<div dir="ltr">Ciao,<div>seguendo la scia di Massimo, ho deciso di mantenere il tono riflessivo con appena una punta di ironia. Spero vi piaccia. </div><div><br></div><div>Silvia Br.</div><div><br></div><div>****</div><div><br></div><div>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 8pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><b>USS Hope – Sala
Ologrammi – 08/04/2397, ore 16:00<span></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Lon Basta
era chino sull’ingegnere capo che stava armeggiando con il pannello.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Non
accelero se mi sta con il fiato sul collo tenente.” Sbuffò spazientito dopo un
po' Doohan.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Non le sto
mettendo fretta, le sto dando supporto morale,” ribatté Basta con aria
innocente. Non era certo colpa sua se il terremoto che devastava la pianura <span> </span>che era la mente dell’ingegnere capo risvegliava
il suo lato peggiore. La mente di Doohan era un placido panorama campano quando
era solo, diventava terremoto quando si innervosiva e si faceva invece,
acquazzone quando era in compagnia di una donna. Questo suo continuo cambiamento
emotivo divertita Lon Basta normalmente, in quel momento, invece, scatenava la
sua voglia di punzecchiarlo.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Dovrei
essere in sala macchine a seguire le riparazioni invece che qui a lavorare per
lei.” Borbottò il capo ingegnere<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Basta annuì,
“lo so, per questo le sono grato del tempo che mi sta dedicando capo,” lo
ringraziò in tono fintamente gentile.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Doohan si
girò a guardarlo con aria scettica. “È per mostrarmi la sua gratitudine che mi
sta così addosso?”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Continuando
a sorridere Basta rispose secco. “Qualcuno è riuscito a salire a bordo di
questa nave, capo, superando i controlli di sicurezza, qualcuno che ha ucciso
una persona e rischiato di distruggere la Hope. Crede sia il caso io vada
altrove?”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Doohan deglutì
sotto il suo sguardo e tornò a lavorare sul pannello. “No, no, incomba pure su
di me quanto vuole.”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Allora ci
siamo,” la voce di Rodriguez, dal tubo di jeffries aperto li vicino, ruppe il
silenzio carico di disagio che era seguito. Prima le sue gambe, poi il suo
corpo uscirono nel corridoio dove, il capo operazioni, si prese qualche secondo
per sfregarsi le mani come se le stesse pulendo dal grasso, “il programma può
essere riavviato e vedremo quello che è accaduto, le registrazioni ci sono
tutte. Come richiesto dal comandante Xyr, inoltre, abbiamo i nostri tre geniali
scienziati da mettere al lavoro per risolvere il piccolo problema dello
squarcio nello spazio. Come va qui?”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Doohan
lanciò un’occhiata eloquente a <span> </span>Rodriguez
seguita <span> </span>poi da una rapida a Basta e
tornò al lavoro con un sospiro. Il capo operazioni spostò lo sguardo dall’uno
all’altro, poi prese il betazoide per il braccio. “Permette una parola?
Riguarda il fantomatico Fronte della Liberazione Bromiano.” A quelle parole Basta
si girò a studiare, oltre all’espressione, il fitto movimento delle fronde che
erano i pensieri di Rodriguez. A confronto con il nervosismo di Doohan il
contrasto era destabilizzante.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“La
ascolto,” rispose permettendo all’uomo di allontanarlo dall’ingegnere.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Che cosa
sappiamo di loro?”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Nulla.”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Esatto! E
non le sembra strano che non se ne sappia nulla?”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Basta non
disse nulla facendo cenno al capo operazioni di proseguire.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Esatto!”
Esclamò Rodriguez come se lui avesse risposto, “non è possibile che un gruppo
di questo tipo e con simili intenzioni non smuova nemmeno una voce, un
commento, una chiacchiera ancor prima di agire. Invece nessuno ne sa niente,”
Si girò verso Basta come se fosse indeciso come proseguire, <span> </span>si umettò le labbra e aggiunse abbassando la
voce. “Quello che voglio dire è che se avessi ipotetici amici di amici che
hanno contatti con altri amici di amici che puta caso fossero persone che amano
informarsi, questi amici di amici di amici di amici dovrebbero saperne
qualcosa.”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“E invece?”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Nada, niet,
zero, nisba. Il Fronte della Liberazione Bromiano sembra comparso
all’improvviso dal nulla.” Commentò sconcertato Rodriguez prendendo nuovamente
Basta per il braccio, “e su Brom? Lei ha mai sentito parlare di Brom?”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Basta scosse
nuovamente la testa, “mentre controllavo che il programma,” proseguì Rodriguez,
“fosse intatto e funzionante, del resto c’è stata un’esplosione, mi sono
chiesto da dove venisse fuori questo popolo? Pianeta? Popolazione?”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Fu la volta
del betazoide di fermarsi, “niente?”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Rodriguez
strinse le spalle, “esistono almeno un migliaio di pianeti che si chiamano
Brom, con un’altrettanta varietà di numeri romani aggiunti dopo o per nulla. Di
questi, duecento sono sparsi nei vari sistemi solari e il restante è fuori dal
territorio federale. Devo continuare?”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Lon si
massaggiò la fronte, “lo farà lo stesso, anche se le dico di no.”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Esatto!”
