[Stml2] R: Re: 01.09 Operazione Volnar

rihanpat rihanpat a tiscali.it
Mer 6 Mar 2019 12:35:49 CET


    
Bel brano mi è piaciuto  molto. Una cosa però per infiltrarsi in un posto  del genere o bisogna avere un accompagnatore  del giro o avere una reputazione.  Guardatevi i film dei pirati  o qualche film di 007. Pat.

Inviato da Tablet Samsung.

-------- Messaggio originale --------
Da: Coral Nimosit <coral.nimosit a gmail.com> 
Data: 05/03/2019  21:07  (GMT+01:00) 
A: USS Vancouver NX 75722 <stml2 a gioco.net> 
Oggetto: Re: [Stml2] 01.09 Operazione Volnar 

Il tu è voluto, meno formalità in certe situazioni, mentre in altre persiste il lei. Grazie cmq. Si la trama è piuttosto incasinata e non so se sono riuscito nell'intento di sbrogliare un po' la matassa.

Ciao, Riccardo
                                                                                               
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OOO Cmd. Coral Nimosit
Primo Ufficiale (FO)
Sez. Comando e Navigazione
USS Vancouver NX 75722
coral.nimosit a gmail.com
========================================
                       Numquam quiescere
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Il mar 5 mar 2019, 20:41 Federico Gotti <federtrek a gmail.com> ha scritto:
Ecco appunto...ho riletto e mi sa che nella scena con il "tu" ci siano solo Nimosit e Kuribayashi...mi aveva spiazzato Bohr. Fai finta di nulla....questo fa capire il mio stato attuale :D
On Tue, 5 Mar 2019 at 20:39, Federico Gotti <federtrek a gmail.com> wrote:
Molto bello Ric!! Complimenti!Ti faccio solo notare una sciocchezza, Kuribayashi da prima del tu e poi del lei a Nimosit (in entrambe le situazioni sono presenti altri ufficiali). Sciocchezza facilmente sistemabile a meno che io non sia in errore e che invece sia voluto.
Purtroppo ammetto con un bel po' di vergogna che mi sono un po' perso nella trama. Colpa mia, è un periodo molto stressante per me a lavoro e arrivo veramente cotto e la trama è troppo contorta per le mie limitate capacità. Per fortuna non è il mio turno, quindi spero di rimettermi in sesto :D
On Tue, 5 Mar 2019 at 18:23, Roberto Battistini <rbattis72 a gmail.com> wrote:
misure cmq prese molto bene! :-)
Il mar 5 mar 2019 16:43 Coral Nimosit <coral.nimosit a gmail.com> ha scritto:
Grazie Roberto, non è mai facile muovere un PG nuovo come il tuo. Devo ancora prenderci le misure.
 
	
      
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Il giorno mar 5 mar 2019 alle ore 15:19 Roberto Battistini <rbattis72 a gmail.com> ha scritto:
Bello!  a me è piaciuto molto, e anche il mio PG Bohr è stato gestito meglio di ciò che potrei fare io!Ottimo per meRoberto / Bohr

Il giorno mar 5 mar 2019 alle ore 14:30 Coral Nimosit <coral.nimosit a gmail.com> ha scritto:
Ciao ciurmaglia. Ecco il mio brano. So che lo analizzerete per benino 😝, se trovate qualcosa che non va ditemelo che lo sistemo. In fondo al brano trovate un breve riassunto e alcune considerazioni importanti. ciao
PS: se trovate dei segni grafici strani è perchè passando dal pc al tablet con due diversi editor ho notato che alcuni segni cambiano. Dovrei averli corretti tutti ma può darsi che qualcuno sia sfuggito. 

 

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Titolo: 01.09 Operazione Volnar

Autore: Riccardo/Nimosit

Brano precedente: 01.08 Ordini subliminali

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Base
stellare 310 - USS Vancouver - sala riunioni

D. T.
15/07/2398 ore 11.20 – D.S. 75535.54

 

La riunione era terminata. Gli ufficiali
stavano uscendo dirigendosi verso i propri posti in plancia o sui rispettivi
ponti. Kuribayashi fermò Nimosit con lo sguardo.

