<html>
<head>
<meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8">
</head>
<body text="#000000" bgcolor="#FFFFFF">
Io ne avevo già letto una parte, ma anche il resto è veramente
bello!<br>
Brava!<br>
<br>
<div class="moz-cite-prefix">Il 14/12/2018 16:15, Silvia Brunati ha
scritto:<br>
</div>
<blockquote type="cite"
cite="mid:CAA0dz22rW4Fv4=Q6s9nfsgVDy=5xxJ9Y5qe+WqsRfs24NJaVqw@mail.gmail.com">
<meta http-equiv="content-type" content="text/html; charset=UTF-8">
<div dir="ltr">Ciao!
<div>Ecco il mio pezzo.</div>
<div>Spero vi piaccia... la saga di Basta continua. </div>
<div><br>
</div>
<div>Silvia Br.</div>
<div>P.S. grazie a Silvia e Maddalena che hanno approvato i
pezzi che le riguardano...siamo ormai un'associazione a
delinquere. :D</div>
<div><br>
</div>
<div>**********************************************</div>
<div><br>
</div>
<div>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><b>USS
Hope – Ufficio del Capo della Sicurezza,
23/04/2397, ore 07:00</b></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;text-align:justify;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Lon
Basta camminava a passo deciso verso il proprio ufficio. Non
c’era
nulla di insolito nel fatto che vi si stesse recando o che
avesse in mano un
d-padd, non era la prima volta che accadeva, né sarebbe
stata l’ultima. Non
c’era nemmeno nulla di strano nell’orario perché non era
insolito che il capo
della sicurezza passasse per quel corridoio a quell’ora
(anche se erano fermi
ai cantieri lunari per le riparazioni). Quello che non
tornava era
il modo chi lo incrociava reagiva deviando il proprio
cammino per
allontanarsi da lui non appena ne scorgeva il volto. </p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;text-align:justify;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">A
Lon non importava quello che pensavano di lui, la sua mente
era
occupata da altri pensieri. Più importanti, pressanti.
Fondamentali. E fra
questi non rientrava occuparsi delle preoccupazioni del
resto dell’equipaggio. Fu
per questo che la sua espressione si fece, se possibile,
ancora più scura,
quando, svoltato l’angolo, vide il gruppetto radunato
davanti all’ingresso
dell’ufficio.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;text-align:justify;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><i>Ucciderò
Rodriguez.</i></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;text-align:justify;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Dodici
paia di occhi si girarono a guardarlo e la sua mente, che
istintivamente
aveva valutato l’umore generale delle persone in attesa, fu
invasa da una
moltitudine di colori tutti venati da strisce di grigio
scuro.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;text-align:justify;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><i>Di
sicuro lo ucciderò.</i></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;text-align:justify;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Nel
silenzio che seguì, mentre Lon si avvicinava lentamente al
proprio
ufficio, gli sguardi lo seguirono, impietriti e, nello
stesso tempo speranzosi.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;text-align:justify;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Guardiamarina
Mil”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;text-align:justify;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Signore!”
Il boliano uscì dall’ufficio e si fermò accanto a Basta
spostando lo sguardo preoccupato dal gruppetto al capo della
Sicurezza. </p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;text-align:justify;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Immagino
ci sia una spiegazione”.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;text-align:justify;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Certo
che c’è”, rispose pronto Mil, “sono qui per lei signore”, e
poi, come spesso era accaduto negli ultimi giorni, il
boliano, che aveva
imparato a gestire l’umore di Basta, si zittì portando le
mani dietro la
schiena e attese.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;text-align:justify;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Lo
uccido di certo”, sibilò in tono appena udibile il betazoide
serrando la mascella. Mil, nel frattempo, aveva assunto
l’espressione di chi,
con piena fiducia, attende la decisione del proprio
superiore. “Porti questo
d-padd in infermeria direttamente alla dottoressa Grahan,”
ordinò secco Basta
porgendogli l’oggetto prima di girarsi verso il gruppetto. </p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;text-align:justify;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Aveva
commesso l’errore di dire a Rodriguez che, dopo diversi
tentativi, era riuscito a capire come identificare la
presenza dell’alieno ed il
capo operazioni aveva diffuso la voce. Ora tutti lo
cercavano per ottenere conferme
e subito dopo dubitavano delle sue risposte.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;text-align:justify;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Il
silenzio si fece più pesante, ma il gruppetto persistette
come un
battaglione pronto allo scontro, e alla fine fu lui a
cedere. Si fece
circondare da tutte le tonalità dei colori, ognuna
distintamente caratteristica,
ognuna unica, speciale. Tutte con qualcosa in comune: una
singola debole luce,
appena percepibile, ma comunque lì. </p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;text-align:justify;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Si,
c’è, no, non influenza i vostri pensieri e no, non vi
controlla,”
disse fissandoli uno ad uno. “Si sono proprio io che parlo e
non l’alieno. No,
non potete sapere se è vero, dovrete fidarvi delle mie
parole e se non lo fate,
per i problemi di paranoia c’è il consigliere Caytlin.” Fece
per girarsi, ma
interruppe il movimento tornando a guardarli: “Si anche lei
ha l’alieno e
nemmeno in quel caso lui influenza il suo umore. Ora
andatevene.”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;text-align:justify;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Cogliendo
la minaccia nelle ultime parole, il gruppetto si disperse,
tranne un’unica persona che fissò Basta a braccia conserte.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;text-align:justify;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Si
lo ha anche lei, comandante, e no non influenza le sue
decisioni.”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;text-align:justify;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Xir
arretrò appena le antenne prima di dire: “Ero solo curiosa
di
sapere che ci facessero tutte queste persone qui fuori.”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;text-align:justify;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Basta
ebbe la decenza di arrossire imbarazzato prima sparire nel
suo
ufficio.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;text-align:justify;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"> </p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;text-align:justify;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"> </p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><b>San
Francisco, Quartier Generale della
Flotta Stellare, Palestra Ufficiali, 25/04/2397, ore 22:55</b></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Lon
Basta
picchiava il sacco cercando di tenere lontani pensieri che
si rifiutavano di obbedirgli. Lo
colpiva con ferocia, come se fosse un nemico da abbattere
evitando i suoi
rimbalzi e andando nuovamente all’attacco. Era solo da un
po’ e gli stava bene.
