[stml19] [13.05] Provocazione

Silvia Z. izumitrek a gmail.com
Lun 18 Gen 2016 22:54:19 CET


Ciao a tutti, di seguito il mio brano.
Spero di non aver scritto qualcosa di incoerente.
Rileggendo i precedenti brani, ad esempio, mi è sembrato di capire che
Volok e Tolok siano due personaggi diversi, ma se così non fosse si
può sistemare.

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INCOMING TRANSMISSION
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TITOLO:  13.05 - Provocazione

PRECEDENTE: 13.04 – Le ho solamente preparato una tisana, giusto?
AUTORE: Silvia/Ichigawa
LUOGHI: USS Wayfarer
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*** USS Wayfarer, Bar di prora - 28/09/2395 ***

Asuna si trovava seduta ad un tavolo del bar di prora vicino ai
finestroni a sorseggiare del the verde quando notò l’ingresso del
Comandante Rumar.

Si voltò a guardarlo e lo seguì con lo sguardo fino a che non lo vide
ordinare qualcosa al bancone e prendere posto su uno degli alti
sgabelli. Ancora non le era chiaro il motivo per cui avevano
improvvisamente deciso di recarsi al sistema di Altucher, anche se
l’Ammiraglio Squiretaker le era sembrata concorde con il Comandante.
Fino a poco tempo prima avrebbe pensato di non essere stata messa al
corrente dei dettagli perchè era soltanto un Guardiamarina addetto
alle comunicazioni, ma aveva smesso di pensarci dopo gli elogi e la
promozione inaspettatamente ricevute a seguito dell’ultima missione.
Aveva piena fiducia nei suoi superiori e probabilmente il Comandante
pensava che avrebbero trovato qualcosa di utile per rintracciare il
Capitano. Probabilmente per questo motivo era stato richiesto alla sua
squadra di monitorare attivamente e ininterrottamente tutte le
frequenze tutti i segnali anomali rilevati dai sensori.

“Asuna, capisco che il Comandante possa essere dal tuo punto di vista
un uomo affascinante, ma non sta bene fissarlo così!”, commentò un
Cooper ironico giunto alle sue spalle con in mano una tazza fumante.

“Cos-cosa?”, balbettò lei sputando un piccolo sorso di the che aveva
in bocca, sporcandosi, e iniziando a tossire per poi voltarsi e
ribattere: “Non lo stavo fissando. Stavo solo riflettendo.”

“Ma certo..”, commentò lui ironico facendole l’occhiolino. “Dicono tutte così.”

“Pensala come vuoi.”, rispose lei scrollando le spalle con aria
innocente. “Sarà meglio che vada a mettermi una divisa pulita prima
dell’inizio del turno.”


*** USS Starseeker, Sala del teletrasporto - 28/09/2395 ***

Il capitano Orlova si trovava di fronte alla piattaforma del
teletrasporto quando l’Ammiraglio Squiretaker si materializzò di
fronte a lei a seguito dei comandi digitati dal marinaio addetto alla
gestione della consolle dedicata.

“Ammiraglio, benvenuta a bordo della Starseeker.”, commentò la donna
avvicinandosi e porgendole la mano.

“Grazie. Ne è passato di tempo Capitano Orlova”, rispose l’anziana sorridendo.

“Saranno almeno trent’anni”, ribattè la donna ricambiando il sorriso e
avviandosi all’uscita della sala.

“Trentatrè per la precisione.” continuò l’Ammiraglio seguendola per in
corridoio.

“Ottima memoria. Come sempre del resto.”, annuendo. “Mi ha sorpreso
ricevere quel tipo di comunicazione dopo tanto tempo”

“Sapevo che tu e Thomas avreste compreso”, rispose l’anziana.

Le due donne rimasero in silenzio fino a quando non entrarono nel
turbolift in fondo al corridoio, all’interno del quale il Capitano
prese la parola:

“Abbiamo ricevuto la chiamata di soccorso dall’ammiragliato, che ci ha
illustrato la situazione, ma necessitiamo di alcuni chiarimenti per
definire meglio un piano di azione con la Carthago e il suo consiglio
e la sua esperienza ci saranno sicuramente di aiuto Ammiraglio.”

“Ponte tre.”, aggiunse poi rivolta all’ascensore che emise un bip a
conferma del riconoscimento del comando vocale. “Stiamo andando in
sala tattica dove è attivo il collegamento con la Carthago.”

“Bene.”


*** Navetta Archimede - 28/09/2395 ***

“Ancora nessuna traccia dei segnali dei commbadge del team di
sbarco?”, chiese Vaitor seduto al timone della navetta.

“Ancora nulla”, rispose la Squireraker.

