<div dir="ltr">Beh, tecnicamente parlando il Capitano ha accettato il turno il 3 giugno alle 09:33 e ha consegnato il suo pezzo il 4 giugno alle 22:53 (37 ore e 20 minuti dopo).<div>Nel suo caso Dottoressa ha accettato l'incarico il 27 luglio alle 12:05 e consegnato il pezzo il 28 luglio alle 14:20 (26 ore e 15 minuti dopo).</div><div>Tutto chiaramente considerando le informazioni in mio possesso e basandomi sui dati delle email......................</div><div><br></div><div>Complimenti per il pezzo e per la vittoria :-)</div></div><div class="gmail_extra"><br><div class="gmail_quote">Il giorno 28 luglio 2015 14:20, Maddalena <span dir="ltr"><<a href="mailto:vampitrill@gmail.com" target="_blank">vampitrill@gmail.com</a>></span> ha scritto:<br><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">
<div text="#000000" bgcolor="#FFFFFF">
Se non ci fosse Franco, ve la menerei per quanto sono stata rapida
:D<br>
<br>
Maddy<br>
<br>
======================<br>
<br>
<p><b><span>Accademia della
Flotta Stellare - Flashback<u></u><u></u></span></b></p>
<p><b><span><u></u> <u></u></span></b></p>
<p><span>"Non
ho detto che io non l'avrei colpito... voglio dire, no, non
l'avrei colpito,
naturalmente... ma farlo in quel modo... Hansen ha ragione,
potrebbe essere
considerata insubordinazione in circostanze normali. E lo sai.
In una
situazione reale..."<u></u><u></u></span></p>
<p><span>"...
lui sarebbe morto e la nave sarebbe perduta in ogni caso. Ho
fatto il mio
dovere. Lui non ha fatto il suo. Posso anche scusarmi, ma non
cambia la realtà
dei fatti."<u></u><u></u></span></p>
<p><span>"Immagino
di no..."<u></u><u></u></span></p>
<p><span><u></u> <u></u></span></p>
<p><span>Il
tono di Melanne era leggero. Lon poteva percepire le strisce
azzurre che si
dipanavano da lei mentre beveva un sorso d'acqua.
Paradossalmente, era raro
sentirle in lei. La ragazza prese una forchettata dal piatto di
pipius che
aveva di fronte e la agitò leggermente, mentre osservava una
coppia di cadetti
passare davanti al loro tavolino armati di vassoi,<u></u><u></u></span></p>
<p><span><u></u> <u></u></span></p>
<p><span>"Hansen
ti farà rapporto se non ti scusi."<u></u><u></u></span></p>
<p><span>"Lo
so."<u></u><u></u></span></p>
<p><span><u></u> <u></u></span></p>
<p><span>Lon
prese un altro sorso e posò il bicchiere, poi iniziò con calma a
mangiare
l'insalata.<u></u><u></u></span></p>
<p><span><u></u> <u></u></span></p>
<p><span>"Davvero
avresti stordito anche me?"<u></u><u></u></span></p>
<p><span>"Tu
saresti già stata a bordo della capsula. Non ci sarebbe stato
bisogno."<u></u><u></u></span></p>
<p><span><u></u> <u></u></span></p>
<p><span>Melanne
parve dubbiosa per qualche istante e fece per dire qualcosa. Fu
Bueller, in
piedi accanto al loro tavolo, un vassoio in mano e un sorriso in
volto, a
interromperla. <u></u><u></u></span></p>
<p><span><u></u> <u></u></span></p>
<p><span>"Disturbo?"<u></u><u></u></span></p>
<p><b><span><u></u> <u></u></span></b></p>
<p><b><span>USS Hope -
Infermeria - 30 dicembre 2394 - Ore 13.39<u></u><u></u></span></b></p>
<p><b><span><u></u> <u></u></span></b></p>
<p><span>Melanne
caricò l'hipospray con un gesto automatico, indugiando più del
dovuto accanto
al carrello dei medicinali, rimandando il più possibile il
momento di voltarsi
verso il trio raccolto nella sua infermeria.<u></u><u></u></span></p>
<p><span><u></u> <u></u></span></p>
<p><span>Il
viaggio dalla plancia era stato un crescendo di orrore e
imbarazzo. Conosceva
abbastanza Lon da saperne valutare le reazioni, mentre non aveva
idea di quale
fosse il modo di comportamento di Rest. Non che si aspettasse
problemi da
nessuno dei due. Non sarebbe certo scoppiata una rissa, ma
stando in piedi tra
loro in quell'ascensore si era sentita come tra due gondole di
curvatura. In
attesa di essere fritta dalla tensione.<u></u><u></u></span></p>
<p><span><u></u> <u></u></span></p>
<p><span>Sospirò.
