[Stml2] [MEX - 13.11] Incontri - Federico/Sev

Coral Nimosit coral.nimosit a gmail.com
Gio 23 Ott 2014 17:08:07 CEST


Fede....sei un grande! ^_* A prescindere se ci sono o meno "boiate"
(vedremo ^_*) questo brano è un brano degno di questa nave.
Bellissimo, intenso, carico di suspense, non banale, coraggioso per
certi versi. Davvero molto bello, mi è piaciuto tantissimo. Compresa
la gestione dei PG, il mio di sicuro ma credo anche gli altri. E devo
dire che la missione mi piace molto, la piega che ha preso è
interessante, l'idea iniziale lo stesso.
Invito tutti gli altri a leggerlo e commentarlo perchè fa sempre bene.
Anch'io lo dovrò rileggere con calma. Magari stasera quando metterò al
letto il cadetto!!

Il 23 ottobre 2014 14:38, Federico Gotti <federtrek a gmail.com> ha scritto:
> Buongiorno!
> Ho approffittato di tre ore di viaggio in treno per buttare giù il
> brano, e, visto che mi piaceva, l'ho affinato....e ora ve lo posto!
> Non è lunghissimo, ma spero vi piaccia.
> Spero di non aver scritto boiate, ma nel caso fatemelo notare.
> Buona lettura e fatemi sapere!
>
> ================================
> TITOLO: 13-11 - “Incontri"
> PRECEDENTE: 13-10 - “Crisi”
> AUTORE: Federico / Sev
> D.S. 71091.23  - D.T. 03/02/2394
> =================================
>
> Falco da Guerra Remano Broadsword – Spazio profondo
> D.S. 71091.23 - D.T. 03/02/2394 – Ore 7.11
>
> Buio.
> Sempre buio.
> Acqua e pane.
> Silenzio.
> Il capitano della Coulomb non sapeva altro che questo. Aveva provato a
> tenere il conto del tempo, ma in breve l’assenza di luce e di suoni
> avevano mandato all’aria il suo conteggio.
> Ore, giorni, mesi….anni…ora nulla aveva più senso.
> L’unico barlume di luce era dato dal teletrasporto che consegnava
> acqua e quello che pensava fosse pane.
> Il teletrasporto era l’unico indizio che aveva riguardo ai suoi
> rapitori. Era decisamente tecnologia Romulana. Per il resto non sapeva
> altro. Aveva esplorato ogni centimetro del luogo della sua prigionia,
> ma aveva capito solo che era una sorta di container, piccolo per
> giunta, ma con una specie di bagnetto per le sue necessità.
> Tra una veglia e un sonno agitato il suo pensiero tornava sempre al
> suo equipaggio.
> Poteva sperare che fosse trattato, almeno, nello stesso modo.
> *Siamo ostaggi…certo che staranno bene. Ma io li ritroverò* di questo
> ne era sicura.
>
> U.S.S. Novalis – Plancia
> D.S. 71091.51  - D.T. 03/02/2394 – Ore 9.37
>
> Il Capitano Kuribayashi tornò a bordo della sua nave dopo quattro
> infinite ora di dialogo con il comandante della stazione Klingon dove
> avevano lasciato i loro ospiti. Con dialogo in realtà si intendeva
> urla e tentativi di spiegazione che loro non erano implicati nella
> distruzione del vascello klingon, anzi, avevano salvato il suo
> equipaggio.
> Kuribayashi era stremato, di solito la diplomazia gli piaceva, ma
> questa volta i klingon si erano rivelati più cocciuti del solito.
> Rivolse un breve cenno a Nimosit e si diresse nel suo studio, solo per
> uscirne cinque minuti dopo.
> “Timoniere, rotta per queste coordinate.” Disse mentre si avvicinava
> alla console e digitava i numeri. “Curvatura 7. Attivare appena
> pronto.”
> “Si signore. Rotta inserita. “ E in brevissimo la nave schizzò via.