In quel periodo tutto gli dava fastidio e non era certo di
riuscire a mantenere
il controllo se qualcun'altro gli avesse fatto le
congratulazioni per la medaglia. </p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Melanne
non aveva risposto al dipadd. Menò un
diretto con la mano destra contro il sacco. Non aveva
lasciato messaggi per
dire che era troppo impegnata per rispondere. </p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Pugno
al fianco sinistro. </p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Non
rispondeva a <i>nessuno</i> dei suoi
messaggi. </p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Calcio
frontale, diretto. </p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Era
andata via con Luna. </p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Raffica
di pugni
contro il sacco. </p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><i>Con
Luna.</i></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Se
fosse un
sacco vero, a quest’ora chiederebbe pietà.”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><i>Non
reagire, tu hai il controllo, non
reagire. </i>Senza smettere di sferrare colpi Lon
rispose: “si, hai l’alieno,
no non ti influenza.”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Se
mi
influenzasse, avresti qualcuno cui dare la colpa.”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">A
quelle
parole, il betazoide si fermò di colpo girandosi.<i> Non
reagire, non reagire! Tu hai il con….</i></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“No,
non
l’ho costretta, si è venuta di sua spontanea volontà ed è
stato bello.” Ribatté
Luna. </p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Con
un suono
inarticolato Lon si lanciò verso di lei sollevandola di peso
e
sbattendola contro il muro, Luna perse il fiato tutto d’un
colpo e scivolò a
terra. Il betazoide si allontanò di scatto come se si
aspettasse una reazione. Che ci fu. Inaspettata. Luna rise.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Sai
come si
eccitano le donne klingon?” Gli disse rialzandosi. “Il mio
sangue ribolle,
Lon,” con un unico gesto la pilota si sfilò la giubba
dell’uniforme e la gettò
a terra, “e se tu fossi del sesso giusto ora saresti in guai
seri.” Concluse
lanciandosi verso di lui, il braccio destro piegato indietro
per colpirlo al
volto. Basta alzò la mano per bloccarle il polso, ma non
fece in tempo a
fermare il taglio della mano sinistra al fianco. Con un
grugnito di dolore si
piegò e arretrò aumentando la distanza dalla mezza-klingon.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Cosa
vedo,”
sussurrò Luna ridacchiando mentre girava attorno a Basta,
“ecco qui un bel po’
di furia incontrollata che se ne stava nascosta dietro la
maschera di
impassibilità del bel betazoide.”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Lon
allungò
la mano per afferrarla, ma lei lo schivò e rispose con un
pugno ben assestato
alla mascella. Il betazoide accusò il colpo e si chinò di
scatto in avanti afferrandola
per la vita, sollevandola di peso e spingendola nuovamente
contro il muro. Li,
faccia a faccia si fissarono entrambi furibondi.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Dimentichi
una cosa,” sibilò la pilota, “io non combatto lealmente,” e
lo morse sulla
spalla. Con un grido Lon la lasciò di scatto e lei si
allontanò trionfante.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Nemmeno
io,” risposte il capo della sicurezza spingendo verso di lei
il sacco e, quando
Luna si spostò per evitarlo era già su di lei, con tutto il
peso del corpo e la
schiacciava a terra. Con un colpo di reni la mezza-klingon
gli strinse entrambe
le gambe attorno al fianco e ribaltò le loro posizioni.
“Questa è la mia
preferita,” annunciò leccandosi il labbro inferiore mentre
le braccia di
entrambi erano un unico groviglio intricato alla ricerca
della supremazia. “Se
vuoi ti dico qual è quella preferita di Melanne…”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Di
nuovo un
ringhio, Lon la staccò a forza da se e la sbatté di fianco.