Ci mancava solo un po' di competizione a rendere più facile quel
rapporto.<u></u><u></u></span></p>
<p><span>Si
voltò, tornando verso il lettino. <u></u><u></u></span></p>
<p><span><u></u> <u></u></span></p>
<p><span>"Va
bene, questo gli farà riprendere i sensi. Sarà probabilmente
disorientato, ma
dovrebbe essere in grado di rispondere alle domande. E' fuori
pericolo ma non
affaticatelo. Avete una decina di minuti."<u></u><u></u></span></p>
<p><span><u></u> <u></u></span></p>
<p><span>Superò
Caitlyn in due passi e si accostò al lettino, per poi iniettare
il contenuto
dell'hipospray nel collo del paziente. Con una rapida occhiata
controllò i
segni vitali, poi fece due passi indietro e si voltò, andando a
prendere posto
accanto a Lon. In piedi nell'angolo accanto a lui, osservò il
consigliere e
Rest condurre l'interrogatorio, come stabilito.<u></u><u></u></span></p>
<p><span><u></u> <u></u></span></p>
<p><span>L'uomo
aprì lentamente gli occhi, per un attimo fu abbagliato dalla
luce, tossì. Poi
si guardò intorno.<u></u><u></u></span></p>
<p><span><u></u> <u></u></span></p>
<p><span>Melanne
sentì il corpo di Lon tendersi accanto a lei. Il consigliere si
chinò
leggermente sul lettino, sorridendo rassicurante.<u></u><u></u></span></p>
<p><span><u></u> <u></u></span></p>
<p><span>"Non
abbia paura, è al sicuro."<u></u><u></u></span></p>
<p><span><u></u> <u></u></span></p>
<p><span>Il
falso<span> </span>romulano non aveva
propriamente
l'aria di uno che si sente al sicuro. Il timore fu istantaneo,
la reazione ebbe
un secondo di ritardo.<u></u><u></u></span></p>
<p><span><u></u> <u></u></span></p>
<p><span>"Federali.
Voi dovete riconsegnarci all'impero, noi siamo..."<u></u><u></u></span></p>
<p><span><u></u> <u></u></span></p>
<p><span>Rest
lo interruppe, nella voce lo stesso tatto del comodino su cui
era posato un
bicchier d'acqua.<u></u><u></u></span></p>
<p><span><u></u> <u></u></span></p>
<p><span>"Sappiamo
che lei e il suo compagno non siete romulani, signor Smith. Le
consiglio di non
perdere tempo con questa farsa."<u></u><u></u></span></p>
<p><span><u></u> <u></u></span></p>
<p><span>Il
sorriso di Caitlyn si spense come una lampadina fulminata. Lon
si mosse appena
nel suo angolo. Anche da quella distanza, Melanne vide le
pupille del suo
paziente dilatarsi. L'uomo alzò una mano a toccarsi le orecchie
non più
appuntite. Un grugnito di dolore.<u></u><u></u></span></p>
<p><span><u></u> <u></u></span></p>
<p><span>"Cosa
avete... cosa avete fatto? Sten, dove... dov'è?"<u></u><u></u></span></p>
<p><span><u></u> <u></u></span></p>
<p><span>Il
consigliere intervenne prima che Rest potesse rispondere. <u></u><u></u></span></p>
<p><span><u></u> <u></u></span></p>
<p><span>"Il
signor Sten purtroppo non ce l'ha fatta. Lei si riprenderà. Ma
vorremmo sapere
chi è e come è arrivato qui."<u></u><u></u></span></p>
<p><span>"Io
sono... mi chiamo John, John, Smith..."<u></u><u></u></span></p>
<p><span>"
O i suoi genitori avevano davvero una scarsa immaginazione,
oppure si tratta di
un nome falso. Come quello del suo compagno. Ora, gradiremmo
sapere chi è lei
davvero e che cosa fa in questa zona di spazio alterato con
tanta cura per
apparire romul.."<u></u><u></u></span></p>
<p><span><u></u> <u></u></span></p>
<p><span>Rest
non finì la frase e Melanne non raggiunse il lettino in tempo.<u></u><u></u></span></p>
<p><span>Gli
occhi dell'uomo si rovesciarono all'indietro e il monitor che ne
mostrava i
segni vitali emise il lungo, stridulo segnale del decesso.<u></u><u></u></span></p>
<p><b><span><u></u> <u></u></span></b></p>
<p><b><span>USS Hope - Sala
tattica - 30 dicembre 2394 - Ore 13.47<u></u><u></u></span></b></p>
<p><span><u></u> <u></u></span></p>
<p><span>*"Speranza".<span> </span>Che none idiota per una
nave. La speranza di
non lasciarci le penne, semmai*<u></u><u></u></span></p>
<p><span><u></u> <u></u></span></p>
<p><span>Bueller,
gli avambacci sui braccioli della poltroncina e i piedi sulla
scrivania,
abbandonò la testa allo schienale e chiuse gli occhi. La sua
sala tattica,
definita da alcuni anche l'antro della disperazione (e non la
disperazione di
chi vi veniva convocato), era silenziosa, vuota. Priva del
ronzio monotono
della voce del suo primo ufficiale e del berciare di Strauss.
