[Stml2] [MEX 01.01] "La navetta" Nimosit/Thevek

Coral Nimosit coral.nimosit a gmail.com
Gio 26 Lug 2018 10:15:34 CEST


 Buongiorno ciurmaglia. Eccoci dunque arrivati al primo brano della prima
missione della nuovissima e fiammante USS Vancouver.
Di seguito trovate il brano che abbiamo scritto io e Silvia. Spero vi
piaccia. Come sempre segnalate errori o sviste che ci son passate sotto gli
occhi. Come potete notare alla fine del post c'è un breve riassunto del
brano che faciliterà sicuramente il lavoro in fase di revisione dell'intera
missione. Come avevo accennato tempo fa ogni scrittore dovrà allegarlo in
fondo.

Buona lettura.

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Titolo: 01.01 "La Navetta"

Autori: Riccardo/Nimosit – Silvia/Dwalla

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*** Quadrante Alfa – Settore 108

USS Vancouver NX-75722 – Ufficio del Capitano

04/07/2398, Ore 11:02 – D.S. 75505.37 ***



“Ha già terminato le valutazioni del personale?” chiese Kuribayashi
prendendo il padd dalle mani della mezzo betazoide mentre nuvolette di
vapore uscivano dalla sua bocca. Essendo una nave prototipo tutto
l’equipaggio si aspettava dei guasti o comunque un periodo di assestamento,
a maggior ragione considerando che la Vancouver era la seconda nave
prodotta della Classe Earhart e che la nave gemella era stata richiamata ai
cantieri dopo il viaggio inaugurale per una totale revisione dei sistemi.
Le speranze dei progettisti, del personale dei cantieri e in generale del
Comando di Flotta erano quindi tutte concentrate ad una buona riuscita del
secondo tentativo a capo del quale avevano infatti messo un Capitano molto
preparato come Kuribayashi. Fino a quel momento la nave non aveva avuto
particolari problemi di navigazione o ai motori, ma un guasto al sistema di
controllo ambientale aveva creato situazioni di disagio su tutta la nave
modificando con rotazioni casuali le condizioni climatiche di temperatura e
umidità su tutti i ponti della nave. Così in quel momento, mentre la sala
macchine e i ponti dal 11 al 13 si godevano un clima perfetto, nei ponti
dal 4 al 10 c’era un clima desertico con temperatura di 41° e umidità
bassissima, mentre nei ponti dall’1 al 3 la temperatura si era assestata a
6° secchi. Le squadre tecniche erano al lavoro praticamente senza sosta da
dieci minuti dopo la partenza, ma l’unico passo in avanti era stato
impedire la rotazione costante delle temperature che aveva afflitto
l’equipaggio per circa 6 ore. Questo due giorni prima.

Dwalla si strinse nella divisa sfregandosi le braccia con le mani
“Sostanzialmente sì, ho esaminato tutti i membri dell’equipaggio e ho messo
degli appunti sulle loro schede che ho già consegnato al Primo Ufficiale.
Considerando che il 70% di loro viene dalla Novalis direi che la squadra è
già in buona forma, ho però organizzato una turnazione di visite per gli
altri 49 membri che vengono da altre navi ed in particolare di 13 di loro
su cui vorrei approfondire la valutazione. Le ho segnalato i nomi nel
rapporto.”

Kuribayashi annuì continuando a leggere. Aveva fatto bene a insistere con
Nimosit, il suo team di ufficiali superiori era eccellente, e il comandante
Thevek era quanto di meglio potesse desiderare in quel frangente. La mente
del Capitano si trovò per forza di cose a ragionare sulle uniche posizioni
di rilievo non ancora coperte da ufficiali superiori degni di questo nome.

“Invece cosa ne pensa del Tenente Losail?” disse quindi ad alta voce.

“È preparato e ha le capacità per diventare un eccellente ingegnere capo,
ma credo che al momento sia ancora un po’ troppo giovane e inesperto. E la
situazione climatica della nave ne è un po’ la prova.” Disse Dwalla
prontamente attendendosi la domanda palesemente preannunciata dal cambio
posturale e dalle micro-espressioni del suo superiore.

