava inappropriato che una
simile tecnologia bellica, coperta dal più alto segreto militare, fosse
disponibile a chiunque in un posto come quello. Quanto al rapporto, non li ho
inseriti perché, da una prima analisi, mi sono parsi falsi…”</div>
<div> </div>
<div>“Falsi?” domandò l’Ufficiale Tattico, sollevando un sopracciglio
interrogativo.</div>
<div> </div>
<div>“Sì…” convenne Paulo, ora più sicuro di sé, visto che aveva iniziato a
trovare la strada giusta “naturalmente non sono un esperto di esplosivi, ma le
analisi preliminari della scocca esterna mi hanno lasciato alcune perplessità
e ho preferito aspettare ad inserire nel rapporto il ritrovamento di simili
armi, se non ero certo che fossero vere. Volevo innanzitutto sottoporre la
struttura di quelle testate ad una analisi approfondita ma – come sa – la
maggior parte delle risorse di calcolo del computer sono al momento dedicate
all’Astronomia, quindi non potrò farlo fino a completamento della missione
attuale.”</div>
<div> </div>
<div>“Capisco…” rispose – apparentemente meditabondo – Rest. Dopo un attimo
aggiunse “Sarei comunque più tranquillo se le testate – o presunte tali –
venissero trasferite in armeria e poste sotto controllo della sicurezza.
Inoltre gradirei assistere alle successive analisi, quando avrà modo di porle
in essere. Ho avuto modo di studiare questa tipologia di armi e potrei essere
di supporto…”</div>
<div> </div>
<div>“Naturalmente…” rispose il Capo delle Operazioni, tirando un invisibile
sospiro di sollievo quando vide Rest digitare un comando sul controller del
Turboascensore e farlo ripartire. Forse avrebbe aggiunto anche qualcos’altro,
se dopo aver percorso una decina di metri, la cabina non si fosse nuovamente
bloccata con un contraccolpo tale da farlo cadere a terra “Che
accidenti…?”</div>
<div> </div>
<div>Rest, che era riuscito ad appoggiarsi ad una delle pareti curve per
sostenersi, si avviò rapidamente ai comandi solo per scoprire che l’energia
principale sembrava disattiva. Prima che potesse dire qualcosa, l’ascensore si
riavviò, percorse un altro ponte e si bloccò di nuovo, mentre l’intera nave
veniva scossa violentemente.</div>
<div> </div>
<div>“Maledizione, che sta combinando Doohan in Sala Macchine?” sbottò
l’umano, riuscendo finalmente a rialzarsi e ad accedere al computer, appena
tornato in funzione. Verificate un paio di cose su di una mini schermata di
controllo danni, aggiunse “Non è possibile…qualcosa ha interrotto sia
l’energia principale che la secondaria. Adesso stiamo andando a
batterie…”</div>
<div> </div>
<div>Mentre parlava, le porte si aprirono sulla Plancia del vascello,
mostrando che – al momento – sembrava non esserci una catena di comando
efficiente. Degli otto cadetti presenti, infatti, solo la timoniera Luna Jones
pareva avere il pieno controllo di sé, mentre riferiva che il timone pareva
rispondere anche se – a causa dell’interruzione dell’energia principale –
erano usciti dalla Curvatura. Per contro, l’ufficiale che sedeva sulla
Poltrona di Comando– il Tenente Aston – sembrava piuttosto spaesato e
sopraffatto dai rapporti che riceveva contemporaneamente da tutte le
postazioni.</div>
<div> </div>
<div>“Signori....” disse con voce greve e forte il Vulcaniano, sovrastando i
rapporti confusionari ed attirando l’attenzione di tutto il personale di
Plancia, mentre Paulo Rodriguez si dirigeva con un ghigno alla postazione
delle Operazioni “credo sia opportuno che interrompiate i vostri rapporti e
procediate con ordine di priorità, così da poter efficientemente stabilire
l’esatta situazione della nave.”</div>
<div> </div>
<div>Si trattava di certo di un consiglio sensato, quindi tutti vi si
attennero. Purtroppo ognuno degli addetti alle postazioni di Plancia riteneva
che le proprie informazioni fossero le più rilevanti, quindi tutti – con
l’eccezione dei due nuovi arrivati e di Aston - ricominciarono a parlare
contemporaneamente.</div>
<div> </div>
<div>Rest provò per un secondo l’istinto di estrarre dall’armadietto tattico
un Phaser per sparare un colpo di avvertimento nel mezzo di quella mandria di
incapaci ma – prima ancora che la sua mente iniziasse ad individuare le
migliaia di motivazioni che classificavano questo desiderio come una illogica
esternazione di frustrazione – un fischio penetrante interruppe di nuovo il
chiacchiericcio, costringendo quasi tutti a zittirsi e tapparsi le
