<div dir="ltr"><div><div>Lo sapevo io che Basta aveva un amico! :D<br><br></div>Bel brano. <br><br></div>Silvia Br.<br></div><div class="gmail_extra"><br clear="all"><div><div class="gmail_signature" data-smartmail="gmail_signature">------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br>Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati. Bertolt Brecht<br>------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br></div></div>
<br><div class="gmail_quote">Il giorno 16 marzo 2017 08:55, [Krynn] Dalamar <span dir="ltr"><<a href="mailto:dalamar@krynn.it" target="_blank">dalamar@krynn.it</a>></span> ha scritto:<br><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">Ed ecco qui il brano di Tucci, cosa avrà scelto?<br>
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Ciao,<br>
Ermes / Tucci<br>
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Inizio trasmissione<br>
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[06.0X] Tucci Edison - Scelte<br>
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Terra – Residenza della famiglia Tucci - 19 Novembre 2395 - Ore 04:00<br>
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Edison non riusciva a prendere sonno, non sapeva esattamente perché: da giorni<br>
non riusciva a completare quei test sul teletrasporto tramite laser, voleva a<br>
tutti i costi finalizzare la sua relazione entro la fine del mese. Ma non era<br>
certo fosse quello il motivo. Si alzò e decise di andare a bere un po’ di acqua.<br>
Scese lentamente le scale, non voleva svegliare i suoi. Era tornato a casa dei<br>
propri genitori per qualche giorno, gli mancavano dopo aver trascorso molto<br>
tempo sulla Hope, e dato che la loro abitazione si trovava vicino all’accademia<br>
aveva preferito stabilirsi da loro piuttosto che negli appartamenti tutti uguali<br>
del convitto dell’accademia.<br>
Arrivato in cucina prese un bicchiere e lo riempì di acqua, si sedette su una<br>
delle sedie che circondavano l’isola posta al centro della stanza, lasciò vagare<br>
il suo sguardo finché i suoi occhi non si posarono sulle due targhe commemorative<br>
appese al muro, una era la targa della USS Bengasi dove suo padre aveva prestato<br>
servizio, l’altro era un attestato di merito della Avio Space per il lavoro di<br>
ricercatrice della madre.<br>
“Qualcosa non va?” chiese una voce alle sue spalle.<br>
Edison fece uno scatto per la sorpresa, rischiando di far cadere il bicchiere<br>
che teneva in mano.<br>
Una risata. “Non volevo spaventarti, scusa piccolo” sua madre si avvicinò e le<br>
posò una mano sulla spalla.<br>
“Mamma” sbuffò il neo tenente “Non chiamarmi ‘Piccolo’ non lo sono più da<br>
quando avevo cinque anni!”<br>
La donna gli sorrise mentre gli sedeva accanto “Oh ma tu sarai sempre il mio<br>
‘Piccolo’” con una mano gli sfiorò il viso come per accarezzarlo, ma poi<br>
ritrasse la mano.<br>
“Allora, come mai non stai dormendo?”<br>
“Non lo so”<br>
“Ancora quella relazione sugli esperimenti che stai facendo in facoltà?”<br>
“Non lo so”<br>
“Mmm” la donna fissò il figlio “E la proposta che ti hanno fatto dalla Flotta?”<br>
“No. Sai già cosa ho deciso.”<br>
“Sei sicuro che non sia quello?”<br>
Ray ci pensò su un attimo “Non lo so” rispose sospirando.<br>
Sua madre non disse nulla, aspettò.<br>
“...e se avessi fatto un errore nella mia scelta?”<br>
“Non credo proprio, tu hai fatto una scelta di cuore e per una volta hai lasciato<br>
da parte il cervello, stando a quello che mi hai raccontato sulle vicende<br>
avvenute sulla Hope, hai provato paura, sei rimasto ferito, hai rischiato…”<br>
“Sì ma ho trovato dei compagni, persone che mi capiscono, amici…”<br>
“Allora figlio mio, non hai sbagliato a scegliere”<br>
“No” Edison scosse la testa “Allora deve trattarsi di quei maledetti test”<br>
esclamò il giovane.<br>
“Sì” disse la madre, trattenendo una lacrima d’orgoglio e sussurrando un<br>