“Non si scoraggi. Oramai siamo a portata di rilevamento. Sarà solo
questione di tempo prima di individuarli.”

Il silenzio calò nella navetta in cui tutti erano consapevoli del
fatto che anche il fatto di essere rilevati dai ribelli fesariani era
solo una questione di tempo.

Julia non staccava gli occhi dal monitor su cui veniva mostrato il
risultato della scansione dei sensori della navetta.

“Non sarebbe meglio atterrare in un posto nascosto e cercarli dalla
superficie?”, chiese uno dei membri della sicurezza imbarcato con
loro.

“Senza avere nessun indizio su dove potrebbero essere? Potenzialmente
ovunque! Senza contare che siamo già a portata di rilevamento.
Avvicinarci ulteriormente mi sembra solo una mossa azzardata.”,
commentò la Squiretaker.

“Forse non è un’idea così bizzarra invece.”, intervenne Vaitor,
“Sappiamo dove si doveva tenere l’incontro diplomatico. Il Capitano ci
aveva comunicato il suo arrivo, quindi siamo certi che è stato lì. Se
non hanno potuto rimettersi in contatto con noi in seguito qualcosa
deve averglielo impedito, ma c’è una buona probabilità che si trovino
ancora da qualche parte nella città o poco fuori.”

“D’accordo, cerchiamo un punto sicuro dove atterrare senza farci
notare, ma siamo prudenti”


*** Fesarius, grotta - 28/09/2395 ***

“Qui saremo al riparo per un po’”, commentò Tolok.

“Nessun posto è veramente sicuro. Soprattutto in questo momento ed su
questo pianeta.” rispose la Wu fredda. “Monterò io il primo turno di
guardia. Voi riposate.”, aggiunse rivolta a Kiron e Erjn.

“Quattro occhi sono sempre meglio di due”, rispose il klingon. “Anzi,
di uno nel tuo caso. Hai preso un britto colpo.”, aggiunse estraendo
un hypospray per curarle l’ematoma all’occhio.

Nel frattempo il Capitano aiutò Erjn a sdraiarsi in un angolo e le
coprì le spalle con la giacchetta della propria divisa per proteggerla
dal clima notturno di quella zona e dall’umidità della grotta.

Per quanto lo riguardava non se la sentiva ancora di dormire dopo
quanto era successo.

L’unico aspetto positivo della situazione era che nel gruppo dei
fuggitivi a cui si erano uniti vi erano anche gli ambasciatori Volok e
Rulàn ed erano in buone condizioni fisiche.

Kiron sedette tra i due. “L’attendente Shimaél ha detto di averci
impiegato un anno per organizzare questo piano.”

“Sembra che l’obiettivo fossimo proprio noi. Non capisco perchè non
attaccare la Federazione direttamente..”, commentò Rulàn

“Mi sembra ovvio”, rispose Volok. “Tenendoci prigionieri si
aspettavano che le nostre navi non vedendoci tornare avrebbero
allertato il comando della Flotta e si sarebbero presentate flotte di
navi a soccorso per capire che fine avessimo fatto. Probabilmente il
loro piano ancora non è fallito dal momento che è logico supporre che
i soccorsi arriveranno a breve. Il loro intento era provocarci per
fare sì che attaccassimo per primi.”

“E’ da vigliacchi! Un vero guerriero non ha bisogno di questi inutili
stratagemmi. Se deve combattere lo fa e basta.”, rispose Rulàn con
fare aggressivo.

“Ma perchè scegliere i Breen piuttosto che la Federazione?”, chiese Kiron.

“Possiamo solo fare supposizioni a riguardo. Potrebbero aver
minacciato i fesariani oppure aver promesso loro qualcosa.”, rispose
Volok.

“Volete decidervi a riposare?” intervenne Tolok aggressivo.


*** Fesarius, foresta - 28/09/2395 ***

La navetta era atterrata senza grossi problemi a una decina di
chilometri dalla periferia della città in una radura nei pressi di una
foresta.

La squadra di sicurezza aveva provveduto a cercare di nascondere la
navetta alla meglio con un telone mimetico e le fronde di alcuni
alberi.

Vaitor e gli altri membri dell’equipaggio tenevano in mano il phaser
all’erta, mentre Julia non staccava gli occhi dal tricorder su cui
aveva impostato il riconoscimento del segnale dei commbadge dei
compagni scomparsi.

Dopo circa sei chilometri di camminata nella foresta in direzione
della capitale, Julia si avvicinò a Vaitor e sussurrò sottovoce:
“Rilevo cinque forme di vita in avvicinamento. Sono fesariani.”

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END OF TRANSMISSION
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O
Ens. Asuna Pauline Ichigawa
Communication Officer
USS Wayfarer NCC-62925
Private comunicator:  izumitrek a gmail.com
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