[Stml2] [Turno]: Riccardo /Nimosit dal 31/12 al 14/01

Coral Nimosit coral.nimosit a gmail.com
Mer 13 Gen 2016 10:12:02 CET


Ciao ciurmaglia. Dunque, di seguito trovate il mio brano di missione,
visto che il turno scade domani.
Due parole brevi: dovendo scrivere praticamente solo nei ritagli di
tempo previsti dalle "nanne" del figliolo, non è venuto fuori un brano
particolarmente lungo o memorabile. Ho cercato comunque di chiarire
alcuni aspetti venuti fuori nei brani precedenti, in modo che chi
scriverà dopo potrà avere le idee più chiare (spero!). Ci sono qua e
là anche alcuni spunti per la trama. Vi invito a leggere il brano
attentamente e sottolineare problemi/incongruenze/etc etc, così
possiamo correggerli. ciao e buona lettura.

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Titolo: 14-07 – Entrax III

Autore: Riccardo/Nimosit

Brano precedente: 14-06 – Una rapida partenza

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Navetta Kant in rotta verso il sistema Entrax.

DT 22/06/2395 ore 16.04 - DS 72473.06

 Il vascello che aveva personalmente scelto per quella misisone era
uno shuttle tipo 11. Si trattava di una delle tante navette che la
Novalis aveva a sua disposizione, ma era particolarmente indicata per
operazioni di recupero in territorio inospitale, esattamente come
quella alla quale erano stati assegnati. La sezione posteriore era
attrezzata con una piccola ma efficiente infermeria e poteva
trasportare fino a dieci persone. Inoltre era pesanetemente armata per
essere uno shutlle, e questo contribuiva a rassicurare Nimosit in caso
avessero fatto brutti incontri.

L'equipaggio era composto da lui stesso, Kuz, Sev ed il dottor Di
Maria, oltre a tre addetti alla sicurezza del corpo dei seal federali
esperti in operazioni del genere; questi ultimi selezionati
personalmente da Sev.

Erano partiti in fretta e furia, visto l'urgenza della richiesta
dell'Ammiraglio Valar e probabilmente dovevano ancora del tutto
metabolizzare la cosa. Era una strana missione, rifletté Nimosit,
mentre controllava i comandi della navetta. Dovette ammettere che
erano molte le incognite in quella storia, tuttavia riassaporare il
piacere di pilotare un vascello, se pur piccolo come quello, gli stava
regalando sensazioni piacevoli. Di Maria era seduto sulla seconda fila
di posti, insieme a Sev ed agli altri tre della sicurezza, intenti a
riportare alla mente le procedure di base per missioni di recupero. Al
suo fianco c'era il comandante Kuz, che lo stava osservando di
sfuggita. Se ne accorse con la coda dell'occhio.

"Deve dirmi qualcosa comandante?" La punzecchiò.

"No signore." - Fece lei scrollando leggermente la testa. - "Stavo
solo appurando come tutto sommato non le dispiaccia essere su quella
poltrona." Lui sogghignò.

"Ed è un male?"

"Affatto signore. Anzi, pensavo di essere l'unica a bordo che trovasse
interessante questo tipo di missioni."

"Già. Questo tipo di operazioni possono risultare
molto......seducenti, diciamo così; tuttavia sono sempre ad alto
rischio e necessitano di approfondita pianificazione. Sono molte le
cose che possono andare storte."

"La nostra approfondita pianificazione è durata si e no quindici
minuti!" Sottolineò la giovane incrociando le braccia sul petto.

"Esatto, e questo aspetto non mi fa stare particolarmente tranquillo.
Ma a bordo con lei ci sono ufficiali di una certa esperienza, confido
che riusciamo a portare a termine il nostro compito senza complicarci
troppo la vita." E le sorrise, anche se mille interrogativi si
susseguivano nella sua testa.

Stavano viaggiando alla massima curvatura sopportata dalla navetta,
tra poco sarebbero arrivati in vista del sistema Entrax. Nimosit era
sempre stato convinto che la riuscita di una qualsiasi operazione era
tanto più certa quanto più accurata fosse la sua preparazione. Gli
anni a bordo di una nave stellare come la Novalis gli avevano fatto
però capire che la strategia conta per un buon 80%. L'ultimo 20% si
tinge di imponderabile, non c'è verso. In quell'area inesplorata
sopravvive chi meglio si adatta alle mutevoli condizioni.

