[stml19] Revisione: 12-03 Uniti per combattere la Chimaera
Adm. Demetrios Kaloethes
kaloethes a gmail.com
Gio 13 Nov 2014 23:29:53 CET
Ciao Marco, ho fatto qualche piccola modifica al brano.
Guarda se ti convince. ;-)
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TITOLO:12-03 Uniti per combattere la Chimaera
PRECEDENTE: 12-01 Nuova partenza
AUTORE: Marco/Vaitor
LUOGHI: USS Wayfarer
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*** USS Wayfarer, Plancia - 19/08/2394 Ore 9.00 ***
La Wayfarer navigava già da diversi giorni. Quella strana e pericolosa
missione era partita nel migliore dei modi: un viaggio tranquillo nei
territori della Federazione senza che una’altra nave, della Flotta o
civile, disturbasse la rotta. L’equipaggio si era completamente
immerso nella routine quotidiana e svolgeva i suoi compiti con
impeccabile competenza.
Rumar comandava la nave comodamente seduto nella poltrona del
capitano. Di tanto in tanto leggeva i ruolini dell’equipaggio
assegnando i vari incarichi.
Un’improvviso ed insistente borbottio lo riportò alla realtà.
Il primo ufficiale riconobbe la fonte, ma per non dare peso al nuovo
arrivato in plancia, decise di rimanere seduto tranquillo a svolgere i
suoi compiti.
“E’ inaudito! Banda di incompetenti e caproni!!” Bofonchiò Cooper,
dirigendosi verso la propria postazione.
Rumar non cambiò posizione: il gomito destro era appoggiato al
bracciolo della poltrona e la mano sorreggeva il mento, gli occhi
erano puntati verso il d-padd sostenuto nella mano sinistra.
Il primo ufficiale non disse nulla.
“Maledetti caproni! E' possibile avere dei collaboratori seri su
questa bagnarola!?!”.
*Maledetta Bagnarola!?!* Disse nervosamente tra sè Rumar.
Ben poche parole avrebbero fatto infuriare maggiormente il Primo Ufficiale.
Nessuno avrebbe mai potuto proferire parole simili verso la gloriosa
Wayfarer e farla franca.
Tuttavia, prima di 'impiccare l’ufficiale scientifico all’albero
maestro', Rumar decise di giocare al gatto e al topo.
Senza mostrare irritazione, rispose ostentando la massima
tranquillità: ”Mi dica signor Cooper, cos'è che la disturba?”
Rumar si alzò e si avvicinò al nuovo arrivato, che nel frattempo aveva
guadagnato la propria postazione.
Cooper non si voltò, quasi il Primo Ufficiale non esistesse, e
continuando ad armeggiare sulla console scientifica riprese a
borbottare in modo decisamente più plateale: ”Mi avete dato dei
collaboratori o cadetti al primo anno di accademia?”
Il primo ufficiale osservò l’interlocutore rimanendo in silenzio.
“Sono sceso in laboratorio e ho fatto delle domande elementari ai miei
sottoposti...”
“Tipo?”
“Ditemi l’equazione di H’Ruller o la carica quantica di una particella
Cavar o di scrivere le equazioni di Maxuell… ma nulla.” Cooper si mise
a passeggiare per la plancia come per cercare di coinvolgere gli altri
ufficiali.
“Alcuni strumenti sono fuori allineamento… altri hanno dei parametri
di rilevamento assurdi.”
Rumar decise di averne abbastanza, si mise davanti a Cooper e
disse:”Adesso basta. Lei è l’ufficiale scientifico il suo compito e
gestire e far crescere il suo staff. Se qualche impostazione degli
strumenti non le aggrada, le consiglio di importarla come crede, ma in
ogni caso voglio che le analisi siano corrette.”
Cooper fece per parlare, ma il Rumar lo zittì prima che riuscisse a
proferire parola:”In ogni caso voglio ed esigo il rispetto verso tutti
i membri dell'equipaggio. Chiaro?!”
“E ora arriva la dimostrazione di forza del primo ufficiale… colui che
dirige l’equipaggio con fermezza e cattiveria… il sergente
maggiore.”Cooper ricominciò col suo sarcasmo.
Rumar lo guardò e, senza mostrare rabbia, disse:”Sicurezza, scortate
il signor Cooper nel laboratorio e assicuratevi che svolga i propri
compiti da lì.”
“Lei non oserà colpire uno storp… .”
La malattia alla gamba gli aveva evitato molte volte di subire una
meritata lezione, ma questa volta la sicurezza della Flotta non si
dimostrò altrettanto indulgente. Due energumeni, un andoriano e un
vulcaniano, afferrarono senza troppa gentilezza l’ufficiale
scientifico e lo trascinarono verso il turbo ascensore.
L’umanò cercò di liberarsi pronunciando minacce e parole oscene ma fu
tutto inutile.
Rumar osservava la scena rimanendo impassibile.
Pochi istanti dopo che Cooper fu portato via, dal suo ufficio uscì il
capitano Kiron:”Che succede?”