orecchie.</div>
<div> </div>
<div>Il Vulcaniano osservò con un accenno di curiosità Paulo che – toltosi due
dita dalla bocca – ricominciava a lavorare come se nulla fosse. Prima che
qualcuno potesse ricominciare a parlare, però, aggiunse con tono di voce che
non ammetteva repliche “Credo sia opportuno che parliate solo quando siete
interpellati, dato che non sembrate in grado di capire da soli il corretto
ordine di priorità.”</div>
<div> </div>
<div>Ottenuto un silenzio di tomba a quelle parole, il Vulcaniano si volse
verso l’Ufficiale in Comando, per cedergli la parola. Forse timoroso di
sbagliare – o, più probabilmente, temendo di essere ricompreso nel
novero degli incapaci – Aston gli fece cenno di proseguire e lui non se lo
fece ripetere due volte. Mentre prendeva posto al Tattico, avviando una
scansione di prossimità e rivedendo al contempo il diario dei sensori,
aggiunse “Tenente Jones, stato della navigazione e dello spazio
circostante.”</div>
<div> </div>
<div>“Siamo stati strappati fuori dalla Curvatura per mancanza di energia alle
gondole…” affermò la Mezza-Klingon senza neppure consultare di nuovo i propri
strumenti “Fortunatamente sono stata veloce ad accorgermi del calo di potenza
e ho potuto compensare, o avremmo subito danni. Ad ogni modo ora siamo in
arresto completo e non ci sono altre navi o ostacoli alla navigazione nel
raggio dei sensori.”</div>
<div> </div>
<div>“Confermo dai sensori tattici…” commentò quasi tra sé e sé Rest “Stato
della nave, signor Rodriguez?”</div>
<div> </div>
<div>“Stiamo procedendo con l’energia di emergenza. La reazione del Nucleo è
stata soppressa e i reattori ad impulso hanno subito un arresto di emergenza
per evitare contraccolpi dovuti al reflusso energetico. Parte della rete EPS
nella zona tra la Sala Macchine ed il Punte di Lancio è stata interrotta da
qualcosa, ma non rilevo perdite di Plasma rilevanti. Il reflusso energetico ha
inoltre causato diversi danni ai sistemi: attualmente abbiamo perso le
comunicazioni, la propulsione a Curvature ed i sistemi tattici”</div>
<div> </div>
<div>“L’Infermeria comunica che abbiamo circa una dozzina di contusi a causa
della brusca uscita dalla Curvatura ed un paio di feriti per esplosioni di
condotti EPS sui ponti inferiori, ma nulla di grave…” si intromise il
Guardiamarina Anister, dalle comunicazioni.</div>
<div> </div>
<div>Rest fulminò con una occhiataccia la giovane Betazoide, rea di aver
parlato senza essere stata interpellata, ma scelse di non dirle nulla
verbalmente, mentre aggiungeva “Molto bene, signor Rodriguez, dia la priorità
al riavvio dell’energia secondaria ed alla riattivazione dei sistemi tattici.
Signor Jones, ho rilevato una zona di materia densa nelle propaggini della
nebulosa che stiamo costeggiando. Si diriga a pieno impulso in quella
direzione, così che possiamo mantenere un basso profilo finché non avremo
ripristinato i sistemi tattici.”</div>
<div> </div>
<div>“Pensa che ci sia qualcuno che intende attaccarci?” domandò stupito
Aston, che nel frattempo si era alzato dalla poltrona centrale della Plancia
quasi scottasse “Che quel che è successo fosse un attacco?”</div>
<div> </div>
<div>“Non ho elementi per rispondere a questa domanda,” affermò semplicemente
il Vulcaniano, mentre richiamava a video le letture dei sensori tattici
relative ai minuti precedenti, per tentare di capire cosa fosse effettivamente
successo “ma non posso neppure escludere tale ipotesi. Ergo, preferisco
eccedere in cautela che in avventatezza. Computer, attivare la condizione di
Allarme Giallo.” </div>
<div> </div>
<div> </div>
<div><b>U.S.S. Hope - Sala Macchine - Contemporaneamente</b></div>
<div> </div>
<div>"Me lo rispieghi..." chiese il Capitano Bueller, osservando con una
torsione del collo il muso della navetta sconosciuta che spuntava parzialmente
dal soffitto della Sala Macchine. La navetta non sembrava aver sfondato la
paratia di separazione tra i ponti della nave, ma essere fusa in essa.</div>
<div> </div>
<div>Nella stessa posizione del suo ufficiale comandante, il Cadetto James
Doohan III, Ingegnere Capo della Hope, aprì la bocca a vuoto un paio di volte,
come se non sapesse come iniziare la sua spiegazione. Alla fine disse "Non lo
so, signore. Un momento andava tutto bene...poi l'energia principale é saltata
e - tra mille cortocircuiti - é iniziata una reazione di riflusso nel Nucleo.
