[stml19] 13.06 - Le ho solamente preparato una tisana, giusto? - Julia Reis Squiretaker

Vanessa Reis Squirtaker vanessa_reis_squirtaker a outlook.it
Lun 4 Gen 2016 23:35:08 CET


Volevo scrivere ancora un bel po’, ma mi sono accorta di aver toccato le nove pagine word e per non rischiare di superare in lunghezza il guinness man Federico (anche se penso sia impossibile, chi legge i suoi brani lo sa XD) mi sono fermata.

Mi sono incentrata su Krell Rumar, usando “nonna papera” (cit Franco) per esternare i dubbi ed alcune soluzioni.

Premetto anche che la fazione sanguinaria l’ho immaginata come legata al passato di Krell. Non è esplicitato, ma se uno vuole continuare su questa traccia ci si può collegare facilmente.

Infine se i primi tre paragrafi vi sembrano uguali a quelli di Michele, vi dico sì lo sono.. li ho copiati, ma il perché lo si legge quindi.. basta rompervi le balls e buona lettura!

Se volete che coinvolgo più personaggi, scrivo ancora qualcosa.. ho la tastiera calda XD

Ovviamente sparate ad alzo zero nei commenti

Lunga pace e prosperità! (beh si spera!)

USS Wayfarer, Alloggio di Rumar - 26/09/2395 - Ore 11:45
L'oscurità, che fino a quel momento aveva avvolto la stanza venne gradualmente soppiantata dall'illuminazione artificiale e, non appena fu raggiunta la massima intensità configurata, un suono monocorde coprì col suo crescendo il leggero brusio di sottofondo della nave.

Krell strinse gli occhi infastidito, si girò sul ventre e, sfilatosi il cuscino da sotto, ci si coprì la testa, ma non servì a molto. Emesso un sonoro sbuffo, biascicò alcune parole da sotto il guanciale: "Ancora 10 minuti ... solo 10 minuti..."

La notifica sonora confermò che il computer aveva riconosciuto il comando sottinteso e immediatamente dopo sia l'oscurità che il rumorio dei motori riempirono nuovamente la stanza.

Un estraneo avrebbe sorriso di fronte a quella routine quasi rituale: Krell utilizzava quei dieci minuti di dormiveglia per riprendersi e far mente locale: a volte ricadeva in rapidi sogni tipici della fase rem, altre si rigirava nel suo letto fino a quando non sentiva nuovamente il trillo proveniente dal computer.

Con la testa piantata sotto al cuscino, in una posizione fetale bambinesca non propriamente consona ad un Primo Ufficiale, Krell si sentì stranamente riposato.. pieno di energie. Non si ricordava quanto avesse dormito e nemmeno come era tornato nei suoi alloggi.. anzi non ricordava quasi nulla di quella notte. 

Con un mugugno di insoddisfazione si girò di schiena e, pur mantenendo il cuscino strettamente abbracciato, si mise a pensare sbattendo le palpebre lentamente.. aveva molta confusione in testa, con ricordi sparsi che il sonno appena interrotto faceva stazionare alla rinfusa come un puzzle ancora da assemblare.

Da qualche parte c’era Imhail eppure quella notte non l’aveva disturbato. O forse sì?

Improvviso come una pioggia d’estate arrivò il primo ricordo di senso compiuto: non era vero! Non aveva preso sonno facilmente, a causa del ricorrente incubo con la visione del precedente ospite del suo simbionte. La prima sinapsi trascinò con sé la seconda e Krell si trovò a sogghignare ripensando alla voce assonnata di quel gran rompiscatole di Cooper quando l’aveva svegliato nel cuore della notte per ottenere una risposta ad una domanda apparentemente banale ed inutile.

Terza reminiscenza ad uscire fuori dalla nebbia del sonno: il sistema Altucher! L’aveva studiato per un paio d’ore prima di mettersi a dormire, o almeno tentare di farlo. Si ricordava perfettamente di aver avuto terribili incubi, non solo Imhail ma anche le voci strazianti dei suoi vecchi compagni rimasti vittime in quella struttura piramidale aliena.

Krell si mise a sedere grattandosi energicamente i capelli: se non aveva preso sonno, come diavolo faceva a trovarsi nel suo alloggio a letto?
Si alzò ed andò a buttarsi due ampie manate di acqua fredda in viso; mentre si tamponava con l’asciugamano, un ricordo nacque rapido ed impetuoso come un torrente di montagna nella sua testa:

“Computer! Dove ci troviamo?”