> “Numero uno, convochi gli ufficiali superiori in sala tattica tra 15
> minuti.” E senza aspettare una conferma ritornò nel suo studio dove
> ordinò al replicatore la più grande tazza di tè della sua vita.
>
> Falco da Guerra Remano Broadsword – Spazio profondo
> D.S. 71091.53 - D.T. 03/02/2394 – Ore 9.49
>
> La Broadsword era già arrivata al punto di incontro tra la Novalis e
> la Sharpfillah, in ampio anticipo. La nave Romulana sarebbe arrivata
> solo tra 6 ore, mentre la Novalis era più lontana di circa 40 minuti.
> Questo permetteva loro di organizzarsi con ampio margine. E l’ordine
> di arrivo delle due navi giocava a loro favore.
>
> U.S.S. Novalis – Sala tattica
> D.S. 71091.54  - D.T. 03/02/2394 – Ore 9.55
>
> Tutti gli ufficiali superiori erano seduti ai loro posti in sala
> tattica. Il Dottore era ancora in infermeria per riprendersi dalle
> ferite, per questo aveva inviato il suo secondo.
> Il Capitano attese un paio di minuti che tutti fossero al loro posto
> e, dopo aver raccolto le idee iniziò la riunione.
> “Signori, e signore. Mi è stato comunicato dal comando di Flotta di
> recarci ad un incontro con una nave Romulana, per risolvere, in
> anticipo, quello che potrebbe essere l’incidente diplomatico perfetto
> per scatenare una guerra tra Federazione, Klingon e Impero Romulano.
> Arriveremo tra poco più di due ore. So che siamo tutti stremati, io
> per primo, ma dobbiamo farci forza, recuperare energie e farci trovare
> pronti.” Fece una breve pausa per dar modo agli ufficiali di recepire
> e analizzare la notizia. “Gli ultimi avvenimenti sono stati quantomeno
> sconvolgenti. Ma confido che questo non comprometta l’efficacia del
> nostro operato.” Fece un’altra pausa per vedere gli effetti del
> discorso. Non era da lui fare un discorso di incoraggiamento in quelle
> situazioni, e, d’altronde, i suoi ufficiali non gli avevano mai dato
> motivo di farlo, ma sentiva che in quest’occasione era la cosa giusta
> da fare. Riprese quasi subito a parlare e comunicò i dettagli della
> comunicazione avvenuta tra lui e l’Ammiraglio Parker. Quando terminò
> lasciò gli altri liberi di parlare.
> Moore fu il primo ad intervenire.
> “Signore, sono giunto alla conclusione che la gemella dello Scimitar,
> il Broadsword, non sia andata distrutta nel cantiere, o almeno non del
> tutto per poi essere riparata, e ora stia partecipando a questa serie
> di eventi. Non escludo che sia stata lei ad attaccare la Coulomb.”
> Lo Scimitar era famoso e tutti gli ufficiali restarono in silenzio a
> guardarsi in modo interrogativo.
> “Comandante, ne è sicuro?” Chiese Nimosit, ben consapevole di cosa la
> presenza di un vascello del genere nello scacchiere poteva
> significare.
> “Affermativo. Ho effettuato varie analisi e…bè, diciamo che l’unica
> spiegazione che darebbe senso a tutte è lo Scimitar. Ma il Capitano
> Picard e l’Enterprise l’hanno distrutta in modo irreparabile.
> Ricostruire una nave del genere in così poco tempo è estremamente
> difficile, se non impossibile. Quindi…” Lasciò deliberatamente la
> frase a metà.
> “Questo è un bel problema…” sentenziò pacatamente Sev.
> *Per usare un eufemismo* Pensò Moore. Non aveva ancora ben inquadrato
> il Bajoriano, sembrava sempre minimizzare la situazione, ma aveva
> notato come la sicurezza della nave quando a bordo c’erano gli ospiti
> klingon era aumentata in maniera significativa ma non ingombrante.
> “Questo cambia tutto. Non possiamo partecipare ad un incontro al
> confine con la zona neutrale con una nave Romulana quando sappiamo che
> un loro vascello, di quella potenza, è in giro.” Intervenne Dwalla. “È
> un errore tattico-diplomatico notevole. Possiamo essere noi a dare il
> via alla guerra, invece che impedirla.”
