[stml19] R: [TURNO]: Vanessa / Squiretaker dal 22/9 al 2/10

Erjn Kublik erjnkublik a gmail.com
Gio 28 Set 2017 18:46:19 CEST


Eccomi... come al solito ultima tra gli ultimi...
Grazie per il brano Vanessa e per quanto riguarda il mio personaggio non
"ammorbire" ; non serve; potrebbe tornare utile quando riavrò il turno di
scrittura o sarà semplice riadeguarlo successivamente al prossimo;  visto
che già ho qualche idea ; )

Bel brano

Ivana
Il giorno 23/set/2017 19:03, "Vane" <hazyel91 a gmail.com> ha scritto:

> *****************************************
> Brano: 15-05
> Titolo: Personalità a confronto
> *****************************************
>
>
>
> *USS Wayfarer*
>
> *Ponte 4 – Hangar Navette*
>
> *04/06/2397, ore 04.32 *
>
>
>
> I ronzii dei campi di contenimento, lo sfarfallio delle luci, il puzzo dei
> liquidi utilizzati per gli apparati motori.. tutto appariva come doveva
> essere.
>
> Al guardiamarina Koinos gli si chiudevano le palpebre.
>
> Era stato precettato per monitorare l’hangar navette, di notte.
>
> Un’assurdità si disse mentre si esibiva nell’ennesimo sbadiglio a piena
> bocca grattandosi la barba.
>
> Nessuno avrebbe potuto entrare o uscire dalla nave senza essere visto,
> segnalato e bloccato.
>
> Ed anche se ci fosse stato un qualche successo in questa evasione, sarebbe
> bastato attivare un raggio traente per bloccare la fuga di una qualsiasi di
> quelle navette.
>
> Certo, c’era l’eccezione della navetta della vecchia gallina.. Koinos
> ridacchiò sommessamente.
>
> L’Ammiraglio in pensione, nonché nonna della doc di bordo, non le era mai
> stata molto simpatica: certo una vecchina notevole, doveva riconoscerlo, ma
> la sua presenza a bordo, da temporanea era diventata fissa e continuativa,
> tanto più foriera di guai.
>
> Finora tutti brillantemente risolti, ma fino a quando? Da quando era
> salita a bordo, non c’era stata una missione della Wayfarer che si fosse
> conclusa pacificamente, diplomaticamente o scientificamente, senza qualche
> spargimento di sangue o rischi per la salute dell’equipaggio.
>
> Una discarica dimensionale potenzialmente letale per tutti a bordo, una
> scaramuccia che poteva causare una guerra coi Breen sventata all’ultimo ed
> una crisi diplomatica con un pianeta amico, col rischio di finire tutti
> avvelenati.
>
> Ultimo, ma non meno importante, un intero away team scomparso nel nulla:
> non uno, non due, ma ben quattro ufficiali superiori, responsabili di
> sezione, di cui non si avevano notizie da otto ore.
>
> Non che al guardiamarina Koinos importasse granché di nessuno di loro: non
> li conosceva personalmente se non di vista, e lui, a sua volta, era solo un
> viso fra i circa ottocento membri di equipaggio presenti a bordo.
>
> Ciò che più premeva a Koinos era di non venir immischiato in qualche
> missione: amava la vita a bordo, con i limiti del servizio ovviamente, ma
> con tutti i benefici di servire su una classe Sovereign e non su qualche
> bagnarola di terz’ordine.
>
> Aveva i suoi giri, le sue amicizie, le sue attività, le sue passioni.
> Tutto a bordo, Koinos non aveva una vita al di fuori della Wayfarer o delle
> altre unità su cui aveva prestato servizio.
>
> A detta dei superiori diretti, era preciso e puntuale nello svolgere la
> mansione assegnata, ma non si spingeva oltre. Si era sempre ben guardato
> dall’intraprendere qualsivoglia tipo di attività o missione che potesse
> farlo progredire in carriera.
>
> Mentre per i suoi superiori ciò era un punto a suo sfavore, Koinos ne era
> orgoglioso.
>
> Poco gli importava che la maggior parte dei suoi pari grado avessero quasi
> la metà dei suoi anni, ma aveva visto troppi volontari arditi non far
> ritorno solo per la volontà di seguire i superiori in qualche away team
> impressionandoli per qualche qualità che ritenevano di dover mettere in
> mostra.
>
> Stupidi!
>
> Loro non tornavano vivi, si beccavano giusto qualche frase di circostanza
> quando andava bene, ma spesso erano semplicemente dimenticati di fronte
> alle necessità contingenti.
>
> Koinos rabbrividì al solo pensiero.
>
> Fu allora che udì un brontolio sordo, simile a.. simile a un ringhio.
>
> Il guardiamarina si alzò di scatto e mezzo intontito dal sonno s’inciampò
> su se stesso e cadde rovinosamente faccia al pavimento.
>
> Il colpo fu attutito dal riflesso autonomo del braccio sinistro, ma Koinos
> si ritrovò a fissare il suolo non pulitissimo dell’hangar. Dovette sbattere
