[Stml2] 01.07 - Domande e Favori - Tenente Comandante Dwalla Thevek (Si.Bi.) / Tenente Comandante Cedric Bohr (Roberto)

otellodi a email.it otellodi a email.it
Mar 1 Gen 2019 22:18:39 CET


Il brano mi piace. Ci sono degli spunti interessanti.
Lo rileggo nel fine settimana per valutarlo al meglio
----- Messaggio originale -----
Da: Silvia Bianchini <ltcomm.sibi a gmail.com>
A: USS Novalis <stml2 a gioco.net>
Inviato: Mon, 24 Dec 2018 21:23:59 +0100 (CET)
Oggetto: [Stml2] 01.07 - Domande e Favori - Tenente Comandante Dwalla Thevek (Si.Bi.) / Tenente Comandante Cedric Bohr (Roberto)

*Ce l'ho fatta... Il fidanzato me la farà pagare in qualche modo ma ce l'ho
fatta 😉*

*Grazie a Roberto per la sua parte, spero che vi piaccia perché ho avuto un
sacco di difficoltà con la mia.... Il riassunto Ve lo farò più avanti che
ora proprio non riesco...*

Buon Natale!!!!!

Sì.Bi.

*=============================*

*Titolo: 01.07 –“Domande e Favori”*

*Precedente: 01.06 " Forse hanno ritrovato il Guardiamarina Viotti"*

*Autori: Tenente Comandante Dwalla Thevek (Si.Bi.) / Tenente Comandante
Cedric Bohr (Roberto)*

*=============================*



**FLASHBACK**

*San Francisco – Accademia della Flotta Stellare*

*Sala Olografica 6*

*28 aprile 2375*



l due team, denominati Alpha e Beta, avevano un solo fine: prendere
ilcontrollo della plancia. Dislocati in punti diversi della nave, le
duesquadre dovevano arrivare entro il tempo impostato. Un countdown
cheimpietoso scattava.

*-35.*

Bohr Cedric si guardò intorno, il tricoder puntato nel cercare la via
piùrapida per il team BETA, ma qua e là vi erano ostacoli che rallentavano
ochiudevano addirittura degli accessi.

"Cadetto Bohr ha trovato una via secondaria?" chiese il suo tutor Sev che
era più giovane di lui, ma ormai al termine del suo percorso di studiin
accademia.

"Non esattamente, Signore. Tutte le vie sembrano bloccate" poi fece
unapausa "forse però se percorriamo il corridoio H3 riusciamo a trovare una
via per passare"

"si spieghi meglio, cadetto" insistette Sev senza troppo nascondere
unacerta diffidenza. D'altronde il cadetto si stava diplomando
nell'ambitodisciplinare Sicurezza e la diffidenza sarebbe dovuta
diventareun suo tratto professionale inalienabile.

"Ecco" disse il bajoriano di colore "sul corridoio H3 si affacciano
duecondotti di aerazione. Sono stretti e apparentemente sigillati, ma
proprioperché sono solo ‘apparentemente’ bloccati, credo che modificando i
relaysdi controllo possiamo passare attraverso questi condotti."

"Interessante prospettiva: dove ci portano i condotti?" chiese il
cadettodella Sicurezza

"signore, con tutta onestà forse davanti all'accesso alla plancia.
Madovremo strisciare"

"odio gli spazi troppo chiusi, ma se non ci sono alternative, procediamo".



*-25.*

Il blocco d'accesso cedette con un leggero soffio d'aria e gli occhi
ditutti i membri del team BETA si levarono verso l'alto, verso il buio che
sipoteva aspettare da un condotto per l'areazione.

"E' sicuro al suo interno?" chiese Sev. Bohr fece un cenno d'assenso
eaggiunse "se non lo fosse lo scopriremo"

"E resteremo tutti incastrati fino alla scadere del tempo"

Bohr afferrò il portale e, usandolo come leva si alzò fino ad entrare nel
condotto "Ci vediamo in plancia".

Sev alzò gli occhi al cielo e loseguìinsieme agli altri



*-10.*

Un botto improvvisò ruppe il silenzio e la paratia che bloccava la fine del
condotto cadde
a terra, con polvere e varie schegge.Le prime gambe ad intravedersi
dall'alto furono quelle di Bohr. Poi scivolòa terra: la porta della plancia
rigorosamente sigillata era davanti a loro.

