[Stml2] [Turno] Riccardo/Nimosit dal 11/05 al 24/05 Revisionato

Coral Nimosit coral.nimosit a gmail.com
Sab 4 Giu 2016 22:18:55 CEST


Salve ciurmaglia, ecco il mio brano revisionato secondo le indicazioni di
Pat su Romanov.

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Titolo: 14-13 – Negoziato
Autore: Riccardo/Nimosit
Brano precedente: 14-12 Lealtà e inganno
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Navetta Romulana catturata – Plancia
DT 24/06/2395 ore 11,45   DS 72478.05

=^= Può abbassare le armi Comandante Nimosit, siamo amici. =^=

Il primo ufficiale rimase interdetto e confuso per alcuni istanti, fino a
quando il volto attraente ma segnato dell'ammiraglio Valar comparve sullo
schermo della navetta.

"Signore!" - Esclamò alla fine con sollievo. - "Siamo tutti molto contenti
di vederla, mi creda."
"Lo immagino" - Fece lei - "preparatevi ad essere teletrasportati."
Nimosit vide i suoi colleghi cominciare a svanire davanti ai propri occhi,
prima di seguire la loro stessa sorte, qualche attimo prima che la navetta
fosse bersagliata dai colpi provenienti dallo scout romulano e
definitivamente distrutta. Gli ufficiali della Flotta non poterono neppure
essere testimoni dell'urlo di frustrazione di D'Amarok che quasi increspò
lo spazio-tempo circostante, mentre assisteva impotente alla fuga delle sue
prede e dei suoi personali sogni di gloria.

USS Ghostshell - sala teletrasporto 1 - subito dopo

Si ritrovarono a bordo della potente nave dei servizi segreti federali,
difronte a loro alcuni ufficiali e l'ammiraglio Valar che tese subito la
mano a  Nimosit.

"Come state comandante." Volle sincerarsi senza troppi convenevoli.
L'uomo diede una rapida occhiata alla truppa dietro di lui.
"Un pó ammaccati, ma decisamente tutti interi." Valar annuì poi cercò con
lo sguardo l'ultimo di quel drappello, silenzioso ma vigile. Esattamente
come se lo ricordava. Si mosse verso quella figura.
"Selk! Amico mio." - Il vulcaniano la fronteggió senza battere ciglio, poi
alzò la mano destra nel tipico saluto della sua razza, mentre la donna,
noncurante, lo abbracciò con affetto sincero. - "Sei vivo dunque!" Fece,
staccandosi quasi subito dall'altro, ancora un pó stordito.
"Non posso contraddirti, ammiraglio." Rispose con la solita flemma,
strappando una smorfia a Nimosit che assisteva alla scena.
"Dottor Di Maria, la nostra infermeria è a sua disposizione" - Fece la
donna qualche istante dopo - "a patto che anche lei si faccia dare
un'occhiata."
"Assolutamentesi ammiraglio, la ringrazio." Rispose lui.
"Stiamo già procedendo a massima curvatura verso la nostra meta, appena
sarete pronti vi ragguaglieró sulla situazione. Abbiamo molte cose di cui
parlare!" Spiegò la donna alla fine.

