<p dir="ltr">Bello! Brava Silvia!<br>
Nuove amicizie nascono... Mi sa che alla fine Tucci avrà più amici di Caitlyn ;-)<br>
A presto<br>
S.<br></p>
<p dir="ltr">=========================<br>
Cadetto Catalunya 'Luna' Jones della Casata di 'Klaa<br>
Flight Control Office (CONN)<br>
USS Hope - NCC-25122<br>
=========================<br>
"Abbassare il limite di velocità!? Certo... salverebbe delle vite, ma centinaia di persone arriverebbero in ritardo!"<br>
______________________________<br>
Private comunicator: <a href="mailto:ltcomm.sibi@gmail.com">ltcomm.sibi@gmail.com</a><br>
</p>
<div class="gmail_quote">Il 15/mar/2016 17:07, "Silvia Brunati" <<a href="mailto:sbrunati@gmail.com">sbrunati@gmail.com</a>> ha scritto:<br type="attribution"><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex"><div dir="ltr"><p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;background-image:initial;background-repeat:initial"><span style="font-size:12pt;font-family:"Times New Roman",serif">Ciao!</span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;background-image:initial;background-repeat:initial"><span style="font-size:12pt;font-family:"Times New Roman",serif">Ecco il mio brano, attendo impaziente commenti. :)</span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;background-image:initial;background-repeat:initial"><br><span style="font-size:12pt;font-family:"Times New Roman",serif"></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;background-image:initial;background-repeat:initial"><span style="font-size:12pt;font-family:"Times New Roman",serif">Silvia<br></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;background-image:initial;background-repeat:initial"><span style="font-size:12pt;font-family:"Times New Roman",serif">*******************************************************</span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;background-image:initial;background-repeat:initial"><b><span style="font-size:12pt;font-family:"Times New Roman",serif">Brano: 03-08</span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;background-image:initial;background-repeat:initial"><b><span style="font-size:12pt;font-family:"Times New Roman",serif">Titolo: Vortici</span></b><span style="font-size:9.5pt;font-family:Arial,sans-serif"></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;background-image:initial;background-repeat:initial"><b><span style="font-size:12pt;font-family:"Times New Roman",serif">Autore: Lon Basta<br></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;background-image:initial;background-repeat:initial"><b><span style="font-size:12pt;font-family:"Times New Roman",serif">Brano Precedente: Rest, figlio di Retok - Permette questo ballo?</span></b><span style="font-size:9.5pt;font-family:Arial,sans-serif"></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;background-image:initial;background-repeat:initial"><b><span style="font-size:12pt;font-family:"Times New Roman",serif"> </span></b></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;background-image:initial;background-repeat:initial"><br>
</p><p class="MsoNormal"><b>U.S.S. Hope,
Laboratorio Scientifico – 03 Febbraio 2395 – Ore 13:00</b></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">Quando
qualcosa non tornava, Edison Ray Tucci non riusciva a toglierselo dalla mente
fino a quando non ne veniva a capo. Era come un tarlo che scavava nel suo
cervello impedendogli di fare qualsiasi altra cosa a parte quella di provare ad
estirparlo. In quei casi si chiudeva in laboratorio e incessantemente attaccava
il tarlo, da ogni lato possibile, fino a quando non capiva cos’era che non gli
quadrava. Compiti insignificanti come mangiare, bere, dormire, lo infastidivano
soltanto. I primi due era costretto ad espletarli perché altrimenti il suo
cervello ne avrebbe risentito, l’ultimo cercava di rimandarlo il più possibile
dal momento che era sicuro che il maledetto tarlo non gli avrebbe fatto
chiudere occhio.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">Lon Basta gli
aveva detto che capiva quando era in quello stato semplicemente perché le sue
emozioni erano come un ‘mulinello d’acqua, del quale non capisci mai dove sia
la fine’. Quando si accorgeva che Tucci ‘era nel vortice’, Basta si limitava ad
attendere che ne venisse a capo occupandosi di portargli da mangiare e bere
regolarmente ed intervenendo quando si accorgeva che l’umano aveva bisogno di
dormire. Edison non aveva chiesto al betazoide di fargli da cane da guardia, il
giovane lo aveva semplicemente deciso dopo quella volta con i ferengi e non c’era
stato alcun modo per smuoverlo dalla sua decisione: ‘il suo vortice è piacevole
per me, signor Tucci, quasi ipnotico,’ gli aveva detto in tono categorico, ‘preferisco
lei al caos emotivo del resto della Hope’.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">Perciò erano
ore che entrambi erano chiusi in laboratorio: lo scienziato ad inseguire il suo
tarlo ed il capo della sicurezza intento a leggere le informazioni che Temlin
gli aveva messo a disposizione. A Tucci la presenza del betazoide non dava
fastidio, gli era sufficiente che se ne stesse nel suo angolo, in silenzio.
