<div dir="ltr">Finito! <div>Mi sono molto dibattuta su come portare avanti la storia e alla fine non sono avanzata molto, ma ho lavorato sui personaggi.</div><div><br></div><div>Spero vi piaccia e perdonate eventuali 'orrori' grammaticali</div><div><br></div><div>Silvia Br.</div><div>-----------------------------------------------------------------------------------------------------------</div><div><br></div><div>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><b>Pianeta Demone – Paelyrion - 06/11/2396,
Ore 23:15<span></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Luna sedeva
con la schiena appoggiata alla parete della sua prigione, quando il Maestro
fece la sua comparsa nella cella dove si trovavano Tucci e Xyr. Non fece una
mossa, né un fiato all’esclamazione oltraggiata del comandante e al seguente
rumore di lotta, per lo più da parte dell’andoriana se le sue orecchie le
suggerivano bene. Agitarsi non sarebbe servito a nulla, quello che contava era
risparmiare le energie per usarle al momento giusto.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Il suo amico
era stato coraggioso a scrivere quel diario, soprattutto considerando che il
Maestro aveva occhi ed orecchie ovunque. Luna non credeva nell’onnipotenza del
loro catturatore, soprattutto perché il suo amico non avrebbe scritto il diario
altrimenti, quel piccolo oggetto che ora era nascosto dietro la sua schiena.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Quando
finalmente scese il silenzio nella prigione non si mosse ancora per qualche
minuto. Il Maestro sarebbe stato impegnato con Tucci e Xyr, difficile che avesse
un occhio di riguardo anche nei suoi confronti dato che aveva fatto di tutto
per farsi vedere sconfitta. Un klingon sconfitto è un klingon miserabile, ma
lei non si era ancora arresa. Sorrise e tirò fuori il diario e lo aprì.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Lei non conosceva
il vulcaniano, soprattutto quello molto antico, ma non le serviva capire cosa
fosse scritto perché sapeva leggere lo schema di una traiettoria, il tracciato
di un’orbita e le schematiche di volo e se Xyr e Tucci avessero resistito
ancora un po’, avrebbe avuto la conoscenza che le serviva per portare tutt’e
tre fuori da lì.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><b><span> </span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><b><span> </span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><b>Base Spaziale “Falco Nero”, 08/11/2396 ore
03:25<span></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">La parete
tremò e per un istante Rodriguez temette che avrebbe ceduto, ma
sorprendentemente tenne. Dall’altro lato qualcosa che cadde a terra rompendosi
in mille pezzi, ma nessuno comparve sulla soglia a chiedere ragioni. Fingendo
indifferenza per quello che stava avvenendo sotto i suoi occhi, Rodriguez si
pulì il viso dagli schizzi di saliva di Szantrov e passò lentamente le dita sui
pantaloni per pulirli.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Richiama il
tuo mastino!”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Come? Non
ho capito, potresti ripetere?” Chiese gentilmente alzando lo sguardo verso il
contrabbandiere che emise un suono gorgogliante quando Basta, che lo stava
schiacciando contro la paratia, aumentò la presa sulla sua gola.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Ho detto,”
ripeté gracchiando l’altro, “che non c’è alcun motivo per arrabbiarsi, la tua
merce è pronta…stavo solo,” lanciò uno sguardo terrorizzato al betazoide,
“stavo solo dicendo che avevamo un accordo e che dovevi venire da solo, ma non
si è mai abbastanza prudenti e hai fatto benissimo, davvero, a venire
accompagnato”.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Hai sentito
il nostro amico?” con un sorriso soddisfatto Rodriguez appoggiò le braccia
sullo schienale della sedia, “è contento che io non sia venuto da solo”.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Si si,
davvero,” se una gallina fosse stata in grado di parlare avrebbe sicuramente
avuto la voce del contrabbandiere, Rodriguez non avrebbe voluto essere al suo
posto. Basta era molto convincente nel suo ruolo di guardia del corpo, non si
sarebbe detto che fosse tutta una finta. Se… era tutta una finta.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Lascialo,
chiudiamo l’affare e andiamocene da questo buco”, si affrettò a dire. Basta
obbedì ma l’arma che fino a pochi istanti prima era appoggiata al viso del
contrabbandiere, rimase in bella vista mentre questi cadeva pesantemente sul
divanetto del separé.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Ti assicuro
che non volevo fregarti amico,” si affrettò a dire Szantrov massaggiandosi la
gola, “è che non ti conosco e non sapevo se potevo fidarmi di te, è stato solo
un test,” una risatina nervosa accompagnò le sue parole. <span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Un test,”
ripeté pensoso Rodriguez, “è sempre una buona cosa essere prudenti,” annuì dopo
qualche secondo come se fosse d’accordo, “di sicuro io lo sono, non è vero?” Chiese
a Basta “E mi assicuro sempre che le persone che contatto siano affidabili, il
problema non sono io, ma tu!” Indicò il betazoide esasperato. “Ti avevo detto
che ci si poteva fidare di Szantrov, che non avrebbe tirato sul prezzo, non
troppo almeno, e che ci avrebbe consegnato quello che abbiamo ordinato senza
troppe storie!” Si rivolse di scatto al contrabbandiere, “è vero che ora che è
tutto chiarito concluderemo l’affare e ci darai quello che abbiamo richiesto?”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Seguì un
lunghissimo secondo di esitazione poi Szantrov annuì: “ma certo, certo.