Quando siamo riusciti a spegnerlo, ho alzato gli occhi al soffitto e la nave
era lì...nessun rumore, nessun detrito caduto...come se si fosse
materializzata dal nulla."</div>
<div> </div>
<div>"Di solito le navette non compaiono dal nulla..." commentò Bueller, senza
riuscire a staccare gli occhi dal muso di quel piccolo veicolo spaziale. La
forma gli era sconosciuta, ma il modello avrebbe potuto far pensare
all'evoluzione di una nave Federale. Nonostante lo scafo nero come la notte,
infatti, gli oblò frontali avevano la stessa forma leggermente stondata di
quelli di un Runabout ed anche la punta di una gondola, che spuntava dal
soffitto sotto la struttura principale, aveva un aspetto che poteva richiamare
quelli usati dalla Flotta per i suoi vascelli di piccolo tonnellaggio.</div>
<div> </div>
<div>Il Capitano si volse allora verso Tucci, che fino a quel momento era
rimasto in silenzio dopo la sua iniziale ammissione di colpa. L'Ufficiale
Scientifico non parve cogliere l'implicito invito a prendere parte alla
conversazione, quindi Bueller si schiarì la gola un paio di volte e - infine -
lo richiamò all'ordine dicendo "Tucci, lei che ne pensa?"</div>
<div> </div>
<div>Il giovane Umano sollevò spaesato lo sguardo dal terminale che stava
studiando e disse con voce colpevole “Non so da dove sia venuta, signore…ma ho
il tremendo sospetto di sapere perché sia comparsa qui…”</div>
<div> </div>
<div>“Immagino che centri qualcosa con quanto ha affermato poco fa, ovvero che
è colpa sua…” commentò Xyr, che se ne stava immobile a braccia conserte alla
destra del Capitano, l’attenzione equamente suddivisa tra le procedure della
Sala Macchine, le conversazioni in corso e la navetta che spuntava sulle loro
teste.</div>
<div> </div>
<div>Bueller le lanciò un’occhiataccia ma Edison parve non accorgersi
dell’interazione tra i due colletti rossi, rispondendo “Io…forse, signore.
Come certamente saprà, io ed il signor Doohan avevamo riscontrato alcune
anomalie circa il funzionamento della Gondola di dritta. Negli ultimi giorni
avevamo rilevato delle sporadiche perdite di potenza, come se ci fossero fughe
di plasma da qualche parte…o come se l’energia venisse drenata da
qualcosa…”</div>
<div> </div>
<div>“Mi pareva di aver autorizzato una ispezione della gondola, no?” chiese
Bueller, che ricordava la discussione che aveva dovuto sostenere con Luna,
quando la sua amica aveva protestato vivamente per averla costretta per un
intero turno a procedere a velocità impulso, togliendole anche quel po’ di
gioia datale dalla vibrazione dei motori a curvatura…testuali parole “Mi pare
non aveste rilevato nulla.”</div>
<div> </div>
<div>“Infatti signore, nessuna perdita.” Convenne il Capo Ingegnere, in
sostegno al collega della Sezione Scientifica “Per questo abbiamo ipotizzato
che il problema potesse essere di natura diversa…che un qualche fenomeno
spaziale causasse – a cicli costanti – le perdite che rilevavamo. Poiché però
i sistemi non rilevavano nulla, abbiamo pensato che potesse trattarsi di
qualcosa nel subspazio.” </div>
<div> </div>
<div>“Abbiamo quindi pensato di generare una piccola emissione subspaziale…una
sorta di impulso di risonanza del Nucleo di Curvatura.” Riprese Tucci “Nelle
nostre intenzioni avrebbe dovuto funzionare come una sorta di sonar
subspaziale…se ci fosse stato qualcosa – anche profondamente radicato nel
subspazio ed invisibile ai nostri sensori – l’impulso avrebbe dovuto colpirlo
e generare una eco…”</div>
<div> </div>
<div>“E, mi faccia capire,” si intromise di nuovo Xyr “Avete attivato
l’impulso e la navetta è comparsa?”</div>
<div> </div>
<div>“Dopo pochi secondi…” ammise Edison con un cenno del capo “Forse era
molto vicina a noi e l’impulso la ha…attirata verso il Nucleo di
Curvatura…”</div>
<div> </div>
<div>Effettivamente quel poco del muso della navetta che si vedeva era
perfettamente allineato al Nucleo di Curvatura, quasi vi stesse precipitando
contro. Constatato ciò, Bueller disse “Quindi, in sostanza, il vostro impulso
ha in qualche modo attirato questa navetta verso il Nucleo ed in qualche modo
l’ha costretta a palesarsi. Ma come? Da dove viene?”</div>
<div> </div>
<div>Nessuno rispose, quindi l’Umano aggiunse una domanda che da un po’ gli
ronzava in testa "Potrebbe venire dal futuro?"</div>
<div> </div>
<div>"Io...non saprei..." affermò l'ingegnere, uscendo dal suo stato di
confusione e cercando un tricoder, che subito accese "Ma questo possiamo
verificarlo.” Dopo alcuni secondi di scansione, durante i quali il Primo
Ufficiale si era avvicinata al Capo Ingegnere per vedere per prima i
risultati, aggiunse “Non rilevo tracce di radiazione cronotonica, quindi penso
di no...non dovrebbe essere giunta attraverso uno spostamento temporale"</div>
<div> </div>
<div>"Però a bordo c'é una forma di vita..." fece notare Xyr, quasi strappando
di mano l'analizzatore all'Umano. La bella Andoriana digitò alcuni comandi con
le lunghe ed affusolate dita blu. In risposta, l'analisi avviata
dall'Ingegnere Capo venne messa in secondo piano ed il piccolo schermo
evidenziò un diagramma d'onda che prima compariva solo come un piccolo simbolo
di sfondo "si direbbe un Betazoide..."</div>
<div> </div>
<div>"Allora muoviamoci a tirarlo fuori!" ordinò Bueller, come attraversato da