Esclamò soddisfatto Rodriguez, “ora secondo me, lei tenente, dovrebbe guardarsi
le registrazioni di tutti i test avvenuti in sala ologrammi per studiare il
comportamento dei due assistenti alla ricerca di qualche indizio, qualcosa che
ci dica chi erano questi individui.”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Era quello
che avevo già intenzione di f..”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Nel
frattempo,” lo interruppe il capo operazioni, “io cercherò di capire come hanno
fatto a comunicare con i loro complici, perché in qualche modo devono pur aver
fatto, era un attacco troppo coordinato, i tempi erano troppo precisi perché
non ci fosse nemmeno un contatto prima.” Spiegò per poi sorridere all’improvviso.
“Bella conversazione tenente, ottime decisioni, continui così”. Diede un paio
di pacche sulle spalle al betazoide e s ne andò.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Lon Basta
rimase inebetito fermo nel corridoio fissando la schiena del capo operazioni
allontanarsi, dopo qualche istante strinse le labbra riducendole ad una linea
sottile e mormorò: “prima o poi lo ammazzo”.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 8pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><b>USS Hope – Bar di
Prora – 08/04/2397, ore 16:30<span></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Luna sedeva
al bancone con un mucchietto di arachidi che prendeva con due dita per farle
saltare verso un bicchiere vuoto. La maggior parte delle volte centrava il bicchiere,
solo un paio erano cadute fuori.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Il problema
è che per quanto io mi impegni, non è mai abbastanza per lei.”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><i>Ping! </i>Un’altra arachide compì un arco in
direzione del bicchiere. <span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“L’altra
sera le ho detto che se voleva potevamo fare qualcosa, uscire, mangiare da
qualche parte, prenderci del tempo per noi. E lei invece che fa?”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><i>Ping! </i>L’arachide colpì il bordo del bicchiere
per poi, con un perfetta evoluzione cadere all’interno.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Mi guarda
con quel suo freddo cipiglio andoriano e mi dice: tenente Jones, se non la finisce
con questa farsa la faccio mettere agli arresti. Agli arresti? Me? Sua moglie?”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Ti diverti
un sacco, non è vero?” Con un ghigno Bueller afferrò una delle arachidi cadute
e la masticò teatralmente.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Immensamente,”
risposte la pilota sogghignando a sua volta. <span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Prima o poi
Rodriguez riuscirà a trovare il modo di rendere la cerimonia nulla.”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Ma fino ad
allora…” Luna fermò un’arachide con l’indice e le face seguire un percorso a
forma di cuore. Bueller sorrise, bevve un sorso dal suo bicchiere e ne osservò
il liquido all’interno.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Che c’è?”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Che c’è
cosa?” Rispose lui guardandola accigliato.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“E’ appena
entrata quella guardiamarina che ci siamo contesi per giorni e non hai fatto
una piega.”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Dove?”
Chiese subito il capitano guardandosi attorno. Luna gli posò una mano sul
braccio. <span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Che c’è?”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Lui tornò a
girarsi verso di lei sorridendo divertito.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Nulla, che
cosa ci deve essere?”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Per tutta
risposta Luna gli diede un pugno sulla spalla.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Ahi!”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Cosa c’è?”
