[Stml2] 00.03 – “Il più bel viaggio è quello che non è stato ancora fatto” - Si.Bi/lt. Com. Dwalla Thevek
Coral Nimosit
coral.nimosit a gmail.com
Mer 16 Maggio 2018 10:03:40 CEST
Si me ne sono accorto. Tra l'altro, rispondendo alla mail, stavo provando
ad eliminare un allegato prima di inviarla e invece non ci sono riuscito
quindi il gestore me la "cassa" sempre. Non è un problema. Lascia pure
stare.
Il giorno mer 16 mag 2018 alle ore 09:50 Capt. Tetsuya Kuribayashi <
captkuribayashi a gmail.com> ha scritto:
> Ragazzi, attenzione agli allegati .... questa mail sta superando i 400Kb è
> devo approvare manualmente tutti i reply ... è per questo che non arrivano
> real-time.
>
> Michele
>
> Il giorno 15 maggio 2018 12:45, Silvia Bianchini <ltcomm.sibi a gmail.com>
> ha scritto:
>
>> *Eccolo qui!*
>>
>> *Spero vi piaccia 😉*
>>
>>
>> *Piccola nota, per godere meglio il brano è bene che abbiate presente i
>> luoghi di cui parlo quindi nel dubbio cercateli su Google 😘*
>>
>>
>> *Ciao!*
>>
>> *Si.Bi.*
>>
>> *==============================*
>>
>>
>> *=============================*
>>
>> *Titolo: 00.03 – “Il più bel viaggio è quello che non è stato ancora
>> fatto”*
>>
>> *Precedente: 00.02 – “Ritrovo”*
>>
>> *Autore: Si.Bi./Dwalla*
>>
>> *=============================*
>>
>>
>>
>> **** Orbita SOL III – Attracco Spaziale Terrestre – Cupola di Comando –
>> Ufficio del Comandante*
>>
>> *30/04/2398, Ore 07:59 – D.S. 75326.94 ****
>>
>>
>>
>> Lo spettacolo che si poteva ammirare dal ponte di comando della Stazione
>> era ogni volta da lasciare senza fiato. Il ponte di comando si trovava
>> infatti al vertice della cupola e dalle vetrate a 360° si potevano ammirare
>> tutti i ponti di attracco e i le passerelle, i ponti commerciali e dedicati
>> ai divertimenti che si trovavano sotto. Tutto il brulicare di vita della
>> stazione era sotto di loro. Spettacolo parimenti memorabile era quello che
>> poteva mirare sulla parte esterna della struttura dove si trovavano uffici,
>> laboratori, appartamenti e i sistemi tecnici e tattici, e che avevano ogni
>> 4 ore un’alba e lo spettacolo della Terra bellissima e blu che placidamente
>> ruotava sotto di loro. Un piccolo mondo, una città fatta di arrivi e
>> partenze, di commercio e scambio culturale, di abbracci amorevoli e di
>> strette di mano formali. Tutto doveva funzionare al meglio, ma nonostante
>> le promesse della Federazione e della Flotta Stellare, la realtà era che i
>> migliori ufficiali e marinai volevano stare sulle navi e non sulle basi
>> stellari. Così restavano solo quelli che volevano una vita comoda, piena di
>> piaceri e di licenze a terra, quelli che non erano mai assegnati ad alcuna
>> nave perché i danni che potevano fare erano sempre contenibili su una base
>> e invece potevano risultare letali su una nave. A questo stava pensando,
>> guardando dalle finestre del suo ufficio, il Comandante Baroni, un uomo
>> energico e brillante, seppur amante delle comodità considerati i suoi 61
>> anni, che aveva il comando della stazione da più di 20 anni e aveva
>> personalmente guidato i lavori di refit che si erano resi necessari dal
>> danneggiamento subito dall’ultimo attacco dei Borg e aveva sempre cercato
>> di tirare fuori il meglio dai suoi uomini, che pure avevano notevoli
>> lacune. Il suo ufficiale alla sicurezza, Il Tenente Gruber, gestiva
>> perfettamente le situazioni difficili sulla stazione che potevano crearsi
>> quando equipaggi diversi si incontravano, ma era allo stesso tempo una
>> persona assillante e ossessiva con le sue continue richieste per miglioramenti
>> difensivi e tattici che a detta di tutti gli analisti tattici della Flotta
>> Stellare non erano necessari. Il suo capo operazioni era il Tenente Drué,
>> era invece molto precisa nel suo lavoro, ma di natura molto schiva, quasi
>> asociale e non legava con nessuno, tanto da non avere nemmeno l’alloggio
>> sulla stazione, ma tornava tutte le sere a dormire sulla Terra. Infine sia
>> il suo ingegnere che il suo ufficiale medico erano al momento due giovani
>> Guardiamarina appena usciti dall’Accademia. Non che fossero necessarie
>> squadre tecniche superspecializzate, visto che bastava una buona e regolare
>> manutenzione, o che fossero necessarie cure specialistiche vista la
>> vicinanza con le strutture sanitarie della Flotta sulla Terra. Tutti gli
>> altri marinai e sottufficiali, circa una quarantina, erano persone dello
>> stesso tenore, bravi, ma non brillanti e tutti bene o male soddisfatti
>> della vita che facevano. Negli oltre vent’anni di comando, la stazione
>> aveva fatto il suo lavoro con diligente metodicità e ordinaria mediocrità.
