[Stml2] Brano: 14-03 - Semi
Coral Nimosit
coral.nimosit a gmail.com
Mar 18 Ago 2015 14:28:43 CEST
Ciao Fede, non ho ricevuto msg in merito allo stato della lista quindi ne
deduco che sia meglio inviare le mail a tutti.
Ho letto il tuo brano e posso dire che, per come la vedo io, il tuo è il
pezzo giusto al momento giusto! Nel senso che dopo le informazioni ricavate
dall'sos ognuno degli ufficiali sin qui coinvolti deve digerire l'accaduto
a proprio modo. Secondo me hai reso molto bene questo tormento interiore
che persone diverse affrontano in modi diversi, avendo ruoli diversi . Per
quanto riguarda Nimosit mi è molto piaciuto lo scambio con Sev, traspare il
difficile equilibrismo interiore tra essere ufficiale e essere primo
ufficiale! Hai lasciato ampio margine a chi seguirà. Ottimo lavoro.
Attendiamo altri feedback.
=====================================
OOO Cmd. Coral Nimosit
Primo Ufficiale (FO)
Sez. Comando e Navigazione
USS Novalis NCC 1772
coral.nimosit a gmail.com - ICQ 311786902
=====================================
N.S.F.
=====================================
Il 18/ago/2015 12:37, "Federico Gotti" <federtrek a gmail.com> ha scritto:
> Continuo a non capire se la lista funziona correttamente o
> meno...pertanto invio a tutti. (Guardando da
> http://gioco.net/pipermail/stml2/ non vedo messaggi, quindi mi pare
> offline, ma potrei sbagliarmi)
>
> Premetto che ho scritto questo brano partendo da nessuna idea...ho
> iniziato a buttare giù qualcosa e piano piano le idee sono venute
> fuori (l'appetito vien mangiando, o qualcosa di analogo :D).
> Contrariamente al solito ho usato (osato) molto i vari pg, ovviamente
> spero di averli gestiti e descritti nel modo giusto. Se dovessi aver
> cannato qualcosa mi scuso e vi chiedo di dirmelo che correggo. Allo
> stesso modo, se crea casino con la trama ditemelo che correggo.
>
> Detto questo, vi lascio con il brano. Buona lettura e ci sentiamo con
> i commenti!
>
> ============================
> Brano: 14-03 – Semi
> Precendente: 14-02 – I primi minuti
> Autori: Tenente Comandante Sev Nathel (Federico/Sev)
> ============================
>
> USS Novalis - NCC 1772 - Plancia
> D.T. 22/06/2395 – Ore 5.45 – D.S. 72471.89
>
> Nimosit era seduto sulla poltrona del Capitano mentre supervisionava
> il turno gamma.
> Come al solito le attività di plancia erano routine, e questo aumentava la
> noia.
> *La prossima volta che voglio scommettere sarà il caso che mi ricordi
> di questi simpatici momenti…*
> Il tempo passava lentamente, molto lentamente, troppo lentamente.
> Controllò qualche rapporto rimasto indietro, ma anche questo compito
> fu terminato molto prima della fine del turno e nuovamente gli tornò
> in mente la richiesta d’aiuto. E le parole di Dwalla. Difficile
> ignorarle. Ma gli ordini sono ordini. E il Capitano era stato
> decisamente chiaro. Il Comando di Flotta lo era stato addirittura di
> più.
> *Inutile pensarci ancora…*
> Ma il discorso era stato chiuso troppo precipitosamente. Per fortuna a
> breve avrebbe finito il turno e sarebbe potuto andare a letto e,
> forse, avrebbe smesso di pensarci.
> In quel momento entrò Sev.
> “Comandante, cosa fa sveglio?” Chiese Nimosit.
> “Buongiorno Signore. Ispezione a sorpresa. Non vogliamo mica che
> qualcuno si addormenti durante il turno no?” Rispose gioviale come
> spesso il Capo Sicurezza faceva.