> Non era necessario replicare al consigliere, tutti gli ufficiali erano
> d’accordo.
> “Tuttavia, non abbiamo scelta.” Fu la lapidaria considerazione del Capitano.
> E anche stavolta, tutti gli ufficiali erano d’accordo.
> “Bene, direi che siamo giunti tutti alla stessa conclusione. Da adesso
> fino a ordine contrario, allarme giallo. Il personale di riserva lo
> voglio pronto ad intervenire, ma nel frattempo che si attacchino a
> tutti i sensori della nave. Roth, Kuz, tutte le risorse sono a vostra
> disposizione, fate funzionare al massimo i sensori.” Si rivolse verso
> il vice di Di Maria e riprese. “L’infermeria dev’essere pronta a
> ricevere tutti i feriti. Nel frattempo distribuite acqua su tutti i
> ponti, questo caldo che va e viene non deve interferire, Sev, lo aiuti
> fintanto che non saremo in un combattimento.” Gli ufficiali fecero un
> cenno di assenso. “State allerta come mai prima d’ora.” Si alzò
> imitato da tutti gli altri. “Ricordate, la pace dipende da noi. È
> tutto”
>
> Falco da Guerra Remano Broadsword – Plancia
> D.S. 71092.45 - D.T. 03/02/2394 – Ore 17.52
>
> La Sharpfillah era arrivata da poco. Uno degli ultimi raiders era già
> decollato e, opportunamente occultato, si era posizionato sotto il
> falco da guerra Romulano, in attesa del momento giusto per colpire.
>
> U.S.S. Novalis
> D.S. 71092.53 - D.T. 03/02/2394 – Ore 18.33
>
> Tutto l’equipaggio era impegnato nelle attività stabilite dagli
> ufficiali quando finalmente arrivarono a destinazione.
> =/\= Nimosit a Kuribayashi. Siamo arrivati signore.=/\=
> Il capitano si era ritirato nel suo studio per cercare di analizzare
> da una diversa angolazione gli eventi, e per riposarsi un pò.
> =/\= Bene, numero uno. Mi raggiunga.=/\=
> Nimosit lasciò il comando a Moore e raggiunse il Capitano.
> Appena entrato Kuribayashi chiamò il comandante della Sharpfillah.
> *Chiamiamo da qui…?* La domanda fu intesa dal Capitano grazie
> all’espressione del Primo Ufficiale, ma, siccome la chiamata era già
> partita, gli fece un cenno facendogli capire che gli avrebbe spiegato
> dopo.
> “Qui Comandante Tamarith del Falco da Guerra dell’Impero Romulano
> Sharpfillah. Con chi ho il piacere di parlare?” Esordì il romulano.
> *Pomposo ma non troppo ostile…speriamo sia un buon segno.* Fu il
> pensiero di Nimosit.
> “Capitano Tetsuya Kuribayashi della USS Novalis e il mio Primo
> Ufficiale, Comandante Coral Nimosit. Piacere di conoscerla.”
> Il romulano fece un breve cenno con la testa in risposta.
> “Comandante, il comando di Flotta ci ha inviato qui per discutere
> della situazione delicata di cui sicuramente anche lei è al corrente.
> Ritengo sia un’opportunità  di pace da non sprecare.”
> “Concordo Capitano.”
> “Mi fa piacere sentirlo. Volevo ospitarla a bordo della nostra nave
> per una cena in modo da discutere di persona un piano d’azione?”
> Il romulano parve sorpreso da quest’offerta e attese svariati secondi
> prima di rispondere per poi spiazzare i suoi interlocutori. “Datemi 5
> minuti per valutare la vostra offerta.” E chiuse il collegamento.
> Kuribayashi e Nimosit si guardarono e si misero a ridere.
> “Questa poi…non mi era ancora capitata….”Disse il Capitano.
> Attesero qualche minuto e vennero richiamati.
