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</head>
<body text="#000000" bgcolor="#FFFFFF">
Bel brano, molto introspettivo. Vediamo che succederà.<br>
<br>
<div class="moz-cite-prefix">Il 25/10/2016 10:29, Silvia Brunati ha
scritto:<br>
</div>
<blockquote
cite="mid:CAA0dz23AbJ+XmzS46u3x9_T3y9Eo39OdNQKnaWQ-e_AoCK3kjg@mail.gmail.com"
type="cite">
<div dir="ltr">
<p class="MsoNormal"><span
style="font-size:10pt;line-height:115%">Eccoci, con un pezzo
riflessivo... Spero di aver colto bene lo spirito e le
opinioni di tutti. :)</span></p>
<p class="MsoNormal"><span
style="font-size:10pt;line-height:115%"><br>
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span
style="font-size:10pt;line-height:115%">Silvia</span></p>
<p class="MsoNormal"><span
style="font-size:10pt;line-height:115%"><br>
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span
style="font-size:10pt;line-height:115%"><b>USS Hope –
Sala Tattica – 8 Aprile 2395 - Ore 18:50</b><span></span></span></p>
<p class="MsoNormal"
style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify"><span
style="font-size:10pt;line-height:115%"><br>
</span></p>
<p class="MsoNormal"
style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify"><span
style="font-size:10pt;line-height:115%">Il capitano Ferris
Bueller fissava accigliato la porta chiusa della sala
tattica, la riunione era finita da circa un’ora ma lui
sembrava non essersene
accorto. Per la prima volta in vita sua, da quando era al
comando della Hope
sentiva il peso del ruolo. Qui non si trattava di salvare un
ufficiale rapito,
o trovarsi coinvolti in trame complottistiche, questa volta
non poteva prendere
una decisione con la stessa velocità con la quale si
lanciava dietro a delle
belle gambe. Un conto erano i ragionamenti teorici fatti a
lezione, un’altra
sapere che dalla propria azione, o inazione, dipendeva il
destino di miliardi
di persone. Cos’aveva detto Xyr ribattendo a Tucci?<span></span></span></p>
<p class="MsoNormal"
style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify"><span
style="font-size:10pt;line-height:115%">“La Prima Direttiva
non può essere piegata a nostro piacimento, esiste
per un motivo”. Eppure anche lei, persino lei, era sembrata
turbata quando
Rodriguez le aveva fatto notare che si parlava di esseri
viventi che avevano
avuto la sfortuna di non essere sufficientemente evoluti per
trovare un modo
per salvarsi. “Anzi,” aveva continuato con veemenza
Rodriguez, “ci stanno così
provando che sono stati in grado di capire che siamo qui e
hanno cercato di
contattarci”.<span></span></span></p>
<p class="MsoNormal"
style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify"><span
style="font-size:10pt;line-height:115%">Bueller spostò lo
sguardo verso lo schermo spento. Salvare una, due o
tutt’e tre le popolazioni? O nessuna? Intervenire sulla
stella che stava
collassando, come aveva suggerito Tucci, e sparire nel nulla
opponendosi ad un destino
inevitabile, e all’ammiraglio Lennox, o far finta di non
aver sentito l’appello
disperato di un popolo? E come hanno fatto a capire che
siamo qui se non sono
mai riusciti a superare il loro ‘muro’? Quest’ultima
osservazione l’aveva fatta
Basta, sempre pronto a trovare qualcosa che non andava dopo
aver ascoltato la
discussione a lungo in silenzio. Che poi, cosa aveva così
tanto da ascoltare?
Non gli erano bastati tutti questi mesi per capire com’era
fatto ciascuno di
loro e imparare a fidarsi? Anche il betazoide sembrava
bloccato da un muro, dal
quale usciva solo raramente, al punto che Bueller si era più
volte chiesto cosa
bisognasse fare per avere quell’onore a parte essere la
dottoressa Graahn. Quelle
parole, però, gli si erano piantate nel cervello e non solo
a lui. Luna, cui
erano brillati gli occhi quanto le avevano spiegato perché
l’avevano convocata d’urgenza,
si era subito avvicinata a Tucci e insieme avevano iniziato
a guardato gli
schemi di rotazione dei pianeti per capire di più della
tecnologia della
civiltà misteriosa: “sono orbite quelle?” Aveva chiesto
indicando qualcosa
all’ufficiale scientifico. Caytlin nel frattempo, dopo aver
guardato Rest,
trincerato dietro il suo sguardo impassibile fisso su Xyr ed
il suo volto
pallido, aveva sospirato e si era alzata richiamando per
tutti sullo schermo le
immagini del sistema Cheyrou. “Prima Direttiva,” aveva
annunciato e Bueller si
era lasciato sfuggire un gemito all’idea di una lezione
guadagnandosi
un’occhiataccia dalla risiana. “Quando si entra in contatto
con un pianeta che
si sta sviluppando in modo autonomo verso una civiltà
tecnologica, un ufficiale
non deve fare nessun accenno alla propria identità o alla
propria missione, né
interferire con lo sviluppo sociale di tale pianeta, né far
riferimenti allo
spazio, ad altri mondi o a civiltà più avanzate”. Aveva
fatto una pausa come
per dare il tempo a tutti loro di digerire ogni singola
parola. “Siamo tutti
d’accordo che il nocciolo della questione sia questo”, aveva
ripreso poi, “abbiamo
stabilito un contatto con un pianeta,” aveva indicato
Cheyron 2, “o parte di
esso. Ma cosa ci chiedono esattamente?” Aveva sollevato la
mano per fermare
Rest che stava offrendo la risposta alla sua domanda
retorica, “cosa sanno
esattamente di noi? E come possiamo scoprirlo? Ma