USS Ghostshell - sala tattica - un'ora dopo

Per essere una nave fantasma aveva la miglior sala tattica che Nimosit
avesse mai visto. Non c'era il classico tavolo da riunione con poltroncine
intorno, ma un basso tavolino centrale contornato da comodissime poltrone
in pelle, grandi e avvolgenti.
"Ve la spassate di brutto da queste parti!" Si lasciò scappare il primo
ufficiale appena mise piede nella stanza. L'ammiraglio Valar sorrise mentre
fece cenno ai suoi ospiti di prendere posto a sedere.
"La nostra, comandante, è una vita di privazioni, fisiche, mentali,
affettive. Ogni tanto ci piace prenderci cura di noi stessi. È importante
mi creda."
"Non volevo sembrare scortese...." Cominciò lui, stoppato dal superiore con
un cenno della mano.
"Lo so bene. Non si preoccupi. Mi dispiace non potervi concedere altro
tempo, ma dobbiamo sfruttare al meglio quel poco che ci rimane a
disposizione." - attese fino a quando Nimosit, Kuz, Sev, Di Maria e Selk
furono seduti nelle rispettive poltrone. - "Stiamo facendo rotta su Nike II
alla massima curvatura, là è in corso la rinegoziazione di alcuni trattati
tra Federazione ed Impero Romulano. Il sistema Entrax non rientra
ufficialmente tra quelli oggetto del negoziato. Ma in realtà è il cuore del
problema. Una delle lune di Entrax contiene tanto di quel dilitio da
soddisfare il fabbisogno federale per circa 50 anni." - Kuz sobbalzó. -
"Sorpresa?" Le chiese l'ammiraglio.
"Dalle stime che ne facemmo sulla Mendel si parlava di circa 20 anni, non
pensavo...."
"Analisi successive hanno incrementato quel valore, più che raddoppiandolo.
Già questo da solo porterebbe un macroscopico sbilanciamento dei rapporti
tra le forze del quadrante se una sola delle razze presenti ottenesse i
diritti di estrazione. "
"Guerra!" Intervenne Sev.
"Probabilmente. Tuttavia dobbiamo considerare che esistono tecnologie in
grado di trasformare il dilito in trilithium, quest'ultimo è un componente
altamente instabile e potente. Si stima che un siluro al trilithium avrebbe
la stessa potenza distruttiva di circa 40 siluri fotonici standard!"
Pausa.
"Dio mio."
"Esatto comandante." - Rispose lei al commento di Nimosit. - "Chi potesse
disporre di armi tanto potenti avrebbe la capacità di annientare le altre
specie del quadrante."
"Al momento chi dispone di questa tecnologia." Chiese il primo ufficiale
della Novalis.
"Il DSS, anche se a livello puramente sperimentale. Ma.....temiamo che
frange deviate dei servizi vogliano aiutare i Romulani ad ottenere i
diritti di estrazione su Entrax e le sue lune per poi fornire loro la
tecnologia per derivare il trilithium."
"Sarebbe la fine della Federazione!" Concluse Sev sconcertato. L'ammiraglio
Valar annuì grave.
"Come possiamo impedirlo?" Volle sapere Di Maria.
"Abili manovre diplomatiche hanno fatto sì che ai negoziati la Federazione
sia rappresentata da degli stolti. Se non agiamo con tempismo questi
cederanno su un vassoio d'argento ai Romulani i diritti di estrazione. Il
vostro capitano ha suggerito che inviassimo a supporto della nostra
delegazione il vostro consigliere, il comandante Thevek, " - Nimosit
sobbalzó. - "che é stata molto scaltra nel farsi invitare ed è l'unica
capace al momento di raddrizzare la situazione. Adesso è su Nike II. Il
vostro compito era quello di ritrovare vivo Selk, che ha le prove di quanto
detto, il mio compito è quello di farlo arrivare sano e salvo al negoziato,
in modo da smascherare i Romulani ed i loro contatti nei nostri servizi,
impedendo loro di impossessarsi di un arma così distruttiva."
"Non pensa che se fosse la Federazione ad impossessarsi del dilito potrebbe
sfruttarne a suo vantaggio le caratteristiche, magari anche contro gli
stessi Romulani? Probabilmente una guerra sarebbe comunque inevitabile."
Concluse Kuz.
"Condivido le sue argomentazioni." - intervenne Selk, che fino ad allora
era rimasto in assoluto silenzio. - "Sarebbe preferibile mantenere un
equilibrio che consenta alle nostre specie di non annientarsi
vicendevolmente."
"Ma questo non è compito nostro." Spiegò Valar.

Nike II – Nike City – Luogo sconosciuto

DT 25/06/2395 ore 00.43 DS 72479.53

Noxin era scosso. Fino ad allora aveva sempre pensato di avere molta
libertà di manovra, scoprire che qualcuno controllava il suo operato così
da vicino lo aveva innervosito parecchio. Qualcuno poi a cui non sapeva
dare un volto.
In condizioni normali avrebbe fatto fare quel lavoro a qualcun altro, ma
fino ad allora quegli incapaci non avevano fatto altro che rovinare tutto!
Doveva agire lui stesso. Rifletté mentre nell'oscurità quasi totale
camminava a passo svelto fiancheggiando un grosso capannone alla periferia
della città. Si fermò poco dopo davanti ad un varco, da un invisibile punto
del muro uno scanner biometrico verificò che la retina fosse inserita nel
database delle persone abilitate all'ingresso, poi si aprì silenziosamente
lasciando entrare il consigliere.
A pochi metri di distanza Romanov osservò la scena, protetto dall'oscurità.
Non sarà banale entrare, rifletté, dovrò ricorrere a qualche schema
d'attacco della vecchia scuola!

