[stml19] [stml 19] [MEX 12.08] Chi non risica non rosica
Reis Squiretaker
vanessa_reis_squirtaker a outlook.it
Dom 18 Gen 2015 07:47:52 CET
L’orario è l’unica cosa che non ho guardato.. e francamente non ho compreso se fosse quello il problema che indichi. So solo che il primo dovrebbe far riferimento al mio brano. Il secondo credo Silvia abbia stimato un tempo sufficiente per portare a termine la missione. Se invece quello che non ti suona fosse l’altra cosa ossia le analisi.. beh sono due analisi differenti.. Cooper doveva analizzare la quantità di metalli presenti sugli asteroidi con qualche aggeggino che si porta sempre dietro.. Una volta finite queste sue analisi viene teletrasportato in infermeria. Invece Julia analizza i parametri vitali di Cooper e della Wu. :-)
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Lt.Cmdr. Julia Reis Squiretaker
Ufficiale Medico Capo
USS Wayfarer NCC-62925
[CV]: http://www.starfleetitaly.it/starfleetitaly/fleetyards/Wayfarer/main.php?include=curriculum.php&ufficiale=376
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From: Franco Carretti
Sent: Sunday, January 18, 2015 12:09 AM
To: stml19 a gioco.net
Subject: Re: [stml19] [stml 19] [MEX 12.08] Chi non risica non rosica
Allora. Prima cosa basta fare gli scherzi che mi sono cagato sotto, seconda cosa c'è qualcosa che non torna:
*** USS Wayfarer, Infermeria - Ore 12.15***
Julia alzò lo sguardo allibita dallo schermo del computer sulla sua scrivania, da cui stava attentamente monitorando i segnali vitali di Cooper e Wu e scattò in piedi.
** USS Wayfarer, Infermeria - Ore 12.45**
=^= Kiron a Infermeria: Il Comandante Cooper ha terminato le analisi. Stiamo per teletrasportare lui ed il Comandante Wu in infermeria. =^=
Il pezzo è appena decente, troppo lungo, mi stanco a leggere, e poi siete due smorfiose. Tzè
PS: E' fantastico brave :)
Sent: Friday, January 16, 2015 at 9:36 PM
From: "Silvia Z." <izumitrek a gmail.com>
To: "USS Wayfarer" <stml19 a gioco.net>
Subject: [stml19] [stml 19] [MEX 12.08] Chi non risica non rosica
Ecco il mio pezzo. Spero che vi piaccia.
Ringrazio Vanessa per la disponibilità ed i numerosissimi consigli. :)
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TITOLO: 12.08 - Chi non risica non rosica
PRECEDENTE: 12.07 - Rivelazioni asteroidali
AUTORE: Silvia/Ichigawa
LUOGHI: USS Wayfarer, Infermeria
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*** USS Wayfarer, Infermeria - Ore 12.15***
Julia alzò lo sguardo allibita dallo schermo del computer sulla sua
scrivania, da cui stava attentamente monitorando i segnali vitali di
Cooper e Wu e scattò in piedi.
Il data padd che aveva tra le mani le scivolò dalle dita che,
all’improvviso, avevano perso la presa e rimbalzò sul suo piede prima
di fermarsi definitivamente sul freddo pavimento dell’infermeria.
Quel data padd racchiudeva tutte le informazioni finora note a sua
disposizione riguardanti il virus ed i risultati di tutte le ricerche
effettuate. Lo aveva letto almeno un centinaio di volte e lo conosceva
a memoria, ma lo rileggeva di tanto in tanto nella speranza di trovare
qualcosa che non aveva considerato. Quel qualcosa che le era sfuggito
od a cui non aveva dato la giusta importanza e che avrebbe portato le
ricerche in una nuova direzione: quella che avrebbe portato alla
definizione di una cura efficace e di un vaccino.
La voce dell’Ammiraglio Squiretaker, sua nonna, appena udita per via
dalla comunicazione aperta con la plancia l’aveva lasciata di stucco.
Cosa significava che era stata infettata? Come poteva essere
possibile? Quando era successo? Ma soprattutto: perchè lei non ne
sapeva niente?
Erano queste le domande che volteggiavano nella sua mente mentre il
suo cuore prese a battere improvvisamente più forte e frequentemente
del solito.
“Tutto bene Comandante?”, chiese il Guardiamarina Dalloway.
Nonostante fosse arrivata da poco, Julia aveva fatto una buona
impressione su tutti coloro che lavoravano in infermeria grazie al suo
modo risoluto di procedere ed alla sua disponibilità e attenzione ai
bisogni dei colleghi. Vederla con quell’espressione shockata fece
cadere quel velo di perfezione che la avvolgeva agli occhi del
Guardiamarina, che realizzò che quella donna era umana quanto lei.
Si allontanò dall’armadietto dei medicinali che stava riordinando, si
avvicinò a Julia, raccolse il data padd da terra e glielo porse.
Julia lo afferò sospirando. Fece un profondo respiro e si calmò.
“Certo Dorothy, la ringrazio.”