Rumar scrollò le spalle e, con noncuranza, rispose:”Nulla di che, il
nostro nuovo Ufficiale Scientifico ha appena appreso una lezione sulla
disciplina.”
“Ah ecco.” Kiron andò verso la poltrona del capitano riprendendo il
comando della nave. Sedendosi aggiunse:”Bene convochi una riunione con
gli ufficiali superiori per le 18.”
“Si signore.” Rispose Rumar sedendosi a sua volta nella poltrona del
Primo Ufficiale.
*** USS Wayfarer, Infermeria - 19/08/2394 Ore 9.00 ***
Al contrario di Cooper la dottoressa Squiretaker si stava integrando
perfettamente nel suo staff. Anzi! Essere tornata in azione dopo i
mesi e le settimane a Terra, le aveva infuso un’energia e un
entusiasmo immensi.
Nemmeno quando aveva ricevuto il primo incarico era stata così entusiasta.
Tutta questa positività, combinata con una notevole dose di competenza
le aveva facilitato il primo contatto con equipe medica.
Aveva trovato lo staff perfettamente organizzato come solo una mente
vulcaniana della dottoressa Spini poteva fare.
Tuttavia, per gestire la situazione, aveva diviso i suoi sottoposti in
due gruppi: il primo si sarebbe dedicato alle normali funzioni mediche
della nave, mentre il secondo avrebbe lavorato sul terribile virus.
Non avrebbero avuto, per motivi di sicurezza, dei campioni del virus
ma avevano a loro disposizioni ogni analisi e ogni studio condotto
sulla base vulcaniana.
La dottoressa era seduta alla sua scrivania intenta a leggere i ruoli
di servizio del suo staff quando percepì una presenza danti a lei.
Alzò lo sguardo e vide Kublik.
“Buongiorno consigliere.” Esordì la dottoressa con un sorriso.
Con la mano sinistra posò il D-padd e con la destra invitò il
consigliere a sedersi.
“Buongiorno dottoressa sono passata a vedere come stava.” Disse il
consigliere sedendosi.
“Molto bene grazie.” Poi intuendo qualcosa, aggiunse:”E’ una visita di… .”
“Oh non proprio.” Si affrettò a rispondere il consigliere. “Diciamo
che mi piace fare due chiacchiere informali con gli ufficiali nel loro
ambiente di lavoro.”
“Ah capito.” Reis sorrise.”Ottima idea la sua.”
“Grazie.”Il consigliere accavallò le gambe e congiunse le mani
assumendo così la tipica e stereotipata posizione dello
psicologo:”Allora come si trova qui? Com'è stata la prima
impressione?”
“Non male direi. Lo staff è competente e preparato.” La dottoressa
alzò una mano e indicò il laboratorio:”Tutto qua funziona alla
perfezione.”
“Benissimo.” Il consigliere annuì e proseguì con la domanda
successiva:”E tornare nello spazio?”
“Non ci avevo ancora pensato che ero nello spazio, ho avuto così tanto
da fare che non ho ancora realizzato che eravamo in viaggio.”
“Entrando ho visto che il suo staff sta analizzando i dati del virus.”
Commentò Kublik.
“Sì.” Ammise il dottore poi aggiunse:”Sa come l’hanno soprannominato
alla Flotta?”
“No.”
“Virus Chimaera.” Reis pronunciò quelle parole con così tanto disgusto
che lasciò basita la Kublik.
“Capisco.” Il consigliere rimase alcuni istanti in silenzio:”Non le
piace che venga associato il nome della sua ex-nave con quel virus?”
“Certamente.” Rispose la dottoressa riprendendo il controllo.
“Quel virus le ha causato molto dolore e la perdita di tante persone,
ma si ricordi che non deve diventare la sua Nemesi o la sua Chimaera.”
Il consigliere si avvicinò alla donna:”Non dovrà mai permettere che il
virus la attacchi dal punto di vista psicologico, mai!! Non dovrà mai
cedere e si ricordi che qui non è sola. A supportarla e aiutarla in
questa difficile prova c’è tutto l’equipaggio pronto per combattere
con lei questa sua Chimaera.”
*** USS Wayfarer, Sala riunioni - 19/08/2394 Ore 18.00 ***
“Bene signori, come ben saprete domani mattina arriveremo nella zona
in cui la USS Chimaera ha rinvenuto le scorie contenti il virus
mortale.” Con queste semplici parole il capitano Kiron riassunse la
situazione.
Gli ufficiali superiori annuirono mentre l’ingegnere capo si affrettò
a dire:”E quale sarà il nostro compito?”
“Finire il lavoro lasciato incompiuto dalla USS Chimaera.” Rispose
Kiron tornando a sedersi.
“Cioè morire per il contagio del virus?” Chiese Cooper sarcasticamente
mentre attirava l’attenzione su di sé posando sul tavolo il bastone.
Nessuno rise e Rumar fulminò con lo sguardo lo scienziato ma fu Kiron
che riprese a parlare nel tentativo di smorzare i toni:”No, non ho
voglia di morire.”