Ignoravano del tutto ciò che avrebbero trovato nel sistema Entrax,
dovevano essere cauti ma reattivi nel cambiare modus operandi se ve ne
fosse stata la necessità.

Il pensiero corse per un attimo al consigliere. Sapeva che Dwalla si
stesse sentendo come una leonessa in gabbia, ed in effetti la visione
era particolarmente azzeccata. Ma sapeva anche che il capitano aveva
ponderato bene la scelta di tenerla sulla Novalis, il suo ruolo era
più importante di quanto apparisse superficialmente. Nimosit aveva
fiducia in lei.

Un allarme della consolle di navigazione lo riportò alla realtà.

 "Siamo vicini." Annunciò digitando dei comandi.

"Quanto vicini?" Chiese Sev alle sue spalle.

"Bè, non tanto da fare una foto ricordo al sistema, amico mio." -
Rispose. - "Vorrei arrivare sul posto senza la banda ed i fuochi
d'artificio!!"

"Ottima idea signore, allora non dormiva alle lezioni di tattica come
si dice in giro!" Lo schernì l'ufficiale alla sicurezza.

Uscirono dalla curvatura ad una distanza di sicurezza da Entrax, come
aveva preannunciato Nimosit, ed impostarono una velocità di crociera
che li avrebbe condotti ai margini del sistema in un tempo
ragionevole.

"Che ne dite di ripassare il piano?" Annunciò il dottore alle loro
spalle. Nimosit annuì. Kuz si mosse subito.

"Ho impostato le coordinate che ci sono state fornite nel messaggio
intercettato, provengono da una regione montuosa del continente più
vasto del terzo pianeta del sistema. Si tratta di un classe M, anche
se un pò sotto la media come dimensioni."

"Che condizioni ambientali troveremo." Volle sapere Nimosit.

"Freddo. Condizioni metereologiche avverse probabilmente, è una zona
montuosa abbastanza impervia, oltre i 1800 mt di altitudine sul
livello del mare."

"Perfetto come nascondiglio." - Sentenziò Sev. - "A bordo abbiamo
tutto il necessario per resistere alle basse temperature ed alle
turbolenze atmosferiche."

"Dove atterreremo?" Chiese Di Maria.

"Dipende essenzialmente dai risultati della scansione a corto raggio
che sto effettuando." Rispose Kuz voltandosi verso il dottore. Intanto
potevano cominciare ad osservare Entrax dal lato di dritta.

"Nessun comitato di benvenuto?"

"Sembrerebbe di no signore." Fece lei intenta ad analizzare i dati
ricevuti dai sensori della navetta.

"Se ci fossero romulani in gita di piacere però sarebbero occultati e
noi non lo sapremmo mai." Puntualizzò Sev. Lei si voltò con un sorriso
sardonico in volto.

"Sapevo che l'avrebbe detto comandante. Ho modificato le frequenze di
scansione dei sensori per uniformarle a quelle, a noi note, impiegate
nei sistemi di occultamento dei vascelli romulani." Sev, sinceramente
stupito, alzò entrambe le mani in un chiaro segnale di resa.

"Colpito e affondato." - Lo sfottè Nimosit. - "Dunque?"

"Soli soletti signore!"

Molto bene. Procediamo." Concluse Nimosit, dando avvio alle manovre di
ingresso nell'atmosfera del terzo pianeta.

La scelta del punto di atterraggio sarebbe stata piuttosto complicata,
riflettè Nimosit. Oltre all'orografia del terreno ed alle condizioni
climatiche non favorevoli avrebbero dovuto fare i conti con la quasi
inaccessibilità dei luoghi per far atterrare lo shuttle. Era
prioritario poter trovare un luogo d'atterraggio strategico ma allo
stesso tempo ben riparato e protetto da occhi, e sensori, indiscreti.

Appena la navetta federale ebbe fatto il suo ingresso nell'alta
atmosfera planetaria, un piccolo vascello si disoccultò dove prima
c'era solo spazio. Lo stemma dell'impero romulano stampato ben in
vista sulla fiancata dello scout a lungo raggio di classe Rehntet.

"Le informazioni in nostro possesso sembrano essere vere, dunque."
Fece uno dei due ufficiali ai comandi.

"Già. La fonte di queste informazioni è la Flotta Stellare stessa!"
Rispose D'Amarok, osservando la scena ed incrociando le braccia sul
petto dove campeggiava il simbolo della Tal Diann, i servizi segreti
imperiali.