Gli chiese quasi ringhiando. <span> </span>“L’ammiraglio
non ha gradito?” <span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Non è colpa
nostra,” rispose Bueller stringendo le spalle, poi studiò il suo bicchiere
quasi vuoto, “però…”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Alla
prossima esitazione Ferris, giuro che ti stendo, gradi o meno.”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Il capitano roteò
gli occhi esasperato.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“E’ solo che
<span> </span>avrei davvero voluto che almeno per una
volta non ci fossero problemi.” <span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Alla risata incredula
di Luna sollevò il capo sorpreso.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Andiamo! Tu
vivi per i guai, ci sguazzi dentro e se non ci sono, te li vai a cercare
Ferris! Ti annoi altrimenti.” Si fermò vedendo l’espressione di Bueller, “E’
così no?”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Certo,”
rispose subito il capitano, “hai ragione tu, mi annoierei altrimenti.” Finì la
sua bevanda <span> </span>tutta d’un sorso e posò il
bicchiere sul bancone. “Preferirei soltanto che i guai non venissero a cercarci
accompagnati da vittime”. Poi sorrise all’improvviso tornando lo stesso di
sempre, “alla prossima donna sposata.”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 8pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><b>USS Hope – Infermeria
– 08/04/2397, ore 16:30<span></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Melanne Grahan
digitò sul pannello per far rientrare la piattaforma sulla quale era disteso il
corpo del professor Grisd nel vano e si tolse la cuffietta dai capelli con un
gesto stanco.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Non ho
nulla da aggiungere a quanto già detto al primo esame, tenente”, commentò senza
girarsi.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Senza dire
una parola Rest la seguì verso l’ufficio. <span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Devo
attendere i risultati di alcune analisi,” aggiunse la dottoressa provando un’inspiegabile
desiderio di giustificarsi.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">L’ufficiale
tattico attese che si sedesse prima di parlare. “Non sono qui per il
professore, conosco i tempi necessari a compiere un’autopsia completa.” La sua
espressione impassibile seguì i suoi gesti senza mostrare alcuna emozione
quando la vide alzarsi nuovamente per avvicinarsi al replicatore. Scosse la
testa quando lei fece un gesto per chiedergli se volesse qualcosa da bere.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Sa cosa mi
da più fastidio?”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Educatamente
Rest sollevò un sopracciglio come per invitarla a proseguire.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“La morte
inutile, le vite sprecate senza motivo, per un caso, un incidente, un errore
che si poteva evitare. Crede che gli assalitori avessero pianificato di
uccidere il professore?”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“C’è un buon
65% di probabilità che in realtà volessero rapirlo, “ rispose Rest.<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">La
dottoressa annuì. “Quindi è stata davvero una morte inutile.” <span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Nessuna
morte è inutile,” rispose Rest, “ognuna ha un peso.“ <span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Melanne fece
un lievissimo cenno di assenso, poi bevve un sorso d’acqua e posò con
attenzione il bicchiere sulla scrivania. “Quando mi sono arruolata sapevo quello
cui sarei andata incontro, non ero e non sono spaventata da quello che mi
aspetta, altrimenti non avrei scelto questo percorso.” Specificò come se
temesse che lui dicesse il contrario. “Ci sono momenti pero, in cui mi chiedo se
tutto questo continuerà ad avere un senso. Lo stesso che aveva all’inizio.” Non
attese che Rest le rispondesse, “poi accadono cose come questa, battaglie,
scontri, feriti e momenti in cui non hai il tempo per riflettere sul perché fai
quello che fai, agisci e basta. Solo dopo, quando sei sola, in quei momenti in
cui il silenzio è il tuo unico compagno, il peso di quello che ti è accaduto ti
assale, e allora capisci che fino a quando la strada che percorri ha senso per
te, tutto il resto non conta. Il mio percorso segue la giustizia, signor Rest,
e vuole che la morte del professore trovi giustizia. Non mi importa se si
tratta di fanatici o se la loro causa era giusta perché frutto di tante altre
morti prima di questa. Come ha detto lei, nessuna morte è inutile, non deve
esserlo la sua.”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Restarono in
silenzio per un po’ dopo quelle parole, infine la dottoressa trasse un profondo
respiro. “Prima ha detto di non essere venuto per l’autopsia, mi dica cosa
posso fare per lei.”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Volevo
sapere se per caso avesse avuto modo di visitare gli assistenti del professore
o il professore stesso quando si sono imbarcati.”<span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Melanne
Grahan lo fissò per un istante perplessa, poi si raddrizzò di scatto
dimenticando tutta la stanchezza. “No, ma uno degli assistenti soffriva di una
forma di deficienza vitaminica ed è venuto in infermeria a chiedere una dose di
farmaco”.<span></span></p>
<br clear="all"><div><div dir="ltr" class="gmail_signature" data-smartmail="gmail_signature">------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br>Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati. Bertolt Brecht<br>------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br></div></div></div></div>