una scarica elettrica, mentre la mano dirigeva al Comunicatore " Dottoressa
Grahan...a rapporto immediatamente in Sala Macchine!" quindi, voltandosi verso
i presenti, aggiunse "Signor Doohan, Signor Tucci…trovate un modo di entrare
in quell'affare, a costo di portare qui una scala e sfondare l'oblò
frontale... Basta, prenda uno dei suoi e lo copra!"</div>
<div> </div>
<div> </div>
<div><b>U.S.S. Hope - Ponte di Lancio – 30 dicembre 2394 - Ore 9:25</b></div>
<div> </div>
<div>"Molto bene Rest, tenga sott'occhio la situazione esterna e mi avverta di
qualsiasi cambiamento. Fino a diverso ordine mantenga tutti i sistemi in
Allarme Giallo."</div>
<div> </div>
<div>Dopo un veloce scambio di informazioni con l'Ufficiale Tattico, che gli
pareva avesse messo sotto controllo la situazione in Plancia, Bueller si
concentrò su quanto stavano facendo i suoi uomini, non riuscendo però a
trattenersi dallo sbuffare, alla vista della parte posteriore della navetta
sconosciuta che spuntava - inclinata di una quarantina di gradi - dalla
superficie liscia del suo Ponte di Lancio.</div>
<div> </div>
<div>Xyr, che aveva passato gli ultimi minuti ad interrogare gli addetti al
Ponte di Volo sull'accaduto si avvicinò a Bueller e, senza staccare a sua
volta gli occhi dal portello attorno al quale stavano trafficando Doohan e
Tucci, riferí "Anche gli addetti al Ponte confermano quanto già sapevamo...c'é
stato un primo breve Black Out e subito dopo é comparsa la nave, già
incastrata nello scafo. Quando si é materializzata c'é stata la seconda
perdita di potenza e la nave é uscita dalla Curvatura, causando lo
scossone..."</div>
<div> </div>
<div>"Bene..." commentò il Capitano, anche se non pensava affatto fosse un
bene. Certo, la loro missione era improvvisamente diventata molto più
interessante ed eccitante, ma quella navetta comparsa dal nulla aveva causato
parecchi danni alla nave...alla SUA nave. E questo non era accettabile! "Ora
non ci resta che capire da dove diavolo si é materializzata e come. Ho parlato
con Rest. Lui e Paulo sono in Plancia e stanno ricontrollando tutte le letture
dei sensori. A quanto pare non c'é nulla di visibile nel raggio di analisi e
anche le letture dei momenti dell'incidente non mostrano la presenza di altre
navi, anomalie o altro..."</div>
<div> </div>
<div>"In tal caso, immagino che troveremo le nostre risposte lì dentro..."
commentò l'Andoriana, mentre le antenne sulla sommità della sua fronte si
tendevano verso il portello della navetta misteriosa, che Tucci e Doohan erano
finalmente riusciti a forzare.</div>
<div> </div>
<div>Lon Basta, armato di un Phaser Tipo II, entrò rapidamente, seguito da un
secondo membro della Sicurezza e, contemporaneamente, l'Ufficiale Scientifico
Capo ed il Capo Ingegnere iniziarono a scansionare l'interno del
veicolo.</div>
<div> </div>
<div>Bueller e Xyr li raggiunsero a rapide falcate e, prima che qualcuno
potesse dire nulla, la voce di Basta richiese l'intervento della Dottoressa
Grahan, che si era fino a quel momento tenuta a distanza per non intralciare
le operazioni. </div>
<div> </div>
<div>Al richiamo del Capo della Sicurezza tutti gli ufficiali presenti si
precipitarono nell’angusto spazio della navetta, così che la Dottoressa
dovette spintonare Capitano e Primo Ufficiale per adempiere ai suoi doveri.
Naturalmente, se avesse saputo che ciò che la aspettava era il corpo di un
uomo che emergeva parzialmente da una paratia – all’interno della quale doveva
essersi materializzato quando la navetta aveva riacquistato consistenza –
probabilmente si sarebbe data meno da fare.</div>
<div> </div>
<div>Lon Basta percepì chiaramente lo shock della donna come un alone verde
che si stendeva come un velo sui suoi pensieri ma, poiché il suo intervento
era necessario, attirò l’attenzione dell’amica sul secondo passeggero
“Dottoressa, non credo possa fare più nulla per quell’uomo…questo, d’altro
canto, è ancora vivo.”</div>
<div> </div>
<div>A quelle parole la Dottoressa Grahan si riscosse e, staccati gli occhi da
quel volto dall’espressione distorta dal dolore per quella morte così
improvvisa, si trovò ad osservare un secondo corpo, disteso a terra accanto ad
una consolle che non era in grado di identificare. Quasi automaticamente il
braccio si sollevò puntando il Tricoder verso il ferito e, quando vide un
segno vitale instabile ma ancora percepibile, ordinò “Presto, serve un
teletrasporto di emergenza in Infermeria!”</div>
<div> </div>
<div>“La struttura della navetta rende impossibile il teletrasporto
dall’esterno…” disse subito Tucci, ma il Capo della Sicurezza doveva averlo
già compreso dai suoi pensieri o dalle scansioni efettuate perché, con un
rapido cenno, si era fatto affiancare dal sottoposto ed insieme avevano
cominciato a spostare il ferito, cercando di farlo nel modo più sicuro
possibile.</div>
<div> </div>
<div>Con uno sbuffo Melanne si accostò all’amico e gli mostrò il giusto modo
di sostenere il collo del paziente quindi, quando i due membri della sicurezza
lo ebbero portato fuori, disse solo “Io vado, Capitano…le farò sapere al più
presto…”</div>
<div> </div>
<div>Quindi, dopo essersi messa accanto al ferito – ora sdraiato sul ponte di
decollo – sfiorò il comunicatore e disse “Grahan a Sala Teletrasporto 1.