> “Assolutamente no….” Si fermò e capì le parole di Sev e si rizzò nella
> poltrona. In effetti il pensare in quel silenzio con le luci abbassate
> l’aveva fatto sprofondare nella poltrona.
> “Ti vedo pensieroso…”
> Nimosit conosceva Sev da tempo e il suo essere schietto e diretto,
> anche a dispetto delle regole, erano spesso d’aiuto.
> Fece cenno al bajoriano di seguirlo in sala tattica e lì, In breve,
> mise al corrente il collega della situazione. Man mano che il racconto
> proseguiva l’aria serena di Sev svaniva per lasciare posto a
> preoccupazione e disappunto.
> “L’autenticità del messaggio è stata confermato?”
> “Si, ma il codice era vecchio.”
> “Posso parlare liberamente?” Chiese Sev
> Nimosit fu colto alla sprovvista, di solito Sev parlava sempre liberamente.
> “Si certo…Nat…quando mai non l’hai fatto?”
> “Non mi piace per niente, Coral. Lo sai come sono cresciuto e come la
> penso. Non si lascia…”
> “…indietro nessuno, lo so.” Completò il Primo Ufficiale. “Ma non
> sempre si può salvare tutti.”
> “Sono consapevole di questo, ma ciò non toglie che salterei sulla
> navetta con Dwalla per andare a vedere.”
> “Infrangendo gli ordini di Kuribayashi e del Comando?”
> “Per salvare qualcuno e potenzialmente acquisendo informazioni per
> salvare la Federazione? E me lo domandi?”
> La discussione si stava animando, Nimosit era in sintonia con Sev, e
> la pensava esattamente come lui, ma…
> “Nat, gli ordini sono troppo chiari, non puoi interpretarli in
> modo…artistico, come spesso fai…”
> Nimosit si rese conto che invece di aiutarlo Sev lo stava mettendo a
> disagio e soprattutto stava complicando le cose, e stava per perdere
> la pazienza.
> Apparentemente anche Sev se ne rese conto.
> “Si…hai ragione…ma…” Sev appariva sconfitto, e deluso.
> “Amico mio, temo che questa volta non ci sia spazio per i ma…” disse
> Nimosit mentre appoggiava una mano sulla spalla dell’amico, in fondo
> anche lui odiava non soccorrere qualcuno, ma erano ufficiali, e gli
> ufficiali devono obbedire.
> Sev portò la mano destra sull’orecchino e giocò un po’ con il
> ciondolo. Poi iniziò a lisciarsi la barba. Era chiaramente alla
> ricerca di una via d’uscita.
> Nimosit attese un minuto, poi vedendo che il bajoriano non diceva più
> niente fece per uscire. Proprio in quel momento Sev lo bloccò per un
> braccio.
> “Gli ordini sono che non possiamo andare là, ma qualcuno ci impedisce
> di guardare là?”
> “Bè, il Comando ci ha ordinato di ignorare il messaggio…”
> “E se noi ignoriamo il messaggio ma indaghiamo su cosa può esserci di
> interessante in quel settore?”
> “Non regge…” rispose con rammarico Nimosit e fece per uscire, ma Sev
> strinse più forte la mano costringendo il Primo Ufficiale a girarsi e
> a guardarlo direttamente negli occhi. Sev era famoso per il suo
> approccio poco canonico, ma questa volta rischiava di esagerare.
> “Non possiamo ignorarlo. Tutti noi, gli agenti sotto copertura, il
> personale dislocato nelle basi di spazio profondo, chi presta servizio
> a bordo di vascelli ai confini con zone di guerra…tutti noi ci siamo
> arruolati per esplorare e portare pace, tutti noi siamo pronti a dare
> la vita per questo, tutti noi sappiamo che potremmo dover essere
> abbandonati per tutta una serie di cause, tutti noi desideriamo che
> ciò non accada…ma tutti noi facciamo quello che facciamo perché
> sappiamo, inconsciamente, che nessuno verrà abbandonato. Questa è la
> molla. Se viene ignorata una richiesta di soccorso cade questa
> fiducia.” Lasciò il braccio di Nimosit e con sguardo serio e
> sconsolato riprese. “Non farlo accadere.”
