[Stml2] [00.01]: "Scacco matto al Re" di Riccardo / Nimosit e Michele / Kuribayashi
Coral Nimosit
coral.nimosit a gmail.com
Mer 25 Apr 2018 19:16:21 CEST
Grazie capitano, si sono stato veramente un rompizebedeicoifiocchi
😂😂😂😂, lo so. Cmq, sono contento che l'avventura Vancouver sia
ufficialmente iniziata. Attendiamo i primi commenti a caldo. L'idea è
quella di permettere a ciascuno degli ufficiali di scrivere il proprio
brano di imbarco gestendo il rapporto tra il proprio PG e le figure di
Kuribayashi o Nimosit che cercheranno di convincerli.
Il mer 25 apr 2018 11:35 Capt. Tetsuya Kuribayashi <
captkuribayashi a gmail.com> ha scritto:
> Ciao a tutti.
>
> Mi scuso per l'attesa ... con questo brano apriamo ufficialmente il nuovo
> capitolo della Vancouver.
> Come già comunicato da Ric, che ringrazio per il suo importantissimo
> contributo sia narrativo che organizzativo, a turno finiremo di scrivere
> gli imbarchi sulla nuova nave e quando completato, apriremo il capitolo 01,
> con la missione vera e propria.
> Spero vi piaccia.
>
> =============================
> Titolo: 00.01 "Scacco matto al Re"
> Precedente: -
> Autori: Riccardo / Nimosit - Michele/Kuribayashi
> =============================
>
> *** Accademia della Flotta Stellare, San Francisco – SOL III
> 18/04/2398, Ore 08:00 – D.S. 75294.06 ***
> Apparentemente la giornata era cominciata come tutte le altre per
> Kuribayashi: sveglia al mattino presto, doccia, colazione, una veloce
> scorsa ai titoli del suo ologiornale preferito e poi via verso il campus
> per un briefing con i suoi assistenti prima dell’inizio delle lezioni.
>
> Tutto come da programma, insomma … almeno fino a quando nella sala
> istruttori non fece capolino un uomo in abiti civili che lui ben conosceva.
>
> Non appena i presenti riconobbero l’uomo, si alzarono rispettosamente in
> piedi e si misero sull’attenti…
>
> “Comodi, comodi…” Li rassicurò e mentre avanzava verso Kuribayashi
> tendendogli la mano aggiunse “Sono solo venuto a fare visita ad un vecchio
> amico… Allora Tetsuya, come andiamo? Ce li hai cinque minuti per me?!”
>
> Kuribayashi strinse la mano protesa dall’uomo mentre la bocca gli si
> contorceva quasi impercettibilmente in una smorfia. Quindi rispose: “Per
> lei, sempre, Signore.”
>
> “Mi piacerebbe approfittare di questa bella giornata per fare una
> passeggiata per il campus e far riaffiorare un po’ di ricordi della mia
> gioventù da cadetto… ti dispiace?!”
> “Come preferisce, Signore.” E voltandosi verso ai suoi assistenti “Tenente
> Cox, cortesemente inizi lei la lezione…”
> “Certo, Signore…”
>
> Kuribayashi era certo che l’Ammiraglio Maelstrom, sebbene si fosse
> presentato in abiti civili, non avesse fatto tutta quella strada per una
> semplice chiacchierata tra “vecchi” amici, come l’aveva chiamata lui. E
> forse era proprio il fatto che non vestisse l’uniforme a preoccuparlo
> maggiormente. L’ultima volta che lo aveva visto, era stato nel Quartier
> Generale della Flotta Stellare, dietro la scrivania del suo ufficio … lo
> aveva convocato per informarlo che, contrariamente a quanto avevano dato a
> credere al resto dell’equipaggio, la Novalis non si accingeva ad essere
> sottoposta a refit, ma sarebbe andata in disarmo e che la Flotta aveva
> deciso di dargli la libertà di scegliersi una nuova assegnazione, perché
> nei piani degli “alti papaveri” in quel momento non c’era in programma una
> Novalis-A e non c’erano ruoli di comando vacanti. Non essendo nella sua
> natura sgomitare per prendere il posto di qualcun altro, aveva optato per
> un ruolo da istruttore all’Accademia.
>
> Era certo che quella chiacchierata informale si sarebbe presto trasformata
> in una richiesta … e tanto più era informale, tanto più avrebbe nascosto
> delle insidie o delle richieste scomode. Non gli rimaneva che scoprire il
> gioco di Maelstrom.
>
> *** Point Ponita Pub, San Francisco – SOL III
> 25/04/2398, Ore 19:00 – D.S. 75314.5 ***
> Il sole stava per cominciare a tramontare sulla west coast, inondando di
> splendidi colori rossastri tutti gli edifici di San Francisco, in
> lontananza.
>
> Il Point Bonita Pub era il posto ideale per godersi quell'ora del giorno.
> Costruito ormai centinaia d'anni prima alla base del faro di Point Bonita
> era il punto più a sud dell'area protetta che si trovava alle sue spalle, a
> nord di San Francisco, oltre il Golden Gate.
>
> Il capitano Kuribayashi stava percorrendo lo stretto sentiero sul crinale
> da qualche minuto ormai ed era in vista del faro. Sperava di aver fortuna
> ed incontrare il suo uomo proprio lì. Come prima cosa passò dal bancone del
> pub e ordinò una tazza di tè senza zucchero, poi si diresse verso il patio
> esterno a strapiombo sull'oceano. Il tavolo giù in fondo alla fila era
> occupato, e lui, abbozzando un mezzo sorriso, vi si diresse.
