[Stml2] 15.07 - Giustizia è fatta
Mauro Fenzio
oxila79 a gmail.com
Mar 29 Nov 2016 20:52:15 CET
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Brano: 15-07
Titolo: Giustizia è fatta
Autore: Tenente Oxila (Mauro)
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USS Novalis, Plancia
DT 16/07/2395, ore 00:27 - D.S. 72537.04
Nimosit osservava il comportamento dei cadetti assegnati alla nave da una
poltroncina vicino alla console scientifica e per qualche attimo l’istinto
di prendere il comando della nave lo portò ad alzarsi: aveva letto e
riletto più volte, senza grande convinzione, il progetto del Comando di
Flotta ma non era stata prevista alcuna nave sconosciuta e nessun attacco
al di fuori di quello simulato. Era sul punto di scattare per raggiungere
la postazione di comando ma lo scontro, estremamente rapido e
sostanzialmente inusuale, era già finito con la fuga di quella strana nave.
Si accomodò nuovamente alla postazione, convinto che oramai il peggio fosse
passato ed osservò con una certa fiducia il giovane cadetto che era alla
postazione di comando: sino a quel momento sembrava essersi mosso in modo
attento e sicuro, segno che la Flotta Stellare probabilmente aveva ragione
a dargli la possibilità di fare un’esperienza simile su una nave come la
Novalis.
“Signori, inseguiamoli!” esordì il giovane cadetto
Nimosit alzò lo sguardo al cielo sospirando “Ecco appunto, mi sembrava
troppo bello per essere vero” mormorò fra sé e sé raggiungendo il giovane
cadetto alla postazione di comando “Cadetto McInnis, le sole due
motivazioni per cui non interrompo immediatamente questa esercitazione e
riprendo il comando è dettato dal fatto che il Comando vi ha ritenuto
idonei a prendere il posto degli ufficiali superiori ed il fatto che mi
aspetto che lei riesca a capire il suo errore e rimediare opportunamente!”
Il tono di voce di Nimosit, così deciso e impostato, fece voltare il
giovane “Mi scusi Comandante, non capisco a cosa si riferisce. Mi sembra di
aver gestito lo scontro imprevisto in modo corretto”
“Non posso negarlo, ma poi cosa ha fatto?” Nimosit fece qualche altro passo
avanzando “Lei ha abbandonato a se stessa la navetta con gli ufficiali,
ipotizzo senza prendere in considerazione che le capacità difensive e
propulsive di quella navetta non arriva di certo al livello della Novalis”
fece una piccola pausa “E se tutto ciò, non fosse di per sé sufficiente ha
preso la decisione di inseguire una nave sconosciuta, che evidentemente
voleva essere inseguita, senza informare nessuno. Capirà anche lei che
questo potrebbe essere rischioso?”
Il giovane rimase in silenzio “Signore, siamo in un’esercitazione: si
tratta di una nave sconosciuta di cui noi dovremo scoprire di più. Che
senso avrebbe un’esercitazione di pochi minuti che si chiude con l’attacco
di una nave sconosciuta che scappa?”
“State agendo nel modo sbagliato. Non sapete neppure se quella nave faccia
realmente parte della simulazione o sia un vascello ostile! E, per dovere
della cronaca, questa non è affatto un’esercitazione”
Il giovane parve sorpreso “Ma, signore, non si tratta di quanto predisposto
per noi dalla Flotta? Pensavo fosse una prova per testare le nostre
capacità!”
“Se fosse un test, lo avrebbe già fallito!” rispose rapidamente Nimosit,
iniziando ad avere un brutto presentimento “Ora, inverta la rotta e torni a
recuperare gli ufficiali! C’è qualcosa che non va qui!”
“Temo che lo scopriremo presto cosa non va, signore “a parlare fu il
tattico “La nave sconosciuta stà tornando indietro proprio ora.