“Lo sospettavo, purtroppo al momento non ho altra scelta che confermargli
il ruolo. Il Comando di Flotta mi aveva assicurato un Ingegnere Capo di
esperienza, soprattutto considerando le nuove tecnologie di cui è dotata
questa nave, ma purtroppo i guasti sulla USS Earhart hanno rovinato i piani
di tutti.” - Disse Kuribayashi alzandosi e andando verso il replicatore. -
“Spero che un po’ di pressione lo trasformi in un diamante. Posso offrirle
qualcosa?” Continuò rivolgendosi al Consigliere.

“Un the molto caldo e molto forte con un po’ di latte e senza zucchero,
grazie.” disse Dwalla.

“Ah! Non la facevo una amante del the.” - disse Kuribayashi sfoggiando il
suo amore per la bevanda -  “Soprattutto nella versione inglese chiamata
builder’s brew. Che però ammette lo zucchero, ma solo per chi fa lavori
pesanti.”

“In effetti non ne consumo molto, ma va bene per tenersi caldi.” disse
Dwalla con un sorriso.

“Non posso darle torto…” - rispose Kuribayashi ordinando le bevande al
replicatore che in breve le materializzò nel cassetto. - “Non so perché, ma
continuo a pensare che se il comandante Borodin fosse stato disponibile
questi problemi li avremmo affrontati meglio.”

“Già, ma non ha neanche consumato un giorno di licenza che era già
imbarcato sulla USS Regina Margherita per una missione scientifica a lungo
raggio verso le nebulose esterne del centro della galassia. Ci vorrà un bel
po’ prima che ritornino alla civiltà.”

“Un po’ di esplorazione come una volta… quando la Via Lattea era ancora uno
spazio immenso e non sapevamo neanche che esistesse la parola Borg.
Esplorare l’inesplorato è la scintilla che ha spinto gli esseri umani e che
ci ha condotti fin qui. Un po’ li invidio.”

“Ho sempre sospettato un suo lato romantico, Capitano. Comunque più viaggio
più mi rendo conto che più importanti dei luoghi, ciò che conta veramente
sono le persone.”

“Niente di più vero Consigliere. Aggiorni il Primo Ufficiale per decidere
le turnazioni. Mi tenga informato… ah! Stavo dimenticando. Dovrebbe
esaminare meglio le schede dei Tenenti Gordon e Faxxon e lasciare due note
nelle loro schede perché devo decidere quale dei due sia il miglior
candidato al ruolo di Capo Ops.”

“Senz’altro Capitano” - disse Dwalla alzandosi con un sorriso. - “vado
subito a lavorarci. Magari però nel laboratorio medico sul ponte 14…”

Tetsuya sorrise “Stanca del freddo a quanto pare… Comunque si ricordi la
riunione delle 15:00. In libertà.”



*** Quadrante Alfa – Settore 108 USS Vancouver NX-75722 – Ponte 13 – Stiva
di Carico 4
04/07/2398, Ore 13:07 – D.S. 75505.61 ***



Considerando che il bar di prora e la sala mensa erano troppo fredde per
permettere all’equipaggio di mangiare, si era deciso di allestire una sala
mensa improvvisata nella stiva di carico, che se da un lato non permetteva
all’equipaggio di godersi le stelle mangiando, dall’altro garantiva una
digestione priva di pericoli.

“E' libero qui?” - disse Nimosit arrivando al tavolo dove Dwalla stava
dividendo la sua concentrazione tra il d-padd e una spigola al forno. -
“stare soli a mangiare non fa bene alla salute.”

“Dovremmo chiederlo ad Otello… certo accomodati.” - rispose Dwalla alzando
gli occhi e posando il padd sul tavolo. - “Mi sono messa qui perché non
volevo disturbare i piccioncini laggiù.”

Coral girò gli occhi verso Kuz e Oxila che stavano mangiando e ridacchiando
in un angolo della sala.

“Sembrano tranquilli.”

“Una ragione in più per lasciarli soletti, ma è evidente che Denay ha un
po’ di risentimento.”

"Un pò di risentimento? Hai visto il suo sguardo nei miei confronti?"

"Perchè? Che sguardo aveva...."