=^= Curvatura 9.7. Un’ora al punto di rendez-vous con la USS Carthago, classe Akira, Capitano Meyer, come da ordini impartiti =^=

“Impartiti da chi??” esclamò Krell

=^= Ordine del Comandante Rumar in data stellare.. =^=

“Basta così computer!”

* Da non credere.. ora ricordo tutto, quella donna mi farà finire in un mare di guai!! *
   
USS Wayfarer, Infermeria - 26/09/2395 – sette ore prima – ore 4.45

La speranza, covata e alimentata fin dall’uscita dal suo alloggio,  di trovare in infermeria solo quella a dir poco sgraziata dottoressa del Turno Delta col dono di non fare troppe domande si era spenta quasi subito al suo arrivo sul ponte 7.

La voce femminile che Krell sentiva avvicinandosi lentamente alle porte dell’infermeria era quella della nonna della Dottoressa Squiretaker: non voleva parlarle assieme; avrebbe dovuto spiegarle il suo piano, magari rassicurarla, ma non ne sarebbe stato capace. Anche lui nutriva tante domande a cui non sapeva dare una risposta e la mancanza di sonno non lo aiutava a restare lucido.

Affrontare quella piccola ma tenace donna non era il massimo nelle sue condizioni. Krell si aggrappò pertanto alla speranza che l’interlocutore dell’anziana donna la trattenesse occupata quel tanto che bastava per affibbiarlo alle cure della dottoressa di turno che si limitava a fare il minimo indispensabile senza impegnarsi a cercare di instaurare una qualsivoglia relazione personale col paziente.

Mai speranza fu più vana: la donna stava parlando col MOE. La discussione in atto era circa la scarsa propensione del medico olografico ad utilizzare sistemi curativi di nicchia sebbene potenzialmente più efficaci, rispetto ai metodi tradizionali. L’ologramma tentava di convincere l’anziana donna che la sua programmazione era predisposta per rispondere nella maniera standard, nonna Squiretaker pretendeva invece che il medico d’emergenza utilizzasse i sistemi cognitivi d’apprendimento per sviluppare le proprie abilità con nuove tecniche.

Era una discussione quasi divertente, certo il MOE non possedeva una dote umoristica, ma a questo bastavano i commenti della donna ed i sorrisi delle infermiere di turno sedute qua e là ad osservare la scena.

Unico annoiato era il cane della donna che stava rannicchiato su se stesso, in attesa del rientro della Dottoressa Squiretaker; fu lo scatto dell’animale verso la porta ove era comparsa la sagoma arruffata di Rumar ad interrompere quel siparietto improvvisato.

USS Wayfarer, Infermeria - 26/09/2395 – Ufficio Dottoressa Squiretaker – ore 4.51

“Comandante Rumar, come mai da queste parti? Dovrebbe dormire lo sa? Tutti a bordo abbiamo bisogno della massima lucidità da colui che occupa la poltrona di comando..”

* Ecco.. ha sparato un colpo solo! Colpito e affondato * pensò Krell cercando di sfoderare un sorriso convincente e rassicurante
 
“Ha ragione Ammiraglio.. è che sono un po’ come dire.. in pensiero per i nostri colleghi”

“Ed è venuto qui confidando nella Flinn, immagino: zero chiacchiere, tutta efficienza. Il giorno che scoprirà che i pazienti non sono un numero di matricola ma persone diventerà una dottoressa migliore.”

* Secondo siluro fuori! Beccato! *

“Non è compito mio effettuare valutazioni del personale dell’Infermeria, come ben sa Ammiraglio, ma se crede..”

“Quello che credo io ha poca importanza, non trova? Ho smesso di indossare l’uniforme da Capitano da parecchi anni. Certo mi manca l’azione ma ho una certa età!”

“Non si direbbe, signora”

“Molto galante da parte sua Comandante, ma all’Accademia stanno per uscire i classe 76, come me, eppure io non sono una loro coetanea, non trova? Certo posso essere giovanile, ma non fino a quel livello e mi sono rimasti pochi amici della mia età.”

La voce della donna si incrinò lievemente come tonalità, scemando su una tristezza infinita, prima di ritornare pimpante e vibrante dopo qualche secondo.

“Immagino che non sia venuto fin qui in piena notte per ascoltare i discorsi di una vecchia, Comandante.. vorrebbe un sonnifero?”