>> Quello che Baroni non si sarebbe mai aspettato invece era stata
>> l’assegnazione di un ufficiale di coordinamento e consigliere che aveva un
>> ruolino di servizio da nave ammiraglia. Da quando aveva posato gli occhi
>> sul Tenente Comandante Thevek, oltre a notarne la bellezza, si era chiesto
>> quanto quel miracolo si sarebbe fermato sulla sua stazione. Con il lavoro
>> del comandante Thevek, Baroni era riuscito finalmente ad avere la base
>> spaziale che aveva sempre sognato, in cui ogni cosa procedeva al ritmo del
>> cronometro. I suoi ufficiali avevano mostrato miglioramenti e ogni cosa era
>> filata liscia come mai prima. Ogni giorno negli ultimi 21 mesi aveva
>> ringraziato la buona stella che gli aveva mandato Dwalla, e ogni giorno si
>> era chiesto se quello sarebbe stato l’ultimo.
>> Nascondi testo citato
>>
>>
>>
>> **** Orbita SOL III – Attracco Spaziale Terrestre –Ring*
>>
>> *30/04/2398, Ore 19:34 – D.S. 75328.26 ****
>>
>>
>>
>> Dwalla stava camminando con passo deciso lungo il cosiddetto Ring, la
>> passeggiata principale della stazione, con gli occhi fissi su un padd sul
>> quale stava compilando diverse modifiche. I presenti sulla passeggiata non
>> facevano altro che cederle il passo mentre avanzava con i capelli mossi che
>> ondeggiavano di qua e di là ad ogni passo. L’ultimo incarico del suo turno
>> e ancora una volta doveva coprire le inefficienze del sottocapo Lazie,
>> l’unico membro dello staff della stazione totalmente refrattario ai pochi,
>> ma significativi cambiamenti che aveva chiesto e ottenuto dal Comandante
>> Baroni. Era sempre stata abbastanza contraria ai richiami, cercando sempre
>> la soluzione giusta al problema, ma in questo caso l’unica soluzione era
>> trovare un nuovo impiego al sottocapo, possibilmente su un’altra stazione.
>> continuando a leggere il padd si accorse solo troppo tardi di una figura
>> sulla sua strada. Si scontrarono e la mano di lui la tenne stretta per
>> evitare di farla cadere e come sempre il flusso di pensieri la travolse in
>> uno schema mentale a lei familiare
>>
>> *sei sempre bellissima*
>>
>> “Grazie Comandante Nimosit, anche se non è vero… ma mi hai vista bene?”
>> disse lei finalmente portando gli occhi sul viso dell’uomo
>>
>> “scherzi! Sei in formissima!”
>>
>> “non male per una settantaquattrenne, vero?”
>>
>> “in termini umani vuol dire meno di 40 e portati bene”
>>
>> “Troppo galante… che fai qui, sei in partenza con la Montale?”
>>
>> “No, no…in effetti sono qui per te”
>>
>> “Per me?”
>>
>> “Sì, possiamo trovare un posto per parlare?”
>>
>> “Devo portare questo padd sul ponte 21 e poi ho finito il turno. Andiamo
>> a cena sul Ring? O vuoi scendere sulla Terra? C’è un favoloso ristorante
>> dove potrei portarti”
>>
>> “Allora portamici, ti aspetto in sala teletrasporto 4?”