"E questa?" chiese il bajoriano dalla pelle scura.

"Evidentemente il test vuole verificare le nostre capacità finoall'ultimo",
osservò Sev mentre preoccupato fissava l'altro capo delcorridoio da cui
provenivano le voci del team Alpha in arrivo. "Abbiamopoco tempo, dobbiamo
trovare un modo di aprire la porta". E senza chiederesi mise a lavorare sul
quadro di controllo.Bohr osservava l'operato di Sev e si accorse che stava
imparando, anche sela porta non stava dando alcun segno di cedimento.Poi,
si accostò al suo cadetto tutor. "Signore, ha un badge comm attivo?"

L'altro bajoriano fece un cenno d'assenso. "Beh, se i controlli della
portanon sono manomettibili possiamo sempre provare a trasformare il badge
commin un emettitore di impulsi che, interferendo con i codici di
sicurezzadella porta, potrebbero mandarne i sistemi di controllo in crash.."

"e quindi aprirsi! Mi piace Bohr, proviamoci" e si staccò dalla divisa
dicadetto del IV anno il comunicatore e si mise a lavorarci sopra insieme
alcadetto del I anno.Il team Alpha era all'orizzonte. Avevano già estratto
i phaser. Eraevidente l'intenzione. Anche se era solo una simulazione si
sarebbe giocatofino all'ultimo colpo, compresi quelli di phaser settati su
stordimento.

"Forza, dobbiamo farcela.." disse tra sé Bohr maneggiando con una
puntinametallica nei circuiti interni del badgecomm.



*-5.*

La prima raffica di phaser sfiorò la testa di Sev, mentre un membro delteam
BETA era già a terra colpito

"Non ce la farete mai!!" disse Kruger, capo squadra Alpha. "noi
abbiamoacquisito i codici di sicurezza della porta. Potete anche
arrendervie con le mani in alto, nonvogliamo scherzi!" c'era un che di
beffardo e arrogante nella roca voce delCadetto Kruger.



*-2.*

Il team Alpha continuava a sparare, ormai distavano poche decine di metri.

I Beta avevano creato una sorta di trincea con gli oggetti disponibili,
maera una resistenza tipicamente come quella con i Borg: inutile.Un phaser
colpì la porta lanciando schegge simulate ovunque e
distogliendol'attenzione di Sev e Bohrper qualche secondo.

"Sev, a lei l'onore!" urlò Bohr cercando di evitare un colpo. Sev sembrònon
capire, ma afferrò presto il significato della frase quando la porta
siaprì, mostrando il contenuto della plancia.

Il capitano Semiour al centro sorrise, voltandosi sulla poltroncina.
"Sietearrivati a -0.45! complimenti!" e gli altri insegnanti che gli
eranoaccanto applaudirono.

Sev entrò vincitore, seguito da Bohr stanco, ma soddisfatto. I due
siscambiarono un'occhiata: insieme avevano trovato una via per lavittoria.
E per una frazione di secondo a Sev parve di elevarequell'attimo come segno
indelebile nella memoria di lungo termine.



**FLASHBACK**

*Appartamento Sol III, Seattle*

*04 luglio 2398, ore 00:25*



"Ti devo parlare" la voce di Selene era ferma, calma, ma priva dialcun
accenno di affettuosità.

Cedric fece un cenno d'assenso: "Computer spegni riproduzione"
dissecercando di scrutare nello sguardo della donna che amava almeno
unpreludio della conversazione che sarebbe seguita. Together with Lovedi
Billy Higgins, ottimo batterista jazz, si bloccò in una delle fasidi suono
perfetto, come pensava lo stesso Bohr. Lei parve ringraziarlo con lo
sguardo, poi disse: "La tua assenza staincidendo su Enara e Buran. Stanno
iniziando a manifestare disagiemotivi per la mancanza di una figura
paterna. Devi trovare una soluzione per essere più presente" Concisa,
efficace e non senzail dono della sintesi, pensò tra sé il bajoriano.