"Per adesso uno sguardo settato su stordimento, ma non so quanto durerà!"

"E' comprensibile che nutra un certo risentimento nei nostri confronti per
come sono andate le cose."

“Nostri?”

“Esatto. Miei, del capitano, di Lan. E perfino verso se stessa.” Dwalla
girò quindi gli occhi tornando a mangiare la spigola.

“Posso anche capire il verso di me e verso Lan. Ma perché anche verso di te
e verso se stessa?”

“Verso di me perché ha capito che i tasti sono stati schiacciati dietro mio
suggerimento e verso se stessa perché i sentimenti che prova per Lan le
hanno fatto cambiare idea su quella che poteva essere il suo futuro. Ma
vedrai che si aggiusterà tutto appena si renderà conto che la sua famiglia
è sempre con lei e che non dipende da dove si trova.”

“E hai visto tutto questo da come sta tenendo la forchetta?” disse quindi
Coral tagliando la sua bistecca.

“No, ho barato. Ho scavato un po’ mentre ci stringevamo la mano quando è
salita a bordo. Tranquillo non sarà un problema, questo se il Tenente
Losail riuscirà finalmente a sistemare il clima su questa nave e potremo
vivere un po’ più comodamente.”

“Ci ho parlato oggi. Pensa di aver capito il problema e provava a
sistemarlo. Ci aggiornerà nella riunione delle 15.”

“Speriamo bene… ah, se ti va bene dopo la riunione verrei nel tuo ufficio
per parlare delle turnazioni dell’equipaggio.”

“Certo e speriamo di tornare alla normalità.”

“Ci siamo imbarcati su una nave prototipo, la nostra idea di normalità è
alquanto strana.”

“Non posso darti torto.” rispose Coral sorridendo.

“Potrei scriverci un libro.” disse Dwalla sorridendo a sua volta.



*** Quadrante Alfa – Settore 108 USS Vancouver NX-75722 – Ponte 1 – Sala
Riunioni
04/07/2398, Ore 15:01 – D.S. 75505.82 ***



“Tenente Losail, ha buone notizie?” disse Kuribayashi non appena furono
tutti seduti.

“Il nucleo della centralina del campo di supporto vitale è da buttare, si
deve essere rovinata durante il montaggio visto che non è una parte
normalmente accessibile e che può essere toccata solo in cantiere.”

“Non possiamo sostituirlo?” Intervenne Nimosit

“Il pezzo in sé è replicabile, anche se dovrò farmi mandare le specifiche
dai Cantieri di Utopia Planitia. Il problema è che il pezzo è immerso in un
campo di forza che contiene esacobaltite, di cui non abbiamo scorta a
bordo, perché il pezzo ha una durata normalmente molto superiore alla vita
delle navi stesse su cui è montato, tanto che spesso vengono riciclati e
come dicevo non dovrebbe venir mai più toccato. In effetti la procedura di
montaggio è particolarmente complessa.”

“Mi sta dicendo che siamo costretti tornare in cantiere?” disse Kuribayashi

“Non sto dicendo questo, ma sto dicendo che siamo costretti a cercare
esacobaltite, almeno 2 metri cubi.”

“L’esacobaltite si può trovare nelle nebulose rosse o in quelle di classe
theta, che però sono entrambe abbastanza pericolose per via delle forti
correnti elettromagnetiche che potrebbero friggerci.” intervenne Kuz.

“Per fortuna che abbiamo un ottimo timoniere.” disse Oxila ridacchiando.

“Una fortuna per davvero.” - commentò Nimosit. - “Quelle correnti non sono
uno scherzo.”

“Ci sono pericoli per la salute dell’equipaggio? A parte il problema
frittura ovviamente.” disse quindi Di Maria.

“Non direi, una leggera radiazione dovuta al forte campo elettromagnetico,
ma niente che la polarizzazione delle corazze ablative della nave non
riesca a tollerare.”

“Allora è deciso. Comandante Kuz usi tutte le risorse necessarie per il
laboratorio di astrometria e ci trovi l’esacobaltite. Tenente Losail si
procuri le specifiche tecniche da Utopia Planitia.”

“Si signore, stavo anche pensando di preparare un programma olografico per
addestrarci a montare il pezzo correttamente.”