> Nimosit non rispose, si girò ed uscì per terminare il peggior turno
> gamma della sua vita.
>
> USS Novalis - NCC 1772 – Alloggio Kuribayashi – D.S. 72471.94
> D.T. 22/06/2395 – Ore 6.15
>
> Il Capitano era rientrato nel suo alloggio molto pensieroso. La
> situazione lo infastidiva. Non era tipo da ignorare una richiesta di
> soccorso, tanto più se proveniva da un agente della Flotta. Ma gli
> interrogativi erano molteplici, troppi. Credeva veramente a ciò che
> aveva detto a Nimosit. Spesso la Flotta aveva una visione d’insieme
> che ai Capitani mancava, per questo l’assegnazione delle missioni
> arrivava direttamente dal Comando.
> Ma d’altro canto nello spazio aperto i Capitani avevano un ampio
> margine decisionale. Questa autonomia era stata pensata perché,
> nonostante il Comando fosse estremamente informato, poteva capitare
> che solo il Capitano avesse tutti i dati per poter decidere.
> Ma era inutile dilungarsi con questo pensiero, non era questa la
> situazione.
> Si sedette su una poltrona sorseggiando un thè nella speranza di
> rilassarsi.
> Un flusso incontrollato di pensieri lo portò ad analizzare il
> comportamento dei suoi ufficiali. Se per indentificarsi in loro o
> prevedere eventuali iniziative non lo sapeva. Ovviamente conosceva a
> memoria i vari curriculum, ma doveva applicare le sue conoscenze e le
> sue impressioni.
> Nimosit aveva espresso le sue impressioni chiaramente, ma era un
> ottimo ufficiale, avrebbe seguito gli ordini. Nonostante questo, era
> sicuro che ci avrebbe ragionato su, in fin dei conti, questo era uno
> dei motivi che lo rendevano un ottimo Primo Ufficiale.
> Dwalla. Su di lei non c’erano dubbi. La conosceva poco, ma sicuro che
> era intenta a meditare nel tentativo di trovare una scusa per andare a
> salvare il suo amico. La capiva benissimo.
> Moore. Lo conosceva poco, meno di Dwalla, ma era un ufficiale Tattico
> come pochi. Calcolava attentamente le mosse e cercava di avere sempre
> il vantaggio. Sicuramente le informazioni potenziali lo potevano
> ingolosire.
> Kuz. La Trill aveva seguito gli ordini senza problemi e confidava
> nella naturale saggezza del simbionte.
> Oxila era a bordo da poco, ottimo timoniere. Di più era difficile dire.
> Sev. Ecco, lui era un problema. Ci poteva scommettere la nave che
> sarebbe partito al salvataggio. Quel testardo bajoriano poteva creare
> problemi. Lo conosceva da anni e aveva imparato ad apprezzare, a volte
> odiare, quel suo spirito ribelle.
> Di Maria. È un medico, se qualcuno è pericolo e necessita di cure
> mediche non ci pensa due volte. Ma è comunque un ufficiale, sa qual è
> il suo dovere.
> Borodin. L’ingegnere Capo era l’ultimo arrivato, doveva affidarsi al
> suo curriculum. Era pericolosamente simile a Sev. E il suo passato tra
> le fila della milizia bajoriana lo avvicinava al capo della sicurezza.
>
> Finito il thè si rese conto che questi pensieri avevano un unico
> scopo: proteggersi da un ammutinamento.
> Rabbrividì al pensiero, e ricacciò subito i vari dubbi. La Novalis
> aveva un equipaggio di cui andare fiero, non era una nave di pirati.
> Ogni ufficiale aveva la sua morale, le sue idee.
