[stml19] R: [MEX 13.12]: "Un branco di pazzi" di Gianluca / Ristea

Vanessa Reis Squirtaker vanessa_reis_squirtaker a outlook.it
Ven 13 Maggio 2016 21:31:26 CEST


Bel brano, ho solo un dubbio non sull’elaborato in se, ma sulla coerenza trama… se non erro il klingon Tolok non era solo quando ha affettato gli aggressori del trio Kiron Kublik Wu.. Potrei essermi persa la parte nei brani precedenti ove veniva spiegata la cosa, ma i klingon di scorta di Tolok dove sono finiti?


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Tenente Comandante Julia Reis Squiretaker
Ufficiale Medico Capo
USS Wayfarer NCC-62925
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Da: Capt. Michael L. Kiron<mailto:michaelkiron a gmail.com>
Inviato: venerdě 13 maggio 2016 20:07
A: SFI - Wayfarer<mailto:stml19 a gioco.net>
Oggetto: [stml19] [MEX 13.12]: "Un branco di pazzi" di Gianluca / Ristea

Ciao a tutti.
Gianluca ha avuto problemi con Gmail ...
Eccovi il suo brano.
Buona lettura.

Michele

---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: Gianluca Nacci
Date: 13 maggio 2016 19:57
Oggetto: MEX 13.12 - Un branco di pazzi
A: Michele Congia <michele.congia a gmail.com>


Ciao Michele,



Ti mando il mio brano sulla tua mail perche’ gmail non funziona per cause
di sicurezza (riprendera’ a funzionare quando saro’ di nuovo a Abu Dhabi
lunedi’). Lo potresti inoltrare in lista? Grazie mille!!!



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TITOLO: 13.12 - "Un branco di pazzi"

PRECEDENTE: 13.11 - "L'assassino invisibile"

AUTORE: Gianluca/Ristea

LUOGHI: Fesarius, Struttura Aliena -sistema Altucher

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*** Fesarius, grotta, nello stesso istante ***



"Non abbiamo tempo da perdere", disse Julia, concreta. "Capitano, cosa
facciamo?"

Kiron cerco' di recuperare obiettivita'. Preoccuparti non serve in questo
momento, si disse. Concentrati.

Rimanere nella grotta non era un'opzione. La navetta da cui Vaitor e
Squiretaker erano venuti era troppo lontana per agganciarli con il
teletrasporto.

Aspettare finche' il vulcaniano rivelasse qualche notizia dalla fusione
mentale? Michael si giro'. Entrambi i soggetti - Jurkal e Volok - erano a
malapena semicoscienti. La fusione mentale con un Fesariano si era rivelata
piu' faticosa del previsto.



"Dobbiamo muoverci", disse Kiron. "Mehon, puo' calcolare la distanza
attuale dalla navetta?"

Vaitor consulto' un minidisplay che aveva al polso. "La navetta e'
stazionaria, signore. La distanza dal perimetro massimo di teletrasporto e'
di circa due chilometri", disse. "A nord-ovest."

Kiron e Vaitor uscirono circospetti dall'imbocco della grotta. "In quella
direzione."

Michael vedeva di fronte a se' un intrico di alberi, senza nessun apparente
percorso o pista.

Be', se non altro non avrebbero dovuto scalare una montagna.

"Prepariamoci", disse. "Ci muoveremo di qui in massimo 20 minuti.
Dottoressa, faccia il possibile per stabilizzare il consigliere Kublik.
Mehon, tagli due rami di 15 centimetri di diametro circa, lunghi
approssimatamente due metri. Che siano rigidi." Vaitor e la dottoressa
Squiretaker annuirono.

"Wu, a lei e me il compito di trovare fasce e legacci. Ci servono corde."

"Si', signore." Wu usci' immediatamente.

"Cosa volete fare?" disse Erjn a denti stretti.

"Una barella", fece Michael. E in tono piu' dolce, "ti portero' fuori di
qui."



*** Dieci minuti dopo ***



"Oh, la mia testa", bofonchiava Jurkal, accucciato contro una parete,
ancora inebetito.

Intorno a se' c'era del movimento. Gli inviati della Federazione stavano
lavorando a qualche cosa, una delle donne aveva una brutta ferita alla
gamba e un'altra sembrava uscita da un incontro di fesari-boxe.