“Ottima idea, le assegno il ponte ologrammi 2. Comandante Nimosit, gestisca
le turnazioni dell’equipaggio per il ponte ologrammi 1. Comandante Thevek,
può organizzare qualche evento? Già le condizioni climatiche non sono delle
migliori, togliere una sala olografica può essere deleterio per il morale
dell’equipaggio.”

“Lo consideri fatto.”

“Ottimo. In libertà.”


*** USS Vancouver NX-75722 – corridoi della nave
04/07/2398, Ore 17.23 – D.S. 75506.09 ***

"Corsi di Tai-chi." Fece Nimosit con voce piatta.
"Perchè no. A me piace." - Rispose allegra Dwalla al suo fianco mentre
percorrevano i corridoi della nave. - "Fa bene al corpo e alla mente.
Aiuterebbe l'equipaggio a rilassarsi, con tutto quello che sta succedendo a
bordo secondo me in parecchi ne avrebbero bisogno."
"Perchè mi stai fissando?" Fece lui.
"Perchè anche tu ne trarresti giovamento?"
"Odio quando hai ragione." Concluse l'uomo alzando gli occhi al cielo.
"Lo so. E comunque ho in mente anche altre idee." - Dopo poco arrivarono ad
un bivio. - "Io vado nel mio ufficio, ho un pò di cose da sbrigare." Fece
lei fermandosi.
"Io devo andare in plancia. E devo trovare Kuz."
"Vacci piano con lei, ok?" Volle sincerarsi Dwalla accigliandosi. L'uomo
annuì.
"Ceniamo insieme? Solito ristorante."
"Perfetto." Rispose il consigliere ridendo e incamminandosi lungo uno dei
corridoi, lasciando il primo ufficiale solo con i suoi pensieri.

Riprese a camminare verso la plancia. Doveva ancora prendere la mano con
quella nave, più di una volta si era perso anche se odiava ammetterlo pure
a se stesso. Ma non poteva negare che era bella, bella davvero. Nuove
forme, nuovi colori, nuovi materiali, nuovi odori. Era tutto molto più
raccolto rispetto alla Novalis. Gli spazi erano sicuramente ridotti ma
anche ottimizzati perfettamente. Ne erano un esempio gli alloggi degli
ufficiali, non avevano niente da invidiare a quelli della Novalis anche se
più piccoli, ma decisamente più funzionali. C'era ancora molto lavoro da
fare, organizzare un equipaggio su una nave che si conosce centimetro per
centimetro è complicato, organizzarne uno su una nave nuova di zecca ancora
tutta da scoprire è molto, molto più complicato. Lui stesso doveva capirne
i sistemi di navigazione, di propulsione, di armamento, quelli difensivi,
il computer di bordo. Certo aveva studiato tutto, come il resto
dell'equipaggio. Ma la pratica di tutti i giorni era qualcosa di diverso al
quale si doveva abituare alla svelta.
La porta della plancia si aprì lasciandolo entrare.

"Signor Oxila, come procede la diagnostica di livello 2?"
"Ottimamente signore." - Fece l'ufficiale di rotta senza voltarsi.
"Ringraziamo il cielo, almeno questa."
"Anche troppo bene direi." Gli allarmi di Nimosit cominciarono a suonare
tutti contemporaneamente.
"In che senso."
"Nel senso che ho....come dire...manomesso alcune subroutine di navigazione
sperando che il computer se ne accorgesse. Ma niente, ha segnalato un
risultato conforme quando palesemente non potrebbe esserlo."

Un primo ufficiale come si deve avrebbe redarguito il suo navigatore per
aver manomesso le subroutine di navigazione, ma non Nimosit che aveva fatto
la medesima cosa infinite volte per lo stesso motivo. Da quale pulpito
sarebbe potuta venire la predica?

"Dannazione." - Fece sconsolato. - "Cerchi di capire cosa succede, e lo
faccia per ieri. Inutile farle notare come la sezione navigazione di una
nave come questa debbe funzionare alla perfezione." L'altro annuì ben
conscio del problema.