"Numero uno, prepara un piano dettagliato
per le operazioni sul campo per quando avremo raggiunto il sistema Volnar.
Precedenza assoluta, avrai poco più di due giorni di tempo. Io mi occuperò di
gestire le indagini interne. E devo verificare che la nave sia finalmente
completamente operativa, potremo averne bisogno." Nimosit annuì di rimando
e rimase qualche istante ad osservare il suo capitano allontanarsi velocemente.
Con la coda dell'occhio intravide il nuovo capo ops.

"Signor Bohr."

"Signore?"

"Ho giusto bisogno di lei, è pratico di
aste?"

"Non direi, signore."

"E di missioni sotto copertura?"

"Me la cavo meglio con queste
ultime."

"Molto bene. Voglio che prepari un
rapporto dettagliato sul pianeta Volnar, orografia, geografia politica, quante
più informazioni riesce a trovare. Se dobbiamo 
mandare giù delle squadre voglio sapere dove, come e quando!"

“Mi metto subito al lavoro!” E scomparve in uno dei turbo ascensori.

 

 

USS
Vancouver - Plancia – poco dopo

 

Il tenente Oxila aveva completato tutte le
operazioni di sgancio dalle morse d'attracco della stazione 310, la Vancouver
era finalmente libera. Il centro di comando della base aveva già dato loro luce
verde per  la partenza.

"Rotta più veloce per il sistema Volnar
impostata." Fece il timoniere appena furono a distanza di sicurezza dalla
stazione. La Vancouver si mosse velocemente entrando in curvatura.

"Navigazione, rapporto!" Fece
Kuribayashi appena varcò la soglia del ponte di comando.

"Siamo appena entrati in curvatura
capitano, massima velocità impostata." Riferì prontamente il timoniere.
L'altro annuì soddisfatto. Poi toccò il suo combadge. 

"Kuribayashi a McLeods."

=^= La ascolto capitano. =^=

"Lei è il comandante Kuz avete due giorni
di tempo per inventare, assemblare e far sembrare quanto più realistica
possibile una nuova arma che tenteremo di vendere appena giunti su
Volnar."

=^= Ci siamo già messe all'opera signore. Stiamo
sviluppando alcune idee al riguardo. =^=

"Molto bene, tenetemi costantemente al
corrente. Kuribayashi chiudo." 

 

 

USS
Vancouver - ponte 2 - corridoi - D. T. 15/07/2398 ore 12.02

 

Nimosit girò l’angolo e per poco non andò a sbattere contro il
consigliere.

“Ops! Stavo venendo a cercarti.” Si scusò.

"Ho bisogno di parlarti." Cominciò la donna rivolta verso il
superiore.

"Bene, anch'io."- 
Rispose lui. - "Stiamo organizzando la missione su Volnar, dobbiamo
definire la squadra, la logistica, e tutto il resto. Avrò bisogno anche di
te."

"E io ho bisogno di qualcuno con cui confrontare delle
ipotesi."

"Idee in testa?"

"Anche troppe! Voglio capire se sono pazza o se c’è una
possibilità che quello che penso sia vero.”

“Tu non sei pazza. Sei solo metà Betazoide.” - Lei lo guardò di
traverso e lui sorrise di rimando. – “Ho bisogno che tu scopra tutto quello che
c’è da sapere sul mercato libero di Volnar.”

“Tutto cosa?”

“Tutto quello che non
si trova nei nostri database!” - Fece lui aggrottando un sopracciglio. – “Non
voglio sapere come farai, ma abbiamo bisogno di queste informazioni.”

“E quando possiamo
parlare io e te?”

“Tra due ore, nel tuo
ufficio.”

“Ci conto.” Si
salutarono.

 

 

USS
Vancouver - ponte 2 - ufficio del consigliere - D. T. 15/07/2398  Ore 12.31

 

Dwalla era seduta
alla scrivania, difronte al terminale. L'idea di procedere con quello che stava
per fare non le andava del tutto a genio. Soprattutto dopo così tanto tempo.
Soprattutto conoscendo l'identità  della persona  che si apprestava a contattare e quanto alto
potesse essere il prezzo delle sue informazioni. Ma probabilmente, rifletté,
non aveva scelta. 