Quel dannato vulcaniano! si disse, mentre diventava piu' lucido. Non si
aspettava trucchi mentali. Ma cosa poteva fare? In quel momento, il suo
unico pensiero era quello di salvarsi la pelle.

Chiuse di nuovo gli occhi.



"Volok! Volok, mi sente?" disse Squiretaker.

Il vulcaniano sbatteva le palpebre, lo sguardo acquoso.

"La ascolto, dottoressa", bisbiglio'. "Non sono comunque nel pieno delle
mie facolta' mentali, al momento."

"Abbiamo bisogno di informazioni... c'é qualcosa che ci puo' dire che ci
possa aiutare ad uscire di qui?"

Volok strinse gli occhi, concentrandosi.

"Non sa molto di piu' di quello che ha gia' detto. Ho acquisito cognizione
del territorio in cui ci troviamo. E nel contesto di una profonda delusione
nei confronti dei suoi ex-colleghi, il fesariano ha idee piuttosto chiare
riguardo la situazione politica di Fesarius."

"Cioe'?"

"Abbiamo la possibilita' di negoziare, trattare e offrire consulto con una
delle fazioni ribelli. Ci sono buone probabilita' che, riuscendo a
raggiungere il potere, possano pacificare il sistema. Jurkal conosce alcuni
nomi e gradi. E' la cosa piu' logica da fare."

"C'e' altro?"

"Si'", disse. "Se ci intercettano ribelli del Direttorio, siamo, secondo
un'analogia piuttosto volgare ma adatta...", sospiro' esausto, "...carne
morta."



Con cinque minuti di anticipo sulla tabella di marcia, Wu, Vaitor, il resto
della squadra di soccorso e il Klingon erano riusciti a costruire una
barella improvvisata.

"Erjn, e' ora di andare", disse Michael gentilmente.

Kublik era febbricitante. "Ok, sono pronta."

Con l'aiuto della dottoressa Squiretaker, Erjn venne adagiata sulla
portantina improvvisata. Kiron e Vaitor si posizionarono ai due estremi e
sollevarono il tutto.

"Pronti", disse Vaitor.

Michael si rivolse a Wu. "Tenente, lei vada in ricognizione. Si tenga a
circa 50 metri da noi. Sa cosa fare."

Sheeval fece semplicemente un cenno di assenso.

"Andro' io con lei", disse Tolok.

"No, ho bisogno di lei per guardarci le spalle." Vedendo la rabbia
crescente nel viso del Klingon, Michael aggiunse "Non capisce? Se per caso
ci attaccano da dietro, il che potrebbe essere probabile viste le
circostanze, ho bisogno di una solida e affidabile base per difenderci. Ho
bisogno di lei."

"Capisco", disse Tolok, e anche lui annui'.



Qualche minuto dopo, tutto il gruppo inizio' la furtiva missione di
salvataggio verso la navetta.





*** Piramide aliena, sistema Altucher, nello stesso istante ***



Muovendosi con circospezione, Cooper e Rumar si erano inoltrati ancora piu'
profondamente dentro le oscurita' della costruzione aliena. I due avevano
raggiunto una specie di tacito accordo: gli occhi fissi sul tricorder,
Cooper scopriva altri ologrammi/campi di forza che celavano spazi nascosti,
e Rumar disattivava il campo di forza (Cooper aveva trovato i due contatti
che fornivano energia ai bordi della parete di ogni campo, e non mancava di
far notare la sua sagacia ogni dieci minuti) e guidava entrambi facendo
attenzione all'ambiente circostante.

"Attenzione", disse, troppo tardi: Cooper inciampo' in un'asperitá del
pavimento, e solo la rapida presa del Comandante del suo braccio gli evito'
di cadere e urtare il suo tricorder e - altrettanto importante - la sua
dignita'.

"Dannazione, Comandante, ha da fare una sola cosa, evitare che mi spacchi
la testa!" borbotto' Gregory. "Possibile che in questa dannata bicocca
debba fare tutto io?"

Rumar lo tiro' a lato, evitando questa volta che Cooper sbattesse la testa
contro una protuberanza quasi invisibile.

"Continui cosi', e potrei anche procedere io stesso!", disse Rumar in tono
faceto ma non troppo. Decisamente non troppo.

"Faccia attenzione alle protuberanze", disse. Soprattutto quelle che ha
sulla testa, penso'.