>
> "Posso?" Chiese gentilmente.
>
> L'altro distolse lo sguardo sognante dall'oceano e trasalì.
>
> "Capitano!" - Scattò sull'attenti con ancora in mano una mezza pinta di
> birra. - "Ma certo, si sieda, prego."
> "Riposo, numero uno." E prese posto sulla sedia accanto a Nimosit, il
> quale continuava a fissarlo piuttosto incredulo. Il fatto che Kuribayashi
> gli stesse dando del "lei" era sintomo che c'era sotto qualcosa; un po’
> come quando da bambino sua madre invece di chiamarlo Cory, come faceva
> sempre bonariamente, usava un più ufficiale Coral!
> "Come ha fatto a trovarmi fin qui, signore." Chiese curioso il primo
> ufficiale.
> "Non smaschero mai le mie fonti, comandante. Ha gusto, non c'è che dire."
> Rispose sorseggiando un po’ di tè.
> "Già, mi aiuta a rilassarmi e a pensare con maggiore chiarezza."
>
> Passarono alcuni minuti in silenzio, ascoltando i gabbiani ed osservando i
> giochi di luce sull'acqua sottostante.
>
> "So cosa si sta chiedendo. C'è un motivo per cui sono qui."
> "La ascolto."
> "Se le dicessi che ho una nuova nave. Nuova di zecca che aspetta solo che
> qualcuno ne punti la prua verso le stelle?" Nimosit trangugiò un po’ di
> birra fresca.
> "E chi sarebbe quel qualcuno? Se non sono indiscreto..."
> "Io." Fu la risposta asciutta di Kuribayashi.
> "Nessuno può governare una nave tutto da solo."
> "Infatti...comandante."
>
> Nimosit avvertì per la prima volta da molto tempo un lieve brivido
> risalirgli velocemente la schiena. Si sentiva un po’ come un re sulla
> scacchiera, con la regina nemica lì ad un passo, pronta a dichiarare lo
> scacco matto.
>
> "E questo cosa avrebbe a che fare con me?" Le sue ultime mosse...
>
> "Niente. Per adesso. Speravo solo che potesse valutare l'opzione di
> lasciare la vita accademica per ritornare a casa sua. Sul ponte di una nave
> della Flotta."
> "La mia vita mi piace."
> "Non lo metto in dubbio. Sveglia alla solita ora, colazione, passeggiata
> sul campus, un saluto ai colleghi, due chiacchiere con loro e poi via verso
> alcune ore di lezione. Nel pomeriggio correzione dei lavori degli studenti,
> riunioni coi colleghi. Cena. Ed il ciclo ricomincia."
> "Detta così sembra più noiosa di quello che è." Il capitano stava cercando
> di minare le sue certezze, un classico.
> "Sbaglio di molto?" Nimosit si prese alcuni minuti.
> "Così, solo per curiosità...che classe di nave sarebbe?" Kuribayashi
> sogghignò impercettibilmente.
> "Potrà scoprirlo da solo, tra sette giorni a partire da adesso. Molo 12,
> ci sarà una navetta ad attendere me e gli ufficiali."
> "Mi faccia capire una cosa...io sono il primo a cui sta chiedendo di
> imbarcarsi o ha già fatto altri tentativi?"
> "E' o non è il Primo Ufficiale." - Nimosit si maledì, stava lentamente
> cominciando a capire dove l'altro volesse andare a parare. E non gli
> piaceva. - "Facciamo così, se lei accetta la mia offerta le lascerò la
> parte facile del lavoro."
> "Eeeee...quale sarebbe?"
> "Io mi occuperò di rintracciare ed imbarcare Oxila, Di Maria e Romanov, a
> lei il compito di convincere solo Sev, Kuz e Thevek."
>
> A Nimosit andò di traverso il sorso di birra che stava per bere e gli ci
> vollero almeno 5 minuti per riprendersi dall'attacco di tosse che ne derivò.
>
> "Solo?" Riuscì a dire con voce strozzata.
> "Suvvia, non dovrebbe essere troppo difficile per lei, in fondo. Sev è suo
> amico."
> "Si, ma..."
> "E anche il comandante Thevek, mi risulta." Lo stava canzonando
> spudoratamente.
> "Si, tuttavia..."
> "Visto? Più facile del previsto."
>
> Il primo ufficiale squadrò il suo superiore mentre questi finiva di
> sorseggiare beatamente il proprio tè. Vero, Sev era suo amico. Possibilità
> di convincimento, qualora decidesse mai di imbarcarsi in questa nuova
> avventura, 70%. Comandante Denay Kuz…un onorevole 50%, non di più. E poi
> c'era Dwalla, un 20% scarso, ammise a sé stesso.
>
> Kuribayashi si alzò lentamente dalla sedia e sembrava sul punto di
> andarsene.
>
> "Perché mai dovrei accettare la sua offerta al buio capitano?"
> "Non lo chieda a me, Numero Uno. Lo chieda a sé stesso." - Voltò le spalle
> al suo primo ufficiale e si incamminò. - "Sette giorni, molo 12." E se ne
> andò, lasciando Nimosit decisamente più inquieto di quando si era seduto
> lassù.
>
>
> =====================================
> END OF TRANSMISSION
> =====================================
>
>
> ====================================
> OOOO
> Captain Tetsuya Kuribayashi
> Commanding Officer USS Vancouver NX-75722
> ICQ Combadge: 126295405
> Private comunicator: captkuribayashi a gmail.com
> http://starfleetitaly.it/vancouver
> ====================================
> " Numquam quiescere."
> _______________________________________________
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