[stml19] [MEX 16.06] Showtime!

Lt.Cmdr. Dorian Ristea dorian.ristea a gmail.com
Sab 20 Ott 2018 07:49:03 CEST


Ciao a tutti,

ecco il mio brano. Scusate ancora per il ritardo e, come al solito,
note a pie' di pagina.

Buona lettura!

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Mex: 16.06 - Showtime!
Precedente: 16.05 - Curioso...
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START OF TRANSMISSION
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*** HAY 2556, Citta' di Tarsis, 31/05/2398, Ore 22.00 ***
L'area intorno all'Arena brulicava del movimento tipico degli eventi importanti.
Ristea si guardava intorno, cercando, come anche gli altri colleghi,
di sembrare assolutamente sicuri della loro destinazione e di non
destare attenzione.

Dal momento in cui avevano passato le barriere murali della citta'
(facilmente, anzi troppo facilmente secondo l'opinione del Comandante
Wu, piuttosto guardinga) - il gruppo aveva seguito una tabella di
marcia ben precisa.

In base alle istruzioni di Rumar, avevano identificato una
taverna/albergo da usare come base, ideale per un mercante e i suoi
servitori e compagni di viaggio, non troppo costosa da provocare
domande ma neanche una bettola indegna di un facoltoso forestiero in
arrivo per affari.

La taverna, riconoscibile per l'insegna - un puledro impennato - era
in una traversa del corso principale della citta', vicina sia alla
piazza principale dove dominava un'arena da 10,000 posti che alle mura
cittadine. Il luogo ideale per osservare senza dare nell'occhio.
"E una chiacchierata col barista non fa mai male", aveva detto Cooper,
diretto immediatamente verso il bancone e altrettanto immediatamente
trattenuto per la collottola da Julia Squiretaker.
"Cosa c'e', non possiamo farci una birra tranquilli?", disse
imbronciato. "Abbiamo ore da spendere prima dello show di questi
trogloditi!"
"Non dimentica qualcosa, signor Cooper?" rispose la dottoressa,
mostrandogli una manciata di monete.
"Ah, gia'", disse lui. "Mi sto abituando male, con i replicatori.
Dimentico che non si puo' sempre avere tutto gratis." Cooper prese le
monete e il braccio di Ristea e Ichigawa e si avvio' al bancone.
Julia scosse la testa. Il problema dei soldi era stato un imprevisto.


*** USS Wayfarer, Plancia, dodici ore prima ***

[Kiron a Rumar. Numero Uno, mi sente?]
Krell si scosse sulla poltrona e attivo' il commbadge.
"Lieto di sentirla, Capitano. Come procede la missione?"
[Si sta rivelando probabilmente piu' costosa del previsto!], rispose
la voce di Michael.
"Cosa intende dire?" rispose Rumar perplesso.
[Puo' teleportare qui due sacchetti di monete d'oro?]
Vaitor e Krell si guardarono. Vaitor scrollo' le spalle.


*** HAY 2556, Citta' di Tarsis, 31/05/2398, Ore 12.00 ***

"Non ti si puo' portare da nessuna parte", bofonchio' Julia,
camminando rapida tra i corridoi del retro-taverna, un po'
accompagnando e un po' trascinando un dolorante Gregory Cooper,
adornato di una fragrante bistecca sull'occhio.
"Ouch! Vai piano, abbi pieta' di un povero storpio!" disse Gregory,
cercando di tenersi in equilibrio e di tenere il pezzo di carne
sull'occhio.
Julia non rallento' minimamente il passo. "Pieta' un corno. Mettersi
in una rissa con i locali! Cos'e', la fiera dei dilettanti? Mi
aspettavo di meglio da te."
"Ma io non..."
"E con uno che e' il doppio di te e brachicefalo pure!"
Avevano finalmente raggiunto la porta della stanza di Julia e Sheeval.
La dottoressa apri' la sacca di cuoio in cui aveva i suoi strumenti e
ne usci' il tricorder e un hypospray. Ripensandoci, rimise l'hypospray
nella sacca e tiro' fuori una siringa tradizionale.
Cooper guardo' il tutto, inquieto.
"Cosa vuoi fare con quella?"
"Indovina", ghigno' Julia, una goccia di medicinale traboccante dalla
punta della siringa. "Ora via quella bistecca."
Gregory sbianco'.