"Questo posto mi ricorda certe librerie quando studiavo in Accademia",
disse Cooper. "Oscurita', odore di stantio e neanche una ragazza decente
intorno." Punto' il tricorder contro un muro apparente alla sua destra. "Di
qua."



Dopo altre due entrate nascoste, i due percorsero un ennesimo corridoio.
Una fioca luce sul fondo li attiro' dentro una grande sala.

Krell senti' la sua testa esplodere tra dolori lancinanti e un'improvvisa,
sorprendente sensazione di disperazione si impadroni' di lui.

il tono normalmente sardonico di Cooper, per una volta, lascio' il posto a
preoccupazione. "Comandante, che succede? Si sente bene?"

In ginocchio, le mani sulla testa, Rumar si rannicchio' su se stesso.

"Li ho abbandonati", gemette. "Li ho abbandonati... questa non e' una
libreria, e' un obitorio!"



Cooper si guardo' intorno. Nella distanza della caverna/sala, gli occhi
vuoti di quattro cadaveri semi-mummificati nelle loro tute li puntavano
immobili.





*** Fesarius, foresta, venti minuti dopo ***



Wu, l'espressione intensa e gli occhi puntati verso l'improvvisato percorso
attraverso gli alberi, fece un cenno e gli altri che la seguivano,
temporaneamente fermi, ripresero il cammino. Falso allarme.

Lentamente si facevano strada tra arbusti e alberi. Kiron era preoccupato.
Erjn era sempre meno vigile, e il viso della dottoressa Squiretaker,
sebbene professionale come sempre, tradiva la gravita' della situazione.
Julia monitorava costantemente le sue condizioni sul tricorder, e di tanto
in tanto somministrava un hypospray o nelle vicinanze della ferita o
direttamente nell'arteria femorale del consigliere.

"Quanto manca?", chiese.

"Ancora un chilometro e trecento metri", disse Vaitor. Kiron si senti'
morire dentro. Erano troppo lenti.

"Capitano!" disse l'Ufficiale Tattico.

"Che succede?"

"Rilevo movimento a poca distanza, 500 metri alla nostra destra, almeno
dieci umanoidi e... un mezzo di trasporto!"

"Dobbiamo nasconderci", disse Jurkal.

"Mai!", disse Tolok, klingon piu' che mai.

Mehon si guardo' intorno. Basandosi sulla sua esperienza e addestramento,
cerco' quanto piu' obiettivamente possibile qualche via di uscita,
occultamento o altre opzioni tattiche.

Siamo in una foresta, si disse. Niente buche o grotte. Gli alberi sono
troppo alti per scalarli.

"L'unica possibilita' e' sparpagliarci", disse, "e nasconderci dietro ogni
albero. L'unico problema e' la barella."

Julia impreco' dentro di se'. Il consigliere non poteva reggersi in piedi,
e in quelle condizioni lo shock avrebbe potuto ucciderla. Rimanere sulla
portantina era imprescindibile.

Le mani strette sui manici della barella improvvisata, Kiron annui', tetro
in volto. "Formazione sparsa", disse. "Nascondetevi in un raggio visibile."

Gli altri membri del team di soccorso, Volok e Jurkal non se lo fecero dire
due volte, e si dileguarono.

"L'ordine vale anche per voi", disse, rivolto ai suoi ufficiali e Tolok.

"Io resto", disse Vaitor dietro di lui. "Non puo' certo trascinare la
barella da solo."

"Anch'io", disse Squiretaker. "Il consigliere ha bisogno di cure continue."

"Anch'io", disse Wu. "Un paio di braccia in piu' nel caso le cose si
mettessero male."

"Anch'io", disse Tolok. "Per l'onore dei Klingon!"



Michael scosse la testa, commosso. "Siete un branco di pazzi", disse.

"Chissa' da chi avremo preso", disse Vaitor, sorridendo.



Nel frattempo, un rumore sordo e meccanico si faceva sempre piu' forte.



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END OF TRANSMISSION

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OOOO
Captain Michael Lucius Kiron
Commander USS Wayfarer NCC-62925
ICQ Combadge: 126295405
Private comunicator:  michaelkiron a gmail.com
Webmaster http://gioco.net/startrek/wayfarer
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"Set course for the last star and beyond
     ...to the centre of life."
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