Non aggiunse altro e tornò a sedersi ancora un po’ turbata.
La donna le sorrise, ma in quel momento le porte dell’infermeria si
aprirono e fece il suo ingresso l’Ammiraglio. Il Guardiamarina
comprese la situazione e tornò al suo lavoro con discrezione lasciando
le due faccia a faccia.
Julia fissava la nonna con sguardo severo. Fin dall’infanzia non aveva
mai avuto motivo per dubitare di lei. Si era sempre fidata ciecamente
di quella donna che per lei era sempre stata un modello da seguire e
colei che l’ha ispirata durante la sua crescita personale e
professionale.
“Perdonami Julia”, disse l’anziana con sguardo sinceramente
dispiaciuto, dopo essersi avvicinata alla scrivania.
“Immagino che se me lo hai tenuto nascosto avrai avuto le tue buone
ragioni.”, rispose Julia.
“Solo che devo ammettere che non me lo aspettavo”, ammise abbassando lo sguardo.
L’Ammiraglio sedette alla scrivania, di fronte alla nipote annuendo.
“Come è successo?”, chiese quest’ultima.
“Ricordi che al tuo ritorno non mi hai trovata perchè ero in viaggio?
Mentre ero via, sono stata consultata dal centro Vulcaniano che si
occupava delle ricerche del virus e sono stata chiamata lì
personalmente per gestirle in via del tutto eccezionale in quanto
esperta nel settore e conoscitrice di alcune tecniche mediche di
nicchia. Ritenevo però inefficace l’approccio che stavano applicando
nelle ricerche, dal momento che il cristallo in cui era stato
racchiuso il campione che avevi riportato interferiva con le analisi,
ed ho pertanto suggerito di procedere estraendo direttamente il DNA
contenuto nel capside del virus in modo da poterne analizzare con
maggiore precisione la struttura genomica e da poterne poi sviluppare
un vaccino.”
Fece una pausa. Julia la ascoltava seria in silenzio.
“Come potrai immaginare mi è stato risposto dagli altri membri del
team di ricerca che era troppo rischioso poichè per estrarre il DNA
dal virus senza danneggiarlo e renderlo inutilizzabile avremmo prima
dovuto estrarlo dal cristallo che lo conteneva e questo avrebbe
portato ad un elevato rischio di contagio. Un rischio che non potevano
permettersi, e che avrebbe rappresentato un pericolo piuttosto
concreto nonostante tutte le misure di sicurezza utilizzate.”
Fece una nuova pausa. Questa volta più lunga. Julia sembrava avere
intuito cosa era accaduto, ma le sembrava impossibile.
“E poi penso immaginerai come è finita la storia...Chi non risica non
rosica. Così ho insistito e li ho convinti che se mi avessero chiuso
in un ambiente stagno sarei stata l’unica a rischiare conseguenze.
Hanno risposto che non potevano permettersi di rischiare anche se si
fosse trattato di perdere anche una sola vita umana e hanno cercato di
farmi desistere dalla mia posizione, ma alla fine li ho convinti che
se eri riuscita a contenere il virus da sola, sebbene con un metodo
empirico, avrebbero potuto utilizzarlo anche su di me, in caso di
emergenza...Emergenza che speravo non si sarebbe verificata dal
momento che, consapevoli del rischio, abbiamo preso misure cautelative
estremamente elevate. Ma purtroppo tutte le misure precauzionali che
sono state intraprese per proteggermi si sono rivelate insufficienti e
sono stata contagiata. Fortunatamente il virus ha avuto solo alcune
ore di azione sul mio corpo e non ha riportato danni irreparabili dal
momento che non appena ho mostrato i primi sintomi di infezione, i
ricercatori e medici presenti sono intervenuti prontamente utilizzando
la stessa tecnica che hai scoperto tu stessa per contenere
l’infezione.”
“Capisco.” commentò Julia. “Onestamente credo che al tuo posto avrei
agito allo stesso modo, se avessi avuto la possibilità di farlo. Ad
ogni modo...preferirei non corressi più rischi simili considerata la
tua età. La prossima volta che vuoi fare una cosa simile ti prego di
chiamarmi e la farò io.”, disse con una stretta al cuore ripensando a
quanto fosse stata vicina la probabilità di perdere per sempre sua
nonna, il suo punto di riferimento in quell’infinito universo.
“Alla mia età?”, chiese l’Ammiraglio lasciandosi sfuggire una
risatina. “Certo che voi giovani siete davvero insolenti. Non ti
interessa piuttosto sapere se quello che ho fatto è servito a
qualcosa?”
Julia annuì con sguardo curioso e serio.
“La maggior parte dei contenuti dei report arrivati dal centro
Vulcaniano sono le conclusioni a cui siamo giunti dopo che ho estratto
il DNA del virus. Sfortunatamente il virus muta piuttosto velocemente
quindi non è assolutamente banale, come ben sai, produrre un vaccino
per prevenire il contagio. Gli algoritmi predittivi che stavamo
utilizzando possono solo definire come evolverà il virus con una certa
probabilità in base a come si è evoluto da quando abbiamo iniziato a
studiarlo ad ora. Però il risultato non è assolutamente certo. Per lo
stesso motivo non siamo ancora riusciti ad elaborare una cura, dal
momento che evolvendosi il virus potrebbe anche generare sintomi
differenti. Credo fermamente che tu possa trovarla. Ho fiducia in te.