*** HAY 2556, Citta' di Tarsis, 31/05/2398, Ore 20.25 ***

Appostata su uno dei tetti circostanti la piazza principale e con
vista diretta sull'ingresso della taverna del Puledro Impennato, la
guardia si era tolta l'elmo da ore. Per quanto fosse bello e
conferisse autorevolezza (e un certo grado di protezione da colpi
d'alabarda e frecce, penso'), la sua capacita' riflettente non lo
rendeva adatto ad un compito di circospezione come quello.
La sottile brezza gli scompigliava i capelli. L'aria, gia' tersa e
piacevole per l'arrivo dell'imminente estate, odorava di carni
arrostite e torroni, preparati nelle baracche allestite per l'evento
della divinazione.
Sul tetto di fronte, e a quattro di distanza a destra e sinistra,
altre guardie vegliavano.
L'uomo non capiva la ragione di dispiegare cosi' tante risorse per un
mercante e il suo seguito. Da quando era stato chiamato in servizio,
solo un uomo con la faccia da ragazzino e una donna con una maschera
di cuoio sul viso - probabilmente cieca, poverina, penso' - erano
usciti brevemente per poi ritornare in taverna.
Aveva anche saputo che uno dei membri del gruppo aveva rovesciato un
boccale di birra sull'abito da festa del fabbro locale, subendone le
conseguenze. Tutto piuttosto normale, penso', cos'hanno questi da
meritare tutta questa attenzione?
Sospiro'. Queste domande non facevano bene. Il suo ruolo era obbedire
agli ordini e basta.
Riprese a guardare la porta della taverna, e quasi come se avesse
chiamato la cosa, tutto il gruppo usci', a partire dalla donna con la
maschera, seguita da due plebei, il mercante e tutti gli altri.
Fece immediatamente un gesto con la mano al collega dirimpetto.
Movimento in atto, gesticolo'. Scendi e passa l'informazione in caserma.
L'altra guardia fece una serie di segni, significanti lo spelling di un nome.
Ghalle?, gli stava chiedendo.
L'uomo ci penso' un attimo. Scosse il pugno e inizio' a fare altri segni.
No. Dillo soltanto a Kedhen.


*** USS Wayfarer, Plancia, 31/05/2398, Ore 21.48 ***

"No, dannazione, no!", ringhio' Vaitor, azionando febbrilmente sliders
e parametri nella consolle. "Non e' possibile!"
Rumar lo raggiunse. "Che succede, Tenente?"
"Abbiamo perso i contatti con l'Away Team." disse Vaitor, continuando
a tastare la consolle.
"Oh, andiamo", disse Krell. "La cosa sta iniziando ad essere ridicola."
"Lo dice a me", disse Vaitor a denti stretti. "E' la terza missione
consecutiva dove regolarmente perdiamo i contatti col team a terra.
Commbadge, tracciatori, transponders - niente, come se andassero a
ramengo ogni volta che decidiamo di sbarcare da qualche parte!"
Rumar annui', pensoso. "Faccia il possibile. Se non ripristiniamo i
contatti entro due ore, scenderemo a prenderli."
"Sta diventando un'abitudine", disse Mehon.
Krell scosse le spalle e aziono' il commbadge. "Comandante Kublik?"
[Qui Kublik.]
"Puo' venire in Plancia? E' successo un imprevisto."