Ovviamente”.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Rodriguez
guardò Basta che annuì. <span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Ottimo!”
Esclamò il capo operazioni della Hope con un sorriso allegro, “sono contento
che ‘ora’ tu non voglia fregarmi e che possiamo concludere quest’affare! Questa
è la cifra che avevi chiesto, tolto il disturbo per l’incomprensione appena
avvenuta, direi che puoi ritenerti soddisfatto no?” Spinse verso Szantrov un
chip che l’altro si affrettò a controllare.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Er…” iniziò
a dire questi, ma un leggero movimento alle sue spalle di Basta lo spinse a
chiudere di scatto la bocca.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Abbiamo un
accordo allora?”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Basta e
Rodriguez si affrettavano lungo il corridoio che li avrebbe portati alla loro
navetta. Nonostante si sforzasse di avere l’aspetto di non ha alcuna
preoccupazione al mondo, il capo operazioni era sempre più nervoso.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Quanto tempo
abbiamo prima che riescano ad uscire dal bar?”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Cinque, sei
minuti al massimo” Risposte Basta freddamente. Teneva la mano sul phaser e si
muoveva come se da sempre avesse frequentato posti come quella stazione.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Quanto
siamo distanti dalla navetta?” Chiese ancora Paulo.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Stesso
tempo.”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“E se
affrettiamo il passo?”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Si
guardarono.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Affrettiamo,”
disse Rodriguez mettendosi a correre, “affrettiamo”.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><b>U.S.S. Hope, Infermeria, 08/11/23 ore 05:00<span></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Che ci fa
qui tenente?”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Basta,
sollevò lo sguardo dal padd che stava leggendo per guardare il vulcaniano. “Mi
rilasso,” un sorrisetto quasi di scherno comparve all’improvviso sul suo volto,
“la sua mente è piacevolmente silenziosa signor Rest, come un’oasi di pace”.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Un’oasi di
pace…” Ripeté lentamente il vulcaniano, “non ero mai stato paragonato ad
un’area di vegetazione metaforica, prima d’ora”.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“C’è una
prima volta per tutto”.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Si fissarono
per qualche istante, poi Basta tornò a leggere il padd e Rest a fissare il
soffitto dell’infermeria.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><b>U.S.S. Hope, Sala Macchine, 08/11/2396 ore
05:30<span></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">James Doohan
II litigava con i pezzi che doveva montare cercando di ignorare l’irritazione.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">=^= Bueller
a Doohan, a che punto siamo? =^=<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Il capo
ingegnere inspirò a fondo contando fino a dieci prima di rispondere. <span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Il tempo
non diminuisce se continua a chiamarmi capitano, né si contrae, né per miracolo
i pezzi che devo assemblare si montano più facilmente”. Quella cosa del contare
fino a dieci non funzionava per niente.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">=^= Volevo
solo...=^=<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“La chiamo
io quando sono pronto”. Troncò la comunicazione James digrignando i denti. <span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Dall’altro
capo della consolle il guardiamarina Alina Thompson lo fissava ad occhi
sgranati, James fu tentato di scusarsi per il suo comportamento, ma in quel
momento proprio non gli andava di sentirsi in colpa, per cui chinò la testa
sulle modifiche che stava apportando e si rimise al lavoro.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><b>U.S.S. Hope, Ufficio Medico Capo, <span> </span>08/11/2396 ore 07:16<span></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“E da quando
sono così?”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Un’ora
circa”, in piedi nel suo ufficio me accanto al consigliere Caytlin, Melanne
Graahn fissava un po’ sorpresa Basta e Rest. <span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“E non hanno
avuto discussioni?”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Dipende da
cosa intenti per discussione. All’inizio sono stati in silenzio per un bel po’,
poi, tutt’ad un tratto, parlavano animatamente. Parlare animatamente è una discussione?”