Dopo qualche attimo
apparve sul terminale una faccia dura, sembrava scolpita nella roccia, i lunghi
capelli ormai grigi ricadevano sulle spalle. Le rughe profonde solcavano quel
volto ormai non più giovanissimo, ma gli occhi bruciavano ancora. Quegli occhi
si spalancarono per la sorpresa appena misero a fuoco l'ufficiale della flotta.

 

=^= nuq legh dwalla,
bel rIntaH vatlh DIS qaSchoH Qav poH Hoch latlh, wIlegh naH jajmeymaj muD law'
neH jIH scratched. =^=

 

(Trad. dal klingon:
Che piacere Dwalla, sembra passato un secolo dall'ultima volta che ci siamo
visti, anche se il tempo pare aver scalfito solo il sottoscritto.)

 

"Troppo buono
come sempre, Koloth. È un piacere anche per me rivederti dopo tanto." Lui
la squadrò, sembrò soppesarla. Una vecchia abitudine. Lei lo lasciò fare,
aspettando.

 

=^=  Di cosa hai bisogno stavolta? =^=

"Pensavo di
essere io quella che sa leggere nella mente altrui!" Il vecchio klingon
proruppe in una sonora risata.

 

=^= Hoch val law'
lethal! =^=

(Trad. Dal klingon:
tanto intelligente quanto letale!)

=^= Nessuno mi chiama
mai per niente Dwalla, e io non rispondo mai per niente. =^=  Fece del tutto onestamente Koloth.

 

"Volnar. Voglio
sapere che posto è." Gli occhi di Koloth si fecero due fessure.

=^= Un covo di
tagliagole. Stanne alla larga se puoi. =^=  Disse dopo un breve silenzio.

"So che ci
organizzano delle aste famose in tutto il quadrante." Koloth annuì.

=^= Da quando in qua
voi federali vi interessate di aste? =^=  Fu il turno di Dwalla di sorridere.

"Da non molto
per la verità. Da cosa dovrei stare alla larga esattamente? Dai clan che
gestiscono questo tipo di business? So che sono 13."

=^= Questa è la
storiella che raccontano ai turisti. I clan che governano Volnar sono 3. I
Loran, i Tulun ed i Koloi. Tutti gli altri fanno quello che dicono questi. =^=

"Che traffici
gestiscono?"

=^= Le solite cose,
armi, tecnologia, individui, organi.....tutto ciò che ha un valore. =^=

"Come potrei
fare per entrare in contatto con chi organizza queste aste?"

=^= Su Volnar chi
vuole partecipare ad un'asta puzza ed il suo odore si sente da parsec di
distanza. Saranno loro a trovare te. =^=  Terminò il klingon incrociando le braccia
possenti sul torace, chiaro indizio che egli considerava terminata la
conversazione. Dwalla annuí non del tutto soddisfatta.

"Qual'è il
valore di queste informazioni?" Chiese la donna alla fine. Koloth si
avvicinò al terminale, il suo volto lo riempì interamente.

=^= Se andrai
veramente su Volnar, chiedi di Loran-Tuk. Lo riconoscerai da una vistosa
cicatrice a forma di V sul volto. =^=

"Eeee....?"

=^= Portami la sua
testa!! =^=  La connessione terminò e
sullo schermo apparve il logo della Flotta.

Dwalla espirò
profondamente, mentre mille pensieri le inondavano la mente.

 

USS
Vancouver - ponte 7 - alloggio del guardiamarina Viotti - D. T. 15/07/2398  Ore 14.11

 

Quando Kuribayashi
aveva chiesto a McLeods e Bohr di rivoltare la nave da cima a fondo, i due
avevano avviato delle procedure interne di ricerca avvalendosi dei propri
sottoposti, cercando di non tralasciare nessun dettaglio. Questa operazione
tuttavia avrebbe richiesto tempo ed energie, soprattutto in una nave nuova e
complessa come la Vancouver. Visto che poi McLeods era stata destinata anche all’assemblaggio
della finta arma e Bohr alla coordinazione delle operazioni sul campo, Sev e
Romanov si erano gentilmente proposti per dar loro una mano, cosa che i due
colleghi avevano ben gradito.