*** HAY 2556, Citta' di Tarsis, 31/05/2398, Ore 22.05 ***

Nelle due spianate polverose intorno all'Arena - la civilta' locale
non era ancora arrivata ai sampietrini o al bitume, penso' Ristea -
era stata imbandita una serie di chioschi ed attrazioni.
Dorian sorrise. Tutto questo gli ricordava la sua infanzia, quando suo
nonno lo portava alle fiere locali di Nea Bucuresti. Anche qui come
allora, la gente dimenticava per alcune ore la durezza e gli affanni
della vita quotidiana, cercando diversione nelle piccole gioie di un
dolce, la meraviglia di una stella filante, i trucchi di un
mangiafuoco e - per alcuni - lo sguardo invitante di una cortigiana
all'angolo.
Il gruppo si diresse verso la biglietteria, lasciando Kiron, Wu e le
sue guardie ad attendere che i suoi plebei portassero loro biglietti e
vivande, come si confa' a un facoltoso mercante.
Speriamo che il Capitano non ci prenda gusto, penso' Dorian, ancora
sorridendo. Ma conoscendo Kiron, sapeva che il Capitano avrebbe
preferito far tutto con loro. La superbia decisamente non faceva parte
di lui.
"A cosa sta pensando, Capo?" disse Julia, con lui in fila. Dietro di
lei, Ichigawa e un Cooper piuttosto incarognito ma con entrambi gli
occhi intonsi che sembrava voler scoccare dardi dagli stessi, dritti
nella nuca della dottoressa.
Dorian si rese conto che la dottoressa lo stava guardando.
"Chiedo scusa", disse. "Devo sembrare un po' tonto, vero?"
"Come un bambino ad una fiera", Julia sorrise a sua volta.
"Tutto questo mi ricorda quando ero ragazzino. Ovviamente la
tecnologia era molto piu' avanzata, ma l'architettura generale e lo
spirito di dove sono cresciuto era molto simile."
"Lei e' centauriano, se mi ricordo bene."
"Terrestre nato li', in verita'", disse Dorian. "Nea Bucuresti.
Questa, se toglie i megaschermi e le navette, sembra la nostra festa
patronale."
"Ci andava con i suoi genitori?" chiese Julia. Erano quasi arrivati in
cima alla fila.
"Con i miei nonni paterni", disse Dorian. "Mi hanno cresciuto loro.
Non ho mai conosciuto i miei genitori."
"Oh", rispose Julia. Stava per formulare qualche espressione di
simpatia, ma vista l'espressione di Dorian, preferi' tacere.
"Tutto il gruppo? 45 monete d'oro, per favore", disse la bigliettaia.


*** HAY 2556, Citta' di Tarsis, 31/05/2398, Ore 22.25 ***

"5 minuti, sua Maesta'", disse il Maestro di Cerimonie.
Nel camerino, Elminster giro' la testa di tre quarti. Lo specchio,
occupante buona parte della parete a cui era appoggiata la tavola dei
trucchi, costumi e make-up, rifletteva il volto di un uomo saggio ma
stanco. Le tre estetiste avevano fatto del loro meglio per nascondere
i segni del tempo e delle preoccupazioni.
"Molto bene", disse, rivolto genericamente al Maestro di Cerimonie ma
anche alle tre, che trattennero un sospiro. "Ora andate, ho bisogno di
concentrarmi."
Con un inchino, il Maestro e le tre estetiste uscirono dal camerino e
chiusero la porta.
Elminster chiuse gli occhi. Ancora una volta, e' ora dello spettacolo,
penso'. Questa pantomima lo snervava, ma era necessaria per mantenere
l'equilibrio.
L'equilibrio era tutto. Una linea sottile separava la pace dal caos,
per il suo popolo, per lui e perche' no, anche per i regni rivali.
Solo Ghalle e pochi altri membri scelti del suo consiglio sapevano la
verita' dietro il fumo e gli specchi, e lui aveva intenzione di
mantenere tutto cosi'.
Se questo e' il prezzo da pagare per la tranquillita' della mia gente,
cosi' sia, penso'.
Si alzo' dalla sedia, aggiusto' la tunica e la corona reale sulla
testa, e gonfio' il petto.
Showtime!
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END OF TRANSMISSION
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NOTE:
- Come avete sicuramente notato, il brano non avanza molto
temporalmente. Ho preferito coprire il periodo tra l'arrivo del team e
l'inizio della divinazione, seguendo le tracce di Silvia e Vanessa con
flashbacks e ritorni.

- La parte delle monete m'e' venuta di getto pensando che l'oro su HAY
dev'essere super abbondante, visto che per uno show si devono pagare 5
monete!!! :D

Come sempre, ogni feedback e' piu' che gradito!

Un saluto e in bocca al lupo al prossimo (Franco),
Gianluca


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