Intercettazione tra due minuti” alzando gli scudi ed energizzando le armi
Navetta di osservazione, Plancia
DT 16/07/2395, ore 00:35 - D.S. 72537.05
Oxila stava manovrando al massimo delle capacità del sistema propulsivo,
litigando un po’ la consolle e le varie spie che si accendevano per
invitarlo ad decellerare il velivolo "Signore, non posso continuare a
tenere i motori a questa potenza. Temo che anche l’integrità del vascello
possa risentirne pesantemente"
Il capitano della novalis fissò il suo timoniere "Non possiamo perdere la
Novalis per una stupida simulazione! Le stia alle costole fino a che sarà
possibile!" tornò poi a sprofondare nella poltrona di comando con
espressione furente, mormorando fra sé e sé "Maledetto il giorno che ho
accettato, non potevo andare a scontrarmi con i borg?".
I pensieri del capitano vennero interrotti dall’intervento del Comandante
Romanov alla consolle comando "Signore, come mi ha chiesto ho contattato la
flotta e hanno confermato i nostri sospetti: il Comando di flotta ci aveva
mandato il programma completo dell'esercitazione, non erano previste
sorprese per noi. Questo significa che quella nave non faceva parte della
simulazione. La USS Shadow e la USS Superior sono già in rotta di
intercettazione rispetto alla nostra attuale traiettoria ma ci vorranno
almeno due giorni prima che possano raggiungerci"
Da quando erano partiti Kuz aveva tenuto lo sguardo sulla console senza
proferir parola, concentrata sul proprio lavoro. "Non può essere, eppure
tutti i dati sono giusti" tutta la plancia si voltò ad osservare la
scienziata "Signore, quando la nave ha attaccato la Novalis ho fatto più
scansioni possibili.. qualcosa non mi tornava. A quanto sembra la nave
sconosciuta non aveva personale a bordo: sembra quasi che fosse stata
programmata per arrivare e farsi inseguire dalla novalis"
Kuribayashi a queste parole si alzò in piedi osservandola "Comandante è
sicura? Quello che sta dicendo è che qualcuno ha macchinato tutto questo
per farsi inseguire?"
Kuz strinse le labbra osservando i presenti "I dati suggeriscono quello
scenario. Il fatto è che se sulla Novalis ci fosse l'equipaggio standard ce
ne saremmo accorti subito"
Kuribayashi osservò lo spazio vuoto davanti a sé "Qualcuno che sapeva della
simulazione! Si stanno infilando in trappola da soli!" osservò il timoniere
" Non m'importa se questa bagnarola sarà da macero dopo la missione, la
spinga al massimo "
USS Novalis, Plancia
DT 16/07/2395, ore 00:35 - D.S. 72537.05
"Ci siamo" disse il tattico osservando i sistemi d'arma che agganciavano la
nave nemica come bersaglio “Sono usciti dalla curvatura in una posizione
perfetta e non hanno neppure alzato gli scudi, sarà un gioco da ragazzi"
impostò con calma le armi al minimo e fece fuoco “Fuoco sulla nave, signore”
“Cosa sta facendo lei?” esordì il primo ufficiale voltandosi verso la
tattica “E da quanto in qua lo scontro lo iniziamo noi? In questo modo lei
ha mandato in fumo ogni possibilità di trattativa dip..” le parole del
primo ufficiale della novalis vennero bloccate dal rumore di una forte
esplosione.
Sullo schermo apparve l’impressionante visione della piccola nave
sconosciuta che esplodeva in aria lasciando ben pochi residui: nella
plancia scese per svariati minuti il totale sgomento, mentre il tattico
digitava freneticamente alla propria consolle.
“Per quale maledettissimo motivo le è venuto in mente di distruggere quella
nave? Si rende conto della situazione in cui ci troviamo?” Nimosit si
avvicinò furioso al cadetto “Il suo gesto sconsiderato ha portato alla
morte di svariati individui, se ne rende conto?”
“Signore, sono stati loro ad attaccare per primo! Avevano già dimostrato la
loro ostilità, e ho voluto evitare il problema” rispose il cadetto cercando
di giustificarsi “Comunque qualcosa non va, le nostre armi erano al minimo!