Emergenza Medica, due da teletrasportare in Infermeria.”</div>
<div> </div>
<div>Rimasti soli all’interno della Navetta, Bueller, Xyr, Tucci e Doohan si
guardarono per un momento, quindi fu l’Ufficiale scientifico a domandare,
quasi timidamente “Hem…nessuno ha notato che i due passeggeri erano
Romulani?”</div>
<div> </div>
<div> </div>
<div><b>U.S.S. Hope – Sala Riunioni – 30 dicembre 2394 - Ore 12:30</b></div>
<div> </div>
<div>Diario del Capitano: Supplemento. Sono tre ore che le riparazioni sono
state avviate, ma ancora metà dei sistemi automatizzati non rispondono. Al
momento le avarie più gravi riguardano i Motori a Curvatura ed il sistema
delle Comunicazioni. Per quanto riguarda le Comunicazioni, la Sala Macchine ha
riferito che il sovraccarico energetico subito dal nucleo ha bruciato
l’Antenna Subspaziale, pertanto sarà necessario organizzare una sostituzione
della stessa, cosa che dovrà essere fatta con attività extraveicolare.</div>
<div> </div>
<div>Per quanto concerne la Curvatura, invece, il signor Doohan ha affermato
che i motori sono in buone condizioni, ma che non sarà possibile alimentare la
Gondola di sinistra fintanto che non avremo rimosso la navetta sconosciuta dal
soffitto della Sala Macchine, dato che pare si sia incastrata esattamente
all’interno di uno dei giunti EPS principali.</div>
<div> </div>
<div>Attualmente abbiamo ripristinato l’Energia Secondaria e – su suggerimento
del signor Rest – siamo nascosti all’interno di una zona particolarmente densa
della Nebulosa che stavamo analizzando. Ciò dovrebbe proteggerci dal rischio
di individuazione da parte di amici dei due Romulani che abbiamo trovato nella
navetta, per lo meno fin quando non avremo ripristinato le comunicazioni con
il Comando di Flotta.</div>
<div> </div>
<div>Diario personale: chiunque sia il genio che ha stilato la lista dele
priorità negli interventi di riparazione non ha la più pallida idea di quanto
possa essere intrattabile Luna quando si ritrova costretta a mangiare razioni
di emergenza e a bere caffè liofilizzato…devo assolutamente trovare una buona
scusa per convincere Xyr a mettere i replicatori alimentari in cima alla lista
delle riparazioni…</div>
<div> </div>
<div>Il Capitano Bueller finì di registrare l’aggiornamento sulla situazione
e, in attesa dell’arrivo dei colleghi inviati alla riunione, si mise ad
osservare la nebulosa al di fuori degli oblò di osservazione. Si trattava di
uno spettacolo impressionante, visto da così vicino, ma Ferris aveva ben altro
per la testa. Aveva a bordo due ufficiali Romulani su una navetta sconosciuta,
ma di fattura non Romulana. Uno era certamente morto, mentre l’altro pareva
ferito gravemente. La nave aveva subito avarie ai sistemi principali e – anche
se si trattava di riparazioni facili – lo impensieriva avere a che fare con i
Romulani ed essere tagliato fuori dal Comando di Flotta.</div>
<div> </div>
<div>‘Dovrei inviare una sonda, con un rapporto sulla situazione…’ si disse.