Luna atterrò con
una smorfia di dolore.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Nel
silenzio
della sala ologrammi, per alcuni secondi, si sentirono solo
i loro respiri
affannati.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Sai
qual è
la cosa che mi da più fastidio?” gli disse alla fine la
pilota.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Luna
era un
sole rosso fuoco che bruciava con tale forza da accecarlo.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Cosa?”
Chiese Lon rimproverandosi subito dopo per non essere stato
zitto.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Che
sei
così vigliacco da non andare da lei.“</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Il
betazoide
serrò la mascella per impedirsi di urlare per la rabbia
perché Luna aveva
ragione e gli bruciava. Si mise a sedere.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Luna
lo
guardò.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Lon
si alzò
in piedi e si diresse verso la porta.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Vai
a
prenderla ragazzone!”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Per
tutta
risposta il betazoide le mostrò il dito.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"> </p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"> </p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><b>USS
Hope – Ufficio dell’Ufficiale Medico
Capo, 25/04/2397, ore 23:20</b></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Quando
le
porte del suo ufficio si aprirono e chiusero, Melanne Grahan
non sollevò
nemmeno lo sguardo dalla console . Il verde della foresta
era venato di scuro
pur mantenendosi brillante come al solito. “Lo so, me ne sto
andando, finisco solo di controllare questi dati,” disse
distrattamente la
dottoressa.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span
style="font-size:14.6667px">Senza dire nulla,</span><span
style="font-size:14.6667px"> </span>Lon si
appoggiò alla parete a braccia conserte e attese che lei
sollevasse lo sguardo e mettesse a fuoco la sua figura. Il
buio aumentò attorno
a loro quasi avvolgendolo, ma, essendo un uomo con un
obiettivo, il betazoide
si fece coraggio e mantenne la posizione.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Ti
ho
mandato un dipadd.”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“E
hai
dovuto lottare per venire fin qui a dirmelo?” Fu il commento
sarcastico di
risposta. Unico segno che lei avesse notato il suo aspetto
malconcio.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“C’erano
informazioni utili su come identificare l’alieno.”
Insistette Lon.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Ah!”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Basta
ebbe
un momento di smarrimento alla reazione, “ah?”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Credi
che non siamo in grado di fare il nostro lavoro?” Il tono
dolce della
dottoressa era pericoloso come il morso di un serpente.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“No,
ma…”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Ah!”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Lon
non
conosceva questa Melanne che non si comportava come al
solito e gli rispondeva più
del solito. Questa Melanne combattiva lo spiazzava.
Totalmente. Completamente.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Volevo
solo
essere utile…”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Come
lo sei
stato con il capitano?”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Che
c’entra
il capitano?” Le chiese lui sempre più smarrito.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Hai
voluto
salvargli la vita sostituendolo?”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“No!”
Esclamò sulla difensiva, “cioè si, ma non in quel senso!”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Ah!”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Il
betazoide
era sommerso dalla furia della tempesta che si abbatteva
sulla foresta, contro
di lui. Contò fino a dieci prima di chiedere con cautela:
“C’è qualcosa che non
va?”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Fu
un grosso
errore. A quella domanda la dottoressa di alzò di scatto,
aggirò la scrivania e
vi si appoggiò imitando la sua posizione, a braccia
conserte. “Non lo so Lon,
tu cosa pensi che ci sia che non vada? La tua empatia che ti
dice?”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><i>Che
è meglio scappare,</i> pensò subito Lon,
ma non sarebbe fuggito come un codardo e farsi gridare
addosso era sempre meglio del
silenzio con cui lei lo aveva punito. “Forse avrei dovuto
dirtelo,” ammise in
tono a mala pena udibile, con difficoltà, “dirti quello che
avevo intenzione di
fare.”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Forse?!”
Lo
scatto di Melanne lo colse totalmente di sorpresa, fece
appena in tempo a
ripararsi il viso con le mani prima che il d-padd lo
colpisse. “Però lo hai
detto a Rest,” un altro d-padd partì nella direzione del
betazoide, “e a
Rodriguez! A Rodriguez!”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Mi
serviva
il loro appoggio!” Cercò di difendersi Basta mentre i
d-padd, con
un’impressionante precisione, che l’avrebbe reso orgoglioso
in altre
circostanze, continuavano a colpirlo. Quando finalmente la
scrivania fu libera,
Lon ne approfittò per raggiungerla. “Hai finito?”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Tu…”
Sibilò
ancora furibonda la donna puntandogli l’indice contro il
petto, più volte,
insistentemente, “non sei degno dell’amicizia che ci lega.”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">“Lo
so,”
ammise Basta e fece l’unica cosa possibile in quel momento.
La baciò.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm
0.0001pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><br>
</p>
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data-smartmail="gmail_signature">------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br>
Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri
posti erano occupati. Bertolt Brecht<br>
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