‘Piccolo mio’ senza farsi sentire.<br>
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Terra – Accademia Flotta Stellare - Laboratori - 20 Novembre 2395 - Ore 13:00<br>
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Anche se aveva dormito poco era arrivato presto al centro di ricerca della Flotta.<br>
Come sempre si era buttato a capofitto nel lavoro, la sua concentrazione lo<br>
escludeva, letteralmente, dal mondo:stava re-impostando i test dal duecentotre<br>
al duecentoquattordici, ogni volta fallivano il trasferimento dati, doveva<br>
esserci qualcosa nella matrice di recupero del software che non andava, aveva<br>
scritto lui stesso il programma sicuramente gli era sfuggito qualcosa, o<br>
quello oppure il cristallo del laser era incrinato.<br>
“Il cristallo” disse mentre consultava la lista dei componenti “No, non può<br>
essere è certificato secondo il protocollo SER-142V”<br>
Lanciò una diagnostica sul dispositivo e attese i risultati.<br>
Era passata quasi mezz’ora da quando aveva iniziato la verifica del dispositivo<br>
e nel frattempo aveva riportato alcuni dei suoi appunti nella relazione che<br>
dava compilando, quando il suo comunicatore personale trillò, premette il<br>
pulsante non prima che fossero passati almeno venti secondi, se non fosse stato<br>
importante avrebbero richiamato più tardi.<br>
“Qui Tucci”<br>
=^= Ehi tenente Tucci =^= la voce calorosa di Lon Basta irruppe tramite il<br>
comunicatore.<br>
“Oh tenente, mi dica”<br>
=^= Ehi te lo ricordi che tra tipo quindici minuti, devi essere nell’ufficio<br>
di Lennox, o ci sei già stato? =^= domandò il betazoide.<br>
“Mmm perchè dovrei andare dall’ammiraglio?” domandò lo scienziato mentre<br>
continuava a trascrivere i suoi appunti.<br>
=^= Ehi Ray!! C’è nessuno in casa? Hanno fissato un colloquio a tutti noi… sai<br>
per confermare, o meno, quella piccola questione del nuovo imbarco… =^=<br>
Silenzio.<br>
=^= Edison? Rispondi... =^=<br>
Silenzio.<br>
Nel laboratorio l’unico suono che si sentì fu un ‘beep’ a conferma della fine<br>
della diagnostica impostata, ma Edison Tucci non era più lì: stava correndo a<br>
perdifiato lungo i corridoi del centro ricerca in direzione dei teletrasporti.<br>
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Terra – Accademia Flotta Stellare - Ufficio Ammiraglio Evelin Lennox -<br>
20 Novembre 2395 - Ore 14:00<br>
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Trafelato era arrivato davanti alla porta dell’ufficio dell’ammiraglio Lennox un<br>
minuto prima del suo appuntamento. Era sudato, scapigliato e in disordine *Ottima<br>
presentazione* pensò tra se. L’assistente della Lennox attese che il giovane<br>
riprendesse fiato e si sistemasse al meglio delle possibilità.<br>
“Tenente Tucci” disse il boliano “Quando è pronto l’ammiraglio può riceverla,<br>
è pronto?”<br>
L’agitazione lo stava per raggiungere, ma inspirò ed espirò un paio di volte,<br>
ripetendo mentalmente un piccolo mantra che Basta gli aveva insegnato, e<br>
l’agitazione iniziò a placarsi fino a quando nella sua mente visualizzò le<br>
sponde di un lago le cui acque erano perfettamente piatte.<br>
“Sì, sono pronto andiamo”.<br>
Al neo tenente Edison Ray Tucci bastarono meno di due minuti per firmare,<br>
davanti all’ammiraglio Evelin Lennox, l’accettazione della nuova assegnazione<br>
sulla USS Hope NCC 25122-A.<br>
Quando l’uomo lasciò il suo ufficio, Evelin sorrise guardando il PADD firmato<br>
e la scheda di Tucci che aveva richiamato sul su terminale *Bhe a quanto pare<br>
qualcuno ha fatto progressi, dovremo tenerlo d’occhio ma quel ragazzo è<br>
promettente* poi aprì l’agenda elettronica *Ora a chi tocca?* pensò mentre<br>
scorreva l’elenco dell’equipaggio della nuova Hope.<br>
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Fine trasmissione<br>
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