"Ah comandante..." - Nimosit si voltò. - "...manovrarla però è una cosa
meravigliosa." Il sorriso a trentadue denti che si aprì sul volto
dell'ufficiale la diceva lunga sulle sensazioni che stava provando in
quella sua nuova esperienza. E allo stesso tempo rendeva sempre più
complicato il suo prossimo compito. Trovare Kuz.
Il primo ufficiale annuì uscendo dalla plancia infilandosi nel primo
turboascensore che trovò.

"Laboratorio astrometrico."


*** USS Vancouver NX-75722 – laboratorio astrometrico
04/07/2398, poco dopo ***


Nel laboratorio astrometrico c'erano almeno 38 gradi. I pochi ufficiali
presenti erano piuttosto provati ma stavano continuando a fare il proprio
lavoro. Prima fra tutti il tenente comandante Kuz.

Appena la donna lo vide entrare gli rivolse subito la parola.
"Signore, ho trovato qualcosa." Evidentemente si riferiva alla esacobaltite.
"La ascolto."
"Sono riuscita a trovare una nebulosa di classe Theta non lontana da qui.
Non contiene molta esacobaltite perchè piuttosto piccola di dimensioni, ma
potrebbe fare al caso nostro. Con due giorni di viaggio potremmo essere
nelle sue vicinanze. Ce n'è un'altra ben più grande ma ci vorrebbero almeno
ventiquattro giorni di navigazione."
Ventiquattro giorni in quelle condizioni non erano ipotizzabili per
l'equipaggio, riflettè Nimosit.

"Losail dice che ne servono almeno due metricubi, cerchi di capire se
riusciamo a ricavarli dalla nebulosa più vicina; in caso affermativo invii
le coordinate direttamente a Oxila che imposterà la rotta." - Pausa. - "Ah,
comandante....ottimo lavoro. Come sempre."

"Grazie signore." Rispose la thrill dopo una breve pausa arricciando il
mento. Non era esperto come Dwalla in quanto a mimica facciale, ma capì che
il grazie era sincero. C'era ancora molto su cui lavorare ma c'era speranza.
Annuì soddisfatto e uscì, grato di poter tornare a temperature più miti.

Kuz era un ottimo ufficiale, riflettè tra sè, e una ragazza maledettamente
in gamba. Sapere di averla a bordo gli dava la sensazione di avere le
spalle coperte. Aveva insistito per farla essere lì, forse anche giocando
sporco, ammise. E la capiva se nutriva ancora del risentimento nei suoi
confronti. Ma avrebbe rifatto tutto allo stesso modo, perchè era
importante.


*** USS Vancouver NX-75722 – ufficio del primo ufficiale
06/07/2398, Ore 11.02 – D.S. 75510.85 ***


Guardò sconsolato la pila di D-Pad sopra il tavolo. Parevano aumentare
invece che diminuire. C'erano rapporti sullo stato di manutenzione dei
sistemi, rapporti sui malfunzionamenti dei sistemi, rapporti sullo stato di
salute di alcuni membri dell'equipaggio, rapporti su un milione di altre
cose. Tutte importanti ovviamente. Nimosit aveva la nausea. Erano circa tre
ore che non faceva altro che leggerli, sistemarli, firmarli, organizzare le
squadre, i turni, etc etc.

Il segnale acustico della porta lo riportò sulla nave.

"Avanti."
"Posso?" Era Sev.
"Ovviamente..." Il bajoriano si sedette su una delle due poltroncine poste
difronte alla scrivania di Nimosit.
"Da quando in qua porti gli occhali?" Chiese fissandolo con fare curioso.
"Da quando ho passato i quaranta. Astigmatismo daaa...." Esitò cercando la
parola che gli pareva più consona.
"Età matura?" Terminò per lui l'amico.
"Così dicono." Era di pessimo umore e non faceva niente per nasconderlo.
"Di Maria potrebbe risolvere questo problema in un attimo, sai?"
"Lo so." - Lo sapeva ma non aveva mai voluto farlo; in raltà il problema
era ridotto, aveva bisogno degli occhiali solo per leggere da vicino in
condizioni di scarsa visibilità. Per il resto non aveva complicazioni. -
"Di cosa avevi bisogno?"