> due volte le palpebre per convincersi di non essersi addormentato e che
> quel ringhio lo stava ancora sentendo e non era frutto della sua
> immaginazione.
>
> Quando fece motto di alzarsi, spostando lo sguardo dinnanzi a sé, vide due
> stivali, sicuramente femminili, e la punta di un bastone di strana foggia e
> fattura appoggiato a terra a venti centimetri dal suo volto.
>
> Koinos deglutì.
>
> “Mi hanno accolto in molti modi differenti nei miei lunghi anni di
> servizio, ma una genuflessione di tale profondità, sebbene un po’ maldestra
> e poco aggraziata, non l’avevo mai vista Guardiamarina.. o devo pensare che
> ha perso qualcosa? Una lente a contatto forse? Sempre che qualcuno le usi
> ancora al posto di curarsi con le più sofisticate tecnologie laser”
>
> La voce dell’Ammiraglio Squiretaker era tranquilla e pacata, che smussava
> la vena di ironia della battuta senza farla cadere nell’offensivo.
>
> O almeno quella era la situazione dal punto di vista obiettivo. Koinos,
> invece, la visse soggettivamente in maniera diametralmente opposta.
>
> Sibilò un qualcosa quasi inintelligibile prima di rialzarsi.
>
> Dietro all’Ammiraglia si era materializzato il Capitano Kiron.
>
> “Ci sono problemi?” esordì l’ufficiale in comando della Wayfarer
>
> “No!” rispose seccato Koinos
>
> “No, affatto..” replicò l’anziana donna “anzi.. il Guardiamarina si è
> offerto gentilmente di accompagnare la sottoscritta in missione”
>
> Le espressioni di Kiron e di Koinos divennero stupefatte: se il Capitano
> era meravigliato e stupito, Koinos era esterefatto e disorientato.
>
> L’unica cosa che gli venne in mente è che la donna avesse sentito
> qualcosa, o avesse intuito qualcosa nel suo borbottio sommesso di poco
> prima, ma non ebbe tempo di obiettare che il Capitano Kiron prese la parola.
>
> “I sensori non riescono a venire a capo di quanto sta succedendo su
> Albatross I. Ho ceduto alle insistenze dell’Ammiraglio ed invieremo alcune
> navette per monitorare la situazione e..”
>
> “Non credo sia opportuno, signore, in base alla mia esperienza, con tutto
> il rispetto, ma io credo che..”
>
> “Guardiamarina Koions.. oh che sbadata Koinos volevo dire..” esclamò
> Vanessa Squiretaker strappando un sorriso a malapena soffocato da parte del
> Capitano “ciò che lei crede o non crede è irrilevante. Non abbiamo bisogno
> del suo permesso per inviare delle navette per creare una griglia sensori
> in grado di potenziare la nostra scansione del pianeta. O ritiene che
> dobbiamo chiedere prima la sua autorizzazione?”
>
> “Ehm.. no, ma io pensavo che voleste andare su Albatross e.. si insomma io
> non lo ritenevo sicuro vista l’importanza che rivestite a bordo e”
>
> “Oh ma che tenero, che pensiero premuroso.. allora se mai ci sarà una
> missione di soccorso, terremo in considerazione la sua offerta, vero
> Capitano?”
>
> “Q..quale offerta?” balbettò Koinos sbiancando in volto
>
> “Come quale? Guardiamarina si è appena offerto volontario! Finalmente! I
> miei complimenti” sentenziò lapidario Kiron
>
>
>
> *USS Wayfarer*
>
> *Ponte 1 – Plancia*
>
> *04/06/2397, ore 05.55*
>
>
>
> “Come procede?” domandò Kiron al suo ingresso in plancia, facendo segno al
> suo sottoposto che occupava la poltrona di comando di rimanere al suo posto
>
> “Abbiamo inviato fuori dieci navette come da istruzioni, Capitano: in
> ognuna c’è una micro equipe con competenze trasversali come richiesto:
> esperti di comunicazioni, di sensori, di sicurezza ed addetti per
> l’emergenza medica. Sette navette sono già in posizione ed abbiamo iniziato
> a creare la griglia operativa sensoriale. Le dotazioni delle navette non
> sono equiparabili a quelle della Wayfarer, ma abbiamo implementato il
> raggio d’azione e la quantità di informazioni”
>
> “Bene.. le altre tre navette?”
>
> “Due stanno per giungere in posizione, la terza è quella dell’Ammiraglio
> ed è quella che ha più spazio da percorrere, ma anche gli strumenti
> migliori”
>
> “Molto bene Tenente Ichigawa, monitori la situazione. Voglio trovare delle
> risposte quanto prima!”
>
> “Signor Vaitor con me in sala tattica, allerti anche il signor Cooper”
>
> “Ehm non è a bordo, Capitano.. è sulla navetta dell’Ammiraglio”
>
> “Cosa ha detto Comandante?”
>
> “Credevo ne fosse stato informato signore.. Cooper ha insistito
> nell’andare con l’Ammiraglio Squiretaker e la sua scorta. Con loro c’è