“No Ammiraglio, vorrei qualcosa che mi facesse riposare, ma rimanere il più possibile cosciente. In caso di necessità, non posso lasciare la plancia al nostro capo operazioni tiranneggiato da Cooper. Lei mi capisce”.

“È insopportabile, ma con me è un agnellino dopo tutto; certo un po’ vanaglorioso e supponente, ma ci si fa il callo: ho visto di peggio”

“Se lo dice lei, Ammiraglio.. a me è più che sufficiente lui” 

La battuta di Krell fece sorridere la donna che si alzò e si diresse senza chiedere nulla a prendere dell’acqua bollente, che versò in due grandi tazze col manico a forma di ricciolo panciuto; in ognuna mise in infusione una bustina differente.

“Le preparo una tisana Comandante, non mi può lasciar da sola a bere il mio tè. Non accetto un no come rifiuto..” aggiunse con un sorriso

“Krell, la posso chiamare Krell vero? Qua siamo in privato e lei è fuori servizio o le dovrei far rapporto per quella divisa tutta in disordine..”

“Ma certo, Ammiraglio mi dica”  rispose Rumar lisciandosi impercettibilmente le spiegazzature dell’uniforme, cercando di farsi notare il meno possibile

“Io sono d’accordo a somministrarle il calmante.. è in quella infusione che si sta preparando, ma prima vorrei sapere il perché della sua insonnia, non sono una dottoressa che prescrive o propina inutilmente dei rimedi medici”

“Come le dicevo, sono preoccupato per il Capitano Kiron”

“Vi conoscete da quanto? Nove anni è corretto?”

“Più o meno sì”

“Kublik e Wu invece?”

“La seconda quasi quattro anni, Erjn invece dallo stesso periodo del Capitano”

“Nutre timore di abbandonarli? È per quello che ha rischiato con l’invio di Vaitor e di mia nipote?”

“Voglio solo assicurarmi di fare il possibile Ammiraglio”

“Infiltrare una navetta, andando a manomettere le rilevazioni dei sensori di non una, ma quattro navi avversarie lo definirei un azzardo non trova?”
“Il guardiamarina.. ehm scusi il Tenente Ichigawa ha bypassato i loro sistemi, la navetta è al sicuro”

“Sicuro dalle navi, forse.. ma da Fesarius? Il blocco navale presuppone la necessità di tenere lontani i curiosi prima del ripristino di tutti i sistemi e posso immaginare che questo sia stato il pensiero suo e degli altri ufficiali di plancia, ma se così non fosse? Avete inviato una navetta che ha buone probabilità quanto meno di essere intercettata se non distrutta! Io lo definirei un azzardo non da lei signor Rumar”

Krell fece per ribattere, ma poi alzò le braccia in segno di resa, prima di lasciarle cadere pesantemente sui braccioli della poltrona ove era seduto inclinando la testa all’indietro sconfortato, lasciando spazio all’anziana donna per continuare

“Senza contare che Asuna ed il suo staff pare che abbiano continuato invano a testare ogni possibile frequenza di trasmissione per mettersi in contatto con l’Ambasciata Federale su Fesarius, senza alcun risultato. L’assenza completa non solo di trasmissioni, ma anche delle comuni bande di frequenza, mi porta a delle riflessioni, fra cui purtroppo vi è quella che l’Ambasciata sia stata distrutta. Se fosse solo stata occupata, quella ragazza avrebbe trovato un modo per verificare la possibilità di comunicare con qualsiasi persona si dovesse riparare al suo interno, ma così non è stato. Non trova?”

Krell annuì facendo però segno di continuare

“Idem si può ipotizzare per l’Ambasciata Klingon. Conosco Tolok da anni e pur essendo per buona parte un medico, è anche uno scaltro guerriero. Cercherà di radunare i suoi e cercare appoggi.. la cosa migliore che può accadere è che il Capitano Kiron e la sua squadra si uniscano a Tolok e si mettano al sicuro, in attesa del nostro aiuto. Suppongo abbia organizzato qualcosa con Vaitor a riguardo e non mi immischio, come le ho detto sono vecchia per assumermi certe responsabilità. Le ho però affidato la vita di mia nipote senza aprire bocca e quindi ora voglio la verità”.

