[Stml2] [Silvia/Thevek] 13.18 - Progetti per il futuro

Silvia Bianchini ltcomm.sibi a gmail.com
Mar 5 Maggio 2015 17:09:16 CEST


Come promesso ecco il finale. È breve come è giusto che sia e chiude
aprendo al futuro. Buona lettura
Silvia

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Brano: 13-18 – Progetti per il futuro

Precedente: 13-17 – La Calma Dopo La Tempesta

Autore: Silvia/Thevek

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USS Novalis – Ufficio del Capitano

04/02/2394 Ore 01.43 - D.S. 71093.46



Le ultime due ore erano state concitate. L’ammiragliato era stato
informato, così come l’Alto Consiglio Klingon e il Senato Romulano e così
la guerra era stata evitata, ma se la resa dei remani era senz’altro
un’ottima notizia, ciò non migliorava la situazione complessiva del
quadrante. I romulani, in arrivo con una flottiglia, avrebbero senza dubbio
voluto prendere in consegna i prigionieri e requisito la broadsword.
Kuribayashi non l’avrebbe permesso per due motivi, il primo di natura
etica. I remani si erano arresi ed era suo compito fare in modo che
venissero giudicati dalla Federazione. I romulani li avrebbero giustiziati
senza troppi convenevoli. L’altro motivo, di natura politica. Con la
tecnologia della broadsword i romulani avrebbero potuto sbilanciare a loro
favore gli equilibri del quadrante. Con l’aiuto di Moore, brillante
stratega, si era attuato un piano. I remani erano stati presi prigionieri,
l’equipaggio della Coulomb era stato tratto in salvo e le memorie del
computer della broadsword erano state copiate e messe al sicuro. A quel
punto una raffica di siluri quantici aveva distrutto la broadsword in modo
che nessuno potesse reclamarla.

Con il supporto della flotta federale erano già cominciate le riparazioni a
bordo della Novalis, supervisionate da Nimosit e così Kuribayashi era
finalmente riuscito a entrare nel suo studio. Appena entrato si piegò a
raccogliere un cubo Datoq, un cimelio Hupiriano che teneva sulla scrivania
donatogli anni prima per la risoluzione di una controversia che rischiava
di trascinare la Federazione in una guerra con i Ferengi, ma che nella
battaglia era volato vicino alla porta.

*Ancora una volta, un’altra guerra evitata*

Non era arrivato neanche alla scrivania che il trillo del commbadge lo
riportò alla realtà.

=^=Capitano, una flotta Romulana si è disoccultata a proravia. Ci stanno
chiamando=^=

=^=Arrivo subito=^= disse chiudendo la comunicazione, poi ripremette il
commbadge =^=Kuribayashi a comandante Thevek=^=

=^=mi dica Capitano=^=

=^=I romulani sono arrivati, inizia la fase due del piano. Mi raggiunga in
Plancia=^=

=^=Certamente, signore=^=



USS Novalis – Plancia

04/02/2394 Ore 01.45 - D.S. 71093.46



“Sullo schermo” disse Kuribayashi. Di fronte a lui apparve una donna
romulana in uniforme da ammiraglio.

=^=Capitano Kuribayashi, è un piacere incontrarla… finalmente. Sono
l’Ammiraglio Telana della XIII legione e credo che voi abbiate qualcosa che
ci appartiene=^=

“Piacere mio, Ammiraglio. Prima di discutere di queste cose vorrei
invitarla a bordo, in modo da poter parlare con più calma”

=^=Sarò da lei con una delegazione tra cinque minuti=^=

“La aspettiamo”



USS Novalis – Sala Tattica

04/02/2394 Ore 01.55 - D.S. 71093.47



Con il comando della nave lasciato a Oxila, il Capitano, il Primo Ufficiale
Nimosit, il Consigliere Thevek, l’Ufficiale alla Sicurezza Sev e
l’Ufficiale Tattico Moore, sedevano di fronte alla delegazione romulana
presieduta dall’Ammiraglio Telana.

Nimosit stava terminando la ricostruzione degli eventi a beneficio dei
romulani.

“…così i remani si sono arresi, sfortunatamente la loro nave era troppo
compromessa e siamo stati fortunati a riuscire a salvare un così alto
numero di persone”

“Sono sicura che la fortuna non centri… comandante” disse Telana con un
sorriso dietro il quale nascondeva molte cose “la Novalis e il suo
equipaggio sono ben conosciuti per la loro efficienza” disse saettando lo
sguardo sugli ufficiali federali e finendo per fissare Dwalla

“Ha proprio ragione Ammiraglio, l’equipaggio di questa nave merita tutta la
mia ammirazione” disse Dwalla sostenendo lo sguardo della romulana “e
aggiungerei anche quella dell’Impero Romulano. Se non fosse stato per la
Novalis a quest’ora una guerra si sarebbe scatenata tra Romulani e Klingon
prima e con la Federazione poi. Una guerra che tutto sommato è giusto
evitare visto il nostro recente passato. Ho ancora ottimi amici su Romulus”
concluse Dwalla lasciando sospesa l’ultima frase in modo che la sua
interlocutrice pesasse con più attenzione le parole successive.

“Direi di sì, anche se senza dubbio non avreste colto impreparato l’Impero.
Fatto sta che i remani ci devono essere consegnati.”

“Ammiraglio, sa bene che non possiamo adempiere alla vostra richiesta. I
remani hanno commesso crimini contro la Federazione e sono nostri
prigionieri e come tali andranno da noi processati” disse Kuribayashi “però
la Federazione è disposta ad ammettere una delegazione Romulana al
processo. Anche voi avete avuto danni dall’opera dei remani”

“Capitano, l’ammiraglio sa bene che potrebbe ottenere un grande prestigio
se presiedesse tale delegazione” disse Moore a Kuribayashi in modo teatrale

La romulana non era certo una stupida e piuttosto che passare per quella
che aveva scatenato una guerra contro la Federazione (l’unico modo per
prendere i prigionieri remani era infatti quello di distruggere la
Novalis), colse il non celato suggerimento di Moore. Alla fine il prestigio
è una grande moneta di scambio. Almeno tra i romulani.



USS Novalis – Alloggio del Consigliere Thevek

05/02/2394 Ore 19.00 - D.S. 71098.17



Alla fine si era risolto tutto per il meglio. Dwalla dalla sua stanza
guardava le stelle. Aveva preso una decisione e aveva informato
l’ammiraglio Parker e declinato l’offerta di diventare vicembasciatrice
presso i Romulani. Neanche l’informazione che si stava negoziando i termini
di una conferenza che avrebbe potuto porre le basi per una pace duratura
con i romulani la scosse dalla sua decisione. In questo momento della sua
vita non c’era altro posto che la Novalis. Il Capitano era stato informato.
La sua assegnazione era diventata definitiva. Aveva grandi progetti per il
futuro. In primo luogo doveva renderla più casa e c’era un solo modo.
Invitare qualche collega a passare una piacevole serata. Si girò e guardò
la tavola al centro della stanza. Le sedie ben disposte. Il telo ben
tirato. Le bibite e gli stuzzichini già pronti nel tavolino a fianco. Le
fiches impilate e le carte nuove appena replicate. Il trillo della porta la
fece andare ad aprire. Davanti a lei la Kuz, Sev, Nimosit e Moore. Sfoggiò
il migliore dei suoi sorrisi e li fece entrare.

“Benvenuti… spero che vi piaccia il poker”

Moore le passò accanto e le sussurrò “se li vuoi far vincere fammi un segno”
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END OF TRANSMISSION
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