chiese la dottoressa alla risiana girandosi a guardarla.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Dipende dal
concetto di discussione che si ha quando si ha a che fare con dei vulcaniani,”
rispose Caytlin continuando a fissare la scena. “Però non sembra che l’espressione
di Basta sia sufficientemente contrariata, il suo viso è come al solito scuro, ma
non sembra abbia intenzione di saltare addosso a Rest. Sai di cosa stanno
parlando?”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Ad un certo
punto Rest mi ha informata di essere perfettamente in grado di lavorare,” alla
risiana non sfuggì il tono ironico della Graahn, “e ha chiesto di avere il suo
d-padd.”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Caytlin restò
per un po’ in silenzio, poi strinse le spalle, “c’è un solo modo di scoprire di
cosa stanno parlando,” disse rivolgendole un sorriso luminoso. <span> </span>La dottoressa si affrettò a seguirla fuori
dall’ufficio.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Ma la
scomparsa di una nave da queste parti sarebbe dovuto risultare nei nostri
registri di missione!” Stava dicendo Basta scuotendo la testa, “non c’è nulla
negli archivi della flotta stellare”.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Come
dovrebbe sapere dalle lezioni di Storia della Federazione, nel 2152 prima della
Crisi di Babel, non c’era una flotta stellare, signor Basta,” ribatté Rest mostrando
al betazoide, che fece una smorfia seccata alla precisazione, il d-padd, “non c’era
un archivio unico e non esisteva ancora la flotta stellare. La K’val-phavath era
una nave scientifica il cui compito era quello di studiare la nebulosa, quando
scomparve furono avviate ricerche, ma non ne fu trovata traccia.”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Proprio come
la navetta su cui erano il Xyr, Tucci e Luna”, commentò Basta leggendo. Nessuno
dei due sembrava essersi accorto dell’arrivo della dottoressa e del
consigliere. <span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Quindi c’è
un precedente?” Intervenne Caytlin guadagnandosi l’attenzione di entrambi.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Si,”
rispose il betazoide massaggiandosi la testa, “la nave K’val-phavath che non è
mai stata recuperata però.” Lanciò un’occhiata a Melanne prima di tornare su
Rest.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Entrambi
sfiorarono il comunicatore.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><b>U.S.S. Hope, Plancia,<span> </span>08/11/2396 contemporaneamente<span></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">=^= Basta a
capitano Bueller.=^=<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">=^= Rest a
capitano Bueller.=^=<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Nel silenzio
teso della plancia Bueller, seduto sulla sua poltrona, rimase perfettamente
immobile. Seguì qualche secondo di silenzio, poi di nuovo.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">=^= Basta a
capitano Bueller, il signor Rest ha qualcosa da dirle.=^=<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Qui
Bueller, il signor Rest non era in infermeria?”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">=^= Si
signore,=^= intervenne il vulcaniano.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Bueller
fissò lo sguardo nel vuoto dello spazio che lo schermo della plancia mostrava.
“La raggiungo”. Decise alla fine.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><b>U.S.S. Hope, Infermeria,<span> </span>08/11/2396, ore 07:30<span></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Era iniziato
con il capitano che arrivava a passo rapido per essere informato ed ora era
divenuta una vera e propria riunione. Melanne aveva avuto la prontezza di
spirito di allontanare il personale non autorizzato e aveva suggerito più di
una volta che fosse il caso di spostarsi in sala tattica. Ma se si fossero spostati
lei avrebbe dovuto dimettere Rest, aveva osservato con un soave sorriso
Bueller. Nemmeno per idea, almeno non ancora, aveva ribattuto lei. Così erano
rimasti tutti lì, a passarsi d-padd a fare ipotesi, a cercare informazioni su
archivi antichi (di quello si stava occupando qualcun altro).<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">=^= Doohan a
Bueller =^=<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Il capitano
si affrettò a rispondere.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Ci siamo?”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">=^= Si, però
capitano…=^= ci fu un esitazione che pesò nel silenzio dell’infermeria. =^=
abbiamo un solo tentativo e basta a per andare che per tornare.=^=<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><br></p><div><div class="gmail_signature" data-smartmail="gmail_signature">------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br>Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati. Bertolt Brecht<br>------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br></div></div>
</div></div>