>>
>> “Devo cambiarmi prima, ti raggiungo dopo sul Ring dal turbolift 1”
>>
>> “Allora a dopo”
>>
>>
>>
>> **** SOL III – Italia – Liguria – San Fruttuoso di Camogli*
>>
>> *30/04/2398, Ore 23:00 – D.S. 75328.65 ****
>>
>>
>>
>> Nemmeno la bellezza del ristorantino sul mare davanti all’abazia
>> medievale illuminata da luci bianche, o le stelle che si specchiavano
>> scintillando sul mare blu del piccolo golfo riuscivano a distrarre Coral
>> dalla visione di Dwalla, la quale aveva lasciato la sobria divisa della
>> Flotta per un molto più elegante e sexy abito da sera. Con le spalline
>> sottili e la gonna a sirena, le fasciava il corpo in modo perfetto e il
>> tessuto nero leggermente trasparente era fittamente rifinito con pizzi neri
>> a forma di rami in fiore che coprivano tatticamente in modo che nessuno
>> potesse dire che fosse praticamente nuda. Aveva raccolto i capelli in uno
>> chignon e sfoggiava due grandi orecchini a cerchio di oro bianco. Le spalle
>> nude erano però coperte dal fresco serale primaverile da uno scialle
>> anch’esso nero. In un posto così bello e con la compagnia giusta, la cena a
>> base di pesce e la bottiglia di vino avevano solo fatto il resto e la
>> serata si era svolta perfettamente. Avevano riso e chiacchierato,
>> raccontandosi reciprocamente aneddoti e si stavano gustando l’ultimo
>> bicchiere
>>
>> “Com’è che non lo facciamo più spesso?” disse Dwalla “non è che lavoriamo
>> a migliaia di anni luce l’uno dall’altra”
>>
>> “Lo sai… tu hai le tue preoccupazioni. Io le mie e poi…” Coral lasciò
>> cadere il discorso. Entrambi sapevano il perché, tra loro c’era feeling,
>> c’era attrazione, ma un rapporto più intenso avrebbe messo a rischio una
>> bellissima amicizia che nessuno dei due aveva voglia di perdere e così, pur
>> sentendosi spesso non si vedevano con uguale frequenza.
>>
>> “Lo so… come so che vorresti dirmi qualcosa, ma che non sai come fare”
>> disse lei con una scelta di tempi capace di lasciare un silenzio allo
>> stesso significativo, ma non imbarazzante.
>>
>> “difficile nasconderti qualcosa eh?”
>>
>> “Ormai dovresti saperlo. Dai dillo, prima che lo dica io”
>>
>> “Kuribayashi ha il comando di una nuova nave e mi ha chiesto di radunare
>> gli ufficiali superiori della Novalis”
>>
>> “non era difficile” disse lei sorridendo
>>
>> “No è difficile perché so che tu molto probabilmente mi dirai di no”
>> disse Coral
>>
>> “vero anche questo”
>>
>> “e non c’è niente che possa fare per farti cambiare idea?”
>>
>> “non direi, per quanto sarebbe bello venire con voi, devo dire che la mia
>> esperienza all’Attracco Spaziale è bellissima. Ogni giorno affronto nuove
>> sfide, conosco nuove persone e ho nuovi stimoli e cosa più importante non
>> metto in pericolo di vita nessuno. Quando ho chiesto quell’assegnazione ci
>> ho pensato moltissimo e il comando di Flotta mi ci ha mandato con
>> riluttanza, con tutte le navi su cui avrebbero voluto mettermi. Ma non me
>> la sento. Sono un medico della testa e quando ho dovuto sostituire un vero
>> medico ho perso 17 persone” disse lei appoggiandosi allo schienale e
>> spostando lo sguardo sul mare
>>
>> “non è stata colpa tua” rispose Coral poggiandole una mano sul ginocchio
>>
>> “Non dirmi che non è stata colpa mia. Posso dirmi di aver fatto il
>> massimo e posso anche accettare quello che è stato, ma so che un vero
>> medico con più esperienza sul campo di me ne avrebbe persi di meno. Almeno
>> sull’Attracco Spaziale non è richiesto il mio contributo di medico, ma solo
>> di psicologa e diplomatica cose su cui posso veramente dire la mia”
>>
>> “lo sapevo, ma dovevo comunque dirtelo…”
>>
>> “e noi ci siamo passati una bella serata”
>>
>> “infatti… dai cambiamo argomento. Hai più visto Nathan?”
>>
>> “Sì, viene il mercoledì per il poker e vado da lui la domenica a pranzo”
>>
>> “Sta ancora con… Amelie?”