Ogni tanto il giovane scienziato parlava ad alta voce e talvolta gli sembrava
che Basta gli rispondesse, ma, se anche lo faceva, la sua mente registrava
quelle risposte in automatico e subito se ne dimenticava, persa com’era nel
flusso delle acque vorticose che si rincorrevano a spirale. L’idea del vortice
era piaciuta subito ad Edison perché rendeva perfettamente l’idea del percorso
che il tarlo stava scavando nel suo cervello ormai da troppo tempo.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">“Sarebbe
meglio avere dei campioni di sangue del mutaforma perché così potremmo capire
meglio la tipologia della razza e…”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">“Li ho già
richiesti, dalla Armand ci hanno risposto di averli messi a disposizione della dottoressa,
dovrebbe trovarli sulla consolle”.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">Il cervello
di Tucci non registrò la risposta pacata di Basta, ma le sue mani richiamarono
il file che gli serviva ed egli si perse nuovamente all’inseguimento del tarlo
del quale ogni tanto vedeva la coda. Il mutaforma non aveva agito da solo, eppure
l’esito delle ricerche del capitano Bueller alla festa sulla Armand non avevano
portato a nessun risultato. </p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">“Se si
trattasse di qualcuno che era di turno, allora il capitano non l’avrebbe mai
potuto scoprire, non tutti erano invitati, quindi…”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">“Turni e
presenze alla festa sono stati decisi da Xyr e dal primo ufficiale dell’Armand
sulla base dei suggerimenti che abbiamo dato loro per far si che i sospetti
principali fossero presenti”.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">Le dita di
Tucci scorsero rapide sulla consolle aggiungendo informazioni ad informazioni, le
parole di Basta assorbite come se fossero state semplicemente frutto dei suoi
ragionamenti. Se i principali sospetti erano stati alla festa e se c’era un
altro mutaforma, allora chi era? Il tarlo scavava nella sua mente seguendo il
vortice che si arrotolava su se stesso. No, in realtà non gli piaceva l’idea di
Basta del vortice, aggiungeva solo confusione. Perché il complice non era stato
smascherato alla festa? Non poteva essere un problema del sistema di
rilevazione che lui e la dottoressa Graham avevano ideato, lo escludeva nella
maniera più categorica, quindi erano sbagliati i sospetti o… si fermò e nello
stesso istante incrociò lo sguardo di Basta.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">“Ah, è
ancora qui, bene, bene, mi serve la dottoressa e anche il signor Doohan,
dobbiamo lavorare un po’”.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">Senza dire
nulla Basta interruppe il lavoro che stava facendo e chiamò i diretti
interessati.</p>
<p class="MsoNormal"><b>U.S.S. Armand – Celle di Detenzione - 03 febbraio 2395 –
Ore 15:00</b></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt"><span>Il mutaforma attendeva pazientemente, sapeva
benissimo cosa significava aspettare: l’aveva fatto sul pianeta, lo faceva ora.