Si diresse con passo fermo e sicuro verso il varco da cui era sparito
Noxin, costeggiando il fabbricato. Giunto nel punto esatto si arrestò.
"Sono il Comandante D'Ekaj. Aprite." - Cercò di dare alle parole il
classico tono sprezzante dell'alto ufficiale romulano. Sperando che questo
bastasse. Silenzio. - "Devo interloquire con il consigliere Noxin. Aprite
il varco immediatamente."
"Il suo nominativo non è nell'elenco delle persone autorizzate." Rispose
dopo un pó una delle due guardie dall'interno. Era un buon inizio, rifletté
Romanov.
"Qual'è il tuo grado, soldato!"
"Centurione anziano.....signore. "
"Se desideri ancora nutrire una se pur flebile speranza di diventare, un
giorno, subcomandante ti consiglio vivamente di farmi entrare, o sarà mia
cura personale riportare il tuo nome e le tue gesta al mio diretto
superiore, l'Ammiraglio T'Tolpan, raccontandogli come tu sia stato capace
di intralciare questa missione, impedendo all'Impero di conquistare uno
storico vantaggio strategico  sui federali!" Le ultime parole furono
sibilate con disprezzo, taglienti come una lama d'acciaio.
Al solo sentir pronunciare il nome del temutissimo Ammiraglio  T'Tolpan, le
due guardie si fissarono interdette per alcuni lunghi istanti. Il
Centurione anziano avrebbe voluto chiedere al suo diretto superiore,  ma al
momento questi era impegnato in un colloquio proprio con Noxin e non aveva
nessuna intenzione di interromperli. D'altra parte essere ricordato nei
libri di scuola come il soldato che aveva causato la sconfitta dell'Impero
Stellare a vantaggio della Federazione non lo allettava per nulla.
Non ancora del tutto sicuro sul da farsi diede l'ordine, al suo sottoposto,
di lasciar entrare D'Ekaj, decidendo così il destino suo e del commilitone.
Appena Romanov fu dentro fu ricevuto dalle due guardie; due minuscoli dardi
si conficcarono sul collo dei romulani iniettando una potente neurotossina
che li uccise in poche frazioni di secondo.

Nike II – Nike City – Residenza delegazione Federale – appartamento di
Dwalla Thevek – nello stesso momento

Dwalla e Lan avevano fatto rirorno alla residenza della delegazione. Lui la
stava osservando, appoggiato ad una delle grandi vetrate che dava sulla
città, mentre lei girava per l'appartamento. Ad un occhio distratto sarebbe
sembrato un classico tentativo di mettere in ordine la stanza. Oxila però
la studiava sapendo bene che non ci fosse niente fuori posto e che il
consigliere stava solo cercando la concentrazione che le serviva per
metabolizzare quello che era successo da poco.

"Tutto ok?"
"Si! No! Non lo so......"
"Amico o nemico?" Proseguì il timoniere poco dopo. Lei si bloccò e lo
fissò,  per diversi istanti.
"Amico, o non staremmo qui a parlarne." Ovviamente si riferivano alla
figura incappucciata che li aveva salvati poco prima.
"Ma amico di chi?"
"Buona domanda tenente." - Annuì lei con gli occhi oltre la città in
lontananza. - "Non ho una risposta soddisfacente al momento." Sbuffó
insoddisfatta.
*Ma la troverò. * Pensò tra sé la donna. Così tanti interrogativi si
stavano accavallando nella sua mente, tutti ancora senza risposta. Tante
tessere di un puzzle del quale non riusciva a vedere chiaramente i
contorni. Sapeva che tutto era legato ai negoziati in corso, ma in che
modo? Perché lei? Non aveva riflettutto sul fatto di poter rappresentare un
bersaglio. Doveva pensare.

"Deve dormire!" - già! Dormire. - "Domani l'aspetta un'altra lunga giornata
e deve essere riposata."
Ovviamente Lan aveva ragione.

Nike II – Nike City – Luogo sconosciuto - Nello stesso momento.