 

Nella mente di
Romanov però non tutti i pezzi del puzzle erano al loro posto. E questo era del
tutto logorante per il tattico. Aveva convinto Sev a seguirlo un'altra volta
nell'alloggio della Viotti, e adesso lo stavano osservando, dopo aver divelto
tutte le paratie e le strutture modificate. 

 

“Come ha potuto un
agente infiltrato nascondersi per così tanto tempo in uno di questi scomparti.”
Fece Sev ad alta voce, sinceramente stupito.

“Stando a quanto dice il dottor Di Maria i sulibani hanno una biologia
assai particolare.” – Commentò il tattico. – “Nonostante
abbiano un solo polmone, diversamente da molte specie umanoidi, riescono a
resistere per molto tempo in luoghi in cui altre specie non sopravviverebbero.
Sono in grado di mutare la loro forma per infilarsi in luoghi pressoché
inaccessibili. Non sono affatto stupito che sia riuscito ad entrare là dentro ed a restarvi
a lungo.”

Sev annuì sconsolato.

"Sembra che si
sia appena conclusa una festa di matrimonio klingon!" Sentenziò dopo un breve
silenzio il capo della sicurezza, mani sui fianchi.

"Com'è stato
possibile tutto ciò?"

"Bè, signor
Romanov, lei ha detto: smantelliamo tutto! E poi....."

"Mi riferivo al
fatto che queste modifiche sembrano essere state apportate durante le fasi di
costruzione della nave. Non dopo. Sarebbe stato impossibile da realizzare in un
secondo momento."

Sev incrociò le
braccia.

"Se, come sembra
lecito supporre, questo lavoro è stato fatto nei cantieri di costruzione allora
deve essere tutto tracciato." 

"Si riferisce a
registrazioni delle operazioni di assemblaggio?"

"Non credo che
siano disponibili informazioni di questo dettaglio.....tuttavia......" -
si avvicinò ad uno dei pannelli che avevano smantellato dal soffitto. Lo prese,
lo rigirò tra le mani per qualche istante. "Ha un tricorder?" 

Romanov ne estrasse
uno e, intuendo ciò che l'altro gli stava chiedendo, cominciò ad analizzare i
bordi del pannello fino a trovare un codice quasi del tutto invisibile impresso
su uno dei lati del manufatto. Lo strumento emise alcuni suoni durante
l'acquisizione dei dati e la restituzione di alcune informazioni.

"Cosa
dice?" Chiese l'ufficiale alla sicurezza.

"Ritengo sia
meglio informare il capitano!" Rispose Romanov mostrandogli le
informazioni riportate sul tricorder.

 

 

USS
Vancouver - Ponte 2 - Ufficio del consigliere - D. T. 15/07/2398 ore 14.43

 

Nimosit era seduto
sulla poltrona che normalmente Dwalla utilizzava quando effettuava le sue sedute
con i membri dell'equipaggio. La donna invece andava avanti e indietro nel piccolo
ufficio con gli occhi rivolti a terra.

 

"Spara!"
Fece l'uomo.

"Stiamo mettendo
insieme diversi pezzi di questa storia e sono convinta che la nostra prossima
meta, il sistema Volnar, c'entri parecchio."

"Ottimo perché
Kuz e McLeods stanno progettando la finta arma, Bohr sta setacciando i database
federali per acquisire quante più informazioni possibili sul pianeta. Appena
uscirò di qui chiederò a Sev e Romanov di dargli una mano. Voglio che sia tutto
ben pianificato nei minimi dettagli."

“Si, anch’io ho
qualche informazione in più che potrebbe esserci utile una volta sul posto” -
Nimosit annuì. Thevek gli raccontò la breve chiacchierata fatta con Koloth. - "Tuttavia”.
- Proseguì. – “……non abbiamo chiaro l'unico vero e più importante dettaglio di
tutto questo!"