soprattutto, qualora decidessimo
di fare qualcosa, che ne sarà degli altri?” Aveva concluso
puntando il dito su
Cheyron 1 e Bueller l’aveva guardata affascinato dalla
determinazione dei suoi
splendidi occhi grigi, e, ancor di più, da come era andata
dritta al punto. <span></span></span></p>
<p class="MsoNormal"
style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify"><span
style="font-size:10pt;line-height:115%">“Il futuro di questi
popoli è segnato dal destino o dalla sfortuna,
scegliete quella che preferite”, con un sorrisetto cinico
Luna aveva interrotto
la discussione con Tucci per offrire la sua opinione, “se
non fossimo stati qui
il pensiero della loro morte non ci avrebbe nemmeno
sfiorati, sarebbe stata
solo una notizia fra le tante che probabilmente non avremmo
nemmeno notato”.<span></span></span></p>
<p class="MsoNormal"
style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify"><span
style="font-size:10pt;line-height:115%">“Ma siamo qui”,
aveva ribattuto Melanne Graahn, “e non possiamo
ignorarlo”. Non aveva aggiunto altro ma era evidente che
avrebbe voluto farlo.<span></span></span></p>
<p class="MsoNormal"
style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify"><span
style="font-size:10pt;line-height:115%">“La Prima Direttiva
parla chiaro”, la voce di Lon Basta aveva sorpreso un
po’ tutti perché aveva rotto un silenzio imbarazzato,
Bueller si era augurato
che non se ne uscisse aggiungendo un altro dubbio, “e il
comportamento che
dovremmo tenere è quello di rispettarla”, il suo sguardo si
era posato per un
istante sulla trill prima di proseguire, “dato che gli
abitanti di Cheryon 2 si
sono accorti della nostra presenza, in ottemperanza al
regolamento dovremmo
prima di tutto scoprire cosa hanno scoperto di noi e sulla
nostra tecnologia e,
solo sulla base di quello prendere una decisione”. Il
betazoide, appoggiando
quello che aveva poco prima detto Caytlin, non aveva offerto
soluzioni, ma
tempo e Bueller l’aveva apprezzato. Tempo era quello di cui
avevano bisogno.<span></span></span></p>
<p class="MsoNormal"
style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify"><span
style="font-size:10pt;line-height:115%">“Quindi il suo
suggerimento sarebbe quello di…?” Aveva chiesto il
capitano anche se aveva capito benissimo dove volesse andare
a parare Basta.<span></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span
style="font-size:10pt;line-height:115%">“Indagare e scoprire
e, nel
frattempo, in osservanza ai regolamenti, non rispondere ai
tentativi di
contatto”.<span></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span
style="font-size:10pt;line-height:115%">Sarebbe stato facile
per lui
sostenere che quella non era una decisione che gli
competeva, non era un ‘vero’
capitano, gli sarebbe bastato chiamare Strauss e passare a
lui la palla. Questa
possibilità, che l’avrebbe di fatto sollevato dal compiere
delle scelte, gli
lasciava però l’amaro in bocca. Non aveva importanza che il
suo fosse solo un incarico
temporaneo, lui <i>era</i> il capitano della
Hope e, fino a quando avesse ricoperto quel ruolo, l’avrebbe
fatto al meglio
delle sue possibilità. Se questa volta si fosse tirato
indietro, cos’avrebbe
fatto quando quei gradi, che ora portava per concessione,
una smorfia
infastidita gli attraversò il viso, se li fosse guadagnati
diritto? Non avrebbe
potuto chiedere aiuto a Strauss in quel caso. Ma se questa
decisione, qualunque
cosa avesse deciso, fosse stata sbagliata? Non sarebbe stato
arrogante da parte
sua pensare di poter risolvere la situazione senza aiuto? <span></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span
style="font-size:10pt;line-height:115%">“La sua età e la sua
inesperienza le
danno tutto il diritto di chiedere aiuto a chi è più
esperto”, gli aveva detto
una volta Strauss in un raro momento di lucidità versandogli
da bere, “questo
non significa però che il consiglio che riceverà sia quello
giusto”. L’aveva
fissato con un sorrisetto ironico, “essere capitano non è
solo una questione di
bei voti”.<span></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span
style="font-size:10pt;line-height:115%">Bueller si alzò di
scatto dalla poltrona che
all’improvviso gli sembrava scomoda. <span></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span
style="font-size:10pt;line-height:115%">=^= Qui Basta, siamo
pronti a partire al suo
comando =^=<span></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span
style="font-size:10pt;line-height:115%">Non c’era più tempo,
il capitano Ferris
Bueller raddrizzò le spalle e portò la mano al comunicatore.<span></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span
style="font-size:10pt;line-height:115%">=^= Qui Bueller, sto
arrivando. =^=</span><span
style="font-size:10pt;line-height:115%"><span></span></span></p>
<div class="gmail_extra"><br clear="all">
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<div class="gmail_signature">------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br>
Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri
posti erano occupati. Bertolt Brecht<br>
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<fieldset class="mimeAttachmentHeader"></fieldset>
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