Romanov non perse tempo, nonostante non avesse idea di cosa cercare e dove
cercarla. Ipotesi. Fino ad allora aveva fatto delle ipotesi. Ma era tutto
da verificare. Noxin non era altro che uno strumento nelle mani di qualcuno
ben più potente. Aveva la sua rete di pedine che era riuscito sin qui
piuttosto abilmente a manovrare per indirizzare gli eventi secondo schemi
preordinati. Era un tipo al quale piaceva avere tutto sotto il proprio
controllo, rifletté l'ufficiale mentre avanzava cauto nella quasi totale
oscurità. Sperava col suo intervento di aver fatto vacillare le certezze
del consigliere federale inducendolo a commettere un qualche errore.
A quanto pareva doveva trovarsi in una specie di buio corridoio che
scendeva leggermente verso il basso. Pareva esserci una flebile luce a
qualche decina di metri dalla sua posizione. Aveva due phaser con sé,  uno
di questi ben stretto nella mano destra, mentre avanzava lentamente. Si
fermò solo appena giunto alla fine del corridoio. Il chiarore si era fatto
decisamente più intenso e questo faceva presagire la presenza di un altro
locale.
Delle voci concitate provenivano da là.  Cautamente si acquattò al muro
cercando di sbirciare dentro.

Nike II – Nike City – Residenza delegazione Federale – appartamento di
Dwalla Thevek - contemporaneamente

Lo sguardo di Dwalla si posò casualmente sullo specchio di camera e quello
che vide non le piacque. Aveva ragione Lan, doveva smetterla di girare in
tondo e sbattere la testa contro il muro. Rischiava solo di rompersela. Le
prossime due sessioni del negoziato sarebbero state cruciali, rifletté la
donna. Fino a quel momento la delegazione romulana aveva fatto la parte
dello squalo con la sua preda. Concessioni e aperture su temi di scarsa
rilevanza, mentre Dwalla era convinta che tenessero le carte ben coperte;
avrebbero scoperto il loro gioco solo al momento opportuno puntando dritti
su un obiettivo fino ad allora nemmeno considerato e di scarsa importanza
apparente. Entrax.

"Stavo pensando che, visto quello che è successo stasera, non sia affatto
sicuro che lei rimanga qui da sola." Fece Oxila interrompendo quel flusso
di pensieri.
"Sta cercando di dirmi qualcosa tenente?" - Chiese lei sorridendo
furbescamente. L'altro prima impallidí poi arrossí balbettando una qualche
sorta di difesa. - "Sto scherzando Lan. Rilassati."  Il timoniere parve
sollevato, ci mancava solo un incidente diplomatico col capo del corpo
diplomatico!
"Pensavo solo che....."
"Hai ragione, non sarebbe saggio." Concluse lei con le mani sui fianchi.
Oxila indicò con il dito indice la stanza attigua.
"Divano."

Nike II – Nike City – Luogo sconosciuto - Nello stesso momento.

Noxin era infuriato. Davanti a lui un giovane romulano, più alto di almeno
15 cm, stava subendo una bella lavata di capo. Quello che però attrasse
maggiormente l'attenzione di Romanov si trovava a pochi metri dai due. Su
una sedia,  legato, il mento appoggiato al corpo, il volto sporco di
sangue. Era un umano,  difficile dire se fosse ancora vivo o meno.

"Siete riusciti a fallire in tutto, dannazione! Selk è vivo e ne avete
perso le tracce. Potrebbe essere già qui per quanto ne sappiamo, e questa
sarebbe una catastrofe."
"Si calmi consigliere."
"Ah! Calmarmi. Sono settimane che mi dite di calmarmi ma la verità è che
siete solo di intralcio al nostro piano! Avrei dovuto far fare questa cosa
a qualcuno dei miei."

L'uomo sulla sedia si mosse, gemendo sommessamente. Per lo meno è vivo,
rifletté Romanov. Anche Noxin e il romulano si girarono verso l'umano.

"Cosa avete scoperto da lui?" Chiese il consigliere cambiando discorso.
"Niente, ha resistito fino ad ora. Dovremo cambiare metodo di persuasione."
Minacciò il romulano.
"Finirete solo con ucciderlo, non vi dirà niente."
Il romulano estrasse un phaser e lo appoggiò sulla fronte dell'uomo seduto.
Doveva intervenire, pensò Romanov.
La sua entrata in scena fu uno shock, soprattutto per Noxin che si trovò a
fronteggiare nuovamente lo sconosciuto incappucciato. Il romulano cambiò
bersaglio e fece fuoco nella direzione occupata un attimo prima dal
federale che però si era già mosso una frazione di secondo in anticipo. Il
colpo di phaser dell'ufficiale fu molto più preciso e colpì il romulano
proprio al centro del torace, fondendogli alcuni tra gli organi vitali,
uccidendolo all'istante. Romanov si guardò intorno subito dopo ma di Noxin
nessuna traccia, evidentemente aveva approfittato del breve conflitto a
fuoco per dileguarsi. Si avvicinò all'uomo legato; respirava, ma a fatica.
Escoriazioni, contusioni, tagli, almeno esternamente. Purtroppo non aveva
un tricorder medico con sé,  ma non ci voleva un genio per capire che
avesse bisogno di cure mediche immediate.