Attendere però lo portava a pensare e questo non andava bene perché gli dava
idee e lo faceva dubitare e questo andava ancora peggio.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt"><span>Si era sdraiato sulla brandina con la schiena
verso il campo di forza, un braccio piegato sotto la testa, il respiro
controllato. Non c’era stato tanto movimento dopo la visita dell’infermiera, nessuno
era venuto ancora ad interrogarlo e nessuno l’aveva degnato di attenzione, ma
sarebbero arrivati, ne era certo, e doveva essere pronto per loro. Lo sarebbe
stato.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">Una strana
sensazione alle spalle lo indulse a voltarsi, davanti al campo di forza c’era
una magnifica femmina, dai capelli ramati e gli occhi luminosi. Un tempo, quando
era ancora libero, avrebbe fatto follie per una donna del genere, ora invece i
suoi occhi si socchiusero pieni di sospetto e si tirò su a sedere lentamente,
diffidente.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">“Buon
pomeriggio”, lo salutò cortese l’ufficiale. Era giovane, molto più degli standard
della flotta stellare, e sembrava gentile, ma quello, lo sapeva, era solo un
bluff. Doveva appartenere all’equipaggio della Hope, altrimenti una così non
gli sarebbe mai sfuggita. “Sono il consigliere <span>Caytlin della
U.S.S. Hope, ho pensato che le avrebbe fatto piacere parlare con me, invece che
con il signor </span>Qass”.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">Uno sbuffo seccato
sfuggì al mutaforma, aveva avuto modo di conoscere fin troppo approfonditamente
il boliano nel periodo in cui era stato a bordo della Armand e più volte aveva
pensato al suicidio come alternativa all’eterno scorrere delle sue chiacchiere.
La femmina incrociò le braccia sul petto ed il suo sguardo inevitabilmente ne
seguì il movimento, il consigliere se ne accorse ed il sorriso le aumentò di qualche
grado, al ché il mutaforma digrignò i denti in un ghigno. Gli avevano detto di
non parlare, non di non guardare.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">“Non sarebbe
più comodo nella sua forma naturale invece che in quella dell’ambasciatore?”
Suggerì il consigliere senza perdere la compostezza, “sono certa che i panni di
un vecchio imbolsito non la entusiasmano poi tanto”, subito dopo si mordicchiò
il labbro inferiore e scosse la testa contrita, “mi scusi, non volevo
offenderla, pensavo che non si vergognasse del suo vero aspetto”.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">Al mutaforma
sfuggì una risata divertita, se pensavano che una infante come quella, per
quanto bella, potesse convincerlo a dire anche solo una parola avevano di gran
lunga sottovalutato la sua razza, o forse era lui ad aver sopravvalutato loro.
Credevano che non conoscesse trucchi del genere? Che fosse così ingenuo?</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">La femmina
sorrise un po’ smarrita alla sua risata. “Ho detto qualcosa di sbagliato forse?”
Poi sgranò gli occhi sorpresa, “vuol dire che non ha una forma originaria?
Nemmeno un po’ liquida? O aerea?”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">All’ultima
parola il mutaforma si limitò ad imitare la posa del consigliere, a braccia
conserte e per un istante qualcosa nel suo volto cambiò, un’ombra di sospetto
si formò nel suo sguardo per svanire però rapidamente mascherata da uno sbadiglio.