Ma sapeva perché ancora non lo aveva fatto. Quella era la loro seconda
missione ed erano già riusciti a ficcarsi in un mare di guai entrambe le
volte. Questa volta sarebbe stato il caso di comunicare all’Ammiraglio Lennox
qualcosa di più di un <<Non stavamo facendo niente di male, ma una
navetta Romulana ci è comparsa in Sala Macchine scassando un po’ tutto…ah,
abbiamo anche un cadavere Romulano in obitorio, o almeno qualche suo
pezzo…>> </div>
<div> </div>
<div>Decisamente…</div>
<div> </div>
<div>“Invierò la sonda dopo la riunione.” Borbottò, alzandosi in piedi e
sistemandosi la parte superiore dell’uniforme. Quella era la soluzione
migliore, si disse. I ragazzi avevano di certo scoperto qualcosa di utile in
quelle tre ore che aveva concesso loro ed un rapporto con informazioni più
utili sarebbe certo stato meglio accolto dal Comando.</div>
<div> </div>
<div>Come se fossero stati convocati da un suo comando mentale, i
<<ragazzi>> entrarono a piccoli gruppi in Sala Riunioni,
salutandolo e poi andando a prendere posto. Per primi – esattamente all’ora
convenuta – entrarono Xyr e Rest, seguiti in rapida successione dagli altri,
che parvero giungere in gruppetti in base alle amicizie che si erano strette
durante i precedenti anni di Accademia.</div>
<div> </div>
<div>‘Proprio come un gruppetto di studenti…’ si disse il Capitano Bueller,
prima di prendere la parola affermando senza troppi preamboli “Molto bene,
signori…abbiamo un rapporto da inviare all’Ammiraglio Lennox, quindi voglio
solo un paio di risposte semplici e chiare: chi cavolo sono quei Romulani,
perché si trovavano così vicini alla Hope e come accidenti hanno fatto a
materializzarsi nel soffitto della nostra Sala Macchine?”</div>
<div> </div>
<div>“Beh…innanzitutto non sono Romulani…” affermò leggermente turbata la
Dottoressa Grahan, arrossendo quasi immediatamente alle occhiate sorprese
lanciategli da tre quarti dell’equipaggio. Tutti i presenti avevano visto quei
corpi – o quantomeno le riprese effettuate dalle olocamere di sorveglianza
mentre venivano portati via – ma solo Rest, da bravo Vulcaniano, riuscì a
nascondere lo stupore a quelle parole. Lui e Lon Basta, anche se forse il
Telepate era già stato messo al corrente della cosa, dato che era arrivato
insieme alla dottoressa.</div>
<div> </div>
<div>“Non sono Romulani?” domandò invece Xyr, piuttosto stupita dalla cosa.
Aveva scansionato lei stessa il corpo del ferito trovato all’interno della
navetta ed il tricoder aveva confermato di trovarsi di fronte ad un essere
proveniente dal pianeta Romulus “Beh…ci assomigliavano molto…”</div>
<div> </div>
<div>“Erano alterati chirurgicamente per sembrarlo…” spiegò la Dottoressa,
tirando fuori dalle tasche del camice da medico un piccolo contenitore sterile
al cui interno vi era un piccolo circuito nero “inoltre… ognuno di loro aveva
uno di questi, innestato della parte superiore della colonna vertebrale.
Emette un falso segnale che integra le bioemissioni del corpo, creando una
falsa traccia. I nostri analizzatori li leggevano come Romulani, ma i due
appartengono a specie Federali. Quello sopravvissuto è un Umano, mentre
l’altro era un Betazoide.” La donna fece una pausa, prima di aggiungere
“Inutile che vi dica che non avevo mai visto un apparecchio del genere prima.
Una cosa simile può essere fatta con un Tricoder, ma per breve tempo ed è
facilmente identificabile. Il segnale di quest’affare è praticamente perfetto.
Se non avessi operato uno dei due e fatto l’autopsia all’altro, probabilmente,
non me ne sarei accorta pur avendoli su di un bioletto dell’Infermeria.”</div>
<div> </div>
<div>“Li ha identificati?” domandò semplicemente Rest, mentre i colleghi
ancora stavano rimuginando sulle implicazioni di quel che era stato loro
rivelato.</div>
<div> </div>
<div>“L’Umano si chiama John Smith, un contadino del Kansas…” affermò la
Grahan con il tono di chi è incredulo circa ciò che sta riferendo “mentre il
Betazoide si chiamava Alari Sten, un bibliotecario di Medela III.”</div>
<div> </div>
<div>“I nomi sono evidentemente fasulli,” affermò Rest, senza neppure alzare
lo sguardo sui colleghi “si tratta di nomi e cognomi comuni estremamente
diffusi su entrambi i pianeti, di conseguenza – tenendo conto delle
circostanze - le probabilità che si tratti di identità di copertura sono del
91,36%”</div>
<div> </div>
<div>Bueller fece cenno di essere d’accordo con la testa, quindi osservò gli
altri e disse “E della navetta che mi dite? Di chi è? Che ci faceva qui e,
soprattutto, come ci è comparsa dentro la nave?”</div>
<div> </div>