> anche il guardiamarina alle operazioni Koinos, l’addetto sensori Burian,
> alla sicurezza Hendriks e la vulcaniana T’Lin, Mc’Grays come supporto al
> timone..”
>
> “Basta così.. conosco la composizione del team, solo non doveva andarci
> Cooper, ma il guardiamarina Marek”
>
> “Spiacente, signore.. il Comandante Cooper è stato irremovibile.. e
> l’Ammiraglio ha ratificato la scelta”
>
> “L’Ammiraglio è in pensione, Comandante!” esplose Kiron alzando gli occhi
> al cielo
>
> “Ehm.. sarà, ma è difficile convincerla a riguardo signore.. specialmente
> con la nipote potenzialmente in pericolo”
>
> “Va bene.. va bene.. basta così.. venga solo lei Vaitor, faremo una
> riunione ristretta!”
>
> “Agli ordini.. ed il nostro capo ingegnere, Capitano?”
>
> “Ho già dato un diverso incarico al signor Ristea, non si preoccupi”
>
>
>
> *Albatross I*
>
> *Stazione di polizia abbandonata*
>
> *04/06/2397, ore 06.30*
>
>
>
> Come da istruzioni, Julia Squiretaker aveva svegliato tutti, cercando di
> procedere nel modo più silenzioso e meno traumatico possibile.
>
> C’erano facce di tutti i tipi: riposate, agitate, insonni, preoccupate..
> ognuno affrontava la situazione facendo leva ad un proprio bagaglio di
> risorse personali che probabilmente nemmeno si sa di possedere prima di
> trovarsi in una situazione difficile.
>
> Il Comandante Rumar si prodigò subito in consigli ed attività di supporto
> per ogni membro dell’away team. La sua tranquillità e cordialità era un
> ottimo balsamo per le preoccupazioni di tutti. Avere un punto di
> riferimento così era utile per mantenere alto il morale.
>
> Allo stesso modo, il carattere riflessivo, ma deciso, del Comandante Wu
> infondeva coraggio in tutti quanti, fungendo da fonte d’ispirazione. Il
> fatto che fosse stata addestrata specificatamente in attività di recupero e
> salvataggio in ambienti ostili faceva il resto.
>
> Più difficili da decrittare erano gli apporti del Consigliere di Bordo e
> della Dottoressa.
>
> La prima era entrata in uno spirito di competizione non con i colleghi ma
> con il mondo che li circondava: ciò emanava coraggio, ma, senza la logica
> che accompagnava ogni mossa della Wu, si poteva trasformare in temerarietà.
> Con semplici parole, caricava dal primo all’ultimo degli uomini dell’away
> team suggerendo opzioni o strategie d’azione, funzionali sull’immediato, ma
> senza una visione ad ampio spettro.
>
> Era la prima volta che veniva vista così, forse tranne da Rumar, e ciò
> elettrizzava l’atmosfera di gruppo.
>
> La dottoressa, invece, era profondamente turbata dal fatto di avere
> potenzialmente una moltitudine di corpi senza vita attorno a sé, uccisi da
> quelle che a prima vista sembravano essere delle piante.
>
> Certo sapeva di piante velenose, di piante carnivore e di qualsivoglia
> tipologia di vegetali in grado di donare vita o seminare malanni di ogni
> tipo, ma quello che aveva visto aveva nulla di naturale. Forse nemmeno sua
> nonna poteva vantare una conoscenza simile da risolvere il quesito.
>
> Più ci pensava e più trovava come unica spiegazione un tentativo non
> andato a buon fine.
>
> Un qualcosa creato in laboratorio sfuggito al controllo dei suoi creatori.
>
> Non era difficile, visto il livello tecnologico Albatrossiano. Ma allo
> stesso tempo, proprio la non eccelsa capacità scientifica e tecnica, come
> aveva potuto portare gli abitanti del pianeta a tentare un esperimento
> artificiale di portata tale da infettare l’intero pianeta?
>
> Una qualche malattia?
>
> Un esposizione a qualche agente patogeno?
>
> Cosa poteva aver spinto gli Albatrossiani a quel tentativo? E cosa
> potevano loro mettere in campo di differente per evitare di seguire la loro
> stessa sorte?
>
>
>
> =======================================================
>
> Ho optato per seguire un suggerimento di Silvia, ma ho solo seminato,
> lasciando modo al prossimo di decidere se raccogliere o se innaffiare. Ho
> quindi narrato le possibili reazioni emotive di buona parte degli ufficiali
> superiori alla situazione.. spero di avere azzeccato.. per quanto riguarda
> la nostra Consigliera, mi sono basata su quanto pubblicato sul CV, ditemi
> se è azzeccato o se debbo ammorbidire la cosa.
>
>
>
>
>
>
>
>
> ========================
> Tenente Comandante Julia Reis Squiretaker
> Ufficiale Medico Capo
> USS Wayfarer NCC-62925
> ========================
>
>
>
>
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