> Forse potevano disubbidire agli ordini, era vero, ma, e ora ne era
> sicuro più che mai, lo avrebbero fatto solo se spinti al limite. E se
> questo succedeva non doveva trattarli come insubordinati, ma doveva
> ascoltarli e prendere in considerazione seriamente le loro obiezioni.
> No, non sarebbe stata una giornata facile.
>
> USS Novalis - NCC 1772 – Alloggio Kuz – D.S. 72471.94
> D.T. 22/06/2395 – Ore 6.15
> Kuz era tornata nel suo alloggio intenzionata a riprendere a dormire,
> ma oramai era troppo tardi e lei era troppo sveglia. Ne approfittò per
> fare una colazione lenta, cosa che non le capitava mai, e ripensò al
> sistema Entrax e alle sue analisi. Qualcosa non tornava…o meglio, le
> sembrava che la situazione non fosse…chiusa.
> Con questi pensieri terminò la colazione e si diresse verso il
> laboratorio scientifico 1 e prese servizio con un ora di anticipo. Si
> chiuse nel suo ufficio e iniziò a guardare la consueta pila di
> rapporti che rimaneva indietro.
> Per quanto si sforzasse non riusciva a concentrarsi del tutto sui
> rapporti, qualcosa le richiamava alla mente il sistema Entrax.
>
> USS Novalis - NCC 1772 – Alloggio Thevek – D.S. 72472.11
> D.T. 22/06/2395 – Ore 7.45
> Dwalla si trovava da tempo nel suo alloggio intenta in una profonda
> meditazione. Per rilassarsi e cercare una soluzione. La situazione era
> surreale. L’unica cosa che voleva…no, doveva fare, non poteva farla.
> Gli ordini erano troppo chiari e precisi. Ma doveva trovare una
> soluzione, doveva forzare la mano al Capitano e alla Flotta e andare a
> salvare Selk. Non c’erano alternative, glielo doveva. E più ci girava
> intorno più chiaro diventava. Non c’erano alternative.
> Il codice di sicurezza era vecchio, ma forse era l’ultimo di cui era
> riuscito ad entrare in possesso…probabilmente era sotto
> copertura…magari la copertura era saltata ed era stato catturato e
> tenuto prigioniero per quattro anni.
> Interruppe la meditazione e gli venne in mente un antico filosofo
> terrestre, Occam, e il suo principio. “A parità di fattori la
> spiegazione più semplice è da preferire”.
> Era troppo complicato pensare ad una trappola ordita con codici
> antiquati. L’unica spiegazione che aveva davvero senso era una: la
> richiesta era vera.
> Forse si poteva comunicare con Selk.
> Si alzò, si sistemò l’uniforme e uscì dall’alloggio con passo deciso.
> Aveva bisogno di Kuz e Moore. Per primo doveva trovare il Nathan, che,
> se non ricordava male era di turno in plancia.
>
> USS Novalis - NCC 1772 - Plancia – D.S. 72472.14
> D.T. 22/06/2395 – Ore 8.00
> Moore entrò in plancia per prendere il posto di Nimosit. Il Primo
> Ufficiale aveva passato le ultime due ore a fare tutto quello che gli
> capitava, anche semplici compiti da Guardiamarina, tutto pur di non
> pensare alle parole di Sev.
> Salutò Moore e gli fece il consueto rapporto pre passaggio comando ed
> entrò nel turboascensore.
> Lentamente si avviò al suo alloggio salutando con un cenno il
> personale che incrociava e passò davanti all’alloggio di Sev e ripensò
> allo scambio intercorso poche ore prima mentre continuava il suo
> tragitto.
> Quando finalmente poté sdraiarsi sul letto ebbe la consapevolezza che
> il suo riposo sarebbe stato disturbato dal fantasma di quell’ultima
> frase. “Non farlo accadere.”
> *La fa facile lui…come diavolo crede che io possa farlo?!?!*
> Mentre malediceva Sev per avergli turbato il futuro riposo, scivolò in
> un tormentato sonno.
>
-------------- parte successiva --------------
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