Quel colpo non avrebbe dovuto neppure scalfirli”
"Confermo signore" rispose il cadetto Lee "L'esplosione si è generata
all'interno della nave, ma c'è un'altra cosa" il cadetto della scientifica
si voltò osservando Nimosit in volto "Non rilevo nessuna traccia biologica,
quindi devo concludere che su quella nave non c'era nessuno!"
Nimosit era ancora intento a guardare lo schermo della console tattica dove
chiaramente era indicata la potenza dei phaser settati al minimo e si
incupì alle parole del cadetto Lee “Questa storia mi piace sempre meno.
Timoniere, ci porti via di qui con celerità, torniamo alla navetta degli
ufficiali” quindi si voltò verso l’addetta alle comunicazioni “Tenti di
chiamare la navetta ed il Comando di Flotta, li informi della nostra
attuale situazione. La simulazione termina ora!”
Il timoniere digitò veloce sulla console ma quello che ottenne fu solo un
forte scossone per tutta la Novalis che quasi fece cadere chi non era
seduto "Signore non posso, siamo bloccati qualsiasi movimento che cerco di
fare viene annullato "
L’addetta delle comunicazioni scosse il capo “Non riesco a comunicare,
tutti i canali sono stati bloccati! Siamo soli, signore..” fu il rapporto
della donna alle comunicazioni.
Il comandante Nimosit si voltò con sguardo esterrefatto verso la donna che
aveva appena parlato. “Voglio che scopra immediatamente cosa ci blo…..”
Nello stesso istante un rumore assordante, simile ad un emissione a bassa
intensità, invase l’intera nave e tutti i presenti caddero in terra privi
di sensi, mentre la Novalis trainata da una forza sconosciuta ripartiva. Il
Comandante Nimosit fece solo in tempo a vedere la consolle del timone che
segnalava lo spostamento in avanti del vascello, poi tutto fu buio.
Luogo ignoto
DT 16/07/2395, ore ignote - D.S. ignota
Nimosit si risvegliò ancora intontito, la testa gli pulsava al punto da
rendergli difficoltoso anche solo tentare di osservarsi attorno. Gli odori
e i suoni che udivano gli fecero capire immediatamente che non era più a
bordo della Novalis, ma dove si trovasse era un completo enigma. Lentamente
si mise a sedere cercando attorno qualche traccia del proprio equipaggio ma
non vide altro che fredde pareti di metallo scuro come l’antracite.
“C’è nessuno?” provò a chiamare Nimosit ritrovandosi illuminato da una
forte fonte di luce che gli abbagliò la vista, ed un rumore simile ad un
cigolio gli fece capire che era appena stata aperta una comunicazione.
“Sei solo” rispose senza mezzi termini una voce dal suono quasi metallico
“Dove sono gli altri?” chiese prontamente Nimosit “Cosa ne avete fatto del
resto dell’equipaggio?”
“Non sono qui, ma per ora sono vivi”
“Perchè ci avete attaccato?” Nimosit cercò di alzarsi in piedi ma quel
forte mal di testa lo rendeva estremamente goffo ed impacciato “Ed ora
perché siamo qui?”
“Avete distrutto il nostro drone” rispose quella strana voce “La vostra
decisione di attaccare non sarà tollerata, chi vi comandava è stato punito.
Giustizia è stata fatta”
“Punito? Chi è stato punito?” proruppe Nimosit, ora un po’ più preoccupato
“Cosa avete fatto?”
La voce non parlò ma Nimosit potè vedere qualcosa che rotolava a terra sino
a raggiungere i suoi piedi. Gli ci volle qualche attimo per capire di cosa
si trattasse, ma quando gli occhi si abituarono un po’ a quella forte
luminosità fece un balzo indietro spalancando lo sguardo: accanto a lui
c’era la testa mozzata del cadetto McInnis ancora sporca del suo sangue.
“Giustizia è fatta” la voce un po’ metallica si rifece sentire ma prima che
Nimosit potesse rispondere la luce si spense e la comunicazione si chiuse,
lasciando l’ufficiale con ciò che restava del povero cadetto.
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