> “Capitano, accetto la sua offerta. Le chiedo scusa per quanto sto per
> proporle, ma credo che capirà. Io verrò sulla vostra nave con altri 4
> membri del mio equipaggio, vi chiedo di inviare, contemporaneamente, 4
> membri del vostro equipaggio, almeno un ufficiale sulla Sharpfillah,
> come….assicurazione.”
> La richiesta era estremamente inusuale, la loro era una missione
> diplomatica e questo implicava certi comportamenti che decisamente
> escludevano il rapimento di dignitari ospiti.
> Kuribayashi era molto adirato, e si vedeva.
> “Comandante. Quello che lei ci chiede è un insulto.”
> “Capitano. Normalmente non farei mai questa proposta, ma deve capire
> la mia posizione. Strutture romulane sono state distrutte, le nostre
> indagini portano nella vostra direzione. Devo prendere dei
> provvedimenti per proteggere la mia nave. Fintanto che membri del suo
> equipaggio sono sulla mia nave, so che lei non tenterà trucchi.”
> Il discorso non faceva una piega, anche Kuribayashi lo sapeva, ma
> sapeva anche che la sua parola era stata ignorata. Dopo un breve
> sguardo verso Nimosit, che condivideva gli stessi dubbi, riprese il
> dialogo.
> “D’accordo. Ma voglio che lo consideri come gesto di estrema buona
> fede. Le manderò i dettagli per lo….scambio. Si ricordi, però, che lei
> è in debito con me.”
> “SI, Capitano, lo so. Grazie, attenderò vostra comunicazione.” E
> chiuse la comunicazione.
> “Signore…ha veramente intenzione…” Chiese Nimosit che venne interrotto
> immediatamente.
> “Si. Ho dato la mia parola e così sarà. Ma non vuol dire che mi faccia
> piacere. Ma se questo vuol dire evitare una guerra sono più che
> disposto ad accettarlo. Chiami gli ufficiali superiori in sala tattica
> immediatamente.”
> “Si Capitano.”
> Kuribayashi si diresse immediatamente in sala tattica e si sedette in
> attesa del resto degli ufficiali.
> Nel giro di pochi minuti erano tutti presenti, tranne il Dottore. Il
> Capitano mise a conoscenza tutti di quello che era stato deciso e
> convinse i contrari della bontà dell’intento.
> “Ora il punto è, chi mandiamo?” Domandò il Capitano. Era da tanto che
> serviva con molti di quegli ufficiali che gli veniva spontaneo
> chiedere la loro opinione. Ovviamente ora erano presenti anche nuovi
> ingressi, ma l’abitudine era dura a morire, e aveva avuto modo di
> verificare quanto fossero ufficiali competenti.
> “Io per forza…” Disse Nimosit “Se il loro Comandante viene qui e
> vogliono uno scambio io sono la scelta più logica.”
> “Concordo. Thevek, lei mi serve qui, Kuz, Roth, voi dovete gestire
> tutta la mole di informazioni dei nostri sensori.” Replicò il
> Capitano.
> La decisione sembrava già presa quando Moore intervenne.
> “Vorrei andare anche io. Potrei reperire informazioni utili.”
> “Potrebbe essere una buona idea, ma dubito che lasceranno l’ufficiale
> tattico libero di guardarsi attorno.” Ribatté Kuribayashi.
> “Ma un insignificante addetto alla sicurezza forse si…” Si intromise Sev.
> Tutti si girarono per cercare di capire cosa frullasse per la testa
> del Bajoriano.
> Sev non badò più di tanto e riprese.
> “Comandante Moore, le va di essere degradato e passare sotto il mio
> comando?” Chiese con un sorriso furbastro.
> Tutti compresero l’idea di Sev, ma il primo a reagire fu proprio Moore
> che fece una breve risata e poi parlò.
> “Sa una cosa Sev? Credo che nel mio curriculum ci sia giusto giusto
> uno spazio da riempire.” *Si vede che è cresciuto durante
> l’occupazione.*
> Kuribayashi si alzò.