"In realtà di niente in particolare. Volevo solo sapere se potevo
utilizzare il ponte ologrammi 1 per alcuni training con le squadre Seal.
Visto che il 2 è occupato quasi 24 ore su 24 da Losail..."
Nimosit prese un D-Pad quasi alla base della pila che aveva davanti e lo
lanciò a Sev il quale lo afferrò a mezz'aria abbastanza stupito.
"Ecco. Lì ci sono le richieste di utilizzo del ponte 1. Se mi aiuti ad
organizzarle tutte te lo lascio volentieri!"
L'ufficiale alla sicurezza si alzò.

"Consideralo già fatto capo!" - Fece per voltarsi e dirigersi verso la
porta, ma esitò. - "Sai una cosa, hai una brutta cera. Ho sentito che
Dwalla sta organizzando dei corsi di Tai-chi sul ponte 1, fossi in te ci
farei un pensierino...." - Un altro D-Pad volò dalla scrivania verso la
testa di Sev e per pochissimo non lo centrò in pieno! - "Capito. ciao!"
Uscì ridacchiando prima che la sua incolumità venisse compromessa.

=^= Oxila a Nimosit. =^=
"La ascolto tenente."
=^= Stiamo per uscire dalla curvatura in prossimità della nebulosa di
classe Theta. =^=
"Molto bene, arrivo. Informi il capitano e chiami in plancia Kuz e Losail."
=^= Ricevuto, chiudo. =^=


*** USS Vancouver NX-75722 – plancia

06/07/2398, poco dopo ***


La nebulosa occupava una parte dello schermo principale sul fondo della
nuovissima plancia della Vancouver. Il tipico colore verde tendente al blu
denotava lunghezze d'onda emesse tra i 450 ed i 570 nm. Bella e letale,
pensò NImosit dalla sua postazione a fianco della poltrona centrale del
capitano. Conosceva quel tipo di nebulose, e non gli piacevano affatto. Le
potenti correnti elettromagnetiche che le caratterizzavano erano in grado
di mandare in tilt i sistemi di navi anche ben attrezzate, le stesse
correnti in grado di incendiare i gas da un momento all'altro. Manovrare là
dentro non era roba da cadetti, riflettè in automatico.

"Signor Losail, abbiamo un piano?" Chiese Kuribayashi.
"Si signore." - Rispose l'ingegnere dalla sua postazione. - "Dovremo
procedere immagazzinando l'esacobaltite utilizzando il collettore di
Bussard della gondola di dritta. Abbiamo modificato i condotti di
intrappolamento dell'idrogeno per renderli funzionali allo scopo. Abbiamo
bisogno di 2,1 metricubi di esacobaltite, quindi il collettore dovrà
rimanere aperto per almeno 5,7 secondi."
"Signore, ho individuato la zona della nebulosa a maggiore concentrazione
di esacobaltite." - Intervenne Kuz. - "Sto trasmettendo le ccordinate alla
consolle di navigazione."
"Molto bene."
"Ci saranno parecchie scariche elettromagnetiche, consiglio di alzare gli
scudi alla massima potenza, almeno fino a quando non dovremo aprire il
collettore, poi dovremo attivare l'armatura ablativa. Sarà in grado di
dissipare gran parte dell'energia che eventualmente colpirà la nave." Fece
Romanov controllando i dati alla postazione tattica.
"Consiglio accettato. Dovremo essere chirurgici." - Spiegò Nimosit. -
"Entriamo, raccogliamo l'esacobaltite e ce ne andiamo alla svelta. Cosa
dicono le sue simulazioni signor Romanov?"
"Tempo totale per l'operazione....5 minuti e 45 secondi." Nimosit annuì,
non avevano scelta.
"Signor Losail...quanto tempo ci vorrà prima che lei ed i suoi uomini
riusciate a sistemare il nucleo della centralina del campo di supporto
vitale?" Chiese il capitano.