"Cosa facciamo, signore?"

"Riferiamo, e attendiamo istruzioni dal comando."


USS Novalis - NCC 1772 – Ponte 9 - Laboratorio astrometrico

DT 22/06/2395 - nello stesso momento

 In piedi, con i palmi delle mani appoggiate allo schermo sul quale
era riprodotto il sistema Entrax, Dwalla quasi sperava che quel
contatto fisico bastasse a darle indicazioni sulla strada da seguire
e, allo stesso tempo, potesse calmare il turbinio interiore che
provava. Una leonessa in gabbia, era così che si sentiva, desiderosa
di essere altrove, eppure altrettanto impotente. Mise in atto molte
delle tecniche di controllo per riuscire a calmarsi, se pur
parzialmente. Il capitano era stato chiaro, anzi....cristallino; e le
aveva affidato un compito. Lei sapeva di essere l'unica persona a
bordo ad avere una se pur minima speranza di riuscire; lo
sapeva......lo sapeva.....ma questo non riusciva ad attenuare il
desiderio di essere con i suoi colleghi su quella navetta, verso
Entrax, verso Selk! La giovane ed entusiasta Kuz.........il ribelle
Sev......Nimosit, quell'incosciente!......Sperava solo che la buona
sorte e la saggezza del dottor Di Maria li avrebbe fatti tornare sani
e salvi. Con Selk.

 La porta si aprì alle sue spalle, ma lei non la degnò di uno sguardo.

"Pensavo avessi bisogno di una mano." Sussurrò Moore facendo qualche
passo avanti nella penombra.


"Si." Rispose lei.

Non c'era molto altro da aggiungere.


SOL III – San Francisco – Lincoln Blvd

DT 22/06/2395 ore 19.57 - DS 72473.51

 Il passo sicuro, il respiro ritmico. Il Consigliere Noxin si stava
cimentando in uno dei suoi hobby preferiti, lo jogging al calar della
sera. Lincoln blvd era il posto ideale per lasciarsi andare e godere
del tramonto sulla South Bay e su Baker beach. Il meteo stava
cambiando rapidamente, nubi minacciose si stavano addensando
all'orizzonte, oscurando parzialmente il caldo sole di inizio estate.
Molti, come lui, dopo una giornata intensa venivano lì e lasciavano ai
muscoli il lavoro più faticoso. In una ventina di minuti, riflettè
l'ufficiale, si sarebbe lasciato alle spalle il Golden Gate Bridge
Welcome Center, a quell'ora ancora pieno di turisti e dopo, prima del
calar della sera, avrebbe raggiunto l'antico e prestigioso St. Francis
Yacht Club.

Stava ancora pensando a quello quando, quasi dal nulla, gli si
affiancò, seguendo il suo passo, un giovane atletico.

"Cosa....ci fai qui?" - Lo rimbrottò dopo un attimo Noxin. - "Non
dobbiamo....farci vedere...insieme."

"Kuribayashi ha mandato una squadra su Entrax." Lo ignorò il giovane.

"A fare che?" Maledisse Noxin a denti stretti, temendo la risposta.

"Supponiamo a recuperare Selk."

Un ghignò disgustato si fece largo sul volto prima rilassato del Consigliere.

"Te l'avevo....detto! Quel dannato vulcaniano.....non è
morto.....finchè non vedi....il cadavere."

"Qualcuno lo ha avvertito." Sentenziò il giovane.

"E' evidente....che qualcuno lo ha....avvertito. Ora dov'è....Kuribayashi?"

"Lo ignoriamo, la Novalis non ha fatto rotta su Entrax."

Silenzio.

"Vattene....ti ricontatterò io....con i nuovi ordini." L'altro obbedì
e lo lasciò al tramonto, alle nubi scure che si addensavano sulla west
coast e sul futuro.



Entrax III – posizione sconosciuta

DT 22/06/2395  - nello stesso momento

La discesa sul pianeta stava procedendo bene, per lo meno per i
parametri di Nimosit.  La forte tempesta di neve nella quale erano
immersi consentiva solo un volo strumentale e gli scossoni non
mancavano di certo. I sensori dello shuttle erano all'opera per
scovare un punto ottimale per la manovra di atterraggio.

"Forse ci siamo!" - Intervenne Kuz dopo parecchi minuti - "1.3
kilometri dritto di prua."