Lui stette per pochi secondi in silenzio: " Mi dispiace. Ci possoriflettere
e cercare una soluzione".

"Non puoi riflettere o cercare una soluzione, ma rifletti e trova"

Lui sorrise, le afferrò il volto tra le mani e le diede un dolcebacio, che
lei ricambiò un po’ riluttante.

"Puoi contarci" aggiunse venendo interrotto da unacomunicazione sul monitor
principale.

La scritta ‘Incomingmessage – Personal’ lampeggiava ipnoticamente.

Lui si alzò dal divano e si avvicinò incuriosito al monitor. Digitò
ilcodice sul touchscreen e lesse il messaggio.

La sua espressione scivolò dalla curiosità alla sorpresa ed
infineall'attenzione. Si sedette e concentrato rilesse il messaggio.

Poi si voltò verso Selene, prendendo un respiro.

"Devo un favore ad un amico" disse Bohr guardandola negli occhi e sperando
che lei capisse.

Il silenzio tra i due regnò per il resto del suo soggiorno sulla terra.



**** Base Spaziale 310 - USS Vancouver- Ufficio del Consigliere - D.T.
12/07/2398, ore 04:31- D.S.****



Dwalla stava guardando dalle finestre del suo ufficio che aveva raggiunto
dopo aver lasciato l’infermeria, consapevole che ogni tentativo di mettersi
a dormire non avrebbe portato a nulla. E se doveva passare la notte a
pensare, meglio farlo nel suo studio.

Erano alla prima missione e stavano affrontando due grossi enigmi, il
ritrovamento di una navetta e un romulano morto e la scomparsa di un
guardiamarina della Flotta Stellare. La dinamica degli eventi poteva far
sembrare che i due misteri fossero collegati, ma Dwalla questa certezza non
ce l’aveva.

La teoria principale che li collegava era che un agente di qualche tipo si
fosse sostituito al guardiamarina Viotti, sabotato la nave e infine trovato
la nebulosa per fare in modo che la navetta con il romulano morto venisse
trovata e approfittando delle indagini raggiungere la base 310 dal quale
defilarsi.

A Dwalla questa teoria non aveva mai convinto e un tarlo la arrovellava
minando la fiducia nelle sue capacità.

In primo luogo, escludendo tutto l’equipaggio che veniva dalla Novalis e su
cui quindi aveva avuto modo di condurre esami approfonditi, sui restanti 49
tra marinai, sottufficiali e ufficiali di bordo aveva condotto una
valutazione estremamente competente. Era anche vero che sulla Guardiamarina
Viotti aveva messo un segnale sulla scheda per un controllo più
approfondito, ma non era stato l’unico membro dell’equipaggio. Ricordava
perfettamente la sua seduta di valutazione con la Guardiamarina e l’aveva
segnalata solo per le difficoltà relazionali. Non certo per mancanza di
fiducia. Aveva superato brillantemente tutte le domande e anche l’esame
mentale. Dwalla non aveva quindi alcun dubbio. La persona su cui aveva
fatto la valutazione era senza ombra di dubbio il Guardiamarina Viotti. E
allora, quando era avvenuta la sostituzione, se una sostituzione era
avvenuta? Solamente alla partenza da Utopia Planitia correndo un grave
rischio.

Inoltre considerando il così poco tempo avuto avrebbe reso pressoché
impossibile per questo agente piazzare il dispositivo che era stato
ritrovato. Da questo era logicamente conseguente cheil dispositivo doveva
essere stato messo quasi sicuramente prima e ciò avrebbe reso praticamente
impossibile scoprire chi fosse stato a piazzarlo.

La mente di Dwalla si spostava quindi sul suo secondo grande dubbio. Quale
era lo scopo di quel dispositivo. Che fosse stato messo li per trovare una
navetta in una nebulosa non aveva senso. Il sabotatore aveva fatto una
scommessa molto azzardata in una galassia così grande. Anche sapendo a
grandi linee dove la nave si sarebbe diretta, non aveva alcun controllo su
quanto tempo sarebbe stato necessario per infliggere quel tipo di danno ad
un pezzo così schermato e quanto tempo sarebbe stato necessario per
scoprirlo, considerando che Losail lo aveva cercato per quasi tre giorni.
In poche parole la nave avrebbe potuto essere anche molto lontana da quella
nebulosa e sarebbe anche potuta essere considerata una soluzione non
praticabile. Oltretutto il sabotatore si era preso un rischio considerevole
solamente per trovare una navetta in una nebulosa considerando
l’impossibilità di controllare il comportamento degli ufficiali superiori,
che avrebbero anche potuto decidere di tornare al più vicino cantiere dalla
Flotta.