"POtendo fortunatamente contare sulle specifiche inviateci da Utopia
Planitia, le nostre simulazioni sul ponte ologrammi dicono che ci vorranno
almeno 3, forse 4 ore di lavoro. La notizia buona è che gli errori di
montaggio da parte dei nostri tecnici si sono via via ridotti fino ad
essere dell'ordine del 3,4%"
"Bene, attivare allarme giallo. Procediamo."
"Alzare gli scudi." - Intervenne Nimosit. - "Signor Romanov coordini lei le
operazioni dalla postazione tattica."
"si signore. Tenente Oxila, proceda a velocità di impulso verso le
coordinate impostate. Signor Losail, stia pronto ad aprire il collettore di
dritta. Al mio comando."
Gli altri annuirono concentrati. Ben presto la nave cominciò ad essere
scossa da vibrazioni via via più forti man mano che si addentravano nella
nebulosa.
"Siamo in posizione." Confermò Oxila.
"Abbassare gli scudi, attivo armatura ablativa!" - Tuonò Romanov mentre le
vibrazioni divennero più intense. - "Aprire collettore di dritta." - Losail
operò e l'esacobaltite, insieme ad altri gas e detriti venne inghiottita
all'interno dei condotti di intrappolamento dell'idrogeno. - "Ancora 3,2
secondi."
"Quantitativo necessario raggiunto." Annunciò dopo poco Losail.
"Chiudere collettore, disattivo armatura, scudi su." Terminò asciutto il
tattico.
"Ottimo lavoro signori, tenente, ci porti lontano da qui alla svelta." -
Fece Nimosit rivolto al timoniere. - "Signor Oxila!" Dovette ripetere.

"Mi scusi signore ma ho una strana lettura!"
"Che tipo di lettura?"
"Quella tipica di una navetta!" Lo sguardo perplesso di Oxila rifletteva
quello di tutti gli ufficiali.
"Confermo!" - Intervenne Kuz. - "Contatto navetta ad ore 14 distanza
approssimativa 1280 chilometri, sto trasmettendo la rotta alla navigazione."
"Scandagliate, voglio sapere tipo di navetta, personale a bordo e stato dei
sistemi." Si intromise il capitano alzandosi.
"Le interferenze elettromagnetiche annebbiano parzialmente i nostri sensori
a corto raggio." Spiegò Kuz mentre armeggiva con la sua consolle.
"Si tratta, se non erro, di una classe Hideki, un piccolo vascello
cardassiano da ricognizione." - Intervenne Sev dopo alcuni istanti. -
"Pensavo avessero abbandonato questo tipo di navette ormai da diversi anni.
Disgregatori e siluti fotonici, niente che non possiamo gestire. La
propulsione sembra disattivata."
"Qualcuno a bordo?" Chiese Nimosit?
"Mi è impossibile stabilirlo da questa distanza, signore, dovremmo
avvicinarci." Spiegò l'ufficiale tattico.
Kuribayashi guardò per un breve momento sia Nimosit che Thevek al suo
fianco.
"Suggerimenti?"
"In effetti non c'è una vera e propria richiesta di soccorso." - Cominciò
il primo ufficiale aggrottando le sopracciglia. - "Potrebbe anche essere
una trappola per quel che ne sappiamo."
"Troppo macchinoso per i miei gusti." - Scosse ila testa il consigliere,
poco convinta. - "Se non avessero avuto il tempo di diramare una richiesta
di soccorso?"
"Comprendo la sua naturale avversione per questo tipo di nebulose numero
uno, ma credo che dovremmo andare a verificare." - Nimosit annuì. -
"Allarme rosso. Signor Oxila, ci porti verso la navetta. Romanov, Kuz, non
toglietele gli occhi, ed i phaser, di dosso. Non voglio soprese. Sensori a
largo spettro." L'equipaggio si mosse all'unisono e la nave procedette a
bassa velocità per coprire la breve distanza. Più si avvicinavano più le
interferenze elettromagntiche aumentavano di intensità.

In breve raggiunsero lo shuttle e lo inquadrarono sullo schermo. Sembrava
in buone condizioni, assolutamente fermo e inerme.