"Quale?"
Chiese Nimosit.

"Con Denay
abbiamo provato a rispondere a questa domanda ma c'erano ancora troppi pezzi
del puzzle fuori posto." - Pareva agitata. - "Per quale arcano motivo
un sulibano, esponendosi ad altissimi rischi, manomette una nave della flotta stellare
al solo scopo di indurre una potente allucinazione su uno dei membri
dell'equipaggio per poterne prendere il controllo e farle rilevare una nebulosa
che custodisce una navetta cardassiana alla deriva con all'interno un romulano
morto ed un manufatto di grandissimo valore?” Lo fissò, cercando di riprendere
fiato.

"Non lo so.
Perché vuole farci trovare la navetta?" Ammise candidamente il primo
ufficiale.

"No. Perché lui…..vuole
trovare la navetta; sa dov'è, forse, ma vuole che noi ce lo
accompagniamo."

"Perché vuole ciò
che è dentro la navetta, allora."

"Forse. Ma forse
non solo questo. Sappiamo che sulla navetta non ci sono tracce sulibane, ma
c'è, o meglio c'era, un romulano morto. Abbiamo appurato che qualcun altro di
cui ignoriamo completamente l’identità sia venuto a conoscenza della posizione
della navetta, l’abbia intercettata e abbia sottratto il manufatto al romulano,
dopo averlo ucciso; e adesso starà pianificando di venderlo al miglior
offerente. Magari il sulibano è arrivato troppo tardi all’appuntamento! Da
quello che abbiamo capito questo manufatto ha potenzialmente un grande valore,
ma non sappiamo di cosa si tratti. Ho riletto mille volte il rapporto fatto da
Losail non appena imbarcammo la navetta dentro la nebulosa e ne abbiamo parlato
anche insieme. Egli registrò un breve picco di tachioni sui nostri sensori
interni. E’ durato pochissimo, ma fu ben distinguibile, segno che qualcosa che
emetteva tachioni non era più a bordo della navetta. Ma c’era stato! Per quello
che ne sappiamo il manufatto di cui stiamo parlando potrebbe benissimo essere un’arma!”


"Un'arma che
emette tachioni non è un'arma....... è un grosso problema!" Dwalla annuì,
lasciando a Nimosit alcuni istanti per assimilare tutte le informazioni e per
riflettere sui possibili scenari se le sue affermazioni fossero state esatte.

“E poi…..che
probabilità ci sono che un agente sulibano architetti con così grande perizia
un sabotaggio in una nave della flotta stellare e poi si faccia scoprire
lasciando qua e là  indizi sulle sue
mosse?"

"Nessuna."
Rifletté Nimosit a voce alta dopo un breve silenzio.

"E
soprattutto..... perché lasciarci degli indizi su dove sia diretto?"

"Perché vuole
che lo seguiamo per mezzo quadrante?" - Nimosit si alzò lentamente
cominciando ad afferrare la portata di quelle supposizioni. - "Perché
vuole farci arrivare.....su Volnar!" Terminò l’uomo mentre il consigliere
annuiva amaramente.

“Se è davvero come
credo, forse stiamo spingendo noi stessi e questa nave verso una trappola!
Oppure sono impazzita e…..” 

 

Nimosit alzò una mano
come a voler stoppare quella linea di pensiero di Dwalla. Sapeva dove avrebbe
potuto portare e non lo avrebbe permesso.

 

“Non possiamo dirlo
con certezza e possiamo farci ben poco. Dobbiamo recuperare quel manufatto, e seguire
il sulibano su Volnar; è l’unica mossa da fare se vogliamo capire cosa stia
succedendo. E tu non sei pazza.”

“Già”. - Fece lei
arricciando il naso. – “…..sono solo mezza betazoide.” Sorrisero entrambi.

 

=^= Kuribayashi a Nimosit.
=^= Il primo ufficiale toccò il suo combadge.

“La ascolto capitano.”