Questa volta la femmina non disse nulla fissando il suo volto con quegli occhi
bellissimi e allo stesso tempo inquietanti, il sorriso era scomparso dal suo
viso e l’espressione non sembrava più così ingenua come all’inizio.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">“La
ringrazio del suo aiuto,” disse dopo qualche istante, “avviserò il capitano che
è stato davvero molto collaborativo”. Girò sui tacchi e si allontanò mentre il
mutaforma scattava in piedi con la bocca spalancata ed un grido inarticolato
sorpreso.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt"> </p>
<p class="MsoNormal"><b>U.S.S. Armand – Ufficio del Capo della Sicurezza - 03
febbraio 2395 – Contemporaneamente</b></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">“Funzionerà,
deve funzionare”. Ferris Bueller camminava avanti ed indietro alle spalle di
Rest che fissava il monitor con calma glaciale.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">“Si calmi,
capitano”, commentò in tono paziente il tattico della Hope e Bueller si fermò
di scatto per chinarsi sulle sue spalle.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">“Come va?”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">“Esattamente
come pochi minuti fa, signore”, rispose senza scomporsi il vulcaniano, “il
consigliere non entrerà di certo nella cella, capitano, è illogico preoccuparsi”.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">Bueller si
raddrizzò con espressione offesa, “non sono preoccupato, sono solo un po’ nervoso”.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">Astenendosi
dal commentare sul quantitativo di nervosismo di Bueller Rest si girò a
fissarlo, “è stata sua l’idea di far parlare il mutaforma con persone con le
quali non avesse dimestichezza”, commentò mentre Bueller annuiva ripetutamente.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">“Lo so, lo
so”.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">“E’ sempre
sua l’idea di usare il consigliere Caytlin perché il consigliere…”.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">“…E’ molto
meno ingenua di quello che sembra, lo so”. Bueller aveva ripreso a camminare
avanti ed indietro massaggiandosi la testa. </p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">“Non vedo
pertanto perché dovrebbe essere agitato, sono certo che il consigliere ha la
situazione perfettamente sotto controllo”. Detto questo tornò a fissare il
monitor per poi aggiungere con calma serafica, “questo è insolito”.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">Bueller gli
fu subito addosso, gli occhi spalancati a seguire la figura di Caytlin che si
allontanava. “Cosa? Cosa?”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">Rest si
raddrizzò costringendo Bueller ad allontanarsi di qualche centimetro, “la
reazione del mutaforma alle parole del consigliere”.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">“Quali par…”,
ma Bueller fu interrotto dall’ingresso del tenente comandante Temlin e di
Caytlin.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">Il capo
della sicurezza della Armand si fermò di scatto fissando Bueller sorpreso: “mi
dica capitano, come fa il signor Basta a sopportare tutta la sua agitazione? Lei
sta battendo persino il capitano Royce!”.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">A quelle
parole Bueller rispose con una smorfia seccata per poi incalzare Caytlin, “allora?”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">La risiana
gli rispose accigliata: “E’ stato molto interessante”.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">“Davvero?”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">“Assolutamente”,
intervenne Temlin andando verso la sua scrivania dopo aver guardato leggermente
accigliato Rest che si alzava dalla sua poltrona, “consigliere le devo fare i
miei complimenti per come ha condotto il colloquio, quell’ultima frase è stata
geniale”.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">Caytlin
arrossì compiaciuta e mentalmente Bueller si annotò la cosa per future
indagini, “la ringrazio signore, ad una prima analisi direi che il prigioniero
è molto preoccupato dal fatto che qualcuno pensi che lui possa esserci stato
utile in qualche modo”.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">“Terrorizzato
più che preoccupato”, confermò Temlin.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">“Ne
deduciamo quindi che chiunque sia è più potente del mutaforma”, commentò Rest
facendo spazio al capo della sicurezza, e quindi più pericoloso”.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">A quel punto
Bueller si massaggiò la testa con un sospiro, “ma come lo individuiamo?”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">=^= Basta a
Bueller=^=. La voce del betazoide ruppe il silenzio in cui tutti erano caduti.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">“Qui
Bueller, mi dica Basta”.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt">=^= Farebbe
meglio a venire sulla Hope, signore, subito.=^=</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt"> </p>
<br><br clear="all"><br>-- <br><div>------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br>Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati. Bertolt Brecht<br>------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br></div>
</div>
<br>_______________________________________________<br>
Stml17 mailing list<br>
<a href="mailto:Stml17@gioco.net">Stml17@gioco.net</a><br>
<a href="http://gioco.net/cgi-bin/mailman/listinfo/stml17" rel="noreferrer" target="_blank">http://gioco.net/cgi-bin/mailman/listinfo/stml17</a><br>
<br></blockquote></div>