"Confermo, sistemi di propulsione disattvati. Armamenti offline. Sono
innocui." Sentenziò Sev.
"Mantenete sotto tiro la navetta." Chiese Nimosit ai suoi, non voleva
scherzi.
"Signore...." - Kuz dalla postazione scientifica stava scandagliando la
navetta da cima a fondo. - "I sensori rilevano una unica forma di vita a
bordo."
"Ci dia maggiori dettagli comandante."
"Con le interferenze eletroomagnetiche non riesco ad eseguire una scansione
del DNA ma, da quello che vedo, dalla fisionomia di base.......sembrerebbe
una forma di vita romulana."

Un silenzio carico di quesiti calò sulla plancia. Nessuno metteva in dubbio
le parole di Kuz.

"Trasmetta i dati che sta rilevando in infermeria." - Fece infine
Kuribayashi pensieroso, mentre toccava il suo commbadge. - "Dottore, Denay
le sta inviando i dati che stiamo registrando da una navetta alla deriva
nella nebulosa, sembra ci sia una forma di vita romulana a bordo."
=^= Molto bene, ecco i dati. =^= Accusò ricevuta il medico.
"Rilevo una temperatura corporea molto bassa, forse troppo per garantire la
vita." Spiegò l'ufficiale scientifico.
=^= La temperatura media di un romulano adulto è di circa 4 o 5 °C
inferiore rispetto a quella di un umano, ad esempio. E, in condizioni
estreme sia chiaro, può scendere parecchio senza necessariamente
pregiudicarne la sopravvivenza.=^=
"Quanto?" Volle capire il capitano.
=^= Anche intorno ai 24 °C. Tuttavia le temperature che i nostri sensori
stanno rilevando, normalmente sono l'indizio di un decesso. Ma posso essere
più preciso solo dopo una esame diretto del corpo. =^= Sentenziò Di Maria.

"Molto bene. Prepariamoci a recuperare la navetta." - Viste le condizioni
esterne non era sicuro utilizzare il teletrasporto. - "Ci pensa lei, numero
uno?" Nimosit annuì alzandosi dalla poltrona.
"Sev, Thevek, Di Maria, con me nell'hangar 1. Allontaniamo tutto il
personale non necessario, per prima cosa attiveremo le procedure di
bonifica."

Mentre la plancia si stava svuotando e ognuno degli ufficiali si occupava
del compito assegnatogli, Losail osservò ancora una volta i dati scorrere
sulla sua consolle, accigliandosi.
"Aleksei, dimmi una cosa, secondo te quanto possiamo fidarci dei nostri
sensori nelle attuali condizioni?" - L'altrò lo fulminò con lo sguardo. -
"Voglio dire, la nave è in fase di rodaggio, abbiamo già diversi problemi
in condizioni standard, e siamo dentro una nebulosa con pesanti
interferenze elettromagnetiche...."
"Perchè mi dici questo?" Losail fece spallucce.
"Non so, per un attimo ho rilevato un picco di tachioni provenire dalla
navetta cardassiana."
"Pensa a sistemare il supporto vitale, non sopporto il caldo afoso!" Tagliò
corto Romanov lasciando la plancia e Losail dubbioso.

END OF TRANSMISSION

RIASSUNTO:

L'quipaggio è al suo primo incarico sulla USS Vancouver e ancora parecchi
sistemi della nave non funzionano a dovere, come ad esempio il supporto
vitale che distribuisce a suo piacimento il caldo ed il freddo in diverse
parti del vascello. Per rimettere la cosa a posto è necessario sostituire
una componente del supporto vitale che però è immersa in un campo
contenente esacobaltite che si può trovare in alcune tipologie di nebulosa.
L'equipaggio dovrò quindi affrontare un breve viaggio fuori rotta di due
giorni per raggiungere una nebulosa di classe Theta dalla quale
immagazzinare esacobaltite utilizzando il collettore di Bussard di dritta.
All'interno della nebulosa però, dopo aver prelevato quanto necessario, i
sensori rilevano una navetta cardassiana con a bordo una forma di vita
romulana. Si decide di portare la navetta a bordo, non considerandola una
minaccia, mentre l'ing. della nave rileva per un attimo un picco di
tachioni dai sensori.











-- 
Ciao, Riccardo


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OOO Cmd. Coral Nimosit
Primo Ufficiale (FO)
Sez. Comando e Navigazione
USS Vancouver NX 75722
coral.nimosit a gmail.com
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                       Numquam quiescere
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