=^= Venga da me in
plancia, Sev e Romanov hanno interessanti novità. =^=

“Anche io ed il
comandante Thevek abbiamo bisogno di parlarle. Arriviamo.”

=^= Bene, vi aspetto.
Kuribayashi chiudo. =^=

 

“Andiamo.” Fece
Nimosit quasi spingendo Dwalla fuori dal suo ufficio.

 

 

USS
Vancouver - Ponte 1 - Sala riunioni - poco dopo

 

 

Quando Nimosit e
Thevek raggiunsero il capitano in sala riunioni, Sev e Romanov stavano finendo
di mostrargli i dati che avevano raccolto nell’alloggio del guardiamarina
Viotti.

 

“Signori, sembra che
un certo capitano Talas, dei cantieri di Utopia Planitia abbia autorizzato le
modifiche strutturali all’alloggio della Viotti.” Riferì Kuribayashi.

“Bene, chiediamogli
chi le ha ordinate.”

“Il problema, numero
uno, è
che non esiste nessun capitano Talas su Utopia Planitia!” Terminò il capitano, serio.

“Né, per la verità, in tutta la Flotta
Stellare.” Rincarò
la dose Romanov.

Lo sguardo perplesso
del primo ufficiale rimpallò dal volto del suo superiore a quello dei presenti.

“Direi che questo è un aspetto che
dovremo approfondire, ma in un secondo momento. Per adesso concentriamoci sull’operazione
Volnar.” – Fece il capitano. – “Novità?”

Nimosit e Thevek
misero gli altri a conoscenza del processo logico e delle conclusioni alle
quali era arrivata il consigliere.

“Suggestivo.” – Disse
Romanov dopo qualche attimo di silenzio. – “Sembrerebbe spiegare molti, o
dovrei dire quasi tutti, i pezzi del puzzle.”

“Motivo in più per pianificare alla
perfezione le nostre prossime mosse.” Terminò Sev.

“Sono d’accordo.” -
Fece Kuribayashi muovendosi verso le porte della sala riunioni. – “Entro le  20 di questa sera
voglio
sul mio
tavolo un piano dettagliato per l’arrivo, la permanenza strettamente necessaria
e la ripartenza da Volnar. Fate uso di qualsiasi risorsa di questa nave. Io
vado nella sezione Ingegneria a vedere che progressi stanno facendo McLeods e
Kuz. In libertà.”
E uscì.

 

"Nat, Dwalla,
Aleksei..." - Cominciò Nimosit dopo che il capitano se ne fu andato. - "..
ho chiesto a Bohr di cominciare a definire gli aspetti tattici e organizzativi
della missione su Volnar. Avrò bisogno del vostro supporto." Gli altri annuirono
pronti.

"Quando e dove.
Nel tuo ufficio?" Fece Sev, pragmatico. Ormai conosceva il suo superiore.

"Stavolta no,
ponte ologrammi 1. Credo che Bohr abbia preparato qualcosa. Ore 16."

 

USS
Vancouver - Ponte 4 – Ponte ologrammi 1 - D. T. 15/07/2398  ore 17.45

 

 

"Volnar IV è un
luogo alquanto particolare."  Bohr
aveva passato gran parte delle ultime ore scandagliando i database federali
cercando quante più informazioni possibili sul pianeta. E si era fatto un'idea.
C'erano molti avamposti “borderline” e non del tutto allineati nel quadrante
alfa. Ma quello sembrava batterli tutti. Covo di pirati e fuorilegge di ogni
sorta, vantava il primato assoluto di traffici illegali. Se volevi qualcosa di
davvero proibito, dovevi fare una visita su Volnar. E ammesso di uscirne
vivo,  forse avevi una speranza di
ottenere ciò che stavi cercando anche se pesantemente alleggerito in denaro.
Ancora più difficile era riuscire a vendere qualcosa e riuscire a lasciare il
pianeta.

Da almeno più di un’ora
erano impegnati a pianificare la missione su Volnar IV, ne stavano discutendo i
vari dettagli tecnici e tattici sul ponte ologrammi, dove il capo ops aveva
preparato una simulazione. Non perfetta, visti i pochi dati a disposizione, ma
sufficientemente dettagliata per poter essere utilizzata come base di lavoro. Al
momento si trovavano tutti in cima ad un’altura che circondava uno dei
principali agglomerati urbani di Volnar IV, nel continente meridionale.