Ma anche ammesso tutto questo, se si fosse sostituito al Guardiamarina
Viotti, perché farla ritrovare?

È vero che li per li il dottore aveva ipotizzato che potesse trattarsi di
un sostituto, ma le indagini successive avevano dato la conferma che era
effettivamente lei. E che non ricordava nulla degli eventi degli ultimi
giorni.

Infine arrivava all’ultimo, ma forse più fondamentale dubbio. Quale era la
motivazione di tutta quella messa in scena? Dwalla si era data mille
spiegazioni, una meno credibile dell’altra, senza riuscire a darsi una
soluzione.

Il trillo della porta la distolse dai suoi pensieri

“Avanti”

“Posso?” disse Kuz entrando quasi timidamente

“Prego” disse Dwalla facendola accomodare e andando verso “ti posso offrire
qualcosa?” disse andando verso il replicatore.

“Una tisana, grazie comandante” disse la giovane sedendosi

“Lascia stare il comandante, vista l’ora direi che possiamo tranquillamente
darci del tu… quindi che ci fai ancora in piedi?” disse Dwalla
avvicinandosi con due tazze fumanti e porgendone una alla trill che, presa
la tazza, annusò sospettosamente la bevanda “è un infuso che ho conosciuto
su Romulus a base di rodhiola nausicaana che aiuta la concentrazione Non ti
far fermare dal profumo acidulo…”

“potrei fare la stessa domanda” disse la trill bevendo un sorso rimanendo
sorpresa dal gusto delicato e dolce.

“solo se ci fossimo incontrate nel bar di prora. Se sei qui è perché hai
chiesto al computer dove mi trovassi”

“vero… è che c’è qualcosa che non mi torna in tutto questo e dovevo
parlarne con qualcuno”

“Mi risulta che dormi con un affascinante timoniere, non lo volevi
svegliare?”

“Si è meritato il suo riposo” disse la trill arrossendo leggermente

Dwalla sorrise complice “non c’è bisogno di aggiungere altro. Cosa hai
pensato?”

“Continuo a pensare agli eventi, ma l’unica cosa che continua a venirmi in
mente è che abbiamo portato a spasso un clandestino, ma nonostante tutte le
ricerche fatte non ho trovato uno straccio di prova a supporto di questa
teoria” disse la Trill con un tono di frustrazione

“Secondo me stiamo affrontando la questione dal punto di vista sbagliato.
Non dovrebbe interessarci cosa è stato fatto, ma piuttosto il perché.
Affrontiamo le cose con ordine e metodo, senza girarci intorno come
bambini. Dobbiamo dare una risposta a queste domande. Uno: Quale sarebbe il
movente della Guardiamarina Viotti? Due: Se non avesse nessuna motivazione,
perché è stata scelta come capro espiatorio? Tre: come abbiamo fatto a non
accorgerci di un clandestino? Quattro: perché il nostro misterioso
clandestino ha messo in piedi tutta questa impalcatura di eventi? Cinque:
Cosa nasconde il romulano e la navetta cardassiana”

“Vuoi aggiungere, perché lo hanno ucciso?”

“Aggiungiamo. E ora proviamo a rispondere a queste domande”

“Partiamo dalla prima, perché la Guardiamarina Viotti avrebbe sabotato la
Vancouver per trovare una navetta?” disse Denay

“Ho personalmente interrogato la Viotti e ti posso assicurare che non ha
alcun movente. Sono certa che non sia stata lei… o meglio… sono certa che
sia stata lei fisicamente, ma che sia stata drogata e forzata a farlo sotto
ipnosi da farmaci”

“Esistono diversi composti che possono dare questi effetti… ne hai parlato
con DiMaria?”