Ed ho intenzione di lavorare al tuo fianco se me lo permetterai.”
Si fermò osservando la nipote seria.
“Prometto di non rischiare ulteriormente la vita.”, aggiunse ridacchiando.
“Sarà un onore”, rispose Julia.
“Sarà meglio che vada a dare da mangiare al mio povero cagnolino o
morirà di fame!”, esclamò uscendo dall’infermeria.
** USS Wayfarer, Infermeria - Ore 12.45**
=^= Kiron a Infermeria: Il Comandante Cooper ha terminato le analisi.
Stiamo per teletrasportare lui ed il Comandante Wu in infermeria. =^=
Julia si diresse verso i biolettini, nei rpessi dei quali furono
teletrasportati Cooper e Wu.
Il volto di Cooper quando si materializzò in infermeria era viola dalla rabbia.
“Sapeva quali rischi correvamo là fuori e ci ha mandati lo stesso? E’
una vecchia pazza! Questa è follia! Può essere solo pura follia!”,
urlò.
“Si calmi. Sta insultando un Ammiraglio.”, esclamò Wu parandoglisi
davanti con sguardo minaccioso.
Lui si fermò ricordando quanto accaduto l’ultima volta, ma con
un’espressione che era tutt’altro che tranquilla e traspirava
irritazione da ogni singolo poro.
“Chi non risica non rosica, signor Cooper”, rispose calma Julia
scrollando le spalle e causando una reazione ancor più furiosa
dell’Ufficiale Scientifico.
Wu fermò un furibondo Cooper e lo costrinse con la forza a sdraiarsi
sul biolettino più vicino.
“La ringrazio, Comandante. La prego di sdraiarsi anche lei in modo che
possa procedere alla scansione.”, disse Julia, facendole l’occhiolino.
“Spero per voi che non mi sia successo nulla. Se scopro che mi manca
anche un solo capello...”, disse minaccioso per poi fermarsi dopo aver
incontrato lo sguardo di Wu, che per lui non rappresentava altro che
una violenta macchina da guerra.
Wu si accomodò sul biolettino a sua volta con calma e rimase immobile
mentre il suo corpo e quello di Cooper venivano scansionati.
Julia osservò i risultati delle analisi nell’ordine in cui apparvero
sullo schermo.
“Comandante Wu, lei è sana come un pesce”, le annunciò con
tranquillità, osservando i valori ed i grafici generati dalle analisi.
“E io?”, chiese un ansioso Cooper con aria di sfida mettendosi a sedere.
Julia spostò lo sguardo sul risultato della scansione effettuata su
Cooper ed il suo sguardo rilassato cambiò.
“Signor Cooper, torni a sdraiarsi. Voglio ripetere la scansione. C’è
qualcosa che non mi torna...”, fu la risposta di una neutrale
Squiretaker.
Il volto di Cooper si fece pallido e rimase in silenzio qualche secondo.
Wu spostò lo sguardo da Julia a Cooper con uno sguardo che non
lasciava traspirare nessuna emozione, positiva o negativa che fosse.
Lui indietreggiò di un passo. “E’ tutta colpa di quella vecchia
strampalata! Appena uscirò di qui vedrete…!”, gridò avvicinandosi al
biolettino.
L’espressione sul volto di Cooper tradiva la superbia che cercava di
dimostrare. Aveva paura.
E se fosse stato infettato? E se non fosse riuscito a sopravvivere a
quel dannato virus che tanto aveva insistito per distruggere? O magari
era quel dannato biolettino a non funzionare bene...oppure…
“Gregory”, disse Julia avvicinandosi con calma interrompendo il flusso
di coscienza dello scienziato.
"Non so come dirtelo.. si insomma.. anche se non ci crederai mai.. sei
sano come un pesce pure te, proprio come il Comandante Wu..
completamente.. anche la tua famosa gamba sta bene.. sei solo un
insopportabile rompipalle!"
L'espressione seria di entrambe le donne sfociò in una sonora e
genuina risata divenendo contagiosa anche per il personale che le
circondava.
Solo Cooper mantenne un espressione seria ed inebetita per diversi
secondi prima di rilassarsi in un tirato sorriso.
“Ma andate al diavolo tutti quanti! Specialmente tu bionda malefica”
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END OF TRANSMISSION
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O
Ens. Asuna Pauline Ichigawa
Communication Officer
USS Wayfarer NCC-62925
Private comunicator: izumitrek a gmail.com
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Cmdr. Gregory Cooper
Ufficiale Scientifico capo
USS Wayfarer NCC-62925
[CV]:
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"Vi metterò alla prova, in modi che riterrete ingiusti, umilianti e illegali, e spesso avrete ragione." Dr. G. House
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