 

Romanov aveva
proposto l’invio di due squadre separate. La cosa aveva senso.

 

"Proposta
accettata signor Romanov.” - Fece Nimosit. – “La prima squadra avrà il compito
di infiltrarsi in una delle aste organizzate sul pianeta, cercare di piazzare
ciò che stanno preparando McLeods e Kuz e, con un po' di fortuna individuare e
recuperare il manufatto trafugato dalla navetta cardassiana."

"Un po' di
fortuna?" 

"Ok, molta
fortuna." Ammise Nimosit all’obiezione del consigliere.

"La seconda
squadra darà copertura e assistenza alla prima." Terminò Sev allargando le
braccia.

“Quanti faranno parte
della prima squadra?”

“Sei unità sarebbe un
ottimo numero.” Sentenziò Sev.

“Tre o quattro unità
suona come una squadra in missione, sei unità suona come un tentativo di
conquista!” Fece notare il capo ops.

“Sono d’accordo con lei,
la discrezione è fondamentale in questo frangente. Anche se la cosa non mi va
del tutto a genio.” - Fu costretto ad ammettere il numero uno, comprendendo
tuttavia il punto di vista dell’ufficiale alla sicurezza. – “Comunque, Nat farà
parte della squadra.” Sev annuì parzialmente soddisfatto.

“Una delle altre unità sarà la sottoscritta,
allora.”- Nimosit la fissò, ma il consigliere non lo lasciò controbattere. – "Se
vogliamo entrare nei luoghi dove si svolgono le aste migliori dobbiamo cercare
un tale di nome Loran-Tuk." - Gli altri fissarono Dwalla che sostenne il
loro sguardo pazientemente. - "Non sono un habitué di questi posti, in
caso ve lo steste domandando. Ho fatto anch'io delle ricerche."

"Interessante."
- Constatò
Bohr. -
"Da che fonte ha ottenuto una informazione così puntuale? Se posso
permettermi."

“Comandante!” - Li
interruppe bruscamente il tattico. – “Mi propongo come membro della squadra 1.
Ritengo che sarebbe la scelta più sensata.” - Nimosit squadrò Romanov, con due
fessure al posto degli occhi. – “Ritengo inoltre che lei dovrebbe far parte
della squadra 2, coordinerebbe le operazioni sul suolo da una posizione meno
coinvolta e sarebbe in grado di mettere in campo eventuali procedure di
emergenza, in caso di necessità.”

Il primo ufficiale si
prese alcuni secondi per rispondere. 

“Vedo che avete già deciso tutto da
soli.” – Fece, incuriosito. – “Oxila verrà con voi. Avrete
bisogno di un ufficiale esperto di mezzi di trasporto. Su questo non accetto
obiezioni! Anche perché l’unico modo che la squadra 1 avrà di raggiungere la
superficie senza destare troppi sospetti sarà quella di arrivarci
con la navetta cardassiana che abbiamo rinvenuto, e non credo che nessuno di
voi abbia grande dimestichezza con quel tipo di vascelli.” - Gli altri non
poterono che annuire. – “Io, Bohr, Di Maria e altri membri della sicurezza vi
seguiremo a debita distanza su una delle nostre navette e interverremo solo in
caso di necessità.”

 

“Bene, non ci resta
che capire dove atterrare, dove installare la nostra base operativa sulla
superficie e decidere le prime mosse sul campo!” Terminò l’ufficiale alla
sicurezza.

"Per quanto
riguarda il nostro campo base, ho avuto dal guardimarina Calarion, unico anello
di collegamento che abbiamo con l'agente infiltrato su Volnar, le coordinate di
due punti sicuri." -  Spiegò Bohr. - “Computer...ingrandire
settore Q4.” La simulazione si mosse, e si ritrovarono dentro le strade di
Dorrek.

“Bel lavoro Cedric!”
Fece Sev, rivolto all’amico.