“Sì, ma qualsiasi cosa fosse non è rimasta traccia… e qui arriviamo alla
seconda domanda di cui possiamo ipotizzare una risposta. La Viotti è stata
scelta per due motivi, il primo la sua possibilità di accedere a punti
sensibili della nave in virtù della sua funzione, la seconda per la sua
fisiologia benzita. Mi sono informata e i medicinali hanno scarsissimo
effetto sui benziti in quanto vengono tutti rapidamente dissolti. Quindi
qualsiasi cosa le abbiano dato è impossibile capire cosa.”

“Arriviamo al terzo punto, come abbiamo fatto a non accorgerci di un
clandestino?”

“è qualcuno che può passare non visto e ciò riduce molto le possibilità. E
ora voglio farti una domanda”

“Dimmi”

“Ti viene in mente nessuno in grado di prendere la temperatura degli
ambienti per eludere i sensori di bordo e allo stesso tempo non essere
visto?”

Denay ci pensò un attimo prima di illuminarsi “Un sulibano!! Come ho fatto
a non pensarci!”

“Nessuno di noi ci ha pensato… ma parlando è l’unica soluzione logica”
disse Dwalla finendo la sua tisana e posando la tazza sul tavolino
riprendendo poi la parola “Quindi arriviamo alla quarta domanda, come mai
un sulibano si è imbarcato clandestino per sabotare la Vancouver e drogare
e ipnotizzare la guardiamarina Viotti per trovare la nebulosa giusta al
momento giusto?”

“Perché voleva farci trovare la navetta”

“Il che significa che sapeva dove si potesse trovare la navetta o comunque
voleva farci entrare in contatto con questa o anche solo con il romulano”

“Arriviamo quindi alla quinta domanda?”

“Si anche se la quarta domanda apre ad altre domande. La quinta domanda è
più semplice in realtà perché ne sappiamo alcuni tasselli. Un romulano su
una rotta in direzione dell’Unione Cardassiana a bordo di una navetta
cardassiana vuol dire che voleva passare il confine evitando controlli da
parte dei Cardassiani. Sappiamo che aveva qualcosa che lo avrebbe fatto
diventare ricco… quindi proviamo a prendere la mappa stellare…” Dwalla si
alzò e attivò lo schermo

“Noi siamo qui… non troppo lontani da Betazed. Non mi prendo il disturbo di
rubare una navetta cardassiana se non devo fare tanta strada… quindi… se
proviamo a tagliare … la rotta ci porta a…”

“Il mercato libero di Volnar! Uno dei mercati di pirati più importanti
della galassia il 90% della tecnologia illegale passa da lì”

“Quindi chiunque abbia ucciso il nostro romulano e saccheggiato la sua
navetta è li che è diretto”

“E se il nostro sulibano è sceso dalla Vancouver probabilmente si sarà
imbarcato su qualche nave diretta verso Volnar!”

“Bene direi che questa è una pista”



**** Base Spaziale 310 – Molo di attracco 21*

*- D.T.12/07/2398, ore 06:41- D.S. ****



Lo shuttle approdò alla base 310. Era un mezzo privato, che aveva
noleggiato vista la natura non esattamente ufficiale della visita su quel
remoto avamposto. Si era preso un paio di giorni di franchigia. Per le
formalità ci sarebbe stato tempo. L'aria che sapeva di estrema
igienizzazione all'interno della stazione lo sorprese. Tutto sembrava
perfetto, eppure non lo era. Si guardò attorno nella shuttlebay, quando una
voce lo richiamò: non fece in tempo a voltarsi che apparve Sev.

"Bohr, grazie di essere venuto. Abbiamo poco tempo, direi che nel prenderci
un caffè ti aggiornerò della situazione, poi parleremo con il capitano".

Cedric sorrise: "Come ai vecchi tempi"

========================
Lt. Commander Dwalla Thevek
Counselor (CNS)
USS Vancouver - NX 75722
=========================
"Se ti guardi sempre indietro non puoi vedere quello che hai davanti"
______________________________
Private comunicator:  ltcomm.sibi a gmail.com



Maggiori informazioni sulla lista Stml2