"Bene. Comincio a ridurre la velocità e modifico gli angoli di volo."
Spiegò Nimosit.

"Non sarebbe più facile far fare tutto al computer?" Chiese Di Maria.

"Forse.....ma ci perderemmo tutto il divertimento!" Ridacchiò il primo
ufficiale, sotto lo sguardo perplesso del dottore.

Dopo poco furono sopra l'area prescelta, la navetta cominciò una lenta
e graduale discesa verso terra, costantemente sballottata dalle
potenti raffiche di vento e ghiaccio.

 "Che condizioni ambientali ci sono all'esterno?" Fece Sev.

"A parte il vento oltre i 48 nodi, la temperatura è di meno 17 e la
visibilità ridotta forse ad un metro."

I dati enunciati dall'ufficiale scientifico non lasciavano molto
spazio ai dubbi.

"Uscire così alla ricerca di un superstite in un territorio
sconosciuto è pura follia!"

"E noi non siamo dei folli comandante." - Sentenziò Nimosit rivolto al
capo della sicurezza. - "Non possiamo fare altro che aspettare che
passi la tempesta, o eventualmente che si attenui quel tanto che basta
per permetterci di organizzare una ricerca."

"I sensori hanno rilevato quello che resta di una navetta a circa due
kilometri da qui. Potrebbe trattarsi di quella di Selk!"

"Potrebbe." - Rivolto a kuz. -"Potremo esserne più sicuri solo dopo la
tempesta. Per stasera ci accamperemo qui."

Nessuno di loro era entusiasta all'idea di riposare sui sedili dello
shuttle, ma non avevano altra scelta.


Entrax III – posizione sconosciuta

DT 23/06/2395  - dieci ore dopo

 Alle prime luci dell'alba la tempesta di neve si era molto attenuata
anche se un vento teso proveniente da nord persisteva ancora. Non
nevicava più ma la navetta era ormai sommersa da uno strato alto
almeno mezzo metro. Dopo una breve colazione Nimosit volle tutti a
rapporto nell'infermeria di poppa.

"Bene signori, la nostra missione è apparentemente semplice; il nostro
compito è quello di recuperare un ufficiale di alto grado dei servizi
federali di nome Selk. Supponiamo che sia in grave difficoltà su
questo pianeta e sia in possesso di informazioni vitali per la
sicurezza della Federazione. Purtoppo abbiamo pochissime informazioni
riguardo la sua esatta posizione e le sue condizioni fisiche, ma
soprattutto.....ignoriamo chi altro possa essere interessato a lui."

"Romulani? Visto che siamo quasi in casa loro?" Intervenne Sev.

"Forse. Ma non solo." Breve pausa.

"Qualche idea signore?" Lo incalzò Di Maria incuriosito. Nimosit
ispirò profondamente.

"Come sapete la Novalis ha ricevuto ordini contrastanti, provenienti
dal Comando di Flotta e dai Servizi in merito a Selk. Se siamo qui è
perché, insieme col capitano,  abbiamo ritenuto di dare credito a
questi ultimi." Fece una pausa, lasciando al resto degli ufficiali il
tempo per metabolizzare a fondo le possibili implicazioni celate nelle
sue parole.

"In sostanza signore, i Romulani potrebbero non essere il nemico, in
questo frangente." Riassunse Kuz, dopo alcuni minuti.

"Potrebbero non essere l'unico nemico, perlomeno." Puntualizzò lui.

"Come procediamo quindi?"

Nimosit osservò l'ufficiale alla sicurezza.

"Usciremo da questa navetta appena avremo preso la strumentazione, le
armi e gli indumenti protettivi necessari. Cercheremo di localizzare
Selk nel più breve tempo possibile,  lo preleveremo e lo porteremo
sulla Novalis."

Sev annuì.

"Io e la mia squadra siamo pronti, vi faremo da apripista e retroguardia."

"Molto bene, io e Kuz vedremo di guidare il gruppo verso Selk.
Dottore, spero vivamente di non aver bisogno delle sue conoscenze
mediche, ma non so proprio cosa aspettarmi!" Terminò il primo
ufficiale.

"Ovviamente!" Gli fece eco Di Maria annuendo.




-- 
Ciao, Ric

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OOO Cmd. Coral Nimosit
Primo Ufficiale (FO)
Sez. Comando e Navigazione
USS Novalis NCC 1772
coral.nimosit a gmail.com - ICQ 311786902
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                                  N.S.F.
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