<div>“La navetta risulta essere uno yacht da diporto appartenente ad un tale
Myelos, un Boliano residente in Atarsis, un mondo extrafederale ai confini con
lo spazio Ferengi.” Riferì Lon Basta, che aveva usato i codici del radiofaro
(spento) della navetta per cercare indizi sulla sua origine “Ma, devo
ammettere, per essere una navetta civile è stata pesantemente
modificata.”</div>
<div> </div>
<div>“Navetta civile un accidenti!” Esclamò Paulo Rodriguez, che aveva passato
le ultime tre ore a studiare i sistemi di quella navetta, o perlomeno quella
parte di sistemi che non erano diventati parte integrante del loro Ponte di
Volo “schermatura antisensoriale, dispositivo di occultamento, sensori attivi
e passivi ad altissima definizione, reattore Antimateria in grado di produrre
una quantità di energia sufficiente ad alimentare una nave tre volte più
grande. E questo è solo quello che sono riuscito a studiare. C’è anche un
altro apparecchio – quello accanto a cui era accasciato il falso Romulano
sopravvissuto – che non ho idea di cosa faccia, ma sembra avere un output di
energia enorme. Tutto ciò che posso dire che non è parte della dotazione
standard della navetta, ma pare essere stato aggiunto in un secondo momento,
collegandolo direttamente ad un condotto del Plasma dopo aver scavato una
sorta di nicchia nel pavimento.”</div>
<div> </div>
<div>“Potrei sbagliare…” azzardò Tucci, apparentemente perso dietro mille
pensieri “ma credo di aver già visto qualcosa di simile, anche se solo su un
progetto che credevo non fosse mai stato realizzato…”</div>
<div> </div>
<div>Bueller dovette resistere alla tentazione di strappare a forza le parole
dall’Ufficiale Scientifico per un intero minuto, prima che aggiungesse “Quello
assomiglia davvero tanto ad uno sincronizzatore di fase…se così fosse, la
navetta ci sarebbe potuta finire dentro perché era “fuori fase” rispetto a
noi…”</div>
<div> </div>
<div>Questa volta neppure Rest riuscì a nascondere completamente una
espressione di stupore, anche se la mascherò con consumata abilità in una
alzata di sopracciglio decisamente tipica della sua razza. Fu comunque Xyr a
chiedere “Fuori fase? Cioè quella nave ci sarebbe potuta passare attraverso
senza difficoltà? Ho studiato qualcosa al riguardo…mi pare fosse un corso
sugli armamenti di razze del Quadrante Delta…”</div>
<div> </div>
<div>“Non serve spingersi così lontani…” rispose lo scienziato, che dopo aver
avanzato la propria ipotesi aveva effettuato anche alcune ricerche “il fatto
che la Federazione non abbia mai ritenuto opportuno studiare questa tecnologia
– peraltro considerata a tutti gli effetti un dispositivo di occultamento e
quindi vietata dal Trattato di Algeron – non significa che non l’abbia mai
incontrata. Dai miei studi ho scoperto che proprio i Romulani avevano
sviluppato un prototipo che la sfruttasse, ma pare che non sia andata bene e
abbia quasi distrutto la nave che lo montava…”</div>
<div> </div>
<div>“Umh…quindi abbiamo due membri della Federazione camuffati
chirurgicamente per sembrare Romulani, una navetta ipertecnolgica che dovrebbe
essere un semplice yacht da diporto e una specie di dispositivo di
occultamento ultratecnologico, la cui tecnologia sappiamo essere stata
studiata dai Romulani e da loro sviluppata almeno fino a livello di
sperimentazione…” riepilogò Bueller, contando sulle dita della mano destra i
fatti man mano che li elencava “solo a me questa cosa puzza di Servizi Segreti
lontano anni luce?”</div>
<div> </div>
<div>Prima che qualcuno potesse rispondere, le luci si abbassarono e vennero
rapidamente sostituite da quelle dell’Allarme Rosso, mentre la relativa sirena
richiamava tutti i membri dell’equipaggio di Cadetti alle relative postazioni
di emergenza.</div>
<div> </div>
<div> </div>
<div><b>U.S.S. Hope – Plancia – quarantasette secondi dopo</b></div>
<div> </div>
<div>La Plancia della Hope distava dalla sala riunioni circa due minuti, ma
Bueller ed il suo seguito di giovani Ufficiali impiegarono meno della metà del
tempo per raggiungerla. Per ognuno di quegli interminabili cinquanta secondi,
il Capitano della Hope si chiese che accidenti d’altro potesse essere
successo.</div>
<div> </div>
<div>Luna, che in quel momento era stata messa al comando delle operazioni di
Plancia, gli aveva solo riferito di “muovere quel dannato sedere e
raggiungerla”, quindi Ferris non aveva molti indizi su cosa stesse
capitando.</div>
<div> </div>
<div>Quando le doppie porte della Plancia si aprirono, i suoi uomini si
lanciarono alle rispettive postazioni e l’Umano chiese solo “Che accidenti sta