Il capitano si alzò dalla sedia e iniziò a passeggiare fintamente ma
in realtà raggiunse la poltrona di Cooper, si appoggiò e disse:”Ma ho
una gran voglia di scoprire chi ha messo
quel virus sui detriti, cosa nascondo, se sono armi se sono
dispositivi speciali o, semplicemente, nulla.”
“Questo è meglio…” Iniziò a dire Cooper ma prontamente Kiron lo
interruppe:”Bene allora siamo d’accordo.” Il capitano raggiunse il suo
posto:”Continuiamo con la riunione.”
Kublik guardò verso il capitano dicendo:”La cosa che non capisco è il
virus. Perché lasciare un virus a guardia di un magazzino… non ci sono
armi migliori nello spazio.”
“Concordo.” Il comandante Vaitor annuì prontamente e aggiunse:”Lo
spazio è il posto peggiore in cui…”
“Non è sempre il posto peggiore per una forma di vita.” Lo corresse
bruscamente Cooper.
L’ufficiale tattico non si scompose e si corresse:”Ok, diciamo che lo
spazio può fortemente ostacolare la vita e il virus potrebbe
deteriorarsi nel tempo e difficilmente potrebbe penetrare attraverso
la struttura di una nave e colpire l’equipaggio.”
“Dove vuole arrivare?” Chiese il Primo Ufficiale.
“Se volessi difendere un magazzino posto nello spazio userei altri
sistemi… più semplici, affidabili e efficaci.” Concluse il Bajoriano.
“Effettivamente il virus è stato progettato per resistere nello spazio
ma concordo con il comandante: diventerebbe un’arma soltanto
nell'eventualità che esso entrasse a contatto con l’equipaggio.”
Rispose la dottoressa Squiretaker.
“Propongo di far avanzare una sonda per scongiurare infezioni o altri
sistemi difensivi:” propose il Primo Ufficiale.
“Buona idea.” Quelle parole uscirono dalla bocca di Cooper senza
sarcasmo, arroganza o altro. Anzi erano parole sincere:”Al massimo se
la sonda venisse contaminata o altro potremmo semplicemente
distruggerla.”
“In questo modo eviteremo che altri venendo in contatto con la sonda
siano contaminati.” Concluse la dottoressa Squiretaker.
Kiron sorrise.
“Bene procediamo così, comandante Cooper prepari la sonda con tutti
gli strumenti che lei ritiene opportuni.” Poi, rivolgendosi alla
dottoressa, aggiunse:” Quanto a lei continui ad analizzare i dati del
virus ma domani la voglio in plancia.”
“Si capitano.”
Kiron si alzò dalla sedia e congedò gli ufficiali superiori:”Bene
signori conoscete i vostri compiti, al lavoro. Comandante Rumar a lei
la plancia. Io vado ad aggiornare l’ammiraglio Squiretaker.”
*** USS Wayfarer, Plancia - 20/08/2394 Ore 9.00 ***
La Wayfarer raggiunse la zona in cui la USS Chimaera rinvenne i
detriti col virus. Tutto era rimasto come allora: avvolto da uno
spettrale silenzio piccoli asteroidi di color marroncino vorticavano
lentamente in un infinito ballo cosmico. Alcuni erano molto piccoli
altri grandi quasi quanto la Wayfarer ma la maggioranza erano di
dimensioni intermedie. Un lontano sole illuminava parzialmente
quell'oscuro e mortale campo.
“Analisi dei sensori?” Chiese il capitano Kiron.
“Tutto come allora, ho confrontato le analisi appena effettuate con
quelle fatte dalla USS Chimaera… nulla è cambiato.” Confermò
l’Ufficiale Scientifico.
“Bene.” Kiron annuì e si rivolse alla persona seduta alla sua
sinistra:”Ammiraglio procediamo?”
“Procedete.” Rispose impassibile l’anziano ammiraglio.
Pochi istanti dopo e un’esplosione di gas espulse la sonda che, in
pochi minuti, raggiunse il campo di detriti e, con l’aiuto dei sensori
della Wayfaer iniziò ad entrare nel campo.
La dottoressa Squiretaker osservava il moto della sonda ma la sua
mente vagava in un turbine di emozioni. Trovarsi lì in quel posto in
cui l’equipaggio della Chimaera era stato decimato la sconvolgeva da
più punti di vista. Da un lato era dispiaciuta per i compagni morti,
per gli amici che aveva visto morire e non aveva potuto salvare e
temeva che una nuova epidemia scoppiasse sulla Wayfarwer.
Tuttavia era decisa e finire il lavoro lasciato incompiuto dalla
Chimaera: voleva scoprire cosa nascondeva di tanto importante quei
detriti e voleva sconfiggere definitivamente quella terribile arma
batteriologica.
Accanto a lei il consigliere Kublik percepì la tensione nella collega
e si affrettò a dire:”Coraggio non si faccia influenzare è solo un
cam…”
Ma fu interrotta dalla voce squillante del comandante Cooper:”Rilevato
fonte energetica… posizione sconosciuta.”
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