>>
>> “No… una nuova… Fumiko… lo fa mangiare con le bacchette”
>>
>> Si guardarono e scoppiarono a ridere continuando a conversare come se
>> nulla fosse stato.
>>
>>
>>
>> **** Orbita SOL III – Attracco Spaziale Terrestre – Cupola di Comando –
>> Ufficio del Comandante*
>>
>> *01/05/2398, Ore 10:32 – D.S. 75329.97 ****
>>
>>
>>
>> Dwalla entrò nell’ufficio del suo superiore guardandosi intorno, sorpresa
>> di non vederlo alla scrivania.
>>
>> “Mi ha fatta chiamare, Comandante?” disse vedendolo seduto su uno dei
>> divanetti al centro della stanza
>>
>> “Sì, comandante. Si accomodi”
>>
>> Dwalla si sedette di fronte a Baroni in attesa. Baroni stava guardano un
>> punto indefinito oltre le vetrate
>>
>> “Lo sa quante navi partono o arrivano ogni giorno?”
>>
>> “in media tremila, contando le navette”
>>
>> “Esatto, due ogni minuto. Contando solo le navi di taglia medio grande si
>> scende a 1 ogni 5 minuti e lei non mi crederà, ma io vorrei essere su
>> ognuna di quelle navi. non dico di non essere contento di avere questo
>> comando. È un lavoro comodo che cerco di fare nel migliore dei modi, ma
>> l’avrà notato anche lei, quelli bravi… quelli bravi per davvero non
>> finiscono sulle basi stellari, almeno non quelle tatticamente irrilevanti”
>>
>> “Non credo che l’Attracco Spaziale sia tatticamente irrilevante” disse
>> Dwalla sorpresa
>>
>> “e invece lo è, è solo una delle 47 stazioni, tra cantieri e altre basi,
>> del sistema solare. Importante, ma non è unica. Come la nostra base ne
>> hanno costruite 74”
>>
>> “Mi spiace, Comandante non capisco dove vuole arrivare”
>>
>> “Ho saputo che dopodomani sarà varata una nuova nave dai cantieri di
>> Utopia Planitia, la USS Vancouver al comando del Capitano Kuribayashi. E
>> dopo aver controllato sui registri della stazione ho scoperto che il
>> Comandante Nimosit è venuto a trovarla ieri sera. Mi aspettavo una lettera
>> di richiesta di trasferimento questa mattina e non l’ho trovata”
>>
>> “Si aspettava che partissi?”
>>
>> “Mi aspetto che parta dal primo giorno che è arrivata qui. Lei è troppo
>> brava per stare su una base stellare. Il suo futuro è nello spazio”
>>
>> “Mi trovo bene qui”
>>
>> “Esattamente, qui non potrà mai stare meglio di “bene”… dovrebbe puntare
>> al meglio. Mi sono chiesto per ogni giorno il motivo per cui abbia scelto
>> la mia base. Di solito i motivi sono voler mantenere una vicinanza a casa o
>> a familiari, ma se mi permette… lei non ha una casa sulla Terra. Le abbiamo
>> dato un ottimo alloggio, ma lo stesso alloggio lo poteva avere da qualsiasi
>> altra parte. Quindi ho escluso questi motivi. Sarebbe potuta anche tornare
>> a insegnare all’Accademia, una vita anche più tranquilla di quella che
>> passa qui ma non l’ha chiesto. Quindi sono giunto a una teoria: lei non
>> cerca una vita tranquilla, ma pur bramando l’avventura lei abbia paura di
>> scoprire il lato negativo. Mi perdonerà, ma il suo ruolino è pubblico e
>> quindi so che ha perso molte persone care, ma stare qui al sicuro non mette
>> al sicuro le altre. Io non ho altro che questa base, ma lei può avere molto
>> di più”
>>
>> “Dice che dovrei andare?”
>>
>> “Dico di sì e lo dico contro il mio stesso interesse. Ci mancherà qui.
>> Davvero”
>>
>> Dwalla lo guardò pensierosa
>>
>> “Ha ragione… sono ancora in tempo per presentare quella domanda di
>> trasferimento?” disse infine
>>
>> “la vada a preparare” disse Baroni sorridendo “sarò contento di
>> firmargliela”
>>
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>> Lt. Commander Dwalla Thevek
>> Counselor (CNS)
>> USS Vancouver - NX 75722
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Ciao, Riccardo
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