succedendo?”, ma non ebbe bisogno di alcun chiarimento, quando vide sullo
schermo visore la massiccia ed inconfondibile sagoma di un Falco da Guerra
Romulano di Classe D’Deridex stagliarsi sullo sfondo dello spazio circostante,
al di fuori dell’ampia coltre di materiale gassoso e detritico della Nebulosa
che – si sperava – li nascondesse alla immensa nave da guerra della Marina
Imperiale.</div>
<div> </div>
<div>“Oh…porca…” disse una voce alle sue spalle, ma Bueller non si chiese
neppure chi fosse stato a parlare. Di chiunque si trattasse, aveva quasi
certamente dato voce al pensiero di tutti in quella sala.</div>
<div> </div>
<div><b>********************************</b></div>
<div><b>END TRANSMISSION</b></div>
<div><b>********************************</b></div>
<div>
<div>
<div>
<div><b style="FONT-SIZE:14px;FONT-FAMILY:sans-serif;COLOR:rgb(37,37,37);LINE-HEIGHT:21px">_________________________________________________________________________</b></div><b style="FONT-SIZE:14px;FONT-FAMILY:sans-serif;COLOR:rgb(37,37,37);LINE-HEIGHT:21px">Da</b><span style="FONT-SIZE:14px;FONT-FAMILY:sans-serif;COLOR:rgb(37,37,37);LINE-HEIGHT:21px">:
Comandante del sommergibile </span><i style="FONT-SIZE:14px;FONT-FAMILY:sans-serif;COLOR:rgb(37,37,37);LINE-HEIGHT:21px">Sea
Tiger</i><br style="FONT-SIZE:14px;FONT-FAMILY:sans-serif;COLOR:rgb(37,37,37);LINE-HEIGHT:21px"><b style="FONT-SIZE:14px;FONT-FAMILY:sans-serif;COLOR:rgb(37,37,37);LINE-HEIGHT:21px">A</b><span style="FONT-SIZE:14px;FONT-FAMILY:sans-serif;COLOR:rgb(37,37,37);LINE-HEIGHT:21px">:
Ufficio Approvvigionamenti Arsenale di Cavite, Filippine.</span><br style="FONT-SIZE:14px;FONT-FAMILY:sans-serif;COLOR:rgb(37,37,37);LINE-HEIGHT:21px"><b style="FONT-SIZE:14px;FONT-FAMILY:sans-serif;COLOR:rgb(37,37,37);LINE-HEIGHT:21px">Tramite</b><span style="FONT-SIZE:14px;FONT-FAMILY:sans-serif;COLOR:rgb(37,37,37);LINE-HEIGHT:21px">:
Comando Forze Subacquee.</span><br style="FONT-SIZE:14px;FONT-FAMILY:sans-serif;COLOR:rgb(37,37,37);LINE-HEIGHT:21px"><b style="FONT-SIZE:14px;FONT-FAMILY:sans-serif;COLOR:rgb(37,37,37);LINE-HEIGHT:21px">Oggetto</b><span style="FONT-SIZE:14px;FONT-FAMILY:sans-serif;COLOR:rgb(37,37,37);LINE-HEIGHT:21px">:
Carta igienica.</span><br style="FONT-SIZE:14px;FONT-FAMILY:sans-serif;COLOR:rgb(37,37,37);LINE-HEIGHT:21px"><b style="FONT-SIZE:14px;FONT-FAMILY:sans-serif;COLOR:rgb(37,37,37);LINE-HEIGHT:21px">#1</b><span style="FONT-SIZE:14px;FONT-FAMILY:sans-serif;COLOR:rgb(37,37,37);LINE-HEIGHT:21px">.
Il 6 giugno 1941 questa nave ha inoltrato una richiesta di 150 rotoli di carta
igienica. Il 16 dicembre 1941 detta richiesta è stata restituita con la
stampigliatura: "Materiale sconosciuto. Richiesta annullata."</span><br style="FONT-SIZE:14px;FONT-FAMILY:sans-serif;COLOR:rgb(37,37,37);LINE-HEIGHT:21px"><b style="FONT-SIZE:14px;FONT-FAMILY:sans-serif;COLOR:rgb(37,37,37);LINE-HEIGHT:21px">#2</b><span style="FONT-SIZE:14px;FONT-FAMILY:sans-serif;COLOR:rgb(37,37,37);LINE-HEIGHT:21px">.
Il Comandante del sommergibile </span><i style="FONT-SIZE:14px;FONT-FAMILY:sans-serif;COLOR:rgb(37,37,37);LINE-HEIGHT:21px">Sea
Tiger</i><span style="FONT-SIZE:14px;FONT-FAMILY:sans-serif;COLOR:rgb(37,37,37);LINE-HEIGHT:21px">
non può fare a meno di domandarsi cosa viene usato all'Approvvigionamento di
Cavite in sostituzione di questo "materiale sconosciuto", un tempo
perfettamente noto a questo Comando. </span>
<div><span style="FONT-SIZE:14px;FONT-FAMILY:sans-serif;COLOR:rgb(37,37,37);LINE-HEIGHT:21px">_________________________________________________________________________</span></div></div></div></div></div>_______________________________________________
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Hope - NCC-25122<br>Skype Combadge: Silente69<br>Private comunicator: <a href="mailto:ferris.bueller@mail.com" target="_blank">ferris.bueller@mail.com</a><br><a href="http://www.starfleetitaly.it/starfleetitaly/fleetyards/Hope/main.php?include=home.php" target="_blank">http://www.starfleetitaly.it/starfleetitaly/fleetyards/Hope/main.php?include=home.php</a><br>===================================<br>La
vita scappa via in fretta. Se uno non si ferma e non si guarda attorno,
rischia di
sprecarla.</div></div></div><br>_______________________________________________<br>Stml17
mailing list<br><a href="mailto:Stml17@gioco.net" target="_blank">Stml17@gioco.net</a><br><a href="http://gioco.net/cgi-bin/mailman/listinfo/stml17" rel="noreferrer" target="_blank">http://gioco.net/cgi-bin/mailman/listinfo/stml17</a><br><br></blockquote></div>
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