"Sono il comandante Romanov della Flotta Stellare." Sussurrò. L'altro aprì
l'occhio sano e ispirò.
"Comandante Moore........USS Novalis." Romanov annuì.
"Comandante, lei ha bisogno di cure mediche immediate. La sua nave è in
orbita....."
"Il mio.....comunicatore...." Sussurrò l'altro muovendo gli occhi di qua e
di là in  cerca del suo combadge. Romanov lo vide a terra, a circa due
metri di distanza. Lo raccolse e, dopo aver slegato l’uomo, lo toccò prima
di riconsegnarlo a Moore.
"Romanov a USS Novalis."
=/\= È la Novalis, sono il capitano Kuribayashi, lei chi è! =/\=
"Capitano, sono qui con uno dei suoi ufficiali, il comandante Moore che
necessita di cure mediche. Teletrasportatelo immediatamente in infermeria."
=/\= Non ha risposto alla mia domanda. =/\= Continuò dopo un attimo il
capitano.
"Non sono autorizzato a darle ulteriori informazioni signore, mi dispiace.
Romanov chiudo." Moore svanì davanti a lui; fece appena in tempo a scorgere
un "grazie“ nello sguardo dell’uomo.
Era tempo di muoversi.

USS Ghostshell - ponte 13, corridoi
DT 25/06/2395 ore 05.45   DS 72480.10

Valar procedeva di gran carriera verso l'hangar principale seguita dalla
squadra della Novalis e da Selk. Le porte si aprirono al loro passaggio
mentre l'ammiraglio si fermò e si girò verso Nimosit.

"Questo è il nostro punto di non ritorno, comandante. Oltre queste
coordinate metteremmo a rischio la nostra copertura, la nostra stessa
esistenza. Confido nel vostro senso dell'onore e nel vostro coraggio. Da
adesso in poi dipende solo da voi." Nimosit gonfió il petto.
"Ammiraglio ci avete salvato la vita, questo non possiamo dimenticarlo.
Inoltre il vostro intervento ci ha dato un vantaggio. Chiunque sia il
nostro nemico, non sa dove siamo in questo momento."
"Quella navetta classe 12 è per voi." - Fece, indicando lo shuttle. - " Non
è grandissima, ma vi porterà su Nike II molto velocemente. Arrivati lì la
chiave di tutto sarà Selk." - Si avvicinò al vulcaniano che come al solito
era quasi in disparte. - "Amico mio, non so se questo sia un addio o solo
un arrivederci, comunque sia......buona fortuna. Lunga vita e prosperità. "
Lui la fissò per un lungo istante.
"Pace e lunga vita,  ammiraglio."
"Molto bene truppa" - Fece Nimosit ai suoi - "è ora di andare."

Nike II - Nike City - Palazzo Consiliare, Sala dell’Assemblea
DT 25/06/2395 ore 16.12 DS 72480.84

Dwalla era stanca. Le cose si stavano mettendo male. Non tanto perché Noxin
fosse spariro senza lasciare traccia; anzi di fatto era più un vantaggio
che uno svantaggio, visto che aveva sin lì remato contro gli interessi
federali in maniera del tutto plateale. Il fatto era che gli altri membri
della delegazione si erano dimostrati assolutamente incapaci ed il peso
dell'intero negoziato era ricaduto pesantemente sulle sue spalle. Era sola.
Non aveva potuto stabilire una strategia insieme con nessuno né chiedere un
consiglio. Solo il buon Oxila le era stato accanto, supportandola sempre e,
a dire il vero, anche sopportandola!
I Romulani erano invece sicuri, anzi no, tronfi del loro successo finale,
non servivano certo le sue qualità empatiche per capirlo. Aveva ancora
poche frecce al proprio arco. Per non parlare dei dubbi che la stavano
assalendo; che fine aveva fatto Moore? Chi era l'uomo incappucciato che le
aveva salvato la vita? Selk sarebbe mai riuscito ad arrivare in tempo?
Kuribayashi le aveva chiesto di prendere tempo per dare una chance ai suoi
colleghi. Non era sicura di poter andare avanti per molto con la sua
strategia. Come avrebbe fatto notare Nimosit..... stava mettendo in atto
delle manovre evasive. Solo manovre evasive!