“Su cosa Ammiraglio? Ha già un ottimo quadro della situazione, senza bisogno che io la aggiorni”

“Rumar lei è adulto e quindi può avere dei segreti come è giusto che sia, come li posso avere pure io.. ciò non toglie però che io stia qui in silenzio a farmi prendere in giro per assecondare la sua segretezza! Conosco gli ordini dell’Ammiragliato e so che l’invio di quella navetta era stato sconsigliato per così dire! Non è da lei disobbedire, quindi o mi dice la verità su cosa la turba oppure può andare, ma si scordi il mio aiuto e le auguro che non debba succedere nulla a quella navetta”.

Krell fu spiazzato dalla reazione dall’anziana donna.. i suoi occhi azzurri, di solito gioiosi, ora sprigionavano fiamme e sebbene il tono della voce fosse pacato, il timbro era duro e glaciale. Soppesò l’ipotesi di non dirle nulla e cercare una soluzione da solo, ma gli unici che avrebbero capito sicuramente ora erano in pericolo su Fesarius. 

 “D’accordo Ammiraglio, ma vorrei che la cosa rimanesse fra medico e paziente per ora”

Visto il cenno affermativo della donna, Krell continuò:

“Dalla notte precedente al mancato rendez vous col Capitano, ogni volta che chiudo gli occhi ho la visione o credo di sentire la voce del precedente ospite del mio simbionte: Imhail Rumar. La voce continua a ripetere che ho abbandonato i miei amici. La prima volta ho pensato alla squadra di Kiron e mi sono subito allertato”

“Ordinando l’aumento di curvatura ed i tentativi di mettersi in comunicazione con lo yatch, con Fesarius e l’Ambasciata”

“Esatto.. la loro sparizione e la comunicazione che il pianeta era alle prese con una ribellione mi ha portato a credere che fossero loro gli amici abbandonati.. eppure..”

“Eppure Imhail è comparso prima di scoprire tutto ciò. Non potevano essere loro a sentirsi abbandonati. Ora capisco il tentativo della navetta, tuttavia chi ha abbandonato nel suo passato? Sono stata tanti anni al comando per sapere che troppe volte si è costretti a prendere decisioni difficili, ma per chi si sente in colpa? Per i suoi compagni nel sistema Altucher?” 

L’espressione di Krell era incredula.. 

“Chiuda la bocca Comandante, se fosse al pieno delle sue facoltà mentali saprebbe come faccio a conoscere la storia.. vuole un aiutino? Ma sì, se lo merita per essersi fidato. Bene l’uccellino è alto, barbuto, misantropo, insopportabile e bisognoso di un forte sonnifero perché, testuali parole, un rompipalle di Ufficiale in Comando lo ha tirato giù dal letto per una questione di coordinate stellari relative ad un sistema di cui non frega un tubo nessuno alle due di notte”

“Cooper! Lo strozzo quell’uomo!” sbuffò infastidito Rumar

“Esatto è sceso in infermeria circa un’oretta abbondante prima di lei; quando si è levato di torno, ho dato una lettura ai rapporti di quella missione. Al suo arrivo, poco fa, stavo appunto discutendo col MOE se, a parer suo, ci fosse stata una sola possibilità che qualcuno della sua vecchia squadra si potesse essere salvato dalle trappole di quella struttura. Le sue supposizioni davano lo 0.014% di possibilità, ma evitava di considerare troppe variabili date dalla medicina alternativa o da possibilità di cura non tipiche”

“Lei pensa che qualcuno si possa essere salvato? Il nostro Comandante e l’Ufficiale delle Operazioni sono sicuro che fossero a terra senza vita, ho portato via un altro dei miei compagni, ma qualcuno è rimasto indietro, colpito non so dire quanto gravemente, ma non siamo riusciti a portare via in spalla tutti.. e là da soli senza aiuto non credo sia sopravvissuto nessuno. E se anche fosse, perché la mia coscienza verrebbe a tormentarmi ora? Dopo tutti questi anni? Per via di Kiron? Non è la prima volta che è in pericolo”

“L’inconscio è tremendamente affascinante, tutto può essere.. magari ciò che sta succedendo riverbera in lei certi ricordi, oppure ci sono dei legami nascosti che noi non sappiamo. Sarebbe opportuno andare a dare un’occhiata no?”

“Ammiraglio sa bene che già l’invio della navetta era contro gli ordini, non posso abbandonare la posizione.”