Nessuna delle due
cose gli era stata della benchè minima utilità. Purtroppo per il
suo ego,
l'unico che si sarebbe potuto eventualmente rimproverare per
questo era
Strauss, il cui contributo alla missione non sembrava ancora ben
chiaro. A
parte le teorie complottistiche, si intende.<u></u><u></u></span></p>
<p><span><u></u> <u></u></span></p>
<p><span>In
quanto a Xyr, non la si poteva biasimare. Ne sapeva quanto lui.
Cioè nulla.<span> </span>La realtà
dei fatti era che si trovavano
all'interno di una nebulosa, con un falco da guerra romulano
potenzialmente
pronto a polverizzarli e una navetta di origine sconosciuta
incastrata nel soffitto
della sala macchine.<u></u><u></u></span></p>
<p><span><u></u> <u></u></span></p>
<p><span>E
non era stata opera loro. Erano esattamente dove era stato
ordinato loro di
essere. A conti fatti era stata la navetta a incastrarsi nel
loro soffitto, non
il contrario. Erano stati quei maledettissimi nani ferengi ad
andarsene, non
loro a farli sparire. Questo però non avrebbe impedito alla
Lennox di tirargli
il collo. Se i romulani non li avessero fatti saltare in aria
prima,
naturalmente. Il che sembrava quanto mai probabile.<u></u><u></u></span></p>
<p><span><u></u> <u></u></span></p>
<p><span>Il
suo sarebbe stato ricordato come il comando più breve della
storia e il suo
ritratto appeso nell'aula di strategia, imperituro memorandum di
come un
comandante NON dovesse comportarsi, additato da istruttori e
studenti che...<u></u><u></u></span></p>
<p><span><u></u> <u></u></span></p>
<p><span>Il
trillo del comunicatore interruppe il suo depresso rimuginare in
maniera tanto
violenta da farlo quasi cadere all'indietro dalla poltrona.<u></u><u></u></span></p>
<p><span><span> </span><u></u><u></u></span></p>
<p><span>=^=
Bueller =^=<u></u><u></u></span></p>
<p><span><u></u> <u></u></span></p>
<p><span>La
voce di Luna uscì dall'interfono.<u></u><u></u></span></p>
<p><span><u></u> <u></u></span></p>
<p><span>=^=
Capitano, qui plancia. Sarebbe meglio che tu venissi qui alla
svelta.=^=<u></u><u></u></span></p>
<p><span><u></u> <u></u></span></p>
<p><span>Bueller
era già in piedi e a mezza strada verso la porta quando Luna
ebbe finito di
parlare. Se non altro per arrivare prima di Xyr.<u></u><u></u></span></p>
<p><span><u></u> <u></u></span></p>
<p><span>=^=
Che succede?=^=<u></u><u></u></span></p>
<p><span>=^=
I romulani...=^=<u></u><u></u></span></p>
<p><span>=^=
... ci sparano?=^= <u></u><u></u></span></p>
<p><span><u></u> <u></u></span></p>
<p><span>No,
non stavano sparando. Se ne sarebbe accorto. Varcò la soglia
della plancia
mentre la voce di Luna gli arrivava simultaneamente dal
comunicatore e da pochi
metri di fronte a lui.<u></u><u></u></span></p>
<p><span><u></u> <u></u></span></p>
<p><span>"No,
ci stanno chiamando..."<u></u><u></u></span></p>
<p><span>"E'
lei il capitano?"<u></u><u></u></span></p>
<p><span><u></u> <u></u></span></p>
<p><span>C'era
una nota incredula nella voce del romulano sullo schermo.<u></u><u></u></span></p>
<p><span><u></u> <u></u></span></p>
<br>
</div>
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