USS Novalis in orbita attorno a Nike II - plancia - nello stesso momento

"Navetta tipo 12 appena uscita dalla curvatura a cinque minuti dalla nostra
posizione, capitano,  in rapido avvicinamento!" Annunciò l'ufficiale alle
comunicazioni. Kuribayashi balzó letteralmente in piedi.
"Allarme giallo. Identificateli!" Ruggí l'ufficiale in comando.
"Nessun numero di registro, signore." - L'altro annuì. - "Ci chiamano."
"Sullo schermo."
La faccia stanca del primo ufficiale comparve a tutto schermo.
"Salve capitano, chiedo il permesso di appontare sulla Novalis. Abbiamo una
consegna importante da fare."
"Se non è quella giusta, comandante, la spedisco sul serio a consegnare
viveri agli avamposti scientifici!" - Rispose Kuribayashi per le rime. -
"Permesso accordato."

Nike II - Nike City - Palazzo Consiliare, Sala dell’Assemblea
DT 25/06/2395 ore 12.32 DS 72480.88

La delegazione romulana stava snocciolando una interminabile, a loro dire,
sequela di azioni scorrette di parte federale che avrebbero potuto far
fallire il negoziato già in partenza; tuttavia, il buon senso e la grande
disponibilità romulana avevano fatto si che quella grande opportunità per
il quadrante non andasse definitivamente perduta.

Dwalla aveva voglia di vomitare.

Secondo i romulani alcune fasce della zona neutrale andavano riviste poiché
danneggiavano l'impero in quanto ostacolavano alcune fondamentali rotte
commerciali.

Lo squalo stava puntando la sua preda, pensò il consigliere. La proposta
romulana consisteva nel far entrare nella zona neutrale alcuni territori
imperiali in cambio di altri che sarebbero diventati romulani a tutti gli
effetti. Il sistema Entrax non venne mai menzionato esplicitamente, ma il
consigliere della Novalis sapeva che era fra questi ultimi.

Inspiró profondamente. Era il suo turno. Se avesse fallito, una guerra tra
Federazione ed Impero Romulano sarebbe stata ben più di un vago esercizio
di stile. Stava per cominciare il discorso che aveva preparato quando la
sua attenzione fu attratta da uno dei messi consiliari che, entrato quasi
di soppiatto, si chinò all'orecchio del cancelliere per sussurrargli
qualcosa, con sguardo grave. Il cancelliere, l'arbitro della disputa in
quel frangente, quasi sobbalzó, prima di rispondere al messo, con un
ulteriore bisbiglio.

Pochi attimi dopo le porte della sala consiliare si aprirono. Dwalla vide
il capitano Kuribayashi fare il suo ingresso a passo deciso seguito da un
vulcaniano. Gli anni trascorsi erano passati quasi indenni su di lui,
l'esilio forzato e le relative privazioni, invece, erano ben visibili ai
suoi occhi. Ma era lui senza ombra di dubbi. Selk! Sentì i propri battiti
accelerare.
Si sorprese a fissare la figura entrata dietro a Selk. Nimosit. Lo vide
muovere gli occhi freneticamente per scrutare tutto il consesso, fino ad
incrociare il suo sguardo. Poi lui, lentamente, alzò la mano destra con il
pollice in sú. Dwalla, con un sorriso tirato sul volto, ricambió il gesto
con sollievo.

L'arrivo in extremis di Selk ebbe l'effetto di una granata al plasma.
Quello che successe nei minuti seguenti fu solo bagarre, accuse reciproche,
caos, pugni sul tavolo. Il negoziato, così come i romulani lo avevano
pianificato, era definitivamente saltato.

Dwalla, quasi in disparte, appoggiò stancamente la schiena sulla poltrona,
sciolse i capelli, fin lì raccolti elegantemente dietro la nuca, lasciando
che ricadessero morbidi sulle spalle e si godette il momento, liberando
molte delle tensioni sino ad allora accumulate.

END OF TRANSMISSION









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OOO Cmd. Coral Nimosit
Primo Ufficiale (FO)
Sez. Comando e Navigazione
USS Novalis NCC 1772
coral.nimosit a gmail.com - ICQ 311786902
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                                    N.S.F.
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