“E noi non l’abbandoniamo, se non per brevissimo tempo. Abbiamo delle navi in soccorso no? Allerti i loro capitani di accelerare il loro avvicinamento, alla massima curvatura che riescono a tenere senza forzare troppo i motori. Non abbiamo bisogno di cavalli stanchi all’abbisogna. Noi faremo altrettanto ed accorciamo le distanze. Dopo di che, lei con la Wayfarer andrà ad indagare su Altucher, mentre io mi farò portare a bordo della USS Starseeker: è una vecchia Excelsior riconvertita, refittata tutto quello che vuole, ma ci ho passato una vita sopra a quelle navi. Meyer è stato mio primo ufficiale per cinque anni e ora è alle soglie della pensione, non avrà problemi a convincere Orlova, la sua omologa della Starseeker, a lasciarmi carta bianca”

“Non aveva detto che non voleva più responsabilità Ammiraglio?” chiese sarcastico Krell

“Infatti io le ho solamente preparato una tisana.. giusto?” rispose facendo l’occhiolino divertito lei

“Qual è il suo piano?”

“Forzerò il loro blocco navale, o almeno metterò loro nelle condizioni di disimpegnarsi. Per quanto sia convinta che la nostra ambasciata sia stata distrutta, non credo che le navi del blocco fossero coinvolte. Sono convinta che esistano più fazioni.”

“Quella che sostiene il governo ormai caduto, ora sarà in minoranza e le navi non sono le loro o ci avrebbero accolto in aiuto”

“Lo stesso dicasi della fazione responsabile dell’attacco presunto alla nostra Ambasciata, se l’hanno rasa al suolo, avrebbero potuto attaccarci. Quattro navi contro una, avremmo forse vinto, ma a quale prezzo?”

“Quindi per forza di cose esiste una terza fazione, ribelle al governo, ma non degli spietati sanguinari.. e quelle navi debbono farne parte. Convincerò Meyer e Orlova ad avanzare contro di loro con gli scudi alzati a piena potenza. Sarà un bel bluff, ma cederanno il passo e ci faranno parlare con qualche loro rappresentante da Fesarius”

“Avanzeranno richieste di aiuto”

“Che negheremo, a meno che non ci assicurano che Kiron e Tolok sono al sicuro e non affidino loro la temporanea gestione dell’emergenza. Non credo ci sia qualcuno tanto pazzo da sfidare l’Impero Klingon e la Federazione. Nemmeno i Breen che pure qualcosa centrano sicuramente, quanto meno come fornitura d’armamenti e tecnologie. La Prima Federazione è sempre stata ricca sebbene non vogliano darlo a vedere.” 

“Mmpf”

“Dia gli ordini necessari e vada a dormire, prima che la tisana faccia effetto o non si ricorderà più dove si trova e perché”  

USS Carthago, Plancia - 26/09/2395 – ore 05.22

“Comandante, rilevo comunicazione anomala dalla USS Wayfarer”

“Si spieghi guardiamarina”

“Ho chiesto tre volte conferma e tre volte hanno rimandato lo stesso messaggio: la trasmissione pare corretta sebbene sia crittografata, ma il sistema non decritta la frase del messaggio principale. Ho usato i principali software a disposizione, ma temo di dovere elaborare qualcosa sul momento, signore”

“Sullo schermo guardiamarina”

“Signorsì!”

La scritta che apparve sul monitor era incomprensibile a chiunque, se non fosse che campeggiava stilizzato l’anagramma di Thomas Wilfred Mayer. 

“Capitano in Plancia con la massima urgenza! Allarme giallo!”

USS Starseeker, Plancia - 26/09/2395 – ore 05:36

“Capitano Orlova, messaggio con alta priorità dalla USS Carthago”

“Sullo schermo!”

Sul monitor comparve la stessa scritta già visionata da Mayer. La reazione di Orlova fu la medesima

“Guardiamarina chieda al Capitano Mayer se è sicuro, non può essere lei!”
  
“Dalla Carthago trasmettono che si stanno preparando ad aumentare la curvatura a 9.. il Capitano Mayer sostiene che il codice è autentico e di preparare analoga decisione”

“Capitano Orlova a sala macchine”

=^= Sì capitano =^=

“Curvatura 9! Macchine avanti tutta! Facciamo correre questo vecchio macinino! Ho una vecchissima amica da salutare”

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Lt.Cmdr. Julia Reis Squiretaker
Ufficiale Medico Capo
USS Wayfarer NCC-62925
[CV]: http://www.starfleetitaly.it/starfleetitaly/fleetyards/Wayfarer/main.php?include=curriculum.php&ufficiale=376
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