“Grazie. Non ho
potuto fare di meglio nel breve tempo a disposizione.”

“Utilizzerò questo
programma olografico per addestrare i miei uomini con simulazioni sul campo!
Quanto tempo abbiamo?” Chiese l’ufficiale alla sicurezza.

Il primo ufficiale
toccò il suo combadge.

“Nimosit a Oxila.”

=^= Parli pure
comandante. =^=

“Tempo stimato di
arrivo nel sistema Volnar?”

=^= Se manteniamo l’attuale
velocità…..circa 39 ore. =^= Nimosit guardò Sev che annuì.

“Ah, tenente....lei
guiderà la navetta della prima squadra su Volnar IV.”

=^= Ricevuto signore.
Oxila chiudo. =^= Il primo ufficiale attivò subito dopo una nuova comunicazione.

"Nimosit a Di Maria."

=^=La ascolto. =^=

"Dottore, a partire dal prossimo turno alfa, il comandante Bohr
coordinerà insieme a Sev alcune
simulazioni per la missione sotto copertura sul sistema Volnar. Vorrei che ne
facesse parte anche lei, visto che sarà dei nostri. Ponte ologrammi 1."

=^=Molto bene. Preparo il necessario. Di Maria chiudo. =^=

 

Navetta
private sconosciuta – posizione di spazio sconosciuta – contemporaneamente

 

Senza ulteriori
intoppi, tra non molto avrebbe raggiunto il sistema Volnar. Il piano stava
procedendo, anche se non tutto era andato come aveva pianificato. Ma in una
missione così complessa gli imprevisti erano da mettere in conto.

Gli occhi attenti
incastonati nella faccia giallastra e completamente glabra scrutavano gli
strumenti di volo, mentre la sua mente già guardava alle prossime mosse.

La Vancouver era
sulle sue tracce con qualche ora di svantaggio. Questo gli avrebbe permesso di
arrivare su Volnar IV prima dei federali e cominciare a muoversi con un certo
anticipo. C’erano pochi margini di errore, ma era pratico di situazioni come quella.
Il fallimento non era contemplato.

Si alzò e si diresse sul
retro del piccolo ma velocissimo vascello. Aveva bisogno di riposare.

 

 

 

End of transmission

 

 

Riassunto:

Kuribayashi assegna
dei compiti ai suoi ufficiali. Si pianifica lo sbarco su Volnar IV per la
ricerca ed il recupero del manufatto. Ci sono più squadre al lavoro. McLeods e
Kuz devono assemblare un'arma da vendere su Volnar. Sev e Romanov devono
setacciare la nave e soprattutto l’alloggio della Viotti, in cerca di ulteriori
indizi. Nimosit deve pianificare la missione sul pianeta insieme a Bohr, e gli
altri ufficiali che faranno parte della spedizione.

 

Considerazioni:

- ho cercato di riprendere le ipotesi del brano di Silvia, portandole un po' più avanti e
cercando di chiarire alcuni lati ancora oscuri

- avrei voluto
dedicare una parte del brano ai lavori di McLeods e Kuz ma non ce l'ho fatta e
poi mi sarei dilungato ancora di più

- ho cercato di
mantenermi vago sul manufatto trafugato dalla navetta cardassiana. Alla fine
del brano di Mauro si parla chiaramente di arma ma nei brani precedenti questa
cosa non è
stata esplicitata. L'idea iniziale era quella che fosse effettivamente un'arma
temporale.

- mi sono tenuto sul
vago anche sul sulibano. Non è (volutamente) chiaro se sia nella squadra dei
"buoni" o dei "cattivi". Così da lasciare margine
a chi scrive dopo.

- ipotizzo che il
sulibano abbia sfruttato la Vancouver per trovare la navetta, che magari sia
arrivato troppo tardi e che abbia lasciato indizi su dove sia diretto per farsi
seguire dalla nave. Anche la stessa Vancouver, nave di ultimissima generazione,
potrebbe fare gola a chi fa affari su Volnar!

 

 
-- 
Ciao, Riccardo
                                                                                               
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