> “È deciso. Moore, lei e altri due, veri, addetti alla sicurezza
> accompagnerete Nimosit.”
> Con un cenno di assenso tutti si alzarono.
> Mentre uscivano Kuribayashi fermò Nimosit.
> “Mi raccomando, fate attenzione la fuori”
> “Certo signore.”
> Prima di rientrare nel suo studio comunicò alla Sharpfillah che
> avrebbero accolto sulla nave la delegazione romulana alle 19.45, ora
> in cui avrebbero inviato la propria delegazione.
>
> Falco da Guerra Remano Broadsword – Spazio profondo
> D.S. 71092.63 - D.T. 03/02/2394 – Ore 19.30
>
> Le comunicazioni intercorse tra i due vascelli erano state abilmente
> intercettate dalla Broadsword. Il comandante era riuscito a
> trasmettere le istruzioni di ingaggio al raider occultato usando dei
> piccolissimi picchi di radiazione. Il sistema era rischioso, poteva
> essere scoperto, ma era molto particolare e di brevissima durata che
> anche solo notarlo sarebbe stata un’impresa titanica.
> Tornato al suo posto iniziò la breve attese che separava la pace dalla guerra.
> *Quindici minuti…solo quindici minuti e poi tutto finirà.*
>
> U.S.S. Novalis – Sala Teletrasporto 1
> D.S. 71092.66 - D.T. 03/02/2394 – Ore 19.43
>
> La delegazione della Novalis composta da Nimosit, Moore con i gradi di
> Guardiamarina, e due addetti alla sicurezza attendevano il segnale
> dalla plancia.
> Kuribayashi era presente per salutare i suoi ufficiali e accogliere i
> romulani. Era accompagnato da Thevek e Sev.
> Alle 19.45 arrivò il segnale e gli scudi delle due navi si abbassarono
> per permettere il teletrasporto.
>
> Raider Occultato
> Stesso momento
>
> Il raider attendeva proprio il momento in cui gli scudi della Novalis
> si fossero abbassati per sparare con i propri disgregatori.
> L’ufficiale agli armamenti era pronto con il dito sul pulsante per
> fare fuoco appena gli fosse stato ordinato. L’ufficiale alla console
> di navigazione teneva controllato lo stato degli scudi della Novalis.
> L’ufficiale al comando della piccola spedizione attendeva il segnale
> dal navigatore per poi dare l’ordine di sparare.
> Appena gli scudi furono abbassati, il navigatore urlò.
> “SONO GIU’!”
> L’ufficiale al comando si rivolse immediatamente al tattico.
> “FUOCO! FUOCO! FUOCOI!!!”
> L’ufficiale tattico reagì al primo comando e premette il pulsante, e
> tutto si spense.
> “Cosa sta succedendo?!?!”
> “Calo di potenza su tutti i sistemi!” rispose il timoniere.
> “Occultamento?”
> “Ancora operativo.” Rispose il tattico.
> “Riavviare le armi e fare fuoco!”
> “Ho già avviato la procedura, 6 secondi e saremo operativi.”
> “Spara appena possibile!”
> “Signore, devo effettuare nuovamente il puntamento. 10 secondi.”
> “Negativo, fuoco manuale.”
> L’ufficiale tattico fece quanto ordinato e un raggio verde si
> sprigionò dai condotti e andò a colpire in pieno la Novalis, a pochi
> metri dal bar di prora. Decisamente non il bersaglio che doveva
> colpire. Ad aggravare la situazione, per il piccolo equipaggio, fu il
> fatto che gli scudi del vascello federale erano già alzati.
> “Siamo morti….” Fu la triste considerazione del comandante del raider.
> “L’occultamento è ancora attivo….”cercò di rassicurarlo il tattico.
> Il comandante si girò e lo guardò con gli occhi sgranati dalla paura,
> lo afferrò per il bavero della divisa e, con un sussurro gli disse:
> “Non è di loro che ho paura…..”
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Primo Ufficiale (FO)
Sez. Comando e Navigazione
USS Novalis NCC 1772
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                                  N.S.F.
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